GIOCARTEATRO ESTATE 2011 Programma e sinopsi degli spettacoli Venerdì 24 giugno 2011 IL TESORO DEI PIRATI ideazione e regia Silvano Fiordelmondo, Francesco Mattioni, Diego Pasquinelli tecnica utilizzata Teatro di figura (pupazzi-burattini) scenografie Marina Montelli Qual è il tesoro dei pirati? L’Oro, l’argento, i gioielli, le perle, le leggende, i miti, le imprese più o meno titaniche dei padroni del mare, uomini senza paura alla continua ricerca della ricchezza e della libertà. Nelle vecchie casse dei burattini non poteva mancare il personaggio del “pirata” per tutto ciò che esso evoca: la mitologia del mare e le leggende delle gesta di questi uomini così conosciuti ma contemporaneamente così misteriosi. Il mistero stimola la fantasia anche se circondati da luoghi comuni. Ed il mistero del tesoro è quello più forte. Ma intorno alla natura di questo tesoro il mistero s'infittisce e si diffonde il dubbio se aldilà del baule pieno di preziosi che brillano come è rappresentato nell’immaginario collettivo, non ci sia un tesoro ancora più grande: quello della solidarietà, dell’amicizia, del desiderio di spezzare le catene e quindi del mito della libertà che nella comunità dei pirati costituiscono valori assoluti. Con l’ironia propria dei burattini viene raccontata una tipica storia piratesca incentrata intorno alle imprese di due pirati protagonisti di curiose avventure e inaspettati colpi di scena. Lo spettacolo di grande impatto visivo si avvale di musiche originali e dello stile inconfondibile della scenografa Marina Montelli TEATRO PIRATA – JESI (AN) Il Teatro Pirata viene costituito nel 1993 a Jesi da Silvano Fiordelmondo, Gianfrancesco Mattioni, Diego Pasquinelli. Il gruppo vanta una lunga esperienza di lavoro in comune, che risale al 1980, quando i tre fondarono il Teatro Burattini & Mimo e realizzano le loro prime esperienze nel campo del teatro di animazione e per ragazzi. Nel biennio 1980-81 i tre portarono a termine singolarmente un percorso formativo che li vede lavorare nella compagnia di Otello Sarzi Madidini e partecipare a stage e seminari di: Leo Bassi, Emanuele Luzzati, Guido Mariani, Yves Lebreton, John Melville, Monica Pagnux, Philippe Gauliel, Lucio Chiaravelli. Dalla Stagione 1996 gestisce le rassegne di Teatro per ragazzi a Maiolati Spontini, Montemarciano,Agugliano, Chiaravalle e Falconara Marittima e sempre nello stesso anno con lo spettacolo Bikini, la tua isola vince il 1° premio della V° Edizione di Anteprima, Festival di Teatro Ragazzi – Potenza. Nel Luglio del 1998 è invitato al Festival Internazionale FIGEURO 98 del Europees Figurenteater Centrun vzw di Gent (Belgio), nel Marzo 1999 partecipa al Festival Internazionale di Wels (Austria) . Nell’estate 1999 organizza il 1° festival Internazionale di teatro di figura itinerante “Ambarabà” in diversi comuni della provincia di Ancona. Per la sua attività riceve da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali il riconoscimento come Compagnia di Teatro di Figura di rilevanza nazionale. Venerdì 1 luglio 2011 CAPPUCCETTO ROSSO di Bruno Cappagli, Fabio Galanti e Carlotta Zini con Bruno Cappagli e Carlotta Zini luci di Alex Bertacchi costumi di Tanja Eick Un lupo e una bambina o una lupa e un bambino? Poco importa, l’importante è vivere la storia delle storie, la storia che tutti i bambini chiedono sempre. Una storia in cui la paura e il coraggio corrono insieme. E proprio la corsa è l’elemento che fa incontrare i diversi personaggi della storia. Una corsa dietro l’altra: Cappuccetto Rosso che corre dietro ai fiori, il lupo che corre dietro a Cappuccetto, Cappuccetto che corre dietro al lupo, il lupo che corre dietro la nonna... Una corsa nei luoghi metaforici: la pancia del lupo e il bosco, che custodiscono i primi brividi della vita. Lo spettacolo mette in scena la storia di “Cappuccetto Rosso” intrecciando le diverse versioni della fiaba, da Perrault ai fratelli Grimm. In scena due attori che si scambiano i ruoli in un gioco di continua trasformazione. Lo scappare e l’inseguire porteranno i personaggi all’interno della storia attraverso quadri bidimensionali, quadri che mostreranno ambienti sempre diversi: dalla casa della mamma a quella della nonna, dal bosco al campo di fiori, alla pancia del lupo, fino alla libertà. LA BARACCA/TEATRO TESTONI - BOLOGNA Nata nel 1976, La Baracca è una società cooperativa attiva da 30 anni nel Teatro per ragazzi. I suoi soci fondatori hanno dato origine a un progetto originale, un modello culturale cui nel tempo anche altri hanno fatto riferimento. Quella che intendevano comunicare era una nuova idea di società e di teatro, caratterizzata da energia ludica e creativa. In una naturale evoluzione, ancora oggi, La Baracca ricava da quelle fonti suggestioni e traiettorie innovative, corrispondenti alle prospettive e alle necessità culturali dei nostri tempi. Fin dall'inizio, sulla base della propria indipendenza creativa, La Baracca ha perseguito anche un'autonomia progettuale e di gestione. Dal 1983 ha gestito, in convenzione con il Comune di Bologna, il Centro Teatro Ragazzi e Giovani al Teatro Sanleonardo; dal 1995, il Centro ha una nuova sede al Testoni Ragazzi ed è divenuto nel frattempo Teatro Stabile d'Innovazione per Ragazzi e Giovani. La ricerca e la produzione della compagnia sono incentrate sul teatro d'attore e scelgono di indirizzarsi soltanto al pubblico dei bambini e dei ragazzi, nella certezza che il confronto con questi sia di stimolo e di arricchimento. Dal 1987 La Baracca si impegna nella ricerca "Il nido e il teatro", attraverso la quale elabora una poetica teatrale per i bambini da 0 a 3 anni. Questo la rende una delle pochissime compagnie in Italia e in Europa attente a questa delicata fascia d'età. Questa ricerca, unita a quella già attiva sull'età 3-6, ha creato le premesse per "Visioni di futuro, visioni di teatro...", il festival biennale che offre, a chi fa teatro e a chi si occupa di educazione, occasioni d'incontro e riflessione originali sul tema del rapporto fra la prima infanzia (0-6 anni), l'arte e la cultura. Venerdì 8 luglio 2011 IL MANGIATORE DI SOGNI Progetto e regia Giusy Marchesi con Stefano Facoetti e Walter Tiraboschi progettazione scenografie e costumi Angelo Andreoli realizzazione scenografie Angelo Andreoli e Mario Grasso realizzazione costumi Marilena Burini progetto luci e video Mario Grasso Una bimba che non dorme e il suo papà che non sa come fare. Fin qui nulla di straordinario. Cambia se il padre è re di Sonnonia, regno in cui dormire e sognare è la cosa più importante che ci sia, dove quello che conta non è tanto la quantità o la durata del sonno, ma la sua qualità. Chi dorme bene ha un animo gentile e un intelligenza limpida. Re sarà chi dorme meglio di tutti. Come può sua figlia, erede al trono di Sonnonia, essere perseguitata dai brutti sogni? Come può il re non riuscire più a dormire bene come si addice alla sua posizione? Occorre tentare ogni strada per trovare una soluzione. Così passando di dottore in dottore, di rimedio in rimedio il re incontrerà uno strano omuncolo, che pare fatto di luna: il mangiatore di sogni. Con lui scoprirà cosa sono gli incubi e come si guariscono. Per narrare questa storia, in cui si miscelano elementi fantastici ed esperienze di bambini e di genitori di figli che non dormono, si è scelto di far muovere i protagonisti in due ambienti differenti: quello del re di Sonnonia, caratterizzato dal letto, e quello con la tavola del mangiatore di sogni. L’alternanza sarà data da un movimento circolare che richiama le dinamiche che accompagnano i bambini al sonno, come il carillon, la culla, le coccole avvolgenti e le ninna-nanne della tradizione. Per investigare il misterioso mondo degli incubi dei bambini ci si è affidati ai loro disegni. Prodotti con la supervisione di arteterapeuti all’interno di laboratori nati parallelamente al progetto teatrale, questi disegni hanno permesso di intuire quanto sia rilevante il tema degli incubi nel vissuto dei bambini e quanto i brutti sogni siano rilevatori di paure tutt’altro che immaginarie. NOTE DI REGIA Arriva la notte. Entra nelle camerette dei bambini e li porta con sé nel sonno: un luogo sempre sconosciuto e sorprendente. I genitori accompagnano i loro figli verso il confine di questa terra, poi devono lasciarli andare. Iniziano così un viaggio senza logica e senza regole. Mamma e papà non possono seguirli oltre quel limite e sostenerli nell’avventura onirica, intima e quotidiana. I bambini “vivono” nei loro sogni, sereni o spaventosi che siano, da soli. Anche il giorno arriva ad illuminare i lettini, e le avventure nella terra del sonno finiscono. Ma nella memoria rimane l’eco del viaggio appena vissuto. E arriva la notte. Sempre. IL TEATRO PROVA La Cooperativa Il Teatro Prova, riconosciuta dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali a partire dal 1984, con il suo costante desiderio di sperimentazione unito a validi strumenti interpretativi dell’immaginario collettivo e dei sogni individuali, ha tracciato e intrapreso dalla sua nascita nel 1983 percorsi che si sono attuati in produzioni teatrali dedicate prevalentemente all’infanzia e alla gioventù, laboratori e collaborazioni pluriennali in realtà diversificate, con l’obiettivo di promuovere le valenze dell’espressività teatrale e allo stesso tempo di ampliare la ricerca in nuove aree di rappresentazione e di dialogo con le persone, realizzando percorsi che si sono attuati in produzioni, laboratori, rapporti con il territorio, interventi pluriennali con la scuola e con molte altre realtà sociali sul territorio. La Compagnia Teatro Prova, oltre alle stagioni organizzate presso il Teatro San Giorgio, sede della Cooperativa e della Scuola di Teatro, è inoltre riferimento stabile di molte Amministrazioni del territorio, con cui sono attive relazioni e collaborazioni proficue da tempo, che le affidano la gestione, sia a livello artistico che organizzativo, di Rassegne Teatrali scolastiche o domenicali per famiglie, proposte in sale teatrali del territorio. Venerdì 15 luglio 2011 I TRE PORCELLINI rielaborazione e interpretazione di Tiziano Manzini luci e scene di Graziano Venturuzzo collaborazione artistica di Albino Bignamini Beh, c’era qualche problema di spazio. E lo spazio è vitale per potersi esprimere! Seguiremo i nostri eroi nei loro tentativi di “metter su casa” e nella loro lotta contro la voglia violenta e irrefrenabile di cosciotti e zamponi di maiale del LUPO, l’eternamente affamato! Porcellini, porcelloni, case, casine, lupi, uomini-lupo, magari pirati: questi gli ingredienti di uno spettacolo in bilico fra gioco e narrazione, fra paura e ironia, fra solide pareti e fantasmatiche evocazioni. Abbiamo case di paglia, di legno, perfino di mattoni. Vi aspettiamo, graditi ospiti nel gioco del teatro. Il lavoro è stato incentrato sul comico, sull’assurdo, a tratti al limite del cartone animato. PANDEMONIUM TEATRO E’ una compagnia teatrale con sede a Bergamo ed operante su tutto il territorio nazionale. I suoi spettacoli sono stati visti nei principali festival e programmati dai più importanti Centri di produzione teatrale italiani. Il Pandemonium Teatro nasce nel 1988 per iniziativa di alcuni artisti e operatori attivi in Italia da oltre un decennio nel settore Teatro Ragazzi e Giovani. L’occasione della sua fondazione è stata il “Ray Bradbury Festival”, manifestazione nella quale per la prima volta in Italia sono state prodotte e rappresentate opere teatrali e non del grande maestro americano di letteratura “fantasy”. Il suo lavoro in questi anni è stato caratterizzato dalla ricerca di una nuova drammaturgia e da una crescente attenzione per la narrazione teatrale come spazio e luogo dove favorire una nuova funzione di attorecreatore.Ha dato vita insieme ad altri organismi, innanzitutto coi colleghi del Teatro Prova, ad esperienze di Reti e progetti utili al miglioramnento gestionale e dell’offerta nell’ambito del Teatro Ragazzi. Pandemonium Teatro è sostenuto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali quale Teatro Stabile d'Innovazione per l'Infanzia e la Gioventù. E' riconosciuto dalla Regione Lombardia e da alcuni Enti Locali del territorio. Venerdì 22 luglio 2011 IN MEZZO AL MARE Di e con Silvano Antonelli Collaborazione drammaturgica di Alessandro Guarnero Con la collaborazione di Roberto Anglisani VINCITORE ED. 2010 FESTIVAL FESTEBA’ Siamo tutti in mezzo al mare...La scena evoca un mare, è tutto coperto da un telo azzurro. Entra nuotando un personaggio, potrebbe essere un naufrago della vita quotidiana, si è ritrovato lì, in mezzo al mare, non spiega come ci sia arrivato e dove stia andando. Sta aspettando una nave che lo raccolga e lo porti a terra, chissà quando arriverà? Oggetti sommersi, anch'essi blu come il mare, emergono qua e là sulla scena. Sul fondo una quinta che si muove evocando lo sciabordio del mare. Il nostro nuotatore, cerca di tenersi a galla con i differenti oggetti che di volta in volta compaiono in scena, evocando alcuni episodi di vita quotidiana visti con gli occhi di un "immaginario" proprio del bambino. La visione bambina del mondo adulto, innocente e per questo spesso spietata, si sviluppa in una serie di immagini iperboliche: il nuovo nato, la scuola , la mania per l'ordine e la pulizia della mamma, in viaggio con papà, il tempo libero, il risparmio…...ma ogni situazione è interrotta dall'instabilità del mare e tutte le volte il nostro naufrago deve riprendere a nuotare; se si ferma rischia di andare a fondo. Il nostro personaggio riuscirà a raggiungere la sua nave e a riposare forse solo dopo aver imparato a rimanere a galla , in un gioco continuo di rimescolamenti di situazioni, proprio della vita. Nel mezzo di quanto ci capita ogni giorno ci sentiamo un poco tutti in mezzo al mare. Ecco perché pensiamo che sia i grandi che i piccoli spettatori non faticheranno a riconoscersi nel naufrago che, muovendosi per la scena, circondato dal blu che tutto colora, si trova ad affrontare diverse situazioni della vita che lo raggiungono , come le onde, in mezzo al mare. Le tecniche usate sono quelle del teatro d'attore con uso di oggetti e musica dal vivo. STILEMA TEATRO – TORINO La Compagnia Teatrale Stilema si costituisce nel 1983, formata da professionisti da anni presenti sulla scena del Teatro Ragazzi. L’infanzia cui la Compagnia tenta di dare voce non è solo fatta di "alunni" o "allievi". Coloro con i quali alla Compagnia interessa parlare sono bambini, sono ragazzi, sono portatori di cultura viva; sono spettatori e cittadini di oggi, prima che, come si è soliti dire e sentire, di domani. Il bambino cittadino è l’interlocutore di un teatro che accetta di definirsi nei confronti della vita e dei tanti modi di parlarsi che la attraversano, di un teatro che svolge una funzione pienamente adulta, perché ascolta ed è ascoltato. La viva realtà dell’infanzia, incontrata ogni giorno nei laboratori o ascoltata grazie alle iniziative dell’Osservatorio dell’Immaginario costituisce la fonte di una drammaturgia originale, che non attinge dal patrimonio letterario tradizionale, ma che mira a rappresentare stati, condizioni di un immaginario contemporaneo di ragazzi e giovani. In scena, un teatro d'attore arricchito dall'utilizzo di oggetti, dall'uso della musica dal vivo, da un attento ricorrere al coinvolgimento dello spettatore. Con ciò la Compagnia si afferma come nucleo autonomo, fonte di un suo particolare linguaggio, come dimostra l’intero suo repertorio.