IMMERSIONI CAPRAIA I - L'aereo 3 - P Le Formiche 2 -unta della Fica 4 - Punta e scoglietto della Civitata 5 - Lo Scoglione 6 - Secca del Turco 7- Lo Zenobito 1 - Le Formiche All'estremità nord dell'isola sono ben visibili alcuni scogli emergenti, segnati sulle carte nautiche col nome di Formiche. Si tratta di una vasta secca che si presta a svariati itinerari subacquei grazie alla morfologia del fondale, con un susseguirsi di canaloni, picchi e massi accatastati a formare una sorta di labirinto sottomarino. La zona, esposta al vento e al mare, è sovente percorsa da forti correnti che rendono impegnative le immersioni. Le Formiche hanno causato nei tempo numerosi naufragi, come testimoniano i reperti frequentemente rinvenuti in queste acque. Ma sono anche ricche di pesce sia stanziale, che trova un habitat ideale nelle numerose spaccature della roccia, sia pelagico che in fitti branchi si avvicina a questi scogli a caccia di piccole prede. 2 - L'aereo A poca distanza dal porto, una cigliata rocciosa da 43 metri di profondità risale fino a 24. Questa secca di forma allungata si estende parallela alla costa per alcune centinaia di metri mostrando in direzione dell'isola una franata che scende dolce mente in profondità, mentre il versante rivolto ad est è più ripido. Sulla sommità della secca, fra massi e praterie di posidonie appaiono grandi Pinna nobilis, branchi di salpe, occhiate e durante i mesi primaverili dentici e ricciole. Le pareti occidentali, un susseguirsi di tane e cunicoli, danno ospitalità a murene, gronghi e saraghi. Alla base della parete esterna, a 43 metri di profondità, spiccano i resti di un idrovolante tedesco Arado AR196A colpito durante un combattimento nel settembre del '43. Purtroppo molti particolari della plancia sono stati asportati da qualche sciocco ricercatore d'inconsueti souvenir, ma la visione d'insieme del relitto adagiato sul fondale è particolarmente suggestiva. 3 - Punta della Fica La zona d'immersione, nelle immediate vicinanze del porto, è facilmente localizzabile per la presenza di uno scoglio semiaffiorante a poca distanza del l'omonima punta. Appena scesi, tra massi e praterie di posidonie si scorgono nugoli di castagnole, piccoli labridi, blennidi, occhiate e salpe. Alla batimetria dei 15 metri le pareti sono completamente rivestite dall'intenso colore dei Parazoanthus, soprattutto nelle zone più al riparo dalla luce. Allontanandoci dalla costa il fondale si fa più ripido e con grandi massi si giunge al limite della scogliera a circa 38 metri. La falesia è un susseguirsi di rocce e canyon che illuminati dalle torce svelano un'infinita gamma di forme e cromatismi. Poriferi, celenterati, molluschi e una gran varietà di pesci occupano ogni più piccolo spazio. L'occasione, grazie all'eccezionale limpidezza dell'acqua, per meravigliose immagini fotografiche. 4 - Punta e scoglietto della Civitata Usciti dal porto, percorrendo la costa orientale s'incontra dopo una breve navigazione la Punta della Civitata. Ormeggiando a sud del promontorio si effettua la discesa per poi pinneggiare verso il largo, superando un fondale di roccia con una leggera inclinazione in direzione del mare aperto. Subito dopo, verso i 20 metri di profondità, la scogliera presenta una netta caduta con una parete che termina verso i 45 metri. Su questa falesia c'è un canalone che dal fondo risale verso l'alto, dove si sviluppa una biocenosi molto varia e ricca di specie. Le rocce appaiono ricoperte da un eterogeneo campionario di animali tra cui spiccano i vivaci colori delle spugne e le delicate architetture di bellissimi briozoi. Nel buio di una grotta sostano immobili numerosi Apogon, mentre nella zona più profonda ecco le tane di alcuni gronghi. Un'altra immersione può essere effettuata nei pressi dello scoglio a poca distanza dalla punta, con fondali che scendono a grandi balzi fino a 40 metri in un alternarsi di massi e cavità completamente ricoperte da piccoli Parazoanthus. 5 - Lo Scoglione Lungo il versante orientale dell'isola, prima di Punta del Turco, a poca distanza dalla costa c'è un grosso scoglio indicato sulle carte nautiche col nome di Scoglione. Il lato più interessante è quello rivolto ad est dove il fondale degrada rapido formando ampi terrazzamenti e cadute fino a superare la quota di 45 metri. Alcuni costoni ricchi di spaccature danno asilo a organismi dalle vivaci livree che fanno di questa zona il luogo ideale per dedicarsi alla macrofotografia. Spugne, madreporari, alghe calcaree e nudibranchi proliferano indisturbati mentre negli anfratti più profondi ecco spuntare il muso curioso di murene, gronghi e baffute musdee. Il lato rivolto verso terra presenta batimetrie più ridotte, con rocce sparse e posidonie. Nonostante la ridotta profondità questo versante è frequentato da vivaci pesci di scogliera tra cui branchi di salpe intente a sbocconcellare rocce e alghe, scorfani immobili nel loro totale mimetismo, nell'attesa di qualche preda sprovveduta, e un'infinità di occhiate e castagnole. 6 -Secca del Turco Poco prima di Punta dello Zenobito, estremità meridionale dell'isola, a breve distanza da Punta del Turco s'innalza dal blu profondo una secca che costituisce uno dei punti d'immersione più belli di Capraia: un panettone di roccia lungo un centinaio di metri che sale dai - 50 fino a 28. Si scende lungo il versante esterno dove il fondale è costituito da grandi massi in cui s'alternano spaccature, piccole grotte e pareti, l'ambiente perfetto per crostacei e varie specie ittiche, mentre il coralligeno esplode di colori incredibili che con l'acqua limpidissima scintillano alla luce delle torce. Qui c'è veramente di tutto: blennidi, gobidi, labridi, saraghi, corvine, addirittura qualche furba cernia. La fauna sessile, poi, è davvero esplosiva: briozoi, spirografi, tunicati e soprattutto tante spugne, come la Spongia agaricina e l'Axinella cannabina. 7 - Lo Zenobito La parete è localizzata subito sotto la punta ononima, estremità meridionale dell'isola, segundo una franata di massi, costellata da ricci di mare,. Si raggiunge una parete verticale che da 20m scende fino alla sabbia a 50/m. E' un'immersione particolrmente suggestiva nelle ore pomeridiane, quando il sole calante la illumina completamente creando giochi di luce.