Note (Crumb vol. 3) Pag. 9: il ritratto è basato sull’unica foto esistente di Charley Patton. La data di nascita di Patton è sconosciuta poiché non era prassi registrare le nascite di servi e lavoranti di colore nelle piantagioni del sud degli Stati Uniti. La piantagione Dockery era una piantagione di cotone di 40 km quadrati. È unanimemente considerata la patria del blues, da qui venivano infatti quasi tutti i pionieri delle origini. Anche dopo l’abolizione della schiavitù vi arrivarono a lavorare fino a 35mila lavoratori di colore che spesso accettavano di essere pagati con una parte del raccolto da potersi rivendere. Oggigiorno è considerato sito di interesse storico e culturale proprio per la sua importanza nella nascita del jazz e del blues e vi vengono organizzati anche giri turistici curati dall’Università del Delta e dal Thelonius Monk Institute of Jazz. Pag.10, vignetta 4: Henry Sloan è un misconosciuto pioniere del jazz che fece da maestro a Patton, di lui si sa pochissimo e non esistono registrazioni ufficiali ma solo i racconti dei suoi discepoli e ammiratori. L’esistenza di tre cilindri di cera che conterrebbero le uniche incisioni dei suoi pezzi è una delle più note leggende metropolitane dell’ambiente dei collezionisti di registrazioni dell’epoca. Pag.10, vignetta 5: William Christopher “W.C.” Handy (1873 – 1958) è considerate il Padre del Blues. Nato in Alabama nel 1873 fu quello che trasformò il blues del Delta del Mississippi da musica “regionale” a fenomeno di massa. La sua influenza come compositore è ancora oggi riconosciuta ma soprattutto la sua importanza come storico e scrupoloso annotatore di tutte le influenze e i musicisti che hanno attraversato la sua carriera. Senza la sua documentazione gran parte di quello che oggi sappiamo sui musicisti alle origini del blues sarebbe andato perduto. Pag. 11 - Eddie “Son” House (1902 - 1988) è stato uno dei più innovative chitarristi blues del Delta, il suo stile ha influenzato numerosi bluesmen come Muddy Waters, nel canto invece fu tra i primi a inserire nel blues lo stile “chain gang” ispirato dai canti dei prigionieri incatenati ai lavori forzati. 1 Chester Arthur Bennett in arte Howlin’ Wolf (1910 - 1976) è stato un chitarrista e armonicista blues tra i più noti e influenti. Allievo di Charley Patton che gli insegno a suonare la chitarra, è stato inserito da Rolling Stones Magazine nella loro classifica dei musicisti più influenti del Ventesimo secolo. Ha inciso numerosi dischi e, a differenza di molti suoi contemporanei, riscosse anche un discreto successo commerciale. Tommy Johnson (1896 - 1956) è stato un chitarrista e cantante blues tra i più influenti. Nato nella piantagione Webb Jennings, proprio accanto a quella Dockery, fu il primo ad inserire voci in falsetto nei pezzi blues, chitarrista dotatissimo è noto anche per la leggenda metropolitana che voleva che avesse venduto l’anima al diavolo in cambio del suo talento di chitarrista. Negli anni la leggenda è stata traslata sul più noto Robert Johnson col quale non era imparentato. Bukka White, al secolo Booker T. Washington White (1909 - 1977), è stato un chitarrista blues e allievo di Charley Patton. I suoi pezzi, per loro stessa ammissione, hanno notevolmente influenzato i Led Zeppelin. È noto anche per essere lo zio di B.B.King. Pag. 12, vignetta 1: Washboard Sam, nato Robert Brown (1910 - 1966), è stato un musicista di strada nato in Arkansas. La peculiarità della sua musica viene dall’utilizzo come strumento musicale di una tavola da bucato che veniva percossa o strofinata per creare musica. Era uno strumento molto economico come immaginerete del quale Washboard Sam fu un virtuoso. Hudson Whittaker detto Tampa Red (1904 - 1981) è stato un chitarrista e pianista blues tra i più dotati e influenti. Tra i suoi discepoli vi sono Muddy Waters e Elmore James. Rispetto a moltissimi suoi contemporanei ha registrato centinaia di brani che ci sono pervenuti, solo tra il 1928 e il 1942 si contano almeno 251 registrazioni su 78 giri rendendolo il musicista più prolifico della sua generazione. Lee Conley Bradley detto Big Bill Broonzy (1893 - 1958) era un chitarrista tra i più prolifici e famosi. Nella sua carriera registrò più di trecento canzoni, blues, ragtime, spiritual e country. Fu tra i primissimi bluesmen a utilizzare strumenti elettrici, fin dal 1942. La sua Guitar Shuffle viene costantemente citata dai Rolling Stones come una notevole ispirazione per la loro musica. Tu sei il mio sole il mio unico sole mi fai felice… Pag. 15, vignetta 2: Tom Rushen era lo sceriffo della cittadina di Marigold nella contea di Bolivar in Mississippi. Pag. 41, vignetta 1: Tommy sta cantando Poor Boy Blues, un blues tradizionale dell’inizio del secolo scorso le origini del quale si perdono nella notte dei tempi. Negli anni è stato registrato da praticamente tutti i grandi del blues. Pag. 16 - Hayes McMullen (1902 - 1974) è stato un chitarrista nato a Tutwiler in Mississippi, è stato seguace e musicista di accompagnamento per Charley Patton oltre ad essere a sua volta un dotatissimo bluesman. Nel testo originale Crumb lo cita come Hays McMullen e abbiamo preferito lasciarlo così. Pag. 17 - Willie Brown (1900 - 1952), nato a Clarksville in Mississippi fu un famoso chitarrista e bluesman del Delta. Nella sua carriera suonò con Patton, Son House, Robert Johnson e molti altri lasciando un’enorme influenza su tutti i bluesman degli anni Cinquanta e Sessanta. Louise Johnson è stata la pianista blues che accompagnò Patton e Son House nelle registrazioni a Grafton registrando anch’essa gli unici quattro brani che ci sono pervenuti. La storia di come Son House rubò la ragazza a Patton ispirò a quest’ultimo il brano Joe Kirby Blues, la Johnson veniva infatti dalla piantagione Joe Kirby. Pag. 18, vignetta 3: Robert Johnson nato a Hazelnut in Mississippi nel 1911 è forse la più famosa leggenda del blues del Delta. Dotato di uno stile unico, mutuato da tutti i grandi conosciuti nei suoi viaggi, è citato come decisiva fonte di ispirazione da praticamente tutti i grandi del blues e del rock. Morì in circostanze misteriose, forse avvelenato da un marito geloso, a soli 27 anni lasciando alcune registrazioni di impressionante qualità stilistica. Pag. 33: come detto nell’introduzione al capitolo Kit canta due canzoni, It Ain’t Gonna Rain No Mo’ (Non pioverà mai più) di Wendell Woods Hall e You Are My Sunshine (Tu sei il mio sole) di Jimmy Davis. Per scelta editoriale abbiamo deciso di lasciare tutte le canzoni realmente esistenti in lingua originale. Di seguito le traduzioni. It Ain’t Gonna Rain No More Oh non pioverà più, mai più Non pioverà più Chissà poi una volta come facevano a capirlo… che non pioverà più Non pioverà più You are my Sunshine Pag. 42, vignetta 6: la seconda canzone che canta è Down The Dirt Road Blues di Charlie Patton registrata nel 1929. Pag. 43, vignetta 3: Blind Lemon Jefferson (1893 1929) è stato un cantante e chitarrista blues e gospel. Nato cieco in Texas è unanimemente considerato l’inventore del blues texano, uno stile diverso da quello dei musicisti del Delta. “Papa” Charlie Jackson (1885 - 1938) è stato un bluesman nato a New Orleans in Louisiana. Suonatore di banjo e chitarra conta nella sua discografia numerosi album sia come solista che come accompagnatore di cantanti femminili blues. Pag. 46: la Yazoo Record prende il nome dal fiume Yazoo che segnava il confine meridionale della zona del delta del Mississippi. Pag. 59, vignetta 3: La Big Chief Henry’s Indian String Band è stata la prima band formata interamente da nativi americani. Formatisi in Oklahoma, i membri erano tutti parte della stessa famiglia. Tra gli anni Venti e Trenta registrarono cinque dischi. Pag. 59, vignetta 4: Wilmer Watts (1897 - 1943) è stato un suonatore di banjo e direttore d’orchestra proveniente dal North Carolina. Era specializzato in ballate tradizionali, musica anglo-celtica e musica rurale. Tra i suoi brani è possibile trovare gli albori della musica di protesta dei decenni successivi, fu infatti tra i primi ad inserire nei propri testi temi di protesta politica e sociale. Pag. 77, vignetta 4: L’Avon Club era un piccolo club di Chicago molto meno rinomato dei più noti Vendome e Three Deuces. Pag. 77, vignetta 5: Max Essner era un famoso direttore d’orchestra della Chicago anni Venti. Pag. 78, vignetta 2: Gladys Woods è stata una cantante jazz di inizio secolo della quale sono rimaste pochissime registrazioni. Crumb nella 2 storia ci spiega il perché. Pag. 78, vignetta 3: Ruth Etting negli anni Venti e primi anni Trenta fu una delle più famose cantanti d’America, fu attiva sia a Broadway che a Hollywood dove con la sua voce impreziosì numerose produzioni dei primi anni del sonoro. L’Arrowhead Inn era un locale gestito dalla Mafia di Al Capone situato a Burnham, proprio a sud di Chicago. Pag. 78, vignetta 5: Il Vendome Theater fu inaugurato al 3143 di South State Street nel 1919 a Chicago. Poteva contare su 1300 posti, ristoranti e la migliore orchestra jazz della città e, non praticando alcun tipo di segregazione razziale, divenne il principale polo di attrazione della comunità nera di Chicago. La sua parabola si eclissò alla fine degli anni Venti quando il direttore dell’orchestra Erskine Tate decise di trasferirsi al Metropolitan Theater. Fu abbattuto nel 1949. Pag. 78, vignetta 6: Erskine Tate è stato uno dei primissimi direttori d’orchestra del secolo scorso, originariamente violinista fu il direttore della Vendome Theater Orchestra per tutti gli anni Venti. In quegli anni la sua band fu una delle migliori degli Stati Uniti potendo contare su Louis Armstrong alla tromba. Negli anni Trenta decise di ritirarsi per diventare insegnante di musica. Pag. 79, vignetta 2: Sig Meyers era il direttore della Midway Gardens Orchestra negli anni Venti. Le cronache dell’epoca riportano di una leggendaria sfida alla Columbia Ballroom di Chicago tra la sua band, che suonava sul palco, e quella di un giovane Louis Armstrong, sulla balconata. Il Three Deuces: era un locale sito al 222 di North State Street di Chicago nel quale si esibirono praticamente tutti i grandi della musica dell’epoca. Il nome del locale era uno sfottò al Four Deuces, il più noto bordello della città. Pag. 79, vignetta 3: Midway Gardens era un area a sud di Chicago progettata dall’architetto Frank Lloyd Wright che comprendeva parchi con sculture, ristoranti e un’area dedicata alla musica nella quale si esibiva la Midway Gardens Jazz Orchestra. Pag. 79, vignetta 6: Ben Pollack è stato un batterista e direttore d’orchestra degli anni Venti passato alla storia come “il Padre dello Swing”. Oltre che autore di numerosi standard fu un incredibile scopritore di talenti tra cui Glenn Miller, Harry James e Benny Goodman. 3 Il Park Central Hotel era situato all’807 della Settima Strada a New York, grazie alla band di Ben Pollack divenne uno dei principali locali di quegli anni. Pag. 96, vignetta 1: La O.C.A., Orchestra Corporation of America fu una ensemble di virtuosi tra le più famose nell’ambiente del jazz degli anni Venti che fungeva anche da agente per orchestre minori in cerca di scritture. Pag. 96, didascalia in basso: La rivalità tra Morton e Duke Ellington all’epoca fu leggendaria. Entrambi erano dei giganti nel loro campo ma il carattere difficile e pomposo di Morton non gli consentì mai di legare con gli altri grandi del periodo. Quando questi morì nel 1941 i giornali ci tennero a riportare più l’assenza di Ellington che la presenza di altri musicisti altrettanto famosi. Il Palace Theater è stato uno dei maggiori centri musicali degli anni Venti e Trenta. Si trovava a Broadway e vi suonarono tutti i grandi dell’epoca. Cabell “Cab” Calloway (1907 – 1994), famoso ormai più per la sua apparizione in Blues Brothers di John Landis nel 1980, è stato un cantante, attore e direttore d’orchestra. Avvicinato alla musica dalla madre che gli fece studiare canto lirico fu folgorato dal jazz a Chicago. Il suo nome è principalmente legato al Cotton Club di Harlem dove sostituì Duke Ellington partito per un tour. La sua canzone più famosa è ovviamente Minnie the Moocher, il primo disco jazz a superare il milione di copie. Pag. 97, vignetta 7: Duncan Hines è stato il pioniere della recensione dei ristoranti. Dagli anni Venti agli anni Cinquanta le sue recensioni potevano determinare il destino di qualunque ristorante d’America. Pag. 120, vignetta 3: Voglio quel che Voglio quando Voglio - I like what I like when I like it è uno dei brani più noti di Harry Dial e i suoi Blusicians. Dial fu un ottimo batterista degli anni Trenta sia come leader della propria band che come performer nelle band di Louis Armstrong e Fats Waller di quegli anni. Pag. 120, vignetta 4: “Melorooni” è un termine senza senso tratto dalla canzone Cement Mixer di Slim & Slam del 1940. Pag. 121, vignetta centrale: il bambino panciuto con la scritta sul vestito è un chiaro riferimento a Yellow Kid, forse il più noto tra i personaggi che portarono alla nascita del fumetto come lo conosciamo. La scritta sul vestito invece è una presa in giro all’allora nascente interesse per le culture e le filosofie orientali e in special modo degli Hare Krishna, il movimento religioso nato a New York nel 1966 dedito al culto indiano di Visnu. etichetta Motown di Detroit. Scritta e prodotta nel 1964 da Smokey Robinson per Mary Wells restò in testa alle classifiche R&B per diversi mesi riuscendo perfino a raggiungere la testa della classifica POP per due settimane, la prima volta in assoluto per un titolo Motown. Di’ quello che vuoi, non mi porterai via dal mio uomo… Fa’ quello che vuoi, io me ne sto incollata al mio uomo… Incollata al mio uomo come una lettera al francobollo, Come un uccellino al nido, il mio uomo non lo mollo… Te lo dico subito, non riuscirai a strapparmi al… mio uomo… Fa’ quello che vuoi, non tradirò mai il mio uomo… Dammi quello che puoi, non mentirò al mio uomo… Gli ho giurato di restargli fedele, e lo resterò… Credilo, che ti conviene: non ingannerò il mio uomo… Dico la verità, è la luce dei miei occhi… La verità è che non c’è uno che lo tocchi… Per quanto mi riguarda, è la verità vera… È perfetto per me, e sono sincera… Non c’è bellimbusto che mi porti via dal mio uomo… Non c’è damerino che prenderà il posto del mio uomo… Non sarà un divo del cinema, ma siamo felici insieme! Certo! Non c’è un uomo al mondo che mi possa portare via dal mio uomo… Pag. 135, vignette 4: Slim Lamar and his Southerners erano una band nata nel 1921 e guidata da Slim Lamar, trombettista e sassofonista. La Victor/Scroll Label era una casa produttrice di grammofoni e casa discografica fondata nei primi anni del Novecento da Eldridge Johnson. Per molti anni fu l’editore principale di musica riuscendo ad appropriarsi anche del marchio His Master Voice/ La voce del padrone, la storica etichetta del cane che ascolta il grammofono specializzata nella diffusione di musica classica e operistica. Nel 1929 si fuse con la Radio Corporation of America creando la RCA. Pag. 152: ON THE STREET WHERE YOU LIVE. Questa canzone del 1956 proviene dal musical My Fair Lady scritto da Alan Jay Lerner e Frederick Loewe, uno dei più grandi successi della storia di Broadway portato poi sul grande schermo da George Cukor nel 1964 con Audrey Hepburn nel ruolo di Eliza Doolittle e Rex Harrison nel ruolo di Henry Higgins. La Hepburn fu preferita a Julie Andrews che era stata la protagonista principale in tutte le rappresentazioni teatrali fin dal 1956. Il film vinse otto Premi Oscar ma non quello per miglior attrice che andò invece proprio a Julie Andrews per la sua interpretazione in Mary Poppins. Di seguito il testo tradotto della canzone. Quante volte sono passato per questa via… Ma allora il marciapiedi restava fermo sotto i miei piedi… Ma adesso, d’un tratto, sono al quinto piano, perché so che in questa via abiti tu! La gente si ferma a guardarmi, ma nessuno mi dice niente… Perché io non vorrei essere in nessun altro luogo al mondo… Passi pure il tempo, non me ne importa nulla, se posso stare nella via dove abiti tu O-o-oh, quel sentimento prepotente… solo a sapere che tu sei qui vicina… Quel sentimento travolgente… che tu puoi comparire ogni momento… Esistono gigli in mezzo alla città? C’è un altro quartiere in cui canta l’usignolo? O dove la magia si riversa da ogni portone? No, solo nella strada in cui vivi tu! Pag. 156: PURPLE HAZE Purple Haze scritta da Jimi Hendrix nel 1967 divenne in quegli anni un vero e proprio inno alla vita lisergica. Benché Hendrix abbia sempre sostenuto che fosse una canzone d’amore il concetto di Foschia Viola si radicò ben presto come metafora dei viaggi a base di Lsd. Il suo istantaneo successo fu anche dovuto al fatto che al momento di far uscire Are You Experienced? il disco di debutto di Hendrix negli Stati Uniti la Reprise Records decise di metterla in cima alla tracklist divenendo quindi il primo impatto degli ascoltatori con lo stile del geniale chitarrista. Una foschia viola nel mio cervello, niente mi sembra più come prima Faccio cose strane ma non so perché, scusami, vado a baciare il cielo Foschia viola tutt’intorno, non so se volo o se cado giù Sono contento o sono infelice? Pag. 154: MY GUY. My Guy è uno dei più grandi successi della storica 4 Non lo so, ma quella ragazza mi ha stregato! Foschia viola, l’avevo negli occhi Non so più se è giorno o notte… Mi ha ridotto matto… Matto completo! Siamo a domani… O alla fine dei tempi? Tommy McClennan (1905 - 1961) è stato un chitarrista blues della zona del Delta. Il suo brano più noto è New Highway No.51 che nella versione di Bob Dylan del 1962 diede il nome al suo primo album. Pag. 158 WHEN YOU GO A COURTIN When You Go a Courtin’ è un classico della musica folkcountry a stelle e strisce. Racconta uno spaccato della vita di campagna e di quelle tradizioni andate perdute del passato della società americana. Quando cerchi la fidanzata, senti un po’ dove devi andare… Va’ da quel vecchio che abita giù in fondo… I figli maschi sono tutti sposati, le femmine tutte grandi… Con i capelli a cespuglio, che non hanno mai visto un pettine… Mi hanno invitato a cena, io credevo per mangiare… Mi hanno dato un coltello senza filo e ho tagliato la carne… Ci ho dato dentro e ci ho dato, poi ho buttato la carne per terra e con un calcio l’ho tirata fuori dalla porta… La ragazza ha detto: ‘Giovanotto, meglio se te la fili… ecco che viene il babbo con la doppietta… Ma io sono rimasto, fermo e deciso come un orso… Ho afferrato il vecchio per il capelli… Lui mi ha rotto il naso, mi ha strappato i vestiti, mi ha sbattuto per terra… Poi mi ha preso per il collo e mi ha cacciato fuori a calci… Ha cominciato a farmi malissimo solo tre giorni dopo… Scommettici quello che vuoi, quelle ragazze non le voglio più vedere… Pag. 171: James “Kokomo” Arnold (1901 – 1968) è stato un bluesman nato in Georgia. Chitarrista mancino di rara maestria deve il suo soprannome al primo successo inciso nel 1934 Old Kokomo Blues. Fu una maggiore influenza anche su Robert Johnson che trasformò il suo successo nella più nota Sweet Home Chicago. William McKinley “Jazz” Gillum (1904 – 1966) è stato un suonatore di armonica blues tra i più famosi e influenti. Nato a Indianola in Mississippi, all’età di sette anni fuggì di casa per inseguire il sogno di suonare con i più grandi bluesman dell’epoca. Notato da Big Bill Broonzy mentre si esibiva per strada formò con questi un lungo sodalizio. Morì nel 1966 per un colpo d’arma da fuoco alla testa durante un diverbio per strada a Chicago. 5 Pag. 192: SORRIDI AL NUOVO GIORNO con Mr.Natural Sorridi al nuovo giorno… via quel muso di torno! Se hai nove bambini, col baseball fa’ quattrini! Sorridi a ogni ora, e fallo ora! Ridi, non fare il fesso… ridi adesso! Fa’ la danza della piova… O, anche, friggiti due uova! Sorridi al nuovo giorno! per maggiori informazioni vi consigliamo: http://www.redhotjazz.com/ http://chicago.urban-history.org http://dismuke.org/ http://bbdb.us/ the big band database h t t p s : / / w w w. p b s. o rg / t h e bl u e s / ro a d t r i p / mapmain.html On The Street Where You Live di Alan Jay Lerner e Frederick Loewe © Chappel &Co. My Guy di William “Smokey” Robinson © Jobete Purple Haze di Jimi Hendrix © Bella Godiva