Lavorazione del Cernit
Di Gianfranco, Rodolfo e Armando.
Uno dei maggiori problemi che da sempre affligge il modellista navale, è rappresentato
dal dover riprodurre tutte quelle meravigliose decorazioni scultorie, che anticamente
adornavano le navi.
Negli atelier degli arsenali delle varie forze navali, lavoravano squadre d’artisti che
dovevano riprodurre dei modelli in scala da poter studiare e presentare ai finanziatori e
ai regnanti, della nuova nave che sarebbe dovuta entrare in forza alle flotte da guerra.
Solitamente questi modelli erano costruiti in scala abbastanza grande (non avevano
problemi di spazio) e le loro decorazioni erano eseguite in legno adatto ad essere scolpito,
ricoperto con una sostanza comunemente chiamata “missione”, che aveva il compito di
fissare fogli d’oro da 0.00001 mm. fatti aderire sul fregio con un delicato e paziente
lavoro di pennello, o utilizzando oro in finissima polvere da applicare allo stesso modo.
Oggigiorno, un tale metodo sarebbe naturalmente inapplicabile, data la difficoltà, la
scala, i tempi di lavoro e il dispendio monetario. Ecco allora che una delle migliori
soluzioni proposte dagli amici di Magellano per la realizzare dei fregi e delle decorazioni
dei modelli è l’utilizzo del Cernit.
Il Cernit è una pasta per modellare che non asciuga all’aria, ma indurisce con la cottura,
trasformandosi in una sostanza porcellanata, che può essere lavorata come legno, e cioè
segata, fresata e forata, oltre che dipinta, con acrilici e smalti.
Iniziando dall’acquisto della materia prima, possiamo dire che il Cernit, può essere
acquistato in buoni negozi di modellismo o forniti negozi di belle arti, con una spesa
relativamente bassa che varia tra 1.5 e 2 euro, per panetti grossi quanto ¾ di un
pacchetto di sigarette. Naturalmente, vi sono anche confezioni più voluminose, per lavori
di maggiore portata.
Utilizzo del Cernit
1. Per la lavorazione del Cernit è bene procurarsi una piastrella liscia, poiché questo
materiale si appiccica facilmente e intacca alcuni tipi di plastica. Per evitare
questo fenomeno è bene procurarsi anche del comune borotalco, con il quale
cospargere la piastrella.
2. A questo punto bisogna decidere se lavorare con un impasto molto morbido o
abbastanza duro. La differenza è nel fatto che se per ex. dobbiamo modellare una
figura, sarà bene impastare più volte la pallina di Cernit con le mani, in modo che
il materiale con il calore delle mani diventi sempre più morbido e malleabile.
All’aumento di malleabilità però corrisponde l’aumento dell’appiccicosità del
materiale, (anche alle mani) e qui rientra in gioco il borotalco citato all’inizio per
diminuire questo fenomeno. Dovendo invece realizzare un basso rilievo, sarà bene
lavorare con un Cernit abbastanza duro, sulla nostra piastrella, in modo da poter
realizzare particolari molto dettagliati utilizzando aghi, lame da rasoio tipo Gilette
per evitare lo strappo del pezzo, spilli e quanto altro. Durante la lavorazione del
materiale, se il Cernit diventa troppo malleabile a causa della lavorazione
manuale, si può fare indurire nuovamente interrompendo il lavoro per lasciare
raffreddare, o mettendo il pezzo in frigo per il periodo di tempo necessario. La gran
praticità di questo materiale è quella di non asciugare mai in questa fase della
lavorazione e dato i tempi stretti che oggigiorno ci rimangono per dedicarci al
nostro hobby, con il Cernit possiamo interrompere un lavoro per riprenderlo
quando vogliamo, e lavorare con tranquillità senza doverci preoccupare dei
fenomeni d’essiccatura. Per realizzare figure complesse come polene, si consiglia di
utilizzare uno scheletro metallico, per poter lavorare con più facilità, o addirittura
preparare i pezzi separatamente (braccia, gambe ecc.) per andarli ad incollare una
volta concluso il lavoro.
3. Una volta modellato in nostro pezzo, si passa alla cottura in forno. Il pezzo dovrà
essere steso su di un pezzo di carta stagnola ed infornato per 15-20 min. ad una
temperatura tra i 110° e i 130°. In ogni caso è bene attenersi alle istruzioni della
confezione, perché una cottura troppo lunga o a temperatura troppo alta rovina il
pezzo rendendolo friabile al tatto. Per questa fase si può utilizzare il comune forno
di casa, o se la produzione di particolari è elevata, acquistare un fornetto scalda
brioche, possibilmente dotato di termostato per poter controllare la temperatura di
cottura. In mancanza di termostato si può inserire nel forno un foglio di carta
bianca, che in caso d’eccessiva temperatura, inizierebbe a raggrinzire o a colorare,
dando “l’allarme” per aprire tempestivamente il forno ed interrompere la cottura
del Cernit.
4. L’ultima fase è quella della finitura, che può essere realizzata con tutti gli attrezzi
che solitamente utilizziamo per la lavorazione del legno, e la colorazione, che
ugualmente può essere eseguita con vari tipi di vernici.
5. In ultimo è bene ricordare, che per esperienza dei nostri modellisti altro vantaggio
del Cernit è quello di non deformarsi durante la cottura, o ancora peggio subire
restringimenti e viceversa, ed inoltre una volta cotto, non subisce danni nel corso
del passare degli anni, come screpolature, crepe ecc…
Terminerei con una serie di belle immagini sulla realizzazione d’alcuni particolari della
“Sovrana dei Mari”, realizzati da Gianfranco con il Cernit.
Buon lavoro a tutti.
Creazione d’alcuni minuscoli fregi in bassorilievo.
Realizzazione di una figura intera.
Esempio dell’applicazione della figura intera alla prua della nave.