Pap-test, ecco perchè non bisogna aver paura

annuncio pubblicitario
Salute
Pap-test, ecco perchè
non bisogna aver paura
Al via la V campagna di screening per la diagnosi precoce del tumore
al collo dell’utero. Un test ogni 3 anni, l’unica forma di prevenzione possibile
DI VINCENZO PIRILLO
È partito lo scorso primo dicembre il nuovo programma di
screening regionale per la diagnosi precoce del tumore al collo
dell’utero: nella nostra provincia
saranno 122mila le donne di età
compresa tra i 25 e i 64 anni che,
nei prossimi tre anni, riceveranno
dall’Azienda Usl di Parma la lettera d’invito per eseguire gratuitamente il pap-test. Il programma
regionale, iniziato il primo gennaio
del 1998, giunge così alla quinta tornata. Nel corso degli anni la
provincia di Parma ha visto una
progressiva crescita dell’adesione
allo screening: nell’ultima campagna (dati relativi a giugno 2009)
ha risposto alla chiamata il 62,3%
delle donne del territorio.
Ma i dati più significativi sono altri.
«Le campagne stanno raggiungendo il loro obiettivo, quello di abbassare l’incidenza e la mortalità del
tumore al collo dell’utero» afferma
Luigi Lombardozzi, ginecologo
dell’Ausl di Parma e responsabile
del programma di screening per
la prevenzione dei tumori al collo
dell’utero. «Secondo i dati messi
a disposizione dall’Associazione
Italiana Registro Tumori, infatti,
nel 1991 a livello nazionale erano
diagnosticati annualmente 15 casi
di questo tumore ogni 100mila
da fondazione cariparma 32.800 euro
Una rete di soggetti, tutti
insieme per la prevenzione
Tra le istituzioni che hanno accettato di collaborare con
l’AUSL di Parma per dare maggiore eco alle campagne di
screening per la prevenzione dei tumori alla mammella, al
collo dell’utero e al colon retto, c’è anche la Fondazione Cariparma, che ha concesso un contributo di 32.800 euro: la
cifra servirà a coprire in parte i costi delle spedizione degli
inviti per gli screening. Altre partnership sono in corso di definizione con Teatro Regio, Teatro Al Parco (Briciole-Fondazione Solares), Teatro Europa, Teatro Lenz e Parma Calcio,
per la diffusione dei messaggi della campagna attraverso i
propri canali di comunicazione, come siti internet, newsletter
e mail istituzionali, e punti informativi.
[30] gennaio 2010 IL MESE MAGAZINE
donne; nel 2004 il dato è sceso
al 9,8». Per quanto riguarda la
mortalità è utile prendere in considerazione uno studio che mette
a confronto i dati relativi al 1993
(cinque anni prima dell’inizio della prima campagna) con quelli
del 2003 (cinque anni dopo): in
questo intervallo la mortalità per
tumori al collo dell’utero è infatti
diminuita di circa il 30%.
«È stato ormai accertato – prosegue Lombardozzi - che l’unico
modo per prevenire i tumori del
collo dell’utero è quello di effettuare pap-test con cadenza triennale. Numerosi studi hanno infatti
confermato che fattori come le
abitudini sessuali o lo stile di vita
non hanno nessun nesso causale con l’insorgenza della malattia:
l’unico vero fattore di rischio è
non rispettare la periodicità delle
visite». Un concetto semplice, ma
spesso difficile da restituire ad un
target così ampio: per questo le
campagne organizzate dall’Azien-
da Usl puntano sulla chiarezza
delle comunicazioni e sulla massima accessibilità del servizio. A
partire dai dettagli organizzativi:
l’Azienda Usl di Parma ha messo
a disposizione per l’esecuzione
degli esami una rete ambulatoriale
che conta, oltre al Centro Screening “Vasari” di Parma, venti sedi
di Consultori Familiari in altrettanti
Comuni e quattro ambulatori di
colposcopia (per gli accertamenti diagnostici di 2° livello in caso
di pap-test “positivo”) presenti
a Parma, Fidenza, Langhirano e
Borgotaro. Nelle passate settimane sono già state spedite circa
3.700 lettere d’invito, dove viene
Il risultato non deve
intimorire: un pap
test positivo non
indica un tumore
I NUMERI
A chi rivolgersi
-30%
Le sedi di prelievo
nel parmense
Parma - Centro Screening
Aziendale di riferimento
“Vasari” - Via G.Vasari 13/A
0521.396242
Colorno - Via Suor Maria 3
0521.316705
Sorbolo - Via del Donatore 2
0521.393370
Fidenza - Via Don Tincati
(Vaio) 0524.515446-448
San Secondo P.se
P.za Martiri della Libertà 24
(2° piano) 0521/371705
Busseto – Via N. Paganini,
13 - 0524.932801
Noceto – Via C.A. Dalla
Chiesa 30 - 0521.667403
Salsomaggiore Terme
Via Roma 9 - 0524.581814
Fontanellato
Via XXIV Maggio 16/A
0521/371705
Langhirano – Via Roma
42/1 - 0521.865125
Collecchio – Via E. Berlinguer 2 - 0521.307023
Felino - Via Perlasca 9 0521.837059
Traversetolo – Via IV Novembre 33 – 0521.844920
Borgo Val di Taro – Via Benefattori 12 - 0525.970318
Fornovo Taro – Via Solferino 37 – 0525. 300401
Bardi – Via Arandora Star 11
0525.71231
Bedonia – Piazza Caduti della Patria 1 – 0525.826532
Pellegrino Parmense
Viale V. Bottego 6/A 0525.71231
Bore – Via Roma 81
0525.71231
Medesano – Via G. Rastelli
2 – 0525.300401
Berceto – P.le Micheli 8
0525.970318
indicato giorno, luogo ed ora per
l’esame del pap-test. La data è
però modificabile a seconda delle
esigenze e degli impegni personali. In caso non dovesse esserci una risposta entro 120 giorni,
l’Azienda manderà una seconda
lettera di sollecito.
Il pap-test è un esame rapido ed
indolore che prevede la raccolta di materiale cellulare presente
sulla superficie del collo dell’utero (mediante una sottile spatola
di legno) e all’interno del canale
cervicale (con uno spazzolino di
morbide setole sintetiche), materiale successivamente strisciato sul vetrino. Anche i risultati
il calo della
mortalità
luigi lombardozzi
dell’esame arriveranno sempre via
posta, in media entro due settimane. In caso di “positività”, ovvero
di presenza di alterazioni cellulari,
la donna verrà invitata ad ulteriori
accertamenti per cui sarà libera
di rivolgersi ad un ginecologo di
fiducia oppure ad uno dei quattro
ambulatori di colposcopia dell’Ausl, in questo caso avendo diritto
ad un servizio gratuito.
«Bisogna precisare – afferma il
ginecologo – che un pap-test
“positivo” non indica la presenza certa di un tumore. Spesso è
proprio la paura ingiustificata della
risposta a tenere lontane le donne da questo esame. Il pap-test,
invece, non fa altro che rilevare
la presenza di eventuali alterazioni cellulari e rimanda ad ulteriori
esami, perché le alterazioni possono anche dipendere da semplici
infiammazioni, come ad esempio
una vaginite. Se poi le alterazioni
fossero lesioni pre-tumorali basterà intervenire con tempestività per
evitare che possano passare dallo
strato superficiale a quello profondo delle cellule, trasformandosi in
un cancro». Sarà quindi necessario
un intervento scarsamente invasivo, svolto in regime ambulatoriale
oppure in day hospital (e generalmente in anestesia locale), a
cui sarà possibile sottoporsi negli
ambulatori dell’Ausl, sempre gratuitamente. «Riguardo al pap-test
– conclude Lombardozzi - l’unica
cosa di cui bisogna avere paura
è di non farlo: il tumore al collo
dell’utero è infatti una patologia
molto insidiosa, che presenta sintomi sensibili solo in uno stadio
molto avanzato, quando la patologia è quasi sempre irrecuperabile.
Per questo non bisogna lasciarsi
sfuggire l’opportunità di un controllo periodico».
per tumori al collo
dell’utero
dal 1993
(cinque
anni prima
dell’inizio del
programma
di screening)
al 2003
(cinque anni
dopo)
9,8
donne su
100mila
nel 2004
sono state
colpite da
l tumore
al collo
dell’utero;
nel 1991
erano 15
62%
l’adesione
a Parma
e provincia
alla quarta
campagna
di screening, che si
è conclusa
nell’autunno
scorso
INFORMATI!
Per ulteriori
informazioni
si può consultare il sito
www.ausl.
pr.it, contattare uno dei
riferimenti
nel box in
alto, oppure
scrivere a
colloutero@
ausl.pr.it
per contattare
il responsabile aziendale
di questo
programma
di screening,
Luigi Lombardozzi
Il Pap-test
in dieci domande
e dieci risposte
Dubbi da chiarire e timori
da sfatare sull’esame
che salva la vita
1. Perché si chiama pap-test? Il nome deriva
dal medico greco che nel 1947 inventò questa
tecnica di colorazione delle cellule, George Papanicolau.
2. Perché è bene farlo ogni 3 anni? Le lesioni pre-cancerose che possono condurre al tumore al collo dell’utero sono molto lente nella loro
evoluzione: è stato appurato che un intervallo di
tre anni è più che rassicurante per individuarle in
tempo.
3. È doloroso? Il pap-test richiede solo cinque
minuti e non è doloroso né invasivo.
4. Come mi devo preparare? Dovrai solo lasciar
passare 24 ore dall’ultimo rapporto sessuale, 2
giorni dall’ultima visita specialistica, 4-5 giorni
dalla fine della mestruazione, 7 giorni dalla fine di
una terapia locale o dall’uso di crema spermicida.
5. Come faccio se non posso andare all’appuntamento? In nessun caso si perde il diritto
al pap-test gratuito: basta chiamare il numero di
telefono segnato sulla lettera d’invito e fissare un
altro appuntamento. L’Ausl rilascia inoltre un certificato necessario per i permessi lavorativi.
6. Se ho perso la lettera, oppure non ho
risposto alla chiamata ma ora ho cambiato
idea, cosa faccio? Per tutte le questioni del genere puoi fare riferimento all’ostetrica del consultorio familiare più vicino (vedi elenco in queste
pagine).
7. Se il pap-test è positivo ho il cancro? No.
La positività accerta solo la presenza di alterazioni
cellulari, che potrebbero quindi dipendere anche
da lievi infezioni. Se invece dagli accertamenti
successivi (colposcopia ed eventuale biopsia) dovesse risultare che le alterazioni sono dovute alla
presenza di lesioni precancerose, queste possono
essere trattate con interventi scarsamente invasivi,
generalmente in ambulatorio o day hospital, dopo
i quali potrai riprendere la tua vita di sempre.
8. Posso fare il pap-test se sono incinta?
Certo, la gravidanza non influenza in alcun modo
l’esito dell’esame.
9. Mi sono vaccinata contro il papilloma virus. Devo comunque seguire il programma di
screening? Sì, perchè il vaccino contro il papilloma virus non sostituisce il pap-test.
10. Sono di un’altra città ma studio (o lavoro)
qui. Rientro nello screening? Sì, se sei in cura
- anche temporaneamente - presso un medico di
famiglia residente in provincia.
IL MESE MAGAZINE gennaio 2010
[31]
Scarica