BIOEDILIZIA E RISPARMIO ENERGETICO Ing. Maria Berillo Approfondimento tematico Osservatorio Ambiente e Legalità - Regione Basilicata VERSO LA SOSTENIBILITÀ IN EDILIZIA Ragioni, principi e metodi della sostenibilità in edilizia Ragioni Il nostro tempo richiede sempre maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale di ogni iniziativa umana, sia essa imprenditoriale, di ricerca, di servizi, di vita in genere. Forte è il peso che assume in questo senso il settore edilizio in quanto l’impatto ambientale prodotto dalle nuove e vecchie costruzioni, costringe ormai ad una riflessione sul futuro dell’edilizia e della pianificazione del territorio in genere. Le tradizionali tecniche progettuali e costruttive cominciano infatti a manifestare le proprie lacune proprio in termini di sostenibilità, intesa come impatto ambientale/economico e sociale degli edifici sia in fase costruttiva che di demolizione, sia per quanto attiene al benessere abitativo. Risulta quindi importante ripensare al progetto ed alla costruzione edilizia, in termini di sostenibilità. I temi della sostenibilità non sono ancora acquisiti, in Italia sono pochissimi gli esempi di edilizia sostenibile, la realtà europea fortunatamente è diversa. L’edilizia oggi è totalmente insostenibile, la cultura della sostenibilità non fa parte di fatto del progetto in Italia. Progettare (dal latino proiectare: gettare avanti) significa sostenere la cultura del futuro. “La vera architettura è sempre oggettiva ed è espressione dell’intima struttura dell’epoca nel cui contesto si sviluppa” Mies Van der Rohe L’architettura è trasversale a tutte le attività umane e a tutti i settori produttivi, in realtà l’architettura tradizionale ha già in sé i temi della sostenibilità, contiene infatti concetti quali: standardizzazione, modularità, decostruibilità, riciclabilità, biodegradabilità. Oggi le pressioni sono molto forti. Il 50% della popolazione vive in aree urbane, prevedibilmente fra 20 anni tutto il pianeta vivrà in aree urbane. Respiriamo 15000 l/g di aria, il 90% della vita la trascorriamo in ambienti strutturati, in questi ambienti l’aria che si respira è dalle due alle tre volte peggiore rispetto a quella di fuori, questo è un problema biologico, fare architettura/edilizia sostenibile è come fare medicina preventiva. Secondo gli studiosi l’edilizia tradizionale è fortemente responsabile dell’inquinamento atmosferico, del consumo di energia (l’attività del costruire incide per un terzo circa sul consumo totale di energia nel mondo) e della produzione dei rifiuti. L’incidenza dell’industria edilizia è infatti notevole: – il 45% dell’energia viene utilizzata dall’edilizia; – il 50% dell’inquinamento atmosferico è pro- 117 L’AGENDA 21 SCUOLE – Approfondimento tematico – dotto dall’edilizia; il 50% dei rifiuti speciali prodotti in Europa derivano dall’edilizia; oltre l’80% dei materiali per l’edilizia derivano dal petrolio – si ricordi che il ciclo dei prodotti petrolchimici (la spirale petrolchimica) è un percorso lineare dissipativo, cioè il ciclo non si chiude, occorre sostituire la linearità con la circolarità e tentare quindi la chiusura di tutti i cicli produttivi messi in atto dall’uomo. Principi guida: basarsi su quanto è stato già sperimentato La preoccupazione è che l’introduzione della bioedilizia nei regolamenti comunali sia solo rituale e dai frutti episodici quando invece, proprio per definizione, non esiste edilizia diversa da quella sostenibile. Occorre riflettere con ponderazione circa gli incentivi per l’installazione ad es. di pannelli solari … e/o le modalità circa gli incentivi all’interno dei regolamenti edilizi. Alcuni dei quesiti sono: incentivare o meno temi od oggetti che già di per se producono risparmio? Fare o meno regali a un ristretto numero di persone per poi farli risparmiare? Sarebbe meglio dare incentivi a risparmio conseguito? oppure investire massicciamente in informazione corretta e puntuale? – oppure incentivare all’interno delle imprese politiche di cooperazione energetica (le quali si fanno pagare ad es. in percentuale al risparmio conseguito)? Risparmiare energia è il primo anello, optare per tecnologie utilizzanti fonti di energia rinnovabile è l’ultimo. L’abbassamento del fabbisogno energetico per il riscaldamento sembra essere una risposta al dibattito sul crescente inquinamento atmosferico ed appare come la misura più efficace e più rapida per concorrere alla risoluzione di grossi problemi quali la progressiva scomparsa delle foreste ed il cambiamento climatico. Le esperienze positive dei paesi del nord Europa dimostrano chiaramente che una coibentazione 118 ben progettata e realizzata correttamente è la via più pratica e al tempo stesso più economica per la salvaguardia del nostro ambiente dai gas di scarico dei sistemi di riscaldamento a combustione. La scelta dei materiali isolanti e da costruzione appare di fondamentale importanza, in quanto influisce sull’ambiente e sulla salute degli abitanti. I materiali comunemente usati oggi richiedono grandi consumi d’energia, esauriscono le risorse naturali e nella loro composizione è lasciato ampio spazio ad innumerevoli sostanze nocive. Il consumo di energia primaria nella produzione è decisamente significativo nella valutazione ecologica dei materiali edili. In effetti se la fabbricazione e lavorazione di una certa quantità di coibentante consuma alla fine più energia di quanta ne venga risparmiata sulla spesa di riscaldamento, questo sarebbe un cattivo impiego delle nostre sempre più esigue riserve energetiche future. Materiali tradizionali quali argilla, calce, pietra, fibre vegetali, sono facilmente riciclabili, producono poco o nessun inquinamento e, una volta terminata la loro funzione edile, vengono riassorbiti nei cicli naturali dell’ambiente. L’utilizzo di materiali naturali e di soluzioni tecniche volte ad una maggior qualità edilizia garantiscono basse spese di gestione e manutenzione, oltre che benefici in termini di salute. Ciò che si deve sviluppare è una nuova etica del costruire che riconosca il fondamentale rapporto tra l’ambiente costruito e l’ambiente naturale. Al raggiungimento di questo obiettivo tutti possono e devono partecipare; sia i committenti sia i progettisti sono in grado di cambiare il mercato attraverso scelte che rispettino i principi della vita. L’applicazione dei criteri di bioedilizia incontra ancora diverse difficoltà, i committenti per primi non sono abituati a pensare alle conseguenze ambientali delle proprie azioni. Tuttavia, si assiste ad un cambiamento nei comportamenti che nasce dalla paura per la propria salute e speriamo approdi ad una maggiore sensibilità verso i problemi della sostenibilità. Alcuni elementi di riflessione sul tema dalla bioedilizia: DIFESA AMBIENTALE E MATERIALI STRUMENTI VANTAGGI CONCRETI SISTEMI DI RISPARMIO ENERGETICO La bioedilizia dedica grande attenzione all’ambiente, con l’uso di sostanze naturali, facilmente degradabili o riciclabili, il progetto di sistemi e impianti ad alta efficienza, basso consumo, minimo effetto inquinante. Essa offre una vastissima gamma di materiali, vernici, rivestimenti, tessuti che sono già proficuamente utilizzati nei progetti edili più avanzati e che possono aiutarci a rendere la nostra casa più sana e confortevole. Il costo di queste tecniche è paragonabile a quello dei sistemi tradizionali, ma i benefici ottenuti sono sicuramente maggiori: oltre a offrire un consistente vantaggio per la salute nostra e dell’ambiente, investire in bioedilizia si traduce in un risparmio concreto. Solo per fare un esempio, un buon isolamento termico e un impianto progettato con la giusta attenzione ai consumi consentono, in breve tempo, di ammortizzare il costo iniziale con il risparmio di energia ottenuto. ARREDO E COMPLEMENTI L’INDUSTRIA AMBIENTALE ARCHITETTURA E PROGETTO IL NUOVO COMFORT ABITATIVO La scelta di un tendaggio trattato opportunamente o di un mobile rifinito con vernici adatte contribuiscono a migliorare la nostra casa anche sul piano della salute. Si pensi solo alle allergie che si possono eliminare evitando l’uso di complementi trattati chimicamente. Le tecnologie “ambientali” hanno avuto un grande sviluppo, soprattutto in questi ultimi anni, tanto che questa industria è destinata a collocarsi ai primi posti a livello mondiale, con una domanda globale di prodotti e servizi che già oggi raggiunge i 270 miliardi di euro. Un’architettura avanzata rispetta l’ambiente naturale, ma cura anche la qualità degli interni della casa: oltre all’estetica e alla funzionalità, essa studia le soluzioni che offrono benessere alle persone che vi abitano. Oggi esistono impianti che controllano le condizioni del clima interno, sistemi che aiutano a evitare la presenza di campi elettromagnetici, di agenti patogeni o contaminanti. Tutto ciò grazie alle moderne tecnologie. I metodi Azioni mirate a: conoscenza, studio, diffusione, applicazione del concetto primario di Sviluppo sostenibile, mediante interventi, diretti e/o indotti a partire dalle scuole, mirati alla valorizzazione delle risorse ambientali, e più specificatamente a normazione tecnica, formazione, informazione, qualificazione, sviluppo, utilizzo, del prodotto bioedile e della bioedilizia. Pianificazione, progettazione, realizzazione, commercializzazione, utilizzo di prodotti (materiali, tecnologie, manufatti, insediamenti, prestazioni, servizi) sani, a minimo-minor impatto globale, dovrebbe essere consuetudine/principio di rispetto per la dignità di ogni essere umano, tale consuetudine/principio è elemento prioritario ed indispensabile per lo sviluppo sostenibile. Approfondimento tematico Bioedilizia e risparmio energetico Riflessione sulla possibilità di diffondere e incentivare i criteri di sostenibilità ambientale e di progettazione ecosostenibile nel settore delle costruzioni con il contributo e lo scambio di esperienze tra amministratori pubblici, progettisti, costruttori, enti di formazione, soggetti economici privati ed utenti. Da affrontare i diversi aspetti della sostenibilità, dall’esigenza di una maggiore formazione e informazione, al recupero del “buon costruire” fino all’approfondimento incentrato sull’intento condiviso di costruire strumenti per la generalizzazione delle pratiche di architettura sostenibile, intesi non più come momenti episodici, ma in una visione integrata alla scala della città. In pratica L’Amministrazione Comunale può optare per uno scomputo degli oneri di urbanizzazione per gli interventi che utilizzano criteri ecocompatibi- 119 Approfondimento tematico L’AGENDA 21 SCUOLE li e certificazioni ambientali. Esigenza prevedibile: riuscire ad abbattere i costi per questo tipo di scelte trovando fonti di finanziamento. Per rendere concreto l’impegno in direzione dello sviluppo sostenibile anche nel settore edilizio l’Amministrazione Comunale può porre in essere un sistema di strumenti operativi finalizzati : concessione di sgravi fiscali per quanti effettuano interventi edilizi (soggetti ad oneri comunali) con materiali, tecniche, tecnologie sani (Cfr. COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE COM(2001) 274 - Il diritto comunitario degli appalti pubblici e le possibilità di integrare considerazioni di carattere ambientale negli appalti pubblici). Con l’individuazione di Norme Tecniche di Bioedilizia (per la determinazione oggettivorazionale di materiali, tecniche, costruttive, tecnologie sani per edilizia), è possibile, per l’Amministrazione Comunale, incentivare in maniera trasparente ed oggettiva il “progettare, costruire, abitare sano”, ovvero concorrere alla realizzazione di “edifici migliori” Il percorso attuativo in pillole: 120 • Adozione strumenti tecnici Il Regolamento Edilizio comunale indica in maniera oggettiva e razionale i materiali, le tecniche costruttive, le tecnologie adottabili per un “costruito sano”, che, mediante esplicito riferimento ufficiale, debbono essere conformi alle Norme Tecniche di Bioedilizia individuate. • Adozione strumenti economici Mediante delibera C.C. il Comune determina incentivi finalizzati all’utilizzo di materiali e tecnologie sani per edilizia: sgravi fiscali (riduzione oneri urbanizzazione - fino a meno 70%, ovvero pagamento del solo 30%; ICI; contributo mutui prima casa; etc.) aumenti di volumetria e/o modifica delle destinazioni d’uso (laddove ecourbanisticamente compatibile) concedibili nel caso di interventi edilizi (soggetti ad oneri comunali) effettuati con materiali, tecniche costruttive, tecnologie sani. • Procedure Mediante riferimenti oggettivi e razionali (Norme Tecniche di Bioedilizia) è facilitato Il dialogo preliminare tra il tecnico privato ed il tecnico pubblico, così come la verifica di progetto e a termine lavori, che determina in maniera trasparente ed inequivocabile la concessione di sgravio fiscale. PRIMO SCENARIO Il tavolo apre una riflessione sulla possibilità di diffondere e incentivare i criteri di sostenibilità ambientale e di progettazione ecosostenibile nel settore delle costruzioni con il contributo e lo scambio di esperienze di tutti gli stakeholders. Prevedibili nodi problematici e questioni aperte: • Il ruolo dei costruttori privati in questo tipo di sperimentazione • I problemi dei costi • Il ruolo delle imprese per innovare nel processo edilizio • Quali potrebbero essere i finanziamenti per il costruire sostenibile e in che forma • Quali forme di incentivazione attivare, come attivare la disponibilità ad innovare da parte dei diversi attori sul territorio • L’esigenza di avere una continuità della progettazione • Il ruolo dei costruttori privati in questo tipo di sperimentazione Si sottolinea che, pur nella prevedibile mancanza di una linea unitaria da parte degli operatori del settore, generalmente si tende ad ottenere dall’Amministrazione uno scomputo degli oneri di urbanizzazione per gli interventi che utilizzano criteri ecocompatibili e certificazioni ambientali. Emergere l’esigenza di riuscire ad abbattere i costi per questo tipo di scelte trovando fonti di finanziamento. • I problemi dei costi Il tema dei sovraccosti iniziali deve essere Bioedilizia e risparmio energetico • • Il ruolo delle imprese per innovare nel processo edilizio Le imprese possiedono una sorta di memoria organizzativa che può essere rapidamente modificata, l’ostacolo principale è probabilmente rappresentato piuttosto dalla memoria dell’utente e della pubblica amministrazione. Quali potrebbero essere i finanziamenti per il costruire sostenibile e in che forma Altre regioni, per quanto riguarda l’edilizia residenziale pubblica, hanno introdotto criteri di premialità nei loro bandi prevedendo l’assegnazione, in maniera prioritaria, di risorse agli interventi con caratteristiche di biocompatibilità e di risparmio energetico. Altri possibili finanziamenti sono quelli provenienti dalla Comunità Europea, che mette a disposizione somme anche notevoli (per alcuni programmi arrivano fino al 50% dei costi dell’innovazione). • Quali forme di incentivazione attivare, come attivare la disponibilità ad innovare da parte dei diversi attori sul territorio. Con l’aiuto dell’esperienza di altri comuni (Faenza) si dovrà capire da un lato l’efficacia del premio di incentivazione dato in termini quantitativi e dall’altro (Roma) quali elementi di vincolo eliminare per evitare che alcune tipologie ibride proprie dell’architettura sostenibile possano diventare penalizzante (ad esempio se l’applicazione serra solare viene considerata superficie utile questo incide in maniera sfavorevole sul costo dell’intervento). • Esigenza di avere una continuità della progettazione Con l’aiuto dell’esperienza di altri comuni la continuità sembra sempre nascere da una rottura del flusso progettuale e procedurale. Quello che si configura è la necessità, più che di linee guida, di strumenti integrati, di concertazione e di regole per il costruire sostenibile sentito come un dovere ordinario. Approfondimento tematico letto in un quadro di un’economia di lunga durata, che risulta, dallo scambio di esperienze, perfettamente compatibile con la fase di gestione post - intervento. Emerge che se gli interventi di architettura sostenibile sono, da un lato, caratterizzati da maggiori oneri di investimento iniziale, dall’altro, se si considera la vita media di un edificio, è anche vero che il costo complessivo (investimento + manutenzione) risulta uguale o inferiore rispetto all’edilizia corrente. L’esempio di riferimento è espresso dalla forma di appalto (praticata dall’IACP per la costruzione degli ultimi interventi in alcune città del centro Italia) che include sia l’esecuzione che la manutenzione. Si ottiene così un duplice effetto: la riduzione dei ribassi (prima intorno al 30-35% del prezziario regionale) e l’aumento della qualità iniziale. I due aspetti sono correlati in quanto la manutenzione, che il codice civile impone di 10 anni, rappresenta una forte garanzia contrattuale. L’impresa per ridurre l’intervento di manutenzione deve ottenere una maggiore qualità iniziale nell’esecuzione. LA DEMOLIZIONE SELETTIVA I rifiuti provenienti dal settore delle costruzioni costituiscono quantitativamente una delle classi più consistenti nella produzione di rifiuti speciali, ma la loro quantificazione precisa sfugge a causa di una serie di fattori derivanti, sia dalla normativa vigente, sia da una scarsa informazione, nonché da comportamenti incuranti della salvaguardia ambientale in concorso allo sviluppo sostenibile. I dati rilevati dall’attività edilizia e gli studi dimostrano che, dopo adeguato trattamento, questi rifiuti possono essere utilizzati alla stessa stregua delle materie prime. In tal modo non solo si possono diminuire le quantità di rifiuti e conseguentemente i fabbisogni di discariche, 121 L’AGENDA 21 SCUOLE Approfondimento tematico ma si può anche contribuire ad un risparmio di risorse naturali. Come si demolisce è importante per la qualità dei rifiuti che si producono. Le strutture sono costruite da elementi diversi come travi, pilastri, piastre, profilati metallici, collegati tra loro mediante sistemi che ne assicurano staticità e rigidezza. Con la demolizione si realizza lo scopo di eliminare la vecchia costruzione più velocemente ed economicamente possibile. Anche lo smaltimento dei rifiuti prodotti in cantiere, se non è svolto correttamente, ha costi rilevanti e quindi una separazione preliminare dei materiali può diventare economicamente vantaggiosa anche in rapporto all’entità delle sanzioni previste dalla normativa vigente in caso di smaltimento illecito dei rifiuti. Per questo le operazioni di demolizione, devono tendere all’ottenimento di frazioni omogenee più agevolmente valorizzabili. Attraverso la demolizione selettiva si possono infatti isolare frazioni riusabili e/o riciclabili che consentono la valorizzazione degli scarti come materie prime secondarie. Tanto più omogeneo è il materiale ottenuto dalla demolizione tanto più elevate sono le possibilità di sottoporlo ad adeguati trattamenti che ne facilitino il recupero ed il successivo reimpiego. molto diverso. Nella maggior parte dei casi esistono soluzioni alternative concrete ed economicamente sostenibili. Nuova edilizia e risanamento A livello nazionale il suolo edificato, utilizzato per abitazioni, impianti o strade, è aumentato dell’80% tra il 1950 e il 1992. Entro il 2010 ci si aspetta un incremento giornaliero di 100 ettari, che corrisponde a una superficie di circa 150 campi di calcio. Una grande massa dei rifiuti prodotti nel nostro paese, milioni di tonnellate, proviene dal settore edile. Ora sappiamo che PVC e idro-fluoro-carburi, utilizzati in grandi quantità fino ad oggi, sono materiali dannosi. Meno dell’1% degli edifici sono di nuova costruzione. Si calcola che il 75% delle costruzioni che saranno presenti nel 2020, oggi siano già state costruite. E’ per questo importante concentrarsi sull’edilizia già esistente e sulle ristrutturazioni. Gli obiettivi principali sono: il risparmio energetico nel riscaldamento, lo sfruttamento dell’energia solare e la ricerca di soluzioni alternative all’uso di idro-fluoro-carburi, PVC e legno proveniente da foreste vergini. Temi: Importante realizzare per gli interventi di demolizione un “progetto di demolizione” (da coordinare con il piano di sicurezza) che preveda una descrizione dell’edificio e di ciò che esso comprende, in pratica si suggerisce la predisposizione di una “carta dei materiali” nella quale siano indicati i materiali presenti nelle strutture che andranno a costituire i rifiuti da demolizione in modo da poter individuare, per ognuno, la tecnica di smantellamento più adeguata. “COSTRUZIONE PULITA” : PRIME RIFLESSIONI Il settore edile è causa molti danni all’ecosistema, eppure basterebbe poco per essere tutto 122 1. Risparmio energetico Un terzo del fabbisogno energetico in Italia viene utilizzato per il riscaldamento di edifici che è responsabile del 20% dell’emissione di CO2 (180 milioni di tonnellate). Attuando un piano di risanamento adeguato dell’edilizia esistente si può raggiungere un risparmio energetico del 70% che oltre a ridurre notevolmente l’emissione di CO2 creerebbero anche nuovi posti di lavoro. 2. Energia solare Il sole rilascia annualmente oltre 100 volte il fabbisogno di energia sul territorio italiano e questa energia potrebbe essere sfruttata dagli impianti fotovoltaici e dai collettori solari. Ciò Bioedilizia e risparmio energetico 4. PVC Il PVC viene prodotto utilizzando cloruro di vinile che è considerato cancerogeno. I composti tossici quali ammorbidenti e stabilizzatori (ad es. metalli pesanti) che vengono aggiunti al PVC vengono rilasciati nel corso del tempo e sono riscontrabili su tutto il territorio mondiale. Lo smaltimento del PVC non è ancora stato risolto, quando viene incenerito rilascia diossine. D’altro canto il suo riutilizzo tanto propagandato dall’industria si è rivelato poco fattibile nella pratica. Il 50% della produzione di PVC è destinato al settore edile: tubature, grondaie, infissi, coperture per cavi, pavimentazione, rivestimento da parete ed altre strutture. In tutti i settori esistono comunque delle alternative al PVC, in Germania, per esempio, 260 comuni si sono impegnati ad evitare l’utilizzo di PVC. 5. Legno Oltre 16 milioni di ettari di bosco, più del doppio dell’intera superficie boschiva italiana, vengono distrutti ogni anno nel mondo. Le foreste tropicali in Sudamerica ed in Africa, e le foreste temperate e boreali del Canada e della Siberia sono minacciate dall’industria dei paesi più sviluppati. Porte, strutture dei tetti, pavimenti, scale, mobili ecc. ma anche compensati e impalcature per le colate di cemento sono spesso fabbricati con legno proveniente da foreste vergini. Il legno delle foreste vergini viene utilizzato anche nell’edilizia, in lavori ed opere in cui si impiega il cemento (diverse decine di migliaia di metri cubi l’anno). Oggi è superfluo utilizzare il legno delle foreste vergini, infatti sono disponibili sufficienti quantità di legno nazionale, o di legname estratto da boschi trattati con criteri ecologici, garantito dal marchio FSC (Forest Stewardship Council). 6. Dopo la costruzione Ci sono molti metodi aggiuntivi per ridurre il consumo energetico ed aumentare l’efficienza: lampade a basso consumo, elettrodomestici di qualità, utilizzo intelligente delle apparecchiature Cosa si può fare: • Ridimensionare il consumo energetico per il riscaldamento: le case vecchie devono essere ristrutturate con l’obiettivo di portare il consumo sotto i 75 kWh/m2 - ottimizzare il risparmio energetico, prima con un migliore isolamento termico e poi con un diverso impianto di riscaldamento • Maggiori controlli sull’isolamento termico • Progetti di incentivazione dell’energia solare - Utilizzare il sole come fonte energetica per ottenere elettricità e per riscaldare l’acqua. • Divieto di utilizzo degli idro-fluoro-carburi nel settore edile • Sostituzione del PVC con materiali alternativi. • Incentivare il legno con certificato FSC di compatibilità ambientale (Forest Stewardship Council) ed evitare l’utilizzo di legno proveniente dalle foreste vergini. Approfondimento tematico contribuirebbe a ridurre le emissioni di gas dannosi e a salvare il clima, mentre contemporaneamente può creare nuovi posti di lavoro. 3. Idro-fluoro-carburi Gli idro-fluoro-carburi parzialmente alogenati possono essere prodotti ancora fino al 2015; essi aggrediscono la fascia dell’ozono e sono da considerare dei gas serra molto potenti. RISPARMIO ENERGETICO: la scoperta dei “NegaWatt”, il risparmio energetico nel riscaldamento degli ambienti. Il 70% del consumo energetico per il riscaldamento potrebbe essere risparmiato attraverso semplici accorgimenti tecnici. Questo 70% è il valore dei Negawatt, l’unità di misura dei Megawatt risparmiati. Attualmente il Negawatt, il risparmio di energia, è la maggiore fonte potenziale di energia a nostra disposizione. Negli edifici tradizionali si consuma 27 l gasolio per mq/anno (1 litro di gasolio: 10 kWh) Naturalmente ogni casa consuma in proporzione alla propria perdita di calore: dispersione termica dai muri, dal tetto, dalle finestre in funzione della velocità di trasmissione di calore. Gran parte del consumo deriva dalla fuga di calore attraverso il tetto. 123 Approfondimento tematico L’AGENDA 21 SCUOLE Un esempio: prendiamo una casa monofamiliare media, di 200 metri quadri, larga 10 metri e lunga 20 metri, alta 7 metri, tetto spiovente, e riscaldamento interno a 20¡ C di massima. Ipotizziamo che questa casa sia situata in una città con un valore di dispersione di calore Cg di 2500 ¡ Kelvin/anno. In parole povere, per questa casa, spendendo ca. 3000 € per isolare il tetto con pannelli in fibra di legno, si risparmia 700 € ogni anno. Nuove costruzioni Per le nuove costruzioni sono auspicabili criteri e metodi di progettazione nonché accorgimenti riconducibili a: • Casa passiva ( 7 l gasolio per mq/anno in Svezia e Germania) • Edilizia Bioclimatica • Forma compatta della casa • Vetri isolanti • Accurata ermeticità dell’edificio Ristrutturazioni e restauri Proprio nelle vecchie costruzioni è possibile attuare un risparmio energetico notevole, fino al 70%, attraverso un adeguato impianto di riscaldamento, l’utilizzo di vetri termici e un ottimale isolamento delle facciate e tetti. Molti dei lavori finalizzati al risparmio energetico sono più vantaggiosi se realizzati contemporaneamente alla ristrutturazione necessaria ad ogni vecchio edificio. Di norma, ogni 15 anni è comunque necessario rifare i vetri, ogni 30 anni gli infissi, ogni 40 anni l’intonaco delle facciate e ogni 50 bisogna rifare il tetto. Se per i normali lavori di ristrutturazione si considerano anche delle opere finalizzate al risparmio energetico, si otterranno dei considerevoli vantaggi economici sul fabbisogno energetico negli anni a seguire. Eppure è possibile ristrutturare a costo zero: il sistema si chiama “cooperazione energetica” (Third Part Financing). Un esperimento interessante è stato realizzato a Berlino. La ristrutturazione degli immobili di proprietà pubblica è stata data in appalto a ditte specializzate nel risanamento di immobili. Queste ditte hanno sostenuto a proprie spese la 124 ristrutturazione e si finanziano i lavori con il margine del risparmio energetico conseguito rispetto a prima, fino a raggiungere la spesa sostenuta per la ristrutturazione. Questo significa che la ditta è interessata a ottenere un buon margine di risparmio energetico e l’amministrazione pubblica ha congiunto il risparmio energetico ed economico. Se questi modelli di “cooperazione energetica” dovessero diffondersi, si potrebbero creare nuovi posti di lavori nel settore edile e ne beneficerebbero diversi attori: • L’atmosfera e l’ambiente, che subirebbero meno emissioni • i proprietari degli immobili, che non devono sobbarcarsi i costi del risanamento • le ditte, che si incaricano per il lavoro di risanamento • gli enti pubblici che risparmiano i soldi delle tasse del cittadino. Livello tecnologico ed esigenze dell’edilizia a basso consumo energetico In Italia sono ancora poche le case di nuova progettazione in cui siano state prese in considerazione le nuove tecnologie del isolamento termico. I costi di una casa a basso consumo energetico non superano di regola il 2-3% dei costi di una casa tradizionale. Questi costi sono ammortizzati nel giro di pochi anni con la riduzione delle spese per riscaldamento. Le esigenze di una casa a basso consumo energetico: • consumo energetico al di sotto dei 70 kWh/m2 • alto isolamento termico delle pareti esterne • costruzione compatta • densità dell’involucro costruttivo • accurata esecuzione della costruzione • sistema di riscaldamento moderno, a bassa emissione • utilizzazione ottimale dell’energia solare. • Introduzione di una riforma tributaria ecologica, che incentivi il proprietario di immobili a ristrutturare le proprie proprietà e a modernizzare l’impianto di riscaldamento. • • Una seria normativa sull’isolamento termico Il risanamento del patrimonio edile deve essere inserito nella normativa sull’isolamento termico. • Un livello energetico standard per ogni nuova costruzione • Incentivazione delle ristrutturazione di immobili già esistenti, con l’adozione di criteri relativi anche all’incentivazione alla progettazione bioclimatica. • Bando di concorsi sul risparmio energetico: incentivare la “cooperazione energetica” attraverso gare d’appalto da parte dei Comuni o di cooperative edili. In Italia è da tempo in vigore la legge 10/91 sul risparmio energetico, che obbliga le Pubbliche Amministrazioni a costruire nuovi impianti facendo affidamento a tecniche di risparmio energetico. Purtroppo si tratta di una legge non applicata, in quanto non prevede sanzioni per chi la violi. E’ importante che le amministrazioni la rendano effettivamente operativa. Cosa può fare l’utente: • Cercare di capire dove è possibile risparmiare energia in casa; l’isolamento termico delle case spesso è carente; • Far analizzare le spese del riscaldamento da un tecnico, per poter valutare la convenienza di un eventuale progetto di risanamento energetico; • Informare il Comune o il proprietario di casa sulle possibilità di accordi basati sulla ‘cooperazione energetica’ (Third Part Financing). • In caso di lavori di ristrutturazione, isolare al meglio l’abitazione con materiali il più possibile semplici e naturali e valutare l’installazione di pannelli solari. MATERIALI ISOLANTI: la scelta giusta .....dal punto di vista ambientale Lana minerale, Polistirolo, Poliuretano, Materiali isolanti minerali, Sughero, Cotone, Lino e canapa, Paglia o cannucciato, Fibre di legno, Lana di legno, Cellulosa, Lana animale, Materiale isolante rinnovabile. Dal un punto di vista ecologico sono preferibili i materiali isolanti che possono essere riutilizzabili ma solo se la materia primaria corrisponda ai criteri ecologici adeguati. Considerando i parametri, i campi di applicazione necessari e la disponibilità delle materie primarie sono preferibili legno, cellulosa e lino sono sicuramente i materiali migliori. I materiali isolanti minerali quali perlite, lana di vetro e silicati di calcio possono essere utilizzati senza problemi. Nessuno dei materiali citati eccelle comunque sugli altri: la loro valutazione dipende molto dagli additivi addizionati, oltre che dal settore in cuoi devono essere impiegati. E’ comunque da evitare l’impiego di polistirolo e poliuretano. Azioni perseguibili: • divieto dell’utilizzo di idro-fluoro-carburi nell’edilizia • bando del materiale chimico difficilmente degradabile e dei composti tossici persistenti, come i materiali ignifughi alogenati. Approfondimento tematico Bioedilizia e risparmio energetico COLLETTORI SOLARI Basi per la progettazione I pannelli possono essere installati su un tetto a terrazza o su un tetto a “tegole solari”. Nel caso di tetto a tegole, si dovrà scegliere l’esposizione a sud (al massimo 30¡ gradi di deviazione ad est o ad ovest), e possibilmente 35-40¡ di pendenza (30¡ per l’Italia meridionale e 35-40¡ per il centro-nord). L’area del pannello deve ovviamente essere sempre priva di ombra. Nel caso di tetto a terrazzo è tutto molto più semplice, in quanto basta collocare i pannelli nella direttrice ideale. Tutte le nuove case dovrebbero essere predisposte a ricevere i pannelli: è sufficiente inserire due tubazioni nella muratura, operazione poco costosa, ma che rappresenterà un gran risparmio quando si deciderà di installare i pannelli solari. I pannelli solari per l’acqua possono essere installati con profitto in tutti i tipi di abitazione: villette, case plurifamiliari, condomini. Inasprimento della legislazione sulla tutela termica: consumo energetico per il riscaldamento in nuove costruzioni massimo 30/70 kwh/m2a. 125 L’AGENDA 21 SCUOLE Approfondimento tematico Costruzioni vecchie devono essere ristrutturate e contenersi sotto i 75 kwh/m2a. Introduzione di un ordinanza sui collettori solari per incentivare l’installazione di collettori solari nelle costruzioni. Cosa può fare l’utente: Controllare dove potete fare risparmio energetico. Controllate soprattutto l’isolamento termico. Sfruttare la possibilità dell’energia solare. Informarsi sulla possibilità di installare un impianto solare per l’acqua ad uso domestico o per sostenere l’impianto di riscaldamento tradizionale. Verificare la presenza di incentivi regionali e/o nazionali per il passaggio ad un impianto solare. Cercate un tecnico o una ditta nelle rubriche specializzate o negli indirizzari specializzati; attualmente anche le ditte che installano impianti di riscaldamento tradizionali ormai conoscono questo genere di impianti che sfruttano l’energia del sole. Enti locali Gli Enti Locali, in ottemperanza della legge 10/91 (art. 26, comma 7) ed il relativo Regolamento di attuazione (DPR 412/93, art.5, comma 15), possono “soddisfare il fabbisogno energetico degli edifici di proprietà pubblica o adibiti ad uso pubblico favorendo il ricorso a fonti rinnovabili di energia”. Dagli uffici alle scuole, dalle piscine alle case di riposo, sono molteplici le applicazioni dei pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria sia nel caso di nuove costruzioni che di ristrutturazioni. IMPIANTI FOTOVOLTAICI Basi per la progettazione Per poter installare un impianto fotovoltaico con una potenza di 1 kW bisogna avere minimo una superficie di 10m2 (tetto, copertura di un terrazzo, garage) per i pannelli solari. Una famiglia di 4 persone consuma 3.800 kW ore di corrente all’anno. Un impianto fotovoltaico di 2kw può soddisfare la metà di questo fabbisogno. Nella progettazione di un impianto fotovoltaico bisogna prima di tutto cercare di ottimizzare il con- 126 sumo energetico. Se l’impianto è connesso alla rete elettrica convenzionale l’eccesso di produzione energetica può essere ceduta ad essa. Orientamento del tetto Per la massima resa di un impianto fotovoltaico bisogna che il tetto, sul quale viene collocato, sia orientato verso sud. L’orientamento ad est o ovest riduce notevolmente la resa. La resa dell’impianto dipende inoltre dall’inclinazione del tetto che dovrebbe collocarsi tra i 20 e 50 gradi. Il tetto con l’impianto non dovrebbe essere ombrato da alberi o altro. Questioni statiche Un metro quadrato di impianto pesa circa 25 kg e non incide in genere sul peso consentito di un tetto. Nel caso di tetti molto ripidi o di zone molto ventilate si consiglia, prima della progettazione di un tale impianto, un indagine approfondita da parte di un tecnico. L’impianto elettrico della casa Per poter montare un inverter all’interno della casa che sia di facile accesso, bisogna trovare una parete libera di un metro per un metro, possibilmente nella soffitta in modo da non dover utilizzare cavi elettrici troppo lunghi. Per dare la terra all’impianto bisogna connettere il cavo con il cavo della terra dell’impianto elettrico della casa, che si trova generalmente nelle vicinanze del contatore. Uno o due contatori accompagnano l’impianto fotovoltaico, e possono essere montati nella zona del contatore della rete elettrica convenzionale. Concessione edilizia Per un impianto fotovoltaico di 2kw generalmente non è necessario chiedere una concessione edilizia. Servendosi comunque di una ditta di impiantistica fotovoltaica sarete consigliati su tutte le procedure da seguire; altrimenti è possibile chiedere presso il Comune. Tutela dei beni culturali Nel caso si tratti di edifici di particolare interesse storico bisogna prestare attenzione a un integrazione estetica dell’impianto. L’esempio delle Amministrazioni Le Pubbliche Amministrazioni possono fare molto. Innanzitutto rispettare la legge 10, che impone di adottare pratiche di risparmio energetico e l’adozione, ove possibile, di tecnologie utilizzanti fonti rinnovabili. Le pubbliche amministrazioni possono inoltre dimostrare la fattibilità di progetti innovativi. Valga l’esempio di Brindisi, dove la Provincia si è impegnata nella costruzione di lampioni solari: sono stati investiti 10 miliardi di lire nella costruzione di 2.300 lampioni solari. Le celle fotovoltaiche del lampione convertono la luce solare in energia elettrica, accumulata in due batterie al piombo acido che ricombinano i gas e separano l’aria dei vapori acidi. Ciò garantisce un’intensità luminosa di 3.600 lumen. EDILIZIA SENZA PVC Il PVC viene utilizzato per oltre il 50% in tubature, grondaie, infissi, coperture per cavi, pavimentazione, rivestimento da parete ed altre strutture. Al contrario, si inizia a riscontrare una flessione nell’impiego di PVC in altri settori come l’imballaggio e l’elettrotecnica. Pericoli del PVC: in caso d’incendio; diossina nel PVC; additivi pericolosi; smaltimento difficile Si può costruire diversamente: Costruttori, ingegneri e architetti oggi non devono più temere svantaggi nell’utilizzo di prodotti alternativi al PVC nell’edilizia. Si tratta di prodotti regolarmente testati, già affermati sul mercato ed è ormai dimostrata la fattibilità di grandi progetti edilizi privi di PVC. Non esiste oggi settore in cui il PVC non possa essere sostituito e la stessa industria edilizia ha riconosciuto la necessità di sostituire i prodotti in PVC con le ottime alternative disponibili da decenni sul mercato: prodotti in legno, linoleum, materie sintetiche senza cloro come polietilene (PE) o polipropilene (PP) e materiali minerali. Il passaggio ad una alternativa priva di cloro, oltre a ridurre drasticamente i pericoli per l’uomo e l’ambiente in caso d’incendio e a semplificare lo smaltimento, è economicamente conveniente. LEGNO Il legno è il materiale ecologico per eccellenza. Tutti i suoi sostituti (metalli, calcestruzzo, plastiche) comportano effetti entropici di gran lunga più alti. Eppure il suo utilizzo improprio sta portando alla distruzioni di ecosistemi essenziali e unici al mondo. L’utilizzazione del legno al posto del PVC (per esempio negli infissi) evita la produzione e la messa in circolo di sostanze tossiche persistenti, quali i composti del cloro. L’utilizzazione del legno in luogo dell’alluminio ha un grande vantaggio energetico (l’estrazione dell’alluminio richiede grandi quantità di energia, da cinque a undici volte maggiori). Il legno ha un alto valore isolante, è rinnovabile, ha un bilancio energetico positivo. Il legno rappresenta inoltre un valore “culturale” di vicinanza alla natura. Sarebbe quindi un materiale da consigliare sempre, ma bisogna fare attenzione a due elementi: che il taglio degli alberi non danneggi l’ecosistema, e che la sua lavorazione non comporti pratiche dannose. Approfondimento tematico Bioedilizia e risparmio energetico Il legno certificato Da quando si è diffusa l’attenzione verso le ultime foreste, la domanda di consumatori attenti ha creato un mercato per la certificazione ecologica del legno. E’ importante sostenere attivamente il marchio di certificazione internazionale FSC (Forest Stewardship Council). Il legno FSC si appresta ad apparire anche sul mercato italiano. In Italia al momento c’è un solo produttore certificato FSC. FSC due casi in Italia: Magnifica Comunità della Valle di Fiemme - La prima foresta certificata in Italia; Rigato Rosa - mobili sostenibili dell’Appennino Bolognese, prima impresa italiana ad ottenere la certificazione FSC per i suoi prodotti Cosa può fare l’utente: Chiedere sempre legno nazionale, possibilmente con certificato ambientale. Evitare il legno tropicale, a meno che non sia dotato di certificazione FSC. Attenzione anche al legno che si utilizza come supporto nella costruzione. Le aziende del settore foresta-legno dovrebbero attivarsi per commercializzare prodotti certificati FSC contattando il FSC per entrare nel gruppo di aziende certificate. Da semplice utilizzatore di prodotti di legno e carta, bisognerebbe chiede- 127 L’AGENDA 21 SCUOLE re ai fornitori che si impegnino per rendere disponibili prodotti certificati FSC. Approfondimento tematico GLOSSARIO Si intende per: EDILIZIA SOSTENIBILE e/o Edilizia ecocompatibile: edilizia in grado (mediante conoscenza e applicazione consapevole delle interazioni tra la vita e l’ambiente costruito) di: - soddisfare, in maniera qualitativamente sana, i bisogni abitativi del presente - mantenersi entro i limiti delle “capacità di carico” degli ecosistemi di sostentamento - evitare di compromettere la capacità delle generazioni presenti e future di soddisfare i propri bisogni abitativi BIOEDILE: ogni prodotto (semilavorato, finito, materiale, tecnologico, prestazionale) per edilizia (compreso impiantistica e arredo), che nel ciclo completo di vita (dall’approvvigionamento allo smaltimento definitivo) presenti le seguenti caratteristiche: - composizione (materiali) e/o funzione (tecniche, tecnologie, impiantistica) biologica ed ecologica effettivamente espletata e dichiarata dal responsabile per il prodotto, compreso luogo di fabbricazione - a “minimo-minor” impatto globale (per esseri viventi, ambiente, compatibilità tra materiali) in particolare per quanto riguarda: MATERIALI (prodotti materiali): composti da materie prime che debbono essere: naturali - rinnovabili - esenti da radioattività - completamente dichiarate in forma chiara, comprensibile, inequivocabile, la cui trasformazione (ottenimento, lavorazione, riciclo, dismissione) avvenga nel rispetto del CICLO BIOFISICO NATURALE, ovvero mediante cicli produttivi in esclusiva analogia ai cicli produttivi esistenti in Natura (derivazione chimica pulita); in caso di presenza all’interno del prodotto di 128 materie prime di derivazione non completamente naturale: indicazione numerica quantità e/o concentrazione massima di ognuna di tali materie prime presente nel prodotto; TECNOLOGIE (impiantistica): a funzione biologica ed ecologica effettivamente espletata e dichiarata BIOEDILIZIA: ogni intervento edilizio (nuovo e/o ricostruzione e/o restauro) che nel ciclo completo di attuazione (dalla progettazione allo smaltimento dei componenti l’intervento edilizio) presenti le seguenti caratteristiche: - costituito con prodotti bioedili - a “minimo-minor” impatto globale (per esseri viventi, ambiente, compatibilità tra materiali) - i soggetti attuatori (proprietario, progettista, costruttore edile, installatori, applicatori, fabbricanti prodotti) assumano, ..ognuno per propria competenza, piena responsabilità di autodichiarare bioedile l’intervento edilizio. BIOURBANISTICA: ogni pianificazione urbanistica a modificazione del territorio, che nel ciclo completo di attuazione (dalla progettazione al termine di validità della pianificazione stessa) presenti le seguenti caratteristiche: - a “minimo-minor” impatto globale (per esseri viventi, ambiente, compatibilità tra materiali) - i soggetti attuatori (Enti Pubblici Locali, urbanista) assumano, ognuno per propria competenza, ….piena responsabilità di autodichiarare eticamente e biourbanisticamente sostenibile l’insediamento urbanistico.