Troppi veleni nell`aria di Sarroch ma nessuno alza la voce Un

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Interventi.
Troppi veleni nell'aria di Sarroch
ma nessuno alza la voce
Un esposto per la tutela della salute
di Stefano Deliperi, Gruppo d'Intervento Giuridico e Amici della Terra
Il 16 giugno le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d'Intervento Giuridico hanno
inoltrato una richiesta al Ministero dell'ambiente, al Comune di Sarroch, agli Assessorati regionali
della sanità e della difesa dell'ambiente, all'Assessorato alla tutela dell'ambiente della Provincia di
Cagliari: chiedono che siano adottati i necessari provvedimenti di tutela della salute pubblica in
relazione alla grave situazione della qualità dell'aria nel territorio comunale di Sarroch.
Dagli ultimi dati validati e resi pubblici - il rapporto sulla qualità dell'aria relativo all'anno 2005,
elaborato dalla Provincia di Cagliari sulla base dei dati provenienti dalle stazioni della propria rete
di rilevamento - emerge chiaramente una situazione di rischio.
Nel corso del 2005 la concentrazione di biossido di zolfo (stazione di rilevamento CENSH2) ha
superato per due volte la soglia di allarme di 500 mg/mc per tre ore consecutive e per ben 59 ore
non consecutive è stata superata la detta soglia, con una punta oraria di addirittura 1.365 mg/mc.
È stato, inoltre, superato per 126 volte il valore orario di 350 mg/mc: non dovrebbe accadere per
più di 24 volte in un anno. Infine, per ben 11 volte è stato superato il limite di 24 ore per la
protezione della salute umana.
Sempre nel 2005, la concentrazione di polveri sottili - PM 10 ha superato per 55 volte il limite di
50 mg/mc (stazione CENHS9), contro un limite massimo annuo di 35 volte.
Il sistema di monitoraggio provinciale della qualità dell'aria verifica giornalmente i livelli di
inquinamento in alcune zone industriali (Portoscuso, Sarroch, Macchiareddu, ad esempio),
fornendo le medie dei rilevamenti effettuati. I dati riportati sono elaborati ai sensi e per gli effetti
di cui al D.M. 2 aprile 2002, n. 60, attuativo delle direttive nn. 1999/30/CE (valori limite per
biossido di zolfo, ossido di azoto, particelle, piombo), 2000/69/CE (valori limite per benzene,
monossido di carbonio) e 2002/03/CE (valori limite per l'ozono).
Quali sono i rischi per la salute umana? Lo spiega il sito del Comune di Cagliari. Per le polveri
sottili - PM 10: «Recenti studi hanno evidenziato un ruolo preminente delle polveri nel produrre
effetti dannosi a carico dell'apparato respiratorio. La loro pericolosità è dovuta alle sostanze di cui
sono composte e a ciò che trasportano, ma anche dalla dimensione minuta. Particelle così piccole
sono capaci di entrare nell'apparato respiratorio neutralizzando tutte le difese e i tentativi del
corpo umano di farle uscire. L'azione nociva delle polveri varia in rapporto alle dimensioni delle
particelle: quelle con diametro superiore a 30 micron vengono trattenute nella parte alta
dell'albero respiratorio ed espulse con colpi di tosse; quelle con diametro inferiore a 3 micron
raggiungono direttamente gli alveoli polmonari ove si arrestano».
Stessa fonte per gli effetti nocivi del biossido di zolfo: «…ha un effetto irritante sulle prime vie
respiratorie … provocando spesso un senso di stanchezza. In associazione alle polveri e particelle
liquide, nelle quali viene assorbito, può raggiungere gli alveoli polmonari sui quali esercita
direttamente una azione tossica ben più grave. Provoca crisi asmatiche, in particolare nei soggetti
che già soffrono di asma bronchiale. L'esposizione cronica determina aggravamenti di patologie
dell'apparato respiratorio, quali polmonite, bronchiti, tracheiti».
Nei più recenti studi (il rapporto “Ambiente e salute nelle aree a rischio della Sardegna” e il
“Rapporto Sarroch ambiente e salute”, 2 ottobre 2006, di Annibale Biggeri, Dolores Catelan e
Fabio Barbone) è stata descritta la mortalità e i ricoveri ospedalieri per l'area di Sarroch che
comprende i comuni di Sarroch ma anche di Villa San Pietro, Capoterra e Assemini, per una
popolazione di 52.385 abitanti (censimento 2001) e sono contenute valutazioni poco rassicuranti.
«I risultati dell'area di Sarroch vanno commentati alla luce di precedenti indagini condotte
nell'area. I lavoratori dello stabilimento di Assemini, dove veniva prodotto cloruro di vinile
monomero da dicloroetano e polimero, sono stati inclusi nello studio di coorte degli esposti a
cloruro di vinile monomero in Italia; i soggetti sono stati identificati dai cedolini degli stipendi del
1973 e del 1980 e per essi non è stata condotta l'analisi di mortalità, a causa della scarsa qualità
dei dati disponibili. … I risultati preliminari dello studio DRIAS (Disturbi Respiratori nell'Infanzia
e Ambiente in Sardegna hanno rilevato nei bambini delle scuole elementari di Sarroch una
frequenza più elevata di sintomi ostruttivi e bronchitici rispetto ai coetanei delle scuole nei
comuni di confronto».
«La campagna di misurazioni della qualità dell'aria con dosimetri passivi, parte della suddetta
indagine, ha documentato e confermato livelli alti di concentrazione di anidride solforosa a
Sarroch, come anche di BTX (benzene, toluene, cilene), sia in corrispondenza di una delle
centraline della Provincia che nelle scuole di via Carducci e via Fermi. … Il sistema di
monitoraggio della qualità dell'aria della Provincia di Cagliari ha documentato la presenza, ancora
nel 2005, di concentrazioni di anidride solforosa superiori ai limiti di legge (125 mg/m3, media
giornaliera). … La raffinazione del petrolio e l'industria chimica di base sono rilevanti attività
produttive nell'area di Sarroch, le conoscenze epidemiologiche su tali attività sono un elemento di
lettura dei risultati osservati. L'evidenza epidemiologica relativa alla raffinazione del petrolio
documenta un aumento di rischio per il tumore della cute, e i tumori del sistema
linfoematopoietico; essa suggerisce incrementi di rischio per il tumore del polmone, della vescica,
e del fegato».
Ed ancora, dalla stessa ricerca: «Sulla base dell'evidenza epidemiologica disponibile il ruolo delle
esposizioni occupazionali negli incrementi di rischio osservati negli uomini per malattie
dell'apparato respiratorio, tumori di polmone, pleura, fegato e tessuto linfoematopoietico può
essere considerato possibile; anche il forte rischio per pneumoconiosi, in diminuzione tra i più
giovani, probabile retaggio dell'attività mineraria ora dismessa, segnala il ruolo di esposizioni
lavorative, per esse va considerata anche la possibilità di codifiche opportunistiche. Per il tumore
della pleura, a prevalente eziologia occupazionale, è necessario avviare la sorveglianza
epidemiologica e l'analisi delle modalità di esposizione per i casi incidenti di mesotelioma maligno
sull'intero territorio regionale. Agli aumenti di rischio per patologie tumorali e non tumorali
dell'apparato respiratorio ha probabilmente contribuito l'inquinamento dell'aria da fonti
industriali, documentato da misurazioni della qualità dell'aria che soffrono del limite di riferirsi
ad anni recenti».
In particolare, si ricorda che il Rapporto sullo stato di salute delle popolazioni residenti in aree
interessate da poli industriali, minerari e militari della Sardegna è stato promosso
dall'Assessorato regionale della sanità grazie all'Osservatorio epidemiologico regionale ed a fondi
del Quadro comunitario di sostegno - P.O.N. ATAS 2000-2006 gestito dal Ministero della salute e
dalla Società E.S.A.. Riguarda 18 aree del territorio regionale e prende in esame, in relazione ai
residenti in Sardegna, l'evoluzione della mortalità nel periodo 1981-2001 (oltre 279.000 decessi) e
la prevalenza delle patologie in base all'archivio dei ricoveri 2001-2003 (oltre un milione di
ricoveri). A Sarroch ha evidenziato un eccesso nel periodo complessivo preso in esame, rispetto
alla media regionale, del 13% per i tumori del polmone.
Più specificamente, lo studio Drias (sempre fondi del Quadro comunitario di sostegno - P.O.N.
ATAS 2000-2006 gestito dal Ministero della salute) ha preso in esame i disturbi respiratori dei
bambini che vivono nelle aree a rischio ambientale della vecchia Provincia di Cagliari. I risultati
relativi a Sarroch si commentano da soli: vi è il doppio della media generale dei ricoveri per asma.
Tali dati sono confermati dall'archivio dei ricoveri regionali (+ 11 % dei bambini e + 28 % delle
bambine, età 0-14 anni).
I dati confermano gli indici della mortalità ISTAT 1997-2001 e le schede di ricovero ospedaliero: a
Sarroch si verificano eccessi rispetto alla media regionale tra gli uomini del 10% per le malattie
dell'apparato respiratorio e del 13-24 % per i tumori al polmone, tra le donne del 10-16 % per le
malattie dell'apparato respiratorio e del 20 % per i tumori al polmone.
È inutile nascondersi dietro un dito: la qualità dell'aria nella zona di Sarroch dipende dalla
presenza di un importantissimo polo industriale. Dalla Saras s.p.a. innanzi tutto: la prima
raffineria italiana con il 15% del petrolio trattato, quasi 5 miliardi di euro di fatturato, circa 200
milioni di euro di aiuti pubblici in dieci anni, circa 1.100 dipendenti e centinaia di posti di lavoro
indiretti, ma anche - secondo l'Eper, il registro europeo delle emissioni inquinanti, dati 2004 - al
terzo posto in Italia per emissioni di PM 10 con 275 tonnellate annue, all'11º posto per gli ossidi di
zolfo con 8.180 tonnellate annue. E poi in quella zona operano la Liquigas, la Polimeri Europa
(400 addetti e pesanti emissioni di biossido di zolfo e di idrocarburi policiclici aromatici), la Sasol
Italy, solo per considerare le principali industrie.
Davanti ad una situazione che non si può certo definire delle più felici, gli Amici della Terra ed il
Gruppo d'Intervento Giuridico hanno chiesto che vengano adottati i provvedimenti
amministrativi previsti dall'art. 39 del D.M. n. 60/2002 in base ai piani di risanamento e tutela
della qualità dell'aria (artt. 7-8 del decreto legislativo n. 351/1999 e 4 del D.P.R. n. 203/1988)
ovvero - in caso di inadempienza - l'esercizio dei poteri sostitutivi statali di cui all'art. 5 del
decreto legislativo n. 112/1998.
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