Peeling, per una pelle come da bambina

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di Alessandra Paudice
Caposervizio bellezza
8 Marzo 2017
Peeling, per una pelle come da bambina
Guida facile al mondo dei peeling, per capirne di più sul
trattamento più richiesto dalle donne (dalle versioni dal medico
estetico a quelle domiciliari), per ridare splendore, tonicità e
nuova vitalità alla pelle
Sempre di più le donne sono consapevoli della loro bellezza e dei modi per mantenerla.
Questo approccio “interventista” si riflette sull’uso più frequente di trattamenti ispirati
dalla medicina estetica o che richiedono l’intervento soft del medico per trattare rughe,
macchie, perdita di tono, acne, cicatrici. In quest’ottica i peeling sono stati finalmente
sdogananti, non fanno più paura e sempre di più sono la prima scelta tra le donne che
vogliono vedere risultati immediati e tangibili sulla pelle senza rinunciare ai benefici a
lungo termine.
IL RIMEDIO ANTI-AGE PIÙ EFFICACE
«Se la pella appare grigiastra, perde di tonicità e aumentano le rughette, un peeling diventa il
primo step per rimetterla in sesto, diventando un efficace intervento anti-age», spiega il dott
Dott. Nicola Standoli, specialista in chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva.
«Aiuta ad accelerare il turnover cellulare e ad allenare la pelle ad auto-rigenerarsi. In più, la
quasi assenza di decorso post trattamento – non a caso è definito “sociale” perché non
richiede lunghi tempi di recupero- lo rende accessibile a tutti, a prescindere dagli impegni e
dall’età. Il risultato è una cute rinnovata, perché si eliminano i primi due strati di pelle morta
(dei sette che la compongono) che fanno da “tappo”, rendendola di nuovo viva, e a lungo
andare, più tonica, luminosa, compatta. In un certo senso ritorna bambina».
I TIPI DI PEELING
«Il peeling meccanico, la famosa dermoabrasione, è forse il trattamento più invasivo perché
richiede 7 giorni di recupero e successivo arrossamento della pelle per circa 30 giorni.
Quello fisico, invece, come il trattamento di ultima generazione Re-Surfacing, utilizza laser a
Co2 per creare piccolissimi fori sulla cute che stimolano la rigenerazione cellulare e la
produzione ex novo di fibre di collagene ed elastica, per poi trattarla con un mix detto PRP,
ovvero plasma arricchito in piastrine e fattori di crescita, di immediato assorbimento negli
strati più profondi della pelle. È una strepitosa stimolazione cellulare che richiede poche
sedute per avere effetti visibili. Infine, quello chimico utilizza acidi come il glicolico, il salicilico
o il tricloracetico in percentuali che variano dal 25% al 35% ed è perfetto per ritrovare
luminosità e omogeneità immediata della cute».
LE INDICAZIONI
«I peeling possono essere profondi se si arriva al derma reticolare al punto da essere adatti a
correggere le rughe più visibili, medi se ci si ferma al derma papillare per trattare macchie
vecchie o melasma, superficiali se si agisce solo sull’epidermide in caso di acne e iperpigmentazione e molto superficiali se si genera un’esfoliazione blanda, adatta soprattutto a
ridurre il grigiore e il colorito asfittico con una desquamazione che dura pochi giorni. È
quest’ultimo tipo di peeling il trattamento domiciliare consigliato come ponte tra una
seduta e l’altra dal medico estetico, in modo da mantenerla in buono stato e bene
allenata».
LE CONTROINDICAZIONI
«Sono sconsigliati nei mesi estivi e se fatti in primavera, quando c’è molta luce, è obbligatorio
proteggere la pelle post-trattamento con uno schermo solare minimo con Spf 20, da usare
anche in città. In caso di gravidanza, o di terapia ormonale o quando la pelle è già sensibile è
meglio evitarli del tutto».
LA VERSIONE A CASA
«Quel che rende sicuri i peeling domiciliari è la percentuale di sostanze esfolianti utilizzate, in
dosaggi molto bassi rispetto a quelli del medico estetico, che non creano alcun rischio di
sensibilizzazione della pelle se si seguono le giuste precauzioni, la foto-protezione in primis».
L’ultimo arrivato sul mercato, per esempio, Peeling Nuit Progressif Visionnarie
Crescendo di Lancôme, è un trattamento definito progressivo che agisce sulla pelle in
due step, nel corso di 28 giorni, per ridare splendore a una pelle stanca, affaticata e opaca.
Peeling Nuit Progressif Visionnaire Crescendo di Lancôme. È un trattamento senza risciacquo che si applica sulla
pelle ben detersa, la sera, per poi proseguire con l’abituale crema notturna. Il ciclo è diviso in due fasi di 14
giorni, per un totale di 28 giorni.
Ispirato all’HIIT (High-Intensity Interval Trianing) che alterna fasi dai sforzo a fasi di
recupero, è una sorta di workout per la pelle, per riattivare il naturale processo di
rigenerazione che per vari motivi è rallentato. La prima fase, che dura 14 giorni, è quella
cosiddetta “di endurance”, cioè preparatoria con l’utilizzo di una formula al 5% di
alphaidrossiacidi della frutta ed estratto di crusca di quinoa esfoliante per rendere la pelle
più ricettiva agli attivi e donare più luminosità al colorito. La seconda fase, le successive
14 notti, prevede l’uso di una più alta concentrazione di sostanze, acido glicolico e
salicilico al 10%, per andare più in profondità, levigare la superficie della pelle,
ridimensionare i pori e rendere il colorito omogeneo. Il trattamento è arricchito da un
derivato jasmonico tipico della linea Visionnarie, attivo che rinforza e rende la pelle più
resistente, e che nasce dall’osservazione delle cicatrizzazione tissutale vegetale, la
capacità che hanno le piante di auto-ripararsi e auto-difendersi dalle aggressioni esterne
che non possono in alcun modo evitare.
FONTEhttp://www.glamour.it/viso-e-corpo/viso/2017/03/08/peeling-pelle-bambina/
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