Esercitazione 3 Matteo Luca Ruggiero1 1 Dipartimento di Fisica del Politecnico di Torino Anno Accademico 2010/2011 ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 1 / 35 Sommario 1 Dinamica dei Sistemi Dinamica Traslazionale Dinamica Rotazionale ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 2 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Traslazionale Sommario 1 Dinamica dei Sistemi Dinamica Traslazionale Dinamica Rotazionale ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 3 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Traslazionale Centro di Massa o Baricentro Definizione Il Centro di Massa G di una distribuzione di punti materiali Ph , aventi ciascuno una massa mh , è definito dal suo vettore posizione P rh mh . rG = m Coordianate Cartesiane del Baricentro G Le coordinate di G rispetto a un sistema di riferimento cartesiano con origine in O valgono P P P mh yh mh zh mh xh , yG = , zG = xG = m m m ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 4 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Traslazionale Quantità di Moto Definizione Dato un punto materiale Ph , di massa mh e velocità vh , si definisce la quantità di moto . Qh = mh v h La quantità di moto totale del sistema formato da N masse, è definita da N N X . X Q= Qh = mh v h ; h=1 ML Ruggiero (DIFIS) h=1 Esercitazione 3 E3.2010/2011 5 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Traslazionale Prima Equazione Cardinale Formulazione Se R(e) è il risultante delle forze esterne agente sul sistema, allora sussiste la seguente relazione R(e) = dQ dt ovvero R(e) = maG che rappresentano due formulazioni equivalenti della prima equazione cardinale della dinamica ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 6 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Sommario 1 Dinamica dei Sistemi Dinamica Traslazionale Dinamica Rotazionale ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 7 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Inerzia Massa e Inerzia La Seconda Legge di Newton (Legge del Moto) f = ma individua nella massa (inerziale) una proprietà dei corpi che “costituisce una misura della resistenza che il corpo oppone al tentativo della forza di cambiarne lo stato di moto”. Massa e Inerzia La Seconda Legge di Newton, per come abbiamo visto finora, descrive il moto dei corpi puntiformi, dotati appunto di una massa m. Che cosa avviene quando abbiamo a che fare con corpi estesi e non puntiformi? Quali sono le proprietà che caratterizzano la resitenza al moto dei corpi estesi? ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 8 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Momento di Inerzia Consideriamo un sistema di N masse m1 , m2 , ..., mN concentrate nei punti P1 , P2 , ..., PN . ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 9 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Momento di Inerzia Momento di Inerzia Rispetto ad un Punto (Momento Polare di Inerzia) Consideriamo un sistema di N masse m1 , m2 , ..., mN concentrate nei punti P1 , P2 , ..., PN . Si dice momento d’inerzia del sistema rispetto a un punto la somma dei prodotti delle singole masse mh per i quadrati delle rispettive distanze r h da quel punto: . X I= mh rh2 N h=1 ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 10 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Momento di Inerzia Momento di Inerzia Rispetto ad una Retta (Momento Assiale di Inerzia) Consideriamo un sistema di N masse m1 , m2 , ..., mN concentrate nei punti P1 , P2 , ..., PN . Si dice momento d’inerzia del sistema rispetto a una retta la somma dei prodotti delle singole masse mh per i quadrati delle rispettive distanze r h da quella retta: . X I= mh rh2 N ML Ruggiero (DIFIS) h=1 Esercitazione 3 E3.2010/2011 11 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Momento di Inerzia Momento di Inerzia Rispetto ad un Piano Consideriamo un sistema di N masse m1 , m2 , ..., mN concentrate nei punti P1 , P2 , ..., PN . Si dice momento d’inerzia del sistema rispetto a un piano la somma dei prodotti delle singole masse mh per i quadrati delle rispettive distanze r h da quel piano: . X I= mh rh2 N h=1 ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 12 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Momento Risultante di un Sistema di Vettori Applicati Definizione Si dice momento risultante di un sistema di N forze, rispetto al polo O, il vettore libero: N . X (Ph − O) ∧ fh MO = h=1 dove rh ≡ (Ph − O) è il vettore posizione del punto Ph di applicazione della forza fh , rispetto al polo O. ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 13 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Momento Angolare Definizione La relazione X . X LO = (Ph − O) ∧ Qh = rh ∧ (mh vh ) ; N N h=1 h=1 essendo rh il vettore posizione del punto Ph rispetto ad O, definisce il momento angolare rispetto al polo O del sistema di punti materiali ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 14 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Seconda Equazione Cardinale Formulazione (e) Se MO è il momento delle forze esterne rispetto al polo O, le relazioni (e) MO = d LO + vO ∧ Q dt ovvero d LO + mvO ∧ vG dt rappresentano due formulazioni equivalenti della seconda equazione cardinale della dinamica (e) MO = ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 15 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Seconda Equazione Cardinale Se assumiamo come polo O un punto fisso, oppure il centro di massa G, oppure con un punto A la cui velocità si mantenga istante per istante parallela alla velocità del centro di massa, l’ultimo termine si annulla e la Seconda Equazione Cardinale si riduce a (e) MO = ML Ruggiero (DIFIS) d LO dt (se O è fisso, o O ≡ G, o vO //vG ) Esercitazione 3 E3.2010/2011 16 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Equazioni Cardinali Prima Equazione Cardinale (Dinamica Traslazionale) R(e) = dQ dt Seconda Equazione Cardinale (Dinamica Rotazionale) (e) MO = ML Ruggiero (DIFIS) d LO dt Esercitazione 3 E3.2010/2011 17 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Equazioni Cardinali Prima Equazione Cardinale (Dinamica Traslazionale) R(e) = dQ dt Seconda Equazione Cardinale (Dinamica Rotazionale) (e) MO = d LO dt (se O è fisso, o O ≡ G, o vO //vG ) (e) All’Equilibrio Statico R(e) = 0 e MO = 0 ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 17 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Seconda Equazione Cardinale In generale, il Momento Angolare di un Corpo non è parallelo al vettore velocità angolare ω = θ̇k (il quale descrive la sua rotazione istantanea): il parallelismo esiste solo quando l’asse passante per il polo rispetto al quale si calcola il momento angolare è un asse principale di inerzia, e quindi LO = θ̇ IOz k ,. In questo caso, la seconda equazione cardinale diventa (e) Mz ML Ruggiero (DIFIS) = IOz θ̈ Esercitazione 3 E3.2010/2011 18 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Leggi di Conservazione In Assenza di Risultante di Forze Esterne (R(e) = 0) R(e) = dQ → Q = costante dt In Assenza di Risultante del Momento delle Forze Esterne (e) (MO = 0) (e) MO = ML Ruggiero (DIFIS) d LO → LO = costante dt Esercitazione 3 E3.2010/2011 19 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Energia Cinetica Espressioni dell’Energia Cinetica per un Corpo Rigido se il polo O è fisso (solido con asse fisso passante per O), l’energia cinetica è data dall’espressione: T = 1 I θ̇ 2 ; 2 Oz se il polo coincide col centro di massa G, l’energia cinetica è data dall’espressione: 1 1 T = mv2G + IGz θ̇ 2 2 2 ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 20 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Esercizio 3.1 Una scala di lunghezza l (schematizzata come una sbarra omogenea, di massa M) e’ appoggiata ad un muro liscio; il pavimento e’ invece scabro, con coefficienti di attrito statico e dinamico µS , µD . Calcolare l’angolo minimo per cui la scala resta in equilibrio senza scivolare. ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 21 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Esercizio 3.2 Un corpo di massa m, partendo da un punto di altezza h, scivola lungo una guida (priva di attrito), fino ad urtare un corpo di massa M, posto alla base di un piano inclinato che forma un angolo α rispetto al piano orizzontale. Calcolare l’altezza massima raggiunta dal corpo M sul piano inclinato (1) nell’ipotesi che l’urto sia perfettamente elastico; (2) completamente anelastico ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 22 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Esercizio 3.3 Un carrello di massa M, in moto con velocita’ v0 costante urta un secondo carrello fermo, anche esso di massa M. La massa del primo carrello e’ comprensiva del piano inclinato che si trova su di esso, alla base del quale si trova una pallina di massa m, ferma relativamente al carrello stesso. Se l’urto e’ completamente anaelastico, calcolare l’altezza a cui arriva la pallina m (relativa alla base del piano inclinato). Il moto della pallina avviene senza attrito. ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 23 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Esercizio 3.4 Un corpo di massa M è vincolato a muoversi attaccato all’estreo libero di una molla di costante elastica k, il cio altro estremo è fissata ad un supporto. Il corpo è inizialmente in quiete, su un piano scabro, avente coefficiente di attrito dinamico µD . Un proiettile di massa m, si dirige verso il blocco di massa M, con una velocità vo . Si osserva che, a seguito di un urto completamente anelastico, il sistema si sposta di un tratto pari ad L. (1) Calcolare la velocità del proiettile prima dell’urto; (2) determinare quanto tempo occorre al sistema per raggiungere la massima compressione (corrispondente allo spostamento L). ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 24 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Esercizio 3.5 Una persona di massa m pari a 60 Kg, si trova in piedi sulla parte posteriore di un carrello, il quale sta muovendosi con velocità costante Vo pari a 72 km/h su un binario (senza attrito). Il carrello pesa 300 Kg. Ad un certo istante, la persona salta giù dal carrelo, in direzione parallela al binari, con velocità pari a 4 metri al secondo, misurata rispetto al carrello. Calcolare le velocità della persona e del carrello dopo il salto. ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 25 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Teorema di König Energia Cinetica di un Corpo Rigido (in Moto Piano) se il polo A è fisso (solido con asse fisso passante per A), l’energia cinetica è data dall’espressione: T = 1 IA θ̇ 2 ; 2 z se il polo coincide col centro di massa G, l’energia cinetica è data dall’espressione: 1 1 T = mv2G + IGz θ̇ 2 2 2 In particolare, l’espressione generale del Teorema di König risulta T = ML Ruggiero (DIFIS) 1 mv2G + T (r ,G) 2 Esercitazione 3 E3.2010/2011 26 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Esercizio 3.6 Consideriamo un’asta girevole intorno ad un asse fisso, avente momento di inerzia I rispetto al centro di massa. Descrivere il moto dell’asta. ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 27 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Esercizio 3.7 Uno yoyò (disco omgeneo) scende sotto l’azione del suo peso, mentre il filo (ideale) si srotola senza strisciare rimanendo sempre verticale. (1) Qual’è il centro di istantanea rotazione (o centro delle velocità) del disco? (2) Quanto vale l’accelerazione angolare del disco? (3) Quanto vale l’accelerazione del centro di massa del disco? (4) Quanto vale la tensione del filo? ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 28 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Esercizio 3.8 Un disco di massa e raggio R rotola senza strisciare su un piano inclinato; quest’ultimo forma un angolo α con il piano orizzontale. Descrivere il moto e calcolare l’accelerazione del centro di massa del disco. ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 29 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Piano Inclinato A parità di Massa M, quale corpo cade prima? ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 30 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Esercizio 3.9 Un disco omogeneo, avente massa M e raggio R, rotola senza strisciare su un piano orizzontale; un filo, inestensibile e di massa trascurabile, è arrotolato sul bordo del disco e, mantenendosi orizzontale, passa attraverso una carrucola fissa, di massa trascurabile. All’altra estremità del filo è attaccato un corpo di massa m. (1)Si calcoli l’accelerazione del centro di massa del disco. (2) Si calcoli la componente orizzontale della forza che il piano esercita sul disco. (3) Se, quando è lasciato libero di muoversi, il corpo m dista d dal suolo, quanto tempo impiega a percorrere tale distanza? ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 31 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Esercizio 3.10 Un’asta di lunghezza l e massa Masta reca all’estremità una massa M. L’altra estremità è fissata ad una cerniera O, intorno alla quale può ruotare senza attrito. Inizialmente l’asta è disposta verticalmente, nella sua configurazione di equilibrio stabile. Tutto è disposto nel campo gravitazionale g della Terra. Al tempo t = 0 una pallottola di massa m, sparata con velocità v da una pistola che si trova esattamente alla stessa quota della massa M, colpisce quest’ultima e vi rimane attacata. ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 32 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Esercizio 3.10 (1)Discutere le leggi di conservazione durante l’urto. (2) Determinare la velocità del sistema Asta+Massa+Proeiettile subito dopo l’urto. (3) Calcolare con quale velocità il sistema giunge in P (a π/2 rispetto alla configurazione iniziale). (4) Calcolare la velocità minima vmin del proiettile, affinché il sistema descriva un angolo di π, fino ad arrivare nella posizione diametralmente opposta a P ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 33 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Esercizio 3.11 Un cilindro omogeneo di massa M viene posto in movimento su un piano orizzontale, mediante una forza F parallela al piano, costante e applicata al centro di massa G. Il moto del cilindro e’ di puro rotolamento. Calcolare l’energia cinetica del cilindro, inizialmente in quiete, dopo un intervallo di tempo. ∆t (Dati numerici: R = 50cm, M = 10Kg, F = 20N, ∆t = 9s). ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 34 / 35 Dinamica dei Sistemi Dinamica Rotazionale Esercizio 3.12 Attorno ad un disco omogeneo di massa M e raggio R, girevole senza attrito attorno a un asse passante per il suo centro di massa O si avvolge - senza strisciare - un filo (ideale) che reca a un’estremità un pesino A di massa mA e all’altra estremità un pesino B di massa mB > mA . Calcolare l’accelerazione di ciascun pesino. ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 3 E3.2010/2011 35 / 35