Le quattro settimane dell’avvento free ebook Lapappadolce http://www.lapappadolce.net Pagina 1 Copyright fai riferimento a quanto espresso qui: http://www.lapappadolce.net/copy-right/ http://www.lapappadolce.net Pagina 2 L’avvento coi bambini: attendere, ascoltare, guardare e stupirsi Per la tradizione ecclesiastica, l’anno liturgico inizia la prima domenica di avvento, in anticipo quindi rispetto all’inizio dell’anno civile. Questo si fonda sulla legge dell’anticipazione morale, in base alla quale noi non cogliamo la realtà delle cose nel momento in cui la natura ce le offre esteriormente, ma in anticipo. Ad esempio in inverno la natura offre poche occasioni per ricordarsi del sole, ma proprio in questo periodo dell’anno guardare un albero spoglio ci fa sentire cos’è la primavera e la luce del sole. Una raccomandazione importante: l’avvento non è Natale. L’avvento è attesa. Non è la festa, ma aspettare la festa. Oggi questo è difficile da sentire, perchè da ogni vetrina, e molto in anticipo, siamo bombardati da immagini natalizie, canti, luci. Però, creando a scuola e in famiglia momenti speciali che possano scandire lo scorrere delle settimane, l’avvento può diventare occasione per coltivare coi nostri bambini le capacità dell’attesa, dell’ascolto, del guardare e dello stupirsi. http://www.lapappadolce.net Pagina 3 Aspettare significa trattare con il tempo: mentre i desideri appartengono al futuro, la loro realizzazione richiede tempo. I bambini possono sperimentare l’attesa attraverso il calendario dell’avvento, la preparazione di biscotti che potranno essere mangiati solo a Natale, ecc… Per ciò che riguarda l’ascolto, entriamo consapevolmente in momenti di silenzio, e creiamo la giusta atmosfera di intimità per il racconto di una fiaba, con ancor maggior cura di come facciamo di solito. Tra quelle dei Grimm quelle consigliate per il periodo sono: La chiave d’oro (dai 4 anni); L’oca d’oro (dai 6 anni); La guardiana delle oche (dai sei anni); Biancaneve e Rosarossa (dai sei anni); Biancaneve e i sette nani (dai sei anni); Gli gnomi, la prima fiaba (dai tre anni); I sette corvi (dai sei anni); La pioggia di stelle (dai sei anni). Guardare: nel periodo dell’avvento il sole tramonta presto. Possiamo ad esempio approfittarne per guardare coi nostri bambini la bellezza del tramonto o del cielo notturno. Infine lo stupore. Ricordiamo che la capacità di stupirsi è il primo passo dell’apprendimento, e questo dura tutta la vita. E sullo stupore possiamo imparare molte più cose noi dai bambini, che non i bambini da noi. L’avvento è l’attesa di una nascita. Una cosa che piace molto ai bambini è vedere crescere il presepe lentamente, giorno dopo giorno. http://www.lapappadolce.net Pagina 4 Ad esempio si può partire la prima domenica con un semplice telo blu, e aggiungere giorno dopo giorno i vari elementi, prima la scenografia, poi le piante, poi gli animali e infine i personaggi. La corona dell’avvento si prepara con rametti di abete, e può essere completata con quattro candele che richiamano il colore simbolo della settimana: blu, rosso, bianco e viola. Ogni domenica si accenderà una candela in più, facendo l’esperienza di una luce che diventa sempre più intensa man mano che il Natale si avvicina. Con qualche ramo avanzato dalla spirale dell’avvento di domenica abbiamo preparato la nostra corona dell’avvento, aggiungendo soltanto qualche bacca presa in giardino, della lana cardata colorata e qualche filo dorato. Le candeline le abbiamo fissate con un po’ di colla a caldo. Per fare la corona basta legare tra loro con del nastro robusto (magari rosso) i rami scelti, a formare una lunga fila, che poi si curva e si modella facilmente nella misura che si desidera. Una volta fissata, bisognerà forse accorciare un po’ i rametti troppo sporgenti, ma non serve altro. http://www.lapappadolce.net Pagina 5 Praparare un quadretto con carta velina colorata e attaccarlo alla finestra è una bellissima attività prenatalizia, perchè permette di fare esperienze interessanti di luce e colore. Anche fare una bella lanterna, o accendere durante l’avvento la lanterna preparata per san Martino è una bella cosa. Si preparano 11 pentagoni (8cm di lato), e di ogni lato si segna la metà. http://www.lapappadolce.net Pagina 6 poi si ritagliano e si piegano lungo le linee ideali che vanno dalla metà di un lato alla metà dell’altro: http://www.lapappadolce.net Pagina 7 quindi si procede ad incollarli tra di loro in questo modo: per la base si incollano i due triangoli tra loro e poi le “lingue” ottenute sui lati verticali, così http://www.lapappadolce.net Pagina 8 Per tutti gli altri pentagoni invece, si incolla sempre un triangolo all’interno e un triangolo all’esterno (in questo modo le stelle si formano su ogni faccia della lanterna), così: http://www.lapappadolce.net Pagina 9 http://www.lapappadolce.net Pagina 10 I primi alberi di Natale erano semplicemente addobbati con mele rosse, biscotti e rose di carta, tutti simboli di rinnovamento, ma oggi non possiamo immaginare un albero di Natale senza candele o lucette. Nella tradizione nordica l’albero si addobba solo la vigilia di Natale, noi forse siamo abituati a farlo molto prima, a seconda delle zone. Però per rendere il giorno di Natale più luminoso potremmo pensare di prepararlo, ma accendere le luci solo a partire dalla vigilia. Infine è molto bello dedicarsi con i nostri bambini alla preparazione di doni fatti a mano per parenti ed amici. http://www.lapappadolce.net Pagina 11 La festa per l’inizio dell’avvento: la spirale dell’avvento Il primo giorno di scuola del mese di dicembre, o se possibile la prima domenica di avvento, si può preparare in casa, a scuola o anche all’aperto una grande spirale con rami di abete. Cantando insieme i canti natalizi, ogni bambino percorre la spirale con una candela spenta tra le mani, la accende alla candela grande posta al centro, e nel percorso inverso depone la candelina accesa tra i rami. Poi esce dal percorso dando spazio ad un altro bambino. Se i bambini sono troppo piccoli per percorrerla da soli, l’adulto può accompagnarli stando dietro a loro. Sulla spirale possono essere poste a distanza regolare delle stelline di carta, per segnare i posti dove i bambini metteranno le loro candeline accese. La candela grande al centro, che rappresenta la luce di Natale, può essere decorata con dei cristalli. http://www.lapappadolce.net Pagina 12 La mela può divenire in questa festa il miglior portacandela. Nelle mele rosse precedentemente lucidate, viene scavato un foro perfettamente perpendicolare e non troppo fondo col cavatorsoli (2cm circa). Le candele, mentre vengono inserite nella mela, possono essere circondate da punte di abete molto corte o da una rosellina di carta dorata. Su di un tavolino posto all’ingresso della spirale di preparano tutte le mele con le candeline, e si mettono in un bel cesto. Dopo aver fatto tutti i preparativi, per ogni evenienza poniamo un secchio d’acqua con uno straccio in un luogo nascosto ma facilmente accessibile. Quando tutti i bambini hanno portato nella spirale la loro luce, è bello restare ad ammirarla qualche istante. Poi ci sono due possibilità di conclusione, entrambe molto belle. Si può, dopo un momento di ammirazione, fare che ogni bambino ripercorra la spirale e ne porti fuori una candelina ancora accesa, che terrà tra le mani, sedendo su delle sedie poste precedentemente in cerchio attorno alla spirale. http://www.lapappadolce.net Pagina 13 Quindi la maestra passa con una campanella a spegnere le candeline ad una ad una, perchè possano essere portate a casa ed essere riaccese dalla mamma e dal papà. Oppure si può decidere di lasciare come ultima impressione visiva nei bambini quella della spirale illuminata, e condurli fuori dal salone mentre ancora tutte le candele sono accese. http://www.lapappadolce.net Pagina 14 Poi, di nascosto, si spegneranno le candele e in un altro momento della giornata si consegneranno le mele ai bambini perchè possano essere portate ed usate a casa. http://www.lapappadolce.net Pagina 15 La prima settimana dell’avvento Natale si avvicina, però i giorni e le notti sono gli stessi di prima. Ai bambini si può raccontare che la prima domenica d’avvento succede una cosa molto importante: un grande angelo discende dal cielo, ed invita tutti gli uomini a preparare il loro cuore al Natale. E’ vestito con un grande mantello blu fatto di pace e di silenzio. Nella corona dell’avvento si accende accompagnandola da una piccola poesia. la candela blu, magari Affidare ad ogni settimana un colore aiuta tantissimo i bambini più piccoli a percepire lo scorrere del tempo, percezione che si rafforza riproponendo la sequenza di anno in anno. http://www.lapappadolce.net Pagina 16 Per la prima settimana a me piace scegliere qualcosa sulla neve, ad esempio: Sopra i tetti, sulle strade piano piano, lieve lieve cade giù la bianca neve. Danza, scherza, su nell’aria, si rincorre, si riprende e poi lenta lenta scende come candida farfalla che è già stanca del suo volo si riposa sopra il suolo ed in breve lo ricopre d’un uguale bianco manto: sembra tutto un dolce incanto. (P. Guarnieri) Si comincia anche ad allestire il presepe: prepariamo un tavolo appoggiato al muro e vestiamolo con un telo blu che, come un angelo, scende dall’alto. Questa immagine del silenzio va lasciata per almeno un giorno, e poi via via si può completare con i simboli legati alla prima settimana dell’avvento, che sono: - la stella - l’angelo blu - il calendario dell’avvento - i rami di Santa Barbara (si aggiungono il 4 dicembre, come racconterò meglio poi…) http://www.lapappadolce.net Pagina 17 - sassi e minerali preziosi, per preparare montagne, stradine, e il percorso verso la grotta - la corona dell’avvento. Se sei interessato alla realizzazione di un presepe in lana cardata, consulta il free ebook Lapappadolce Per rappresentare questi elementi nel nostro presepe, esistono moltissime possibilità di scelta. Decidere è spesso difficile, ma è molto importante non eccedere nelle decorazioni. http://www.lapappadolce.net Pagina 18 Alla maggior parte dei bambini piace molto collezionare sassi: questa settimana si possono raccogliere durante le passeggiate, e si possono far trovare pietre preziose nelle tasche del calendario dell’avvento… Un angioletto blu da portare a casa da scuola può essere un gradito regalo a fine settimana. http://www.lapappadolce.net Pagina 19 Tra le attività manuali che si possono proporre, quella che riscuote maggior successo è senza dubbio la preparazione di geodi di feltro. Mettiamo sulla tavola un vecchio telo mare o una vecchia coperta, che avanzi abbondantemente ai lati, così i bambini possono asciugarsi le mani quando lo desiderano. Poi prepariamo al centro un ricco assortimento di avanzi di lana cardata colorata, una brocca di acqua calda e una ciotola con una soluzione di acqua calda e sapone (qualsiasi tipo di sapone va bene, anche quello per i piatti…). http://www.lapappadolce.net Pagina 20 Chiediamo ad ogni bambino di scegliere il proprio colore preferito; col batuffolo scelto formiamo una pallina a secco (si può roteare tra i palmi, oppure fare un nodo iniziale e lavorare i ciuffi che avanzano come per fare un gomitolo) Quindi ci insaponiamo le mani (meglio non far immergere la pallina nella ciotola ai bambini più piccoli, per evitare esagerazioni di schiuma sulle mani…) http://www.lapappadolce.net Pagina 21 e continuiamo a roteare la pallina insaponata tra i palmi, prima con delicatezza ed esercitando via via una pressione maggiore. La pallina diventerà notevolmente più piccola e molto dura. A questo punto chiediamo ai bambini di scegliere un secondo colore, e di nascondere dentro al secondo batuffolo la pallina. Ci insaponiamo di nuovo le mani, e procediamo sempre facendo roteare la pallina tra i palmi. http://www.lapappadolce.net Pagina 22 Continuiamo così per più strati, considerando che più il geode è grande, più è difficile per il bambino da infeltrire. Quando il bambino è soddisfatto del proprio lavoro, e la pallina si è arricchita di vari strati che via via si sono nascosti, la maestra, che nel frattempo ha scelto un angolino tranquillo e appartato nella classe, prende in consegna l’opera, e con cautela la apre davanti a lui (servono http://www.lapappadolce.net Pagina 23 forbici ben affilate o un cutter). Un bambino alla volta, e prestando ad ognuno l’attenzione che merita. Così anche a casa. Prima di farlo è bene dire al bambino qualcosa del genere: “Ora io taglio il tuo sasso, ma non lo guardo, così lo guarderai tu per primo. Se poi vuoi ce lo potrai mostrare…” Ogni geode può essere portato a casa il giorno stesso, incartato nella carta velina a caramella, per rinnovare la sorpresa con mamma e papà. http://www.lapappadolce.net Pagina 24 http://www.lapappadolce.net Pagina 25 4 dicembre: i rami di santa Barbara La tradizione dei rami di Santa Barbara non è connessa ad alcuna leggenda relativa alla santa, ma si lega invece alle più antiche tradizioni contadine. Il 4 dicembre di tagliano dei rami di alberi da frutto (ciliegio, melo, susino, mandorlo) o anche gelsomino o ippocastano. Poi si stendono in acqua tiepida, per una notte, ed il giorno successivo si dispongono in un vaso con acqua a temperatura normale, accanto al presepe. L’acqua va cambiata ogni 3 giorni, ed ogni tanto sarebbe anche bene inumidire i rami con uno spruzzino. Il giorno di Natale questi rami saranno coperti di bei germogli, e potremo osservare la loro “miracolosa” fioritura. Come si dice, provare per credere… http://www.lapappadolce.net Pagina 26 La seconda settimana dell’avvento La seconda domenica dell’avvento, si può raccontare che un altro angelo scende dal cielo: ha un grande mantello rosso e nelle mani tiene una coppa d’oro. Questa coppa è vuota, perchè l’angelo scende proprio per riempirla sulla terra e riportarla in cielo. Cosa ci mette? L’amore puro che trova nel cuore degli uomini. E terminato il suo lavoro consegna la coppa agli angeli, che col suo contenuto fanno luce per le stelle. Accendendo la seconda candela insieme alla prima nella corona d’avvento, si può recitare o leggere una breve poesia. Nelle scuole steineriane usa questo motto: “All’angelo rosso noi tutti doniamo l’amore puro che nel cuore abbiamo.” Io preferisco non calcare troppo su quest’immagine, e mi piace qualcosa che richiami al mondo delle piante, come questa: Albero secco Un albero secco, fuori della mia finestra solitaria leva nel cielo freddo i suoi rami bruni. Il vento rabbioso la neve il gelo non possono ferirlo. Ogni giorno quell’albero mi dà pensieri di gioia: da quei rami secchi indovino il verde a venire. (Wang Ya-Ping) http://www.lapappadolce.net Pagina 27 Il presepe Accanto ai sassi e alle pietre preziose, i geodi di feltro e ai rami di santa Barbara, possiamo aggiungere muschio, pigne, alberelli e cespugli realizzati coi bambini in lana cardata o con qualsiasi altra tecnica, frutta secca, un san Nicola, dei fiorellini di feltro… Naturalmente sullo sfondo possiamo aggiungere all’angelo azzurro quello rosso e usare del rosso anche per abbellire l’interno della capanna, che può essere fatta con cortecce e rametti secchi, oppure nascondendo una scatola sotto il telo blu e drappeggiandola a forma di grotta. Anche delle roselline rosse sistemate in un angolo sono una bella idea. Le stelle nel cielo possono aumentare. http://www.lapappadolce.net Pagina 28 6 dicembre: arriva San Nicola Questa festa si ricollega alla figura storica di Nicola, che visse nel VI secolo. Anche se è spesso vestito di rosso, San Nicola nella tradizione indossa una tunica bianca e blu e ha un mantello azzurro stellato. Sappiamo tutti che Babbo Natale è diventato rosso perchè ha bevuto la Cocacola, e a maggior ragione immaginare San Nicola azzurro aiuta i bambini a distinguere tra i due personaggi. In testa porta la mitra, ha solidi stivali perchè deve camminare molto, e in una mano tiene un bel bastone da vescovo (la pastorale con la spirale avvolta), nell’altra dovrebbe tenere un grande libro d’oro, dove sono scritte tutte le azioni degli uomini, ma coi bambini tralascio sempre questi aspetti troppo moraleggianti e un po’ da “partita doppia” (aspetti in alcune tradizioni addirittura caricati dalla presenza accanto a Nicola di un antagonista malvagio, il Krampus…) http://www.lapappadolce.net Pagina 29 Siccome San Nicola deve camminare molto, indossa grossi stivali, e come richiamo al suo tanto camminare, è tradizione che al suo passaggio gli stivali e le pantofole dei bambini si riempiano di cose buone da mangiare, soprattutto mele, noci, pane bianco (o farina bianca, o dolcetti al miele). Altri doni ne falsificano un po’ l’immagine e fanno di San Nicola un Babbo Natale fuori tempo. E’ inoltre preferibile non far venire San Nicola a scuola o a casa, ma far trovare i doni ai bambini al mattino presto o al ritorno da una breve passeggiata. Magari il giorno prima si puliscono per bene le pantofole insieme ai bambini, con una spazzolina e un panno morbido, e si sistemano insieme a loro con gran cura prima di lasciare la scuola. A casa questo si può fare la sera prima di andare a dormire, oppure al mattino presto, prima di uscire… http://www.lapappadolce.net Pagina 30 Ecco un piccolo racconto che si può leggere ai bambini, anche il giorno prima: “Nel lontano oriente viveva un uomo molto buono, il vescovo Nicola. Un giorno sentì dire che lontano lontano, in occidente, c’era una grande città dove tutti gli uomini pativano la fame, perfino i bambini piccoli. Chiamò allora tutti gli abitanti della città e chiese loro di portargli i migliori frutti dei loro orti e dei loro campi. Questi tornarono poco dopo con grossi cesti pieni di mele e di noci, sacchi di grano dorato per fare la farina, pane bianco e dolcetti al miele. Il vescovo Nicola fece caricare tutto su una nave. Era una nave imponente e maestosa, blu come il cielo, ed aveva una grande vela bianchissima che splendeva sotto i raggi del sole. Iniziarono il viaggio verso occidente, e il vento si mise subito ad aiutarli, soffiando sempre nella direzione giusta. Ci impiegarono sette giorni e sette notti, e quando giunsero alle porte della città stava calando la sera. Per le strade non si vedeva anima viva, ma qua e là brillava qualche lucetta alle finestre. Il vescovo Nicola bussò ad una di esse. In quella povera casetta viveva una mamma coi suoi cinque bambini. La donna, sentendo bussare, disse ai figlioletti di andare ad aprire la porta, pensando si trattasse di qualche poverello bisognoso di ospitalità. I bambini obbedirono, ma non trovarono nessuno; anche la mamma venne a controllare, e poi tornarono tutti insieme a casa. Vicino alla stufa a legna la mamma aveva messo le scarpine dei suoi bimbi ad asciugare, perchè nel pomeriggio erano andati a far legna nel bosco. Rientrando in casa, sentirono tutti un delizioso profumino provenire proprio dalla stufa, si avvicinarono e trovarono le loro scarpe traboccanti di noci, mele rosse, mandarini, pane e dolcetti al miele. E lì vicino c’era anche un grande sacco pieno di chicchi di grano. Tutti poterono finalmente mangiare, ed i bimbi crebbero sani e vivaci. Così San Nicola ogni anno, nel giorno del suo compleanno, si mette in viaggio per venire da noi. Monta sul suo cavallo bianco e cavalca di http://www.lapappadolce.net Pagina 31 stella in stella, e porta ogni anno i suoi doni per ricordare ai bambini che presto sarà Natale”. http://www.lapappadolce.net Pagina 32 La terza settimana di avvento La terza settimana d’avvento si può raccontare ai bambini che sulla terra discende un angelo bianco ( o giallo) luminosissimo. Tiene nella mano un raggio di sole che, toccando gli uomini buoni, li fa diventare bellissimi. Nella corona dell’avvento, a partire da questa domenica, si accendono tre candele: quella blu, quella rossa e quella bianca. Il presepe Accanto ai sassi e alle pietre preziose, i geodi di feltro e i rami di santa Barbara, il muschio, i bulbi di giacinto, le pigne, gli alberelli e i cespugli, compaiono finalmente gli animali. Il bue e l’asinello, naturalmente, ma anche tante pecorelle e gli animaletti domestici e del bosco, che ai bambini piacciono moltissimo. Aggiungetene pochi al giorno, così sarà un bel gioco per loro andare a scovare dove si trovano quelli piccoli… http://www.lapappadolce.net Pagina 33 Sullo sfondo possiamo aggiungere all’angelo azzurro ed a quello rosso, anche l’angelo bianco, e le stelle nel cielo possono aumentare. http://www.lapappadolce.net Pagina 34 Santa Lucia (il 13 dicembre) La leggenda della santa martire siracusana è un po’ troppo forte per i bambini. Il suo culto è legato alle celebrazioni contadine del solstizio s’inverno, poichè in origine veniva festeggiata il 21 dicembre (Santa Lucia è il giorno più corto che ci sia). E’ tradizione del 13 dicembre fare le candele coi bambini. Si prendono due pentole per sciogliere la cera a bagnomaria e un fornelletto da campeggio. La cera d’api è acquistabile in panetti dagli apicoltori. I bambini si mettono in fila con un lungo stoppino infilato all’indice, e a turno lo immergono nella cera. Mentre tocca agli altri bambini, il loro strato si solidifica e via via si aggiungono altri strati, fino a raggiungere il diametro desiderato. Noi le abbiamo fatte a scuola, qui vi raccontiamo con un tutorial come abbiamo fatto: http://www.lapappadolce.net Pagina 35 Preparare due pentole che possano stare una nell’altra, in quella più grande mettere dell’acqua, in quella più piccola i blocchi di cera d’api (si acquistano dagli apicoltori). A fuoco bassissimo e lentamente far sciogliere la cera. http://www.lapappadolce.net Pagina 36 Preparare con del cordoncino di cotone gli stoppini. Tagliare tante strisce di cordoncino, un po’ più lunghe di quanto si vogliono fare le candele (considerata anche la profondità della pentola) e fare su ogni cordoncino un cappio. I bambini piccoli possono infilarlo al dito come un anello, per i più grandi facilita la presa. Poi rende anche più comodo appenderle per farle raffreddare. Per irrigidire gli stoppini, fare un primo bagno di cera e raddrizzarli bene tirando ai due estremi, prima di appenderli http://www.lapappadolce.net Pagina 37 Mettere un fornelletto da campeggio elettrico su uno sgabello basso, impostare la temperatura minima, e predisporre le due pentole una nell’altra. Per preservare il pavimento sistemare del cartone o delle stoffe intorno. Poi consegnare ad ogni bambino uno stoppino, e chiedere ai bambini di mettersi in fila. Poi mettetevi seduti accanto al fornelletto. La fila non serve a tenere ordine nella stanza, ma a permettere ad ogni strato di cera che via via si deposita intorno allo stoppino di rapprendersi tra un’immersione e l’altra. http://www.lapappadolce.net Pagina 38 Infatti il bambino che ha immerso lo stoppino nella pentola, cioè il primo della fila, si mette poi per ultimo, ed ora che è di nuovo il suo turno la candela si è rappresa. Man mano che i bambini arrivano, spiegare loro, ad uno ad uno, come immergere lo stoppino, e chiedere di non agitare la candela mentre aspettano il turno successivo per evitare di romperla. Bisogna dire che le immersioni devono essere veloci, altrimenti invece di creare un nuovo strato intorno allo stoppino, si sciolgono quelli precedenti, e la candela invece di crescere si assottiglia. E’ bene che anche noi facciamo una candela insieme a loro, così possono vedere bene i gesti. Nella fila i bambini più grandi possono essere accoppiati a quelli più piccoli. http://www.lapappadolce.net Pagina 39 Raggiunto un certo diametro, mettere le candele a raffreddare appese a dei chiodi o infilate ad un bastone. Quando sono fredde e la cera si è ben solidificata, passare alle rifiniture, tagliando la base in modo tale che la candela possa stare bene in piedi, e il cappio, lasciando naturalmente almeno 1cm di stoppino. http://www.lapappadolce.net Pagina 40 La quarta settimana di avvento La quarta settimana d’avvento si può raccontare ai bambini che sulla terra discende un grande e bellissimo angelo dal manto violetto, molto tenero e caldo. Tiene nelle sue mani una grande arpa e con questa suona una dolce melodia, cantando con la sua voce soave. Il suo è il canto della pace. Lo accompagnano molti piccoli angeli, ed anche loro cantano allegri. Così tutti i semi che dormivano nascosti nella terra si risvegliano e anche la terra esulta. Il canto dice che l’inverno finirà e tornerà la primavera. Nella corona dell’avvento, a partire da questa domenica, si accendono tutte e quattro le candele: quella blu, quella rossa, quella bianca e quella viola. Mentre si accendo le quattro candele si può leggere o recitare una piccola poesia natalizia, ad esempio: Nel cuor dell’inverno, fra neve e fra gelo discende il bambino dall’alto del cielo riporta alla terra la luce e il calore e dona ad ognuno speranza ed amore. http://www.lapappadolce.net Pagina 41 Il presepe Accanto ai sassi e alle pietre preziose, i geodi di feltro e i rami di santa Barbara, il muschio, i bulbi di giacinto, le pigne, gli alberelli e i cespugli e tutti gli animali, compaiono finalmente Giuseppe, Maria e i pastori. Solo Gesù bambino, naturalmente, aspetterà il giorno di Natale. La sua apparizione può essere curata di nascosto dai bambini, come per tutti gli altri personaggi, oppure si può seguire un’antica tradizione italiana, che vuole che sia il bambino più piccolo della famiglia ad adagiarlo nella mangiatoia del presepe. Allora possiamo mettere il piccolo Gesù sullo zerbino fuori dalla porta, o sul davanzale di una finestra, o in un altro posto magico e speciale della casa, e il bambino può prenderlo e portarlo nella sua culla. Si può anche appendere il fagottino al cielo del presepe, e poi farlo prendere dal bambino. http://www.lapappadolce.net Pagina 42 Anche i Re Magi possono poi fare la loro apparizione, magari col cammello. Si possono far partire da lontano (un angolo della stanza dove si trova il presepe, oppure già nel presepe, ma distanti dalla capanna) e giorno dopo giorno di possono far avvicinare fino a quando, il 6 gennaio, raggiungeranno anche loro la capanna. Sullo sfondo possiamo aggiungere agli angeli azzurro, rosso e bianco, anche quello viola; le stelle nel cielo possono aumentare; si possono aggiungere tanti angioletti più piccoli intorno alla capanna. http://www.lapappadolce.net Pagina 43 Stella tridimensionale di carta Realizzare questa stella è molto semplice. Dal foglio rettangonale ottenere un quadrato piegandolo così, ed eliminando la parte eccedente: tenere il foglio piegato lungo la diagonale, trovare con la squadra l’altezza del triangolo, prenderne la misura e dividerla per 4. http://www.lapappadolce.net Pagina 44 Usare questa misura per segnare il foglio così: Con le forbici (o con righello e cutter) praticare dei tagli lungo le linee tracciate a matita sul foglio (sempre piegato a metà), avendo cura di lasciare intatto un margine di almeno 1cm in prossimità dell’altezza del triangolo: quindi aprire il foglio. http://www.lapappadolce.net Pagina 45 Ora non resta che incollare o graffettare tra loro i lembi ritagliati, a partire dal centro, alternando il lavoro una volta sul davanti e una volta sul retro, così: http://www.lapappadolce.net Pagina 46 Preparare sei di questi elementi in totale: quindi fissarli tra di loro per creare la stella: http://www.lapappadolce.net Pagina 47 Qualche racconto natalizio La leggenda dell'abete (G. Benzoni) S'approssimava l'inverno di tanti e tanti anni fa. Un uccellino, che aveva un'ala spezzata, non sapeva dove ripararsi dal freddo e dalla neve. Si guardò intorno per cercare un asilo e vide i begli alberi di una grande foresta. A piccoli passi si portò faticosamente al limitare del bosco. Il primo albero che vide fu una betulla dal manto d'argento. - Graziosa betulla, vuoi ospitarmi fra le tue fronde fino alla buona stagione?- Che curiosa idea! Ne ho abbastanza di custodire le mie foglie!L'uccelletto saltellò fino all'albero vicino. Era una quercia dalla fitta chioma. - Grande quercia, vuoi tenermi al riparo fino a primavera?- Che domanda! Se io ti riparassi mi beccheresti tutte le ghiande!L'uccellino volò alla meglio fino a un grosso salice che sorgeva sulla riva di un fiume. - Bel salice, mi dai ricovero fino - No davvero! Va', va' lontano da me!- a che dura il freddo?- Il povero uccellino non sapeva più a chi rivolgersi, ma continuò a saltellare... Lo vide un abete e gli chiese: - Dove vai, uccellino?- Non lo so. Nessuno mi vuole ospitare e io non posso volare tanto lontano, con questa ala spezzata.- Vieni qui da me, poverino. Riparati sul ramo che più ri piace- Oh, grazie. E potrò restare qui tutto l'inverno?- Certamente, mi terrai compagnia.Una notte il vento gelido sferzò le foglie, che caddero a terra mulinando. La betulla, la quercia, il salice, in breve tempo si trovarono nudi e intirizziti. L'abete invece conservò le sue foglie, e le conserva tuttora. Sapete perchè? Perchè Dio volle premiarlo della sua bontà. http://www.lapappadolce.net Pagina 48 Un mantello speciale (S. Lagerloff) C'era una volta un uomo che uscì fuori nella notte per cercare del fuoco. Andò di casa in casa e picchiava: -Oh, buona gente, apritemi! Ho un bambinello appena nato e cerco del fuoco per riscaldare il mio bambino e la sua mamma.Era una notte profonda: tutti dormivano. L'uomo camminò ancora finchè, lontano, scorse un chiarore: si avvicinò e vide nell'aperta campagna un bel fuoco che ardeva, e intorno molte pecore, che dormivano vigilate da un pastore e dai cani. Quando l'uomo si avvicinò alle pecore, tre grossi cani si destarono e spalancarono le bocche per abbaiare, ma non poterono; allora mostrarono i denti e fecero per slanciarsi su di lui, ma i loro denti non poterono morderlo. L'uomo voleva avvicinarsi al fuoco, ma le pecore erano così fitte che tra loro non si poteva passare e l'uomo passò sopra di loro, senza che nessuna si svegliasse o si muovesse, e giunse vicino al fuoco. Allora il pastore si svegliò; era un vecchio severo e violento. Vedendo quell'uomo vicino al suo gregge, prese un lungo bastone e glielo lanciò contro, ma il bastone cadde proprio ai suoi piedi senza toccarlo. Lo straniero si fece allora vicino al pastore e gli disse: -Dammi un po' di fuoco che riscaldi il mio bambino appena nato e la sua mamma.-Prendine quanto ne vuoi- rispose il pastore, ma intanto pensava "Costui non potrà prenderne nemmeno un poco, perchè non ha con sè una pala, nè un recipiente per portare i tizzi accesi". Ma l'uomo si chinò, prese con le mani alcuni carboni accesi, e li mise nel mantello. Il pastore meravigliato pensava: "Che nottata è questa, che i cani non mordono, e il fuoco non brucia?". E, pieno di curiosità, seguì l'uomo che aveva già preso la via del ritorno. Vide che lo straniero non aveva una casa: si era fermato davanti a una grotta, nella quale erano una donna e un bimbo. Il pastore allora ebbe pietà del bambino tremante nella notte fredda, e dal sacco che aveva sulle spalle trasse fuori una morbida e bianca pelle di pecora, e la offrì all'uomo per il bambino. In quel momento, proprio quando il suo cuore diventava buono, vide intorno a sè una fitta schiera di angeli dalle grandi ali d'argento. Tutti http://www.lapappadolce.net Pagina 49 insieme cantavano che nella notte era nato il Redentore. Allora il pastore capì perchè in quella notte tutto era così buono e nessuna cosa faceva del male. Il pastorello povero (G. E. Nuccio) Quando gli angeli del cielo annunciarono per valli e per monti ch'era nato Gesù, tutti si misero in cammino per andarlo a visitare. E chi gli portava pane e frumento, chi cacio e ricotta, chi miele e latte, chi capretti o conigli. Venne anche un garzoncello di pastori; ma si sentiva umiliato, e quasi si vergognava, perchè non possedeva nulla da donare a Gesù Bambino. E come entrò, si stette in un angolo della grotta; e stringeva sul petto il suo zufolo, l'unica cosa che avesse. Ma lo vide la Madonna, e venne a prenderlo per una mano, e gli fece coraggio col suo dolce sorriso. Allora il pastorello si fece animo e disse: Non ho niente da donare a Gesù Bambino. Solo vorrei offrirgli una sonatina con questo mio zufolo-. -Sì, figlio mio- disse la Madonna, sorridendogli amorosa. Ma proprio in quel momento, entrarono i tre Re Magi, tutti vestiti di porpora e d'oro, con largo seguito di servitori carichi di ricchissimi doni. Allora il pastorello tornò a mettersi in un angolo della grotta, ma la Madonna lo cercò con gli occhi amorosi, lo scorse e venne di nuovo a prenderlo per mano. E, facendolo passare tra i magnifici Magi vestiti di porpora e d'oro, lo guidò fin presso la culla di Gesù. Allora il pastorello, voltosi dalla parte del bambino, intonò col suo zufolo la più dolce canzone. Nella grotta si fece un silenzio grande: tutti, Magi e pastori, cacciatori e contadini, donne e ragazzi, tacquero; e le pecore e i colombi e gli uccelli, che stavano dentro e fuori della grotta, tacquero anch'essi; e lo stesso il ruscello, che scorreva lì presso; e il mulino si fermò per non fare rumore. La voce dello zufolo era dolce e soave, come quella di tutte le madri della terra, messe ginocchioni per adorare il Figliolo divino. E Gesù Bambino stava ad ascoltare e guardava, con i suoi occhi dolci di luce, negli occhi del pastorello. E il pastorello si sentiva tanta dolcezza nel http://www.lapappadolce.net Pagina 50 cuore; proprio gli pareva di essere tutto solo con Gesù e la Madonna. Allorchè il suono dello zufolo si tacque, la santa Vergine venne accanto al pastorello, e gli fece una carezza sul capo. E Gesù Bambino, levando la sua bianca manina, lo benedisse. E quando il pastorello passò in mezzo alla folla, tra pastori e contadini, fra servi e Magi, tutti si chinarono al suo passaggio, quasi fosse il re più ricco. Perchè egli aveva offerto il dono più prezioso a Gesù: la musica sgorgata dal suo cuore. http://www.lapappadolce.net Pagina 51 Vuoi realizzare il presepe in lana cardata? Visita www.lapappadolce.net oppure consulta il free ebook qui http://www.lapappadolce.net Pagina 52