bioedilizia e risparmio energetico

BIOEDILIZIA E RISPARMIO ENERGETICO
Ing. Maria Berillo
Approfondimento
tematico
Osservatorio Ambiente e Legalità - Regione Basilicata
VERSO LA SOSTENIBILITÀ IN EDILIZIA
Ragioni, principi e metodi della sostenibilità
in edilizia
Ragioni
Il nostro tempo richiede sempre maggiore
attenzione alla sostenibilità ambientale di ogni
iniziativa umana, sia essa imprenditoriale, di
ricerca, di servizi, di vita in genere.
Forte è il peso che assume in questo senso il settore edilizio in quanto l’impatto ambientale prodotto dalle nuove e vecchie costruzioni, costringe ormai ad una riflessione sul futuro dell’edilizia e della pianificazione del territorio in genere.
Le tradizionali tecniche progettuali e costruttive
cominciano infatti a manifestare le proprie lacune proprio in termini di sostenibilità, intesa come
impatto ambientale/economico e sociale degli
edifici sia in fase costruttiva che di demolizione,
sia per quanto attiene al benessere abitativo.
Risulta quindi importante ripensare al progetto
ed alla costruzione edilizia, in termini di sostenibilità.
I temi della sostenibilità non sono ancora acquisiti, in Italia sono pochissimi gli esempi di edilizia sostenibile, la realtà europea fortunatamente è diversa.
L’edilizia oggi è totalmente insostenibile, la cultura della sostenibilità non fa parte di fatto del
progetto in Italia.
Progettare (dal latino proiectare: gettare avanti)
significa sostenere la cultura del futuro.
“La vera architettura è sempre oggettiva ed è
espressione dell’intima struttura dell’epoca nel
cui contesto si sviluppa” Mies Van der Rohe
L’architettura è trasversale a tutte le attività
umane e a tutti i settori produttivi, in realtà l’architettura tradizionale ha già in sé i temi della
sostenibilità, contiene infatti concetti quali: standardizzazione, modularità, decostruibilità, riciclabilità, biodegradabilità.
Oggi le pressioni sono molto forti.
Il 50% della popolazione vive in aree urbane,
prevedibilmente fra 20 anni tutto il pianeta vivrà
in aree urbane.
Respiriamo 15000 l/g di aria, il 90% della vita la
trascorriamo in ambienti strutturati, in questi
ambienti l’aria che si respira è dalle due alle tre
volte peggiore rispetto a quella di fuori, questo
è un problema biologico, fare architettura/edilizia sostenibile è come fare medicina preventiva.
Secondo gli studiosi l’edilizia tradizionale è fortemente responsabile dell’inquinamento atmosferico, del consumo di energia (l’attività del
costruire incide per un terzo circa sul consumo
totale di energia nel mondo) e della produzione
dei rifiuti.
L’incidenza dell’industria edilizia è infatti notevole:
– il 45% dell’energia viene utilizzata dall’edilizia;
– il 50% dell’inquinamento atmosferico è pro-
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L’AGENDA 21 SCUOLE
–
Approfondimento
tematico
–
dotto dall’edilizia;
il 50% dei rifiuti speciali prodotti in Europa
derivano dall’edilizia;
oltre l’80% dei materiali per l’edilizia derivano dal petrolio – si ricordi che il ciclo dei
prodotti petrolchimici (la spirale petrolchimica) è un percorso lineare dissipativo,
cioè il ciclo non si chiude, occorre sostituire
la linearità con la circolarità e tentare quindi la chiusura di tutti i cicli produttivi messi
in atto dall’uomo.
Principi guida: basarsi su quanto è stato già
sperimentato
La preoccupazione è che l’introduzione della
bioedilizia nei regolamenti comunali sia solo
rituale e dai frutti episodici quando invece, proprio per definizione, non esiste edilizia diversa
da quella sostenibile.
Occorre riflettere con ponderazione circa gli
incentivi per l’installazione ad es. di pannelli
solari … e/o le modalità circa gli incentivi all’interno dei regolamenti edilizi.
Alcuni dei quesiti sono: incentivare o meno temi
od oggetti che già di per se producono risparmio? Fare o meno regali a un ristretto numero
di persone per poi farli risparmiare? Sarebbe
meglio dare incentivi a risparmio conseguito? oppure investire massicciamente in informazione corretta e puntuale? – oppure incentivare
all’interno delle imprese politiche di cooperazione energetica (le quali si fanno pagare ad es.
in percentuale al risparmio conseguito)?
Risparmiare energia è il primo anello, optare per tecnologie utilizzanti fonti di energia
rinnovabile è l’ultimo.
L’abbassamento del fabbisogno energetico per il
riscaldamento sembra essere una risposta al
dibattito sul crescente inquinamento atmosferico ed appare come la misura più efficace e più
rapida per concorrere alla risoluzione di grossi
problemi quali la progressiva scomparsa delle
foreste ed il cambiamento climatico.
Le esperienze positive dei paesi del nord Europa
dimostrano chiaramente che una coibentazione
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ben progettata e realizzata correttamente è la via
più pratica e al tempo stesso più economica per la
salvaguardia del nostro ambiente dai gas di scarico dei sistemi di riscaldamento a combustione.
La scelta dei materiali isolanti e da costruzione appare di fondamentale importanza, in
quanto influisce sull’ambiente e sulla salute
degli abitanti.
I materiali comunemente usati oggi richiedono
grandi consumi d’energia, esauriscono le risorse naturali e nella loro composizione è lasciato
ampio spazio ad innumerevoli sostanze nocive.
Il consumo di energia primaria nella produzione
è decisamente significativo nella valutazione
ecologica dei materiali edili. In effetti se la fabbricazione e lavorazione di una certa quantità di
coibentante consuma alla fine più energia di
quanta ne venga risparmiata sulla spesa di
riscaldamento, questo sarebbe un cattivo impiego delle nostre sempre più esigue riserve energetiche future.
Materiali tradizionali quali argilla, calce, pietra,
fibre vegetali, sono facilmente riciclabili, producono poco o nessun inquinamento e, una volta
terminata la loro funzione edile, vengono riassorbiti nei cicli naturali dell’ambiente. L’utilizzo
di materiali naturali e di soluzioni tecniche volte
ad una maggior qualità edilizia garantiscono
basse spese di gestione e manutenzione, oltre
che benefici in termini di salute.
Ciò che si deve sviluppare è una nuova etica del
costruire che riconosca il fondamentale rapporto
tra l’ambiente costruito e l’ambiente naturale.
Al raggiungimento di questo obiettivo tutti possono e devono partecipare; sia i committenti sia i
progettisti sono in grado di cambiare il mercato
attraverso scelte che rispettino i principi della vita.
L’applicazione dei criteri di bioedilizia incontra
ancora diverse difficoltà, i committenti per primi
non sono abituati a pensare alle conseguenze
ambientali delle proprie azioni.
Tuttavia, si assiste ad un cambiamento nei comportamenti che nasce dalla paura per la propria
salute e speriamo approdi ad una maggiore
sensibilità verso i problemi della sostenibilità.
Alcuni elementi di riflessione sul tema dalla
bioedilizia:
DIFESA AMBIENTALE E MATERIALI
STRUMENTI
VANTAGGI
CONCRETI
SISTEMI DI RISPARMIO
ENERGETICO
La bioedilizia dedica grande attenzione all’ambiente,
con l’uso di sostanze naturali, facilmente degradabili
o riciclabili, il progetto di
sistemi e impianti ad alta
efficienza, basso consumo,
minimo effetto inquinante.
Essa offre una vastissima
gamma di materiali, vernici, rivestimenti, tessuti che
sono già proficuamente
utilizzati nei progetti edili
più avanzati e che possono
aiutarci a rendere la nostra
casa più sana e confortevole.
Il costo di queste tecniche
è paragonabile a quello dei
sistemi tradizionali, ma i
benefici ottenuti sono sicuramente maggiori: oltre a
offrire un consistente vantaggio per la salute nostra
e dell’ambiente, investire
in bioedilizia si traduce in
un risparmio concreto.
Solo per fare un esempio,
un buon isolamento termico e un impianto progettato con la giusta attenzione
ai consumi consentono, in
breve tempo, di ammortizzare il costo iniziale con il
risparmio di energia ottenuto.
ARREDO
E COMPLEMENTI
L’INDUSTRIA
AMBIENTALE
ARCHITETTURA
E PROGETTO
IL NUOVO COMFORT
ABITATIVO
La scelta di un tendaggio
trattato opportunamente o
di un mobile rifinito con
vernici adatte contribuiscono a migliorare la nostra
casa anche sul piano della
salute. Si pensi solo alle
allergie che si possono eliminare evitando l’uso di
complementi trattati chimicamente.
Le tecnologie “ambientali”
hanno avuto un grande
sviluppo, soprattutto in
questi ultimi anni, tanto
che questa industria è
destinata a collocarsi ai
primi posti a livello mondiale, con una domanda
globale di prodotti e servizi
che già oggi raggiunge i
270 miliardi di euro.
Un’architettura avanzata
rispetta l’ambiente naturale, ma cura anche la qualità degli interni della casa:
oltre all’estetica e alla funzionalità, essa studia le
soluzioni che offrono
benessere alle persone che
vi abitano.
Oggi esistono impianti che
controllano le condizioni
del clima interno, sistemi
che aiutano a evitare la
presenza di campi elettromagnetici, di agenti patogeni o contaminanti. Tutto
ciò grazie alle moderne
tecnologie.
I metodi
Azioni mirate a: conoscenza, studio, diffusione, applicazione del concetto primario di
Sviluppo sostenibile, mediante interventi,
diretti e/o indotti a partire dalle scuole,
mirati alla valorizzazione delle risorse
ambientali, e più specificatamente a normazione tecnica, formazione, informazione,
qualificazione, sviluppo, utilizzo, del prodotto bioedile e della bioedilizia.
Pianificazione, progettazione, realizzazione, commercializzazione, utilizzo di prodotti (materiali,
tecnologie, manufatti, insediamenti, prestazioni,
servizi) sani, a minimo-minor impatto globale,
dovrebbe essere consuetudine/principio di
rispetto per la dignità di ogni essere umano, tale
consuetudine/principio è elemento prioritario ed
indispensabile per lo sviluppo sostenibile.
Approfondimento
tematico
Bioedilizia e risparmio energetico
Riflessione sulla possibilità di diffondere e
incentivare i criteri di sostenibilità ambientale e
di progettazione ecosostenibile nel settore delle
costruzioni con il contributo e lo scambio di
esperienze tra amministratori pubblici, progettisti, costruttori, enti di formazione, soggetti economici privati ed utenti.
Da affrontare i diversi aspetti della sostenibilità,
dall’esigenza di una maggiore formazione e
informazione, al recupero del “buon costruire”
fino all’approfondimento incentrato sull’intento
condiviso di costruire strumenti per la generalizzazione delle pratiche di architettura sostenibile, intesi non più come momenti episodici, ma
in una visione integrata alla scala della città.
In pratica
L’Amministrazione Comunale può optare per
uno scomputo degli oneri di urbanizzazione per
gli interventi che utilizzano criteri ecocompatibi-
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Approfondimento
tematico
L’AGENDA 21 SCUOLE
li e certificazioni ambientali. Esigenza prevedibile: riuscire ad abbattere i costi per questo tipo di
scelte trovando fonti di finanziamento.
Per rendere concreto l’impegno in direzione
dello sviluppo sostenibile anche nel settore edilizio l’Amministrazione Comunale può porre in
essere un sistema di strumenti operativi finalizzati : concessione di sgravi fiscali per quanti
effettuano interventi edilizi (soggetti ad oneri
comunali) con materiali, tecniche, tecnologie
sani (Cfr. COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ
EUROPEE COM(2001) 274 - Il diritto comunitario degli appalti pubblici e le possibilità di integrare considerazioni di carattere ambientale
negli appalti pubblici).
Con l’individuazione di Norme Tecniche di
Bioedilizia (per la determinazione oggettivorazionale di materiali, tecniche, costruttive, tecnologie sani per edilizia), è possibile, per
l’Amministrazione Comunale, incentivare in
maniera trasparente ed oggettiva il “progettare,
costruire, abitare sano”, ovvero concorrere alla
realizzazione di “edifici migliori”
Il percorso attuativo in pillole:
120
•
Adozione strumenti tecnici
Il Regolamento Edilizio comunale indica in
maniera oggettiva e razionale i materiali, le
tecniche costruttive, le tecnologie adottabili
per un “costruito sano”, che, mediante
esplicito riferimento ufficiale, debbono
essere conformi alle Norme Tecniche di
Bioedilizia individuate.
•
Adozione strumenti economici
Mediante delibera C.C. il Comune determina incentivi finalizzati all’utilizzo di materiali e tecnologie sani per edilizia: sgravi fiscali
(riduzione oneri urbanizzazione - fino a
meno 70%, ovvero pagamento del solo
30%; ICI; contributo mutui prima casa; etc.)
aumenti di volumetria e/o modifica delle
destinazioni d’uso (laddove ecourbanisticamente compatibile) concedibili nel caso di
interventi edilizi (soggetti ad oneri comunali) effettuati con materiali, tecniche costruttive, tecnologie sani.
•
Procedure
Mediante riferimenti oggettivi e razionali
(Norme Tecniche di Bioedilizia) è facilitato Il
dialogo preliminare tra il tecnico privato ed
il tecnico pubblico, così come la verifica di
progetto e a termine lavori, che determina
in maniera trasparente ed inequivocabile la
concessione di sgravio fiscale.
PRIMO SCENARIO
Il tavolo apre una riflessione sulla possibilità di
diffondere e incentivare i criteri di sostenibilità ambientale e di progettazione ecosostenibile nel settore delle costruzioni con il contributo e lo scambio di esperienze di tutti gli stakeholders.
Prevedibili nodi problematici e questioni aperte:
• Il ruolo dei costruttori privati in questo tipo
di sperimentazione
• I problemi dei costi
• Il ruolo delle imprese per innovare nel processo edilizio
• Quali potrebbero essere i finanziamenti per
il costruire sostenibile e in che forma
• Quali forme di incentivazione attivare, come
attivare la disponibilità ad innovare da parte
dei diversi attori sul territorio
• L’esigenza di avere una continuità della progettazione
•
Il ruolo dei costruttori privati in questo
tipo di sperimentazione
Si sottolinea che, pur nella prevedibile mancanza di una linea unitaria da parte degli operatori
del settore, generalmente si tende ad ottenere
dall’Amministrazione uno scomputo degli oneri
di urbanizzazione per gli interventi che utilizzano criteri ecocompatibili e certificazioni ambientali. Emergere l’esigenza di riuscire ad abbattere
i costi per questo tipo di scelte trovando fonti di
finanziamento.
•
I problemi dei costi
Il tema dei sovraccosti iniziali deve essere
Bioedilizia e risparmio energetico
•
•
Il ruolo delle imprese per innovare nel
processo edilizio
Le imprese possiedono una sorta di memoria organizzativa che può essere rapidamente modificata, l’ostacolo principale è
probabilmente rappresentato piuttosto
dalla memoria dell’utente e della pubblica
amministrazione.
Quali potrebbero essere i finanziamenti
per il costruire sostenibile e in che forma
Altre regioni, per quanto riguarda l’edilizia
residenziale pubblica, hanno introdotto criteri di premialità nei loro bandi prevedendo
l’assegnazione, in maniera prioritaria, di
risorse agli interventi con caratteristiche di
biocompatibilità e di risparmio energetico.
Altri possibili finanziamenti sono quelli provenienti dalla Comunità Europea, che mette
a disposizione somme anche notevoli (per
alcuni programmi arrivano fino al 50% dei
costi dell’innovazione).
•
Quali forme di incentivazione attivare,
come attivare la disponibilità ad innovare da parte dei diversi attori sul territorio.
Con l’aiuto dell’esperienza di altri comuni
(Faenza) si dovrà capire da un lato l’efficacia del premio di incentivazione dato in termini quantitativi e dall’altro (Roma) quali
elementi di vincolo eliminare per evitare
che alcune tipologie ibride proprie dell’architettura sostenibile possano diventare
penalizzante (ad esempio se l’applicazione
serra solare viene considerata superficie
utile questo incide in maniera sfavorevole
sul costo dell’intervento).
•
Esigenza di avere una continuità della
progettazione
Con l’aiuto dell’esperienza di altri comuni la
continuità sembra sempre nascere da una
rottura del flusso progettuale e procedurale.
Quello che si configura è la necessità, più che
di linee guida, di strumenti integrati, di concertazione e di regole per il costruire sostenibile sentito come un dovere ordinario.
Approfondimento
tematico
letto in un quadro di un’economia di lunga
durata, che risulta, dallo scambio di esperienze, perfettamente compatibile con la
fase di gestione post - intervento.
Emerge che se gli interventi di architettura
sostenibile sono, da un lato, caratterizzati da
maggiori oneri di investimento iniziale, dall’altro, se si considera la vita media di un edificio, è anche vero che il costo complessivo
(investimento + manutenzione) risulta uguale o inferiore rispetto all’edilizia corrente.
L’esempio di riferimento è espresso dalla
forma di appalto (praticata dall’IACP per la
costruzione degli ultimi interventi in alcune
città del centro Italia) che include sia l’esecuzione che la manutenzione. Si ottiene così un
duplice effetto: la riduzione dei ribassi (prima
intorno al 30-35% del prezziario regionale) e
l’aumento della qualità iniziale. I due aspetti
sono correlati in quanto la manutenzione,
che il codice civile impone di 10 anni, rappresenta una forte garanzia contrattuale.
L’impresa per ridurre l’intervento di manutenzione deve ottenere una maggiore qualità iniziale nell’esecuzione.
LA DEMOLIZIONE SELETTIVA
I rifiuti provenienti dal settore delle costruzioni costituiscono quantitativamente una delle
classi più consistenti nella produzione di rifiuti speciali, ma la loro quantificazione precisa
sfugge a causa di una serie di fattori derivanti,
sia dalla normativa vigente, sia da una scarsa
informazione, nonché da comportamenti incuranti della salvaguardia ambientale in concorso
allo sviluppo sostenibile.
I dati rilevati dall’attività edilizia e gli studi dimostrano che, dopo adeguato trattamento, questi
rifiuti possono essere utilizzati alla stessa
stregua delle materie prime. In tal modo non
solo si possono diminuire le quantità di rifiuti e
conseguentemente i fabbisogni di discariche,
121
L’AGENDA 21 SCUOLE
Approfondimento
tematico
ma si può anche contribuire ad un risparmio di
risorse naturali.
Come si demolisce è importante per la qualità dei rifiuti che si producono. Le strutture sono
costruite da elementi diversi come travi, pilastri,
piastre, profilati metallici, collegati tra loro
mediante sistemi che ne assicurano staticità e
rigidezza. Con la demolizione si realizza lo
scopo di eliminare la vecchia costruzione più
velocemente ed economicamente possibile.
Anche lo smaltimento dei rifiuti prodotti in cantiere, se non è svolto correttamente, ha costi
rilevanti e quindi una separazione preliminare
dei materiali può diventare economicamente
vantaggiosa anche in rapporto all’entità delle
sanzioni previste dalla normativa vigente in caso
di smaltimento illecito dei rifiuti.
Per questo le operazioni di demolizione, devono
tendere all’ottenimento di frazioni omogenee
più agevolmente valorizzabili.
Attraverso la demolizione selettiva si possono infatti isolare frazioni riusabili e/o riciclabili che consentono la valorizzazione degli
scarti come materie prime secondarie. Tanto
più omogeneo è il materiale ottenuto dalla
demolizione tanto più elevate sono le possibilità di sottoporlo ad adeguati trattamenti che ne
facilitino il recupero ed il successivo reimpiego.
molto diverso. Nella maggior parte dei casi esistono soluzioni alternative concrete ed economicamente sostenibili.
Nuova edilizia e risanamento
A livello nazionale il suolo edificato, utilizzato
per abitazioni, impianti o strade, è aumentato
dell’80% tra il 1950 e il 1992. Entro il 2010 ci si
aspetta un incremento giornaliero di 100 ettari,
che corrisponde a una superficie di circa 150
campi di calcio.
Una grande massa dei rifiuti prodotti nel nostro
paese, milioni di tonnellate, proviene dal settore edile.
Ora sappiamo che PVC e idro-fluoro-carburi,
utilizzati in grandi quantità fino ad oggi, sono
materiali dannosi.
Meno dell’1% degli edifici sono di nuova costruzione. Si calcola che il 75% delle costruzioni che
saranno presenti nel 2020, oggi siano già state
costruite. E’ per questo importante concentrarsi
sull’edilizia già esistente e sulle ristrutturazioni.
Gli obiettivi principali sono: il risparmio energetico nel riscaldamento, lo sfruttamento dell’energia solare e la ricerca di soluzioni alternative
all’uso di idro-fluoro-carburi, PVC e legno proveniente da foreste vergini.
Temi:
Importante realizzare per gli interventi di
demolizione un “progetto di demolizione” (da
coordinare con il piano di sicurezza) che preveda
una descrizione dell’edificio e di ciò che esso
comprende, in pratica si suggerisce la predisposizione di una “carta dei materiali” nella quale
siano indicati i materiali presenti nelle strutture
che andranno a costituire i rifiuti da demolizione
in modo da poter individuare, per ognuno, la tecnica di smantellamento più adeguata.
“COSTRUZIONE PULITA” : PRIME RIFLESSIONI
Il settore edile è causa molti danni all’ecosistema, eppure basterebbe poco per essere tutto
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1. Risparmio energetico
Un terzo del fabbisogno energetico in Italia viene
utilizzato per il riscaldamento di edifici che è
responsabile del 20% dell’emissione di CO2 (180
milioni di tonnellate). Attuando un piano di risanamento adeguato dell’edilizia esistente si può
raggiungere un risparmio energetico del 70%
che oltre a ridurre notevolmente l’emissione di
CO2 creerebbero anche nuovi posti di lavoro.
2. Energia solare
Il sole rilascia annualmente oltre 100 volte il fabbisogno di energia sul territorio italiano e questa energia potrebbe essere sfruttata dagli
impianti fotovoltaici e dai collettori solari. Ciò
Bioedilizia e risparmio energetico
4. PVC
Il PVC viene prodotto utilizzando cloruro di vinile che è considerato cancerogeno. I composti
tossici quali ammorbidenti e stabilizzatori (ad es.
metalli pesanti) che vengono aggiunti al PVC
vengono rilasciati nel corso del tempo e sono
riscontrabili su tutto il territorio mondiale. Lo
smaltimento del PVC non è ancora stato risolto,
quando viene incenerito rilascia diossine. D’altro
canto il suo riutilizzo tanto propagandato dall’industria si è rivelato poco fattibile nella pratica.
Il 50% della produzione di PVC è destinato al
settore edile: tubature, grondaie, infissi, coperture per cavi, pavimentazione, rivestimento da
parete ed altre strutture. In tutti i settori esistono comunque delle alternative al PVC, in
Germania, per esempio, 260 comuni si sono
impegnati ad evitare l’utilizzo di PVC.
5. Legno
Oltre 16 milioni di ettari di bosco, più del doppio
dell’intera superficie boschiva italiana, vengono
distrutti ogni anno nel mondo. Le foreste tropicali in Sudamerica ed in Africa, e le foreste temperate e boreali del Canada e della Siberia sono
minacciate dall’industria dei paesi più sviluppati.
Porte, strutture dei tetti, pavimenti, scale, mobili
ecc. ma anche compensati e impalcature per le
colate di cemento sono spesso fabbricati con
legno proveniente da foreste vergini. Il legno
delle foreste vergini viene utilizzato anche nell’edilizia, in lavori ed opere in cui si impiega il
cemento (diverse decine di migliaia di metri cubi
l’anno). Oggi è superfluo utilizzare il legno delle
foreste vergini, infatti sono disponibili sufficienti
quantità di legno nazionale, o di legname estratto da boschi trattati con criteri ecologici, garantito dal marchio FSC (Forest Stewardship Council).
6. Dopo la costruzione
Ci sono molti metodi aggiuntivi per ridurre il
consumo energetico ed aumentare l’efficienza:
lampade a basso consumo, elettrodomestici di
qualità, utilizzo intelligente delle apparecchiature
Cosa si può fare:
• Ridimensionare il consumo energetico per il
riscaldamento: le case vecchie devono essere ristrutturate con l’obiettivo di portare il
consumo sotto i 75 kWh/m2 - ottimizzare il
risparmio energetico, prima con un migliore isolamento termico e poi con un diverso
impianto di riscaldamento
• Maggiori controlli sull’isolamento termico
• Progetti di incentivazione dell’energia solare - Utilizzare il sole come fonte energetica
per ottenere elettricità e per riscaldare l’acqua.
• Divieto di utilizzo degli idro-fluoro-carburi
nel settore edile
• Sostituzione del PVC con materiali alternativi.
• Incentivare il legno con certificato FSC di
compatibilità ambientale (Forest Stewardship Council) ed evitare l’utilizzo di legno
proveniente dalle foreste vergini.
Approfondimento
tematico
contribuirebbe a ridurre le emissioni di gas dannosi e a salvare il clima, mentre contemporaneamente può creare nuovi posti di lavoro.
3. Idro-fluoro-carburi
Gli idro-fluoro-carburi parzialmente alogenati
possono essere prodotti ancora fino al 2015;
essi aggrediscono la fascia dell’ozono e sono da
considerare dei gas serra molto potenti.
RISPARMIO ENERGETICO: la scoperta dei
“NegaWatt”, il risparmio energetico nel riscaldamento degli ambienti.
Il 70% del consumo energetico per il riscaldamento potrebbe essere risparmiato attraverso
semplici accorgimenti tecnici.
Questo 70% è il valore dei Negawatt, l’unità di
misura dei Megawatt risparmiati. Attualmente il
Negawatt, il risparmio di energia, è la maggiore
fonte potenziale di energia a nostra disposizione.
Negli edifici tradizionali si consuma 27 l gasolio
per mq/anno (1 litro di gasolio: 10 kWh)
Naturalmente ogni casa consuma in proporzione alla propria perdita di calore: dispersione termica dai muri, dal tetto, dalle finestre in funzione della velocità di trasmissione di calore. Gran
parte del consumo deriva dalla fuga di calore
attraverso il tetto.
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L’AGENDA 21 SCUOLE
Un esempio: prendiamo una casa monofamiliare media, di 200 metri quadri, larga 10 metri e
lunga 20 metri, alta 7 metri, tetto spiovente, e
riscaldamento interno a 20¡ C di massima.
Ipotizziamo che questa casa sia situata in una
città con un valore di dispersione di calore Cg di
2500 ¡ Kelvin/anno. In parole povere, per questa casa, spendendo ca. 3000 € per isolare il
tetto con pannelli in fibra di legno, si risparmia
700 € ogni anno.
Nuove costruzioni
Per le nuove costruzioni sono auspicabili criteri
e metodi di progettazione nonché accorgimenti
riconducibili a:
• Casa passiva ( 7 l gasolio per mq/anno in
Svezia e Germania)
• Edilizia Bioclimatica
• Forma compatta della casa
• Vetri isolanti
• Accurata ermeticità dell’edificio
Ristrutturazioni e restauri
Proprio nelle vecchie costruzioni è possibile
attuare un risparmio energetico notevole, fino al
70%, attraverso un adeguato impianto di riscaldamento, l’utilizzo di vetri termici e un ottimale
isolamento delle facciate e tetti.
Molti dei lavori finalizzati al risparmio energetico
sono più vantaggiosi se realizzati contemporaneamente alla ristrutturazione necessaria ad
ogni vecchio edificio. Di norma, ogni 15 anni è
comunque necessario rifare i vetri, ogni 30 anni
gli infissi, ogni 40 anni l’intonaco delle facciate e
ogni 50 bisogna rifare il tetto. Se per i normali
lavori di ristrutturazione si considerano anche
delle opere finalizzate al risparmio energetico, si
otterranno dei considerevoli vantaggi economici
sul fabbisogno energetico negli anni a seguire.
Eppure è possibile ristrutturare a costo zero: il
sistema si chiama “cooperazione energetica”
(Third Part Financing).
Un esperimento interessante è stato realizzato a
Berlino. La ristrutturazione degli immobili di
proprietà pubblica è stata data in appalto a ditte
specializzate nel risanamento di immobili.
Queste ditte hanno sostenuto a proprie spese la
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ristrutturazione e si finanziano i lavori con il
margine del risparmio energetico conseguito
rispetto a prima, fino a raggiungere la spesa
sostenuta per la ristrutturazione. Questo significa che la ditta è interessata a ottenere un buon
margine di risparmio energetico e l’amministrazione pubblica ha congiunto il risparmio energetico ed economico.
Se questi modelli di “cooperazione energetica”
dovessero diffondersi, si potrebbero creare
nuovi posti di lavori nel settore edile e ne beneficerebbero diversi attori:
• L’atmosfera e l’ambiente, che subirebbero
meno emissioni
• i proprietari degli immobili, che non devono
sobbarcarsi i costi del risanamento
• le ditte, che si incaricano per il lavoro di
risanamento
• gli enti pubblici che risparmiano i soldi delle
tasse del cittadino.
Livello tecnologico ed esigenze dell’edilizia a
basso consumo energetico
In Italia sono ancora poche le case di nuova
progettazione in cui siano state prese in considerazione le nuove tecnologie del isolamento
termico.
I costi di una casa a basso consumo energetico
non superano di regola il 2-3% dei costi di una
casa tradizionale. Questi costi sono ammortizzati nel giro di pochi anni con la riduzione delle
spese per riscaldamento.
Le esigenze di una casa a basso consumo energetico:
• consumo energetico al di sotto dei 70
kWh/m2
• alto isolamento termico delle pareti esterne
• costruzione compatta
• densità dell’involucro costruttivo
• accurata esecuzione della costruzione
• sistema di riscaldamento moderno, a bassa
emissione
• utilizzazione ottimale dell’energia solare.
• Introduzione di una riforma tributaria ecologica, che incentivi il proprietario di immobili a ristrutturare le proprie proprietà e a
modernizzare l’impianto di riscaldamento.
•
•
Una seria normativa sull’isolamento termico
Il risanamento del patrimonio edile deve
essere inserito nella normativa sull’isolamento termico.
• Un livello energetico standard per ogni
nuova costruzione
• Incentivazione delle ristrutturazione di
immobili già esistenti, con l’adozione di criteri relativi anche all’incentivazione alla progettazione bioclimatica.
• Bando di concorsi sul risparmio energetico:
incentivare la “cooperazione energetica”
attraverso gare d’appalto da parte dei
Comuni o di cooperative edili.
In Italia è da tempo in vigore la legge 10/91 sul
risparmio energetico, che obbliga le Pubbliche
Amministrazioni a costruire nuovi impianti
facendo affidamento a tecniche di risparmio
energetico. Purtroppo si tratta di una legge non
applicata, in quanto non prevede sanzioni per
chi la violi. E’ importante che le amministrazioni
la rendano effettivamente operativa.
Cosa può fare l’utente:
• Cercare di capire dove è possibile risparmiare energia in casa; l’isolamento termico
delle case spesso è carente;
• Far analizzare le spese del riscaldamento da
un tecnico, per poter valutare la convenienza di un eventuale progetto di risanamento
energetico;
• Informare il Comune o il proprietario di
casa sulle possibilità di accordi basati sulla
‘cooperazione energetica’ (Third Part
Financing).
• In caso di lavori di ristrutturazione, isolare al
meglio l’abitazione con materiali il più possibile semplici e naturali e valutare l’installazione di pannelli solari.
MATERIALI ISOLANTI: la scelta giusta .....dal
punto di vista ambientale
Lana minerale, Polistirolo, Poliuretano, Materiali
isolanti minerali, Sughero, Cotone, Lino e canapa, Paglia o cannucciato, Fibre di legno, Lana di
legno, Cellulosa, Lana animale, Materiale isolante rinnovabile.
Dal un punto di vista ecologico sono preferibili i
materiali isolanti che possono essere riutilizzabili ma solo se la materia primaria corrisponda
ai criteri ecologici adeguati. Considerando i
parametri, i campi di applicazione necessari e la
disponibilità delle materie primarie sono preferibili legno, cellulosa e lino sono sicuramente i
materiali migliori. I materiali isolanti minerali
quali perlite, lana di vetro e silicati di calcio possono essere utilizzati senza problemi. Nessuno
dei materiali citati eccelle comunque sugli altri:
la loro valutazione dipende molto dagli additivi
addizionati, oltre che dal settore in cuoi devono
essere impiegati. E’ comunque da evitare l’impiego di polistirolo e poliuretano.
Azioni perseguibili:
• divieto dell’utilizzo di idro-fluoro-carburi
nell’edilizia
• bando del materiale chimico difficilmente
degradabile e dei composti tossici persistenti, come i materiali ignifughi alogenati.
Approfondimento
tematico
Bioedilizia e risparmio energetico
COLLETTORI SOLARI
Basi per la progettazione
I pannelli possono essere installati su un tetto a
terrazza o su un tetto a “tegole solari”. Nel caso
di tetto a tegole, si dovrà scegliere l’esposizione
a sud (al massimo 30¡ gradi di deviazione ad est
o ad ovest), e possibilmente 35-40¡ di pendenza
(30¡ per l’Italia meridionale e 35-40¡ per il centro-nord). L’area del pannello deve ovviamente
essere sempre priva di ombra.
Nel caso di tetto a terrazzo è tutto molto più
semplice, in quanto basta collocare i pannelli
nella direttrice ideale. Tutte le nuove case
dovrebbero essere predisposte a ricevere i pannelli: è sufficiente inserire due tubazioni nella
muratura, operazione poco costosa, ma che
rappresenterà un gran risparmio quando si
deciderà di installare i pannelli solari.
I pannelli solari per l’acqua possono essere
installati con profitto in tutti i tipi di abitazione:
villette, case plurifamiliari, condomini.
Inasprimento della legislazione sulla tutela termica: consumo energetico per il riscaldamento
in nuove costruzioni massimo 30/70 kwh/m2a.
125
L’AGENDA 21 SCUOLE
Approfondimento
tematico
Costruzioni vecchie devono essere ristrutturate
e contenersi sotto i 75 kwh/m2a.
Introduzione di un ordinanza sui collettori solari per incentivare l’installazione di collettori
solari nelle costruzioni.
Cosa può fare l’utente:
Controllare dove potete fare risparmio energetico.
Controllate soprattutto l’isolamento termico.
Sfruttare la possibilità dell’energia solare.
Informarsi sulla possibilità di installare un impianto solare per l’acqua ad uso domestico o per sostenere l’impianto di riscaldamento tradizionale.
Verificare la presenza di incentivi regionali e/o
nazionali per il passaggio ad un impianto solare. Cercate un tecnico o una ditta nelle rubriche
specializzate o negli indirizzari specializzati;
attualmente anche le ditte che installano
impianti di riscaldamento tradizionali ormai
conoscono questo genere di impianti che sfruttano l’energia del sole.
Enti locali
Gli Enti Locali, in ottemperanza della legge
10/91 (art. 26, comma 7) ed il relativo
Regolamento di attuazione (DPR 412/93, art.5,
comma 15), possono “soddisfare il fabbisogno
energetico degli edifici di proprietà pubblica o
adibiti ad uso pubblico favorendo il ricorso a
fonti rinnovabili di energia”. Dagli uffici alle
scuole, dalle piscine alle case di riposo, sono
molteplici le applicazioni dei pannelli solari per
la produzione di acqua calda sanitaria sia nel
caso di nuove costruzioni che di ristrutturazioni.
IMPIANTI FOTOVOLTAICI
Basi per la progettazione
Per poter installare un impianto fotovoltaico con
una potenza di 1 kW bisogna avere minimo una
superficie di 10m2 (tetto, copertura di un terrazzo, garage) per i pannelli solari. Una famiglia di
4 persone consuma 3.800 kW ore di corrente
all’anno. Un impianto fotovoltaico di 2kw può
soddisfare la metà di questo fabbisogno. Nella
progettazione di un impianto fotovoltaico bisogna prima di tutto cercare di ottimizzare il con-
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sumo energetico. Se l’impianto è connesso alla
rete elettrica convenzionale l’eccesso di produzione energetica può essere ceduta ad essa.
Orientamento del tetto
Per la massima resa di un impianto fotovoltaico
bisogna che il tetto, sul quale viene collocato,
sia orientato verso sud. L’orientamento ad est o
ovest riduce notevolmente la resa. La resa dell’impianto dipende inoltre dall’inclinazione del
tetto che dovrebbe collocarsi tra i 20 e 50 gradi.
Il tetto con l’impianto non dovrebbe essere
ombrato da alberi o altro.
Questioni statiche
Un metro quadrato di impianto pesa circa 25 kg
e non incide in genere sul peso consentito di un
tetto. Nel caso di tetti molto ripidi o di zone
molto ventilate si consiglia, prima della progettazione di un tale impianto, un indagine approfondita da parte di un tecnico.
L’impianto elettrico della casa
Per poter montare un inverter all’interno della
casa che sia di facile accesso, bisogna trovare
una parete libera di un metro per un metro,
possibilmente nella soffitta in modo da non
dover utilizzare cavi elettrici troppo lunghi.
Per dare la terra all’impianto bisogna connettere il cavo con il cavo della terra dell’impianto
elettrico della casa, che si trova generalmente
nelle vicinanze del contatore.
Uno o due contatori accompagnano l’impianto
fotovoltaico, e possono essere montati nella
zona del contatore della rete elettrica convenzionale.
Concessione edilizia
Per un impianto fotovoltaico di 2kw generalmente non è necessario chiedere una concessione edilizia. Servendosi comunque di una
ditta di impiantistica fotovoltaica sarete consigliati su tutte le procedure da seguire; altrimenti è possibile chiedere presso il Comune.
Tutela dei beni culturali
Nel caso si tratti di edifici di particolare interesse storico bisogna prestare attenzione a un integrazione estetica dell’impianto.
L’esempio delle Amministrazioni
Le Pubbliche Amministrazioni possono fare
molto. Innanzitutto rispettare la legge 10, che
impone di adottare pratiche di risparmio energetico e l’adozione, ove possibile, di tecnologie
utilizzanti fonti rinnovabili.
Le pubbliche amministrazioni possono inoltre
dimostrare la fattibilità di progetti innovativi.
Valga l’esempio di Brindisi, dove la Provincia si
è impegnata nella costruzione di lampioni solari: sono stati investiti 10 miliardi di lire nella
costruzione di 2.300 lampioni solari. Le celle
fotovoltaiche del lampione convertono la luce
solare in energia elettrica, accumulata in due
batterie al piombo acido che ricombinano i gas
e separano l’aria dei vapori acidi. Ciò garantisce
un’intensità luminosa di 3.600 lumen.
EDILIZIA SENZA PVC
Il PVC viene utilizzato per oltre il 50% in tubature, grondaie, infissi, coperture per cavi, pavimentazione, rivestimento da parete ed altre
strutture. Al contrario, si inizia a riscontrare una
flessione nell’impiego di PVC in altri settori
come l’imballaggio e l’elettrotecnica.
Pericoli del PVC: in caso d’incendio; diossina
nel PVC; additivi pericolosi; smaltimento difficile
Si può costruire diversamente: Costruttori,
ingegneri e architetti oggi non devono più temere svantaggi nell’utilizzo di prodotti alternativi al
PVC nell’edilizia. Si tratta di prodotti regolarmente testati, già affermati sul mercato ed è
ormai dimostrata la fattibilità di grandi progetti
edilizi privi di PVC. Non esiste oggi settore in cui
il PVC non possa essere sostituito e la stessa
industria edilizia ha riconosciuto la necessità di
sostituire i prodotti in PVC con le ottime alternative disponibili da decenni sul mercato: prodotti
in legno, linoleum, materie sintetiche senza
cloro come polietilene (PE) o polipropilene (PP)
e materiali minerali. Il passaggio ad una alternativa priva di cloro, oltre a ridurre drasticamente i pericoli per l’uomo e l’ambiente in caso
d’incendio e a semplificare lo smaltimento, è
economicamente conveniente.
LEGNO
Il legno è il materiale ecologico per eccellenza.
Tutti i suoi sostituti (metalli, calcestruzzo, plastiche) comportano effetti entropici di gran lunga
più alti. Eppure il suo utilizzo improprio sta portando alla distruzioni di ecosistemi essenziali e
unici al mondo.
L’utilizzazione del legno al posto del PVC (per
esempio negli infissi) evita la produzione e la
messa in circolo di sostanze tossiche persistenti,
quali i composti del cloro. L’utilizzazione del
legno in luogo dell’alluminio ha un grande vantaggio energetico (l’estrazione dell’alluminio
richiede grandi quantità di energia, da cinque a
undici volte maggiori). Il legno ha un alto valore isolante, è rinnovabile, ha un bilancio energetico positivo. Il legno rappresenta inoltre un
valore “culturale” di vicinanza alla natura.
Sarebbe quindi un materiale da consigliare
sempre, ma bisogna fare attenzione a due elementi: che il taglio degli alberi non danneggi l’ecosistema, e che la sua lavorazione non comporti pratiche dannose.
Approfondimento
tematico
Bioedilizia e risparmio energetico
Il legno certificato
Da quando si è diffusa l’attenzione verso le ultime foreste, la domanda di consumatori attenti
ha creato un mercato per la certificazione ecologica del legno.
E’ importante sostenere attivamente il marchio
di certificazione internazionale FSC (Forest
Stewardship Council). Il legno FSC si appresta ad
apparire anche sul mercato italiano. In Italia al
momento c’è un solo produttore certificato FSC.
FSC due casi in Italia: Magnifica Comunità
della Valle di Fiemme - La prima foresta certificata in Italia; Rigato Rosa - mobili sostenibili
dell’Appennino Bolognese, prima impresa italiana ad ottenere la certificazione FSC per i suoi
prodotti
Cosa può fare l’utente: Chiedere sempre
legno nazionale, possibilmente con certificato
ambientale. Evitare il legno tropicale, a meno
che non sia dotato di certificazione FSC.
Attenzione anche al legno che si utilizza come
supporto nella costruzione.
Le aziende del settore foresta-legno dovrebbero
attivarsi per commercializzare prodotti certificati FSC contattando il FSC per entrare nel gruppo
di aziende certificate. Da semplice utilizzatore di
prodotti di legno e carta, bisognerebbe chiede-
127
L’AGENDA 21 SCUOLE
re ai fornitori che si impegnino per rendere disponibili prodotti certificati FSC.
Approfondimento
tematico
GLOSSARIO
Si intende per:
EDILIZIA SOSTENIBILE e/o Edilizia ecocompatibile: edilizia in grado (mediante conoscenza e applicazione consapevole delle interazioni
tra la vita e l’ambiente costruito) di:
- soddisfare, in maniera qualitativamente
sana, i bisogni abitativi del presente
- mantenersi entro i limiti delle “capacità di
carico” degli ecosistemi di sostentamento
- evitare di compromettere la capacità delle
generazioni presenti e future di soddisfare i
propri bisogni abitativi
BIOEDILE: ogni prodotto (semilavorato, finito,
materiale, tecnologico, prestazionale) per edilizia (compreso impiantistica e arredo), che nel
ciclo completo di vita (dall’approvvigionamento
allo smaltimento definitivo) presenti le seguenti
caratteristiche:
- composizione (materiali) e/o funzione
(tecniche, tecnologie, impiantistica) biologica ed ecologica effettivamente espletata e dichiarata dal responsabile per il prodotto, compreso luogo di fabbricazione
- a “minimo-minor” impatto globale (per
esseri viventi, ambiente, compatibilità tra
materiali) in particolare per quanto riguarda:
MATERIALI
(prodotti materiali): composti da materie
prime che debbono essere: naturali - rinnovabili - esenti da radioattività - completamente dichiarate in forma chiara, comprensibile, inequivocabile, la cui trasformazione
(ottenimento, lavorazione, riciclo, dismissione)
avvenga nel rispetto del CICLO BIOFISICO
NATURALE, ovvero mediante cicli produttivi
in esclusiva analogia ai cicli produttivi esistenti in Natura (derivazione chimica pulita); in
caso di presenza all’interno del prodotto di
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materie prime di derivazione non completamente naturale: indicazione numerica quantità
e/o concentrazione massima di ognuna di tali
materie prime presente nel prodotto;
TECNOLOGIE (impiantistica): a funzione biologica ed ecologica effettivamente espletata
e dichiarata
BIOEDILIZIA: ogni intervento edilizio (nuovo
e/o ricostruzione e/o restauro) che nel ciclo
completo di attuazione (dalla progettazione allo
smaltimento dei componenti l’intervento edilizio) presenti le seguenti caratteristiche:
- costituito con prodotti bioedili
- a “minimo-minor” impatto globale (per
esseri viventi, ambiente, compatibilità tra
materiali)
- i soggetti attuatori (proprietario, progettista,
costruttore edile, installatori, applicatori,
fabbricanti prodotti) assumano, ..ognuno
per propria competenza, piena responsabilità di autodichiarare bioedile l’intervento edilizio.
BIOURBANISTICA: ogni pianificazione urbanistica a modificazione del territorio, che nel
ciclo completo di attuazione (dalla progettazione al termine di validità della pianificazione
stessa) presenti le seguenti caratteristiche:
- a “minimo-minor” impatto globale (per
esseri viventi, ambiente, compatibilità tra
materiali)
- i soggetti attuatori (Enti Pubblici Locali,
urbanista) assumano, ognuno per propria
competenza, ….piena responsabilità di
autodichiarare eticamente e biourbanisticamente sostenibile l’insediamento
urbanistico.