Gesù critica l’eccessivo legalismo degli uomini del Tempio, rispetto a un
atto d’amore…
Secondo te quale dovrebbe essere l’atteggiamento cristiano nei confronti dei
diversi (per cultura, per principi religiosi, per tradizioni…)?
1.
Secondo me l’atteggiamento cristiano nei confronti delle altre religioni deve essere di rispetto
perché ogni popolazione ha le proprie usanze, ma non accetto che queste usanze vengono diffuse
nel nostro Paese.
Andrea Catenacci
2.
A parer mio l’atteggiamento cristiano più adeguato nei confronti dei diversi è l’accettazione.
Non pensare che il diverso è sbagliato o è strano: il diverso è semplicemente diverso. Penso che la
canzone di De Andrè “La guerra di Piero” espliciti a dovere questo concetto. Piero: un soldato
ucciso semplicemente perché indossava una divisa di colore diverso anche se nell’anima erano
persone simili con sogni e amori in comune.
Andrea Roma
3.
L’atteggiamento cristiano nei confronti degli uomini diversi, dobbiamo rispettare i loro
principi religiosi come ad esempio se andiamo in una città dobbiamo rispettare la loro religione e
così anche loro debbono rispettare le nostre tradizioni (Chiesa, ecc.).
Matteo Milicia
4.
L’atteggiamento cristiano nei confronti dei diversi per cultura, per religione e per tradizione
secondo me dovrebbe essere il rispetto delle loro idee, anche se non le condivido, come credo che
loro non condividono le nostre. Io ho degli amici che sono diversi ma non per questo non gli sono
amica, loro rispettano me e io rispetto loro forse perché al di la delle loro diversità io vedo
un’amicizia, una persona come me.
Sara Ferri
5.
Dovremmo avere un comportamento rispettoso e buono agli occhi di Dio, siamo tutti uguali e
tutti figli di Dio. Quindi la differenza non esiste. Secondo il cristianesimo il rispetto deve essere un
principio importantissimo. Ci sono persone che si dichiarano cristiane ma che hanno un
comportamento di discriminazione nei confronti delle persone diverse, e questo è sbagliato.
Francesca Cesarano
6.
Secondo me le persone sono tutte uguali indipendentemente dalla razza, dalle tradizioni ecc…
quindi bisogna comportarsi come se avessimo davanti un cristiano e magari confrontarsi sui diversi
aspetti delle religioni.
Alessandro Cianfoni
7.
Secondo me si dovrebbe sempre portare rispetto senza giudicare nessuno.
Damiano Leoni
8.
L’atteggiamento del cristiano davanti alla “persona diversa” per cultura, religione o tradizione
deve essere solo di carità, comprensione, uguaglianza. Prima di tutto ogni essere umano è uguale
davanti a Dio, e questo ci deve far riflettere. Molte volte le persone emarginate hanno bisogno non
solo di aiuti materiali necessari per la propria sopravvivenza ma anche di un aiuto morale anzi, io
penso, che questo tipo di aiuto sia il più efficace. Una buona parola, un atto gentile, una carezza
sono molto apprezzati da chi soffre. La parabola del buon Samaritano ci fa riflettere. Anche ai
giorni nostri esiste questo “poco interesse” per quelle persone che possono trovarsi in difficoltà. Ci
sono stati casi in cui colui che ha provocato un incidente scappa davanti al fatto compiuto e non
soccorre la persona ferita lasciandola morire. Questo è uno dei tanti casi che ci offre la nostra
società.
Giacomo Rossetti
9.
Secondo me l’atteggiamento dei cristiani verso i diversi per cultura e tradizione deve essere di
comprensione delle loro idee, non bisogna disperarsi per la loro diversità e bisogna capire che ci
sono tante religioni che vanno rispettate.
Alessandro Cioccari
10.
Secondo me l’atteggiamento cristiano nei confronti dei diversi dovrebbe essere di amicizia e
dovrebbe trarre da questo incontro la voglia di aiutare il prossimo anche se diverso per cultura,
religione o tradizione e quindi creare così uno scambio culturale.
Diego De Gregori
11.
Secondo me l’atteggiamento dei cristiani nei confronti dei diversi dovrebbe essere più
rispettoso perché molto spesso li accusiamo ingiustamente magari solo perché sono di religione
diversa o, semplicemente hanno il colore della pelle diversa. Io credo che se un uomo diverso da me
per cultura, principi religiosi e colore della pelle viene, o vuole venire nel mi Stato, il mio Stato lo
deve accogliere e se non commette atti impuri ma è onesto magari aiutarlo. Quindi io credo che non
bisogna giudicare un uomo da come si vede ma da come è fatto dentro.
Paolo Ponzo
12.
Secondo me, a prescindere sia dall’atteggiamento cristiano sia da altri insegnamenti ognuno di
noi dovrebbe comportarsi correttamente nei confronti di qualsiasi altra persona diversa da noi. Io mi
comporto in questo modo. Non sono razzista e non ho problemi a stare con un ebreo, un nero, un
cinese, un albanese ect…, e non è una cosa che ho detto solo per fare bella figura. E’ vero conosco e
frequento persone non italiane e forse anche non cristiani che sono onesti e simpatici più di un
italiano cristiano. Io sono razzista quando: (anche con cristiani ed italiani) quella persona magari
perché troppo ubriaca alla guida distrugge una povera famigliola che tutta contenta tornava a casa in
macchina il sabato sera dopo le vacanze; sono razzista quando questa persona stupra, ruba eetc… e
allora quando succede così quella persona può considerarsi esclusa, morta, svanita, fantasma da me.
Dario Ponzo
13.
Bisogna aiutare il prossimo e rispettarlo non solo con le parole ma con i fatti. Per esempio
l’attuale Papa Benedetto XVI perché non dona uno dei suoi bei anelli d’oro ai terremotati di Haiti
invece di parlare e recitare preghiere?
Valeria Fangucci
14.
Secondo me, anche se diversi, siamo tutti uguali e per questo motivo dovremmo rispettarci e
convivere serenamente. Anche se una persona proviene da un Paese diverso, se ha un colore di pelle
differente oppure è di un’altra religione, non per questo deve essere discriminata. In passato il
razzismo era molto diffuso, oggi è ancora presente ma in maniera più limitata rispetto a prima.
Pensare un mondo senza discriminazioni per me è un’utopia, il problema del razzismo potrà anche
diminuire in un futuro, ma non scomparirà mai definitivamente.
Paolo Bongianni
15.
Spesso l’atteggiamento dell’uomo nei confronti di altre persone diverse per religione, lingua e
cultura è spesso colmo di disprezzo o comunque di scarso rispetto. Ancora oggi nonostante tutto
quello che viene detto e scritto sulla società multi culturale o multi etnica rimangono delle questioni
irrisolte: poiché spesso i popoli diversi vengono considerati selvaggi. Secondo me chiunque
dovrebbe avere il massimo rispetto della cultura e religione dei popoli diversi, infatti invece di
allontanarli a queste culture diverse bisognerebbe avvicinarsi per scoprirle e conoscerle, capendo
così che al mondo esiste una sola razza: che è quella umana.
Gianluca Lupi
16.
Si dovrebbe avere tolleranza e rispetto per le altre religioni o culture anche se, molte volte,
non dimostrano rispetto loro verso di noi, ma se noi ci mostriamo ostili come loro non ci sarà mai
un dialogo, così ci allontaneremo ancora di più, quindi per me è così che ci si dovrebbe comportare.
Simone Di Fabio
17.
Secondo me l’atteggiamento per chi è diverso da noi per usanze o modi dovrebbe essere di
tolleranza, poiché non dobbiamo ritenere che la nostra cultura, tradizione o religione sia superiore
alle altre. Inoltre ognuno di noi dovrebbe informarsi su ciò che riguarda gli altri, non solo per una
conoscenza personale ma anche per stabilire buoni rapporti.
Edoardo Prosperi
18.
L’atteggiamento cristiano nei confronti di altre culture dovrebbe essere di rispetto, cioè il
rispetto per la propria cultura e quella degli altri. Se non si porta rispetto per le altre culture come
pretendiamo rispetto per la nostra? Queste diverse culture hanno un modo di vestire e di praticare la
religione diverso dal nostro quindi bisogna portare rispetto come se fosse la nostra religione, perché
il rispetto è l’unica cosa che ci tiene uniti.
Giulia Giammatteo
19.
Secondo me l’atteggiamento dei cristiani nei confronti dei “diversi” dovrebbe essere di
tolleranza poiché i diversi non sono coloro che non praticano la nostra religione o non rispettano le
nostre tradizioni ma chi nuoce alla società.
Federico Cozzolino
20.
Secondo me i cristiani dovrebbero considerare coloro che sono diversi come se fossero
fratelli, perché un uomo anche se di colore diverso è sempre un uomo, però questo principio non
viene rispettato da tutti, credendosi di razza superiore, ma Gesù ci ha insegnato che tutti siamo
uguali.
Luca Abbondanzieri
21.
All’inizio uno potrebbe pensare che dovremmo comportarci come si comportano loro con noi,
ma non sempre è così. Sulla religione ad esempio, con le persone diverse dovremmo comportarci
come se fossero persone normali, come tutti, senza criticarli o escluderli. Il problema principale è il
razzismo verso le persone di altri Paesi o di un altro colore su vari principi, ad esempio: sulla loro
cultura, sui principi religiosi come ho detto prima e sulle loro tradizioni di vita e su altri argomenti.
Federico Di Fabio
22.
Secondo me l’atteggiamento cristiano nei confronti dei “diversi” dovrebbe essere di
compassione, comprensione e soprattutto ci dovrebbe essere uno scambio di idee e di pensieri. Ma
forse oggi siamo molto lontani da questi atteggiamenti, visto che la realtà è molto differente, una
realtà dove un uomo solo perché ha il colore della pelle diverso dal proprio non viene considerato
uno della propria “specie”, e un ragazzo con problemi fisici viene escluso dalla collettività e viene
umiliato come se dentro di lui non ci fosse un cuore, un’anima e soprattutto un pensiero. Forse la
vita di coloro che non accettano queste persone sarebbe molto più serena se cercassero almeno di
rispettare le loro idee, le loro opinioni e i loro pensieri.
Diego Bruffa
23.
Secondo me, l’atteggiamento cristiano nei confronti dei diversi dovrebbe essere come il
samaritano, di compassione e di aiuto nei confronti del prossimo. Ci dovrebbe essere uno scambio
di opinione e cultura e religioni diverse dalla nostra. Questo ci aiuta anche ad avvicinarci sempre
più e nel caso non apprezziamo le novità imparate bisogna rispettarle. E’ proprio il rispetto
l’atteggiamento di base tra noi e i “diversi”, perché è bello avere idee differenti ma devono essere
rispettate e il fatto delle diversità non significa un allontanamento poiché anche se la religione o le
idee sono diverse dobbiamo sempre considerarci un “noi”, uniti sempre per aiutarci sia come
atteggiamento cristiano che umano nel rispetto del prossimo.
Eleonora Carapellotti
24.
Secondo me l’atteggiamento che dovremmo assumere tutti noi, indifferentemente dal colore
della pelle, dalla cultura e religione…è quello di rispetto, ci si deve aiutare l’un l’altro, difendere e
soccorrere chi ha bisogno di una mano. A volte penso che siamo nel 2010 e non posso credere che
ancora non ci riteniamo tutti uguali e bisogna assistere (a volte passivamente) o sentire alla TV, le
barbarie che vengono fatte su chi è diverso di cultura, colore, su chi ha diversi gusti sessuali…
anche perché il mondo è bello perché è vario! Se fossimo tutti uguali sembreremmo tutti prodotti
usciti da un unico stampo, da un’unica grande fabbrica.
Federica Zarra
25.
Nel mondo esistono molti popoli con culture tradizioni e soprattutto religioni diverse dalla
nostra, ma secondo me esiste un solo Dio per tutti i popoli, credo che ognuno possa rappresentarlo
come meglio crede, l’importante è che ognuno di noi abbia un Dio e una religione in cui credere.
Secondo me l’atteggiamento cristiano nei confronti dei diversi dovrebbe essere quello di rispetto
poiché ognuno è libero di pensare e credere in ciò che è meglio.
Matteo Trenta
26.
Secondo me non esiste la diversità, ma l’unicità delle cose, delle persone e quindi nessun
atteggiamento deve essere diverso da quello che usiamo con i nostri amici.
Francesco Tomassini
27.
Secondo me l’atteggiamento che noi cristiani dovremmo avere nei confronti degli altri
dovrebbe essere un atteggiamento di tolleranza, di uguaglianza e di rispetto.
Giada Cantalini
28.
Secondo me l’atteggiamento che deve avere un cristiano nei confronti del prossimo deve
essere caritatevole e altruista, e come Gesù, porgere la mano nel momento del bisogno.
Alessio Mattoccia
29.
Il nostro atteggiamento nei confronti dei diversi per cultura, per religione non dovrebbe essere
diverso dall’insegnamento che ci ha dato Dio, che sarebbe di amare qualsiasi persona a prescindere
dalle loro idee e di rispettarle.
Valentina Cascapera
30.
Secondo me l’atteggiamento cristiano nei confronti dei diversi dovrebbe essere comprensivo,
dovrebbe cioè cercare di capire colui che è diverso studiando le sue usanze e il suo culto, in modo
da aprirsi a più modi di pensare.
Lorenzo Ferraglioni
31.
L’insegnamento cristiano ci invita come il buon samaritano a soccorrere gli altri. Gesù si è
fatto uomo ed è venuto al mondo in mezzo all’odio, alla falsità e alle guerre donandoci un grande
insegnamento: l’Amore. L’Amore più grande che supera le diversità, le incomprensioni e l’odio.
Egli è morto per tutta l’umanità in nome di questo amore, senza distinzione del colore della pelle,
della religione, cultura e condizione sociale. Il compito che ci ha lasciato è quindi molto chiaro
anche se non è sempre facile metterla in pratica. Nella realtà che ci circonda in cui spesso dominano
sentimenti quali il proprio tornaconto, la superficialità, la discriminazione e l’intolleranza.
Alessio Casentini
32.
Secondo me l’atteggiamento verso gli altri non deve essere diverso. Io personalmente accetto
qualsiasi religione, cultura e tradizioni. Ognuno è libero di avere atteggiamenti diversi nei confronti
degli altri. Se un ragazzo è di una religione diversa dalla nostra non dobbiamo non essergli amico,
perché, secondo me, quel ragazzo può essere più bravo di un ragazzo cristiano. Ognuno fa le
proprie scelte di vita.
Chiara Di Franco
33.
Secondo me l’atteggiamento dei cristiani nei confronti dei diversi dovrebbe essere dapprima
“di comprensione”, dovremmo rispettare la loro cultura quindi in che modo interpretano la loro vita,
i loro principi religiosi e le loro tradizioni, quindi il loro abbigliamento ed il loro modo di fare.
Quindi invece di sfruttarli, di utilizzarli come oggetti o meglio ancora come schiavi. Dovremmo
fare in modo che si “integrino” nella nostra comunità, nel miglior modo possibile, rendendo al
meglio “l’integrazione” tra le diverse culture. Però sono cosciente del fatto che nella società attuale
per la maggior parte delle persone sia difficile anzi impossibile comprendere questo concetto. La
frase che guida le peggiori “pazzie” credo che sia: “Loro nella loro comunità non ci accettano per
come siamo ma ci dobbiamo adeguare alla loro religione”. Quindi nell’attuale realtà c’è uno
sfruttamento di coloro che osiamo chiamare “diversi”. Tutto questo ragionando con la mia testa mi
sembra la peggiore ingiustizia che un essere umano qualsiasi possa fare nella propria vita; secondo
l’insegnamento religioso e civile che finora ho ricevuto penso che il miglior atteggiamento cristiano
nei confronti dei diversi sia “rispettarli” e farci rispettare. Il “rispetto” penso che venga prima di
ogni cosa quindi sotterrando l’orgoglio che c’è in ognuno di noi dovremmo pretendere il rispetto,
solo in questo modo potrà avvenire la comprensione e la non differenza.
Viviana Criveller
34.
Secondo me l’atteggiamento cristiano nei confronti dei diversi per cultura, per principi
religiosi e per tradizioni dovrebbe essere di comprensione perché siamo stati creati dallo stesso Dio.
Pierluigi Sambucci
35.
Io credo che l’atteggiamento che un cristiano deve avere con il “diverso” sia di rispetto
reciproco, che oggi giorno non esiste più…
Sofia Sambucci
36.
Secondo me l’atteggiamento cristiano nei confronti dei diversi (per razza, tradizioni, cultura,
religione ecc.) non dovrebbe basarsi su ideali razzisti perché dobbiamo rimembrare le nostre umili
ed uguali origini dal nostro Dio. Quindi ogni singolare mescolanza di queste caratteristiche devono
essere interpretate come particolari e non come appellabili diversità.
Simone Di Luzio
37.
Secondo me l’atteggiamento cristiano nei confronti di chi è “diverso” diverte solo
apparentemente. Dovrebbe essere un comportamento comprensivo, perché siamo stati creati tutti
dallo stesso Dio, il quale ci ha creati dandoci il libero arbitrio nelle scelte e nella cultura. Per me
alcune culture, nonostante siano particolari o “strane” meritano se non una condivisione almeno
molto rispetto.
Francesco Cerci
38.
Bisogna rispettare le oro usanze e le loro tradizioni, non devono essere discriminati perché
sono uomini come noi, però anche loro devono rispettare la nostra cultura e religione.
Fabio D’Adamo.
39.
Secondo me bisogna avere un atteggiamento di rispetto verso le altre persone cioè non farli
sentire diversi. Ognuno ha una cultura diversa quindi bisogna rispettarla come loro devono
rispettare la nostra. Non bisogna condannarli se sono di una religione diversa ma accettarli per come
sono. Secondo me se hai delle tradizioni nel tuo Paese, dal momento che lo cambi devi accettare le
tradizioni del Paese in cui ti trovi.
Lorenzo Stangoni
40.
Per i diversi di cultura, religione e tradizioni secondo me il comportamento dovrebbe essere
reciproco. Gli insegnamenti che Gesù ci ha tramandato sono di amarci tutti, bianchi, neri, gialli, ecc.
Gli ultimi episodi verificatosi nelle scuole in merito al crocefisso, sarebbe bello che ogni essere
umano avesse il simbolo di appartenenza religiosa nelle chiese, sinagoghe, moschee dove ognuno
partecipa alle proprie preghiere, questo ci ha insegnato Gesù di aprire nuovi orizzonti senza
discriminazioni.
Danilo Perfetti
41.
Il Signore ci ha insegnato ad amare il prossimo come noi stessi, per questo dobbiamo aiutare
sempre chi ne ha più bisogno.
Patrizio Boccabella
42.
Secondo me il rispetto reciproco è importante. Ognuno deve rispettare le idee, le religioni
degli altri anche se non le condivide.
Claudia Fortini
43.
Secondo me i cristiani dovrebbero portare rispetto alle persone “diverse”. Devono rispettare la
loro cultura, le loro tradizioni e le loro religioni. Io credo che il rispetto reciproco sia un principio
fondamentale.
Roberta Campoli
44.
Io credo che ognuno di noi ha delle regole e dei doveri verso le proprie culture e ognuno di noi
deve rispettare le decisioni, i modi di vedere delle persone con cui conviviamo quotidianamente.
Giuseppe Moretti
45.
Credo che ci dovrebbe essere solamente un po’ di rispetto reciproco per vivere tutti insieme e
che le tradizioni dell’uno non si contrappongono con quelle dell’altro in modo da far mancare il
rispetto.
Non è una forma di razzismo la mia, ma sono d’accordo solo su alcuni tipi di “diversità” e
cioè quella che non nuoce alla vita altrui.
Giulia Simoncelli
46.
Secondo il mio essere cristiano, io credo nella necessità di tolleranza tra i diversi popoli, ma
ritengo giusto che questa tolleranza debba essere limitata ad alcuni comportamenti che però non
vadano ad interferire con la mia visione cristiana di ciò che è giusto e sbagliato.
Matteo Moroni
47.
Io sono dell’idea che bisogna rispettare chiunque sia diverso da noi sia per religione, per
colore della pelle, per cultura, siamo tutti figli di Dio e bisogna rispettarsi l’uno con l’altro. Ogni
Paese ha culture e modi di avere diversi da ogni nazione, tutti siamo diversi l’uno dall’altro, ma
siamo tutti figli dello stesso Dio anche se ognuno lo venera e lo chiama in maniera diversa. Ma
avvolte la mancanza di rispetto non si manifesta soltanto contro gli stranieri, ma anche tra persone
della stessa città, dello stesso paese, della stessa cultura e etnia. Quindi tante volte il problema non è
di essere di un altro paese ma la cosa più utile sarebbe lavorare un po’ sul rispetto e cercare di
andare d’accordo l’uno con l’altro.
Silvia Felici
48.
Per me nessuno è diverso, cambia solo il colore della pelle. Per quanto mi riguarda non amo
molto le persone di colore per i gesti che compiono, ma pensandoci bene anche noi italiani
compiamo reati molto gravi, è solo che queste cose non si sanno, o meglio, non si vogliono far
sapere.
Walter Tani
49.
Per tradizioni perché le tradizioni per la mia famiglia sono importanti.
Michael Giuliani
50.
L’atteggiamento più corretto sarebbe quello di avere rispetto e darlo. Ultimamente ho sentito
delle lamentele da parte di queste persone straniere riguardo il nostro modo di professare la nostra
religione, ad esempio appendendo dei crocifissi alle pareti e tutto ciò mi ha molto infastidito, perché
sì, rispettarli è un nostro dovere, ma noi non scordiamo ci che siamo a “casa nostra” e non
dobbiamo essere condizionati da altre persone che vengono ospitate, per lavorare.
Stefano Andreoli
51.
Dovrebbe essere sempre disponibile verso i “diversi” secondo me principalmente per cultura.
Federico Soprano
52.
Secondo me dovremmo trattarli come normalissime persone perché sono esseri umani e non
bestie.
Gabriele Mastrantonio
53.
Secondo me l’atteggiamento dei cristiani rispetto alle persone di altre culture dovrebbe essere
lo stesso che si ha con gli altri della nostra stessa cultura, però a patto che i “diversi” prima
rispettino noi e la nostra cultura. Personalmente a me non danno fastidio, però quando cominciano a
diventare troppi, poi senza un permesso di soggiorno, senza un lavoro e incominciano a non avere
più rispetto per me ed altre persone della mia stessa cultura dico basta, noi siamo stati buoni con voi
ma voi non avete avuto rispetto, quindi, in quel caso, bisogna essere più severi.
Paolo Chiaretti
54.
Se non ho capito male questo argomento dovrebbe parlare di “razzismo.” Per come sono fatta
io avrei sicuramente fatto come il samaritano, anzi, mi ci immedesimo spesso e, a volte, per questo
vengo rimproverata. Io credo che in ogni essere umano o animale che sia, se è in difficoltà o ha
bisogno d’aiuto, il “prossimo” (sempre in base alle proprie esigenze) DEVE sostenere l’altro. Però
c’è anche da dire che chi “riceve” non deve approfittare né pretendere (altrimenti le cose cambiano).
Comunque tornando a quello che dicevo prima il mio pensiero è questo anche perché penso sempre
che al posto di “quell’uomo che scendeva da Gerusalemme,” potrei esserci io!
Elisa Burelli
55.
Non faccio distinzioni di cultura e principi religiosi, ma distinguo da persone buone e cattive.
Se ci fosse qualcuno in difficoltà e fossi nella possibilità di aiutarlo lo farei, ma a Roma la vita è
molto difficile.
Natascia Quaglierini
56.
Secondo me le persone considerate diverse le dobbiamo rispettare anche se sono nel nostro
Paese. Infatti anche se hanno culture, religione diverse sono comunque delle persone uguali a noi
anche se hanno qualcosa diverso da noi.
Federico Rossetti
57.
La prima risposta che i verrebbe da proferire sarebbe: un atteggiamento di rispetto. Ma in
realtà inizierei, di questi tempi, da un atteggiamento forse un po’ primitivo: quello della curiosità. A
mio parere negli ultimi anni l’uomo si è immerso in una sorte di apatia data dalla pigrizia della
curiosità. È inutile pretendere il rispetto nei confronti dell’altro, senza che vi sia il giusto stimolo e
curiosità, che sia essa innata o suscitata. Purtroppo questo è un argomento troppo vasto e soggettivo
da poterlo affrontare in poche righe, temo di non esserne capace tramite qualche parola immersa
nell’inchiostro. Posso però dire che… se davvero la Chiesa vuole portare per mano l’uomo
attraverso il viaggio della conoscenza di un altro uomo differente per cultura, principi religiosi, e
tradizioni, dovrebbe provare essa stessa, ad impugnare il proprio coraggio e a stuzzicare l’apertura
al dialogo, curiosità, rispetto e tutto ciò che desidera, dell’uomo. Oggi si decide di riconoscere il
“diverso,” tramite che so: Internet, viaggi, libri… tutte cose che partono dalla volontà dell’individuo
di ricercarle; ma vi sono moltissime persone che, appunto, si sono chiuse nel loro angioletto di
serenità senza dare modo ad altri di conoscerle o farsi conoscere, cercando inconsapevolmente o
meno, una perdita per entrambi. Tramite alcune mie esperienze, so che è piacevolmente semplice
“ossigenare,” incoraggiare e stimolare nel punto preciso chiunque da vederlo illuminarsi e
illuminare gli altri. Una volta regalata o presa in prestito questa luce: tutto il resto viene da sé.
Compassione, misericordia, generosità, amore, tolleranza, ed ogni altro sentimento più
incontaminato verrà di conseguenza. Occorre solo quel pizzico di curiosità nei confronti degli
innumerevoli colori delle cose o persone che ci circondano, o almeno di volerci provare a trovarli, e
questo: sia da parte del cristiano, sia da parte della Chiesa nell’incentivarlo.
Livia Franzoni
58.
L’atteggiamento del cristiano dovrebbe essere prima di tutto un atteggiamento da buon
cosmopolita, per poi, in aggiunta essere da cristiano. Purtroppo spesso ci sono state guerre che
videro sui campi di battaglia schieramenti della stessa religione scontrarsi( la cosa potrebbe anche
far ridere) e peggio ci sono state guerre in nome di Dio. Da questo si capisce il motivo del termine
“periodo buio”(comodo), ed è proprio cosi perché allora non ci furono capi religiosi capaci di
interpretare il messaggio di pace che Gesù aveva posto a priori. L’uomo sbaglia ed è in preda del
male, a tal punto da poter dichiarare una guerra in nome di un Dio, fino al giorno prima, ritenuto
portatore di amore e pace. Il cristiano dovrebbe essere aperto a tutti gli uomini, e soprattutto a tutti i
loro difetti e dovrebbe essere sempre pronto ad aiutare il prossimo come il Samaritano. Per questo
aspetto il precedente Papa ha avuto grande merito cercando di costruire ponti con le altre civiltà.
Questi principi di bontà non sono innati e spesso e istintivamente si è protesi a difendere la propria
esistenza calpestando quella altrui, e questo atteggiamento animalesco, proprio dell’uomo come
della scimmia, spetta alla Chiesa sensibilizzarlo, come in passato è riuscita a fare.
Riccardo Franzoni
59.
Rifacendomi alla Parabola del Buon Samaritano ed alla domanda posta mi è capitato di
incontrare un barbone ubriaco, pur non aiutandolo di persona, l’ho segnalato al carabiniere di
quartiere perché lo aiutasse (commento del carabiniere: ancora lui!)
Con gli stranieri, ed i diversi in genere, l’atteggiamento deve essere di comprensione delle
loro difficoltà e di tolleranza e rispetto reciproco. Già il fatto di parlare una lingua diversa dalla
propria è uno svantaggio. Uno straniero dovrebbe comunque uniformarsi alle leggi del paese che lo
ospita e valutare se le proprie usanze possono conciliarsi con quelle del posto.
Leonardo Calvario
60.
Secondo me l’atteggiamento di un qualsiasi religioso deve partire dal rispetto; ogni religione
ha le proprie tradizioni, un proprio modo di pensare e di pregare, dei tipici simboli, usanze. In Italia,
ad esempio,è stata molto discussa la questione del crocifisso nelle scuole:essendo l’istruzione
un’istituzione laica non dovrebbe mostrare al suo interno simboli religiosi, ma è una questione di
principio e niente più. Non penso che un bambino musulmano che va in una scuola italiana e veda il
crocifisso si senta lacerato nell’animo, o un ragazzo incerto sull’esistenza o meno di Dio, si senta
influenzato a diventare cristiano perché durante le lezioni in aula veda il crocifisso sopra la cattedra.
Un’altra discussione trattata è stato il simbolo della croce rossa perché viene associato ad un
simbolo religioso. Si pensò di sostituire la croce con la mezza luna rossa, ma anch’essa è
generalmente collegata all’islam. Venne introdotto un terzo simbolo: il cristallo rosso che potrà
essere adottato in tutte le attività internazionali. In conclusione penso che ognuno sia libero di
esercitare la propria religione ma nello stesso tempo rispettare tutte le altre.
Guglielmo Franzoni
61.
Io penso che l’atteggiamento cristiano in questo caso sia quello di dover considerare ogni
persona (diversa per religione, per cultura, per tradizioni) allo stesso modo e di rispettare quelle che
sono le loro linee di vita che ogni popolo, ogni gruppo, ogni paese ha. L’uomo deve capire che le
diversità, trovate negli altri, ci permettono di aprire i nostri orizzonti, di aumentare la nostra cultura;
quindi bisognerebbe apprezzare ognuno di questi elementi e saperli portare con sé. Molte volte ho
fatto caso che l’uomo di qualsiasi luogo esso sia e più interessato al confronto con le tradizioni, con
la cultura ritenendole a volte anche meglio delle nostre. Per quanto riguarda però il fattore religione,
l’uomo trova sempre avversità verso quest’ultima per cause a volte inspiegabili, ineccepibili che
risalgono molte delle volte addirittura al passato o leggi ormai non più in uso. Questa avversità tra
le religioni è purtroppo il focolare oggi di molte guerre nel mondo, che durano ormai da anni.
Andrea Rosatelli
62.
Già la parola “diversi” secondo me è sbagliata! Alla fine chi ha deciso che è il perfetto e chi il
diverso? Ci dovremmo accettare per come siamo realmente, non per le maschere che ci creiamo di
finta perfezione! Magari confrontarci e venire a conoscenza di altre culture, religioni, tradizione
potrebbe essere un modo per conoscere il mondo che ci circonda.
Mauro Rossi
63.
L’atteggiamento più giusto nei confronti dei diversi è di avere un po’ di altruismo e Amore e
poi anche dei principi religiosi. La tradizione e la cultura non sono cose che possono influenzare
l’atteggiamento dell’uomo.
Roberto Mele
64.
La diversità della religione, della cultura e delle tradizioni non deve penalizzare la conoscenza
tra persone. Le differenze sono frutto di storie e cultura diverse e servono ad accrescerci e non a
sminuirci, lo scambio di conoscenza aiuta la mentalità dell’uomo ad aprirsi, a porsi delle domande e
a vivere con gli altri nei migliori dei modi. L’atteggiamento cristiano è quello di dare, in una società
interreligiosa e interetnica, a tutti gli stessi diritti e doveri.
Giulia Pistilli
65.
Secondo me non c’è distinzione tra una persona e l’altra perché agli occhi di Dio siamo tutti
uguali, non c’è distinzione di razza, cultura e tradizioni ma c’è un uomo capace di esternare i propri
sentimenti e gesti nei confronti degli altri aldilà del colore della pelle, non dovremmo essere
razzisti, tutti siamo capaci di aiutare il prossimo nel nostro piccolo, se tutti lo facessimo ne
gioverebbe tutta la comunità, però purtroppo sono poche le persone che la pensano così.
Catia Galli
66.
Secondo me nessun Dio di nessuna religione insegna l’odio, tutti i credo dovrebbero girare
intorno a un solo punto ben preciso: la pace. Per far “vivere” la pace bisogna far “vivere” qualsiasi
persona al di fuori di religione, cultura, ecc. se no si entra nel “pregiudizio”. La religione attuale
cristiana secondo me, è da interpretare. Non la parola che è uguale da secoli ma chi la pronuncia che
a volte modifica la parola di Dio con la propria.
Fabio Censi
67.
Secondo me i veri cristiani non dovrebbero conoscere diversificazioni tra razze, culture e
tradizioni perché davanti a Dio siamo tutti uguali anche se crediamo in diverse religioni, se
riusciamo a capire questa piccola cosa, secondo me, tutte le guerre e la cattiveria di questo mondo
sparirebbe in un istante.
Alessandro Gaviglia
68.
Sicuramente secondo gli insegnamenti che la religione ci ha dato, l’atteggiamento verso i
diversi deve essere di fratellanza, amore e tutto ciò che di buono c’è. Il problema è che la società in
cui viviamo, spesso, traccia una strada a parte che non lascia sempre spazio ai buoni propositi di
fratellanza. Approfondendo il discorso tutto questo prenderebbe un risvolto troppo politico, che
nulla c’entra con la religione.
Daniele Giorgi
69.
Secondo me le persone che si trovano in difficoltà si devono aiutare, non essendo
menefreghisti ma avere un po’ d’amore aiutandoli con il cuore.
Natascia Mammucari
70.
Purtroppo al mondo di oggi nessuno ha più rispetto per il prossimo. Ognuno pensa a sé stesso
e basta. Al giorno d’oggi, specie nelle grandi città, vivono persone di razza, cultura e religione
diverse. Io penso che bisogna essere più aperti mentalmente e accettare le diversità altrui, anche se
uno non le condivide. Se ci fosse un po’ più di accettazione forse si eviterebbero molte guerre.
Salvatore Ritondale
71.
Secondo me non ci sono differenze per etnie, cultura ecc. tali da poter giustificare le tante
discussioni razziali avvenute nel corso della storia e che purtroppo ancora avvengono. Certo la
diversità può creare delle tensioni ma credo che sia l’ignoranza a non far capire agli uomini che le
violenze non servono.
Claudio Mammucari
72.
Rispettare le loro scelte anche non condivise.
Bruna Marco
73.
Credo che non è giusto giudicare una persona per il colore della pelle, per la sua religione o
per le sue tradizioni, credo che un cristiano deve accettare le diversità.
Daniele Cugini