PRESTAZIONI TERMOFISICHE DELL’INVOLUCRO EDILIZIO E CARICHI TERMICI Fabio Sciurpi Laboratorio di Fisica Ambientale Dipartimento DIEF, Via San Niccolò 93, Firenze [email protected] Le zone climatiche italiane 1 I gradi giorno Zone climatiche e gradi giorno 2 Zone climatiche e gradi giorno Dati climatici 3 Radiazione solare 4 Il sistema edificio - impianto 1. Edificio (involucro) 2. Impianto SISTEMA EDIFICIO - IMPIANTO L’involucro dell’ dell’edificio L’involucro edilizio costituisce la superficie di controllo che delimita il sistema termodinamico “edificio”, ed ha la funzione di controllare i flussi di energia e massa al fine di garantire le condizioni di comfort negli ambienti confinati, di contenere i consumi energetici e gli impatti dell’ambiente esterno. 1.componenti opachi (copertura, pavimento) 1.componenti opachi (parete verticale) 2.ponti termici 3.componenti finestrati 5 Le prestazioni dell’involucro Componenti opachi Coefficiente di conduzione λ (W/mK) Conduttanza C (W/m2K) Densità ρ (kg/m3) Calore specifico cp (J/kg K) Trasmittanza termica U (W/m2K) Indici di Inerzia termica Permeabilità al vapor d’acqua δ (kg/m s Pa) Fattore di resistenza alla diffusione del vapore μ (-) Formazione condensa Coefficiente di conduzione o conduttività conduttività termica λ (UNI 10351e UNI 12524) Rappresenta l’energia che per conduzione attraversa nell’unità di tempo lo spessore unitario del materiale per una differenza unitaria di t. Definisce univocamente l’attitudine di un materiale, omogeneo e isotropo, a trasmettere il calore quando lo scambio avviene solo per conduzione. Funzione dello stato fisico del materiale, della temperatura, della densità, della posa in opera. λ è per materiali omogenei o assimilabili (W/mK) R = s/λ resistenza termica (m2K/W) – almeno tre decimali λ < 0,065W/mK isolanti 0,09 <λ < 0,065 deb. isolanti λ > 0,09W/mK non isolanti 6 Confronto prestazioni termiche di alcuni isolanti Coefficiente di conduzione o conduttività conduttività termica λ (UNI 10351e UNI 12524) UNI 10351: 1994 “Materiali da costruzione. Conduttività termica e permeabilità al vapore” Valori da utilizzare quando non esistano norme specifiche per il materiale considerato λm conduttività indicativa di riferimento, in laboratorio alla t=20°C m maggiorazione percentuale (t=20°C, UR=65%), tiene conto di contenuto percentuale di umidità, invecchiamento, costipamento. λ conduttività utile di calcolo UNI EN 12524: 2001 “Materiali e prodotti per edilizia - Proprietà igrometriche Valori tabulati di progetto” λ conduttività termica di progetto 7 Conduttanza C (UNI 10355 - UNI 7357 – UNI 6946) Flusso di calore che in regime stazionario attraversa 1 m2 di superficie di un materiale non omogeneo per una differenza unitaria di t. C è per materiali non omogenei o lame d’aria non ventilate (W/m2K) R = 1/C (m2K/W) UNI 10355: 1994 “Murature e solai. Valori della resistenza termica e metodo di calcolo” Fornisce i valori delle resistenze termiche unitarie (laboratorio o calcolo) di tipologie di pareti e solai più diffuse in Italia. UNI EN ISO 6946:1999 “Componenti e elementi per edilizia - Resistenza termica e trasmittanza termica Metodo di calcolo” F=66% s=37cm s malta=1,2cm R=1,06 m2K/W F=76% s=24+4cm R=0,41 m2K/W Trasmittanza termica dei componenti opachi UNI EN ISO 6946:2008 “Componenti e elementi per edilizia - Resistenza termica e trasmittanza termica - Metodo di calcolo” Serve per determinare la potenza scambiata per trasmissione dall’ambiente interno a temperatura maggiore con l’ambiente esterno o con ambienti interni a temperatura minore – regime stazionario – (W/m2K) 1/αi 1/αe CONV + IRRAG CONV + IRRAG α coefficiente di adduzione interno ed esterno (W/m2K) λ per materiali omogenei o assimilabili (W/mK) sj/λj + 1/Cj COND C per materiali non omogenei o lame d’aria non ventilate (W/m2K) 8 Densità Densità o massa volumica ρ (kg/m3) (UNI 10351e UNI 12524) Massa volumica del materiale secco. Usato come indice dell’inerzia termica di un componente edilizio opaco. Calore specifico o capacità capacità termica specifica cp (J/kg K) (UNI 12524) Quantità di calore da fornire, a pressione costante, all’unità di massa del materiale per ottenere un aumento unitario di temperatura. Rappresenta un indice della capacità di un materiale di trattenere, accumulare il calore. Usato come un indice dell’inerzia termica di un componente edilizio opaco. Inerzia termica L’analisi del comportamento dell’involucro opaco in regime dinamico tiene conto delle variazioni termiche che avvengono nel tempo (giorno-notte, ecc.) SMORZAMENTO = attenuazione dell’ampiezza delle variazioni della temperatura superficiale interna rispetto a quella esterna; è tanto maggiore quanto maggiore è l’isolamento termico (λ) SFASAMENTO = intervallo di tempo con cui le variazioni di temperatura esterna si trasmettono all’interno; è tanto maggiore quanto maggiore è la capacità termica volumica della muratura (ρcp) 9 D.lgs. 192/2005 e s.m.i. La verifica dei componenti di involucro - massa superficiale La massa superficiale di un componente opaco si calcola con il seguente algoritmo (kg/m2) dove: ρ è la massa volumica dello strato iesimo (materiale secco) che fa parte del componente, espressa in kg/m3 (UNI 10351 – UNI EN 1745) la sommatoria Σ deve comprendere tutti gli strati ad esclusione degli intonaci s è lo spessore dello strato i-esimo che fa parte del componente, espresso in m Indice di inerzia: trasmittanza termica periodica DPR 59 del 2/4/2009 “Attuazione dell’art.4, comma 1, lettere a) e b) del D.Lgs. 192/2005 e s.m.i.” Trasmittanza termica periodica YIE (W/m2K) E’ il parametro che valuta la capacità di una parete opaca di sfasare ed attenuare il flusso termico che la attraversa nell’arco delle 24 ore, definita e determinata secondo le norme UNI EN ISO 13786:2001 e successivi aggiornamenti. I dati richiesti per calcolare le caratteristiche termiche dinamiche sono: - coefficiente di conduzione termica λ (W/mK) - densità ρ (kg/m3) - calore specifico cp (J/kg K) 10 Indice di inerzia: UNI EN ISO 13786 Metodo delle ammettenze – matrice di trasferimento termico - Trasmittanza termica periodica YIE (W/m2K) - Fattore di decremento o di attenuazione (adimensionale) - Sfasamento (h) Lasso di tempo tra la massima ampiezza di una causa e la massima ampiezza del suo effetto. Dipendono da caratteristiche ed ordine degli strati e dal periodo dell’onda termica ma non dalle condizioni al contorno Caratteristiche igrometriche (UNI 10351- UNI 12524) ⇒ Permeabilità al vapore acqueo δ (kg/m s Pa) attitudine a trasmettere per diffusione il vapor d’acqua contenuto nell’aria ⇒ Resistenza al flusso di vapore Rv (m2 s Pa/kg) si ottiene come rapporto tra lo spessore dello strato e la permeabilità del materiale Rv = s/δ ⇒ Coefficiente o Fattore di resistenza al passaggio del vapore μ Resistenza al passaggio del vapore riferita ad un uguale spessore d’aria μ = δaria in quiete/ δmateriale 11 Caratteristiche igrometriche (UNI 10351- UNI 12524) UNI10351:1994 “Materiali da costruzione. Conduttività termica e permeabilità al vapore” Valori da utilizzare quando non esistano specifiche tecniche per il materiale δa permeabilità al vapore nell’intervallo di UR 0÷50% - campo asciutto (Glaser) δu permeabilità al vapore nell’intervallo di UR 50÷95% - campo umido Per tenere in considerazione le effettive condizioni di esercizio dei materiali. UNI EN 12524:2001 “Materiali e prodotti per edilizia - Proprietà igrometriche Valori tabulati di progetto” μ Fattore di resistenza al passaggio del vapore Il confronto: prestazioni igrometriche 100 Resistenza al flusso di vapore 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Canapa Kenaf Fibre di cocco Lana di pecora Fibre di legno Sughero Fibra di cellulosa Polistirene 12 Formazione di condensa Fenomeno che comporta la condensazione del vapore acqueo contenuto nell’aria, quando questa subisce un raffreddamento a titolo costante fino ad arrivare alle condizioni di saturazione. condensa superficiale condensa interstiziale - strutture poco isolate (es. ponti termici) - strutture mal isolate (isolante malposizionato) - insufficienti ricambi d’aria - eccessiva produzione di vapore ed alta UR negli ambienti La condensazione del vapor acqueo si verifica quando la pressione parziale (pv) raggiunge la pressione di saturazione (ps è funzione della temperatura) o quando l’aria viene a contatto con una superficie la cui temperatura è inferiore o uguale a quella di rugiada (tp≤tR) Condensa Quando l’aria viene a contatto con una superficie la cui temperatura è inferiore o uguale a quella di rugiada (tp≤tR) t 1 kcal = 4,186 kJ UR tR tp UR tp tR t 13 Condensa interstiziale – Metodo di Glaser (UNI EN ISO 13788) Verifica che le condensazioni interstiziali delle pareti opache sono limitate alla quantità rievaporabile Verifica Verificadel delrischio rischiodi dicondensa condensainterstiziale interstizialesu su base mensile base mensile Calcolo Calcolodel delquantitativo quantitativodi dicondensa condensache chesi siforma forma nel periodo invernale nel periodo invernale Verifica Verificadi diidoneità idoneitàdella della struttura struttura Le prestazioni dell’involucro Componenti opachi Coefficiente di conduzione λ (W/mK) Conduttanza C (W/m2K) Densità ρ (kg/m3) Inerzia termica Calore specifico cp (J/kg K) Permeabilità al vapor d’acqua δ (kg/m s Pa) Trasmittanza termica U (W/m2K) Ponti termici Coefficiente lineare di ponte termico ψ (W/mK) 14 Ponti termici UNI EN ISO 14683: 2008 “Ponti termici in edilizia. Coefficiente di trasmissione termica lineica - Metodi semplificati e valori di riferimento” Specifica metodi semplificati per la determinazione del flusso di calore attraverso i ponti termici lineari che si manifestano alle giunzioni degli elementi dell’edificio. La UNI EN ISO 14683 definisce il PONTE TERMICO, come parte dell'involucro edilizio dove la resistenza termica, altrove uniforme, cambia in modo significativo per effetto di: - compenetrazione di materiali con conduttività termica diversa nell'involucro edilizio (tamponamento in mattoni con struttura in c.a.; attacco serramenti; giunti tra parete e pavimento o parete e soffitto); - discontinuità geometrica nella forma della struttura (es. angoli). Ponti termici I principali effetti negativi dei ponti termici sono: -perdite di calore: anche oltre 20% del calore totale disperso da un ambiente -condensazione superficiale: ts<tr -formazione delle muffe: un ponte termico, a causa della contemporanea presenza di alta UR e bassa temperatura, crea le condizioni ideali per la formazione di muffe -danni alla superficie: le variazioni cicliche della ts causano una polverizzazione dei materiali della struttura - diminuzione del comfort abitativo: quando la ts interna di una parte dell’involucro (parete, pavimento…) è inferiore di almeno tre gradi rispetto alla temperatura dell’ambiente si avverte una sensazione di disagio in prossimità di tale superficie. 15 Ponti termici Rappresentano disuniformità di flusso termico dovuto alla forma geometrica (angoli….) o a confluenza di materiali con prestazioni termiche diverse (strutture puntiformi….). La variazione dei flussi termici conduce a una maggiore dispersione di calore e alla modifica della ts interna con conseguenti ts interne minori, con possibile formazione di condensa superficiale. Locale Camera Umidità da ponte termico negli spigoli alti della parete esterna 16 Tipologie di ponti termici in edilizia (UNI EN ISO 14683) I ponti termici possono essere: 1. lineari: ponte termico con una sezione trasversale uniforme in una direzione; 2. puntuali: ponte termico che non presenta sezioni trasversali uniformi in nessuna direzione. Legenda Gf R coperture B Balconi C Angoli F Pavimenti IW Pareti interne P Pilastri W Gf Serramenti Solaio a terra Calcolo delle dispersioni dai ponti termici Zona corrente (isoterme parallele) Zona ponte termico Assumono importanza tanto più rilevante quanto più elevata è ΔT e tanto più termicamente isolate sono le zone correnti. Il problema del calcolo delle dispersioni si risolve aggiungendo una dispersione artificiale concentrata lungo le linee di discontinuità. Il flusso termico disperso da un ponte termico è caratterizzato da: • lunghezza del ponte termico L (m) • coefficiente lineare di ponte termico Ψ (tabulato) (W/mK) 17 Atlante dei ponti termici – UNI 14683 Le diverse tipologie di ponti termici vengono valutate con riferimento a quattro differenti possibili posizioni dello strato isolante (lo strato con maggiore resistenza termica): •sul lato esterno; •nella parte intermedia; •sul lato interno; •uniformemente distribuito nella struttura. Zona corrente – Isolamento dall’ dall’interno Isolamento “dall’interno” = rivestire internamente l’involucro con un isolante Rapidità di messa a regime, perché non è necessario riscaldare tutta la massa per raggiungere condizioni di regime Nessun immagazzinamento del calore (annullamento inerzia) Rischi di condensazione all’interno della muratura uso di barriera al vapore sulla faccia calda dell’isolante Ponti termici condensa (temperatura di rugiada) muffe 18 Zona corrente – Isolamento a cassetta Muratura “a cassetta” = interporre all’interno della cassetta formatasi dai due elementi di massa specifica elevata un prodotto isolante associato anche ad uno strato d’aria; prevalentemente associata a strutture in c.a. Isolamento in intercapedini Rapidità di messa a regime, perché non è necessario riscaldare tutta la massa per raggiungere condizioni di regime Scarsa inerzia Rischi di condensazione all’interno della muratura uso di barriera al vapore sulla faccia calda dell’isolante Ponti termici necessità attento studio dei nodi critici Zona corrente – Isolamento a cappotto esterno Isolamento “a capotto esterno” = rivestire completamente l’involucro con un prodotto isolante posto in opera senza soluzione di continuità; può essere associato sia a strutture in c.a. che in acciaio (tecnologie S/R). Schermo avanzato anche ventilato Eliminazione dei ponti termici Riduzione carichi estivi, smaltire calore. Eliminazione fenomeni di condensazione superficiale ed interstiziale Massimo sfruttamento della massa termica della muratura con conseguenti valori maggiori della temperatura di parete Buon comportamento in regime dinamico (alta inerzia – strutture pesanti) 19 Zona corrente – Isolamento distribuito Isolamento “distribuito” = muratura omogenea “monostrato” Eliminazione fenomeni di condensazione interstiziale Sfruttamento della massa termica della muratura Buon comportamento in regime dinamico (alta inerzia – strutture pesanti) Ponti termici condensa (temperatura di rugiada) muffe Atlante dei ponti termici – UNI 14683 Nodo tra parete esterna e solai di copertura 20 Attenzione ai ponti termici!! Per una struttura isolata ai limiti del 2010 le dispersioni attraverso le zone correnti della muratura sono confrontabili con quelle attraverso i ponti termici: Esempio zona D copertura piana di 100 m² con U2010 = 0.32 W/m²K QT = 0.32 *100 * 20 = 640 W QPT = 0,65 * 40 m * 20 = 520 W Pari a circa l’81% di QT !!!!!!!!!!!! Strategie di riduzione dei ponti termici o Tipologia di isolamento a cassetta: o Strategia 1: riduzione ponti termici con tavella 21 Strategie di riduzione dei ponti termici o Tipologia di isolamento a cassetta: o Strategia 2: riduzione ponti termici con isolante 0,30 Strategie di riduzione dei ponti termici o Tipologia di isolamento a cassetta: o Strategia 3: riduzione ponti termici con isolante 22 Controllo Ponti termici/1 Principali tipologie di p.t. che possono fortemente influire sul comportamento termico della struttura (UNI EN ISO 14683/2001) 3. Cassonetto/Infisso 1. Solaio/Pilastro T=10°C T=17°C 2. Balcone 1. copertura Controllo Ponti termici/2 2.attacco a terra 23 3.componenti finestrati Controllo Ponti termici/3 Controllo Ponti termici/5 Montaggio di opportuni sistemi di schermature solari esterni per il controllo del surriscaldamento per irraggiamento in regime estivo. 24 Le prestazioni dell’involucro Componenti opachi Coefficiente di conduzione λ (W/mK) Conduttanza C (W/m2K) Densità ρ (kg/m3) Inerzia termica Calore specifico cp (J/kg K) Permeabilità al vapor d’acqua δ (kg/m s Pa) Trasmittanza termica U (W/m2K) Ponti termici Coefficiente lineare di ponte termico ψ (W/mK) Componenti trasparenti Trasmittanza termica telaio Uf (W/m2K) Trasmittanza termica vetro Ug (W/m2K) Trasmittanza termica infisso completo Uw (W/m2K) Fattore solare g Componenti finestrati di involucro Attraverso le superfici vetrate in regime invernale avvengono due modalità di scambio di calore: • Perdita di calore dall’interno verso l’esterno • Apporto di energia dall’esterno verso l’interno Uw g 25 Trasmittanza termica U dei componenti finestrati di involucro (UNI EN ISO 10077-1: 2002) Ug = trasmittanza vetrata Ψg = trasmittanza distanziatore UW Uf = trasmittanza telaio UW = (Ag Ug + Af U f + Ig Ψg)/(Ag + Af ) (W/m²K) Aspetti di scambio termico presi in esame radiativi Bassa emissività conduttivi convettivi Conduttivi di telaio e del bordo di unione Gas speciali e frazionamento dell’intercapedine Miglioramento di telai e distanziatori 26 L’evoluzione tecnologica • • • • Vetri semplici Uso di doppi vetri uniti al perimetro; Uso di vetri stratificati ai fini acustici; Incremento dell’isolamento termico dell’intercapedine vetrata; • Interventi sul telaio per ridurre le dispersioni conduttive e aumentare la tenuta all’aria anche ai fini acustici; • Trattamento superficiale dei vetri per ridurre l’irraggiamento. Trasmittanza termica U del vetro Vetro semplice λ= 1 W/mK Ug = 6 W/m²K Doppio vetro con altri gas (4-15-4 con Argon) Ug = 2,6 W/m2K Doppio vetro unito al perimetro (4-6-4) λ= 0,025 W/mK Ug = 3,3 W/m2K Doppio vetro con vetri bassoemissivi (4e=0.2-12-4) Ug=2,1 W/m2K (4e=0.2-12A-4) Ug=1,7 W/m2K Triplo vetro (4-12-4-12-4) Ug = 1,9 W/m2K 27 Trasmittanza termica U del vetro Miglioramento prestazioni dei vetri (vetrocamera, triplo vetro, ecc.) Futuro: Doppio sottovuoto o vetrocamera multifoglio Vetro Singolo Vetrocamera Basso emmissivo Ug [W/m²K] 5,60 2,80 1,20 0,65 0,35 Tem peratura superficiale -1,8°C 9,1°C 15,3°C 17,5°C 18,6°C Valore g 0,92 0,80 0,62 0,48 0,45 Le temperature superficiali sono così alte da non dare luogo a fenomeni di asimmetria radiante, non causando quindi né fastidiosi scambi termici per irraggiamento né correnti d’aria; no condensa. Bilancio energetico annuale kWh/m² 500 400 300 200 Perdite Guadagni solari passivi Perdite nette 100 0 -100 Guadagni netti Trasmittanza termica U del telaio Telai con taglio termico (listelli di poliammide) Uf ≈ 2,7 ÷ 3 W/m²K Telai in PVC Uf ≈ 2,0 (PVC con profilo vuoto) ÷ 2,8 W/m²K (con anima di metallo) Telai in legno Uf ≈ 1,9 ÷ 2,3 W/m²K Telai PVC, legno a taglio termico o schiumati – Uf=0,7÷0,8W/m2K 28 Permeabilità all’aria (UNI 12207) Fattore solare g (UNI EN 410: 2000) L’energia solare trasmessa g (o fattore solare) è il rapporto tra il flusso totale di energia che attraversa un componente trasparente e il flusso incidente sullo stesso; è una grandezza adimensionale. Vetrata antisolare riflettente TL = 18 % g = 22 % Ug = 2,4 W/m² W/m²K Trattamento in faccia 2 29 Il Decreto Legislativo 192/2005 e s.m.i. Principali verifiche da rispettare negli interventi edilizi ai sensi del D.Lgs. 192/2005 e s.m.i. (Allegato I) (Sintesi proposta da ANIT – www.anit.it) 30 Tipologie di strutture da utilizzare nel rispetto del D.lgs 192/2005 e smi Il Decreto 192/2005 introduce la verifica dei seguenti parametri: Componenti opachi verticali ed orizzontali (pavimenti e coperture) • verifica trasmittanza termica • verifica formazione di condensa superficiale ed interstiziale • verifica capacità inerziale • controllo ponti termici Componenti finestrati • verifica trasmittanza termica componente globale • verifica trasmittanza termica vetro I valori indicati come riferimento sono articolati in tre fasce temporali: • valori da adottare dal 1° gennaio 2006 • valori da adottare dal 1° gennaio 2008 • valori da adottare dal 1° gennaio 2010 La verifica dei componenti di involucro Regime invernale Valori di trasmittanza U ( W/m2K) limite per l’involucro al 2006, 2008 e 2010 (UNI 6946) Verifica dell’assenza di condensazioni superficiali e verifica che le condensazioni interstiziali delle pareti opache siano limitate alla quantità rievaporabile secondo la normativa vigente (UNI 13788) – All. I, comma 8 31 Le chiusure trasparenti richiedono due verifiche 2010 Ug Uw Ad Adesempio esempionel nel2011 2011zona zonaDD UUgg≤≤1,9 1,9W/m²K W/m²K UUww≤≤2,4 2,4W/m²K W/m²K L’inerzia termica DPR 59 del 2/4/2009 “Attuazione dell’art.4, comma 1, lettere a) e b) del D.Lgs. 192/2005 e s.m.i.” 32 Carichi termici in regime invernale ed estivo “EdificioEdificio-Impianto” Impianto” come sistema termodinamico chiuso AMBIENTE ESTERNO o CONTORNO - Equilibrio termodinamico - Convenzione termodinamica CONFINE -Q +Q - Trasformazione termodinamica -L SISTEMA CHIUSO +L 1° Principio della Termodinamica La variazione di energia totale uguaglia la quantità netta di Q e L scambiate dall’ambiente al sistema durante la trasformazione ΔEc + ΔEp + ΔU = Q - L [J] Q=0 - sistema stazionario (immobile nello spazio) - trasformazioni cicliche (mantenere la temperatura fissa e costante) - lavoro scambiato trascurabile 33 Quantità Quantità di calore in gioco QT QT QT QS Qi Qi QV QT QT QP QT radiatore QT = energia termica scambiata per trasmissione attraverso l’involucro opaco, trasparente e i pt verso ambienti esterni e/o a T diversa (negativa o positiva) Qi = energia termica dovuta agli apporti interni gratuiti (positiva) QS = energia termica dovuta agli apporti solari gratuiti (positiva) QV = energia termica scambiata per ventilazione attraverso l’involucro trasparente (negativa o positiva) QP = energia fornita dai terminali dell’impianto (positiva o negativa) - QT + Qi + QS - QV + QP = 0 Generalità Generalità Mantenere condizioni ambiente interne confortevoli significa controllare i carichi termici perturbatori generati nell’edificio o trasmessi attraverso le strutture. I carichi termici che si manifestano con variazioni di temperatura, positive o negative, vengono definiti sensibili; sensibili Sono definiti latenti quelli corrispondenti alla potenza termica scambiata nei processi di deumidificazione/umidificazione dell’aria. L’aria esterna di ventilazione/infiltrazione immessa direttamente in ambiente rappresenta per i locali un carico sensibile e latente. 34 Tipologia dei carichi termici I carichi termici sensibili sono di due tipi: • in ingresso/interni all’edificio per convenzione assunti positivi (regime estivo) • in uscita dall’edificio per convenzione assunti negativi (regime invernale) I carichi interni provocano sempre un aumento della temperatura. Al fine di mantenere le condizioni igrometriche desiderate occorre anche deumidificare/umidificare l’aria di ventilazione (carico latente). Negli impianti cdz questo è fatto centralmente. In sintesi occorre fornire o sottrarre una certa quantità di energia e vapor d’acqua Il dimensionamento degli impianti La somma dei carichi termici relativi a ciascun ambiente da climatizzare sono la base per il dimensionamento degli impianti di climatizzazione. A livello di centrale ed a seconda del tipo di impianto si dimensionano: • generatore di calore, gruppo frigorigeno, batterie di scambio termico, elettroventilatori, elettropompe A livello locale si dimensionano i terminali d’impianto : • radiatori, ventilconvettori, pannelli radianti, bocchette, anemostati. 35 Condizioni di progetto All’interno degli ambienti tipicamente si assume in regime invernale: • una temperatura dell’aria interna θa pari a 20 °C • una umidità relativa compresa tra il 40-60% In regime estivo • una temperatura dell’aria θa pari a 26 °C • una umidità relativa compresa tra il 40-60% Le condizioni di progetto esterne Le condizioni esterne di progetto sono determinate in funzione della località climatica: ad esempio la temperatura esterna θe può essere pari a 0°C e 35 °C rispettivamente in inverno ed estate. I valori di progetto in inverno sono definiti dal DPR n°1052/77, i valori estivi sono reperibili nella UNI 10339. 10339 La UNI 10339 fornisce i valori dei ricambi d’aria necessari per assicurare condizioni igieniche accettabili. La norma UNI 10349 riporta le condizioni climatiche, compreso i valori di irraggiamento solare, per i capoluoghi di Provincia. 36 UNI 10339 temperature di progetto estive Dati climatici: UNI 10349 37 UNI 10349 Azioni degli impianti Il controllo delle condizioni termoigrometriche interne al fine del benessere degli individui si esercita mediante l’azione degli impianti di climatizzazione con: • uno scambio di calore (azione termica); • la fornitura di aria esterna (azione di ventilazione) • uno scambio di vapore (azione igrometrica). Gli impianti di condizionamento dell’aria attuano tutte le azioni suddette. Senza il controllo dello scambio di vapore (umidificazione o deumidificazione) e dell’aria di ventilazione si è in presenza di impianti di solo riscaldamento o raffrescamento . 38 Azioni in regime invernale • Fornire calore in quantità pari a quello disperso per trasmissione per differenza di temperatura (eventualmente diminuito per tener conto degli apporti gratuiti interni ed esterni) • Riscaldare ed umidificare l’aria esterna di rinnovo. NB in genere si trascurano i guadagni interni positivi Azioni in regime estivo • Asportare il calore entrato dall’esterno per differenze di temperatura e irraggiamento; • Asportare il calore emanato dalle persone e altre fonti interne; • Asportare il vapore acqueo emanato dalle persone; • Raffreddare e deumidificare l’aria esterna di ventilazione . 39 Convenzione dei segni inverno --- asporto calore all’aria ambiente + fornisco calore all’aria ambiente estate Carico termico per trasmissione verso l’ l’esterno: QT = Σ i =1,n [Ui Si (θa – θe)]i + Σ i =1,p [ψ L (θa – θe)]i (W) U = Trasmittanza termica del componente S = superficie del componente ψ = trasmittanza lineare del ponte termico L = dimensione caratteristica del ponte termico 40 Carico termico per ventilazione Una volta sommati i contributi per ventilazione ed infiltrazione si ottiene la portata d’aria qv e quindi il carico termico Qv dovuto alla ventilazione è dato dalla relazione: Qv = qv · ρa · ca · (θa – θe) (W) qv = portata d’aria in m3/s ρa = densità dell’aria (circa 1,2 kg/m3) ca = calore specifico dell’aria (0,29 J/kg °C) Oppure : Qv = 0,34 · n · V · (θa – θe) (W) n = n° ricambi orari (h –1) V = volume dell’ambiente (m3) ρa · ca = 0,34 (Wh/m3 °C) UNI 10339 41 Ricambi d’ d’aria Nel caso di ventilazione naturale: - per gli edifici residenziali si assume convenzionalmente un numero di ricambi d’aria pari a 0,3-0,5 vol/h; - per tutti gli altri edifici si assumono i valori di ricambio d’aria riportati nella norma UNI 10339. I valori degli indici di affollamento sono assunti pari al 60% di quelli riportati all’appendice A di detta norma. Carichi termici solari Carico termico dovuto all’irraggiamento solare QS: QS = QSE + QSI (W) QS = potenza termica attribuita all’irraggiamento solare QSE apporti della radiazione solare attraverso componenti opachi; QSI apporti attraverso componenti trasparenti; 42 Apporti solari attraverso componenti trasparenti L’energia solare che attraversa le finestre è funzione della natura del vetro, di eventuali schermi e dell’effetto di ombre portate; quando l’energia solare ha attraversato il vetro viene in parte assorbita dalle pareti ed in parte riflessa: non diviene pertanto un carico termico immediato, ma dipende dall’effetto di accumulo nelle strutture e quindi dalla loro massa superficiale. Per tenere conto dell’effetto di accumulo si introduce un fattore di accumulo fa tale che QSI diviene: QSI = Σi (Qsmax · fa)i (W) Qmax = Imax · Sf · ff · fs · g Dove Imax si determina dalla UNI 10349, Sf è la sup. della finestra, ff è funzione del telaio (1 per legno, 1,17 per metallo) fs è il fattore di ombreggiatura, e g è il fattore solare del vetro fornito dal costruttore (vetro chiaro 0,76 singolo - 0,67 doppio) Contributo di apporti gratuiti Gli apporti gratuiti possono ridurre anche significativamente i carichi termici dispersi; essi possono essere riferiti a: • apporti da fonti interne (illuminazione, persone, elettrodomestici, ecc.) QI ; • recupero di calore, ad esempio sull’aria di ventilazione espulsa all’esterno QR. 43 Carichi endogeni Qi Il ruolo del progettista Per quanto precede si vede come il progetto influenzi i carichi termici e conseguentemente il dimensionamento delle macchine e dei consumi energetici nei seguenti modi: • percentuale delle superfici vetrate e loro orientamento; • presenza o meno di schermi alla radiazione solare; • fattore di trasmissione solare del vetro; • massa superficiale delle pareti opache; • trasmittanza dei componenti opachi e trasparenti; • ventilazione trasversale. 44