I costi dell` energia elettrica nella regione Molise

annuncio pubblicitario
II RAPPORTO SULLA DOMANDA
DI ENERGIA ELETTRICA
Indagine sul costo del servizio di fornitura pagato nell’anno 2011 dalle imprese
della regione Molise
Edizione 2013
1
II Rapporto sulla domanda di energia elettrica nella regione Molise
Ufficio Studi e Ricerche - Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise
c/o Cittadella dell’Economia, c/da Selvapiana snc - 86100 Campobasso
Tel. +39.0874.47 14 227/255/285 - Fax +39.0874.471720
e-mail: [email protected] – www.starnet.unioncamere.it – www.mol.camcom.it
2
Indice
Introduzione ....................................................................................................................................... 4
Capitolo 1 ............................................................................................................................................ 5
Prezzi e costi dell’energia elettrica: articolazione della tariffa ...................................................... 5
1.1 Il processo di liberalizzazione .................................................................................................... 5
1.2 Articolazione del costo dell’energia elettrica............................................................................. 6
Capitolo 2 .......................................................................................................................................... 10
I consumi di energia elettrica nella regione Molise ....................................................................... 10
2.1 La tipologia delle imprese indagate ......................................................................................... 10
Mercato di fornitura di energia elettrica e modalità di acquisto ................................................ 10
2.2 Le caratteristiche del contratto di fornitura .............................................................................. 11
Tensione di allacciamento della fornitura di energia elettrica ................................................... 11
Potenza impegnata di fornitura dell’energia elettrica ................................................................ 12
Il fattore di carico ....................................................................................................................... 13
2.3 I consumi di energia elettrica ................................................................................................... 14
I consumi annuali ....................................................................................................................... 14
Capitolo 3 .......................................................................................................................................... 16
I costi dell’ energia elettrica nella regione Molise ......................................................................... 16
3.1 Il costo medio di un kWh ......................................................................................................... 16
Il costo dell’energia elettrica e il mercato di riferimento ........................................................... 17
Costo medio di un kWh e classi di consumo ............................................................................. 19
Capitolo 4 .......................................................................................................................................... 20
L’interesse per il tema dell’energia elettrica ................................................................................. 20
4.1 Disponibilità a cambiare fornitore ........................................................................................... 20
4.2 I motivi per cambiare fornitore ................................................................................................ 21
4.3 Le imprese e il mercato dell’energia rinnovabile..................................................................... 23
Bibliografia ....................................................................................................................................... 25
3
Introduzione
Spesso nel corso degli ultimi anni si è lamentato che l’elevato costo dell’energia elettrica che le
imprese si trovano a sostenere può aver contribuito al deterioramento della competitività del nostro
paese. Una percezione diffusa alla quale non si è spesso riusciti a dare sostanza non esistendo, allo
stato attuale, alcuna rilevazione specifica dei costi sostenuti dalle categorie produttive.
In questa direzione l’Unioncamere Molise, nell’ottica di promuovere la trasparenza e favorire un
migliore funzionamento dei mercati, ha realizzato una indagine, sui costi del servizio di fornitura di
energia elettrica pagati dalle categorie produttive, promossa e sostenuta dall’INDIS, organismo
specializzato di Unioncamere.
L’indagine ha una pluralità di obiettivi: descrivere i profili di consumo dei siti produttivi della
regione Molise, monitorare lo sviluppo del libero mercato, offrire una quantificazione dei costi
dell’energia elettrica pagati dalle imprese e dei risparmi attivabili con il passaggio al mercato libero.
Il lavoro è strutturato in quattro capitoli. Il primo capitolo offre un inquadramento del settore
elettrico e analizza le caratteristiche del sistema tariffario attuale e le differenze tra mercato tutelato
e mercato libero. In particolare, si sofferma sulla modalità di articolazione delle componenti della
tariffa energetica che influenzano il costo finale della fornitura di energia elettrica offrendo una
linea guida ai concetti di base utilizzati nei successivi capitoli.
Il secondo capitolo analizza le principali caratteristiche dei contratti di fornitura sottoscritti dalle
imprese e i loro profili di consumo.
Il terzo capitolo affronta il tema del costo del servizio di fornitura di energia elettrica per gli utenti
non domestici. In particolare analizza i costi sostenuti articolando le analisi sia per profilo di
consumo che per mercato di approvvigionamento.
L’ultimo capitolo analizza gli aspetti qualitativi del mercato dell’energia elettrica. In particolare, si
sono indagate la soddisfazione della fornitura di energia elettrica e la predisposizione al
cambiamento di fornitore.
4
Capitolo 1
Prezzi e costi dell’energia elettrica: articolazione della tariffa
Il primo capitolo analizza le caratteristiche del sistema tariffario attuale e le differenze tra mercato
tutelato e mercato libero. In particolare, si sofferma sulla modalità di articolazione delle componenti
della tariffa energetica che influenzano il costo finale della fornitura di energia elettrica offrendo
una linea guida ai concetti di base utilizzati nei successivi capitoli.
1.1 Il processo di liberalizzazione
Il Decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79 (noto come decreto Bersani) ha fissato le linee generali
per il nuovo assetto organizzativo del settore elettrico italiano dando l’inizio al processo di
liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica.
Il decreto, recependo nella nostra legislazione la direttiva europea 96/92/CE (“Norme comuni per il
mercato interno di energia elettrica”), stabiliva che le attività di produzione, importazione, acquisto
e vendita di energia elettrica sono rese libere, mentre quelle di trasmissione e di dispacciamento
vengono riservate allo Stato ed attribuite in concessione al Gestore della Rete di Trasmissione
Nazionale (GRTN sino al 31 ottobre 2005, successivamente da Terna che fino ad allora deteneva la
sola proprietà della rete).
Il processo di liberalizzazione prevedeva, sulla base di parametri di consumo indicati nel decreto di
riforma (le cosiddette soglie minime di idoneità) la distinzione di due tipologie di clienti non
domestici: i clienti idonei ad acquistare energia elettrica sul mercato libero e i clienti vincolati
obbligati a rifornirsi dal distributore locale. Nel primo caso il prezzo dell’energia elettrica acquistata
è liberamente contrattato; il cliente sottoscrive un contratto direttamente con un fornitore da lui
scelto, il quale a sua volta acquista l’energia elettrica, ad un prezzo contrattato, direttamente dal
produttore o dal grossista. Nel secondo caso il cliente sottoscrive un contratto direttamente con il
distributore locale che acquista energia elettrica all’ingrosso a un prezzo stabilito dall’Autorità per
l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG) sulla base dei costi sostenuti per la generazione.
Una tappa fondamentale nel processo di liberalizzazione è quella dell’anno 2004 che ha dato l’avvio
della borsa elettrica (Ipex), del dispacciamento di merito economico e ha abolito la distinzione tra
clienti idonei e clienti vincolati. Grazie all’entrata in operatività della borsa elettrica e del
dispacciamento di merito economico la titolarità della funzione di garante della fornitura di energia
5
elettrica viene assegnata all’Acquirente Unico (AU), soggetto previsto dal decreto Bersani e
incaricato per approvvigionare l’energia elettrica necessaria al fabbisogno dei clienti vincolati con
l’obiettivo di minimizzare i costi e i relativi rischi di approvvigionamento. Il prezzo dell’energia
elettrica continua ad essere stabilito dall’AEEG ma sulla base dei costi sostenuti dall’AU per
l’acquisto e il dispacciamento dell’energia.
Il processo di liberalizzazione si è concluso nell’anno 2007 quando il mercato libero si è aperto
anche ai consumatori finali domestici e viene meno l’esistenza del mercato vincolato. Il nuovo
mercato dell’energia si segmenta in tre mercati differenti:
1. mercato di maggior tutela;
2. mercato di salvaguardia;
3. mercato libero.
Il primo comprende i consumatori domestici e quelli non domestici di piccola dimensione non
forniti sul mercato libero, connessi in bassa tensione aventi meno di 50 dipendenti e un fatturato
annuo o totale di bilancio non superiore a 10 milioni di euro.
Il secondo comprende tutti quei consumatori che non hanno i requisiti per accedere al mercato di
maggior tutela ma che momentaneamente per vari motivi si trovano sprovvisti del fornitore. Si
tratta di imprese il cui fornitore interrompe l’attività o fallisce, o di imprese che non riescono a
trovare un venditore per scarsa offerta sul mercato, o per ultimo che non trovano un venditore a
causa di passate insolvenze. In questo caso il fornitore di energia elettrica sarà una società di
vendita (operativa anche sul mercato libero) selezionata mediante gara con regole stabilite da
AEEG. Il prezzo dell’energia elettrica sarà fissato in riferimento a quello della borsa elettrica (PUN)
più il risultato di aste.
1.2 Articolazione del costo dell’energia elettrica
Una prima distinzione nel costo dell’energia elettrica può essere fatto tra due principali componenti:
una parte che riguarda il prezzo di acquisto e vendita dell’energia elettrica al cliente finale; e
un’altra che riguarda gli oneri di trasmissione e di dispacciamento dell’energia dalla fonte di
produzione al cliente finale.
In linea generale, la bolletta pagata dalla imprese sarà così composta:
 il costo per il servizio di trasmissione, distribuzione e misura;
 prezzo dell’energia elettrica;
 costo per la copertura degli oneri generali di sistema;
 imposta erariale, l’addizionale provinciale e l’imposta sul valore aggiunto.
6
Una distinzione importante è quella tra costo e prezzo dell’energia elettrica. Per costo si intende
l’onere complessivo sostenuto dalle imprese per il servizio di energia elettrica, con il termine
prezzo, invece, si farà riferimento alla materia prima energia.
Di seguito, si riportano in dettaglio le principali caratteristiche del costo dell’energia elettrica.
Corrispettivo di trasmissione
Il corrispettivo di trasmissione è la componente tariffaria per la copertura dei costi sostenuti dal
gestore della rete nazionale (TERNA) per il trasporto dell’energia elettrica sulla rete di
trasmissione. La tariffa è definita dall’AEEG entro il 31 ottobre di ciascun anno ed è espressa in
centesimi di euro/kWh.
Corrispettivo di distribuzione
Il corrispettivo di distribuzione copre i costi di distribuzione dell’energia elettrica sulle reti di
distribuzione e le relative attività commerciali (fatturazione, gestione contratti, ecc.).
La componente tariffaria di distribuzione è composta da tre tariffe che si differenziano in base alla
tensione e alla potenza resi disponibili alle imprese:
 Quota fissa, espressa in euro/punto di prelievo/anno e quindi pagata indipendentemente dai
volumi consumati di energia elettrica;
 Quota potenza, espressa in euro/kW/anno, ed è pagata dai clienti per avere un certo livello di
potenza. Non dipende dalla quantità di energia consumata.
 Quota energia, espressa in centesimi di euro/kWh, è pagata in funzione dei volumi di
energia elettrica consumati.
I livelli dei corrispettivi vengono fissati annualmente entro il 31 ottobre dall’AEEG.
Corrispettivo di misura
Il corrispettivo di misura è quella componente tariffaria che copre i costi sostenuti per
l’installazione di un contatore e per la rilevazione dei consumi. E’ espresso in euro/punto di
prelievo/anno ed è differenziato in base al livello di tensione. E’ definito annualmente dall’AEEG
entro in 31 ottobre.
7
Componente energia
Non è un costo ma rappresenta il prezzo dell’energia elettrica. Nel mercato tutelato è definito
dall’AEEG, nel mercato libero viene concordato con il fornitore, mentre nel mercato di
salvaguardia il prezzo viene definito in seguito a gare specifiche.
Componenti UC
Le componenti UC rappresentano il costo necessario a garantire il funzionamento di un sistema
tariffario basato sul principio di corrispondenza dei prezzi ai costi medi. L’ammontare viene
stabilito e aggiornato periodicamente dall’AEEG. Si distinguono in:
 UC1, pagato solo dai clienti del mercato di maggior tutela a copertura degli squilibri del
sistema di perequazione dei costi di approvvigionamento di energia destinata al mercato
tutelato;
 UC3, a copertura degli oneri derivanti dai meccanismi di perequazione dei costi di
distribuzione e trasmissione ovvero hanno la finalità di compensare gli squilibri dei ricavi
conseguiti o dei costi sostenuti rispetto alla media nazionale. Si compone di una quota fissa
espressa in centesimi di euro/punto prelievo ed una variabile espressa in centesimi di
euro/kWh;
 UC4, a copertura delle integrazioni dei ricavi riconosciute alle imprese elettriche con un
numero limitato di clienti. E’ espressa in centesimi di euro/kWh.
 UC6, a copertura dei costi sostenuti per il miglioramento della qualità e e continuità del
servizio. Si compone di una quota fissa espressa in centesimi di euro/punto prelievo ed una
variabile espressa in centesimi di euro/kWh.
Componenti A
Le componenti A coprono gli oneri generali di sistema, ovvero i costi sostenuti per interventi
effettuati nell’interessi della collettività e stabiliti dal Governo. Si distinguono in:
 A2, destinata alla copertura dei costi sostenuti per lo smantellamento delle centrali nucleari e
la chiusura del ciclo del combustibile. Si compone di una quota fissa espressa in centesimi di
euro/punto prelievo ed una variabile espressa in centesimi di euro/kWh.;
8
 A3, destinata alla promozione di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Si
compone di una quota fissa espressa in centesimi di euro/punto prelievo ed una variabile
espressa in centesimi di euro/kWh.;
 A4, destinata al finanziamento di regimi tariffari speciali e previsti dalla normativa a favore
di utenti speciali (ad es.: Ferrovie dello Stato). E’ espressa in centesimi di euro/kWh;
 A5, destinata al finanziamento delle attività di ricerca e sviluppo di interesse generale per il
sistema elettrico. Si compone di una quota fissa espressa in centesimi di euro/punto prelievo
ed una variabile espressa in centesimi di euro/kWh.;
 A6, destinata alla copertura dei cosiddetti “stranded costs”, cioè di quei costi sopportati dalle
imprese elettriche per la generazione di energia elettrica che non sarebbero recuperabili
nell’ambito del mercato liberalizzato e che verranno rimborsati alle imprese per un periodo
transitorio. Si compone di due quote fisse: euro/punto di prelievo/mese ed euro/kW/mese.
Componente MCT
La componente tariffaria MCT è indirizzata a finanziare le misure di compensazione territoriale a
favore dei siti che ospitano centrali nucleari e impianti del ciclo del combustibile nucleare.
9
Capitolo 2
I consumi di energia elettrica nella regione Molise
2.1 La tipologia delle imprese indagate
Mercato di fornitura di energia elettrica e modalità di acquisto
In aumento, rispetto al 2009, le imprese che dichiarano di aver acquistato energia elettrica sul
mercato libero (98% del campione) e, per contro, in diminuzione le imprese che dichiarano di
rifornirsi di energia elettrica sul mercato tutelato (27% del campione) con tariffe fissate
dall’Autorità dell’Energia Elettrica e del Gas (AEEG).
Le imprese che si approvvigionano sul mercato libero consumano il 98% dei volumi complessivi
del campione. Al contrario, tra le 27 aziende su 100 che dichiarano di avere un contratto di fornitura
con il mercato tutelato dell’energia si registra un consumo pari al 2% del totale dei consumi
energetici.
Grafico 2.1 – Quota delle imprese sul mercato libero e il mercato vincolato
(peso % sul numero delle imprese del campione e ponderato sui consumi)
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi e Ricerche - Unioncamere Molise
Tra le imprese che dichiarano di acquistare energia elettrica sul mercato libero è stata indagata
anche la modalità di acquisto. In particolare, è stato chiesto se l’impresa ha aderito ad un consorzio
di acquisto di energia elettrica.
Tradizionalmente i consorzi nascono con l’obiettivo di aggregare imprese per l’acquisto di una
materia prima spuntando migliori condizioni contrattuali nei confronti del fornitore. In questo caso
10
sarebbe lecito attendersi una percentuale elevata, tuttavia nella regione Molise nessuna impresa
campionata ha dichiarato di acquistare attraverso un consorzio.
2.2 Le caratteristiche del contratto di fornitura
Tensione di allacciamento della fornitura di energia elettrica
La tensione di allacciamento identifica l’intensità della corrente elettrica che si muove lungo la rete
di distribuzione/trasporto e costituisce l’elemento discriminante delle opzioni di distribuzione
offerte dai distributori alle diverse tipologie di utente non domestico. L’unità di misura della
tensione è il volt (V).
La domanda 6 del questionario indaga sulla tipologia di tensione di fornitura prevista nel contratto.
Alle imprese veniva chiesto di specificare l’allaccio in Bassa Tensione (fino a 1kV, BT), Media
Tensione (da 1kV a 35kV, MT), Alta e Altissima Tensione (oltre 35kV, AT).
Grafico 2.2 – Distribuzione delle imprese e dei consumi per tensione di fornitura
(peso % del numero delle imprese del campione e ponderato sui consumi)
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi e Ricerche - Unioncamere Molise
Il Grafico 2.2 mostra la distribuzione percentuale delle imprese campionate sia in termini di
numerosità che di consumo energetico. Il 68% delle imprese afferma di essere allacciato in bassa
tensione (BT), il 32% in media tensione (MT) e nessuna in alta tensione (AT). Se consideriamo i
volumi di energia, le aziende allacciate in BT consumano il 68% dei consumi totali, mentre in MT
transitano il 32% dei consumi dichiarati. Pertanto la modalità in BT ha una prevalenza maggiore tra
le imprese a bassi consumi energetici, mentre la modalità MT è più frequente tra le aziende con
consumi più elevati.
Come si evidenziava nel II Rapporto sulla domanda di energia elettrica della piazza di Milano e
provincia nel 2007 e nel I Rapporto sulla domanda di energia elettrica delle imprese Molisane nel
2009, la modalità in BT aveva una prevalenza maggiore tra le imprese a bassi consumi energetici,
11
mentre la modalità MT era più frequente tra le aziende con consumi più elevati. Questo legame,
riconducibile al processo produttivo con cui operano le imprese: un processo energy intensive
richiede ampie portate di energia ovvero l’intensità con cui l’energia deve arrivare al punto di
prelievo dell’impresa deve essere più elevato, non è stato rilevato in questa seconda indagine.
La distribuzione delle imprese per tipologia di mercato e tensione di allacciamento evidenzia una
riduzione della differenza di approvvigionamento tra i due mercati in funzione della tensione di
allacciamento. Infatti, se nella scorsa indagine tra le imprese in BT era più alta la percentuale tra
quelle che si approvvigionano sul mercato tutelato, in quest’ultima indagine si osserva una
situazione completamente opposta: sale la percentuale delle imprese che, nonostante
l’allacciamento in bassa tensione, stipulano contratti di approvvigionamento sul mercato libero
cercando di spuntare un miglior costo.
Grafico 2.3 – Distribuzione delle imprese per tipologia di mercato e tensione di allacciamento
(peso % del numero delle imprese del campione e ponderato sui consumi)
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi e Ricerche - Unioncamere Molise
Potenza impegnata di fornitura dell’energia elettrica
Con il termine potenza impegnata si indica sia la potenza contrattualmente impegnata per tutti
coloro che dispongono di un limitatore di potenza che la potenza massima prelevata ovvero il picco
orario di utilizzo di energia.
La potenza è la quantità di energia elettrica resa disponibile istante per istante in un punto di
prelievo, ovvero è la potenza richiesta per produrre energia in un dato istante. L’unità di misura
della potenza è espressa in Watt (W) che non va confusa con il Wattora (Wh) che rappresenta
l’unità di misura dell’energia.
12
La potenza impegnata è di particolare rilevanza perché risulta tra i parametri che contribuiscono a
definire il costo dell’energia elettrica; infatti, il parametro della potenza è determinante nel definire i
corrispettivi relativi a quota potenza.
Grafico 2.4 – Distribuzione della potenza massima prelevata/impegnata
(sul totale del numero delle imprese del campione)
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi e Ricerche - Unioncamere Molise
Dalla distribuzione dei percentili si evince che metà delle imprese dichiarano valori di potenza
inferiori a 77 kW. Per definizione di calcolo il 50-esimo percentile coincide con il valore mediano
della distribuzione (76,5 kW). Si osserva che il valore mediano è inferiore alla media di
distribuzione (195 kW), ciò implica che il valore medio è influenzato da poche imprese che
dichiarano valori di potenza molto più alti rispetto al resto della distribuzione.
Il fattore di carico
Il fattore di carico, detto load factor, indica la percentuale del numero di ore di utilizzo della
potenza massima prelevata. Si ottiene rapportando il consumo annuale con il prodotto della potenza
impegnata moltiplicata per il numero delle ore in un anno (8760 ore).
Così come il valore della potenza, anche quello del fattore di carico risulta di particolare importanza
nel determinare il costo dell’energia elettrica. Risulta essere uno dei parametri che contribuisce a
determinare i corrispettivi di distribuzione applicati sul livello di potenza. In genere, fattori di carico
molto bassi indicano un cattivo utilizzo dell’energia elettrica, ovvero energia prodotta e non
utilizzata per tutto l’arco dell’anno. Tuttavia, un load factor basso può essere correlato anche a un
tipo di produzione prettamente stagionale che richiede un’alta intensità di energia elettrica per
periodi limitati.
13
Il Grafico 2.6 mostra la distribuzione percentile e la relativa media campionaria del load factor
dichiarato. Si evidenzia una media uguale al 28%, tuttavia metà delle imprese hanno un valore di
load factor inferiore al 13%. Un 10% registra un fattore di carico inferiore al 6% e un altro 10%
superiore al 45%.
Grafico 2.5 – Distribuzione percentile e media del Load factor
(sul totale del numero delle imprese del campione)
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi e Ricerche - Unioncamere Molise
2.3 I consumi di energia elettrica
I consumi annuali
14
Uno degli obiettivi dell’indagine è quello di rilevare il consumo di energia elettrica delle piccole e
medie imprese molisane nell’anno 2011. Per questa finalità le aziende rispondenti hanno rilevato il
dato su ciascuna bolletta del 2011 più gli eventuali conguagli.
Grafico 2.10 – Distribuzione dei consumi annuali di energia elettrica
(sul totale del numero delle imprese del campione)
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi e Ricerche - Unioncamere Molise
Le imprese intervistate hanno dichiarato per l’anno 2011 un consumo di energia elettrica con una
media di 737 MWh. Considerando che la mediana è di 73 MWh, si può asserire che metà delle
imprese ha dichiarato un consumo inferiore a 73 MWh, ma esiste un 10% di imprese con un
consumo inferiore a 13 MWh e un 10% di imprese con consumi superiori a 1GWh.
15
Capitolo 3
I costi dell’ energia elettrica nella regione Molise
3.1 Il costo medio di un kWh
In questo paragrafo saranno illustrati i risultati dell’inchiesta sul costo dell’energia elettrica
sostenuto nel 2011 dalle piccole e medie imprese della regione Molise.
Le analisi saranno articolate facendo riferimento sia alle classi di consumo che al mercato di
approvvigionamento.
Il costo dell’energia a cui si fa riferimento è il costo di un kWh comprensivo di tutte le componenti
e ottenuto dal rapporto tra la spesa annuale di energia elettrica sostenuta da ciascuna impresa e i
relativi kWh consumati. Risulta utile specificare che tra le componenti che definiscono a definire il
costo complessivo del kWh, l’unica che può essere contrattata è quella che fa riferimento al prezzo
della materia prima, ovvero il corrispettivo della componente energia (identificata nella componente
CCA per i clienti del mercato tutelato e nella componente PC per tutti quelli che si approvvigionano
sul mercato libero). Tutte le altre componenti, quali ad esempio quelle che si riferiscono ai
corrispettivi per il servizio di trasporto, di distribuzione e di misura sono regolati dall’AEEG. A
queste componenti vanno sommate le imposte: l’IVA, l’imposta erariale e l’addizionale provinciale.
Il Grafico 3.1 mostra la distribuzione del costo medio dei kWh pagati dalle 52 imprese rispondenti
indipendentemente dal mercato di fornitura. Si osserva che le imprese in media dichiarano un costo
medio di energia pari a 21,2 centesimi di euro al kWh (prezzo medio che non si discosta da quello
calcolato nell’indagine del 2009) con un errore standard della media pari a 0,5 centesimi di euro. La
metà delle imprese campionate dichiara un costo mediano di 21 centesimi di euro al kWh (il costo
mediano dell’energia elettrica rilevato dalla seconda indagine sulla Piazza di Milano e provincia nel
2007 è pari a 18,2 centesimi di euro, il 10% delle imprese si colloca su valori superiori a 26,3
centesimi di euro e all’opposto un 10% si colloca con un valore inferiore a 12,8 centesimi di euro).
Dal grafico si osserva altresì che un 10% di imprese dichiara un costo superiore ai 26 centesimi di
euro e all’inverso un 10% che dichiara un costo inferiore ai 15 centesimi di euro. Se si adottano il
16
secondo e l’ottavo decile come misure di dispersione1, si osserva che tra le due statistiche di
posizione l’intervallo di variabilità è di 7 centesimi di euro.
Grafico 3.1 – Distribuzione del costo dell’energia elettrica
(sul totale delle imprese campionate)
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi e Ricerche - Unioncamere Molise
Il costo dell’energia elettrica e il mercato di riferimento
Articolando l’analisi per mercato di riferimento si osserva che i costi medi pagati sul mercato libero
(38 unità campionate) risultano inferiori a quelli pagati sul mercato tutelato (14 unità campionate) o
di salvaguardia.
Metà dei clienti che acquistano energia sul mercato tutelato (Grafico 3.2) dichiara un costo inferiore
a 23 centesimi di euro al kWh: il valore medio è di 23,1 centesimi di euro. Esiste un 10% delle
imprese che dichiara un valore superiore a 26,4 centesimi di euro e all’opposto un 10% che si
colloca con valori inferiori a 18 centesimi.
Nel mercato libero (Grafico 3.3) metà delle imprese campionate sostiene un costo inferiore a 20,4
centesimi di euro al kWh: il valore medio è di 20,5 centesimi di euro. Il 10% delle imprese dichiara
un costo superiore a 25,7 centesimi di euro, all’inverso un 10% sostiene un costo inferiore a 14,9
centesimi di euro.
1
Il secondo decile è il costo al di sopra della quale si collocano l’80% delle osservazioni; l’ottavo decile è il costo al di
sotto del quale si colloca l’80% delle realizzazioni campionarie.
17
Grafico 3.2 – Distribuzione del costo dell’energia elettrica sul mercato tut./salvaguardia
(sul totale delle imprese del campione)
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi e Ricerche - Unioncamere Molise
Grafico 3.3 – Distribuzione del costo dell’energia elettrica sul mercato libero
(sul totale delle imprese del campione)
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi e Ricerche - Unioncamere Molise
Da una semplice operazione di calcolo è possibile, dietro alcune ipotesi, quantificare il risparmio di
cui potrebbe usufruire una impresa passando dal mercato tutelato a quello libero. Considerando la
media dei consumi del campione investigato pari a 737 MWh e che il costo medio del mercato
tutelato è pari a 23 centesimi e che quello del mercato libero è di 20 centesimi, un’impresa che opta
per il mercato libero si troverebbe a risparmiare 2.211.000 euro annui (la differenza di spesa per 737
MWh annui consumati in regime di mercato tutelato pari a 16.951.000 euro e in regime di mercato
libero pari a 14.740.000 euro).
18
Costo medio di un kWh e classi di consumo
Il Grafico 3.4 mostra la nuvola dei punti identificativi di ciascuna impresa messa in relazione con il
costo in centesimi di euro di un kWh e il totale dei kWh consumati in un anno. In ascissa vengono
riportati i livelli di consumo in scala logaritmica e in ordinata i relativi costi pagati dalle imprese.
Grafico 3.4 – Relazione tra il costo di energia elettrica e il consumo
(totale delle spese del campione)
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi e Ricerche - Unioncamere Molise
Emerge una chiara relazione inversa tra i consumi di energia e il costo sostenuto: all’aumentare dei
consumi si osserva un decremento dei costi energetici.
La relazione inversa tra consumi e costi potrebbe essere spiegata da un prezzo dell’energia più
basso al crescere dei volumi, da una riduzione dell’incidenza unitaria dei costi di distribuzione e da
imposte più basse per chi supera determinate soglie di consumo. Infatti, un aumento dei volumi di
energia comporta un aumento della componente energia sul costo totale in bolletta, questo spinge le
aziende a trovare migliori offerti sul mercato libero e a negoziare il prezzo dell’energia elettrica al
miglior prezzo.
19
Capitolo 4
L’interesse per il tema dell’energia elettrica
Il quarto capitolo analizza gli aspetti qualitativi del mercato dell’energia elettrica. In particolare, si
sono indagate la soddisfazione della fornitura di energia elettrica e la predisposizione al
cambiamento di fornitore.
4.1 Disponibilità a cambiare fornitore
Alle imprese campionate è stata chiesta la disponibilità a cambiare fornitore indicando, in caso
affermativo, la percentuale di sconto richiesta qualora la motivazione dipendesse solo dalla ricerca
di uno sconto sul prezzo.
Complessivamente, rispetto al 20% delle imprese intervistate nel 2010 che dichiararono di non
essere disponibili a cambiare fornitore di energia elettrica, nel 2012 la quota scende al 2%. Al
contrario, la non disponibilità a cambiare fornitore delle imprese che si riforniscono sul mercato
libero è prossima allo zero. Questo testimonia la maggiore propensione a cambiare fornitore delle
imprese con un contratto sul mercato libero.
Si osservi, in particolare, che il 44% delle imprese che consumano il 64% del consumo totale
dichiarano disponibilità a cambiare fornitore se lo sconto è di almeno il 15%. Sono unità che si
concentrano prevalentemente nel profilo del grande e grandissimo consumatore dove.
Grafico 4.1 – Disponibilità a cambiare fornitore e percentuale di sconto richiesto
(percentuale sul totale delle imprese e dei consumi)
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi e Ricerche - Unioncamere Molise
20
Grafico 4.2 – Disponibilità a cambiare fornitore e percentuale di sconto richiesto
(percentuale sul totale delle imprese per mercato di rifornimento)
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi e Ricerche - Unioncamere Molise
Il Grafico 4.2 mostra le quote percentuali delle imprese distinte per mercato di fornitura e
disponibilità a cambiare fornitore di energia. Come precedentemente detto, si osserva una
disponibilità maggiore al cambiamento da parte delle imprese che si approvvigionano sul mercato
libero. In ciascuna modalità dei Sì, la quota percentuale delle imprese del mercato libero risulta
superiore a quella delle imprese del mercato tutelato o di salvaguardia, fatta eccezione per la prima
opzione.
4.2 I motivi per cambiare fornitore
21
Tra gli elementi indagati come motivazione a cambiare fornitore la maggior parte delle imprese
(38% di risposte) dichiara che un buon motivo sarebbe la possibilità di avere un contratto che
preveda supporto e consulenza su aspetti sia tecnici (ad esempio sul rifasamento) che commerciali.
Tra le altre motivazioni riscuote una percentuale alta (25%) la gestione online del contratto. La
possibilità di avere uno sconto sul prezzo dell’energia elettrica si colloca al terzo posto con una
quota percentuale del 24% e, al quarto posto, la possibilità di avere un unico fornitore di energia e
gas. All’ultimo posto con una percentuale dell’1%, il servizio assicurativo.
Grafico 4.4 – Motivi per cambiare fornitore
(percentuale sul totale delle risposte)
Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi – Unioncamere Molise
Si riscontra però una diversa sensibilità al tema da parte delle imprese appartenenti al libero e al
tutelato (Grafico 4.5): tra le prime la modalità “Contratti che prevedano supporto e consulenza” è
quella con la quota percentuale di risposte maggiore (43%), mentre nel mercato tutelato la quota
scende al 36%.
Grafico 4.5 – Motivi per cambiare fornitore e mercato di fornitura
(percentuale sul totale delle risposte per mercato di fornitura)
22
Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi – Unioncamere Molise
Come si osserva dal Grafico 4.5, la quota percentuale della modalità “Avere un unico fornitore di
energia elettrica e gas” è del 10% per le imprese del mercato tutelato e del 20% per quelle del
mercato libero.
4.3 Le imprese e il mercato dell’energia rinnovabile
Come ultimo aspetto è stato indagato l’interesse delle imprese nei confronti dell’energia verde
certificata. Dove, per fornitura di energia verde si intende l’energia elettrica prodotta da fonti
rinnovabili certificate (eolico, idroelettrico, solare, ecc.).
Grafico 4.7 – Le imprese e l’energia verde
(percentuale sul totale delle imprese)
Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi – Unioncamere Molise
23
Alle imprese è stato chiesto se sono disposte a pagare qualcosa in più per una fornitura di energia
verde certificata. L’8% delle imprese ha dichiarato di non avere alcun interesse per l’energia verde
certificata (in genere sono imprese che ricadono nei profili dei piccoli consumatori), mentre un 29%
la comprerebbe anche a prezzi più alti perchè sensibile alle questioni ambientali. Il 63% delle
imprese la comprerebbe ma solo allo stesso prezzo. Da ciò si evince una particolare sensibilità delle
imprese molisane alle questioni ambientali e una forte attenzione nei confronti dell’energia verde
certificata che risulta indipendente sia dal mercato di fornitura che dalla dimensione aziendale in
termini di volumi energetici consumati.
24
Bibliografia
Camera di Commercio di Milano, I° Rapporto sulla Domanda di Energia Elettrica, anno 2007.
Camera di Commercio di Milano, II° Rapporto sulla Domanda di Energia Elettrica, anno 2008.
Daniela Cocchi, Appunti di teoria dei campioni, quaderni della Facoltà di Scienze Statistiche
dell’Università di Bologna.
D. Cocchi, M. Pillati, Esempi sul campionamento da popolazione finite, CLUEB 1996.
Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas – AEEG, Relazione annuale sullo stato dei servizi e
sull’attività svolta, vari anni.
25
Scarica