Pedagogia speciale
La gestione pedagogica delle differenze per una didattica
inclusiva
(Alain Goussot- dipartimento di psicologia-Università di Bologna)
Pedagogia speciale: alcuni concetti chiavi: deficit, disabilità, handicap, patologia,
integrazione e inclusione, bisogni speciali, bisogni educativi speciali..non una
pedagogia del ghetto
Eterogeneità e varietà, sapere osservare, ascoltare per comprendere: una ricchezza
Il laboratorio pedagogico transculturale: la creolizzazione e il meticciato
Avete detto bambini difficili? Una opportunità pedagogica
L’importanza del gruppo come spazio relazionale e luogo di apprendimento: il
collettivo pedagogico
Pedagogia speciale
Concetti chiavi
Non è una pedagogia del ghetto
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Handicap, deficit, disabilità, patologia, bisogni speciali, bisogni educativi speciali,
integrazione, inclusione
Una storia breve: da J.M.G.Itard (il ragazzo selvaggio), E.Séguin, M.Montessori,
O.Decroly, L.Vygotskij, R.Feuerstein, Gardou.C….
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Attenti alle classificazioni e le categorizzazioni rigide
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Difficoltà di apprendimento e disturbi dell’apprendimento
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Varie tipologie di disabilità , ADHD, autismi, DSA e BES
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Relazione educativa, accoglienza
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Gardou Charles (2015), Non esiste vita minuscola. La società inclusiva, Mondadori
education, Milano
Eterogeneità e varietà delle classi
Sapere osservare e ascoltare per comprendere
Una ricchezza
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Viviamo in un mondo multicolore e pluriculturale
Soggetti con disabilità, alunni provenienti da diverse classi sociali (e portatori di
culture e linguaggi diversi) e da famiglie di diverse regioni italiane (Nord/Sud),
alunni immigrati e figli di migranti, alunni con difficoltà e sofferenza psico-sociale
ecc….
L’importanza dell’osservazione pedagogica : cogliere le potenzialità e conoscere le
particolarità per capire . Osservare per comprendere e fare leva sul potenziale (la
zona di sviluppo prossimale del soggetto e la zona di sviluppo potenziale
dell’ambiente- vedi Lev Vygotskij) , non osservare per evidenziare i sintomi, i
‘comportamenti problema’ e quello che non va (sguardo clinico-diagnostico)
La progettazione pedagogica dipende dall’osservazione, una osservazione che deve
avvenire nella relazione e tramite l’attività didattica, l’osservazione partecipante
come atto di mediazione pedagogica (un atto riflessivo dell’insegnante che impara
tramite l’esperienza didattica a pensare la propria pratica) (il gioco
dell’introspezione pedagogica di Antoine de La Garanderie)
Un laboratorio pedagogico transculturale
Creolizzazione e meticciamento
Multiculturalità, interculturalità e approccio transculturale (l’approccio
transculturale di Georges Devereux applicato all’educazione): identità-alterità,
complementarismo, indeterminazione, essere insieme simili e diversi,
decentramento e controtransfert culturale, l’altro dentro di noi
Siamo tutti meticci ma non lo sappiamo: l’approccio transculturale è
importante per sviluppare una pedagogia dell’uguaglianza (Jean-Jacques
Rousseau e l’apprendimento del sentimento dell’eguaglianza, l’Altro è un altro
Io diverso da me)
Il riconoscimento delle differenze è possibile solo se riconosciamo che siamo
anche simili: non partire dalla diversità ma arrivare all’accettazione, la
comprensione di queste
Pedagogicamente è importante dalle similitudini per costruire lo spazio
relazionale dell’incontro, del dialogo, del riconoscimento reciproco
Avete detto ‘bambini difficili’?
Chi sono i bambini definiti difficili, quelli con ‘comportamenti problemi’ e
difficoltà/disturbi dell’apprendimento?
Prudenza nell’uso delle categorizzazione e le classificazioni: rischio di scambiare le
categorie per la realtà, si finisce per vedere l’etichetta e non la persona
Le classificazioni discutibili: dai DSA ai cosiddetti BES (critica del pensiero rubricato e
dello sguardo clinico-diagnostico), semplificazione, categorizzazione rigida, effetto
Pigmalione, oltre un ‘pensiero rubricato’
Ogni alunno è portatore di una storia personale, familiare, sociale e culturale, ha dei
vissuti (l’importanza della dimensione storico-culturale nello sviluppo Vygotskij, avere
un approccio globale Decroly)
Le difficoltà sono parti intrinseche di ogni processo di insegnamento/apprendimento;
l’alunno che resiste costituisce una sfida e una opportunità pedagogica
La sindrome di Frankestein (Philippe Meirieu) : l’abbandono e la stigmatizzazione
L’importanza del gruppo come spazio relazionale e luogo di
apprendimento
Il collettivo pedagogico
Il gruppo classe come laboratorio e non come auditorio: uno spazio circolare,
transazionale (John Dewey), transizionale (D.Winnicott), comunicativo e
cooperativo (C.Freinet)
Saper gestire le dinamiche del gruppo classe per costruire un clima positivo in
classe e favorire gli apprendimenti di tutti: mediazione pedagogica, lavoro di
gruppo, cooperazione e aiuto reciproco, individualizzazione e senso di
comunità, condividere regole, autogestione pedagogica, scrittura collettiva
(C.Freinet, M.Lodi, R.Laporta, Don Lorenzo Milani), adattamento dello spazio
per favorire la comunicazione e l’interazione positiva, tempo di parola
regolato, il processo di apprendimento come processo di ricerca
Il lavoro libero di gruppo e la scuola come comunità educante e inclusiva
(R.Cousinet)
Didattica non è didatticismo
Il triangolo pedagogico
Un processo vivo
L’azione didattica non è una procedura tecnica standardizzata buona per tutte le situazioni:
superare la logica del ricettario , la didattica è un processo fatto di mediazioni complesse e di
partecipazione, non è didatticismo (G.Lombardo Radice)
L’importanza del triangolo pedagogico (Jean Houssaye): tre elementi : il docente, l’oggetto del
sapere disciplinare, l’alunno. L’interazione dinamica tra questi tre elementi
L’insegnante come mediatore attivo, tecnico della mediazione pedagogica, facilitatore degli
apprendimenti e della comunicazione in classe, un consulente pedagogico e un regista che
costruisce , con i suoi alunni, dei contesti e delle situazioni che producono motivazioni , curiosità
e interesse
Il piacere di apprendere, abbattere la paura di apprendere : la pedagogia dello stupore e dello
spiazzamento, l’importanza dell’intelligenza emotiva per i processi cognitivi (A.de La Garanderie,
Ph.Meireu)
Il concetto di accessibilità: favorire l’eguaglianza delle opportunità nell’accesso ai sapere e le
conoscenze, l’insegnante deve favorire l’emergere della soggettività di ognuno e lo sviluppo di un
pensiero autonomo e critico (Paulo Freire , Henry Giroux, la pedagogia critica)
Bibliografia
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Gaspari P. (a cura) (2015), Pedagogia speciale e BES, Anicia, Roma
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Goussot.A (2014), L’Educazione nuova per una scuola inclusiva, edizioni del Rosone, Foggia
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Goussot.A e Zucchi.R (2015), La pedagogia di Lev Vygotskij, mediazioni e dimensione storico-culturale
in educazione, Lemonnier Università, Firenze
Goussot.A (2014), L’approccio transculturale nella relaizone di aiuto: il contributo di Georges Devereux
tra psicoterapia e educazione, Aras edizione, Fano
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Meirieu.Ph (2013), Pedagogia: il dovere di resistere, edizioni del Rosone, Foggia
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Lascioli A. (2014), L’inclusiv Education, edizioni del Rosone, Foggia
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Pavone M. (2014), L’inclusione educativa. Indicazioni pedagogiche per la disabilità, Mondadori
education, Milano
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La Garanderie de A (2013), la critica della ragione pedagogica,Quiedit
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(2011) Mario Lodi maestro (a cura di C.I. Salviati), Giunti, Firenze
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Gardou.C (2015), Nessuna vita è minuscola. La società inclusiva (introduzione e traduzione di Alain
Goussot), Mondadori education, Milano