Sistema di Copertura a Tetto Coperture a tetto: in edilizia, complesso delle strutture portanti e degli altri elementi costruttivi che si richiedono per proteggere contro gli agenti atmosferici una costruzione o uno spazio aperto. Si possono classificare in: "tetti propriamente detti" e "pseudotetti". CPF CONFIGURAZIONE ESTERNA CPFG Genere: Pseudotetto: struttura di copertura sostenuta da volte o cupole sottostanti, con funzione di semplice manto protettivo contro gli agenti atmosferici. Tramite l'impiego di speciali incavallature di legno, scaricano direttamente il peso della copertura sulle murature di piedritto perimetrali. Tetto: qualunque forma di struttura di copertura, sia piana che arcuata, sia orizzontale che inclinata, atta a proteggere un fabbricato dalle intemperie e dal sole e a smaltire le acque piovane. Tettoia: struttura di copertura costituita da uno o più spioventi, di solito poggianti su pilastri, oppure in parte su pilastri e in parte sul muro perimetrale di un edifico. Serve a coprire l'ambiente sottostante lasciandolo però aperto verso lo spazio circostante. Tiburio: struttura architettonica a forma di prisma (a base poligonale) o di cilindro che racchiude la cupola. Può avere aperture o finestre, è coperta da un tetto a spioventi e spesso termina con una lanterna. Ha la funzione di contenere le forze di spinta verso l'esterno della cupola. CPFF Forma: complesso (rif. tetto): tetto che in pianta presenta, oltre ad angoli salienti, cioè che hanno il vertice rivolto verso l'esterno, anche angoli rientranti, cioè che hanno il vertice rivolto verso l'interno. Dizionario dei termini architettonici - Sistemi di copertura a tetto piano (rif. tetto): tetto la cui conformazione morfologica risulta priva di angoli "salienti" e "rientranti". semplice (rif. tetto): tetto che in pianta presenta solo angoli salienti, cioè con il vertice rivolto verso l'esterno. semplice a botte (rif. tetto): tetto la cui morfologia riprende quella della omonima volta a botte; si differenzia secondo il tipo di sesto dell'arco su cui è impostato. Nel caso di arco a sesto acuto si ha il "tetto centinato". semplice a capanna o a sella o a doppia falda o a due spioventi (rif. tetto): tetto costituito da due spioventi contrapposti. Sui lati corti dell'edificio si determinano due specchi triangolari, detti "frontoni". E' il tipo di tetto più frequentemente attestato. semplice a leggio o a uno spiovente (rif. tetto): tetto costituito da una sola falda inclinata. semplice a losanghe (rif. tetto): tetto che presenta quattro frontoni spioventi le cui linee di colmo si incontrano al vertice. semplice a mansarda (rif. tetto): tetto in cui le falde sono spezzate e la loro parte inferiore è più ripida della superiore. Può essere a due o più spioventi. semplice a mezzo spiovente laterale o a spioventi laterali incompleti (rif. tetto): tetto in cui le gronde laterali si trovano più alte di quelle longitudinali e la parte inferiore dei frontoni è a forma di trapezio. semplice a ombrello o a timpani ribassati (rif. tetto): tetto derivato dalla fusione del tipo a piramide (vedi tetto semplice a padiglione ) con il tipo a losanghe. semplice a padiglione (rif. tetto): tetto a quattro spioventi in cui le gronde longitudinali e laterali si trovano tutte in uno stesso piano. Se il tetto a padiglione è impostato su edifici a pianta centrale le linee di falda convergono in uno stesso punto centrale; se l'edificio ha pianta circolare il tetto diventa "conico"; se l'edificio è a pianta quadrata si può avere il "tetto a piramide", "a bulbo", "a campana". semplice centinato (rif. tetto): vedi semplice a botte (tetto). semplice con altana (rif. tetto): tetto con loggia o terrazza coperta, rialzata al di sopra del tetto, non aggettante rispetto alla facciata. semplice incrociato (rif. tetto): tetto in cui le linee di colmo che fanno capo ai quattro frontoni si incrociano. CPC STRUTTURA E TECNICA CPCT Struttura primaria: capriata o incavallatura: struttura portante, tradizionalmente in legno, impiegata fin dall'antichità per la costruzione del tetto, costituita da una trave reticolare a schema triangolare e pertanto indeformabile. Due lati del triangolo segnano la pendenza del tetto; la base è invece orizzontale o rialzata in vario modo. Dallo schema più semplice, il triangolo per luci modeste, si giunge a schemi via via più complessi con l'aumentare della luce. Ciascuna capriata è schematicamente Dizionario dei termini architettonici - Sistemi di copertura a tetto così costituita: due "puntoni" obliqui legati mediante staffe a una trave orizzontale sottostante detta "catena" o "tirante", poggiante agli estremi sulla muratura dell'edificio. orditura alla lombarda: tipologia di orditura lignea del tetto costituita, in successione, da terzere poggianti su puntoni o falsi puntoni (orditura principale) e da travicelli, perpendicolari alle terzere, i quali fungono da sostegno dei listelli o dello scempiato (orditura secondaria ). orditura alla piemontese: tipologia di orditura lignea del tetto costituita, in successione, da puntoni molto ravvicinati tra loro che fungono da appoggio ai travicelli, sui quali sono impostati lo scempiato o i listelli. orditura principale: insieme delle principali strutture lignee portanti di un tetto a falde inclinate. E' costituito, secondo i casi, da falsi puntoni, colmarecci, dormienti, cantonali, traversi, terzere. orditura secondaria: insieme delle strutture lignee di un tetto, sul quale poggiano direttamente i manti di copertura. E' costituito da travicelli e listelli. CPM MANTO DI COPERTURA Manto di copertura: insieme degli elementi che costituiscono la copertura di un tetto; offre la necessaria protezione contro gli agenti atmosferici e può essere realizzato in diversi materiali a seconda dei luoghi, delle epoche e delle funzioni. CPMT Tipo: in laterizio: tipo di manto costituito da laterizi comunemente chiamati "tegole". La loro forma varia da regione a regione, a seconda delle caratteristiche climatiche. Si hanno tegole piane o curve, queste ultime chiamate "coppi". Le tegole piane (marsigliese, olandese, embrice) si pongono in opera o sui correntini e sui listelli oppure sullo scempiato. Gli embrici possono essere usati in coppia con i coppi per formare il manto di copertura detto "alla toscana" o "alla romana" in cui gli Dizionario dei termini architettonici - Sistemi di copertura a tetto embrici sono disposti con la concavità e la base maggiore volte verso l'alto e i coppi, rovesciati, sono sovrapposti ai primi. in legno: tipo di manto costituito da sottili tavolette in legno (scandole) inchiodate ad uno scempiato di tavole di legno, a giunti sfalsati. in metallo: tipo di manto leggero e impermeabile, che ha però l'inconveniente della sonorità, della facile trasmissione del calore e dell'accumulo di vapore acqueo nella superficie interna. La tecnica tradizionale pone in opera lastre non superiori ad un metro quadro, con le giunture libere per consentire la dilatazione termica, poggianti su uno scempiato di legno e fissate con chiodi su tasselli. I materiali più economici sono il ferro e lo zinco; migliore è il ferro zincato; ottimo è il rame. Questo tipo di manto viene isolato con feltri bituminati. CPMQ Qualificazione del tipo: coppo: vedi in laterizio. embrice: vedi in laterizio. marsigliese: vedi in laterizio. olandese: vedi in laterizio. scandola: vedi in legno. GLOSSARIO TETTO_____________________________________________________________________________ TERMINOLOGIA__________________________________________________________________ abbaino: finestra verticale ricavata nella pendenza di un tetto mediante l'innalzamento di due piccole pareti a loro volta chiuse da una copertura ad una o due falde. acqua: vedi falda. conversa: lastra impermeabile a protezione dei compluvi o delle intersezioni tra le falde e i muri verticali. copertina: protezione, orizzontale oppure obliqua, della sommità di un muro per favorire lo smaltimento dell'acqua. displuvio: l'incontro di due falde a pendenza divergente. canale: vedi grondaia. cicogna: vedi grondaia. colmo: tegola convessa che protegge la linea di colmo o di displuvio, oppure l'insieme delle strutture e dei rivestimenti del tetto nella linea di colmo. In quest'ultimo caso si può dire anche comignolo. comignolo: vedi colmo. compluvio o impluvio : l'incontro di due falde a pendenza convergente. doccione: elemento in aggetto da un tetto o da un parapetto, spesso modellato a forma di figura grottesca, umana o animale, che convoglia l'acqua piovana dalla grondaia al pluviale oppure dalla grondaia direttamente a terra. falda o spiovente o acqua : ciascuna delle superfici piane inclinate che costituiscono una copertura. Dizionario dei termini architettonici - Sistemi di copertura a tetto gronda: parte inferiore della falda di un tetto in aggetto rispetto alla parete. grondaia o canale o doccia : condotto, di solito metallico e semicilindrico, che, sorretto da ferri detti cicogne, corre lungo la linea di gronda raccogliendo le acque piovane e convogliandole al doccione o al pluviale. linea di colmo: linea d'incontro, orizzontale e sommitale, delle falde del tetto quando la concavità sia all'interno. sottostanti o per rendere accessibile l'esterno del tetto. Con il medesimo termine si identificano anche ampie superfici vetrate poste a copertura di ambienti particolari: cavedi, vani scala, chiostrine, etc. pluviale o canale discendente : canale verticale di scarico delle acque piovane provenienti dal tetto. linea di gronda : linea, in genere orizzontale, ove terminano le falde inferiormente. lucernario: apertura vetrata, ricavata in una copertura per aerare e illuminare gli ambienti COMPONENTI STRUTTURALI______________________________________________________ cantonale: trave corrispondente alle linee di displuvio o di compluvio delle falde di una copertura. colmareccio o trave di colmo : trave superiore, centrale e orizzontale che corrisponde al comignolo del tetto. dormiente o radice o banchina : trave posta lungo i muri perimetrali dell'edificio, che ripartisce su di essi i carichi delle capriate e dei falsi puntoni. falso puntone o paradosso : trave di legno disposta secondo la pendenza delle falde e appoggiata nella parte superiore su un muro di spina o sul colmareccio e nella parte inferiore sul muro perimetrale o sul dormiente. gattello: elemento di legno a forma di cuneo che, in un tetto, tiene fisse le travi poste longitudinalmente per impedirne lo slittamento. travicello: trave di sezione ridotta disposta, a seconda dei tipi di orditura, sia longitudinalmente che perpendicolarmente al terzera o arcareccio o corrente : trave di sostegno della copertura disposta longitudinalmente, collocata sopra i puntoni e sotto i travicelli. traverso: trave che congiunge in angolo due muri perimetrali e che funge da ulteriore appoggio del cantonale. listello o correntino : costituisce una orditura minuta che, in assenza di scempiato, sorregge direttamente le tegole. passinata: serie di correnti e di travicelli nell'orditura di un soffitto o di un tetto. scempiato: superficie continua su cui poggiano i diversi materiali di copertura. Anticamente si eseguiva con tavole in legno (tavolato) o con "pianelle". Attualmente vengono usate tavelle forate in laterizio. tavolato: vedi scempiato. colmo. La sua funzione è di reggere lo scempiato o i listelli. Dizionario dei termini architettonici - Sistemi di copertura a tetto CAPRIATA _________________________________________________________________________ COMPONENTI_____________________________________________________________________ catena o tirante : vedi capriata. controcatena: catena secondaria aggiunta come rinforzo di una capriata. contropuntone: trave di rinforzo accoppiata al puntone nelle capriate. monaco o ometto o monachino : elemento verticale della capriata collegato, nella parte superiore, ai puntoni e reso solidale ad essi tramite una grappa. Nella parte inferiore, il monaco rimane distanziato dalla catena di almeno cm. 15-20 e concorre a sostenerla tramite una staffa. all'estremità inferiore del monaco, avente la funzione di ridurre la luce libera di inflessione del puntone. sottocatena: trave accoppiata alla controcatena per rinforzare la capriata, di luce notevole. sottopuntone: elemento di una capriata, destinato a ridurre la luce libera di inflessione di un puntone. staffa: vedi capriata. puntone: vedi capriata. saetta o saettone o contraffisso o razza : elemento diagonale di una capriata collegato TIPOLOGIE_________________________________________________________________________ capriata asimmetrica: tipo di capriata che può essere "semplice" (per luci di 5-7 metri), quando sostiene tetti ad una falda; "composta" (per luci di circa 10 metri), quando i puntoni hanno lunghezza diversa, in tetti a doppia falda con inclinazione diversa. capriata centinata: tipo di capriata che non presenta l'armatura alla base (senza catena) e si forma con legnami centinati, cioè sagomati ad arco. Questa capriata assume forma ad arco e si trova a coprire luci molto ampie. capriata alla palladiana: tipo di capriata che può essere "semplice" o "composta". Nella palladiana semplice i puntoni si appoggiano sul monaco, alla cui base si impostano le saette. Nella palladiana composta si ha la controcatena e, oltre al monaco centrale, se ne hanno due laterali con una coppia di saette ciascuno. capriata pensile: tipo di capriata in cui la catena, a seconda del suo spessore e del peso, è sorretta in uno, due o più punti per mezzo di monaci. capriata poligona: tipo di capriata che non presenta l'armatura alla base, cioè senza catena, che si forma con legnami rettilinei. capriata zoppa: tipo di capriata con un muro maestro longitudinale interno, non corrispondente con il colmo. La capriata zoppa risulta formata da un cavalletto secondario sovrapposto ad un cavalletto principale poggiante sul muro maestro intermedio. 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