DEBRA - Anno 2011

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DEBRA - Anno 2011 Perché la vita è così ruvida per un Bambino Farfalla.
DEBRA - Rapporto annuale 2011
Perché la vita è così ruvida per un Bambino Farfalla.
© DEBRA Austria
Grazie di cuore!
DEBRA ed i “Bambini Farfalla” ringraziano quanti cercano di facilitare la vita alle persone colpite dalla malattia con il loro impegno personale e con generose offerte. Rendono possibile l’approvvigionamento di farmaci, lo sviluppo di linee terapeutiche ed
un aiuto diretto per le famiglie colpite da Epidermolisi Bollosa.
Premessa ..................................................................................................................................................... 4
Epidermolysis bullosa (EB) – La malattia .......................................................................................................... 6
DEBRA Austria – L’organizzazione.................................................................................................................... 8
Associazione ............................................................................................................................................... 8
Organizzazione ............................................................................................................................................ 8
DEBRA Austria – L’anno 2011 .......................................................................................................................... 9
I soci raccontano ......................................................................................................................................... 9
Manifestazioni ........................................................................................................................................... 15
Manifestazioni di beneficienza .................................................................................................................... 23
Casa EB Austria – La clinica specializzata ...................................................................................................... 16
Premessa .................................................................................................................................................. 16
Compiti ed obiettivi.................................................................................................................................... 17
Organizzazione .......................................................................................................................................... 18
Casa EB Austria – L’anno 2011 ...................................................................................................................... 19
Il personale ................................................................................................................................................ 19
Ambulatorio rapporto annuale .................................................................................................................... 20
Rapporto annuale ...................................................................................................................................... 24
Rapporto annuale accademia .................................................................................................................... 40
Cronaca .................................................................................................................................................... 45
Pubblicazioni ............................................................................................................................................. 48
EB Ricerca internazionale ............................................................................................................................. 49
Progetti ..................................................................................................................................................... 52
Articoli dalla stampa .................................................................................................................................... 72
Alto Adige ................................................................................................................................................. 72
Informazioni generali ................................................................................................................................... 72
Contatto .................................................................................................................................................. 107
Premessa
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© C. Fabry
entili Signore e Signori, care Famiglie DEBRA,
posso guardare con soddisfazione e gratitudine
all’ottimo anno 2011. Anche nell’anno scorso
è stato possibile creare, un passo dopo l’altro, ed assicurare un servizio di assistenza medica per i “Bambini Farfalla”.
Molto confortanti sono anche i molti piccoli e grandi successi nella ricerca, premessa necessaria per la
guarigione. Tutto ciò a
vantaggio delle persone colpite da Epidermolisi Bollosa, inoltre ci permette di guardare con fiducia al futuro.
Qui presentiamo entrambi i rapporti annuali delle due associazioni
DEBRA Austria - comunità di interessi ed asDott. Rainer Riedl, Presidente DEBRA Austria
sociazione di ricerca - e
della consorella DEBRA Alto Adige. Un rapporto annuale dalla Casa EB Austria ha completato la retrospettiva sul 2011. Per la nuova impostazione visiva era
importante non perdere completamente il formato caratteristico della rivista DEBRA Aktuell.
Particolarmente importante per le persone colpite da
EB è avere un’assistenza medica competente ed attenta. Sotto la direzione della dottoressa Anja Diem
nella Casa EB Austria è stata formata una squadra composta da due medici EB e da due infermiere;
che fornisce cura, consulenza ed assistenza alle circa
500 persone colpite dalla malattia ed è a disposizione
anche per i pazienti dei paesi circostanti.
La sempre maggiore frequenza di visite mediche per
EB da tutta Europa nonché l’aumento delle richieste
via mail o telefono dimostrano che passo dopo passo la Casa EB Austria è diventata il centro di riferimento per la EB.
Molto importante per un costante miglioramento delle
possibilità terapeutiche è la stretta collaborazione con
i centri EB e con gli specialisti di tutto il mondo ma
anche con esperti di altre discipline mediche.
Intanto il team di esperti coordinato dalla dott.ssa
Diem è strettamente collegato ad un progetto inter-
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Premessa
nazionale dal titolo “Best Practice Clinical Guidelines”.
In questo progetto devono essere riassunte e documentate le migliori direttive per la cura della EB in
modo che ogni persona colpita dalla malattia possa
essere sicura di avere la migliore assistenza possibile
grazie alle più moderne conoscenze mediche.
Dato che allo stato attuale EB è ancora una malattia
inguaribile la priorità imprescindibile riguarda l’ambito
della ricerca. I risultati dell’ultimo anno rafforzano in noi
la convinzione che la guarigione è possibile. Un team
molto impegnato lavora alacremente nella Casa EB
sotto la direzione del Prof. Dott. Johann Bauer per studiare la cura delle ferite e la formazione delle cicatrici,
la terapia genica, la tolleranza immunitaria, la terapia
antitumorale, la modificazione terapeutica delle proteine e le small molecole. Numerose pubblicazioni scientifiche e menzioni dimostrano l’efficienza di questo
gruppo di ricerca e rendono evidente che la guarigione dei “Bambini Farfalla” dovrebbe essere possibile
in tempi ragionevoli. Le ricerche su EB fatte in stretta collaborazione con i migliori ricercatori del mondo
aprono un varco alla rete ed alla comunione di forze, necessità che diventa ogni giorno più impellente.
Dopo la valutazione del 2012 è stata raggiunta
un’importante pietra miliare quando nella Casa EB è
stato fatto un primo passo con un esperimento riguardante la terapia genica localizzata. Sotto la direzione della dott. Gabriela Pohla Gubo nell’ambito delle attività dell’Accademia EB gli esperti di casa hanno
trasmesso le loro conoscenze ad una gran quantità
di medici, scienziati e praticanti nazionali ed esteri. In
questo modo dovrebbe essere potenziata l’assistenza
alle persone colpite da EB direttamente sul territorio.
In cambio è stato possibile apprendere dagli esperti
di EB invitati preziose esperienze che saranno portate avanti sulla strada di una rete europea o addirittura mondiale di centri EB.
Questa idea sarà tradotta in realtà l’anno prossimo
con il titolo di EB-CLINET quando si getteranno le
basi dell’Accademia EB. Innanzitutto i centri EB di
tutti gli stati europei dovranno essere in rete ed in seconda battuta dovrà essere istituita una rete mondiale di esperti.
G
entili Signore ed egregi Signori, care famiglie
DEBRA,
il 2011 è stato un anno giubilare: DEBRA Alto
Adige ha festeggiato i suoi primi cinque anni e tenendo fede al proprio motto si è occupata delle esigenze
concrete delle persone colpite da EB.
L’assemblea generale che si è tenuta in aprile a Dobbiaco ha permesso ancora una volta lo scambio di informazioni ed esperienze. C’è stato comunque anche
tempo sufficiente per intrattenersi piacevolmente insieme intorno ad un ricco buffet.
Ianina Ilitcheva di Vienna ci ha raccontato della sua vita
trascinando con sé soci ed ospiti in un commovente
viaggio attraverso la sua infanzia e la sua giovinezza.
Siamo rimasti tutti colpiti dal suo coraggio e dalla sua
fiducia. Molti ascoltatori hanno ammirato la sua forza di volontà ed il suo ottimismo. Ianina è un esempio illuminante di persona che nonostante le sofferenze quotidiane e le limitazioni imposte dal suo corpo guarda al futuro in modo molto sereno e fiducioso ed ha trovato il modo di convivere tranquillamente
con un destino difficile. In conclusione sono intervenuti il Prof. Dott. Michele De Luca (Università di Modena) ed il Prof. Dott. Johann Bauer (EB Haus Austria, Salzburg) riferendo le ultime posizioni della ricerca nell’ambito del progetto Interreg IV.
La Dott.ssa Gabriela Pohla-Gubo ha fatto un’esauriente
panoramica su tutti i principali progetti di ricerca in
ambito internazionale.
Ha identificato sotto il nome di “Cross Border Health
Care” le attività programmate all’interno dell’EU ed ha
illustrato le conseguenze che queste linee guida comportano per l’assistenza medica oltre confine.
Riguardo la ricerca il 2011 è stato un anno importante
per DEBRA Alto Adige. Nel progetto Interreg IV cofinanziato dalla EU sono stati fatti importanti passi sulla
strada della guarigione. Inoltre anche molti altri gruppi
tutti quanti collaborano a sostenere le nostre numerose iniziative. Dott. Rainer Riedl, Presidente DEBRA Austria
di ricerca di notevole caratura lavorano agli approcci
terapeutici. La molteplicità di questi approcci ci è stata messa chiaramente sotto gli occhi tra l’altro anche
in novembre a Bolzano nel corso dell’incontro Interreg
IV. I Professori De Luca e Bauer si sono messi a disposizione delle persone alto atesine colpite da EB e dei
loro familiari per rispondere alle loro domande.
In quest’occasione sono
stati anche presentati i progressi nei progetti in corso, sono state illustrate le difficoltà che
si incontrano sulla strada di risultati di laboratorio positivi per le terapie
impiegabili. Ricordo con
Isolde Mayr Faccin
molto piacere l’ultimo incontro annuale di DEBRA Austria in ottobre a Salisburgo. Il programma quest’anno era meno fitto così
ci sono state maggiori possibilità di svolgere colloqui
personali e di scambiarsi le proprie esperienze. Non
potrei più fare a meno dello stretto collegamento tra
i due gruppi DEBRA e della preziosa amicizia con le
persone colpite ed i loro genitori.
Gli obiettivi principali di DEBRA Alto Adige rimangono
ancora il miglior sostegno possibile ai “Bambini Farfalla” ed alle loro famiglie nella quotidianità, garantire una
competente assistenza farmacologica e sostenere la
ricerca su EB in modo da mettere i “Bambini Farfalla”
in condizione di svolgere una vita senza dolore e senza limitazioni in un prossimo futuro. Per questo scopo
DEBRA Alto Adige ha istituito una stretta collaborazione con DEBRA Austria anche per l’anno 2012. Ciò
può riuscire grazie all’aiuto di fedeli sostenitori e delle generose donazioni per le quali dalla mia posizione
desidero ringraziare di cuore. Isolde Mayr Faccin,
Presidente DEBRA Alto Adige
© Foto Rapid
Cura, ricerca, formazione e collegamento in rete come
aiuto diretto per le persone colpite e le loro famiglie sono i principali obiettivi di entrambe le associazioni DEBRA Austria; queste hanno potuto e potranno esserci solo con l’aiuto di molti generosi donatori. A nome dei “Bambini Farfalla” intendo ringraziare
Premessa
5
Epidermolysis bullosa (EB) - La malattia
B
ambini Farfalla – questa definizione ormai si è
affermata in Austria ed in molti altri paesi per
indicare i bambini ma anche gli adulti che soffrono di epidermolisi bollosa (EB), perché la loro pelle è fragile come le ali di una farfalla. Da una parte il
concetto è giusto, da quell’altra non trasmette la reale entità della malattia. Il termine tecnico “Epidermolisi bollosa” non ha fino adesso un termine corrispondente in tedesco; al massimo forse si potrebbe dire:
“distacco dell’epidermide vescicolare di tipo ereditario”. Questa definizione suona un po’ stentata tuttavia
permette di farsi una qualche idea di come in buona
sostanza viene affrontata da noi la malattia.
© debra austria (8)
L’Epidermolisi bollosa raccoglie un gruppo di differenti malattie cliniche e genetiche la cui caratteristica
in comune è la formazione di bolle sulla pelle e sulle
mucose dopo caricamento meccanico. E’ facile immaginare cosa può comportare per una persona colpita da EB calciare un pallone oppure essere colpi-
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Epidermolysis bullosa (EB)
ta. Nelle forme più gravi di EB basta anche una forte
pressione con le mani per far formare bolle. A volte
quest’azione meccanica è talmente minima che non
viene quasi nemmeno avvertita. Nel caso di un neonato colpito dalla malattia può essere sufficiente metterlo sulla schiena e lasciarlo muovere un po’ per far
comparire enormi bolle sulla schiena del bambino. In
seguito ci sarà la costante formazione di ferite aperte, di zone infiammabili, croste e purtroppo i dolori inevitabilmente connessi.
L’EB comincia con la nascita ed accompagna per tutta la vita le persone colpite.
La causa è da ricercarsi nelle mutazioni genetiche delle
proteine responsabili del collegamento tra l’epidermide
ed il derma sottostante. Qualora manchi una proteina o non funzioni in modo corretto l’ancoraggio non
è completo ed in caso di azione meccanica è possibile arrivare alla formazione di bolle descritta prima.
Per ogni forma di EB è responsabile un’altra mutazi-
one di un gene particolare. Al momento attuale sono
conosciute mutazioni in 14 geni diversi che causano
altrettanti tipi di EB.
La classificazione attuale comprende quattro forme
principali con complessivamente più di trenta sottotipi; prognosi e decorso differiscono molto tra di loro a
seconda del sottotipo.
Lo spettro clinico dei differenti tipi è molto largo.
Ad un capo troviamo gravi forme con un’estrema vulnerabilità della pelle, una massiccia formazione di bolle e molte ferite aperte; all’altro capo lesioni più leggere con rare formazioni di bolle localizzate (ad es. per
grosso caricamento meccanico). In alcune sottoforme oltre alla formazione di bolle si arriva anche ad altre conseguenze. Così ad esempio possono crescere
insieme ad esempio dita e dita dei piedi, esserci cicatrici ed aderenze nella zona degli occhi (sclera e palpebre) ed è difficoltoso anche mangiare e bere per
una diminuzione della dentatura aggravata da un restringimento del cavo orale e dell’esofago.
Nonostante negli ultimi tempi siano stati fatti notevoli progressi nel campo della ricerca sulle terapie ge-
niche, ancora oggi non è disponibile un trattamento
causale per la EB. Al momento l’unica possibilità ed
aiuto che possiamo offrire è una terapia contro i sintomi. Oltre alla profilassi per la formazione di bolle (possibile soprattutto nello svolgimento della normale vita
quotidiana) sono particolarmente importanti la miglior cura possibile delle ferite ed il trattamento delle infezioni. Anche un’alimentazione corretta ed adeguata ed occasionali interventi chirurgici (ad es. operazioni alla mano, allargamento dell’esofago) fanno parte
delle terapie per EB.
Ogni forma di EB ha la propria impronta ed i suoi
problemi specifici. Per questa ragione è da richiedere con estrema urgenza un’assistenza interdisciplinare. Oltre alla pelle devono essere tenuti sotto costante osservazione anche tutti gli altri organi e devono essere esaminati alla ricerca di cambiamenti. Solo se non guardiamo esclusivamente alla pelle
ma alla persona nella sua completezza potremo offrire ai nostri assistiti il trattamento migliore, assolutamente personalizzato e la relativa consulenza. ­
Dott.ssa Anja Diem, direttrice dell’Ambulatorio EB
Epidermolysis bullosa (EB)
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DEBRA Austria – il 2011
Associazione DEBRA Austria
D
EBRA Austria, gruppo d’interesse per l’ Epidermolisi bollosa è stato fondato nel 1995 come
gruppo di auto aiuto per persone colpite dalla
malattia, loro parenti e medici, con lo scopo di organizzare un costruttivo scambio di esperienze e di aiuto per le persone con EB. DEBRA Austria, associazione per il sostegno alla ricerca sull’ Epidermolisi bol-
losa è stata fondata nel 1999 per accelerare la ricerca sulle possibilità di sollievo e guarigione della EB e
per sostenere lo sviluppo di percorsi terapeutici. Migliorare la qualità della vita delle persone colpite, offrire una competente assistenza medica e speranze di
guarigione è la missione comune ad entrambe le associazioni. Organizzazione
E
Dagmar Libiseller, Dr. Rainer Riedl, Isolde Mayr Faccin, Maria
Allmeier, Ianina Ilitcheva, Dr. Gabriela Pohla-Gubo, Franz Feichtlbauer, Henriette Reuss
© DEBRA Austria
ntrambe le associazioni DEBRA Austria sono di
pubblica utilità (di interesse collettivo) ed a carattere benefico e sottostanno alle disposizioni
del sigillo austriaco per le donazioni. Nel frattempo i
consigli, i consiglieri ed i revisori dei conti di entrambe
le associazioni lavorano in sinergia. Oltre alle funzioni
statutarie nei rapporti sono stati individuati i seguenti
compiti: Direzione per entrambe le associazioni Dott.
Rainer Riedl; Markerting e pubbliche relazioni Ulla Epler; sostegno dei donatori Patricia Santo Passo; Assistenza ed aiuto ai soci, giornale dell’associazione e
manutenzione delle pagine Web Dagmar Libiseller, organizzazione dell’ufficio e corrispondenza Eva-Maria
Herburger e Kathrin Randysek. Nel periodo trascorso hanno avuto la massima priorità il funzionamento
di Casa EB Austria (personale e spese amministrative) e la ricerca di fondi per la ricerca sulla EB. Comunicazione, eventi e pubblicità per le offerte sono servite allo scopo di assicurare l’assistenza medica e ricercare metodi per mitigare e sconfiggere l’EB. Manifestazioni di beneficenza
© debra austria
G
razie! Debra Austria ringrazia di cuore per tutte le offerte per i “Bambini Farfalla”! Per assicurare l’assistenza medica e lo sviluppo delle
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DEBRA Austria - L’organizzazione
possibilità di sollievo e guarigione DEBRA Austria deve
fare conto sulle offerte. E’ particolarmente confortante
vedere che molte persone hanno ascoltato la nostra
richiesta d’aiuto impegnandosi sia con singole offerte
che con manifestazioni di beneficenza o donazioni vere
e proprie. Per ragioni di spazio qui possiamo indicare
solo alcune delle belle manifestazioni. Il nostro grazie
va a tutte le persone ed organizzazioni che ci permettono di stare in piedi. Vogliamo ringraziare di cuore anche
tutte le persone che non possono essere menzionate
espressamente. Anche loro contribuiscono attivamente
affinchè Casa EB Austria sia operativa ed in grado di
aiutare persone colpite da Epidermolisi Bollosa – Grazie
di cuore! Patricia Santo-Passo, DEBRA Austria
I soci raccontano
© Privat
Il cane da accompagnamento Wolke,
un incrocio Labrador Barboncino
C
Anna Faccin, persona EB dall’Alto Adige
grado di aiutarmi ad indossare la giacca facendo grande attenzione. Ma soprattutto quello che lega indissolubilmente Wolke
e me è una profonda amicizia capace di lenire le ferite che EB
lascia sul piano psicologico. Ringrazio Marc Pircher, Erika Roseneder, Sandra Wurzenrainer, Ingeborg Sinn, la VAMED Medizintechnik Srl, La MPM Sponsoring Consulting Srl ed il Club Lions Sillian – San Candido per le generose offerte e DEBRA Austria per aver esaudito il mio desiderio di avere un cane da accompagnamento.
Anna Faccin, Persona EB dall’Alto Adige
ari amici “Farfalla”
Mi chiamo Riccardo Visioli, ho 13 anni e abito a
Casalmaggiore (CR) – Italia Fin dalla nascita faccio parte dei bambini farfalla, ovvero all’Associazione
Debra. Frequento le scuole medie all’Istituto Comprensivo Giuseppe Diotti e faccio la 3^.
Le materie che studio
sono tante, impegnative
ed affascinanti: mi piacciono tutte, ma preferisco
quelle letterarie. La scuola che sceglierò in seguito
sarà il Liceo Classico…..
vorrei poter diventare insegnante e ….giornalista!
Che cos’è l’EB? L’EB è
Incontro Debra Südtirol Alto Adige - foto di gruppo
una malattia rara e non si
© privat
© Privat
A
nna e Wolke. Da sei mesi la mia vita è radicalmente cambiata: un nuovo familiare
a quattro zampe arricchisce la mia quotidianità. “Wolke” (nuvola) è un’affettuosa, allegra e sensibile femmina di Labradoodle da accompagnamento ed ora è la mia fedele accompagnatrice. Grazie al suo speciale addestramento finalizzato ad aiutare le persone costrette su sedie a rotelle è in grado di aiutarmi concretamente in situazioni difficili. Ad esempio è
in grado di aprire porte, raccogliere oggetti dal
pavimento, abbaiare a comando se mi trovo in
una situazione di necessità ed è addirittura in
trova solo in Italia , ma in tutto il mondo. tutti coloro
che stanno leggendo questo racconto devono sapere che questa malattia è fantastica: grazie a lei posso viaggiare in molti Paesi, conoscere nuovi “compagni di viaggio” , imparare nuove culture e tradizioni e
scoprire i segreti più remoti del mondo.
Il simbolo dell’EB è la farfalla: una creatura dai mille
colori, ma allo stesso tempo delicata e preziosa, proprio come la nostra pelle.
IL CONGRESSO DELLE FARFALLE
Sabato 2 aprile 2011, le famiglie Bambini Farfalle si
sono date appuntamento a Dobbiaco per partecipare ad una riunione sulla nostra malattia EB.
Si sono alternati vari relatori, si è parlato di ricerca,
bilancio,previsioni,….ci sono state alcune testimonianze di ammalati e loro familiari: è immenso il
DEBRA Austria – L’anno 2011
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© privat
numero delle
persone che
ruotano attorno a noi
ed è molto
interessante
conoscere
come le varie famiglie si
destreggiano
Riccardo Visioli con la sua famiglia
per rimanere
al passo con il resto della società. Come piccolo studente, ho trovato molto interessante l’esperienza vissuta da Anna Faccin, la figlia di Isolde, in Inghilterra:
una vera e propria opportunità per un approfondimento dell’inglese ….e per dimostrare che anche noi ce
la possiamo fare! Grazie ad alcune foto ci ha spiegato come era il suo alloggio, dove si trovava e come
si è organizzata senza l’aiuto dei genitori. Vorrei concludere il discorso dicendo: non si deve mai rinunciare a qualcosa se non si ha avuto il coraggio di provare una volta nella nostra vita. Il mattino dopo, dopo
esserci abbuffati con una colazione a base di biscotti,
cereali, cioccolata calda, yogurt e tanti altri cibi prelibati, la mia famiglia, quella di Anna ed io ci siamo incontrati all’ingresso del “Die Urigen Waldbewohner” :
una vera e propria foresta incantata, abitata dal silenzio e dall’armonia degli uccelli, dall’elfo “Der Faule” al
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ine settimana delle mamme 2011.
Il fine settimana delle mamme serve per il rilassamento fisico e psichico delle donne che sono
costantemente occupate ad assistere “Bambini Farfalla”. Quest’anno abbiamo introdotto qualche novità:
“Due passi base, all’inizio avanti con la sinistra, due
giri, altri due giri, due volte cha cha cha in avanti, due
volte cha cha cha indietro, quattro volte cucaracha,
quattro passi base indietro, un giro, sei passi correndo in avanti, otto volte anche in cerchio a destra, otto
volte anche in cerchio a sinistra, alla fine nuova direzione della danza!”
Così suonavano le indicazioni della nostra maestra di
ballo. Indovinate un po’ che danza abbiamo studiato
e poi ballato? La risposta è…..la Salsa! Abbiamo ese-
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DEBRA Austria – L’anno 2011
“Der Frohliche” e invisibili spiriti della natura.Ci siamo
inoltrati in un lungo sentiero disconnesso contornato
dal verde della vegetazione e dai raggi del sole che
filtravano dalle fessure delle alte chiome degli alberi: lì
abbiamo voluto seguire le orme di alcuni animali, impresse nei “piedi” degli alberi.
Proseguendo nel cammino abbiamo trovato un “natura-Parco Giochi” che presentava alcune specie di
animali che abitano quel bosco.
Siamo andati al mistico “Das Keltische Baumhoroskop” ma una scivolosissima lastra di ghiaccio ci ha
sbarrato la strada. Per non rischiare di cadere, piano
piano abbiamo camminato sul pavimento innevato e
con un esulto l’abbiamo superato.
A quel punto non restava altro che cercare il proprio
segno zodiacale e abbinarlo ad una pianta: io sono
del Capricorno e il mio albero è l’Olmo: e voi? Beh,
basta andare a vedere e…il gioco è fatto!
Era giunto il momento dei saluti, certi che un giorno ci
saremmo reincontrati per chiacchierare un po’ e condividere molte altre emozioni.
Mi è rimasto il piacevole ricordo della vista delle verdi montagne che mano si sale con lo sguardo si confondono col bianco della neve: Bellissimo!
E’ tutto….dal vostro giornalista e inviato speciale….
niente e poco di meno di Riccardo Visioli.
Arrivederci al prossimo incontro! Riccardo Visioli,
EB-Betroffener und Jungjournalist, 13 Jahre
guito con slancio l’ancheggiamento cubano ed abbiamo anche trovato talenti nascosti: Zinaida, che alla fine
ha addirittura applaudito coi piedi stando sulla testa.
La Dott. Verena Wally, ballerina ginnasta di alto livello nonché ricercatrice della Casa EB nella vita di tutti
i giorni, ci ha guidate ed entusiasmate con il suo talento. Il suo rilassamento nell’ambito corporeo è stato
poco dopo integrato dalla Dott. Eva Maria Roth con la
sua capacità di immedesimazione psicologica con le
nostre anime. Da non far passare sotto silenzio anche
l’ottimo vitto nel nostro albergo che ha contribuito notevolmente al benessere.
Un paio di giorni da sogno, una sosta che ha dato
nuova forza alle madri per la sfida quotidiana con la
EB. Ringraziamo DEBRA Austria per la generosa pos-
© privat
sibilità che ci concede ogni anno di trascorrere un fine
settimana così gradevole e rigenerante. Per noi madri
questi giorni sono un regalo prezioso che ci dà forze
anche permettendo importanti colloqui confidenziali.
Ci godiamo ogni secondo e facciamo il pieno di energie e fiducia. Maria Allmeier, Mamma EB
I
l mio soggiorno a Londra – Parte 2 Ormai è passato già un anno da quando, accompagnata da una
montagna di valige ho lasciato il mio adorato Alto
Adige per trascorrere un periodo di quattro mesi a
Londra. E’ stato un avvenimento irripetibile che ha
cambiato la mia vita, aumentato la mia autonomia ed
attizzato la mia passione per i viaggi.
le poche persone in tutto il mondo ad avere contratto la EB. Dunque la malattia non è nata con lei ma si
è verificata all’età di 36 anni a causa di fattori sconosciuti. Questa allegra signora strappata alla sua vita
fino allora normale ha dovuto confrontarsi in età adulta con l’EB e la quotidianità caratterizzata da questa patologia. Ha incominciato a combattere ogni giorno battaglie contro i dolori cronici, il continuo cambio delle bende, le difficoltà di movimento e non da
ultimo con la stigmatizzazione da parte della società. Tutto questo merita la mia stima incondizionata e
la mia ammirazione.
Tra i ricordi più belli, oltre all’interessante periodo formativo alla scuola di lingue nella prestigiosa Oxford
Street spicca sicuramente l’incontro con i soci DEBRA UK a Manchester. Questi ultimi nel settembre 2011
mi hanno ufficialmente invitata al tradizionale ballo di
beneficenza che si è tenuto in un elegante albergo nel
cuore di Manchester. Il viaggio è stato organizzato
minuziosamente, per poter offrire alle persone EB un
soggiorno quanto più possibile piacevole e spensierato. Al venerdì ed al sabato mattina eravamo presenti con genitori, familiari e persone non EB. Tutti quanti hanno potuto partecipare al proprio ballo al sabato
sera. Il resto del fine settimana è stato riservato a noi
“Bambini Farfalla”. Sei infermiere ci hanno accompagnato attraverso questo speciale fine settimana, hanno organizzato gli arrivi e le gite, ci hanno aiutati nei
collegamenti, a vestirci e a mangiare ed hanno spinto
le nostre sedie a rotelle attraverso la città.
Per questa meravigliosa esperienza in Inghilterra sono
molto riconoscente, non ultimo ai miei genitori, che
hanno dovuto imparare loro stessi a lasciarmi andare. Vedere i figli prendere la loro strada è sempre un
passo difficile, che spesso potrebbe sembrare ancora più complicato nel caso di bambini con disabilità. Anna Faccin, Persona EB dall’Alto Adige
© debra uk
La famiglia inglese DEBRA mi ha accolta immediatamente con molto affetto. Così ho trovato facilmente
contatti ed ho stretto amicizie che nonostante la grande distanza resistono ancora oggi. Sono particolarmente riconoscente per l’incontro con Maxine ed Eliot,
entrambi “Bambini Farfalla” già adulti. La storia della
vita di Maxine è sconvolgente in quanto lei è una del-
Foto: Mamme EB in relax
Bambini Farfalla e personaggi famosi al ballo di beneficenza di DEBRA UK, Manchester 2010
DEBRA Austria – L’anno 2011
11
I
ncontro annuale 2011.
Dal 14 al 16 ottobre 2011 ha avuto luogo il 16mo
incontro annuale di DEBRA Austria, come sempre a Salisburgo. Numerose persone colpite con i loro
familiari si sono trovate già al venerdì sera al Seminarhotel St. Vigil per una piacevole serata insieme.
© R. Hametner (6)
Al sabato, dopo l’assemblea generale, breve rapporto dalla Casa EB
e pranzo insieme – sono stati offerte due conferenze con workshop
sul tema “Rapporti”, una per le persone colpite ed una per i loro faDr. Anja Diem ringrazia le
miliari. L’affluenza ha dimostrato
infermiere EB
che questa tematica è particolarmente importante per il nostro gruppo. Un momento clou dell’incontro di quest’anno è stata sicuramente l’esibizione del cabarettista Ingo Vogl di Salisburgo, che sabato sera ha fatto ridere ininterrottamente
grandi e piccoli per un’ora con il suo divertente programma ritagliato appositamente su DEBRA. Sopra tutto con la sua parodia di Marcel Reich-Ranicki.
A questa esibizione umoristica è seguita una piacevole chiacchierata con scambio di esperienze tra i partecipanti. Alla domenica ci sono stati un altro scambio di esperienze e un’ora dedicata alle domande dei
soci DEBRA riguardo il programma. Alcuni partecipanti hanno concluso l’incontro con una breve preghiera nella cappella prima di ritrovarsi tutti insieme per
il pranzo. A mio avviso è stato un incontro riuscitis-
Siegfried Arming con il consiglio direttivo di DEBRA Austria
12
DEBRA Austria – L’anno 2011
simo, confortato anche dalle valutazioni positive dei
partecipanti.
Vorrei citare anche il giubileo di Rainer Riedl. Da 14
anni è coordinatore di DEBRA Austria e lavora alacremente da 10 anni al progetto Casa EB, precisamente
alle premesse per garantire una eccellente ricerca sulla
EB. In questo periodo ha portato il piccolo gruppo di
auto aiuto di un tempo ad essere un’organizzazione
di tutela ed assistenza conosciuta in tutto il territorio
austriaco. Franz Feichtlbauer ha apprezzato nel suo
discorso l’impegno di anni di Rainer Riedl. Come ringraziamento e contemporaneamente come invito a
continuare anche negli anni a venire sono stati donati
al nostro coordinatore un cordino da roccia ed alcuni
attrezzi per le scalate.
Vogliamo ringraziare ancora di cuore altre due persone
che sostengono la nostra associazione ormai da diversi anni con impegno e competenza: Marianne Tomanek (contabilità e fatturazione) e Siegfried Arming (revisione dei conti e consulenza fiscale) sono stati premiati per la loro attività svolta da tanti anni a titolo volontario per DEBRA Austria ciascuno con una statuetta raffigurante una farfalla. Da non dimenticare poi
le due infermiere nella Casa EB, Manuela Langthaler
e Alexandra Waldhör. A nome delle famiglie DEBRA le
ringrazia la Dott. Anja Diem per il loro infaticabile impegno di molti anni per i “Bambini Farfalla” con due bellissimi mazzi di fiori. ­Dagmar Libiseller, DEBRA Austria
Ingo Vogl intrattiene col cabaret
Rainer Riedl con i suoi regali nel mezzo del
consiglio direttivo DEBRA
Marianne Tomanek, Rainer Riedl
In piacevole compagnia
C
ongresso internazionale DEBRA a Groninga Il congresso internazionale DEBRA 2011 si è tenuto dal 26 al 30 ottobre all’università civica di
Groninga. La piu giovane città olandese ha una storia lunga e movimentata che si riflette nei magazzini,
nei cortili interni e negli edifici. Groninga comunque è
una città con molta energia dove si può trovare la più
avveniristica architettura. Groninga una volta è stata
eletta la città con la miglior architettura interna per la
sua elevatissima vivibilità.
Se si tira una linea orizzontale attraverso l’Olanda Groninga rispetto ad Amsterdam è la città più importante nella parte superiore del paese.
Il congresso ha avuto luogo nel rinomato University
Medical Center, è stato organizzato al meglio ed ha
offerto a circa 80 partecipanti di 40 paesi un fine settimana prolungato con la possibilità di scambiarsi esperienze, portare nuove idee e stringere rapporti sempre
più stretti. Estremamente positiva è stata valutata la
partecipazione per la prima volta di una delegazione
DEBRA dal Giappone che ha colmato un’ importante
lacuna nella nostra rete internazionale.
© debra austria (2)
Il primo giorno del congresso è stato interamente dedicato al progetto di DEBRA International “Best Practice Clinical Guidelines”, nella cui cornice dovranno essere elaborate una serie di linee guida cliniche valide
in campo internazionale per l’assistenza medica alle
persone colpite da EB. Il dott. Francis Palisson, presidente di Debra Cile e direttore di questa iniziativa ha
Congresso internazionale Debra a Groningen
aperto la giornata con la presentazione degli obiettivi di questo progetto. A lui è seguita la Dott. Susanne
Kramer che ha presentato la prima linea guida ultimata per il trattamento dei denti e la cura in caso di EB.
Il Dott. Keneth Goldschneider ha presentato la situazione attuale delle linee guida per la gestione del dolore. Si è concluso con la presentazione del nuovo libro “Occupational Therapy in EB” dei due ergoterapeuti salisburghesi Hedwig Weiss e Florian Prinz. Sulla
scorta delle presentazioni dei Prof. Marcel Jonkman,
Dott. Ann Lucky e Dott. Jemima Mellerio si è discusso sui temi di EB e tumori della pelle. Anche a questo riguardo è in elaborazione una linea guida clinica.
Nell’ultima relazione di questa giornata il Dott. Mark
de Souza ha presentato i piani della sua ditta Lotus
Tissue Repair. La Lotus progetta di investire 26 milioni
di dollari assieme agli azionisti americani nello sviluppo di una terapia proteinica per distrofie EB.
La seconda giornata del congresso è stata dedicata
alle esperienze delle persone colpite e dei gruppi DEBRA. Soprattutto è stato rappresentato e discusso
animatamente l’aspetto di come sia possibile riunire
la vita quotidiana, il lavoro e la EB. Ho avuto ancora
una volta occasione di presentare il concetto, il finanziamento e le sfide nelle attività della Casa EB Austria
e, concludendo la discussione, presentare in contrapposizione i modelli di assistenza medica EB in Francia
ed in Gran Bretagna.
La terza giornata del congresso sotto il motto “Young
A. Diem, F. Prinz, H. Weiß, P. Higman
DEBRA Austria – L’anno 2011
13
M. Jonkman con i Young Investigators
Partecipanti al congresso a Groningen
© debra austria (4)
Investigators” doveva offrire soprattutto una ribalta ai
giovani ricercatori EB. Cosi i giovani ricercatori Dimitra Kiritsi di Friburgo, Marieke Bolling e Peter van den
Akker di Groninga, Eva Murauer di Salisburgo, Satoru Shinkuma di Sapporo così come Magda van der
Foto di gruppo di tutti i partecipanti al congresso
Kooi, Marion Pasmooij ed Antoni Gostynski di Groninga hanno potuto presentare i loro importanti lavori di ricerca.
Tuttavia la giornata non è stata dedicata all’ asciutta
presentazione di risultati di laboratorio, numeri, dati
e fatti. Il Prof. Marcel Jonkman aveva invitato questo
gruppo di giovani ricercatori ad un concorso a Groninga: la relazione più concreta e più comprensibile
per tutti i presenti, anche per i laici, sarà individuata e
premiata con un voto di pubblico.
14
DEBRA Austria – L’anno 2011
DEBRA International con presidente R. Riedl
Peter van den Akker è riuscito ad assicurarsi il primo
posto. A mio personale avviso il contributo di Eva Murauer era altrettanto meritevole di vincere, tuttavia Peter essendo olandese ha potuto contare sul vantaggio
di giocare in casa che gli ha consentito di fare letteralmente incetta di voti. Nel pomeriggio si è tenuta una
sintesi riguardante la ricerca internazionale EB (Marcel Jonkman) ed un intervento riguardante la misurazione della qualità della vita con EB (John Frew, Sydney), particolarmente nelle sue ultime fasi.
La quarta ed ultima giornata del congresso ha visto
un workshop per specialisti EB sulle tematiche di assistenza agli ammalati, alimentazione, assistenza psicologica, lavoro sociale e raccolta fondi. Nel pomeriggio ha avuto luogo ancora l’assemblea generale di
DEBRA International con i consueti punti all’ordine del
giorno. Naturalmente è stato votato anche un nuovo
consiglio direttivo:
Rainer Riedl, Austria
Presidente
Francis Palisson, Chile
Vice Presidente
Michael Fitzpatrick, Australia
Tesoriere
Gena Brumitt, Canada
Vice Tesoriere
Jimmy Fearon, Irlanda
Segretario
Vlasta Zmazek, Croazia
Vice Segretario
Rick Gallagher, USA
Robin Hood, Inghilterra
Evanina Makow, Spagna
Polona Zakosek, Slovenia
Come ogni anno l’incontro offre una serie di interessanti suggerimenti e dà sempre nuovi stimoli per accelerare la collaborazione internazionale.
Dr. Rainer Riedl, DEBRA Austria
Manifestazioni di beneficenza in Alto Adige
© privat
L
a scuola elementare di Corvara aiuta i Bambini Farfalla. Come ogni anno anche nel 2011 i bambini della scuola elementare di Corvara si sono
occupati di un progetto di beneficenza per il quale
hanno raccolto un euro al mese per tutto il periodo
dell’anno scolastico. Nel periodo dell’Avvento gli studenti hanno creato cartoline natalizie che hanno venduto ad un mercatino. Nell’aprile 2011 Anna e la sua
mamma Isolde di Dobbiaco, hanno visitato la nostra
scuola e ci hanno raccontato la loro vita con la malattia della pelle. Il coraggio e l’atteggiamento positivo con cui Anna e sua madre affrontano la quotidianità hanno profondamente impressionato studenti ed
insegnanti. In maggio la seconda classe ha festeggiato la prima comunione col tema “Siamo nelle mani di
Dio”. In quest’occasione è stato fatto un regalo davvero sensato e consapevole. Le famiglie, i parenti e la
comunità parrocchiale sono stati sensibilizzati riguardo
questo progetto e ed invitati a donare per i “Bambini
Farfalla”. Nell’ambito della rappresentazione del progetto di movimento con Sepp Marmsoler, nel quale
i bambini hanno conosciuto molti pezzi d’arte, Anna
Anna Faccin nella scuola elementare di Corvara
ha rinnovato il nostro invito a Corvara. Gli scolari le
hanno poi consegnato due assegni per una somma
complessiva di 3.156,93 Euro. Auguriamo ogni bene
ai “Bambini Farfalla” e speriamo che la ricerca riesca
a scoprire in breve tempo rimedi per curare e guarire gli ammalati. Ci ha fatto molto piacere conoscere
Anna e sarà una festa per noi quando tornerà a trovarci con “Wolke”. Insegnanti e studenti della scuola elementare di Corvara
G
© privat Hotel Hubertus
li studenti di Laces fanno una
namento alla chitarra per progrediti”
donazione per i Bambini Fare “Tastiere per principianti” si sono
falla Dopo il grande succesriconosciuti in questa idea. Gli stuso della rappresentazione scolastidenti si sono esercitati diligentemenca “Risveglio di primavera” nell’anno
te per lo spettacolo ed avevano già
scolastico 2009/10 per la programsentito qualcosa sulla malattia rara
mazione dell’anno 2010/11 è stata
dei “Bambini Farfalla”. Il 27 maggio
considerata quella delle insegnan2011 dunque è stato il grande moti di musica Petra Trafoier e Margit
mento, è stato presentato “RisvegRagazzi e maestre a Laces
Stricker. Collegato a questo progetlio di primavera” edizione 2. La rapcon Zita Pfeifer
to c’era di nuovo un viaggio di stupresentazione è stata molto seguita
dio. Per ragioni pedagogiche tuttavia non doveva esseed oltre al successo riportato gli studenti hanno potuto
re al centro dell’attenzione soltanto l’evento, ma anche
essere fieri per le generose offerte raccolte. Per rendel’aspetto sociale. In questa ottica ha preso forma l’idea
re il progetto ancora più coinvolgente sono stato invitadi donare per raccogliere qualcosa che abbia a che
to ad una conferenza che ha avuto luogo il 10 giugno
fare con l’Alto Adige, la nostra terra. Così si è impos2011. Gli studenti in classe ascoltavano la mia esposita l’idea di fare una donazione per i “Bambini Farfalla”.
zione con molta attenzione sulla vita dei “Bambini FarNel corso dell’anno scolastico oltre alle classi 1A, 1B,
falla” ed in particolare su quella di mio figlio Martin. Alla
1C e 1D della scuola media di Laces, anche gli stufine ho accettato con grande riconoscenza l’offerta di
denti delle materie facoltative “Musical”, “Accompag655 Euro. Zita Pfeifer, Mamma EB
DEBRA Austria – L’anno 2011
15
Casa EB Austria – Il 2011
Premessa
L’importanza del collegamento in rete e di una cooperazione internazionale trovano dimostrazione anche in
altre unità della Casa EB. Il gruppo dell’ambulatorio
EB l’anno scorso ha conosciuto ed assistito ben 24
pazienti provenienti dall’Austria e da cinque altri paesi.
16
Casa EB - La clinica specializzata
Nell’ambito della realizzazione di un manuale i collaboratori si sono impegnati prevalentemente con le linee
guida generali e continueranno con questo proposito
con sempre maggiore impegno in collegamento con
le richieste internazionali su questo tema.
Completamente nel segno dell’internazionalità e della collaborazione globale il 2011 è stato un anno importante anche per quanto riguarda la squadra di ricercatori di Casa EB. Le Dottoresse Eva Mauracher
e Iris Gratz durante i loro soggiorni in Irlanda ed a
San Francisco hanno potuto apprendere conoscenze fondamentali per i loro campi
di ricerca ed avvicinare in tal modo
il nostro obiettivo,
la guarigione dalla
EB. Un’importante
pietra miliare è stato anche il rilascio
dell’autorizzazione
da parte del ministero federale per
la salute: un trattamento causale per mezzo delDr. Gabriela Pohla-Gubo
la terapia genica
(Metodo De luca), con il quale al paziente viene trapiantato tessuto proprio corretto geneticamente e pertanto sano non è più solo un miraggio. E’ già in preparazione un primo trapianto di pelle su un paziente austriaco. I ricercatori dei laboratori EB sono stati
premiati con vari riconoscimenti per i loro importantissimi risultati.
Complessivamente possiamo considerare il 2011 un
anno estremamente positivo e siamo già pronti ad accettare tutte le sfide che ci verranno proposte il prossimo anno. Dott. Gabriela Pohla-Gubo, Direttrice
Accademia EB
© R. Hametner
G
entili Signore ed egregi Signori, care famiglie
DEBRA, tutto nel mondo dipende da un’idea
intelligente e da una ferma decisione (Johann W. von Goethe). La verità che si nasconde dietro questa citazione è riscontrabile anche per noi nel
2011. Quello che può riuscire quando molti singoli individui si attivano per un obiettivo collettivo, una visione ed un sogno comuni possiamo vederlo ogni giorno
nella Casa EB. Abbiamo già dimostrato con la costruzione della Casa EB Austria come centro di riferimento per la EB unico al mondo e riconosciuto in ambito
internazionale che molti sogni si possono realizzare
con le buone idee, il grande impegno, l’ostinazione e
la collaborazione incredibilmente importante dei molti
sostenitori. Ora segue il prossimo passo: in cooperazione con la Clinica Universitaria Dermatologica di Salisburgo, l’Accademia di Casa EB ha avviato l’iniziativa
EB-CLINER – Linking clinical expertise in EB. Obiettivo di questo proposito è stabilire una rete mondiale
di centri EB e di esperti EB. Per poter meglio approfittare delle molteplici esperienze e del complesso di informazioni sempre in aumento all’interno di Casa EB,
grazie ai contatti con specialisti EB in tutto il mondo
riusciamo ad offrire una base per il miglior trattamento possibile delle persone colpite da EB, in qualunque
parte del mondo vivano. Il fulcro dell’iniziativa consiste nel permettere lo scambio di informazioni, la formazione per terapeuti e studiosi, lo sviluppo di linee
guida per il trattamento e la costituzione di una base
per gli studi clinici futuri. La base è già stata gettata,
nel frattempo grazie a questionari sono stati individuati molti referenti ed esperti in Europa. Con la prima
conferenza EB-CLINET nell’ottobre 2011 a Salisburgo troveremo molti esperti EB riuniti attorno ad un tavolo assieme ai quali speriamo di poter realizzare ancora nuovi sogni.
Compiti ed obiettivi di Casa EB
A
iutare – guarire – insegnare: questi sono i tre
concetti di base che descrivono al meglio le
varie unità e che costituiscono il baricentro di
Casa EB.
© R. Hametner (9)
Nell’ambulatorio EB le persone colpite dalla malattia
vengono trattate in modo ampio e secondo un metodo olistico. Con le parole e coi fatti viene dato a loro
ed alle loro famiglie un contributo per le svariate situazioni quotidiane con questa malattia. La direttrice
dell’ambulatorio dott. Anja Diem e la sua squadra di
specialisti EB si occupano di garantire adeguati trattamenti per le persone colpite. Lavorano a stretto contatto con le altre cliniche universitarie assieme all’ospedale
generale di Salisburgo per poter offrire i migliori trattamenti possibili in tutti i campi, dal management delle
ferite e dalle terapie antalgiche alle consulenze alimen-
tari ed ai trattamenti psicologici.
Il sogno di molti pazienti EB, la guarigione dalla loro malattia, è condiviso anche dal Prof. Dott. Johann Bauer e
dalla sua squadra di scienziati nell’unità di ricerca EB.
Lavorano tra l’altro a svariati progetti, anche con l’aiuto
della forbice genica, per trovare un metodo di cura per
EB. A questo riguardo sono già riusciti ad ottenere
qualche successo in grado di alimentare grandi speranze. Fino a quando la guarigione non sarà ancora
una realtà i loro sforzi sono concentrati per cercare dei
metodi che attenuino i sintomi e mantengano stabile
il decorso della malattia. Grazie alla collaborazione tra
ricercatori di punta sia nazionali che esteri le ultimissime scoperte scientifiche riguardo la EB sono state incluse nel lavoro della squadra di ricercatori.
Gli esperti di Casa EB hanno raccolto un grande sapere
e molte preziose esperienze nel corso degli anni. Obi-
Reception, Entrata, Angolo giochi. EB-Ambulanza, EB-Laboratorio. EB-Accademia
Casa EB - La clinica specializzata
17
ettivo dell’Accademia EB e della direttrice Dott. Gabriela Pohla-Gubo è trasmettere queste informazioni a
pazienti ed ai loro parenti, terapeuti, diagnostici e scienziati. In caso di una malattia rara come la EB, anche
l’importante collegamento in rete di tutti i partecipanti
è una necessità dell’ Accademia che in tal modo cura
le relazioni tra molti specialisti EB in tutto il mondo, inoltre agevola lo scambio di informazioni tra addetti ai
lavori. Ciò garantisce che anche tutti i pazienti che non
avrebbero la possibilità di venire fino qui approfittino
del lavoro nella Casa EB. La comunicazione riguardo
Casa EB ed il suo ingresso “nel pubblico” sono un altro tema fondamentale per l’Accademia EB. Pazienti
e persone interessate trovano qui un orecchio sempre disponibile per tutte le loro domande. Dipl.-BW­
Julia Rebhan, Economo Aziendale, Assistente Accademia EB
Organizzazione della Casa EB
C
on un contratto di cooperazione concluso tra la
Gemeinnützigen Salzburger Landeskliniken Betriebsgesellschaft mbh (SALK) e DEBRA Austria
sono stati stabiliti compiti e responsabilità per la Casa
EB Austria. Di conseguenza questo centro specialistico per EB è stato assegnato alla clinica universitaria dermatologica PMU. La direzione sarà condotta in
collaborazione dal direttore della Clinica Dermatolo-
Clinica Universitaria Dermatologia
Presidente: Univ.-Prof. Dr. Helmut Hintner
Reparti
Laboratorio
Dr. Gabriela Pohla-Gubo
Univ.-Prof. Dr. Johann Bauer
gica Universitaria della Paracelsus Medizinischen Privatuniversität (PMU) ed dal direttore di DEBRA Austria. Le offerte ed i contributi di DEBRA Austria saranno utilizzati per coprire i costi per il personale e le
spese vive. I costi per la manutenzione e le spese di
esercizio per l’edificio saranno coperti da SALK.
DEBRA Austria
Presidente: Dr. Rainer Riedl
Ambulanze
Associazione
Epidermolysis bullosa
Ambul. specializzate
Associazione
Ricerca
Epidermolysis
bullosa
Ambul. specializzata: Casa EB Austria
Direzione: Univ.-Prof. Dr. Helmut Hintner, Dr. Rainer Riedl
18
Casa EB - La clinica specializzata
EB-Ambulanza
Dr. Anja Diem
Laboratorio
Dr. Gabriela Pohla-Gubo
Univ.-Prof. Dr. Johann Bauer
EB-Accademia
Dr. Gabriela Pohla-Gubo
EB-Laboratorio di ricerca
Univ.-Prof. Dr. Johann Bauer
Costi
personale
Casa EB Austria – Il 2011
Il personale
Dr. Nora Eiler
© R. Hametner
D
ott. Nora Eller. Il mio nome è Dott. Nora Eller e vorrei presentarmi brevemente. Sono
medico di medicina generale. Sono nata in Ungheria e da molti anni vivo nelle vicinanze di Salisburgo. Sono sposata e madre di due bambini. Da tre anni, prima
della nascita del mio secondo figlio, opero alla Casa EB Austria come collaboratrice scientifica. Da alcuni mesi ho avuto la proposta di sostituire la Dott. Ude Schoder durante
il periodo della sua assenza, offerta che ho accettato con entusiasmo. Sono molto contenta di poter lavorare nuovamente con la squadra di Casa EB Austria. © R. Hametner
L
ydia Stremnitzer. Il mio nome è Lydia Stremnitzer e sono nata nel 1970 a Saalfelden.
Dopo che mio marito si è inserito professionalmente nella capitale, nel 2000 ci siamo trasferiti con entrambi i nostri figli (Nadine di 21 anni e Samuel di 11) a Wals/
Viehhausen. Per otto anni mi sono dedicata completamente alla famiglia, fino al 2008,
anno in cui ho deciso di tornare nel mondo del lavoro. Per tre anni e mezzo ho lavorato
in un’assicurazione e dal primo agosto 2011 faccio parte di una squadra davvero favolosa. Sono molto felice di lavorare per Casa EB, anche perché vedo come stanno bene
Lydia Stremnitzer
da noi sia i pazienti che i loro familiari. Sono stata accolta calorosamente e sono molto
contenta dei miei nuovi compiti e di sostenere quanto meglio la squadra. Mag. Brigitte Sailer
© R. Hametner
M
ag. Brigitte Sailer. Il mio nome è Mag. Brigitte Sailer e vorrei presentarmi brevemente. Sono nata e cresciuta ad Innsbruck. Da molti anni vivo a Salisburgo.
Dopo i miei studi (International Business and Economics) ho lavorato nei campi
di marketing, training ed organizzazione. Inoltre studiavo contemporaneamente lavori sociali e sono felice di lavorare nella Casa EB dall’aprile 2011. Qui sostengo l’ambulatorio
come collaboratrice di progetto.Trascorro volentieri nella natura il mio tempo libero, con
gli amici. Inoltre mi interesso di pittura e fotografia. © R. Hametner
J
ulia Rebhan. Mi chiamo Julia Rebhan e sostengo dal novembre 2011 l’accademia
della Casa EB Austria. Sono stata catapultata nel land salisburghese con il mio compagno e qui ci siamo subito sentiti a casa nostra. Già durante i miei studi di economia con specializzazione in marketing aziendale ho potuto raccogliere molte esperienze nei campi dell’organizzazione di manifestazioni, service e comunicazione. In seguito ho lavorato per molti anni nei campi E/Commerce/Online-Marketing. Dopo la nascita
di mio figlio e la conseguente assenza per maternità anche dal punto di vista professioJulia Rebhan
nale era venuto il momento di cambiare strada. Sono molto felice di avere trovato questo lavoro con il quale sosterrò con impegno i significativi sforzi della DEBRA e del personale di Casa EB per
i “Bambini Farfalla” Casa EB - L’anno 2011
19
Ambulatorio – Rapporto annuale 2011
D
Dr. Anja Diem
so ai moderni media è possibile cercare nuovi metodi di cura anche lontano dall’ambito di residenza; per
questo dobbiamo confrontarci con le domande sempre crescenti al nostro ambulatorio EB. Dal canto nostro noi cerchiamo di trasmettere le informazioni fondamentali sul trattamento della EB a medici o organizzazioni (prevalentemente gruppi DEBRA) nei loro paesi. In
futuro ci aiuteranno sicuramente le linee guida raccolte
nel frattempo dai migliori terapeuti di tutto il mondo in
collaborazione con DEBRA. Inoltre spesso è necessaria una consulenza per domande particolari. Qualcuna può essere soddisfatta telefonicamente o per mail
ma più spesso non è possibile essere veramente di aiuto senza una visita diretta del paziente. Dopo di che
devono essere organizzati gli appuntamenti, pianificati
i tempi dei processi ed ancora e sempre è necessario
rispondere alle domande riguardo le assicurazioni ed i
costi. Abbiamo conosciuto molti nuovi e difficili destini
di pazienti EB e non sempre abbiamo potuto portare
a compimento la speranza dei pazienti di trovare una
soluzione ai loro problemi. Grazie all’eccellente collaborazione nella nostra squadra e nelle cliniche regio-
20
Casa EB - L’anno 2011
© R. Hametner
a una parte il 2011 per la squadra del nostro ambulatorio è stato caratterizzato da cambiamenti di personale, ma dall’altra soprattutto dall’aumento delle domande dei pazienti. Oltre alle
nostre famiglie austriache, che accompagnamo già da
molti anni, anche molte famiglie di altri paesi europei
chiedono aiuto per i loro parenti che devono convivere con la EB. Grazie alla crescente possibilità di acces-
nali salisburghesi è sempre stato possibile affrontare
problemi anche complessi e quantomeno contribuire
ad un miglioramento.
Nel periodo tra dicembre e gennaio 2011 si sono registrate 194 visite ambulatoriali e 27 ricoveri per complessive 205 giornate di degenza. Nell’ultimo anno sono
stati curati 24 nuovi pazienti riconosciuti NON solo
dall’Austria ma provenienti anche da 5 altri paesi. Particolarmente sorprendente è l’incremento dei ricoveri.
Questo aumento è dovuto al fatto che spesso si sono
rese necessarie alcune operazioni piuttosto complesse (operazioni alle mani, tumori della pelle). La crescita
in ogni caso è anche dovuta al fatto che la Casa EB è
sempre più conosciuta anche oltre i confini dell’Austria.
Quello che queste cifre non evidenziano è il numero di
contatti telefonici e di e-mail con pazienti sia austriaci sia di molti altri paesi. Nonostante la distanza ciò ha
fatto sì che attraverso queste vie di comunicazione fosse possibile risolvere molti problemi ed in tal modo potessero essere evitati o quantomeno ridotti molti lunghi
viaggi per i pazienti. Accanto al nostro compito principale di cura ed assistenza ai pazienti nonché di consulenza ai parenti, svolgiamo molteplici altre attività.
Tra queste si contano la consulenza ed il sostegno di
medici e personale infermieristico, accompagnamento ed assistenza dei pazienti EB nelle loro residenze.
Qui spesso sorgono problemi e domande per i quali cerchiamo insieme le risposte. A questo riguardo c’è
una notevole quantità di studenti, infermieri, fisioterapisti, ecc. che sosteniamo durante la realizzazione di
diplomi e lavori specialistici sul tema EB. Altri campi di
attività sono l’acquisizione e la scelta di nuovi prodotti,
conferenze nel corso di manifestazioni nella Casa EB,
partecipazione a corsi di aggiornamento, ricevimento e
sviluppo della nostra rete di terapeuti, risposta alle domande riguardo gli aspetti tecnici finanziari ed assicurativi e molto altro.
Ciò comporta naturalmente una squadra di collaboratori con esperienza, che lavorino professionalmente e
che inoltre siano in grado di sostenersi reciprocamente
anche nelle situazioni più difficili. La squadra del nostro
ambulatorio in questo anno ha vissuto alcuni cambiamenti di personale. Da giugno è assente la Dott. Katharina Ude Schoder che dopo la nascita della figlia in
estate si dedicherà ai suoi 3 bambini. Sabine Unger a
R
elazioni su EB nella scuola infermieristica. Nell’anno 2011 abbiamo avuto l’occasione di presentare EB nella facoltà di infermieristica della clinica salisburghese. Un passo molto importante, perché il ricovero dei pazienti EB, specialmente dei neonati, è problematico. La paura è l’insicurezza di procurare dolore a un “bambino farfalla” è molto grande.
Il nostro obbiettivo era di creare un contatto fisico con
i pazienti malgrado le grandi lesioni che hanno su tutto il corpo. Alcuni infermieri avevano già avuto esperienza con questa malattia. Presentata l’associazione DEBRA-Austira e CASA EB, gli studenti sono sta-
Lydia Stremnizer (25 h) per quanto riguarda gli aspetti amministrativi. Non ultimo per importanza è da menzionare il Dott. Rudolph Hametner che ha reso possibile la nostra corposa documentazione fotografica. Il
nostro ambulatorio può guardare con fiducia alle sfide
ed agli sviluppi nel prossimo anno grazie all’impegnata
collaborazione con molti medici e terapeuti della Clinica Regionale di Salisburgo nonché grazie al generoso
sostegno dei nostri sostenitori e sponsor. Dr. Anja­
Diem, Direttrice ambulatorio EB
ti informati su cause, sintomi, effetti correlati, sul decorso della malattia e sulla scelta dei materiali per le
medicazioni. È stato anche
affrontato l’aspetto psicologico della malattia. Gli studenti hanno mostrato impegno ed interesse partecipando attivamente alla lezione. DGKS Alexandra
Waldhör, EB-Ambulanza
© R. Hametner
metà anno ha lasciato la nostra squadra. Attualmente
il gruppo è formato da Dott. Anja Diem (direzione, 25
h), Dott. Nora Eiler (sostituzione della Dott. Ude Schoder, 20 h) e dalle infermiere Manuela Langthaler (20 h,
da dicembre 2011 25h) ed Alexandra Waldhör (15 h).
Il Prof. Dott. Johann Bauer oltre alla sua attività di direttore del nostro dipartimento di ricerca è soprattutto responsabile per le consulenze genetiche nel nostro
ambulatorio. Nuova entrata come collaboratrice al progetto è la Dott. Brigitte Sailer (20 h). Dopo la defezione
della signora Unger questo gruppo sarà sostenuto da
DGKS Alexandra Waldhör
Casa EB - L’anno 2011
21
Progetti 2011 – Ambulatorio EB
Nome del progetto e descrizione
Contratture alle dita e aderenze
Ricerca delle possibili cause e
sviluppo di possibili approcci terapeutici
Movimento e sport
Trovare altre opportunità per
fare attività fisica per pazienti EB
Copertura delle ferite con pelle artificiale
Ricerca di alternative per la copertura di ferite
Trovare le possibili cause per le contratture delle
dita e le aderenze in collaborazione con i ricercatori EB e di conseguenza sviluppare nuovi approcci terapeutici.
Elaborare sostegni che possano infondere coraggio in ogni paziente EB, allargare i propri confini in
questo settore per migliorare oggettivamente e soggettivamente il benessere fisico e psichico.
Provare l’applicabilità dei diversi tipi di pelle artificiale reperibili sul mercato per EB
Protesi
viluppo di direttive per l’adattamento delle protesi dopo amputazioni (in caso di tumori della pelle),
considerare come una sfida particolare la maggiore vulnerabilità della pelle
Manuale EB
Rendere accessibili possibilmente a molti pazienti
le esperienze nei trattamenti medici della Casa EB;
opere di consultazione in formato digitale o stampato come filo conduttore per la vita con EB
Redazione di un’opera di consultazione per
pazienti, familiari ed interessati
Programma manuale Casa EB
Redazione di un’opera di consultazione per collaboratori della Casa EB
22
Scopo
Casa EB - L’anno 2011
Documentare e facilitare i percorsi amministrativi in
caso di cambiamento o aumento di personale; garantire un’assistenza ai nostri pazienti quanto più
possibile senza incidenti
Progressi 2011
In stretta collaborazione con i nostri ricercatori si è cominciato a studiare in modo più esatto la struttura delle articolazioni per chiarire se ed eventualmente in quale misura possono esserci cambiamenti per
i pazienti EB
In uno scambio tra terapeuti e pazienti sono state raccolte esperienze e cercate possibilità di movimento
e sport con EB ed il superamento dei loro confini
In vista della preparazione per gli studi clinici ha avuto luogo un completo scambio di esperienze
Fino adesso c’erano poche esperienze riguardo l’adattamento di protesi in caso di EB. In collaborazione
con uno specialista si è cominciato ad individuare nuovi materiali . Ora la prima protesi è in preparazione
Ci sono stati una serie di lavori di preparazione (esaminare, classificare, archiviare). Riguardo alcuni temi
sono state già elaborate le prime redazioni. Ogni tema ha un proprio significato e peso per le singole forme di EB e da ciò avrà origine una versione adeguata per ogni forma di EB
Per rendere la conoscenza facilmente disponibile a tutti i collaboratori del laboratorio verrà costituita un’
opera di consultazione digitale, precisamente un manuale di comportamento. Inoltre sono già stati elaborati fogli di appunti per le diverse domande.
Casa EB - L’anno 2011
23
Rapporto annuale 2011
N
© R. Hametner
ell’anno 2011 è stato possibile concludere importanti progetti per tesi dal laboratorio di terapia molecolare di Casa EB Austria. Importanti giornali scientifici per la prima volta hanno parlato della tecnologia della forbice genica utilizzata dalla Dottoressa Eva Muraurer e dal Dottor Ulrich Koller per interventi in caso di EB distrofica o giunzionale. Anche nella terapia
anti tumore la Dottoressa
Christina Gruber ha potuto mostrare che la forbice
genica è utilizzabile in caso
di tumori della pelle in pazienti colpiti da EB. Inoltre
è stato pubblicato un primo lavoro dal progetto piUniv.-Prof. Dr. Johann Bauer
lota EB di Martin Wagner
e del Dottor Kamil Önder.
Un’importante pietra miliare per l’utilizzo clinico della
terapia genica è stata raggiunta nel giugno 2011 quando il Ministero della Salute ha dato l’autorizzazione scientifica per il progetto di terapia genica per EB giunzionale secondo il metodo De Luca. In questo modo
S
oggiorno di ricerca a Galway, Irlanda. Nel settembre 2011 mi sono recato a Galway in Irlanda per
ricercare sistemi di guarigione delle ferite per
Eb per 4 mesi nel laboratorio del Dott Wenxin Wang.
La mia attenzione a questo gruppo di ricerca era stata destata dalla coordinatrice delle ricerche di Debra
Irlanda, Dott Avril Kennan. Nel febbraio di quest’anno
sono stato invitato a Galway per un’intervista in cui ho
potuto presentare il mio progetto di ricerca di Salisburgo e io stesso ho ricevuto informazioni sui loro progetti. Come conseguenza di questo abbiamo deciso
per una collaborazione nella ricerca EB oltre i confini.
Per un migliore scambio di conoscenze è nata l’idea
di una mia permanenza di 4 mesi per la ricerca nel laboratorio di Galway.
Sono stato accolto molto calorosamente dal personale del laboratorio di Galway e mi sono sentito mol-
24
Casa EB - L’anno 2011
negli anni 2012-2013 si potrà cominciare con i primi
trapianti. I dati delle nostre ricerche sono stai presentati alla comunità internazionale, come al Congresso
Mondiale per Dermatologia a Seoul, al Convegno Annuale della Società Austriaca per la Genetica Umana,
al Congresso EADV a Lisbona ed all’incontro annuale di ADF a Tubinga.
L’attività di ricerca dei collaboratori nel laboratorio
per terapia molecolare è stata riconosciuta con molti premi. Infatti sono stati vinti il premio per la ricerca
dell’Università privata di Medicina Paracelsus (PMU) in
bronzo dalla Dottoressa Christina Gruber e dal Dottor
Ulrich Koller, in argento dalla Dottoressa Eva Murauer e dalla Dottoressa Verena Wally, e d’oro dal Dott
Kamil Önder. Il Dott Önder è stato anche ricercatore
dell’anno della PMU.
Nel 2011 ci siamo avvicinati a passo da gigante
all’impiego terapeutico dell’attività di ricerca dei nostri
laboratori. Nei prossimi anni ci aspettiamo che queste
ricerche fondamentali possano essere impiegate nelle terapie per i pazienti EB. Prof Univ Dott Johann
Bauer, Direttore laboratorio EB.
to bene e integrato nel gruppo di ricerca internazionale. Anche la città di Galway aveva qualcosa da offrire
oltre alle ricerche internazionali più prestigiose. Questa città di 75,000 abitanti nonostante il tempo freddo e umido mi è entrata immediatamente nel cuore,
per questo sono da ringraziare la posizione direttamente sul mare, la gente amichevole, le case colorate, gli infaticabili musicanti di strada e la tipica accogliente cultura dei pub irlandesi. Sono tornato a Salisburgo nel gennaio 2012 con un occhio che rideva e
l’altro che piangeva.
Il gruppo di lavoro del Dott Wang è parte dell’eccellente
rete per biomateriali funzionali (Network of Execellence
for Functional Biomaterials, NFB) dell’Università Nazionale d’Irlanda, Galway (NUIG). Punto cruciale del
lavoro di ricerca è la produzione di nuovi biomateriali per bendaggi per ferite della pelle aperte che non
© E. Murauer (3)
che questa in conseguenza
possa produrre la proteina
mancante del collagene 7.
Questo hydrogel non deve
solo sostenere la guarigione delle ferite ma contemporaneamente fornire un rimedio alle lesioni della pelle
a) schema cura delle ferite combinata con terapia genica: l’hydrogel a temperatura ambiente (25°C) è
provocate da RDEB. Al moliquido e può essere applicato ad esempio sotto forma di spray sulla pelle ferita, dove grazie alla temperatura corporea (37°C) nel giro di pochi minuti si indurisce diventando gel e funge da bendaggio per
mento il trasporto del gene
le ferite. Contemporaneamente con il gel viene trasportato il gene collagene 7 mancante (qui rappredel collagene 7 nelle cellule
sentato come cerchi verdi) nelle cellule della pelle per assicurare la coesione della pelle neo formata.
della pelle con RDEB viene
b) immagine dell’hydrogel indurito.
testato ed ottimizzato in laguariscono come spesso accade nei pazienti affetboratorio. Come prossimo passo l’hydrogel sarà apti da diabete o Epidermolisi bollosa distrofica recesplicato assieme al gene terapeutico su ferite di topi
siva (RDEB). Il gruppo di ricerca del Dott Wang si oco ratti per testarne l’effetto su un organismo vivente.
cupa inoltre, con molti successi con nuove strategie per migliorare la guarigione delle ferite in caso di
Il mio compito prinRDEB. L’obiettivo è sviluppare una combinazione di
cipale in questo brebendaggi per le ferite e terapia genica per sostenere
ve periodo di ricerca
una veloce guarigione di ferite croniche e la formaziè stato quello di conone di pelle sana. Inoltre è stato sviluppato un nuodividere le mie conovo tipo di un così detto hydrogel sensibile alle tempescenze e l’esperienza
rature, che a temperatura ambiente è liquido e solo
annuale con RDEB e
dopo l’applicazione sulla ferita si indurisce e forma un
con la terapia genica
gel grazie alla temperatura corporea (37 °C). Questo
assieme alla squadGalway, Irlanda
hydrogel serve anche da bendaggio perché da una
ra di ricerca a Galway
parte copre e protegge la ferita dall’altra la mantiene
ed al gruppo riguardo il trasporto del gene collagene 7
umida, cosa che accelera la guarigione.
nelle cellule della pelle, l’esame delle correzioni geniche ed il sostegno alla produzione ed alla funzionalità
Pazienti con RDEB non sono in grado di produrre la
della proteina collagene 7. Contemporaneamente ho
proteina collagene 7 a causa del malfunzionamenapprofittato delle enormi conoscenze del Dott Wang
to del gene deputato alla produzione di tale proteina,
e della sua squadra nella produzione e nell’utilizzo di
responsabile dell’adesione degli strati della pelle. Lo
biomateriali per presidi per la cura di ferite.
scopo è dunque aggiungere all’hydrogel il gene del
collagene 7 corretto e attraverso l’applicazione sulQuesto scambio reciproco di esperienze deve avvicile ferite trasportarlo nelle cellule della pelle in modo
narci di un grande passo al nostro obiettivo comune:
lo sviluppo di una terapia curativa per pazienti con Epidermolisi bollosa distrofica. A questo riguardo coopereremo ancora con il Dott Wang, in questo progetto
ed in altri ancora dopo il mio ritorno a Salisburgo, allo
sviluppo di una terapia sicura ed efficace per pazienti affetti da EB. Io sono convinto che la permanenza
a Galway abbia gettato le fondamenta per una buo­ urauer, biona collaborazione futura. Dott. Eva M
loga molecolare Ricerca EB.
Dr. Wenxin Wangs gruppo di ricerca
Casa EB - L’anno 2011
25
P
ermanenza per ricerca a San Francisco USA Come
socio della squadra di ricerca di Casa EB Austria opero in qualità di ricercatore dall’agosto
2009 nell’University of California a San Francisco
(UCSF). Nel laboratorio del Prof Abul Abbas ho potuto decodificare la reazione immunitaria nella pelle.
Come già prima nella Casa EB in collaborazione con
Mag. Monika Ettinger, mi sono occupato ancora della pelle e del sistema immunitario. Fondamentalmente questo sviluppa una memoria per frenare risposte
immunitarie contro i propri organi (ad esempio la pelle). La domanda principale di questa ricerca è adesso: come può essere allenato il sistema immunitario
per evitare una reazione di difesa (ad esempio contro un prodotto per la terapia genica) nella pelle? I risultati dei lavori degli ultimi due anni di ricerche sono
stati pubblicati brevemente nella rivista specialistica
Nature. Il risultato principale del lavoro è che il sistema immunitario si ricorda dopo una reazione contro
i propri tessuti che in futuro dovrà proteggere questo tessuto – memoria difensiva del sistema immunitario (titolo originale: Response to self antigen imprints
regulatory memory in tissues). Durante una normale
reazione immunitaria (ad esempio un’infezione) sono
coinvolti più tipi di cellule, tra le altre giocano un ruolo
importante le così dette cellule T (globuli bianchi). Gli
immunologi distinguono due tipi di cellule T: effettrici, dunque aggressori e le regolatrici dunque inibitrici.
Entrambi questi tipi di cellula si tengono normalmente
in equilibrio finchè sono attivi abbastanza aggressori per combattere un’aggressione. Inoltre sono attive
molte cellule inibitrici per avere una reazione minima
e mantenere la febbre nei limiti (fig 1). Se c’è un disturbo del sistema immunitario che riconosce i tessuti del corpo come estranei al corpo stesso il tessuto
colpito sarà attaccato cosa che porta ad infiammazioni. Questo disturbo viene chiamato malattia autoimmune. Esempi conosciuti di malattie autoimmuni della pelle sono la Psoriasi, caduta localizzata di capelli
(Alopecia areata) e il Pemfigoide bolloso. Quest’ultima
è una malattia autoimmune che forma bolle per il collagene 17 -un gene che può giocare un ruolo anche per
la EB- che viene riconosciuto come un corpo estraneo da cui la pelle viene attaccata. Similmente come
nel Pemfigoide bolloso anche una terapia genica della pelle può scatenare una reazione contro il nuovo
gene modificato per la EB che sarà respinta dalla pelle
trattata geneticamente. Una ragione per questo è che
Figura 2: paralleli tra le cellule effettrici T aggressori e cellule T regolatrici (inibitrici).
Sopra: lo scopo di una immunizzazione (vaccinazione) è che il sistema immunitario
conosca il potenziale aggressore e si ricordi di lui (memoria). Se in seguito un virus o
un batterio aggrediscono effettivamente, le cellule di memoria sono già presenti e la
risposta è notevolmente più veloce ed efficace.
Figura 1: equilibrio tra attivazione e controllo nel sistema immunitario
determina l’equilibrio tra cellule T effettrici e cellule T regolatrici in caso di una
reazione immunitaria. Quante più cellule T regolatrici contrastano le cellule T
effettrici tanto più sarà indebolita la risposta immunitaria. Dal momento che noi
già conosciamo la nuova proteina di una terapia genica, teoricamente possiamo
attivare ed arricchire le cellule T regolatrici e in tal modo evitare le reazioni di
rigetto contro le nuove terapie geniche.
26
Casa EB - L’anno 2011
Sotto: nella nuova pubblicazione la Dott Iris Gratz e i suoi colleghi hanno potuto
mostrare che le cellule T regolatrici hanno una memoria esattamente come le cellule T
effettrici dopo una vaccinazione. Se riconoscono una proteina come propria diventano
i migliori inibitori, si ricordano che questo tessuto fa parte del proprio corpo e impediscono una reazione di rigetto.
le cellule T aggressori prendono il sopravvento mentre le cellule T inibitrici sono troppo poco attive. Si
può descrivere questa reazione con un’analogia con
un’automobile con cui si da troppo gas frenando contemporaneamente.
Sarebbe dunque auspicabile prima della terapia genica arricchire ed attivare le cellule T regolatrici ed in
tal modo frenare o addirittura evitare completamente delle reazioni di irritazione. Nel mio lavoro di ricerca mi sono occupato delle cellule regolatrici T ed ho
scoperto che ci sono alcuni paralleli tra le cellule T
aggressori e quelle regolatrici che possiamo usare a
nostro vantaggio (fig 2). Il sistema immunitario ha una
memoria; noi utilizziamo questa proprietà nelle vaccinazioni dove una singola inoculazione basta per rendere una persona immune per 10 anni o anche di più
perché il sistema immunitario ricorda e riconosce gli
agenti patogeni. Questa memoria si trova nelle cosiddette cellule della memoria che in caso di contatto effettivo con gli agenti patogeni diventano immediatamente attive annientandoli prima che noi riusciamo ad accorgerci dei sintomi di un’infezione. Era
già risaputo da molto tempo che le cellule aggressori possono formare una memoria, ora insieme ai miei
colleghi ho scoperto che anche le cellule T regolatrici
possono sviluppare una memoria e che queste memorie regolatrici si trovano nella pelle per protegger-
la da reazioni eccessive. Le cellule regolatrici T con
memoria sono i migliori freni perché sono già allenate e conoscono esattamente la proteina loro obiettivo; da qui il titolo di questo articolo: La via per la perfezione. Il nuovo risultato ha una grande rilevanza clinica perché ora è finalmente noto che teoricamente
anche le cellule T regolatrici possono essere allenate
con un tipo di vaccinazione per evitare in seguito una
reazione di rigetto (ad esempio della pelle trattata geneticamente).
Dott. Iris Gratz, biologa molecolare ricercatrice EB (al momento Università della California, San Francisco
(UCSF), laboratorio Prof Abul Abbas).
Originalpublikation: Rosenblum MD*, Gratz IK*, Paw
JS, Lee K, Marshak-Rothstein A, Abbas AK: Response to self antigen imprints regulatory memory in tissues. Nature. 2011 Nov 27;480(7378):538-42. doi:
10.1038/nature10664. [* equally contributed]
Interreg IV Italia-Austria 2007-2013
M
anifestazioni informative per il programma Interreg IV Il punto centrale della manifestazione
informativa di quest’anno del programma Interreg IV Italia-Austria che ha avuto luogo il 20 ottobre 2011 a Monastier di Treviso. C’è stata la presentazione dei 25 progetti Best Practice dei complessivi 98
Dr. Tobias Thuile
© Privat
U
n nuovo collaboratore per Interreg IV. Dall’inizio dell’ottobre 2011 io, Dott Tobias
Thuile mi trovo al fianco della Dott Nadia Bonometti per fare assistenza al progetto dell’ Interreg IV per una terapia per i Bambini Farfalla. Nel 2010 ho concluso i miei studi di medicina ad Innsbruck. Ho accolto con gioia l’offerta di collaborare a
questo progetto interregionale. Al momento spianiamo la strada insieme all’effettuazione
di biopsie della pelle per determinare la quantità di proteina rimasta e speriamo che
con un ulteriore passo nella giusta direzione potremo arrivare ad offrire una soluzione.
progetti presentati riguardo i più svariati temi. La presentazione del singolo progetto è avvenuta nell’ambito
di una mostra organizzata per una breve conferenza.
Come miglior progetto Best Practice è stato nominato anche il nostro tema con il titolo Terapia per Bambini Farfalla. Il pubblico ha potuto dare uno sguardo
Casa EB - L’anno 2011
27
© B. Tockner
a questo lavoro di ricerca nel corso di una conferenza. La manifestazione ha dato l’opportunità di vedere una panoramica attuale nel programma ed anche
una veduta nel futuro e ha reso possibile i contatti e
lo scambio d’esperienze con altre persone interessate e colleghi. Mag. Birgit Tockner, biologa molecolare ricerca EB
Dott Pamina Schlager
I
© Krankenhaus Bozen
ncontro annuale Interreg IV progetto (2) Il 18 e 19 novembre 2011 è iniziato il terzo incontro del progetto Interreg IV terapia per Bambini Farfalla a Bolzano. Nell’ambito di questa manifestazione sono intervenuti tutti i partecipanti di Salisburgo, Bolzano e Modena rielaborando ciò che hanno raggiunto negli anni passati e raccontando i progressi. Nella Casa EB di Salisburgo è già riuscita la sostituzione della parte anteriore
o posteriore del gene collagene 7 e in tal modo è stata assicurata la
produzione della
proteina nelle cellule del paziente.
Il gene collagene
17 può essere
completamente
sostituito oppure riparato in diverse posizioni.
T. Thuile, M. De Luca, J. Bauer, K. Eisendle, H. HintParticolarmenner, E. Ramoser, W. Wallnöfer (Primario in pensione,
te impressionanti
G. Pohla-Gubo, P. Schlager, N. Bonometti
non erano soltan-
28
Casa EB - L’anno 2011
© Debra Südtirol
I
ncontro annuale Interreg IV progetto (1). Il 18 e 19 novembre 2011 ha
avuto luogo nel reparto di dermatologia di Bolzano l’incontro annuale dei partecipanti al progetto Interreg IV terapia per Bambini Farfalla. In una serie di conferenze i partner del progetto di Salisburgo e Bolzano come il Dottor Michele De Luca di Modena hanno presentato gli attuali progressi scientifici sulla strada di una terapia genica. Purtroppo al
momento ostacoli burocratici limitano una veloce sperimentazione clinica
dei promettenti risultati delle ricerche fondamentali. Ciò nonostante c’è
una grande speranza di ottenere grazie al progetto interregionale nuove
conoscenze in riferimento alle cause e possibili terapie per EB. Dott.
Tobias­­Thuile & Dott. Nadia Bonometti, dermatologia ospedale di Bolzano
Alto Adige, Interreg IV
prima riga da sinistra a destra: E. Ramoser, N. Bonometti, P. Schlager, G. Pohla-Gubo, M. De Luca; seconda riga,
da sinistra a destra: H. Hintner, W. Wallnöfer, K. Eisendle,
T. Thuile, J. Bauer.
to i risultati della ricerca ma anche le cifre da Modena.
Il Prof Michele De Luca ha riferito di una grande quantità di documenti necessari, ore di lavoro e così via, per
poter produrre un pezzo di pelle corretta geneticamente sotto determinate condizioni e direttive. Sono state utilizzate circa 120 disposizioni di lavoro per ottenere con l’impiego di 141 documenti e 997 referenze un
(!) trapianto di pelle. Ciò significa che solo il 12% del
tempo di lavoro dei collaboratori nel centro di Medicina Rigenerativa di Modena viene impiegato per mansioni effettivamente di lavoro con le cellule, la maggior parte è utilizzata per la documentazione e per i lavori amministrativi. Così vengono fatti alcuni dei più importanti passi sulla via dell’espletamento della terapia
genica somatica ex vivo , come la certificazione GMP
del processo di realizzazione dei tessuti trapiantati a
Modena e l’autorizzazione delle disposizioni riguardo
dell’estrazione di tessuti, a Salisburgo. L’anno scorso
oltre a coordinazione, comunicazione, ricerca e sviluppo
c’è stato molto lavoro amministrativo e ciò dovrà essere così anche l’anno prossimo. I lavori per l’inserimento
di una terapia genica somatica ex vivo per pazienti EB
continueranno a pieno regime per tutti i partecipanti a
Salisburgo, Bolzano e Modena. Tutte le manifestazioni
saranno annunciate sulla homepage del progetto www.
therapiefuerschmetterlingskinder.at ed aggiornate costantemente. L’incontro per la conclusione del progetto
avverrà nell’aprile 2012 a Salisburgo. Dott. Pamina
Schlager, biologa molecolare ricerca EB.
© privat
P
rogetto Interreg IV – un’importante pietra miliare. Nell’ambito del progetto Interreg IV terapia per Bambini Farfalla è stato possibile raggiungere
nuovamente dopo qualche tempo di preparazione un’importante obiettivo del progetto cioè l’espletamento di biopsie. Inoltre sono stati invitati tre
“Bambini Farfalla” precedentemente scelti a Bolzano nel reparto dermatologico. Seguendo criteri precisi sono stati prelevati piccoli campioni di pelle per
le altre visite ed è seguita una trasmissione delle prove ai partner del progetto a Salisburgo. In questo modo è stato mostrato nuovamente come la collaborazione di pazienti, medici e scienziati possa funzionare con successo e
amicizia. Dott. Tobias Thuile
foto: I. Mayr Faccin, infermiera Nicoletta, M. Pfeifer, A. Faccin,
M. Watschinger-Falabella, Z. Pfeifer, N. Bonometti, T. Thuile.
Casa EB - L’anno 2011
29
Progetti 2011 ricerca EB
Descrizione del progetto e scopi
Terapia genetica
Sviluppo di una terapia genica ex vivo per EB distrofica con mutazioni nella parte posteriore con collagene 7.
Con l’aiuto della tecnologia SMaRT si mira a scambiare la parte di gene nella cellula della pelle con una
corretta. A questo proposito è stato costruito appositamente per la parte posteriore del gene collagene
7 un componente riparatore che si occupa di uno scambio ottimale nella cellula. Questi componenti riparatori provenienti da pazienti con EB distrofica (DEB) sono già stati collocati con successo nelle cellule della pelle. Di conseguenza è stato possibile reintegrare la produzione di proteina collagene 7 nelle cellule trattate. Inoltre con le cellule riparate in laboratorio è stata coltivata una pelle artificiale alla quale è stata garantita l’adesione degli strati. Inoltre è stato possibile recuperare la produzione della proteina
collagene 7 nelle cellule trattate. Infine con le cellule riparate è stato possibile creare in laboratorio una
pelle artificiale a cui è stata restituita l’adesione degli strati.
Sviluppo di una terapia genica per EB distrofica e giunzionale: 3’ trans-splicing nel gene del collagene 7
e del collagene 17.
Utilizzando la tecnologia SMaRT dovrebbe essere sostituito un frammento del gene collagene 7 quanto più grande possibile così che con una sola molecola riparatrice possano essere corrette tutte le mutazioni imputabili al terzo settore del gene del collagene 7. Perché possa essere corretto completamente anche il gene collagene 17 con solo due passaggi è necessario localizzare un introne nel mezzo del
gene per sostituire la zona anteriore o quella posteriore.
Sviluppo di una terapia genica per pazienti DEB con mutazioni nella parte anteriore del gene collagene 7.
Il progetto comprende la correzione delle mutazioni nella zona anteriore del gene collagene 7, per arrivare al completamento del progetto del Dott Murauer e del Mag. Tockner e quindi alla correzione di tutte le mutazioni che portano ella EB distrofica. Anche qui deve essere riparato il gene collagene 7 con
l’aiuto della tecnologia SMaRT. Scopo è la ricostruzione di una proteina collagene 7 funzionale grazie
alla quale venga riprodotta la tenuta degli strati della pelle. Parallelamente alla correzione del collagene 7
umano viene elaborata nelle cellule della pelle dei topi la correzione di collagene murino 7 per preparare
esperimenti sui topi.
30
Casa EB - L’anno 2011
Progressi 2011
Prospettive
Dati salienti
Con l’aiuto del nostro sistema Reporter-Screening è stato possibile individuare nuove molecole riparatrici che hanno dimostrato una ancora maggiore efficienza nella correzione del collagene 7.
La migliore molecola è stata inserita nelle
cellule della pelle di pazienti con DEB recessiva (RDEB). Da queste cellule riparate viene ricavata una pelle che viene trapiantata sui topi per dimostrare un effetto di lunga durata della produzione della proteina collagene 7 mancante e per
testare la resistenza e la corretta stratificazione della pelle umana.
Lo scopo è di preparare/predisporre le
molecole già testate con successo nella coltura delle cellule per la riparazione della metà posteriore del gene collagene 7 per un utilizzo clinico su pazienti DEB. A questo proposito la molecola riparatrice deve essere inserita in
un vettore (trasporto molecolare) adatto per un impiego clinico.
Le cellule RDEB vengono trattate con
questo vettore e viene condotta una
serie di test per determinare tanto la
specificità della forbice genica quanto
l’efficienza del trasporto nelle cellule.
Le molecole riparatrici sono già state
costruite e grazie all’introduzione di una
speciale tecnologia screening hanno potuto essere identificate efficaci molecole
riparatrici. La funzionalità di queste molecole viene controllata negli esperimenti di coltura delle cellule. Esperimenti in
un sistema di test hanno dimostrato che
queste teorie sono funzionali.
Nei seguenti esperimenti deve essere analizzato se le molecole riparatrici costruite nel collagene 7 e nel collagene 17 delle cellule deficitarie dei pazienti possono avere la correzione del
gene per mezzo della forbice genica
che rende possibile in tal modo la produzione di una funzionale proteina collagene 7 o 17.
Ricercatrici:
Dott. Pamina Schlager
Mag. Birgit Tockner
Durata: fino a metà
2012
Sponsor: EU, Land
Salzburg, DEBRA
Austria
Nel 2011 è stato possibile mostrare per
la prima volta la riparazione di mutazioni nel settore anteriore di collagene 7 in
cellule di pazienti RDEB in colture cellulari. Le cellule dei pazienti carenti di collagene 17 hanno potuto produrre nuovamente la proteina del collagene 17 dopo
un trattamento con molecole riparatrici specifiche. Lo stesso risultato è stato
raggiunto anche nelle cellule del collagene 7 della pelle di un topo ipo morph.
Un altro punto cruciale riguarda lo
sviluppo di un sistema stabile per
l’integrazione permanente di molecole corrette. Dalle cellule dei pazienti corrette e da quelle dei topi in seguito dovrà essere di volta in volta coltivata nuova pelle nelle colture cellulari
per stabilire se la proteina del collagene 7 riparata è anche funzionale e se
è stata ripristinata la tenuta tra gli strati della pelle.
Ricercatrice:
Dott. Elisabeth Mayr
Durata: 2009 – 2012
Sponsor: FWF, DEBRA
Alto Adige
Collaboratori: Prof.
Dott. Leena BrucknerTuderman, Università
Dermatologica Friburgo,
Germania
Ricercatrice:
Dott. Eva Murauer
Durata: illimitata
Sponsor: DEBRA
Austria
Collaboratore: Prof.
Fernando Larcher,
CIEMAT-Ciberer, Madrid, Spagna
Casa EB - L’anno 2011
31
Progetti 2011 – Ricerca EB
Descrizione dei progetti e obiettivi
Terapia Genica
Sviluppo di una terapia genica per EB giunzionale: 3 trans splicing nel gene collagene 17
Scopo del progetto è la correzione della mutazione Hotspot 4003delTC e di tutte le mutazioni nel terzo
settore del gene collagene 17. Inoltre vengono testate molecole riparatrici adatte nella linea cellulare GABEB e viene esaminata la loro funzionalità.
Sviluppo di una terapia genica per pazienti EB: ottimizzazione della tecnologia SMaRT per la correzione del gene
collagene 17 e 7
Mutazioni genetiche ereditarie nei geni collagene 7 e 17 portano ad una forma giunzionale o distrofica della epidermolisi bollosa. Le proteine 17 e 7 prodotte da questo collagene provvedono ad un saldo ancoraggio di epidermide e ipoderma. Per i pazienti EB la tenuta non è più garantita, per questa ragione subentrano formazioni bollose della pelle a causa dello sfregamento meccanico. Grazie
all’ottimizzazione della tecnologia SMaRT le regioni geniche del gene collagene 17 e 7 potranno essere
corrette con una maggiore efficienza. Per questa ragione in particolare il punto focale dovrà essere sullo
scambio delle regioni geniche interne.
Immunologia
Induzione di tolleranza immunologica per terapia genica ex vivo (su cavie)
Questo progetto serve alla ricerca ed in seguito ad evitare reazioni di rigetto della pelle trattata geneticamente. Per questo si lavora con una cavia che imita una terapia genica ex vivo sull’uomo. Per questa
ragione gli animali riceventi vengono trattati prima del trapianto di pelle per evitare reazioni di rigetto del
collagene 17 ed aumentare la tolleranza.
32
Casa EB - L’anno 2011
Progressi 2011
Panoramica
Dati salienti
Per mezzo di una tecnica di screening è
stato possibile individuare una speciale
molecola riparatrice e dimostrare la sua
funzionalità nella coltura cellulare. Come
modello di sistema per una efficace correzione è stato stabilito di produrre una
pelle artificiale.
Lo scopo di ulteriori esperimenti è dimostrare se la correzione delle cellule dei pazienti può essere dimostrata
anche sul piano delle proteine. In aggiunta le cellule corrette dei pazienti vengono testate su pelle artificiale. In seguito queste cellule devono essere trapiantate anche sulla pelle di un topo
per testare la loro funzionalità.
Per la prima volta è stato possibile simulare lo scambio di una forbice genica interna al gene collagene 17 grazie ad un modello riparatore sviluppato
in laboratorio. Quest’anno il modello riparatore è stato pubblicato sulla rivista
Nucleic Acids Research con il titolo scientifico “A novel screening system system improbe genetic correction by internal exon replacement” e deve accelerare l’identificazione di efficaci molecole riparatrici.
Come passo successivo il modello riparatore dovrà essere ottimizzato ed
applicato al gene del collagene 7. I
mattoni riparatori più funzionali devono essere immessi nelle cellule del paziente per mezzo dei retrovirus ed essere testati con tecniche di biologia
molecolare.
Ricercatore:
Dott. Ulrich Koller
Durata: illimitata
Sponsor:
DEBRA Austria
Con il modello della”vaccinazione” con
un frammento del tipo collagene 17
sono stati registrati notevoli successi, il
numero dei trapianti riusciti è già molto
alto. E’ in programma la pubblicazione
dei risultati.
Dato che la tollerabilità dei trapianti non
è ancora al 100% si lavora per trovare
l’esatta caratterizzazione della risposta immunitaria contro il tipo collagene
17 per poter ostacolare selettivamente il rigetto delle cellule corrette geneticamente.
Ricercatrici:
Dott. Doris PecklSchmid, Sophie Kitzmüller, MSc.
Durata: fine 2012/
maggio 2013
Sponsor: DEBRA
Austria
Collaboratori: Prof.
Josef Thalhamer, Facoltà di Scienze Naturali
Salisburgo
Ricercatore:
Mag. Alfred Klusegger
Durata: illimitata
Sponsor:
DEBRA Austria
Casa EB - L’anno 2011
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Progetti 2011 – Ricerca EB
Descrizione dei progetti ed obiettivi
Immunologia
Cellule T regolatrici
Il tema di questo progetto è la decodificazione di reazioni immunitarie nella pelle. Sostanzialmente il sistema immunitario sviluppa una memoria per frenare risposte immunitarie contro i propri organi. Dunque
la domanda principale di questa ricerca è la seguente: come si può allenare il sistema immunitario ad
impedire una reazione di rigetto (ad esempio contro un prodotto di terapia genica) nella pelle? Durante
una normale reazione immunitaria (ad esempio infezione) sono coinvolti diversi tipi di cellule. Tra l’altro le
cosiddette cellule T, i globuli bianchi, giocano un ruolo determinante. Gli immunologi dividono due tipi di
cellule T: gli aggressori (effettori) ed i frenatori (regolatori).
Terapia anti tumorale e cura delle piaghe
Terapia anti tumorale per DEB
Nel nostro laboratorio sono in corso lavori per una terapia anti tumorale per pazienti con EB distrofica
recessiva dato che questo gruppo di pazienti presenta un rischio particolarmente elevato di sviluppare
un aggressivo tumore della pelle. Anche qui interviene la tecnologia SMaRT anche se con un’altra funzione. Con questo metodo grazie ad una citotossina viene sostituito un cosiddetto gene marker tumorale (un gene prodotto esclusivamente dalle cellule tumorali) che in seguito sarà sostituito dalla cellula tumorale stessa che verrà dunque distrutta. Con questa terapia le cellule sane rimangono risparmiate dalla terapia. Questo tipo di intervento viene anche detto “terapia genica suicidio”.
Cura delle piaghe
Questo progetto si occupa della ricerca del processo di cura delle piaghe per pazienti RDEB danneggiati dalla mancanza di importanti geni RDEB. Il punto cruciale di questo lavoro sta nel genoma e riguarda
l’attività genica nella pelle piagata e non piagata di pazienti RDEB e persone sane. Inoltre si studia soprattutto l’influsso di peptidi antimicrobici per la cura delle piaghe in pazienti RDEB, sostanze corporee
che servono alla difesa da agenti patogeni. Le informazioni così trovate riguardo importanti geni RDEB
in conclusione vengono usate per la sperimentazione di sostanze che favoriscono una più veloce guarigione delle piaghe.
34
Casa EB - L’anno 2011
Progressi 2011
Panoramica
Dati salienti
E’ stato dimostrato che anche le cellule T
regolatrici possono formare una memoria e
che queste memorie regolatrici inserite nella
pelle la proteggono da reazioni eccessive.
Le celluleT regolatrici memoria sono frenatori migliori perché sono già allenate e conoscono già esattamente il loro obiettivo.
Questo nuovo risultato ha una grande
rilevanza clinica perché per la prima
volta è noto che da un punto di vista teorico anche le cellule T regolatrici con un tipo di vaccinazione possono allenarsi per impedire successivamente una reazione di rigetto. E’
dunque auspicabile arricchire ed attivare le cellule T regolatrici prima di
una terapia genica e in tal modo rallentare o addirittura impedire una reazione di rigetto.
In laboratorio può già essere fondamentalmente dimostrata la fattibilità di questa terapia, tanto che al momento si sta lavorando
al suo miglioramento. Per questo utilizziamo
un nuovo gene marker tumorale che dovrebbe aumentare ulteriormente l’esattezza
e l’efficacia del metodo.
L’anno prossimo gli studi preclinici
proseguiranno. A questo proposito
il metodo dovrà essere sperimentato
su una cavia per mostrare l’efficacia
della terapia anche in un organismo
vivente.
Ricercatrice:
Dott. Christina Gruber
Durata: illimitata
Sponsor: DEBRA
Austria
Collaboratori: Prof.
Barbara Krammer,
Facoltà di Scienze
Naturali, Università di
Salisburgo;
Dott. Lukas Weiss, O.U.
medicina interna III,
Ospedale Regionale
Salisburgo
Sono stati eseguiti dei cosiddetti Microarrays per identificare nuovi geni da impiegare nel processo di guarigione delle piaghe nei pazienti RDEB. Nei pazienti RDEB
era modificata innanzi tutto l’attività di alcuni geni responsabili di processi infiammatori. La loro espressione viene ora studiata attentamente. Oltre a ciò sono stati condotti i primi esperimenti su ruolo e regolazione di un peptide antimicrobico in RDEB.
Il prossimo passo è la creazione di
pelle artificiale RDEB. Questa deve
essere trattata con diverse sostanze
per influenzare il gene rilevante RDEB
ed in tal modo favorire una più veloce guarigione delle piaghe.
Ricercatori: Mag.
Jenny Breitenbach,
Clemens Hüttner, BSc
Durata: inizio 2012 /
settembre 2012
Sponsor: DEBRA
Austria, PMU
Collaboratori: PD
Dott. Roland Lang, O.U.
dermatologia, SLK /
PMU
Ricercatrice: Dott.
Iris Gratz
Durata: illimitata
Sponsor: FWF
Collaboratori: Prof.
Abul Abbas, University of California, San
Francisco
Casa EB - L’anno 2011
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Progetti 2011 – Ricerca EB
Descrizioni dei progetti e obiettivi
Obiettivo terapeutico di struttura
Nuovi principi attivi – Small Molecules
Le mutazioni nel gene cheratina 14 hanno molte ripercussioni sugli altri geni della cellula colpita. Ad esempio vengono inserite vie infiammatorie il cui blocco potrebbe essere molto importante per i pazienti. Per
questa ragione vengono testati determinati principi attivi sulle cellule EB per vedere se in questo modo è
possibile giungere ad un alleviamento dei sintomi. Diacerein è un principio attivo indicato per il trattamento dell’artrite reumatoide. Alcuni mediatori molecolari dell’infiammazione che compaiono nell’artrite reumatoide si possono trovare anche con EBS-Dowling-Meara (EBS-DM).
EB Studi pilota Nucleo EB
In caso di EB i geni vengono modificati dalle mutazioni e portano ad una struttura proteica della pelle
mancante o non funzionale. Forme ereditarie autosomiche dominanti di EB (EB simplex, EB giunzionale,
EB distrofica) rappresentano una forma principale di EB in cui il collegamento tra i diversi strati della pelle è sviluppato in modo insufficiente. L’interazione coordinata (sia dal punto di vista del tempo che dello
spazio) di molte proteine garantisce una pelle intatta e sana. Nei pazienti EB questo flusso di informazioni si modifica e porta ad una destabilizzazione delle cellule della pelle e conseguentemente ad una fragilità di tutta la pelle. Per meglio comprendere le cause della malattia e dirigersi verso l’obiettivo è necessaria la conoscenza di una rilevante interazione proteina-proteina EB negli strati della pelle colpita nelle forme di EB dominante. Queste informazioni in seguito devono essere utilizzate per lo sviluppo di una nuova cosiddetta terapia in vivo. La terapia in vivo è un trattamento sotto forma di farmaci controllabili. Per lo
sviluppo mirato di questi farmaci è necessaria la conoscenza dei meccanismi e dei percorsi molecolari.
36
Casa EB - L’anno 2011
Progressi 2011
Panoramica
Dati salienti
Diacerein è stato testato sulle cellule dei
pazienti in quanto questa sostanza blocca un mediatore infiammatore responsabile di alcuni sintomi. Attraverso il trattamento delle cellule con Diacerein ma
anche con determinati anticorpi che intercettano questi mediatori infiammatori si arriva al cambiamento del sistema
di produzione di albume nella direzione
delle cellule sane.
Le molecole Small sono un’alternativa
per raggiungere in tempi relativamente brevi un’attenuazione dei sintomi associati alla EB. Nei prossimi passi dovranno essere trovati preparativi per uno
studio clinico.
Ricercatrice: Dott
Verena Wally
Durata: illimitata
Sponsor: DEBRA
Austria
Come interessante partner di interazione
di K5 è stato identificato K 16.
K5 gioca un ruolo nella malattia umana
EBS, nelle mutazioni in K5 o K14 che
portano alla formazione di bolle oppure alla fragilità della pelle. K16 era in
grado di inibire la consueta interazione
tra K5 e K14. Di conseguenza è concepibile che un eccesso di molecole
K16 con poche molecole K14 funzionali combatta l’interazione con K5. Inoltre è stato possibile dimostrare che
l’aumentata produzione di K16 induce alcune caratteristiche delle cellule
EBS – un maggiore livello di stress ed
una più breve proliferazione delle cellule colpite. Riassumendo si può dunque
dire che K16 rappresenta un possibile ruolo nella formazione e nella manifestazione di EBS. K16 potrebbe rappresentare un nuovo gene obiettivo
nella lotta contro la EBS. L’inibizione
dell’interazione tra K16 e K5 potrebbe rappresentare innanzitutto l’inizio
di una soluzione nelle forme leggere di
EBS negli anziani.
Questo tipo di ricerca EB è innovativo
esattamente come gli straordinari approcci alla ricerca su scala mondiale
come le terapie geniche oppure con
le cellule staminali.
Approcci terapeutici complementari non sostituiscono le linee di ricerca
esistenti però sono necessari perché
il rischio biologico e medico per una
determinata forma della ricerca è molto alto.
Direttore del
progetto:
Dott. Kamil Önder
Ricercatore: Dott.
Richard Maier
Durata: fine 2011
Sponsor: DEBRA
Austria
Casa EB - L’anno 2011
37
Progetti 2011 – Accademia EB
Descrizione dei progetti e scopi
Obiettivi delle strutture terapeutiche
Targets terapeutici con Dowling-Meara
Le mutazioni nel gene 14 della cheratina rendono soggette alla formazione di bolle le cellule della pelle delle persone colpite. Questa formazione di bolle dipende dalla regolazione di una quantità di geni. In questo
progetto si ricerca quali geni giocano un ruolo in questa formazione di bolle. Chiamiamo questi geni “Targets terapeutici”. Conoscenze più precise su come si arriva alla formazione di bolle potrebbero rendere
possibile la ricerca di principi attivi in grado di intervenire per correggere i processi di formazione di bolle.
Questi principi attivi devono essere utilizzabili quanto più facilmente possibile ed in forma preventiva per le
persone colpite da Downing Meara, ad esempio sotto forma di pomata. Da ciò ci aspettiamo una riduzione della formazione di bolle ed un sensibile miglioramento della qualità della vita.
Cellule staminali
Cellule staminali in provetta/bicchiere ecc
Le cellule staminali sono gli antenati di tutte le cellule del corpo dell’uomo e sono di enorme importanza
in medicina. Tuttavia l’estrazione di cellule staminali è spesso molto difficile per cui sovente è necessario
un campionamento, ad esempio sotto forma di una biopsia. L’estrazione di cellule staminali dall’urina ha
il vantaggio i consentire l’estrazione di relativamente molto materiale in breve tempo e senza dolore.
38
Casa EB - L’anno 2011
Progressi 2011
Panoramica
Dati salienti
Nel frattempo è stato possibile identificare una serie di “targets terapeutici”
che potrebbero essere responsabili della formazione di bolle nelle persone colpite da Dowling-Meara. Molti di questi target giocano un ruolo anche in altre malattie che comportano formazione
di bolle e già si conoscono principi attivi
da utilizzare per il trattamento di queste.
L’anno prossimo si comincerà a testare
una serie di principi attivi. Inoltre verranno utilizzate colture di cellule DowlingMeara che portano una mutazione nel
gene cheratina 14. Ciò chiarirà se questi principi attivi sono in grado di fermare i processi di formazione di bolle ed
in tal modo essere una efficace terapia.
Ricercatore: Thomas
Lettner MA rer.nat.
Durata: 2010-2013
Sponsor: DEBRA
Austria
E’ riuscito isolare cellule staminali
dall’urina e da queste riprodurre diverse
cellule del corpo come ad esempio cellule di cartilagine e di ossa. La produzione di cellule della pelle da cellule staminali è completamente nuova ma ha già
dato risultati molto promettenti.
L’anno prossimo dovranno essere ottimizzate tanto l’apertura quanto la produzione di cellule della pelle.
Ricercatore: Dott.
Verena Wally
Durata: illimitata
Sponsor: DEBRA
Austria
Collaboratori: Prof.
Johannes Grillari, BOKU
Wien
Casa EB - L’anno 2011
39
L
’Accademia EB può ripercorrere il 2011 come
un anno appassionante e ricco di successi. Sul piano del personale ha portato alcuni cambiamenti. La Dott. Dorota Nüß, assistente
dell’Accademia ha ottenuto un importante incarico di ricerca e pertanto ha fatto ritorno alla Facoltà di Scienze Naturali. Per molti mesi le agende dell’Accademia sono rimaste senza assistenza.
Ma, le cose buone richiedono tempo, è stata trovata
una nuova collaboratrice con la Dott. Julia Rebhan
che si è velocemente integrata nella situazione rappresentando un grande guadagno per l’Accademia
con le sue particolari capacità nel marketing, nella
comunicazione e nell’organizzazione.
Tra le belle esperienze dell’anno 2011 si annoverano indubbiamente i numerosi visitatori delle nostre
case. Molti donatori hanno potuto essere assistiti
dentro e fuori le Case EB e tutti quelli che si sono informati sul posto, e qui si considerano naturalmente
anche i medici ospiti, gli scienziati e le altre persone interessate, sono rimasti impressionati da quello che siamo riusciti ad ottenere in
sei anni dall’apertura di questa istituzione. In qualità di medici ospiti il Dott. Mohammedreza Barzegar
dall’Iran e la Dott. Javiera Catalàn
dal Cile hanno potuto raccogliere e
portare nelle loro patrie importanti esperienze diagnostiche e cliniche. Collaboratori dell’ambulatorio
pediatrico mobile (MOKI) sono stati istruiti in questo percorso riguardo EB. Inoltre l’Accademia era occupata con la progettazione di uno
studio clinico (Dermagraft) in collegamento con altri gruppi DEBRA
(DEBRA Irlanda e DEBRA Olanda).
Con l’Ufficio di Coordinamento Nazionale per le Malattie Rare (NKSE)
è stata avviata una collaborazione.
Il piano di azione nazionale per le
malattie rare deve essere inserito
nel NKSE con il sostegno di Gesundheit Österreich
e del Ministero Federale per la Salute.
40
Casa EB - L’anno 2011
Anche la comunicazione
con i promotori di un Progetto di Servizio Nazionale
(NSP) per EB
in Germania
è stata piacevole. Anche la
Round Table
Deutschland
in collaboraziDott. Gabriela Pohla-Gubo
one con DermaKIDS si è posta grandi obiettivi per l’assistenza
ai pazienti EB e nella Casa EB si è informata su svariate necessità e possibilità di sostegno.
L’iniziativa più significativa è stata senza dubbio il progetto EB-CLINET, fortemente voluto dal
Prof. Dott. Helmut Hintner che ha come scopo
l’istituzione di una rete tra centri EB ed esperti di
EB in Europa. Perché questa iniziativa è così importante? Nella primavera 2011 è stata pubblicata la direttiva della Commissione Europea
per i Servizi Sanitari Transfrontalieri
(Directive on Cross-border Healthcare).Ciò comporta per i pazienti un
accesso più facile ai centri specialistici, che tuttavia contrasta con un
principio che dice che devono essere gli esperti e non i pazienti a viaggiare. Nella Casa EB Austria intanto
accompagnamo pazienti di 20 paesi
cozzando con i confini della fattibilità. Per questo il progetto EB-CLINET ha il compito di far conoscere i
nostri esperti oltre Austria. Attraverso la trasmissione delle nostre pluriennali esperienze vogliamo costituire personale specialistico adeguatamente formato e centri specialistici
in ogni paese europeo, sostenere continuamente ed
infine arrivare a consentire ai pazienti di essere cu-
© R. Hametner
Accademia – Rapporto annuale 2011
rati ed assistiti al meglio nei loro paesi di residenza.
In un primo passo è stato spedito un corposo questionario in 30 paesi in ambito europeo (27 paesi
dell’EU e Croazia, Svizzera e Norvegia). Tra l’altro
abbiamo chiesto riguardo i primi referenti per EB,
le prime possibilità diagnostiche, esperti per assistenza e trattamento, numero dei pazienti conosci-
uti, cooperazione ed altre reti. Nel frattempo sono
arrivate le risposte da 24 paesi cosicchè adesso
abbiamo una buona base per ulteriori collaborazioni. L’organizzazione della conferenza EB-CLINET
prevista dal 5 al 7 ottobre 2012 a Salisburgo si occuperà di tenerci pronti per le molte sfide dell’anno
venturo. Ne siamo davvero contenti! Dott. Gabriela Pohla-Gubo,direttrice Accademia EB
Casa EB - L’anno 2011
41
Progetti 2011 – Accademia EB
Nome del progetto e descrizione
EB: CLINET: Rete clinica tra centri EB ed esperti EB
42
Obiettivi
Istituzione di una rete tra centri EB ed esperti EB in
tutti i paesi europei ed in seguito anche oltre i confini europei. Compiti principali dell’iniziativa sono lo
scambio di conoscenze riguardo EB e la creazione
di una base per gli studi clinici futuri.
EB-CLINET:Prima conferenza per specialisti clinici EB,
dal 5 al 7 ottobre 2012 a Salisburgo
Una rete internazionale di tutti gli specialisti EB,
informazione di tutti i partecipanti per mezzo
dell’attuale stato dei centri EB e degli esperti EB
in Europa, esempi Best Practice, direttive e consigli per le terapie per pazienti EB, training per medici EB e terapeuti, sviluppo di una strategia per
l’assistenza di persone malate di EB e loro familiari.
Riorganizzazione della pagina web delle Case EB
www.eb-haus.org
Layout uniforme per le pagine web austriache (Casa
EB e DEBRA Austria). Attualizzazione strutturale e
contenutistica.
Creazione della pagina web di EB-CLINET www. Ebclinet.org
Preparazione di una piattaforma per collaboratori EB-CLINET con tutte le informazioni rilevanti sul
progetto.
Registro EB Austria
Rilevamento di tutti i pazienti che vengono assistiti dal punto di vista diagnostico e/o medico nella
casa EB Austria.
Casa EB - L’anno 2011
Progressi
Per trovare centri EB e referenti EB in tutti i paesi europei sono stati consultati tutti gli esperti EB in Europa
conosciuti da noi assieme ad alcuni altri specialisti EB in ambito internazionale. E’ stato spedito un primo
questionario. Fino adesso sono stati raccolti i dati di 28 paesi (24 in Europa, 4 in altre nazioni).
Definizione della tematica centrale della conferenza. Invito ad oltre 300 contatti internazionali del settore
EB. Discorsi espliciti che grazie all’iniziativa EB-CLINET hanno portato nuovi contatti per ampliare continuamente la rete.
Definizione dei requisiti di base. Scelta delle ditte per la creazione delle nuove pagine web.
Definizione dei requisiti di base. Scelta delle ditte per la creazione delle nuove pagine web.
Registrazione di 354 pazienti di complessivi 20 paesi, di cui 175 dall’Austria.
Casa EB - L’anno 2011
43
R
egistro EB Austria
I registri sono un importante strumento per
il sapere crescente riguardo le malattie rare.
Concentrano dati per mantenere un numero di casi
sufficiente per studi epidemiologici e/o clinici.
Nel registro EB austriaco vengono immessi tutti i pazienti che fino adesso sono stati seguiti in modo diagnostico oppure medico nella Casa EB. Alla fine del
2011 nel registro EB Austria erano compresi 354 pazienti provenienti da complessivi 20 paesi. (Fig. A)
Oltre ai dati principali dei pazienti vengono raccolti
anche e soprattutto i dati diagnostici.
A) Anzahl der registrierten EB-Patienten in Österreich,
dargestellt nach Bundesländern (n = 175)
In questo modo è possibile registrare i risultati della diagnostica primaria per mezzo della mappatura
dell’antigene. Questa è nuovamente la base per ulteriori visite, specialmente l’analisi delle mutazioni (diagnostica secondaria). Da ultimo a causa dei costi molto elevati e della ricerca di mutazioni genetiche
spesso molto lunga da determinare non è eseguibile su tutti i pazienti.
Per gli studi clinici futuri sulle terapie molecolari per
EB si tratta di una conditio sine qua non, dunque irrinunciabile.
Dei complessivi 354 pazienti 175 provengono
dall’Austria*. Nella fig. B è stato rappresentato il numero di pazienti EB divisi per stato.
B) Verteilung der Subtypen von
EB-Betroffenen aus Österreich (%, n = 175)
Un confronto dei sottotipi di EB riferito ai pazienti austriaci (175) e pazienti EB di altri paesi (179) mostra notevoli differenze: mentre in Austria si rivolgono anche
pazienti con forme leggere di EB, (EBS 55%), i pazienti stranieri in caso di gravi forme di EB (DEB, 64%)
cercano in prevalenza il contatto con la Casa EB Austria (Fig. C e D).
Dott. Gabriela Pohla Gubo, Direttrice Accademia EB.
*) In Austria si contano circa 500 pazienti EB.
44
Casa EB - L’anno 2011
C) Verteilung der Subtypen von
EB-Betroffenen aus dem Ausland (%, n = 179)
Cronaca
Ospiti di Casa EB Austria
Titolo
Nome, Organizzazione
Paese
Signora
Helgard Ahr-Leitner, Mariposa (Artforum)
A
Dottor
Hannes Auer, Round Table 30
A
Dottor
Florian Bachner, Gesundheit Österreich GmbH
A
Dottor
Mohammedreza Barzegar, Shohadaye Tajrish Hospital
Irl
Prof. Dott.
Christopher Baum, Medizinische Hochschule Hannover
D
Dottor
Thomas Bestebner, Round Table 30
A
Ministro
Walter Blachfellner, Postmusik Salzburg
A
Signora
Lisa Brunner & Team, Interact-Club Graz
A
Dottor
Javiera Catalàn, Casa EB Cile
RCH
Prof. Dott.
Michele De Luca, Università di Modena e Reggio Emilia
I
Signor
Jimmy Fearon, DEBRA Irlanda
Irl
Signor
Florian Forstenpointner, benefattore privato
A
Signora
Waltraud Forstenpointner, benefattrice privata
A
Signora
Maria Gruber, Mariposa (Artforum)
A
Signora
Sabine Grünberger & Team, MOKI Kärnten
A
Signor
Johann Gucher, Global Kids Fund
A
Signor
Christian Gutmann, Weinbar HabsBurger/Festungsteufel
A
Signor
Matthias Haas e gli Eisenbahnermusiker
A
Signora
Andrea Hofer, Casa Ronald McDonald
A
Signora
Katharina Jaks, GameForLife
A
Dottor
Avril Kennan, DEBRA Ireland
Irl
Prof. Dott.
Christa Kepplinger, Maturaklasse Wirtschaftskundliches Gymnasium
A
Signor
Heimo Krischke, Lieferringer Dorffest ARGE
A
Dott. (FH)
Christine Leopold, Gesundheit Österreich GmbH
A
Dottor
Jan Lessem, Dermagraft-Studie
USA
Dott.
Karin Lublasser, Scuola elementare Wals
A
Signor
Alfons Mazur, benefattore privato
A
Dottor
Martin Niklas, Round Table 30
A
Signor
Matthias Schindlauer, Postmusik Salzburg
A
Signor
Markus Schmidt, SV Uttendorf Raiffeisen
A
Dottor
Jens Schosnowski, Round Table 30
A
Signora
Ank ten Siethoff, DEBRA Olanda
NL
Signor
Johann Teuschl, Burger King
A
Signor
Volker Uiberreither, Licht ins Dunkel (Luce nel buio)
A
A
Dottor
Till Voigtländer, Gesundheit Österreich GmbH/NKSE
Signor
Karsten Warnke, Round Table 219
D
Signor
Sven Weisswange, benefattore privato
ZA
Herr
Manuel Wukits, GameForLife
A
Casa EB - L’anno 2011
45
Attività di formazione ed aggiornamento
Nell’anno 2011 si sono svolte le seguenti manifestazioni per la formazione e l’aggiornamento dei collaboratori di Casa EB Austria come anche di membri e collaboratori di DEBRA Austria:
Data
Manifestazione
Località
17. – 19. 02. 2011
XXXVIII Congresso della Comunità di Lavoro per la Ricerca
Dermatologica di Tubinga
Tubinga D
Seminario del Dott. Jan Lessem (USA): Dermagraft
Casa EB Austria (A)
Conferenza EUROPLAN (European Project for Rare Diseases
National Plans Development)
Roma I
26. 02. 2011
Giornata Europea per le Malattie Rare –
Manifestazione informativa dei gruppi di auto aiuto
Salisburgo A
28. 02. 2011
Simposio Europeo “Rare but Equal”
Bruxelles B
04. – 06. 03. 2011
Fine settimana per Famiglie EB
Salisburgo A
22. – 23. 03. 2011
2. Meeting EUCERD
(European Union Committee of Experts on Rare Diseases)
Lussemburgo L
Seduta Consiglio Direttivo ed ass. generale DEBRA Alto Adige
Dobbiaco I
Clinical Gene transfer: state of the art conference & e-chips
European congress on human iPS cells
Parigi F
08. 04. 2011
Seduta del Consiglio direttivo ed assemblea generale straordinaria DEBRA Austria
Vienna A
13. 04. 2011
Workshop DEBRA Ireland
Casa EB Austria (A
29. – 30. 04. 2011
XIII. Congresso annuale della Österreichischen Gesellschaft
für Wundbehandlung
Salisburgo A
20. – 21. 05. 2011
Forum Regionale sulle Malattie Rare
Innsbruck A
27. – 29. 05. 2011
Fine settimana per uomini EB
Salisburgo A
01. – 03. 07. 2011
Fine settimana per madri EB
Salisburgo A
07. 09. 2011
Simposio internazionale Natural Gene Therapy of the Skin
arcellona E
08. 09. 2011
Workshop EUCERD: Recommendation on Quality Criteria for
National Centres of Expertise for Rare Diseases
Lussemburgo L
3. Meeting annuale della Austrian Association of Molecular
Life Sciences and Biotechnology (ÖGMBT)
Salisburgo A
11. Congresso annuale della Österreichische Gesellschaft für
Humangenetik – Società Austriaca per la Genetica Umana
Salisburgo A
05. – 08. 10. 2011
14th European Forum Health Gastein
Bad Hofgastein A
13. – 15. 10. 2011
Genodermatoses in Mediterranean –
Together Agaunst Genodermatoses
Parigi F
Ambulatorio Generale EB
Casa EB Austria A
21. 02. 2011
24. – 25. 02. 2011
02. 04. 2011
07. – 09. 04. 2011
28. – 30. 09. 2011
30. 09. 2011
14. 10. 2011
46
Casa EB - L’anno 2011
Data
Manifestazione
Località
Consiglio di Amministrazione DEBRA Austria
Casa EB Austria A
Incontro annuale ed assemblea generale DEBRA Austria
Salisburgo A
Interreg IV-Manifestazione informativa “Cyclorama”
Monastier/TV I
24. – 25. 10. 2011
3rd Meeting of the EUCERD
(European Union Committee of Experts on Rare Diseases)
Lussemburgo I
27. – 30. 10. 2011
DEBRA International Congress Epidermolysus Bullosa 201
Groningen NL
11. – 13. 11. 2011
Congresso annuale Österreichische Gesellschaft für Dermatologie und Venerologie (ÖGDV)
Linz A
16. – 18. 11. 2011
ZWM®-Management delle ferite
Bregenz A
18. – 19. 11. 2011
Interreg IV incontro 2011
Bolzano I
02. – 03. 12. 2011
Congresso Austriaco per le malattie rare “Il dialogo va avanti”
Vienna A
03. 12. 2011
Seduta per la costituzione dell’associazione Pro Rare Austria,
Alleanza contro le malattie rare
Vienna A
14. 10. 2011
15. – 16. 10. 2011
20. 10. 2011
Premi e riconoscimenti
I seguenti premi e riconoscimenti sono stati ottenuti dai collaboratori di Casa EB nel 2011:
Nome
Riconoscimento
Data
Dott. Christina Gruber
Premio Paracelsus in bronzo per la scienza, PMU
04. 07. 2011
Dott. Christina Gruber
Isidor Neumann-Posterpreis, Österreichische Gesellschaft
für Dermatologie und Venerologie
12. 11. 2011
Dott. Martina Haim
Premio Paracelsus in bronzo per la scienza, PMU
04. 07. 2011
Univ.-Prof. Dott.
Helmut Hintner
Conferimento del titolo di Medical Officer
04. 05. 2011
Dott. Ulrich Koller
Premio Paracelsus in bronzo per la scienza, PMU
04. 07. 2011
Dott. Ulrich Koller
Österreichischer Dermatologen-Preis – Unilever-Preis,
Österreichische Gesellschaft für Dermatologie und Venerologie
12. 11. 2011
Dott. Eva Murauer
Premio Paracelsus in argento per la scienza, PMU
04. 07. 2011
Dott. Kamil Önder
Premio Paracelsus in oro per la scienza, PMU
04. 07. 2011
Dott. Kamil Önder
Scienziato dell’anno 2010, PMU
04. 07. 2011
Dott. Verena Wally
Premio Paracelsus in argento per la scienza, PMU
04. 07. 2011
Casa EB - L’anno 2011
47
Pubblicazioni della Casa EB
E
rgoterapia – Manuale in inglese. L’ergoterapeuta
salisburghese Hedwig Weiß e Florian Prinz lavorano attivamente da qualche tempo ad un progetto conseguente alla loro brochure per i genitori “Autonomi nella quotidianità con l’Epidermolisi bollosa”, apparso nel 2009. Il manuale “Occupational Therapy in
Epidermolysis bullosa” scende più nel dettaglio e si rivolge in prima linea ai medici specialisti. Come gli autori
confermano questo libro è comunque molto utile anche
per i pazienti e per i congiunti che li accudiscono. Il libro vedrà la luce nella primavera 2012 in lingua inglese edito dalla prestigiosa casa editrice Springer. Con
questo libro vorremmo mettere a disposizione le esperienze raccolte nella Casa EB per essere d’aiuto laddove scarseggiano le conoscenze riguardo cura e assis-
48
Casa EB - L’anno 2011
tenza per EB. Non è stato
facile trovare una traduttrice per questo progetto ma dopo lunghe ricerche abbiamo avuto fortuna: la traduttrice Prof. Patience Higman è lei stessa ergoterapeuta ed inglese di nascita ma vive e
lavora da anni in Germania. Lo staff del progetto è felice dell’imminente
presentazione dell’opera finita ai pazienti e della sua
messa in commercio. Mag. Barbara Dissauer, DEBRA Austria
EB Ricerca internazionale
EB, ricerca su strade internazionali
L
a ricerca scientifica è la ricerca di nuove conoscenze al contrario delle scoperte casuali. Da ciò
deriva la documentazione sistematica e la pubblicazione dei risultati in forma di lavori scientifici.”così
afferma Wikipedia, l’enciclopedia online. Dall’inizio del
nostro “Aiuto per i Bambini Farfalla” è stato subito chiaro a tutti che la ricerca è la chiave per la guarigione. Sono indispensabili nuove conoscenze nel campo
dell’EB per poter sviluppare terapie adeguate. La cosa
difficile per la nostra missione è il fatto che nel caso
di una malattia di questo tipo non è possibile rivolgersi né alla sanità pubblica né all’industria farmaceutica.
Lo sviluppo di terapie in questo campo non promette una grande fama (in effetti si tratta di un gruppo di
pazienti relativamente piccolo) né grandi successi scientifici (elevati costi per lo sviluppo con un mercato
ristretto). Per questa ragione la ricerca nel campo EB
è sempre stata ed è tuttora una delle colonne portanti
nella Casa EB. Qui negli ultimi anni – come è possibile evincere anche da questo rapporto annuale – sono
state poste importanti pietre miliari.
© debra austria (2)
Negli ultimi due anni abbiamo fatto un altro importante passo per DEBRA Austria: abbiamo iniziato
una cooperazione scientifica con il meglio del meglio
su scala mondiale nel campo della ricerca sulla EB.
Barbara Dissauer con Clare Robinson, Research Manager DEBRA
Perché?coPerché noi come organizzazione di auto aiuto dobbiamo guardare oltre il nostro naso ed orientarci anche in campo internazionale. Perché eccellenti
ricercatori con le loro idee riguardo i vari approcci curativi non sempre lavorano in Austria. Perchè possiamo sostenere meglio in modo effettivo e focalizzato i
gruppi di ricerca scientifica oltre i confini del nostro paese in collaborazione con gli altri gruppi DEBRA che
non ricercando da soli. Ed infine perché noi in qualità di gruppo DEBRA particolarmente attivo vogliamo
partecipare alla strategia di ricerca internazionale in
modo commisurato alle esigenze dei nostri pazienti EB.
Questo progresso non è stato improvvisato, è stato riflettuto molto ed è stato preparato bene. DEBRA Austria si serve in questo caso di un procedimento di gara
già ben in vigore da anni (come modalità del processo)
e di un comitato consultivo scientifico (MSAP, vedi sotto) nel quale esperti di fama internazionale giudicano
da un punto di vista scientifico la qualità e la fattibilità
dei progetti presentati. Nell’ambito di più giri descrittivi
sono stati scelti finora 20 progetti di ricerca particolarmente importanti da università di prestigio e da istituti
di ricerca, 7 di questi sono già stati conclusi con successo. A seguire alcuni esempi di nostri partner internazionali (Progetti in dettaglio a pag. XX):
Soci Medical and Scientific Advisory Panel (MSAP)
EB-Ricerca internazionale – L’anno 2011
49
Stanford University, Columbia University, The
Jackson Laboratory, University of Colorado, University of Minnesota
nInghilterra: Durham University, Queen Mary University of London, King‘s College London
n Francia: Association pour le Développement des
Sciences Médicales
nIrlanda: National University of Ireland
nItalia: Centre for Regenerative Medicine University
of Modena and Reggio Emilia
La strategia di ricerca di DEBRA prevede i seguenti
punti fondamentali:
n Ricerca
di base (biologia e genetica): solo attraverso l’esatta comprensione dei nessi biologici e genetici si possono scoprire nuove terapie.
nSviluppo terapeutico: molti inizi sembrano più che
promettenti – terapie geniche, terapie cellulari, terapie proteiniche e mediche
n Cura delle ferite e tumori della pelle con EB.
Nel 2011 DEBRA Austria come sostenitore della ricerca di DEBRA International ha dato impulso a qualcosa di completamente nuovo.
Abbiamo sottoscritto un finanziamento dedicato esclusivamente allo sviluppo di terapie. Lo sviluppo di processi curativi è di per se molto costoso e dura in genere molto più a lungo di un progetto di ricerca di base.
Prof. Dr. Leena Bruckner-Tuderman, Presidente MSAP
50
EB-Ricerca internazionale – L’anno 2011
Il nuovo Collaborative Programme Fund si differenzia
dalla linea di ricerca tenuta fino adesso da una parte
per il livello della ricerca, dall’altra per una durata più
lunga e per il carattere cooperativo del progetto. Oltre
al beneficiario del contributo (direzione del consorzio)
deve essere coinvolto almeno un altro partner di progetto accademico, clinico o terapeutico che porti ancora altri esperti per realizzare le ricerche in programma. Nel giugno 2011 abbiamo invitato la comunità di
ricerca internazionale a partecipare a questo bando. Il
fondo è stato reclamizzato con titoli a tutta pagina su
internet e nelle riviste scientifiche (come Nature). Circa
20 gruppi di ricerca e consorzi hanno risposto all’invito
, 9 sono arrivati alla selezione finale e verranno valutati
da una commissione di esperti alla fine di marzo 2012.
La giuria è stata costituita proprio per questo bando ed
è composta da esperti internazionali nel campo della
ricerca EB e da specialisti dell’industria farmaceutica.
Da uno a due progetti di interesse davvero straordinario alla fine riceveranno finanziamenti fino a 5 anni.
In generale come si può assicurare che i progetti migliori riescano ad essere realizzati? La parola magica
è: procedimento Peer-Review. Come funziona questo tipo di perizia? Le ricerche di grande rilevanza scientifica vengono periziate in tutto il mondo secondo
uno schema ben preciso. Anche DEBRA Austria si attiene a questo principio ormai accettato unanimemente (Vedi riquadro).
Il MSAP al lavoro
© debra austria (2)
nUSA:
DEBRA International ha raccolto una commissione di
esperti di prima classe tra ricercatori EB, medici e specialisti clinici. La cosiddetta MSAP (Medical and Scientific Advisory Panel) è composta da
In questo modo è garantito che non sarà l’opinione di
un singolo a portare alla scelta più ragionata del progetto da sostenere ma la discussione di esperti del
settore.
Prof. Leena Bruckner-Tuderman (Germania) Presidente
Prof. Giovanna Zambruno (Italia) Vicepresidente
Prof. Robin Eady (Gran Bretannia)
Prof. Jo-David Fine (USA)
Dr. Adrian Heagerty (Gran Bretannia)
Prof. Helmut Hintner (Austria)
Prof. Peter Humphries (Irlanda)
Prof. Irene Leigh (Gran Bretannia) Prof. Thomas Magin (Germania)
Dr. John Marshall (Gran Bretannia)
Dr. Jemima Mellerio (Gran Bretannia)
Prof. Jouni Uitto (USA)
Siamo tutti convinti seguendo il nostro motto “E’ possibile guarire dalla EB!” di essere sulla strada giusta.
La competente consulenza e la collaborazione della
Dott. Clare Robinson, research managerin di DEBRA
International a Londra si sono rivelate davvero preziose. In qualità di biologa molecolare è ben ferrata, inoltre conosce molto bene anche le imprese scientifiche
internazionali ed è a stretto contatto con tutti i più illustri ricercatori EB. Fino adesso il procedimento del
programma di ricerca e dei singoli risultati parziali nei
progetti in corso ci danno giustificate speranze di alleviamento della sofferenza e di guarigione per EB in un
futuro abbastanza prossimo. E questo è lo scopo priMag. Barbara Disoritario per i “Bambini Farfalla”. ­
sauer & Dr. Rainer Riedl, DEBRA Austria
Si riunisce due volte all’anno per periziare i progetti di
ricerca presentati e per giudicarli secondo un sistema
a punti obiettivo e trasparente. I criteri a questo proposito sono i seguenti.
n Qualità ed originalità scientifiche
n Fattibilità con riferimento al tempo disponibile ed alle
risorse del progetto
n Rilevanza per la diagnosi e la terapia per EB
EB-Ricerca internazionale – L’anno 2011
51
Progetti 2011 – Ricerca EB-Ricerca internazionale
Descrizione del progetto
Terapia per EBD basata sulle cellule
Titolo originale: Cell- based therapy for distrophic epidermolysis bullosa
In questo progetto vengono impiantate su topi con EBD cellule staminali mesenchimali (MSC= cellule progenitrici del tessuto connettivo) ricavate dal midollo osseo. Si ricerca se le cellule staminali si propagano nella pelle in quantità soddisfacente e se la proteina collagene 7 viene prodotta in quantità adeguata ed in tal
modo si migliori il quadro clinico. Il potenziale terapeutico di MSC per diverse malattie sia congenite che contratte dopo la nascita è stato già dimostrato in numerosi studi. È stata dimostrata anche la sua efficacia per
l’autoregolazione della pelle e per la guarigione delle ferite. Tuttavia non è ancora chiaro se le cellule staminali adulte come le MSC siano utilizzabili in modo terapeutico anche per le malattie genetiche della pelle come
EB. Dunque la domanda principale in questo progetto è: le MSC sono in condizione di generare la struttura
proteinica mancante contribuendo in tal modo all’ancoraggio degli strati della pelle?
E’ stato dimostrato che le MSC hanno prodotto sufficiente collagene 7ed in tal modo hanno ripristinato il collegamento tra gli strati della pelle (derma ed epidermide) migliorando sensibilmente il quadro clinico di EBD.
Con l’aiuto di feromoni trappola (chemochine = proteine attivatrici che provocano un movimento migratorio
delle cellule) le cellule staminali hanno potuto trovare con sicurezza la strada per la pelle per poter assicurare una larga distribuzione nel tessuto. Nel prossimo passo saranno necessari ulteriori dettagli sulle analisi di
queste chemochine e dei recettori connessi per migliorare ulteriormente l’approccio terapeutico.
Trans-Splicing-Terapia genica su gene cheratina 14
Titolo originale: Trans-splicing gene therapy in the KRT14 gene
EB simplex di tipo Dowling Meara (EBS-DM) è causata molto di frequente da mutazioni nel gene cheratina
14. La particolarità di questa forma di EB è che è prevalentemente ereditaria. Ciò significa che bastano quantità molto ridotte di gene modificato per migliorare sensibilmente il quadro clinico. Questo comporta un caso
particolarmente difficile per una terapia genica in quanto è prevedibile un alto tasso di modifiche. In questo
progetto il meccanismo delle singole cellule viene utilizzato con enzimi e mediatori per poter estrarre durante la maturazione del gene il frammento modificato con l’aiuto della forbice genica (Trans-Splicing) e sostituirlo con uno intatto.
Da ciò deriva un gene intatto nel quale la parte difettosa è stata eliminata ed in cui è possibile produrre una
proteina funzionale da una cellula sana. Per questo è fondamentale pianificare in modo estremamente preciso l’intervento delle molecole riparatrici che devono provvedere alla realizzazione di importanti presupposti.
Naturalmente deve essere disponibile il frammento corrispondente di cheratina 14 da rimpiazzare. Particolarmente importante è anche un processo di riconoscimento, che riconosce il gene obiettivo e si può legare a
questo per permettere uno scambio del frammento genico. Dopo l’ultimazione di un’adeguata molecola riparatrice vengono trattate le cellule della pelle del paziente che hanno dimostrato una mutazione nel gene cheratina 14 ed in conclusione vengono caratterizzate le cellule trattate, in questo modo sono possibili tanto una
correzione sul piano RNA (RNA = Acido ribonucleico all’interno della cellula provvede ad introdurre informazioni genetiche nella proteina) quanto nel prodotto finale genico stesso, la proteina cheratina 14. La correzione
era chiaramente visibile anche al microscopio. Il risultato di questo processo è dunque una funzionale molecola riparatrice per la cheratina 14 con la quale potranno essere trattate con successo le cellule dei pazienti.
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EB-Ricerca internazionale – L’anno 2011
Progetti di ricerca internazionale (MSAP)
Luogo della ricerca
Dati salienti
Jefferson Medical College, Department od Dermatology and Cutaneous Biology, Philadelphia, USA
Ricercatrice: Dott. Olga Igoucheva
Durata: 2,5 anni (apr.2009-sett.2011)
Committente: DEBRA Austria / DEBRA International
Stato del processo: concluso
PMU (Paracelsus Medizinische Privatuniversität)
Salzburg, Università Clinica per Dermatologia, Unità per Dermatologia Molecolare e Casa EB Austria,
Salisburgo, Austria
Ricercatore: Prof. Johann Bauer
Durata: 2 anni (Apr.2009 – apr.2011)
Committente: Debra Austria / Debra International
Stato del processo: concluso
EB-Ricerca internazionale – L’anno 2011
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Progetti internazionali di ricerca (MSAP)
Descrizione del progetto
Sangue del cordone ombelicale_Cellule staminali per il trattamento di REDB
Titolo originale:Umbilical Cord Blood Multi-lineage Stem Cells In The Treatment Of Recessive Dystrofic Epidermolysis Bullosa
Molti studi clinici e preclinici hanno mostrato che un trapianto allogenico (da un donatore, non dal paziente stesso) di cellule staminali prelevate dal midollo osseo oppure dal sangue del cordone ombelicale potrebbe contribuire al miglioramento del quadro clinico in caso di REBD. Nonostante il molto promettente potenziale alcune domande rimangono aperte, prima che questo tipo di intervento possa essere sviluppato come
un’efficace terapia. Una delle domande cardine è: quali cellule nel midollo osseo e nel sangue del cordone
ombelicale sono quelle che dimostrano un effetto positivo sulla RDEB? Queste possono essere isolate ed offerte come un prodotto mirato? In questo studio è stato isolato e testato nella sua efficacia contro la RDEB
uno speciale tipo di cellula staminale, chiamato USSC, dal sangue del cordone ombelicale umano. E’ stato
dimostrato che queste USSC presentano tutte le caratteristiche più importanti delle cellule staminali embrionali. Topi immunodepressi sono stati selettivamente feriti, USSC sono state iniettate accanto alla piccola area
ferita ed in seguito è stato tenuto sotto controllo il processo. Le USSC hanno formato con successo la proteina collagene 7 che si trova in quantità troppo esigue nei pazienti REDB. Si è notata una guarigione delle ferite più veloce nei topi trattati che in quelli non trattati. Le USSC si sono mosse in modo mirato verso le aree
danneggiate e dopo tre giorni erano reperibili solo in queste zone. Ha avuto luogo una funzionale rigenerazione della pelle con formazione di follicoli piliferi e ghiandole sebacee. Inoltre è stato sviluppato un metodo per
seguire per mezzo di procedimenti non invasivi di imaging mediante l’utilizzo di una linea cellulare USSC con
caratteristiche fluorescenti i movimenti delle cellule trapiantate in tempo reale su cavie.
Inibitori della cascata plasmonogena – Un possibile trattamento del difetto di adesione epiteliale e la formazione di
tumori in pazienti EBJ
Titolo originale. Inhibitors of the plasminogen cascade – a possible treatmentfor the epithelial adhesion defect and
tumor formation in JEB patiens
Con la EBJ a causa della mancanza della proteina Perlecan nei cheratinociti ed in secondo luogo dell’aumentata
attività dell’enzima uPA vengono attaccate le strutture esterne della pelle. Ciò favorisce la formazione di carcinomi a cellule squamose, una forma molto aggressiva di tumore della pelle.
Attraverso l’interruzione dell’attività enzimatica – la cascata plasminogena in colture di pelle- l’adesione delle cellule è stata migliorata utilizzando sostanze inibitrici e con questa è stata assicurata anche l’integrità della pelle. E’ confortante sapere che ci sono già sul mercato alcune interessanti sostanze inibitrici per le terapie
antitumorali e che altre si trovano nella fase degli studi preclinici. Ora ci si indirizza verso un’ulteriore ricerca
riguardante l’utilizzo clinico e cioè con uno sguardo sui possibili effetti terapeutici delle sostanze inibitrici uPA
per la prevenzione della formazione di bolle e la formazione di carcinomi a cellule squamose.
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EB-Ricerca internazionale – L’anno 2011
Luogo della ricerca
Columbia University, Department of Medicine and
Pathology, New York, USA
A.D.S.M. Association ppur le Développement des
Sciences Médicales, Faculté de Médecine, Nizza,
Francia
Dati salienti
Ricercatore: Prof. Mitchell S: Cairo
Durata: 1 anno (apr.2010-mar.2011)
Committente: DEBRA Austria / DEBRA International;
DEBRA US
Stato del progetto: concluso
Ricercatore: Dott. Laurent Gagnoux-Palacios
Durata: 3 anni (nov.2009-ott.2012)
Committente: DEBRA Austria / DEBRA International
Stato del progetto: in corso
EB-Ricerca internazionale – L’anno 2011
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Progetti di ricerca internazionale (MSAP)
Descrizione del progetto
Sviluppo e riparazione genetica di cellule staminali pluripotenti indotte (iPSC) in caso di REBD
Titolo originale: Development and genetic repair of induced pluripotent stem cells in RDEB
Sul terreno antistante a questa ricerca i gruppi di ricercatori hanno mostrato in Giappone e negli USA che
le normali cellule della pelle possono essere riconvertite in uno stato somigliante a quello delle cellule staminali. Queste cellule riprogrammate prendono il nome di staminali pluripotenti indotte (iPSC). Sono specifiche
del paziente (per tanto non scatenano reazioni di rigetto immunitario), si comportano come cellule staminali allo stato embrionale e possono svilupparsi in quasi tutti i tessuti del corpo. Lo scopo è quello di ricercare
le possibilità di utilizzo della tecnologia iPSC per la cura della EB. Nell’ambito del progetto è stato possibile
realizzare iPCS da diverse cavie ed anche dai fibroplasti di un paziente umano di RDEB. Nel prossimo passo (Grant extension) gli iPSC geneticamente corretti dovranno differenziarsi in cheratinociti e fibroblasti.
Trapianto delle cellule della pelle dai follicoli piliferi come approccio terapeutico per REBD
Titolo originale: Transplantation of Hair >Follicle Dermal Cells as a Therapeutic Approach for Recessive Dystrophic
Epidermolysus Bullosa
Negli scorsi lavori è stato possibile mostrare che e cellule del midollo osseo di individui sani dopo essere
state iniettate in pazienti REDB si vanno ad insediare nella pelle dove producono il collagene 7 che manca
ai pazienti REDB. In questo studio ora deve essere ricercato se le cellule dai follicoli piliferi che provengono
dalla pelle ed hanno caratteristiche di guarigione delle ferite simili alle cellule staminali raggiungono gli stessi risultati. Viene testato su cavie se cellule della pelle provenienti dal follicolo pilifero dopo un’iniezione migrano direttamente sulla ferita contribuendo alla sua guarigione, se producono collagene 7 e se possono rigenerare le normali funzioni della pelle. Da ultimo si deve verificare sulla pelle coltivata se le cellule della pelle provenienti da follicoli piliferi mantengono la tenuta e se possono incentivare la crescita delle cellule dello
strato superiore della pelle (Epidermide) nei pazienti affetti da RDEB. Questo aprirebbe nuove possibilità di
interventi terapeutici in futuro.
Analisi patologica ed immunologica dell’epitelioma spino cellulare in RDEB per lo sviluppo di nuovi biomarker
(marcatori biologici).
Titolo originale: Pathological and Immunological analysis of RDEB-SCC for the development of novel biomarkersMolteplici studi hanno mostrato che c’è solo una piccola differenza nell’espressione genica tra gli epiteliomi
spino cellulari di pazienti RDEB e pazienti non RDEB. Tuttavia gli epiteliomi spino cellulari nei pazienti RDEB
tendono molto alla metastasi mentre nei pazienti non RDEB tendono ad un’aggressione locale invasiva. Nel
frattempo si è anche saputo che ci sono differenze nel microambiente tumorale tra epiteliomi spino cellulari di pazienti RDEB e pazienti non RDEB. Si è scoperto che il microambiente del tumore è una parte attiva
nello sviluppo dei tumori. In questo progetto dunque deve essere studiato il ruolo del microambiente del tumore e oltre a ciò le conseguenti possibilità di utilizzare il microambiente come scopo terapeutico.
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EB-Ricerca internazionale – L’anno 2011
Luogo della ricerca
IMBA Istituto per Biotecnologia molecolare, Vienna
Durham University, School of Biological and Biomedical Sciences, Durham, Gran Bretagna
Queen Mary University of London, Barts and London Medical School, Institute of Cancer, Centre for
Tumor Biology, Londra, Gran Bretagna
Dati salienti
Ricercatore: Prof. Josef Penninger
Durata: 2 anni (nov. 2009 – ott. 2011)
6 mesi di finanziamento ad interim (Grant extension)
(feb.-lug. 2012)
Committente: DEBRA Austria/DEBRA International
Stato del progetto: Progetto 1 concluso; Progetto 2 valutato
positivamente – partenza nel 2012
Ricercatore: Prof. Colin Jahoda
Durata: 2 anni (giu. 2011 – giu. 2013)
Committente: DEBRA Austria/DEBRA International
Stato del progetto: in corso
Ricercatore: Dott John F. Marshall
Durata: 2 anni (nov. 2010 – 0tt. 2012)
6 mesi di finanziamento ad interim (Grant extension)
(Feb.-lug. 2012)
Committente: DEBRA Austria/DEBRA International
Stato del progetto: in corso
EB-Ricerca internazionale – L’anno 2011
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Progetti di ricerca internazionale (MSAP)
Descrizione dei progetti
Organo trasportatore anionico 1B3 come obiettivo terapeutico per REDB in associazione a epitelioma spino cellulare
Titolo originale: Organic anion transporter 1B3 as a therapeutic target of recessive dystrophic epidermolysis bullosa
associated squamous cell carcinoma
Gli organo trasportatore anionico (OATP) sono proteine che infiltrano nelle cellule le sostanze esogene dal
sangue. Nell’epitelioma spino cellulare, presente in modo particolare nei pazienti REBD, è stata trovata la
proteina PATP 1B3. Ha la funzione di trasportare le sostanze solubili ed alcuni farmaci mediante la circolazione sanguigna nel fegato e viene formata normalmente solo nel fegato.
Dalla più recente letteratura si sa comunque anche che il carcinoma dell’intestino crasso si sposta al polmone ed al seno. Poter trasportare i farmaci nella cellula come una proteina è chiaramente molto interessante
per le terapie antitumorali.
In questo progetto è stato mostrato che nelle normali copie del gene collagene 7 danneggiato dalla EBD
l’espressione di OATP1B3 diminuisce nelle cellule tumorali. Ne consegue l’ipotesi che OATP1B3 contribuisca
nelle forme tumorali della pelle particolarmente aggressive e che quindi possa essere usato come approccio
terapeutico contro il cancro. Gli obiettivi concreti di questa ricerca:
• Deve essere determinata la misurazione esatta dell’espressione di OATP1B3in pazienti EB affetti da tumore alla pelle.
• La proteina deve essere verificata come vettore attivo con la capacità di sopprimere in modo selettivo le
cellule tumorali.
• Il meccanismo del collagene 7 per la regolazione della proteina OATP1B3 deve essere sondato.
• Il meccanismo della sopravvivenza delle cellule tumorali a causa dell’espressione di OATP1B3 deve essere verificato.
Bendaggi intelligenti e funzionali per la guarigione delle ferite in caso di REDB
Titolo originale: Advanced Smart Functional Dressing for Recessive Dystrophic Epidermolysis Bullosa (RDEB) Wound
Repair
Una sfida particolare per i pazienti EB è la convivenza con ferite ostinate e per niente facili da curare. Scopo del progetto è un sistema di copertura delle ferite altamente evoluto per il trattamento di ferite REBD. Un
bendaggio non deve fungere esclusivamente da sistema di chiusura e barriera meccanica ma anche secernere localmente geni collagene 7, che mancano ai pazienti REBD. Con questo sistema dunque si ha un bendaggio per le ferite di nuova generazione con una terapia genica topica (su aree limitate, locale). Questo dovrà portare in futuro ad una migliore guarigione delle ferite ed ad un’aumentata capacità di una “vera” rigenerazione della pelle. Nell’ambito di questo processo sono stati sviluppati con successo tre diversi sistemi di idrogel per la copertura delle ferite. Queste sono in condizione di inserire determinati geni nelle cellule, in particolare collagene 7, essenziale per la guarigione delle ferite dei pazienti REBD. E’ stato esaminato e dimostrato che nessuna delle tre coperture per ferite ha effetti tossici sulle cellule. A temperatura ambiente la medicazione è allo stato liquido; dopo l’applicazione sull’area della ferita diventa una sorta di benda protettiva di gel
che può essere adattata e conformata secondo le necessità.
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EB-Ricerca internazionale – L’anno 2011
Luogo della ricerca
Dati salienti
Ninewells Hospital and Medical School, Centre for
Oncology and Molecular Medicinem Dundee, Gran
Bretagna
Ricercatore: Dott. Andrew P. South
Durata: 1 anno (gen. 2011- dic.2011)
6 mesi di finanziamento ad interim (Grant extension) (feb.- lug.
2012)
Committente: DEBRA Austria/DEBRA International
Stato del progetto: concluso, non è ancora arrivato il
rapporto finale
NUIG National Uniersity of Ireland, Galway, Department of Mechanical and Biomedical Engineering
Galway, Irlanda
Ricerctore: Dott. Wenxin Wang
Durata: circa 2 anni (ott.2009 – dic. 2011)
Committente: Debra Austria / DEBRA International
Stato del progetto: concluso, non è ancora arrivato il
rapporto finale
EB-Ricerca internazionale – L’anno 2011
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Progetti di ricerca internazionale (MSAP)
Descrizione dei progetti
Invasione di cellule di epitelioma spino cellulare in caso di REBD: il ruolo dei fibroblasti stromali e della mancanza
di collagene 7 in caso di processo di invasione
Titolo originale: Squamois Cell Carcinoma Cells Invasion in RDEB patients: Role of a Stromal Fibroblasts and Collagen Vll Depletion in the invasive Process
Nonostante gli intensi sforzi di scienziati e medici i pazienti REBD sono sempre soggetti a forme di tumore della pelle particolarmente aggressive e tendenti alla metastasi, come l’epitelioma spino cellulare. In uno
studio precedente è stato dimostrato che i fibroblasti associati al tumore hanno un ruolo determinante
nell’invasione e nello sviluppo di metastasi di tumori della pelle. Infatti hanno la caratteristica di lasciare tracce, rimodellare il tessuto intorno al tumore e di renderlo permeabile per l’infiltrazione delle cellule tumorali.
A questo punto si deve intervenire in modo terapeutico: se questo meccanismo viene bloccato con l’aiuto
di farmaci adeguati si potrebbe ragionevolmente rallentare l’invasione di cellule tumorali. Anche i fibroblasti
della pelle dei pazienti REDB senza lesioni visibili date da tumori si possono comportare come cellule cancerogene delle pelle. Scopo di questo progetto è ricercare il ruolo dei fibroblasti REDB all’insorgere e propagarsi dei tumori della pelle. Su questa base devono essere trovate adeguate sostanze che riescano a rallentare questo processo. Inoltre vengono studiate anche le vie di segnalazione Wnt per spiegare il comportamento particolarmente aggressivo dei tumori in caso di REBD e per identificare possibili obiettivi molecolari per terapie mediche.
L’ipotesi che i fibroblasti REBD sformino in modo rilevante la matrice cellulare che la rendano permeabile
all’infiltrazione di cellule tumorali non è stata dimostrata. Si comportano dunque come normali fibroblasti umani della pelle.
Caratterizzazione dell’infiammazione cronica delle cellule del tessuto in caso di REBD
Titolo originale: Characterization of cellular and tissue chronic infiammation in Recessive Dystrophic Epidermolysis
Bullosa
Due dei problemi della pelle di pazienti REBD sono la cicatrizzazione ed un aumentato rischio di tumore della pelle in conseguenza della cronicità delle lesioni. Nel frattempo si è appreso che in entrambi gli sviluppi c’è
una dipendenza con l’infiammazione cronica della pelle. Tuttavia non è ancora chiaro come questo possa essere impedito al meglio. Complessivamente questo studio deve contribuire alla comprensione degli stati di infiammazione cronica in caso di REBD, dunque quali cellule e molecole nella pelle e nel sangue sono responsabili per l’infiammazione e per i problemi che ne conseguono.
A questo proposito viene studiato il margine delle ferite croniche riguardo a geni, proteine e cellule infiammate
che vengono confrontate con aree di pelle sana della stessa persona e di persone non colpite. Anche il sangue
deve essere controllato riguardo le attività e la presenza di molecole e cellule associate all’infiammazione. Un
profilo biochimico dello stato di infiammazione cronica in REBD deve meglio spiegare il decorso della malattia verso la cicatrizzazione ed un’aumentata tendenza ai tumori della pelle, presentare marker biologici per i
controlli di percorso ed in particolar modo sostenere lo sviluppo di nuove terapie.
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EB-Ricerca internazionale – L’anno 2011
Luogo della ricerca
A.D.S.M Association pour le Développment des
Sciences Médicales, Faculté de Médecine, Nizza,
Francia
King’s College London, School of Medicine, St.
Joh’s Institute of Dermatology, Dermatology Research Laboratories, Londra, Gran Bretagna
Dati salienti
Ricercatore: Dott. Cedric Gaggioli
Durata: 1 anno (lug. 2010 – giu.2011)
6 mesi di finanziamento ad interim (Grand extension) (feb.-lug.
2012)
Committente: DEBRA Austria / Debra International
Stato del progetto: concluso
Ricercatore: Prof. John McGrath
Durata: 2 anni (set.2010 – ago. 2012)
Committente: DEBRA Austria / DEBRA International; Jackson
Gabriel Silver Fund (JGS)
Stato del progetto: in corso
EB-Ricerca internazionale – L’anno 2011
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Progetti di ricerca internazionale (MSAP)
Descrizione dei progetti
Test del potenziale terapeutico di cellule staminali pluripotenti (iPSC) in EBS
Titolo originale: Testing the Therapeutic Potential of Induced Pluripotent Stem Cells (iPSC) for Epidermolysis Bullosa Simplex (EBS)
Il potenziale terapeutico delle cellule staminali pluripotenti indotte (iPSC) che sono state riprogrammate da
cellule specifiche (ad es. cellule della pelle) è enorme per la rigenerazione della pelle. Non solo perdono valore gli scrupoli morali che normalmente insorgono con la tecnologia delle cellule staminali embrionali ma
anche le reazioni immunitarie dei pazienti perché queste si erano già verificate con la tecnologia iPSC delle
proprie cellule staminali. Questo studio si occupa dunque dei possibili ostacoli che si potrebbero incontrare
utilizzando le cellule staminali indotte, per sviluppare delle linee guida di sicurezza per un utilizzo clinico.
Sono state impiantate con successo cellule iPSC di un paziente EBS (EBS-iPSC) e anche di una persona sana
(WT-iPSC). Poi le cellule iPSC sono state portate ad auto differenziarsi dai cheratinociti di cui è stata confrontata la crescita in laboratorio. Qui si è notato che i cheratinociti che provengono dalle iPSC di persone sane
sono normalmente sviluppate, mentre quelle di persone EBS crescevano più lentamente e la divisione delle
cellule per via del gene cheratina 14 mutato dalla EBS si è fermata ad un certo punto ben preciso. Tuttavia è
riuscita a reprimere questa espressione genetica del gene K14.
Ora viene studiato se le cellule iPS corrette geneticamente dei pazienti EBS dimostrano una crescita normale. In futuro dovrebbe essere possibile seminare le iPSC corrette geneticamente di pazienti EBS in una zona
particolarmente soggetta a formazione di bolle e li lasciarle crescere e rimpiazzare i cheratinociti difettosi.
Modificazione genetica di una cavia per non-Herlitz EBJ
Titolo originale: Genetic modification of a mouse model for non-Herlitz Junctional Epidermolysis Bullosa (JEB)
(gen. – apr. 2010) Sulle cavie è stata scoperta una mutazione spontanea che scatena una malattia che provoca bolle molto simile alla EBJ. Per mezzo di accoppiamenti mirati il gene mutato è stato portato in altre famiglie di topi. E’ stato possibile mostrare almeno un gene modificatore principale o Gen Cluster (gruppi di due
o tre geni che appartengono alla stessa famiglia di geni) determinano se i topi trattati rimangono sani oppure se sviluppano una grave malattia bollosa. È stato possibile identificare la posizione di questo gene modificatore principale; svariati altri incroci sono in programma per stabilire quale gene o quali geni in questa determinata posizione provocano il quadro clinico della EBJ.
(gen. – dic. 2012) Gli esperimenti genetici devono solamente essere proseguiti e con particolare attenzione
all’influenza della comparsa di variazioni genetiche al massimo grado della non-Herlitz EBJ.
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EB-Ricerca internazionale – L’anno 2011
Luogo di ricerca
University of Colorado Denver Anschutz Medical
Campus, Department of Dermatology, Aurora, Usa
The Jackson Laboratory, Bar Habor, Maine, USA
Dati salienti
Ricercatore: Prof. Dennis Roop
Durata: 3 anni (lug. 2010 – giu. 2013)
6 mesi di finanziamento ad interim (Grant extension) (feb. - lug.
2012)
Committente: DEBRA Austria / DEBRA International
Stato del progetto: in corso
Ricercatore: Prof. John P. Sundberg
Durata: 4 mesi di finanziamento ad interim (gen. 2010 – apr.
2010)
12 mesi di finanziamento ad interim (Grant extension) (gen. –
dic. 2012)
Committente: DEBRA Austria / DEBRA International
Stato dei progetti: Progetto 1 concluso; Progetto 2 valutato
positivamente – partenza 2012
EB-Ricerca internazionale – L’anno 2011
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Progetti di ricerca internazionali (MSAP)
Descrizione del progetto
Identificazione delle cellule nel midollo osseo umano e nel sangue del cordone ombelicale che producono collagene 7
Titolo originale: Identification of collagen type VII- producing cells in human bone marrow and cord blood
Negli studi precedenti è stato mostrato che un trapianto di midollo oppure di sangue del cordone ombelicale aiuta le persone colpite da REBD: le bolle e le ferite sulla pelle e sulle mucose sono guarite ed il collagene 7 (quello che manca con la RDEB) ha potuto essere visto dopo il trapianto nella pelle. È stato comunque supposto che solo determinate cellule nel midollo osseo e nel sangue del cordone ombelicale contribuiscono a questo processo di guarigione. Dunque per rendere questo metodo più efficace e sicuro devono
essere identificate nel midollo osseo e nel sangue del cordone ombelicale le cellule umane specifiche effettivamente responsabili della guarigione delle ferite e della produzione di collagene 7. Dopo potranno essere somministrate ai pazienti una dose più alta e più mirata di principi attivi adatti. A questo proposito è stata utilizzata un’ unica cavia tra quelle che hanno sangue umano per regolare il trapianto. Deve essere stabilito dove si insediano le cellule donate e quanto a lungo ci restano. Dapprima devono essere identificati i segnali che attirano le cellule donate sulla pelle; in seguito sarà comparato il successo nella guarigione di
queste con il trapianto tradizionale di midollo osseo e di sangue del cordone ombelicale. Dapprima vengono identificate le cosiddette chemochine (piccole proteine che aiutano la migrazione delle cellule) nelle cellule della pelle dei pazienti REBD. Dopo vengono cercate quelle cellule nel midollo osseo e nel sangue del
cordone ombelicale che sono attratte da queste chemochine. Ed infine vengono allevati topi particolari ai
quali possono essere somministrate cellule umane senza che queste vengano rigettate (Immunotolleranza).
Il prossimo obiettivo è il trapianto di alte dosi di quelle cellule umane che vengono attirate dalle chemochine
nella pelle dei topi REBD. Infine i topi vengono osservati e testati per stabilire come hanno reagito al trattamento.
Terapia molecolare per epitelioma spino cellulare associato alla REDB
Titolo originale: Molecular therapy for RDEB-associated squamous cell carcinoma
È stato accettato/supposto che la crescita e l’invasione di epiteliomi spino cellulari dipendono da due proteine: laminina 332 e collagene t. In questo studio devono essere studiati gli effetti degli anticorpi su entrambe queste proteine. Nella sperimentazione animale deve essere testata l’ipotesi che gli anticorpi della
crescita tumorale possono essere frenati senza ostacolare le normali funzioni della pelle dei pazienti REBD.
Nei modelli animali viene comparata la capacità degli anticorpi di ostacolare la crescita del tumore negli epiteliomi spino cellulari per REBD e non REBD. Inoltre verranno confrontati gli effetti degli anticorpi su pelle
REBD e sulla pelle sana. Un’altra considerazione è che una combinazione di più anticorpi ha un maggiore
effetto che un unico anticorpo. Per questo vengono studiati i meccanismi fondamentali dell’inibizione, con
particolare attenzione alle vie segnalatrici preposte al tumore per svilupparsi, portare nuovamente alla morte
di cellule ed infiltrare i tessuti. A questo proposito deve essere identificato un nuovo gruppo di principi attivi terapeutici per il trattamento dell’epitelioma spino cellulare associato alla REDB. Questo studio preclinico
deve gettare le basi per l’evoluzione delle sostanze nella direzione degli studi clinici.
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EB-Ricerca internazionale – L’anno 2011
Luogo della ricerca
Dati salienti
University of Minnesota, Department of Pediatric Hematology-Oncology/Blood and Bone Marrow Transplantation, Minneapolis, USA
Ricercatore: Dott Jakub Tolar
Durata: due anni (lug.2010-giu.2012)
Committente: DEBRA Austria-DEBRA International; Jackson
Gabriel Silver Fund (JGS)
Stato del progetto: in corso
Stanford University, Stanford, USA
Ricercatore: Dott Peter Marinkovich
Durata: 1 anno (gen.2011-dic.2011)
Committente: DEBRA Austria-DEBRA International
Stato del progetto: concluso; rapporto finale non ancora
pervenuto
EB-Ricerca internazionale – L’anno 2011
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Progetti internazionali di ricerca (MSAP)
Descrizione dei progetti
Sviluppo di vettori per trasporto genico per REBD
Titolo originale: Development of gene transfer vectors for recessive dystrophic epidermolysis bullosa (RDEB)
Scopo del progetto è sviluppare una terapia genica per REBD in cui innanzi tutto si venga a sapere se le
cellule staminali epidermali che prelevate dalla pelle dei pazienti e con l’aiuto di vettori (veicoli che infiltrano il materiale genetico in cellule bersaglio) saranno modificate geneticamente. In seguito in laboratorio sarà
possibile coltivare pelle sana da cellule geneticamente corrette e trapiantarle nei pazienti. Il problema principale di questi interventi consiste nell’instabilità genetica a causa della grandezza e delle sequenze geniche altamente ripetitive della proteina collagene 7 in caso di REBD. A questo punto sorgono considerazioni sulla sicurezza per il fatto che i vettori virali utilizzati finora per la correzione genetica hanno mostrato
l’inclinazione ad indurre tumori con l’ingresso nel genoma umano. Un’alternativa molto promettente è offerta inoltre dall’utilizzo di vettori non virali. In questo progetto devono essere realizzati alcuni vettori di cui devono essere testate efficacia e sicurezza nella correzione di EBD in colture cellulari e su animali modello sviluppati ad hoc. Da questo dovranno essere sviluppati nuovi vettori di trasferimento genico per esperimenti
clinici più sicuri ed efficaci. È stato realizzato con successo un vettore non virale; permette la formazione di
una funzionale proteina collagene 7 e può essere immesso in modo efficace nelle cellule umane. Parallelamente è stata sviluppata una serie di altri vettori che hanno un’aumentata capacità d’integrazione di grandi geni e che possono inserirsi anche nelle cellule umane. Nel prossimo passo sarà confrontata l’efficacia di
trasferimento di due geni mancanti nei cheratinociti EBD. La loro capacità d’integrazione nelle cellule staminali e di correzione dei difetti genici deve essere testata su cavie, per mostrare una rigenerazione di lunga
durata della pelle modificata geneticamente dopo un trapianto su topi immunodepressi.
Sviluppo di molecole trans splicing ottimizzate per le forme principali di EB
Titolo originale: Developmemt of improved trans-splicing molecoles for major types of epidermolysis bullosa
Fino ad adesso sono conosciuti 13 geni associati all’epidermolisi bollosa. Mutazioni in questi geni causano diversi sottotipi di EB. Con l’aiuto della tecnologia della forbice genica (Trans-Splicing) è possibile riparare i difetti in determinati geni. Questa tecnologia è stata creata negli ultimi anni per determinate parti di molti geni EB (collagene 7, plectina, collagene 17, cheratina 14). Inoltre sono state ultimate molecole riparatrici appositamente che portano un frammento del gene colpito nella cellula principale e con l’aiuto di reazioni autonome della cellula riparano il danno. Molto importante per le molecole riparatrici è un dominio di riconoscimento che riconosce e lega a se il bersaglio in modo altamente specifico per rendere possibile lo
scambio dei frammenti. Dato che non è possibile definire il perfetto dominio di riconoscimento in anticipo
è stato sviluppato un metodo che rende possibile estrapolare il dominio di riconoscimento migliore da una
grande quantità. Il metodo si basa su proteine che risultano luminose non appena la riparazione è riuscita.
Nel frattempo questo metodo di screening si è assestato così bene che ora nell’ambito di questo progetto
verranno identificate le migliori sequenze di riconoscimento per una grande quantità di geni EB, per poter
sostituire le parti difettose dei geni. Alla fine ci dovranno essere per tutti questi geni bersagli mattoni riparatori che possano correggere le variazioni genetiche.
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EB-Ricerca internazionale – L’anno 2011
Luogo della ricerca
Dati salienti
Centre for Regenerative Medicine University of Modena and Reggio Emilia, Modena, Italia.
Ricercatrice: Dott Alessandra Recchia
Durata: 2 anni (feb.2011-gen.2013)
Committente: DEBRA Austria/DEBRA International
Stato del progetto: in corso
PMU(Paracelsus Medizinische Privatuniversität)
Salzburg, Universitätsklinik für Dermatologie, Einheit für molekulare Dermatologie und EB-Haus Austria, Salzburg.
Ricercatore: Prof Johann Bauer
Durata: 3 anni (mar.2012-feb.2015)
Committente: DEBRA Austria- DEBRA International
Stato del progetto: valutato positivamente
inizio 2012-06-21
EB-Ricerca internazionale – L’anno 2011
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Progetti internazionali di ricerca (MSAP)
Descrizione del progetto
Obiettivi terapeutici indipendenti dalle mutazioni per i trattamenti di EBS
Titolo originale: Mutation-indipendent therapeutic targets for treatment of epidermolysis bullosa simplex
Le persone colpite da gravi forme di EBS Dowling-Meara (EBS-DM) sviluppano bolle in particolare in caso
di sforzo meccanico che risulta per il corpo una forma di stress. Per mezzo di analisi dello stress sulle linee cellulari e nelle colture si è potuto vedere che le cellule EBS-DM non mostrano solo la mutazione della proteina cheratina che causa la malattia, ma anche si trovano di continuo in uno stato di stress anche
quando non c’è influsso meccanico. È stato dimostrato che il blocco delle funzioni attive di segnalazioni di
stress porta inoltre a che le cellule della pelle formino nuovamente filamenti di cheratina normale e rinforzata che aderiscono meglio l’uno all’altro. In questo modo può essere decisamente migliorato lo stato della
pelle. Sulla base di queste conoscenze sono stati identificati alcuni principi attivi candidati all’uso farmacologico per il blocco delle trasmissioni, che potrebbero diminuire o addirittura impedire la formazione di bolle
in soggetti EBS. Questa ipotesi ora viene testata e viene ottimizzata la scelta dei principi attivi candidati per
avere il miglior effetto sulle condizioni della pelle e verificare quali effetti collaterali presentano.
Potenziale terapeutico delle cellule staminali dal sangue del cordone ombelicale umano su modelli animali REBD.
Titolo originale: Therapeutic Potential of Human Umbilical Cord Blood-Derived Stemma Cells in RDEB Animal Models
Trapianti allogeni (da donatori estranei) di cellule staminali su sette bambini con REBD hanno mostrato un
miglioramento del quadro clinico della malattia. È stato dimostrato che dopo il trapianto del collagene 7
nella pelle dei pazienti sono state trovate solo poche fibrille di ancoraggio formate in parte prevalente di collagene 7; queste sono responsabili per l’adesione degli strati della pelle. Al momento ci sono ancora alcune
domande aperte prima che possa essere stabilita un’efficace terapia delle cellule staminali per REBD. Una
delle domande principali è quali sono le cellule più efficaci nel sangue del cordone ombelicale e se queste
potrebbero essere isolate, espanse e trattate con sangue o midollo osseo. Altre importanti domande riguardano le attività delle cellule donate all’interno del ricevitore dopo il trapianto: se aumenta la mortalità, se sopravvivono o si dividono, dove migrano dopo l’iniezione e se si insediano in altri organi. Questi meccanismi
devono essere svelati per poter sviluppare un’efficace terapia allogenica delle cellule staminali. Nell’ambito
del progetto verranno testati due nuovi tipi di cellula staminale dal sangue del cordone ombelicale umano in
un modello animale transgenico (modificato geneticamente REBD) ed un modello di pelle umana REDB coltivato. Verrà studiata la loro capacità di correggere il quadro clinico. L’attività delle cellule staminali negli animali riceventi verranno seguite in tempo reale e con immagini in 3D.
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EB-Ricerca internazionale – L’anno 2011
Luogo della ricerca
Institute of Medical Biology, Singapur
New York Medical College, Cairo Laboratory, New
York, USA
Dati salienti
Ricercatrice: Prof Ellen Brigitte Lane
Durata: 3 anni (apr.2012-mar.2015)
Committente: DEBRA Austria-DEBRA International
Stato del progetto: valutato positivamente-partenza 2012
Ricercatore: Prof Mitchell S.Cairo
Durata: 2 anni (mar.2012-feb.2014)
Committente: DEBRA Austria- DEBRA International
Stato del progetto: valutato positivamente
partenza 2012-06-21
EB-Ricerca internazionale – L’anno 2011
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Progetti internazionali di ricerca (MSAP)
Descrizione del progetto
Meccanismi fibrotici e loro prevenzione con Losartan per REBD in vivo
Titolo originale: Recessive dystrophic EB, Mechanisms of fibrosis and its prevention with losertan in vivo
Lo scopo è diminuire la formazione di cicatrici e fibrosi in soggetti REBD. La fibrosi indica un aumento patologico del tessuto connettivo che porta ad una cicatrizzazione ed a un indurimento dei tessuti nonché ad
un disturbo nelle funzioni. Devono essere identificate e testate le così dette Small Molecules (principi attivi farmacologici già conosciuti che grazie alle loro ridotte dimensioni sono nelle condizioni di penetrare nella
cellula e li di svolgere la loro funzione) che hanno azione antifibrotica e così impediscono la progressiva formazione di cicatrici e migliorano il quadro clinico della pelle. La speranza è che ci sia una pelle più morbida e con meno cicatrici e anche meno soggetta alla formazione di epiteliomi spino-cellulari. Con studi sperimentali e preclinici su cavie e su cellule della pelle dovrà essere studiato l’effetto della molecola TGF-* che
favorisce la fibrosi nella pelle dei soggetti REBD. Si sa che TGF-* gioca un ruolo profibrotico in molte malattie tuttavia il suo effetto è sempre patologico e specifico dei tessuti. Per questo deve essere chiarito l’esatto
meccanismo d’azione su REBD prima di poter testare corrispondenti sostanze inibitrici. Nello specifico ci si
deve concentrare sull’efficacia di losertan, un mezzo ipotensivo già rilasciato. Questo oltre all’effetto di abbassare la pressione arteriosa ha anche un effetto antifibrotico ed è stato già impiegato con successo per
altre malattie ereditarie, per impedire mutazioni fibrotiche.
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EB-Ricerca internazionale – L’anno 2011
Luogo della ricerca
Dati salienti
Universitätsklinikum Freiburg, Universitäts-Hautklinik, Freiburg, Deutschland
Ricercatrice: Prof Leena Bruckner-Tuderman
Durata: 3 anni (mar2012-feb.2015)
Committente: DEBRA Austria-DEBRA International
Stato del progetto: valutato positivamente- partenza 2012.
EB-Ricerca internazionale – L’anno 2011
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tageszeitung,
30. 11. 2011
kabarettgarten
aiuta i bambini farfalla
dolomiten
tagblatt,
31. 05. 2011
i grandi cuori
dei golfisti
dolomiten tagblatt,
20. 10. 2011
la piazza parrocchiale
diventa ristorante
tageszeitung,
31. 05. 2011
Giocare a golf a favore
dei bambini farfalla
dolomiten tagblatt,
03. 05. 2011
Piccolo mercatino,
grande traguardo
tageszeitung,
17. 01. 2012
Colazione d’avvento
DEBRA Südtirol – Alto Adige
Donazioni: Banca Popolare, Filiale Dobbiaco
IBAN: IT56 P058 5658 3600 1557 1103 341
BIC: BPAAIT2B015
Ulteriori informazioni sulle donazioni sicure su: www.spenden.bz.it.
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