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COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
OVVERO
PARLANDO E RIPARLANDO DI SCIENZA
L’EROE E IL TRADITORE. LE DUE FACCE DELLA MEDAGLIA
di Giulio Giorello
9
EROE E TRADITORE: UNA METAFORA PER LA SCIENZA MODERNA
di Fabrizio Lomonaco
11
ENEA: EROE E TRADITORE?
di Marisa Squillante
13
TRADIMENTO, CORAGGIO E TEORIA DEI GIOCHI
di Jacqueline Morgan
15
EROI DELL’ARCHITETTURA MODERNA
di Fabio Mangone
17
"Ci vuole coraggio per essere eroi, ma ce ne vuole anche per essere traditori"
Gli articoli degli incontri si trovano all’indirizzo
www.comeallacorte.unina.it
Giulio Giorello, nato a Milano nel 1945, è
laureato in Filosofia (1968) e in Matematica
(1971). Ha insegnato nelle Università di Pavia
e di Catania, e al Politecnico di Milano.
Attualmente ricopre la cattedra di Filosofia
della Scienza all’Università degli Studi di
Milano che fu del suo maestro Ludovico
Geymonat. Scrive per il Corriere della Sera e
dirige presso l’editore Raffaello Cortina di
Milano la collana “Scienza e idee”.
Tra i suoi libri più recenti: Di nessuna Chiesa (Raffaello Cortina, Milano 2005);
Libertà. Un manifesto per credenti e non
credenti (insieme con D. Antiseri,
Bompiani, Milano 2008); Lo scimmione intelligente (con E. Boncinelli, Rizzoli,
Milano 2009); Senza Dio. Del buon uso dell’ateismo (Longanesi, Milano 2010).
COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
L’EROE E IL TRADITORE. LE DUE FACCE DELLA MEDAGLIA
L’EROE E IL TRADITORE.
LE DUE FACCE DELLA MEDAGLIA
tradimento
è
il
terreno
per
eccellenza
Giulio Giorello
Finzioni, tr. it. Adelphi, Milano 2008) è un
dell’ambiguità. E La forma della spada (incluso in
racconto
Professore di Filosofia della scienza
Università degli Studi di Milano
di
Borges
che
tende
l’ambiguità
all’estremo, fino a lacerarla nella rivelazione
finale.
Un
ribelle
irlandese,
rifugiato
in
Come cantava Guccini, “gli eroi sono
Sudamerica, descrive come durante la Guerra di
tutti giovani e belli”, soprattutto se finiscono
Indipendenza fosse stato tradito dal “miserabile
male, per colpa di coloro che non ne sopportano
John Vincent Moon”; ma come, prima di essere
l’impeto e il fascino, cioè dei traditori, che
consegnato
supponiamo brutti e anziani. Qualche decennio
posto, abbia avuto il tempo di marchiare sul
fa (1977), in quel gioco dell’intelligenza che era
volto del traditore “una mezza Luna di sangue”.
Cassio governa Cipro (Rizzoli, Milano), così
Ma se l’eroe è davvero perito, chi mai sta
Giorgio Manganelli dava la parola allo Iago
raccontando in prima persona la sua vicenda?
dell’Otello: “la canuta e malvagia saggezza,
Solo all’ultima riga il lettore scopre che il
l’astinenza
avara”
narratore coincide col traditore, anche se ha
distruzione”
riferito tutto dal punto di vista dell’altro! In tale
che i traditori fanno degli eroi. Già Dante era
desolato scenario potrà ancora “sorgere la Luna”
stato di spietata chiarezza; nel luogo più basso
– come si sono chiesti tipi così diversi come
dell’imbuto infernale, pressoché al centro della
Giacomo Leopardi e Bobby Sands? In un’altra
Terra, le tre bocche di Lucifero maciullano le più
delle sue Finzioni, Borges per bocca di un
compiute incarnazioni di quello che Manganelli
bizzarro erudito se la prende persino con Dio,
chiamerà “l’umile artigianato” del tradimento: da
che per amore delle sue creature “si fece
una parte l’introverso Bruto, dall’altra il pallido
totalmente uomo, ma uomo fino all’infamia”:
Cassio, al centro Giuda Iscariota che invece di
poteva essere Giulio Cesare o Otello; invece,
pugnalare
ha
scelse di incarnarsi in Giuda! È così rovesciato il
nientemeno che innescato la macchina che
mistero della Creazione e della Redenzione.
avrebbe portato alla morte di Gesù.
Come sospettava Agostino di Ippona le creature
sconcia,
contraddistinguono
un
la
la
ladreria
“ragionata
qualunque
Giulio
Cesare
“tratte
Maestro di labirinti e grande lettore di
Dante, Jorge Luis Borges non solo ha spiegato
come i traditori siano necessari perché qualche
essere umano possa recitare la parte dell’eroe
dal
agli inglesi per l’esecuzione sul
nulla”
portano
il
marchio
dell’imperfezione. Forse, l’unica opera perfetta è
quella del tradimento. Vorremmo saperne di più;
ma Borges fa presto defungere quel suo studioso
che ha osato troppo scrutare nella mente di Dio.
sul palcoscenico della storia, ma come il confine
tra eroe e traditore sia più sfumato di quanto
L’articolo scritto appositamente per il Corriere del
saremmo portati a credere. E come ha scritto
Mezzogiorno rielabora alcuni temi di un suo prossimo
Judith Shklar (1927-1992) nel suo Vizi comuni
libro che sarà pubblicato presso Longanesi (Milano)
(tr. it. il Mulino, Bologna 1986 e 2007), il
entro il 2012.
Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa
Università degli Studi di Napoli Federico II
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COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
L’EROE E IL TRADITORE. LE DUE FACCE DELLA MEDAGLIA
Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa
Università degli Studi di Napoli Federico II
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COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
L’EROE E IL TRADITORE. LE DUE FACCE DELLA MEDAGLIA
genti, sono ciò che tradiscono, rendendo eroiche
EROE E TRADITORE: UNA
METAFORA PER LA SCIENZA MODERNA
le proprie determinazioni. Da qui l’interesse dei
Fabrizio Lomonaco
filosofi, da Zenone in poi, per la matematica in
cui hanno fatto valere esigenze di intelligibilità
Professore di Storia della filosofia
Università degli Studi di Napoli Federico II
ma anche introdotto tesi metafisiche senza
controllo. Tutto ciò non deve eludere l’intima
convivenza, nel moderno, tra scienza e progetto
Con
eroe
un
metafisico come la teoria vichiana dei punto e
ossimoro che richiama immediatamente alla
del conato, il calcolo «differenziale» di Leibniz, le
memoria le gesta di antichi uomini in lotta tra
«flussioni e fluenti» di Newton o la moderna
loro, la metafora affascinante se riferita anche al
teoria delle «catastrofi», in cui metafisica e
“gioco”
campo
critica collaborano per mettere in crisi dottrine
privilegiato degli interessi di Giulio Giorello,
consolidate fino ad essere smentite da un’altra
autore, nel 1985, di un libro ben noto e, tra i
metafisica. Il che definisce la critica e insieme gli
tanti
a
sviluppi della conoscenza umana nel cammino
un’evocativa coppia di termini: lo spettro e il
della scienza che non è un percorso estatico,
libertino, per trattare di teologia, matematica e
fatto di atti unici ed eroici; è un conflitto di
libero pensiero fino alle moderne teorie delle
verità
catastrofi. Tradire i “decreti mitici” significa aver
successo, deve saper riprodurre le posizioni
infranto il potere di fascinazione delle finzioni
dell’avversario proprio per poterle tradire e
ben fondate. È accaduto in astronomia, quando
oltrepassare.
la disputa tra i sostenitori del geocentrismo e
maestro Eraclito possiamo considerare la fortuna
quelli dell’eliocentrismo apparve una questione
di un progetto scientifico come la messa a
di “punti vista”, un insieme di relazioni alterate
profitto del conflitto quale «signore di tutte le
nel minimo ma tali da causare quella che
cose». Ma in proposito viene anche da pensare
chiamiamo rivoluzione scientifica che, nel suo
all’Illuminismo e alle sue eredità «dialettiche» in
significato
e
Adorno e Horkheimer, autori del noto apologo di
ritorno alla posizione teorica iniziale. È accaduto
Ulisse, simbolo della «nascita della scissione
anche quando si sono confrontati i difensori della
sociale» alla luce della critica della società
continuità dello sviluppo umano con i fautori di
contemporanea. Nel Novecento europeo con
radicali rotture, quando è in gioco la possibilità
Borges e Joyce basta evocare l’originale voce di
di comprendere l’intervento dell’uomo che non è
Musil e del suo «uomo senza qualità» per
neutro, perché modifica la rappresentazione del
comprendere
mondo, tradendola. È stato così con la riforma
trasformazione
eudossiana della teoria delle proporzioni, come
concettualizzazione, motivate dalla proliferazione
ha osservato Giorello, avvertendo che l’astra-
di vecchie e nuove «retoriche» nelle varie forme
zione e la generalizzazione sono la reazione a
di comunicazione linguistica, tipiche delle società
una situazione particolare di fenomeni contin-
comunicative di massa del “secolo breve”.
della
suoi,
e
traditore
filosofia
originale
autentico,
della
ed
siamo
scienza,
acuto,
implica
ad
dedicato
tradimento
che,
paradossalmente,
In
quanto
le
discepoli
ragioni
dell’eroico
Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa
Università degli Studi di Napoli Federico II
per
dell’antico
della
e
avere
radicale
della
sua
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COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
L’EROE E IL TRADITORE. LE DUE FACCE DELLA MEDAGLIA
Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa
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COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
L’EROE E IL TRADITORE. LE DUE FACCE DELLA MEDAGLIA
nasce in ambiente greco orientale e la sostiene
ENEA: EROE E TRADITORE?
Menecrate di Xanto. Con Sisenna e Alessandro di
Marisa Squillante
Efeso la figura di Enea viene riabilitata e
Professoressa di Letteratura latina
Università degli Studi di Napoli Federico II
separata da quella di Antenore per essere di
nuovo agganciata a lui con Lutazio Dafnide.
L’altalenante
destino
si
assesta
in
ambiente romano, in età augustea, quando la
cosiddetta
politica
d’integrazione
non
può
«Ristette Enea e rifulse in una chiara
permettere che ombre si addensino sulla fama di
luce, / simile il volto e le spalle a un dio; infatti
Enea. Un’idea leggermente ambigua aleggia in
la madre / aveva ispirato nel figlio la bella
Tito Livio: lo storico nell’incipit del l. I unisce di
chioma / e il purpureo fiore di gioventù e la lieta
nuovo il destino dei due eroi raccontando che,
grazia negli occhi»: così Virgilio disegna Enea nel
dopo la presa di Troia, i Greci infierirono contro
l. I dell’Eneide, al momento della sua prima
tutti i Troiani, fuorché contro di loro «per un
apparizione a Didone. Il fondatore della stirpe
antico vincolo d’ospitalità e perché essi erano
romana
sempre
appare
rappresentato
secondo
lo
stati
fautori
della
pace».
Entrambi
schema dell’eroe ideale trasmesso al Mantovano
colpevoli o entrambi innocenti? Per il padovano
dall’inventore
Omero.
Livio salvare la fama del fondatore della sua città
All’universo poetico del cantore di Troia Virgilio
vuol dire associare Enea al medesimo destino.
aderisce in ossequio ai dettami della poetica
Anche Orazio accennerà a questo filone della
augustea che spinge a ripercorrere le tracce dei
leggenda. Il suo carme secolare, voce ufficiale
modelli greci. Enea è anche pius.
del regime augusteo, nel narrare la preistoria di
del
genere
epico,
La sua pietas si concretizza nell’immagine che ne ha siglato la vicenda attraverso i
secoli: quella di un uomo con le spalle coperte
da pelle leonina che, afflitto dal peso del padre,
Roma, mostra il casto Enea avanzare attraverso
la città in fiamme «sine fraude»: dichiarazione
che sembra voler sgombrare il campo da ogni
dubbio.
dando la mano al piccolo Ascanio, cerca di
Dubbi non avanza la versione di Virgilio.
sottrarre entrambi a morte sicura, fuori da Troia
Né poteva essere diversamente: il poeta che
incendiata. Eppure quest’eroe, bello, rispettoso
aveva perdonato il tradimento amoroso del suo
degli affetti familiari, coraggioso, per un filone
protagonista verso Didone, anche se con le
della tradizione non è senza macchia. Con
parole della regina lo aveva accusato di perfidia
un’accusa infamante è considerato colpevole di
(perfidus è colui che viola il vincolo della fides),
aver,
non avrebbe potuto in alcun modo giustificare il
insieme
con
Antenore,
fondatore
di
Padova, consegnato egli stesso Troia nelle mani
tradimento
degli
scardinato dalle fondamenta quella pietas su cui,
Achei.
La
tradizione
ha
una
storia
della
patria.
La
oscillante, legata com’è al prevalere di letture
nell’ideologia
antiromane o, al contrario, propagandistiche:
dell’imperium, cioè del mondo.
virgiliana,
Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa
Università degli Studi di Napoli Federico II
colpa
poggiava
avrebbe
l’ordine
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COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
L’EROE E IL TRADITORE. LE DUE FACCE DELLA MEDAGLIA
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Università degli Studi di Napoli Federico II
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COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
L’EROE E IL TRADITORE. LE DUE FACCE DELLA MEDAGLIA
TRADIMENTO, CORAGGIO E
TEORIA DEI GIOCHI
pendenza delle loro scelte. La Teoria dei Giochi
Jacqueline Morgan
i vari aspetti della vita reale, permettono di
fornisce gli strumenti teorici che, interpretando
fronteggiare le diverse situazioni considerate.
Professore di Teoria dei giochi
Università degli Studi di Napoli Federico II
Una
sua
prima
parziale
formalizzazione
matematica è dovuta a J. Von Neumann e O.
Morgenstern (Games and Economic Behavior,
1944) e la storia più famosa della Teoria dei
Giochi è quella del dilemma del prigioniero nella
quale due prigionieri dispongono di due opzioni
Il sottotitolo della conferenza del Prof.
Giulio Giorello (Ci vuole coraggio per essere eroi
ma ce ne vuole anche per essere traditori)
mette in evidenza la possibilità di scelta per un
protagonista,
(tradire o
detto
non
Attore,
tradire),
tra
due
azioni
sottintendendo
che
qualcun altro (anche un’organizzazione o una
comunità) a sua volta reagirà. Ne seguiranno
delle conseguenze per ognuno dei protagonisti
(un guadagno o una perdita di denaro, una
pena
di detenzione, un danno
o beneficio,
fisico o psicologico, o una loro combinazione) e
si suppone che ciascuno possa valutare le varie
conseguenze associandole ad un numero che
le metterà in ordine di preferenza. Inoltre, come dice don Abbondio ne ‘ I Promessi Sposi’:
‘Il coraggio uno non se lo può dare’, per cui il
coraggio
non
appare
dell’Attore, ma può
come
una
essere visto
scelta
come una
scelta della Natura della quale è a conoscenza
solo l’Attore.
possibili
(dette
azioni),
confessare, tra
corrisponde
modo simultaneo. In giochi a più mosse, in cui
le
scelte
tra
azioni
necessariamente
giocatori
piani
in
non
vengono
modo
simultaneo,
scelgono all’inizio della
di
azioni
(dette
fatte
i
partita tra
strategie)
che
li
conducono alla fine della partita. Può accadere
che una strategia di un giocatore domini tutte
le altre, nel senso che gli dà una valutazione
migliore qualunque sia la strategia adottata
dall’altro giocatore.
strategia
Tale strategia è detta
dominante e
viene
scelta come
soluzione nel caso di giochi in cui l’intesa tra i
giocatori risulta impossibile o non vincolante,
come avviene per esempio nel dilemma del
prigioniero.
strategia
Tuttavia,
a
in
generale
disposizione
dei
nessuna
giocatori
è
dominante e questo ha portato a cercare altri
criteri per la selezione di una strategia. A tout
seigneur,
tout
honneur:
riconosciuta
un’idea
è
ormai
quella
del
concetto di equilibrio sviluppata da J. Nash
scenario tipico di un modello elementare di
(1950). Un equilibrio di Nash è una coppia di
gioco
informazione
strategie, una per ogni giocatore, tale che la
incompleta, gioco bayesiano, i cui protagonisti
strategia di ognuno dei giocatori è una migliore
possono essere considerati giocatori che, nel
risposta
prendere decisioni, tengono
bayesiani a due
cooperativo
con
a
non
uno
non
detto
o
le quali devono scegliere in
universalmente
Quanto
confessare
conto dell’interdi-
alla
strategia
Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa
Università degli Studi di Napoli Federico II
dell’altro.
giocatori, ognuno
I
giochi
con due
15
COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
L’EROE E IL TRADITORE. LE DUE FACCE DELLA MEDAGLIA
strategie,
sono
di
facile
risoluzione
l’utilizzo degli strumenti della Teoria
chi.
con
esiste un unico equilibrio di Nash (indipen-
dei Gio-
dente dalla probabilità che ha l’Attore di essere
Nel caso di gioco associato ad un’ipoteti-
coraggioso). In equilibrio l’Attore
adotta
ca storia di tradimento, la rappresentazione del
strategia (di
strategie):
gioco in forma estesa e, conseguentemente, in
Tradisce se è coraggioso e Non tradisce se non è
forma
coraggioso, il che dimostra l’affermazione del
strategica
richiede
una
spiegazione
dettagliata qui non riportata per mancanza
spazio. Dall’esame di
di
fatto
un
piano
di
la
sottotitolo della Conferenza!
tali forme si deduce che
Forma Strategica del gioco
Forma Estesa del gioco
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COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
L’EROE E IL TRADITORE. LE DUE FACCE DELLA MEDAGLIA
mio maestro Maria Luisa Scalvini svelava come i
EROI DELL’ARCHITETTURA MODERNA
fondamentali testi critici di storia dell’architet-
Fabio Mangone
tura che illustrano l’esperienza e le opere del
Professore di Storia dell'architettura
Università degli Studi di Napoli Federico II
moderno nascondessero tutti, con una serie di
inevitabili variazioni, un plot narrativo, non
troppo dissimile da quello delle favole a lieto
fine. Sullo sfondo, un’originaria condizione di
felicità che corrispondeva quanto meno a tutto il
e
settecento, e poi nel corso del XIX secolo una
Novecento, l’esperienza del “moderno” è stata
rapida discesa verso il basso, per la caduta di
vissuta e raccontata come una vera e propria
qualità dell’architettura, per l’emergere delle
battaglia combattuta da eroi. In ambito inglese
linee insincere del revival, per la perdita di
nel corso dell’Ottocento si era sviluppata una
coerenza fra valori formali e valori strutturali: ed
particolare visione che affermava lo stretto
ecco che, facendo tesoro dei primi passi in
legame tra architettura e moralità, tra valori
avanti compiuti dai “pionieri” (ovvero dalla prima
estetici e valori etici. Tanto che nel corso del
generazione
secolo successivo in architettura il “moderno”
circoscritto di “eroi” recupera all’architettura una
sarà inteso come rinnovamento non solo dei
pienezza
linguaggi ma anche del fondamento sociale della
bisogni attuali e aperta alle esigenze sociali. Eroi
progettazione. Non di rado, ai giovani architetti
sono,
che
dell’avanguardia
“democratica” della storiografia del moderno, Le
sembrerà che attraverso il proprio sforzo di
Corbusier, Mies van der Rohe e Gropius (e a
emancipazione
di
maggiori ragione questi ultimi che dopo il 1933
rinnovamento del metodo possa generarsi una
fuggono dalla Germania nazista); ma “eroe”,
nuova società: architettura o rivoluzione? –
nella
chiede retoricamente Le Corbusier nel 1921,
fascista, è anche il futurista Antonio Sant’Elia,
sostenendo che il rinnovamento dell’architettura
che dopo aver indicato al mondo la strada della
può
modernità cade combattendo per la patria.
In
architettura,
sposeranno
evitare
le
dalle
la
tra
tesi
Ottocento
convenzioni,
rivoluzione.
Si
e
sentono
dei
combattenti, dunque, questi architetti innovatori
(e d’altronde l’abusatissimo termine di avanguardia deriva proprio dal lessico militare), ma
sono anche degli eroi?
di
nella
dei
rinnovatori),
senso,
rendendola
prospettiva
prospettiva
un
numero
adeguata
internazionalista
nazionalistica
della
ai
e
critica
In questo universo, pur se in quantità
minore, ci sono anche i traditori: uno fra tutti
Victor
Horta,
il
capofila
indiscusso
dell’Art
Nouveau belga, che ormai anziano e affermato
Al ruolo di eroi li fa assurgere la critica e
nel 1927 nella qualità di presidente della giuria
del
nel concorso per il Palazzo delle Nazioni a
moderno, ne racconta le gesta. In un ormai
Ginevra non ebbe il coraggio di sostenere il
classico volume del 1983, dedicato a L’immagine
progetto
storiografica dell’architettura contemporanea il
altrimenti avrebbe potuto vincere. In realtà le
la
storiografia
che,
nel
fare
l’esegesi
“moderno”
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di
Le
Corbusier,
che
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COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
L’EROE E IL TRADITORE. LE DUE FACCE DELLA MEDAGLIA
cose non andarono proprio così, come insieme a
popolata appunto di eroi e di traditori. E,
Ilia
libro
peraltro, un pò ci dispiace che nel disincanto
Architettura e politica, a valle di ricerche negli
attuale non ci sembra di scorgere tra le tante
archivi
archistar contemporanee alcun “eroe”.
Delizia
dimostrai
ginevrini.
Ma
nel
1992
tant’è:
ma
nel
la
storia
documentaria è altro rispetto alla storia mitica,
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