L’arte del XX secolo al Dante - a.s. 2009-2010 Lezione n.4 Bauhaus e l’architettura razionalista Adorno, Volume 4, pagg: 212-230 La scuola Bauhaus in sintesi Sedi del Bauhaus Weimar 1919-1924 Dessau 1924-1930 Berlino 1930-1933 Direttori Walter Gropius 1919-1928 Hannes Meyer 1928-1930 Mies van der Rohe 1930-1933 Itten, Kandinsky, Klee, Lazlo Moholy-Nagy, Albers, Feininger - progettare design di qualità e funzionalità per prodotti industriali di largo consumo - didattica come invito a stimolare la creatività e a sperimentare forme e materiali - attività artistica come sperimentazione non convenzionale e continua di forme e materiali, con l’integrazione e l’apporto delle discipline più varie, superando la tradizionale dicotomia tra arti minori e arti maggiori. - concepire l’attività artistica come elemento fortificante la democrazia Insegnanti Idee chiave del Bauhaus Walter Gropius: fondatore e direttore La scuola nasce come fusione di accademia di belle arti e di scuola di arti e mestieri. L’idea principale è di dare decoro e funzionalità agli oggetti di produzione industriale; e al tempo stesso di rendere utile il lavoro degli artisti, farli uscire dalla loro vita isolata. Il nome Bauhaus deriva da hausbau, costruzione di case. I corsi Tutti gli studenti dovevano seguire un semestre propedeutico pensato per favorire la creatività. Si studiano i colori e gli accordi cromatici, le forme. Dopo una forte selezione, si passava ai laboratori di legno, metallo, vetro, tessitura, tipografia. Gli insegnanti erano di due tipi: maestri di arti pratiche e maestri della forma. I maestri Il corso propedeutico fu tenuto da Itten, un astrattista svizzero che in seguito si convertì a un culto esoterico; poi da Lazlo Moholy-Nagy, fotografo, scultore e designer che sperimentava il rapporto tra l’oggetto le luci e il movimento. Tra i maestri della forma troviamo Kandinsky e Lyonel Feininger. Josef Albers insegnava decorazione su vetro, architettura di interni, tipografia. Dipingeva nel frattempo quadri ispirati alla musica e allo studio dei colori. I più noti sono i dipinti dedicati al quadrato (Omaggio al quadrato). Prof.ssa Violetta Farina - 2010 L’arte del XX secolo al Dante - a.s. 2009-2010 Il Bauhaus a Dessau La sede di Dessau, esempio di architettura razionalista Il progetto è di Gropius che utilizza i principi e i temi fondamentali della scuola per costruirne l’architettura. La pianta è a doppia L, con una parte sopraelevata sopra una strada a rappresentare il rapporto tra scuola e città. Non esiste una facciata principale. Solo su uno spigolo appare l’insegna della scuola. Sono eliminati gli elementi decorativi e le forme architettoniche tramandate dall’accademia. L’esterno, corrispondente alle funzioni dell’interno, è fatto di volumi cubici e di parallelepipedi. L’edificio vuole rappresentare un modello di razionalità. La produzione del Bauhaus I lavori degli studenti sono soprattutto nel campo del design: producono prototipi di sedie, lampade, serviti da tavola; tessuti. Questi prototipi che hanno avuto un’eccezionale fortuna lungo tutto il secolo presentano forme di ispirazione geometrica di grande eleganza, realizzati con materiali di qualità. Nel campo architettonico, il Bauhaus viene influenzato dalla corrispondente corrente di De Stijl, la rivista del neoplasticismo olandese. Gli edifici progettati si presentano come il frutto di un incastro di cubi e parallelepipedi bianchi, con tocchi di colori primari nelle rifiniture. Negli spazi interni viene data più importanza ai luoghi di servizio (la cucina, la lavanderia) e alle loro funzioni. Tra le case realizzate dal Bauhaus, si segnala le case dei maestri di Dessau e le case popolari realizzate per il comune di Dessau, dove troviamo il concetto di villette a schiera. Dopo la direzione di Gropius fu la volta di Hannes Meyer, di fede comunista che insisté sull’aspetto pratico della scuola, con non pochi dissensi interni. Nel 1930, la scuola cambiò sede e direttore: fu spostata a Berlino sotto la guida di Mies van der Rohe, che intendeva favorire la vendita degli oggetti prodotti dagli allievi per sostenere economicamente la scuola. Fu invece chiusa per opposizione dei Nazisti. La maggior parte dei docenti emigrò negli USA. Architettura razionalista Lo sviluppo tecnologico: introduzione del calcestruzzo armato (cemento armato). L’uso del calcestruzzo armato ha liberato le pareti dalla funzione portante. Gli edifici si possono reggere su pilastri. La pianta è libera. I primi edifici in calcestruzzo armato sono della fine dell’ottocento. Ai primi del novecento risale il primo edificio in calcestruzzo armato a vista. La rivoluzione tecnologica è seguita da quella estetica: si ritiene che l’edificio debba rivelare la sua struttura portante (Arch, Auguste Perret, palazzo di Rue Franklin, Parigi, 1903-4). I protagonisti del razionalismo Sebbene la corrente razionalistica abbia informato di sé buona parte dell’architettura del ‘900 con l’International Style, i protagonisti del razionalismo che segnaliamo sono quattro: Le Corbusier, Mies van der Rohe, Frank Lloyd Wright. Per l’Italia, vediamo l’opera di Terragni e di Michelucci. Le Corbusier (1887- 1965) Pittore e architetto svizzero, si trasferisce a Parigi nel 1917, dopo aver compiuto numerosi viaggi nei paesi mediterranei. A Parigi si unisce ai circoli cubisti. Dal ’20 inizia la sua attività di architetto e urbanista. Prof.ssa Violetta Farina - 2010 L’arte del XX secolo al Dante - a.s. 2009-2010 Segnaliamo le seguenti opere: Villa Savoye (1929-1931, Poissy, Francia) Chandigarth (India) Unità di abitazione di Marsiglia Chiesa di Nôtre-Dame-du-Haut (1950-1956, Rochamps, Francia) I 5 punti per una nuova architettura di Le Corbusier (da notare che i primi quattro sono possibili grazie all’introduzione del calcestruzzo armato). 1) I pilotis: la casa (come villa Savoye) è sollevata dal terreno tramite pilotis, pilastri in cemento armato. 2) Pianta libera: senza i muri portanti, rimangono solo i pilastri come punti fissi. Per il resto, la pinata della casa è libera. 3) Facciata libera: svincolate dai pilastri che possono essere arretrati. Le facciate possono essere membrane leggere. 4) Finestre a nastro: il cemento armato dà la possibilità di fare lunghe finestre a nastro: aperture continue che danno luce alla casa. 5) I tetti-giardino: sceglie tetti concavi anziché spioventi per contenere l’umidità e ottenere giardini. Tutti i punti sono presenti nella Villa Savoye. Urbanistica Nella fase matura della sua carriera, Le Corbusier si occupò di urbanistica e in particolare del tema delle megalopoli. La sua posizione su questo tema era caratterizzata dai seguenti presupporti: - la struttura della città influenza il grado di democrazia - regolazione del traffico automobilistico - divisione degli spazi dedicati al lavoro, al governo, al tempo libero, allo sport - una grande città deve avere un aspetto monumentale Le Corbusier realizzò molti studi di progettazione urbanistica. Uno di questi è stato in parte realizzato per la città di Chandigarth (1951, India). Le Unità di abitazione di Marsiglia (1946-1951) rappresentano invece la proposta di Le Corbusier per l’architettura residenziale. Si tratta di un edificio di 17 piani con 337 appartamenti su due livelli, progettati suual base del Modulor, un’unità di calcolo inventata da Le Corbusier comninando le misure del corpo umano con la serie di Fibonacci e la sezione aurea. Il condominio aveva sul tetto tutti i luoghi pensati per la socialità: solarium, piscina, pista ciclabile, plaestra. Benché mosso dallo slancio ideale del socialismo utopistico di Fourier, il tentativo di Le Corbusier di creare una cellula base per la città ideale si è rivelato fallimentare. Molti appartamenti sono rimasti vuoti; quelli abitati sono stati spesso oggetto di radicali trasformazioni volute dagli inquilini. Cappella di Nôtre-Dame-du-Haut (1950-1956, Rochamps, Francia) La chiesa è lungi da ogni forma geometrica regolare, con un tetto a vela e molte curve. La struttura portante è fatta da pilotis nascosti. La facciata come le altre fiancate è segnata dalle finestre realizzate come profonde feritoie, diverse l’una dall’altra. I vetri policromi sono stati progettati da diversi artisti. Non v’è più un punto di vista privilegiato; né il riferimento alla croce, semmai alla Trinità e alla luce della Provvidenza. La chiesa è stata modello per l’architettura religiosa del ’900. Prof.ssa Violetta Farina - 2010 L’arte del XX secolo al Dante - a.s. 2009-2010 Mies Van der Rohe Architetto e direttore del Bauhaus. Dopo la chiusura della scuola emigra a Chicago. Influenzato dalla pittura di De Stijl, progetta il padiglione della Germania per la Mostra internazionale di Barcellona del 1929. *Seagram Building, 1954-1958 New York: grattacielo realizzato con grande cura dei particolari e ricchezza di materiali (elementi metallici bronzei, rivestimenti in marmo bianco e rosa). I vetri riflettono la realtà circostante. Frank Lloyd Wright (USA 1867-1959) Americano, ha tra i suoi principi l’individualismo e il rispetto per la natura. Tra i suoi capolavori, la casa sulla cascata e il Museo Salomon Guggenheim di New York. La casa sulla cascata (1935 – 1939) appartiene al suo periodo funzionalista, cioè influenzato dalle idee dell’architettura razionalista europea. La casa è fatta di due piani più una veranda. Di calcestruzzo armato sono fatti i basamenti orizzontali e il pilastro che sospende la casa sulla cascata. Oltre al calcestruzzo, Wright usa come materiale la pietra che insieme al legno è il materiale tradizionale delle case americane. La casa non ha una facciata né un punto di vista esterno prestabilito. Non si può cogliere per intero la pianta né capirla da nessun punto di vista. Questo dà un notevole effetto sorpresa. Le pareti sono composte da lunghe finestre in modo da poter vedere la natura e sentire il rumore dell’acqua. Per maggiore tranquillità e intimità, le camere da letto sono poste nell’interno. Museo Salomon R. Guggenheim di New York Costruito tra il 1943 e il 1956, l’edificio del museo era stato in un primo tempo concepito per un’autorimessa, da cui riprende la forma, resa però ovviamente in modo estremamente elegante. È una forma a tronco di cono rovesciato che ricorda le forme della natura, come le spirali delle chiocciole o dei vortici atmosferici. La luce arriva dalla copertura a lucernario e da una finestra continua che sembra snodarsi per i vari piani dell’edificio. Curiosamente, pur avendo una forma talmente nuova e impressionante da sembrare quasi una scultura, il museo presenta un percorso espositivo tradizionale, in quanto sequenziale e obbligato come le gallerie rinascimentali e barocche. La forza dell’edificio è data anche dal contrasto con il tessuto urbano in cui è inserito: tutti gli edifici sono a base quadrangolare o rettangolare e sono costruiti in modo da sfruttare ogni spazio. Scegliere questa pianta ha voluto dire anche permettersi “il lusso di sprecare spazio a Manhattan”. Il razionalismo in Italia Al momento del diffondersi del razionalismo architettonico, l’Italia è sotto il regime fascista. Mussolini e i suoi all’inizio non propendono per nessuna corrente artistica in particolare. Così gli artisti italiani hanno più possibilità di esprimersi rispetto ai colleghi tedeschi e sovietici. In un secondo tempo, però verranno favoriti architetti che usano la retorica del fascio littorio e forme che richiamano la romanità. Giuseppe Terragni è uno degli esponenti del razionalismo italiano del primo periodo. Della sua attività segnaliamo la Casa del Fascio di Como, che si presenta come un’eccezione nel panorama piuttosto insignificante delle architetture per le istituzioni fasciste. Prof.ssa Violetta Farina - 2010 L’arte del XX secolo al Dante - a.s. 2009-2010 La casa è un parallelepipedo con pareti aperte (p.227). Non c’è un balcone che richiama alla pratica populista dei discorsi alla piazza. Ma c’è invece un ampio cortile interno pensato per le adunate all’interno della casa. Giovanni Michelucci Considerato uno dei maggiori architetti italiani del secolo, conta tra le sue opere il capolavoro della Stazione di S.Maria Novella e la chiesa di S.Giovanni Battista detta dell’Autostrada. Il primo è progettato in gruppo e supera il concorso grazie all’appoggio del potente architetto Piacentini. Di fronte al problema del rapporto tra la nuova stazione e l’abside antistante della chiesa gotica di S. Maria Novella, Michelucci e gli altri risolvono scegliendo una forma piatta e allungata piuttosto bassa e il rivestimento di colore analogo a quello della chiesa. La stazione rispetta così lo spazio della chiesa, dialogando con essa. All’interno, ci si accorge della monumentalità senza fronzoli del complesso. I materiali usati per le porte, le inferriate, le biglietterie sono preziosi, ma le forme sono misurate ed essenziali. Da notare il pavimento con bande di marmo rosa e bianco che direzionano il traffico pedonale dentro la stazione. La chiesa dell’autostrada Ispirata largamente alla Cappella di Nôtre-Dame-du-Haut , la chiesa presenta più ambienti collegati tra loro: la galleria battesimale, la galleria delle città d’Italia, il corpo della chiesa a croce latina articolata. Gli ambienti hanno altezze diverse. A collegarli, diversi passaggi segnati dalla luce e dalle ombre e dalla presenza dei materiali (in basso le pietre; in alto muratura e cemento). La copertura di rame richiama il tema della montagna (il Golgota). Non esiste un unico punto di vista e la stessa pianta del corpo della chiesa non ha più l’allineamento della croce con il centro dell’aula. L’idea è rappresentare i vari e personali percorsi spirituali che portano gli individui verso Dio. Siamo ormai negli anni ’60 e il Concilio Vaticano II accoglie le esigenze e le spinte di rinnovamento della comunità cattolica. Di Michelucci a Firenze, si possono anche visitare facilmente la sede della Cassa di Risparmio di Firenze in via Bufalini e la sede delle Poste in Via Pietrapiana. Banca dati delle architetture del ‘900 in Toscana http://www.cultura.toscana.it/architetture/architetture_900/index.shtml Biografia di Michelucci sul sito della Fondazione Michelucci http://www.michelucci.it/node/2 Prof.ssa Violetta Farina - 2010