Obiettivi della chimica combinatoriale z z z z z Sviluppo del concetto di diversità chimica Sviluppo di metodi efficienti di sintesi in fase solida Sviluppo di metodi di sintesi in soluzione veloci, ad alta resa, chemoselettivi Sviluppo di metodi di analisi estremamente efficaci ed rapidi Sviluppo di strategie di screening dei composti sintetizzati in miscele, presenti in quantità estremamente ridotte Strategia di sintesi basata sulla diversità chimica (obiettivo: massimizzare le differenziazioni fra i prodotti di una stessa libreria) Le librerie di biopolimeri (peptidi, oligonucleotidi, oligosaccaridi) in generale mostrano alcuni limiti Scarsa possibilità di diversificazione z Ottenimento di sole molecole lineari, generalmente flessibili z Ottenimento di molecole con scadenti proprietà farmaco-cinetiche z Le librerie di piccole molecole organiche offrono interessanti proprietà z z z z Nuove aree di diversità chimica Possibilità di scheletri rigidi Molecole dal basso peso molecolare Molecole dal favorevole profilo farmacocinetico Supporti solidi funzionalizzati con “piccole molecole organiche ” P linker core scaffold Caratteristiche del “core scaffold”: ¾ presenza di più gruppi funzionali ¾ presenza di più centri stereogenici ¾ versatilità chimica ¾ potenziali attività biologiche degli analoghi correlati Sintesi di librerie di 1,4-benzodiazepine Core scaffold: 2-amminobenzofenoni Sintesi di librerie di 1,4-benzodiazepine a partire da 2-amminobenzofenoni Sintesi di librerie di 1,4-benzodiazepine (secondo DeWitt e collaboratori) a partire da derivati imminici di 2-amminobenzofenoni Sintesi in fase solida di idantoine, tiazolidinoni e β-lattami Alcune delle classi di composti organici delle quali sono state realizzate librerie in fase solida Librerie di nucleosidi modificati Siti di diversità O O NH N HO O R1 N N R2 N R2 O N3 N N O O R1 N NH N HO AZT * O d4T O O NH 2 HO HO OH NH 2 OH N legame acetalico H N HO O O N HO O N N O S 3tC* O linker Base N Z R O Y X ddA* N Nuova strategia sintetica per l’ottenimento di nucleosidi modificati sullo zucchero O O linker Base NH Z HO R O Y Base N Z linker R O R1 X P R1 O O Y X C N N C R2 R1 R2 R = H, OH, NH2 Core Scaffold O S N O = Matrice polimerica DMTO O linker OH: OH S O O OH 1 N 2 TBDMSO N3 Preparazione di: librerie di nucleosidi-5’-fosfato diestere e di piccoli frammenti di acidi nucleici modificati o Nucleic Acid Based Libraries (NAB) B HO O X O R B HO O P OH O O B O O P OH B O O O P OH O X X O B O HO O X O O P OH B O HO O X HO X = H, OH X Condizioni per la scissione dal supporto solido del nucleoside (o nucleotide) O O H O O S S N O O N a, b N H O HN N O N H3N Fase di distacco a) Ossidazione (0.5 M mClPBA in DCM a 25 °C); b) Trattamento basico (17 M NH4OH, 60 °C, 18 h) O S N O N DMTO O TBDMSO O N3 HN O O N HO HN O HO O O N HO HN O H3C CH N H CH CH3 O HO HN HN O O O HO HN O CH N H CH2 CH2 N HO N HO CH N H CH2 CH2 O O HN O O O HO O O CH2 HN HN O CH N H CH2 O CH H3C CH3 1. 0.35 M Bu3P, THF / H2O / EtOH (4.5:1.4:6), t.a., 5 h; 2. HATU, HOBt, DIPEA, Fmoc-a.a.-OH, DMF, t.a., 1 h.; 3. 20% piperidina/DMF, t.a., 5 min; 4. Ac2O/Py (1:1, v/v), t.a., 30 min.; 5. 0.5 M mCPBA, DCM, t.a., 1 h; 6. Et3N 3 HF, THF,t.a., 18 h; 7. 1% DCA, DCM, t.a., 10 min.; 8. 17 M NH4OH,60 °C, 18 h. O S N O N DMTO O TBDMSO N3 1-9 1-9 U HO O 1-9 O O HO P O NH2 HN O O O O HN O HO U HO O O O N HO P NH2 O O C HO HN HO O T NH2 O HN NH2 O P OH O T O O HO 1. PBu3 / THF / H2O; 2. Fmoc-Lys-(Fmoc)-OH, HATU, HOBt oppure Ac2O/Py 30 min t.a. 3. 1% DCA in DCM 4. Ac2O/Py 30'; 5.Et3N 3HF; 6. Coupling con nucleoside 3' o 5' fosforammidito; 7. 0.5 M mCPBA in DCM; 8. 1% DCA in DCM; 9. NH4OH 50 °C, 18 h. A HO O O S O N HO O N DMTO O P O U O O 1-11 NH2 TBDMSO O N3 HO P HN O NH2 O T O O HO 1. PBu3 / THF / H2O; 2. Fmoc-Lys-(Fmoc)-OH, HATU, HOBt; 3. 1% DCA in DCM; 4. Coupling con A 3' fosforammidito; 5. 1% DCA in DCM; 6. Ac20/Py, 30 min, t.a.; 7. Et3N 3HF; 8. Coupling con T 5' fosforammidito; 9. 0.5 M mCPBA in DCM; 10. 1% DCA in DCM; 11. NH4OH 50 °C, 18 h. B HO B HO O U HO O O NH2 X O O P O- O B O X O O P O- O U O P OO O O HN O O X O P OU O HN P O- B O X O P O- O B O O R O O NH2 O R O B O O NH2 HO HN R HO X HO O I X= H, OH II III X Sintesi in soluzione di librerie di composti organici a basso peso molecolare z z z Nonostante i grandi successi della sintesi in fase solida per l’ottenimento di librerie, tutte le strategie di sintesi su supporto polimerico comportano uno svantaggio notevole: l’uso di reazioni condotte in fase eterogenea (che implica possibilità di ingombro sterico, cinetiche di reazione non lineari o anche problemi di solubilità o di cattivo rigonfiamento del polimero). Inoltre, l’efficienza della sintesi è subordinata alla compatibilità fra molti parametri: tipo di polimero usato; natura del legame di aggancio dello molecola base al supporto solido; strategia di protezione dei gruppi funzionali; agenti attivanti prescelti, condizioni usate per la scissione della molecola su cui sono avvenute le manipolazioni chimiche dal supporto solido. Tutti questi motivi hanno recentemente dato nuovi motivi di interesse alla sintesi di librerie in soluzione. Sintesi in soluzione di librerie di composti organici a basso peso molecolare mediante uso di miscele di “building block” a = Schema generale; b = possibili molecole di base (“core”) Nuovo inibitore della tripsina identificato mediante sintesi di librerie in soluzione Sintesi parallela di una libreria in soluzione: un’anidride ciclica, trattata 2 volte con un’ammina primaria e poi con un acido carbossilico, fornisce un utile templato Librerie di derivati purinici ottenute sia in soluzione sia in fase solida Linker acido-labili usati per la sintesi di librerie di piccole molecole organiche Tipi di linker suscettibili alle condizioni acide: 1) Wang; 2) Sheppard; 3) Rink; 4) Fenilfluorenil; 5) Ossazolidina; 6) Acetale per la preparazione di aldeidi. Linker labili per azione di nucleofili Altri linker: linker fotolabili (28); linker che non lasciano traccia (“traceless”, 29-35) Reazioni che implicano contemporanea ciclizzazione/ scissione: sintesi di lattami (38), furani (42) e di alcaloidi indolici dichetopiperazinici (46) Uso di sequestratori supportati (“scavenger”) per librerie in soluzione Resine “scavenger” disponibili in commercio ScavengePore® benzoic acid macroporous, 40-70 mesh, extent of labeling: 0.5-1.5 mmol per g loading ScavengePore® benzyl isocyanate macroporous, 40-70 mesh, extent of labeling: 0.5-2.0 mmol/g loading ScavengePore® 4phenethyloxybenzaldehyde macroporous, 40-70 mesh, extent of labeling: 0.7-1.2 mmol/g loading Resine “scavenger” disponibili in commercio ScavengePore® benzyl triethylammonium chloride macroporous, 40-70 mesh, extent of labeling: 0.5-1.0 mmol/g loading ScavengePore® phenethyl diethylamine macroporous, 40-70 mesh, extent of labeling: 0.7-1.5 mmol/g loading ScavengePore® phenethyl morpholine macroporous, 40-70 mesh, extent of labeling: 0.7-1.5 mmol/g loading ScavengePore® phenethyl piperidine macroporous, 40-70 mesh, extent of labeling: 0.7-1.5 mmol/g loading Schema di sintesi convergente e divergente; sintesi mono, bi- ed esacomponente Reattività degli isocianuri confrontata ad altri gruppi funzionali Reazione di Ugi a quattro componenti per ottenere librerie con un elevato grado di diversità Reazione di Ugi: schema generale Meccanismo della reazione di Ugi Reazione di Passerini Meccanismo della reazione di Passerini Reazione di Biginelli Meccanismo della reazione di Biginelli Alcune delle più note ed importanti reazioni multicomponente Alcune delle più note ed importanti reazioni multicomponente Vantaggi delle reazioni multicomponente Oltre all’alto potere esplorativo, le reazioni multicomponente possiedono altri vantaggi, quali: • utilizzo di reagenti relativamente semplici e di facile reperibilità; • possibilità di variare in maniera sistematica i reagenti di partenza. Questo permette di modulare la complessità chimica dei composti; • elevata selettività. Anche se si cerca diversità e complessità strutturale, ci si aspetta di ottenere un unico prodotto da determinati reagenti di partenza; • massima economia di atomi. Questa è la preziosa proprietà di trasformazione per la quale la composizione degli addotti è data dalla somma delle composizioni dei reagenti, evitando il più possibile sprechi nella perdita di atomi dai composti di partenza; • massima convergenza. Un metodo sintetico si dice convergente quando tende a massimizzare la resa globale, minimizzando il numero di passaggi consecutivi. La reazione multicomponente è ottimale in fatto di convergenza poiché tutta la sequenza sintetica si svolge in un singolo step; • abbassamento dei costi di produzione. I reagenti di partenza spesso sono commerciali, di larga disponibilità o di facile sintesi e mediante il loro utilizzo si possono preparare grandi librerie di composti con un basso sforzo da parte dell’operatore rendendo molto elevato il numero di molecole prodotte; • riduzione dei tempi di sviluppo del progetto sintetico (spesso lo stadio più complesso nella generazione di librerie): ottimizzate le condizioni di reazione in un caso, si può espandere il concetto e si possono sintetizzare librerie di composti in breve tempo mediante un approccio di sintesi parallela; • purezza elevata delle librerie poiché non si accumulano sottoprodotti negli step di reazione; • compatibilità con l’approccio in soluzione per la generazione di librerie (ad es. sfruttando reagenti supportati su polimero o “scavenger”); • compatibilità con l’approccio in fase solida; • accorciamento dei tempi nel processo di “drug discovery”. Infatti, è possibile una rapida acquisizione di dati inerenti le relazioni struttura-attività fra le molecole sintetizzate e il sito recettoriale in esame.