Psicologia Generale I La luce La scomposizione della luce (Newton, 1704) z Newton dimostrò che la luce bianca è composta da tutti i colori l dello ll spettro. Un sottile fascio di luce passando attraverso un prisma viene scomposto perché le differenti lunghezze d’onda vengono deviate in maniera diversa ( i raggi ad onda corta subiscono una deviazione d maggiore rispetto a quelli ad onda lunga). 1 Rifrazione z z Quando la luce attraversa un mezzo materiale la sua velocità l ità è più iù b bassa di quella ll che h avrebbe bb nell vuoto. Dato che la lunghezza d’onda dipende anche dalla velocità della luce, ne deriva che la lunghezza d’onda diminuirà. La velocità della luce diminuisce in funzione della “densità” del mezzo che attraversa (espresso da un indice di rifrazione). Il fenomeno della rifrazione dipende da questo fatto. Su questo rallentamento della luce si basa il funzionamento dei prismi e delle lenti Spettro visibile z z z Newton distinse nello spettro sette colori: rosso, arancione, giallo, ll verde, azzurro, indaco e violetto. Sette colori come le sette note musicali, come i sette giorni della settimana. Sette è p un numero speciale. Di fatto si tratta di una categorizzazione percettiva. L’arancione e l’indaco non si vedono. Conseguenze dell’esperimento di Newton 1. L’esperienza del colore dipende dalla luce e come vedremo in seguito dalle ll proprietà à dell’occhio e del sistema nervoso. I colori quindi non sono una proprietà degli oggetti. z Wolfang Goethe (1749-1832) scrisse un libro (Farben lehre, 1792) per confutare la scoperta di Newton sostenendo che i colori appartengono agli oggetti (come del resto risulta dalla nostra esperienza) 2 Conseguenze dell’esperimento di Newton 2. I colori che noi consideriamo puri corrispondono ad un miscuglio l di lunghezze d’onda diverse. Questo fatto non dovrà essere dimenticato quando studieremo il funzionamento della visione z Il prisma di Newton è un esempio di spettroscopio, cioè è di strumento che permette di vedere separatamente le componenti di una sorgente luminosa. Minima intensità visibile z z z Il nostro sistema visivo è sensibile ad un si singolo l fotone f t ((che h equivale i l alla ll fi fiammella mm ll di una candela a 30km di distanza) Per percepire una variazione di luminosita’ servono da 5 a 7 fotoni Frequenza ed intensità sono legate: quanto minore è la lunghezza d d’onda onda tanto maggiore è l’intensità (la luce viola è molto più energetica della luce rossa: sono i raggi ultravioletti che provocano le scottature). Intensità z z Accanto alla frequenza (colori) l’altra proprietà à rilevante l è ll’intensità à (che ( nella ll nostra esperienza viene identificata con la chiarezza). Dal punto di vista fisico l’intensità è data dal numero di fotoni (quantità discrete di energia) nell’unità di tempo. L’intensità si misura attraverso il fotometro. L’unità di misura è la candela e la candela al metro quadro. Ottica inversa z z Non siamo interessati nella luce di per se ma negli oggetti tti Gli occhi ricevono una distribuzione di luce riflessa dagli oggetti nell’ambiente che dipende da: z z z z ⇒ Proprietà delle superfici degli oggetti Distanza dall’occhio all’oggetto D gg Posizione relativa Sorgente di luce Lo stesso oggetto può produrre molte diverse distribuzioni di luce (problema dell’ottica inversa) 3 Perché la luce e’ un buon stimolo per la visione? z z z z z Ci permette di vedere oggetti a distanza E’ presente in abbondanza Si muove velocemente Tende a viaggiare in linea retta Interagisce con gli oggetti in modi utili generando d utili tili informazioni i f m i i La luce e’ veloce z z z La luce si muove velocemente, molto velocemente l m t Gli stimoli che si muovono velocemente sono ideale per un senso ‘a distanza’. Velocità della luce = 300,000 km/s. z z Il suono e’’ circa i 1000 volte l più iù llento. z Il vantaggio di essere sensibile alla luce z Raccolta rapida di informazioni z z z z Un organismo capace di utilizzare la luce può avere accesso i t t istantaneamente t ad d iinformazioni f i i provenienti i ti d da sorgenti ti molto lt di distanti t ti ( il suono viaggia a circa 1200 km/h o 340 m/s mentre la luce a 300000 km/sec) Nonostante la velocità elevatissima della luce il mondo che noi vediamo non esiste più, appartiene irrimediabilmente al passato a causa dei tempi di elaborazione e trasmissione del segnale visivo (100 ms dalla retina alla corteccia visiva a cui si deve aggiungere il tempo di elaborazione). A ciò si deve aggiungere il tempo per spostare il focus dell’attenzione (200500ms) e il tempo di reazione motoria. Come faccio allora a sincronizzare evento fisico, evento percettivo e evento motorio? Si pensi ad esempio al gesto di afferrare un oggetto che ci è stato lanciato la volo. Un’ipotesi: noi costruiamo (ci inventiamo) il presente che vediamo sulla base dell’immediato passato che abbiamo a disposizione Più di 7 volte attorno all’equatore in un secondo. La luce e il suono sono spesso non sincronizzati. Il vantaggio di essere sensibile alla luce z La luce conserva traccia dell’interazione con gli l oggetti z Il flusso ottico o la matrice ottica ambientale conserva traccia delle interazioni con gli oggetti (riflessione, rifrazione, diffusione, assorbimento) e dato che la luce viaggia in linea retta queste tracce non sono caotiche retta, caotiche, ma possiedono una regolarità che può essere rilevata nella visione (geometria proiettiva). 4 Illuminazione puntiforme e diffusa z z L’illuminazione naturale è puntiforme (il sole è una sorgente t di lluce puntiforme). tif ) C Con questo t ti tipo di illuminazione si ha un netto contrasto tra luce e ombra. Con più sorgenti puntiformi si hanno le ombre multiple. L’illuminazione diffusa non produce ombre e quindi rende assai difficile p percepire p la corporeità p degli g oggetti. Sulla neve con il cielo coperto è difficile percepire le ondulazioni del terreno quando si sta sciando. Interazione della luce con gli oggetti. z z Nel vuoto la luce si propaga in linea retta mentre nell’ambiente ll naturale l interagisce con gli oggetti e le superfici che incontra sul suo cammino. Le interazioni sono diverse a seconda del p di materiale: tipo z z Trasparenti o parzialmente trasparenti Opachi Sorgenti di luce z z z Il tipo di oscillamento del materiale emittente determina la lunghezza d’onda. Ci sono molte sorgenti di d lluce visibile Principalmente la luce proviene dal sole Luce: interazioni z Molto di cio’ che vediamo e’ dovuto al modo in cui la l luce l interagisce con gli l oggetti nell’ambiente. z z z z Rifrazione Riflessione (diffusa e speculare) Assorbimento Trasmissione 5 Riflessione Riflessione Noi sappiamo che esistono gli oggetti perché la luce riflette su di loro e dentro i nostri occhi. occhi La distribuzione di luce che raggiunge i nostri occhi cii può ò dare d informazioni i f i i sulla ll ttessitura it d della ll superficie riflettente Assorbimento Trasmissione Ciascuna superficie ha un profilo di assorbimento caratteristico tt i ti – la l quantità tità di lluce assorbita bit a ciascuna lunghezza d’onda. Questo ci da l’informazione del colore della superficie riflettente – il colore che vediamo e’ la luce riflessa. Le superfici possono anche avere un profilo di t trasmissione i i caratteristico tt i ti – La L quantità tità di luce l trasmessa a ciascuna lunghezza d’onda. Questo da informazione sul colore della superficie, ma in particolar modo sulla sua opacità/trasparenza. 6 Luce e superfici opache z z Quando la luce colpisce una superficie non solo viene assorbita ma anche riflessa (riflessione). (riflessione) Dalla luce riflessa dipendono la chiarezza e il colore degli oggetti. La chiarezza degli oggetti dipende dalla quantità di luce che illumina l’oggetto e dalla percentuale di luce riflessa dall’oggetto (un oggetto che riflette solo il 10% della luce incidente e che normalmente appare nero, quando è illuminato selettivamente da una luce molto intensa può apparire bianco: Esperimento di Gelb) Sommario: Luce e proprietà degli oggetti z z Il colore delle superfici dipende dalle l lunghezze d’onda riflesse. l La consistenza di una superficie (liscio, rugoso, ruvido) dipende dalla diffusione parziale della luce causata dalla grana della p (differenza ( tra uno specchio p superficie illuminato e un maglione). Ottica di base: Riflessione z z z z z z Oggetti chiari: alta riflettanza Oggetti a colori scuri: bassa riflettanza Cambi improvvisi indicano discontinuità nelle superfici Cambi graduali: superfici curve Oggetti opachi riflettono in molte direzioni Superfici speculari riflettono la luce in un stretto intervallo di direzioni Psicologia Generale I Ottica fisiologica 7 La struttura dell’occhio z z z z La struttura influenza come e cosa si può vedere Gli occhi dell’uomo differiscono da quelli di altri animali La struttura è importante: difetti inducono problemi visivi In natura possiamo trovare strutture diverse: z z z Perché gli occhi si muovono? z z z z z Occhi laterali z Massimizzano il campo visivo visivo, minimizzano la visione binoculare binoculare. -> Prede. Occhi frontali z Massimizzano la visione binoculare, riduce il campo visivo -> Predatori. Strutture ottiche singoli Occhi composti Area fotosentitiva L’occhio: motilità z Gli occhi: dove metterli Muscoli oculari z Mancanza di visione panoramica (per animali con occhi frontali) Poco acuità e sensitività nella periferia N.B. non tutti gli animali possono muovere gli occhi indipendentemente dalla testa (e.g., gufo) 4 muscoli retti organizzati in 2 coppie: z z z superiore/inferiore (sopra/sotto) laterale/mediale ( (esterno/interno) /i ) 2 muscoli obliqui (superiore/inferiore) 8 Muscoli degli occhi z z z z L’occhio: stabilizzazione z La retina trasmette solo informazioni sui cambiamenti nell’immagine retinica. z Riduce la quantità di informazione trasferita al cervello. z Elimina la percezione di fenomeni non voluti – in particolare l’immagine dei vasi sanguigni! I muscoli sono ben costruiti per muovere l’ l’occhio, hi ma essii non sono ben b disegnati di ti per tenerlo fermo. L’occhio si muove continuamente e sottostà a piccoli tremori oculari (microsaccadi). Questi tremori sono usati per mettere a fuoco ll’immagine immagine retinica. retinica Le immagini stabilizzate diventano grigie dopo pochi secondi! Eye tremor 9 Movimenti oculari z Congiuntivi: entrambi gli occhi si muovano nella stessa t direzione. di i z z z saccadi: molto veloci (20/50 ms) & accurati; usati per fissare un bersaglio periferico. Inseguimento lento: lento; mantiene la fissazione su un bersaglio in movimento (meno di 30º/s). z Usati per seguire un oggetto che si muove in profondità. Coordinato strettamente con accomodamento. Struttura L’occhio umano è molto simile ad una macchina fotografica z z z z Orbita: depressione dell’osso nel cranio, coperto t da d spessii d depositi iti di grasso Palpebre: pieghe del tessuto che si muovono relativamente una all’altra z Vergenza: gli occhi si muovono in direzioni opposte. z z Come sono protetti gli occhi Entrambi sono strumenti ottici che formano un’immagine ribaltata facendo passare la luce attraverso un’apertura di dimensione variabile e focalizzandola su una superficie p bidimensionale sensitiva alla luce usando una lente trasparente z z Chiudere gli occhi pulisce e inumidisce l’occhio per prevenire la secchezza (uno ogni quattro secondi) riduce la luce quando vogliamo Lacrime: proteggiamo l’occhio dai batteri, trascina via la sporcizia Il principio della camera oscura z z La camera oscura fu scoperta da Alhazen (965-1038) e perfezionata da Giovan Battista Della Porta (1535-1615). Solo nel 1600 ci si rese conto che l’occhio funzionava come una camera oscura (C. Schneider 1625; Cartesio 1637, Diottrica)) Ma l’analogia è limitata z Gli occhi lavorano meglio quando si muovono 10 Perché occorrono delle lenti z In principio se il foro è sufficientemente piccolo le immagini sono a fuoco sul fondo della camera. Tuttavia con un foro piccolo la quantità di luce che si può sfruttare è molto piccola. Uno strumento per rilevare un segnale debole è necessariamente delicato (si rompe facilmente). L’occhio: Anatomia z z z Sferico 24 mm diametro 3 strati concentrici z z z Tunica fibrosa Tunica vascolare Retina Strato esterno: tunica fibrosa z Sclera – Il ‘bianco’ del collo z z Denso e solido materiale, spesso 1mm Cornea – bulbo trasparente z z z 2/3 del potere riflettente dell’occhio Ordinato gruppo di fibre Nessun vaso sanguigno 11 Sclera z z L’uomo è l’unico animale con la sclera visibile e ben b contrastata t t t con il di disco scuro dell’iride. d ll’i id Questo ci permette di valutare con grande precisione la direzione dello sguardo altrui. Nella zona del contatto visivo la precisione è di circa 1 grado di angolo visivo Importanza di una corretta valutazione della direzione dello sguardo nelle situazioni di interazione sociale (corteggiamento, attacco e difesa, interazione madre bambino) Cornea z z Il disco centrale della parte visibile è estroflesso (toccare per rendersi conto; curvatura maggiore rispetto al globo oculare). In questa regione la sclera diventa trasparente e di chiama cornea. La cornea è il p primo sistema di messa a fuoco delle immagini (curvatura + rifrazione => lente convessa). Strato intermedio: Tunica vascolare z Coroide –strato denso (.2 mm) struttura spugnosa che contiene i vasi sanguigni. z z z z 2/3 è appoggiata al bulbo Procura nutrimento Riduce i riverberi della luce. Corpo ciliare z Produce l’umor acqueo 12 Coroide z z Membrana molto vascolarizzata che svolge funzione di nutrimento. nutrimento Contiene un pigmento nero che ha la funzione di assorbire la luce, eliminare i riverberi e migliorare così la qualità dell’immagine NB. Per gli animali notturni non è molto conveniente la poca luce a disposizione. Per questa ragione il loro occhio facilita in una certa misura i fenomeni di riverbero per sfruttare al massimo la poca luce a disposizione Alcuni animali notturni possiedono uno disposizione. strato retinico chiamo tapetum che riflette parzialmente la luce (gli occhi del gatto illuminati dai fari dell’automobile sembrano emettere luce!) I compartimenti dell’occhio z z L’umor acqueo viene ricambiato abbastanza velocemente (ogni 4 ore) e porta il nutrimento alla cornea (che non è vascolarizzata). Se il drenaggio non funziona bene si ha un aumento della pressione che può portare alla cecità (l’umor acqueo viene secreto in continuazione dal corpo ciliare) => glaucoma Nell’umor acqueo possono essere presenti delle impurità che notiamo quando guardiamo un campo omogeneo come il cielo sereno. Se le macchie sono solidali con i movimenti dell’occhio riguardano l’umor vitreo o la retina I compartimenti dell’occhio z Camera esterna/anteriore: z z z E’ piena di umor acqueo – trasporta nutrienti e prodotti di scarto. La produzione di troppo umor acqueo aumenta la pressione intraoculare, uccidendo I fotorecettori retinici. (Glaucoma) Camera interna/vitrea z E riempita di umor vitreo – mantiene la forma dell’occhio. Iride z Iride – estensione del corpo ciliare ili fformata t d da d due strati t ti z z z z Strato anteriore pigmentato da colore agli occhi (serve a rendere opaco l’iride per diminuire apertura) strato posteriore vascolarizzato Negli albini, poiché manca il pigmento, l’iride appare rossa. Muscolo anulare che forma la pupilla 13 Pupilla Riflesso di Whytt z z Pupilla - Apertura delimitata dall’iride: dall iride: z Foro con due gruppi di muscoli antagonisti (circolari e radiali) z Sotto controllo del sistema autonomico. z I muscoli dell’iride modulano le dimensioni della pupilla in funzione dell’intensità della luce (più piccola per una luce più forte) z diametro variabile compreso tra i 2 e gli 8 mm, a seconda della luce ambientale e dell’età. z Diminuzione della dimensione migliora la chiarezza e la profondità di campo. Cristallino z La luce che entra nell’occhio è utilizzabile solo se è focalizzata sulla retina. Siccome la pupilla è molto grande, occorre un sistema di lenti per la messa a fuoco dell’immagine. La cornea fa la maggior parte del lavoro. Il resto è fatto dal cristallino; una lente che ha la caratteristica di avere una messa a fuoco variabile ottenuta cambiando la curvatura (Processo di accomodazione) Costrizione immediata della pupilla in risposta ad una luce molto intensa. L’assenza di questo riflesso è un segno diagnostico di possibili danni al sistema nervoso centrale Cristallino Messa a fuoco interna dell’occhio (diam. 9mm; spessore 4 mm). z E’ curvo da entrambi i lati. z E’ formato da tre parti: z z z capsula (copertura elastica) St t epiteliale Strato it li l Lente vera e propria 14 Cristallino z Capsula - Zonula z z z Cristallino z Modera il flusso dell’umor acqueo mantenendo la trasparenza Cambia la forma della lente e quindi il suo potere ottico: accomodamento. Lente vera e propria z z Stato epiteliale z produce fibre che vengono aggiunte alla superfice della lente z Continua a crescere: Quadruplica la sua dimensione, diminuisce la sua elasticità Dovrebbe essere trasparente: p composto da fibre proteiche perfettamente allineate Un’opacità della lente è chiamata cataratta Componenti ottiche dell’occhio z z z z Cornea: alto potere ottico (2/3), fisso. Lente: potere ottico più basso, variabile (accomodamento). Camere acquee e vitree: assorbimento dei riverberi. Tipicamente il potere ottico totale Tipicamente, corrisponde alla lunghezza dell’occhio. 15 Ottica: Lenti & immagini z z Una lente è uno strumento ottico che può produrre un’immagine di un oggetto ad una determinata distanza L’immagine è prodotta dall’altro lato rispetto all’oggetto Ottica: Lenti & immagini z z Una lente convessa converge la luce; Una lente concava diverge la luce. Ottica: Lenti & immagini z z Un lente convesso converge la luce Lunghezza focale: distanza quale una alla q fonte di luce puntiforme viene riprodotta Ottica: Lenti & immagini z z Lente più convessa, fuoco più vicino Dato un grado di convessità z z z Oggetti lontani, meno divergenza fuoco più vicino Oggetti vicini, divergenza alta, fuoco più lontano L’accomodamento aumenta la convessità e può mettere a fuoco oggetti gg vicini sullo stesso p piano degli oggetti lontani 16 Ottica: Lenti & immagini Emmetropia z L’occhio ha la lunghezza esatta per l’ottica dell’occhio z Oggetti distanti (meno divergenti) sono focalizzati sulla retina L’accomodamento aumenta la convessità e può mettere a fuoco oggetti vicini sullo stesso piano degli oggetti lontani Near point: Distanza minima per cui la tua lente può proiettare un’immagine a fuoco dell’oggetto sulla retina Disturbi della rifrazione z z z z Presbiopia: con l’età il cristallino perde di elasticità (capacità di gonfiarsi)) p g per cui risulta difficoltoso mettere a fuoco g gli oggetti gg vicini. Ipermetropia: occhio troppo corto. I sintomi sono simili a quelli della presbiopia Miopia: occhio troppo lungo (o difetti rifrattivi della cornea e del cristallino) Eziologia: contribuiscono probabilmente sia fattori genetici che un eccesso di visione a distanza ravvicinata Astigmatismo: disturbo dovuto all’aberrazione sferica ( quando la curvatura della cornea non è uniforme e simmetrica), il potere ottico cambia con l’orientamento. Ipermetropia z z z z z Occhio troppo corto L’immagine L immagine si potrebbe mettere a fuoco olra la retina retina Sulla retina l’immagine è sfuocata Gli oggetti lontani sono messi a fuoco meglio Correzioni: z z accomodamento Lente convessa 17 Miopia Presbiopia z z z z z z Occhio troppo lungo L’immagine è formata davanti alla retina Sulla retina l’immagine è sfuocata Gli oggetti vicini sono messi a fuoco meglio Correzione: z Lenti concave Astigmatismo z z z z Potere ottico cambia con l’ i t l’orientamento. t Dovuta a curvature cornelai variabili. Diagnosticata presto con una tabella. Le lenti correttive compensano le variazioni nel potere ottico con l’orientamento z La nostra abilità di mettere tt a fuoco f glili oggetti vicini è migliore nell’infanzia e declina con il p dovuta alla tempo sclerosi della lente. Correzione: z Lente convessa Astigmatismo Conseguenze percettive C tti d dell’astigmatismo ll’ ti ti è uno sfuocamento f t pronunciato specialmente in un’orientamento, come illustrato nelle foto 18