Progetto formativo “Comunicazione efficace e gestione del conflitto nel front-office” Modulo “COMUNICAZIONE INTERPERSONALE EFFICACE” Docenti: Nicoletta Birone Patrizia Buziol COMUNICAZIONE FEEDBACK LO SCAMBIO DI INFORMAZIONI, IDEE, CONCETTI E DI INFLUENZAMENTO RECIPROCO, TRA PERSONE O GRUPPI, IN UN DETERMINATO CONTESTO, FINALIZZATO A PRODURRE UN EFFETTO SULL’INTERLOCUTORE FEEDBACK COMUNICAZIONE COME COMPETENZA FEEDBACK CONVINCERE ED ORIENTARE ATTEGGIAMENTI ED AZIONI DEI PROPRI INTERLOCUTORI PRESTANDO ATTENZIONE AL LORO FEEDBACK UTILIZZANDO ARGOMENTAZIONI INCISIVE FINALIZZATE ATRASMETTERE INFORMAZIONI ED EMOZIONI FEEDBACK LA COMUNICAZIONE E’ UN FATTO COSTITUTIVO DELL’ORGANIZZAZIONE La Comunicazione lega e collega il contesto interno ed esterno di un’organizzazione E’ un processo che dipende da tutti Non si può non comunicare Si comunica ciò che si è, non solo ciò che si intende trasmettere come messaggio LA COMUNICAZIONE E’… COMPLESSA: In un processo di comunicazione gli elementi costituenti sono strettamente interrelati DINAMICA: Ogni processo di comunicazione è sempre in divenire PROBLEMATICA In ogni processo di comunicazione non si può dare niente per scontato COMUNICAZIONE: DINAMICA ogni messaggio emesso da uno degli interlocutori viene recepito dall’altro e determina una sua reazione, la quale viene a sua volta raccolta dal primo come messaggio e determina una nuova reazione... COMUNICAZIONE DINAMICA TRASMISSIONE C RICEZIONE (codifica messaggi verbali e non verbali) (decodifica messaggi RICEZIONE TRASMISSIONE (codifica messaggi verbali e non verbali) verbali e non verbali) (decodifica messaggi verbali e non verbali) C FEEDBACK FEEDBACK DI RISPOSTA messaggio FEEDBACK DI CONTROLLO LA RESPONSABILITA’ DELLA COMUNICAZIONE EMITTENTE O RICEVENTE? COMUNICAZIONE - carico della comunicazione -ciò che si vuol dire 100 -ciò che si dice 90 -ciò che uno ascolta -ciò che comprende -ciò che restituisce - distorsione Obiettivo 80 70 60 distorsione (obiettivo) COMUNICAZIONE 7% RICORDIAMO 93 % COMUNICAZIONE COMPLESSA Gli assiomi della comunicazione WATZLAWICK P., “PRAGMATICA DELLA COMUNICAZIONE UMANA”, 1971 1. 2. Basati sull’uguaglianza dei piani. Se questa interazione diventa competitiva gli interlocutori vivono come disaccordo sui contenuti una divergenza sulla relazione LA RELAZIONE E’ CARATTERIZZATA DA L’OGGETTO IL “CHE COSA” DELLA COMUNICAZIONE LIVELLO DI CONTENUTO LIVELLO DI RELAZIONE LO STATO EMOTIVO/AFFETTIV O DI RECIPROCO RICONOSCIMENTO COMUNICAZIONE COMPLESSA META-COMUNICAZIONE META-COMUNICAZIONE La La comunicazione comunicazione sulla sulla comunicazione comunicazione che che esprime esprime fondamentalmente fondamentalmente “ecco “ecco come come io io ti ti vedo”. vedo”. Essa Essa indirizza indirizza in in un un senso senso piuttosto piuttosto che che in in un un altro altro ilil processo processo di di decodifica decodifica di di un un messaggio. messaggio. Ne Ne deriva deriva quindi quindi la la necessità necessità di di consapevolezza consapevolezza COMUNICAZIONE: Gli elementi della comunicazione umana (Albert Mehrabian) Tono e ritmo della voce 38% Verbale 7% 55% Non verbale LA COMUNICAZIONE NON VERBALE COMPORTAMENTO SPAZIALE contatto corporeo distanza interpersonale orientamento postura COMPORTAMENTO MOTORIO/GESTUALE gesticolazione gesti illustratori comportamento mimico del volto ASPETTO ESTERIORE abbigliamento trucco ASPETTI NON VERBALI DELLA PAROLA tono, velocità, ritmo, timbro della voce rumori emozionali LA DISTANZA INTERPERSONALE ? IL SORRISO • Espressione facciale indicante emozioni e stati affettivi positivi: felicità, tenerezza, piacere, disponibilità • Ha assunto significato sociale, in quanto integrato nel comportamento quotidiano d’interazione, è legato alla presenza di un interlocutore/ricevente • Differenze di genere: tendenza delle donne a sorridere di più, per bisogno di affiliazione, contatto visivo, maggiore “sensibilità” (rispetto agli uomini) verso l’interlocutore (Prof. Marino Bonaiuto – Università “La Sapienza”) COMUNICAZIONE: COMPORTAMENTI FEEDBACK CHIAREZZA ESPOSITIVA BRILLANTEZZA ESPOSITIVA ATTENZIONE ALL’INTERLOCUTORE EMPATIA INCISIVITA’ FEEDBACK COMUNICAZIONE: COMPORTAMENTI FEEDBACK CHIAREZZA ESPOSITIVA Si esprime con chiarezza e linearità nell’esposizione è capace di evidenziare i punti salienti di un discorso FEEDBACK COMUNICAZIONE: COMPORTAMENTI FEEDBACK BRILLANTEZZA ESPOSITIVA Utilizza uno stile “colarato” fluido e vivace FEEDBACK COMUNICAZIONE: COMPORTAMENTI FEEDBACK ATTENZIONE ALL’INTERLOCUTORE Ascolta correttamente l’interlocutore sceglie le sue argomentazioni tarandole sul punto di vista altrui FEEDBACK COMUNICAZIONE: COMPORTAMENTI FEEDBACK EMPATIA Fa leva su emozioni e sentimenti dell’interlocutore per convincerlo FEEDBACK COMUNICAZIONE: COMPORTAMENTI FEEDBACK INCISIVITA’ Riesce a “catturare” l’attenzione/consenso degli interlocutori FEEDBACK COMUNICAZIONE: COMPORTAMENTI Esempi Esempi positivi Esempi negativi Ascolta correttamente dando all’interlocutore la possibilità di esprimersi Fa ricorso ad un linguaggio scarsamente differenziato e ricco Argomenta in modo puntuale e lineare utilizzando termini chiari e precisi nel loro significato Non mette a fuoco con chiarezza il tema del discorso esprimendosi in modo dispersivo, prolisso e rindondante Si esprime con vivacità e colore espressivo, portando i propri argomenti in modo sicuro propositivo/costruttivo Si esprime in modo neutro ed asettico, riesce a trasmettere informazioni ma non a coinvolgere l’interlocutore Convince gli altri per l’efficacia della propria dialettica Ribadisce sempre gli stessi argomenti Sa controbattere con efficacia le argomentazioni altrui e sa utilizzarle per rafforzare le sue tesi Siesprime con toni dialettali, si esprime in maniera monotona Viene ascoltato, trova facilmente il consenso Non è attento ai feedback degli degli altri interlocutori PATRIZIA BUZIOL Zenone, diceva : noi abbiamo due orecchi e una sola bocca perché dobbiamo ascoltare due volte di più di quanto parliamo. I LIVELLI DI ASCOLTO Quando qualcuno parla possiamo: IGNORARLO FINGERE DI ASCOLTARLO ASCOLTARE IN MODO SELETTIVO ASCOLTARE IN MODO ATTENTO ASCOLTARE IN MODO EMPATICO non ascoltiamo quello che ci dice continuiamo ad assentire per chiudere al più presto l’interazione ascoltiamo solo alcune parti della comunicazione prestiamo attenzione e ci concentriamo sulle parole che vengono dette ascoltiamo con l’intento di comprendere, dal punto di vista dell’altro, mettendoci nei panni dell’altro L’ASCOLTO Ascoltare significa: Raccogliere informazioni Astenersi dal giudicare Dimostrare attenzione Rinforzare la verbalizzazione L’ASCOLTO ATTIVO Essere disponibili alla comunicazione Comprendere i reali bisogni dell’interlocutore Distinguere i fatti dalle opinioni Saper superare gli ostacoli Distinguere il contenuto dall’emozione Il Feedback I DISTURBI DELLA COMUNICAZIONE Qualsiasi forza che interferisce con una comunicazione efficace – Tecnici: fattori esterni che impediscono una corretta percezione di quanto viene detto o ascoltato, e sono fonte di distrazione – Fisiologici: fattori che interferiscono con ricezione accurata (es. perdita udito, caldo, freddo, malattia o malessere) ../… I DISTURBI DELLA COMUNICAZIONE – Psicologici: forze interne a chi comunica o ascolta che interferiscono con abilità produzione-comprensione (immagine di sé, immagine dell’altro, problemi di atteggiamento, differenze di personalità) – Sociali: differenza di educazione, di istruzione, di cultura, ecc.. – Semantici: pluralità di significato di molte parole PRINCIPALI BARRIERE ALLA COMUNICAZIONE INTERFERENZE EMOTIVE Pensieri di altra natura che ostacolano la ricezione e la comprensione dei messaggi L’IMMAGINE CHE IL DESTINATARIO HA DEL MITTENTE Il modo di vestire, il sesso, l’età ed alcuni comportamenti esteriori ci permettono di “classificare” la persona e ciò influenza la comunicazione SATURAZIONE Troppi messaggi simultanei abbassano in modo drastico le possibilità di ricezione DEMOTIVAZIONE Mancanza di interesse o curiosità per i contenuti della conversazione PREGIUDIZI/STEREOTIPI Opinioni preconcette e generalizzate su persone o gruppi sociali, che condizionano la posizione dell’interlocutore PRESENTAZIONE CONFUSA I punti da trattare vengono esposti in modo disordinato e mal connesso PRINCIPALI BARRIERE ALLA COMUNICAZIONE Attribuire alle parole significati diversi da quelli intesi da colui che parla DISTRAZIONE La noia dovuta alla qualità del messaggio o a una sua monotona ripetizione abbassa i livelli di attenzione Essere Impegnati a prepararsi le risposte giuste INTERFERENZE AMBIENTALI “Rumore di fondo” che disturba la corretta comprensione del messaggio L’IDEA DI SE’ DEL DESTINATARIO Il destinatario utilizza l’immagine che ha di sé come chiave d’interpretazione per il messaggio che riceve L’interlocutore sente solo ciò che si aspetta di sentire Descrivi Il contesto Descrivi La situazione O il comportamento Descrivi il Risultato/effetto Offri dei suggerimenti Ieri, quando Hai terminato Il tuo lavoro…… Non hai Chiesto / eseguito Quanto previsto……. Questo ha causato Disguidi a Chi ti ha sostituito La prossima volta Ti consiglio ………… STILE INTERPERSONALE NELLE RELAZIONI INTERESSE PER GLI ALTRI MANIPOLAZIONE ASSERTIVO DISSIMULAZIONE FRANCHEZZA PASSIVO RIPIEGAMENTO IN SE’ STESSI AGGRESSIVO Il comportamento di relazione di una persona è determinato: dalla definizione dei ruoli all’interno dell’organizzazione/ del contesto sociale dalla rappresentazione personale che si ha del proprio ruolo, dallo stile interpersonale che abitualmente si mette in atto LO STILE PASSIVO TENDE A: Dare una scarsa valutazione di sé Incapacità di affermare i propri diritti CARATTERISTICHE : Tende a non prendere posizione e ricerca approvazione (manipolazione) Evita le responsabilità ed i rischi Cerca di evitare ogni contrasto Non esprime i propri sentimenti Si concentra sui propri lati negativi e su quelli positivi degli altri Attribuisce erroneamente a sè le cause dei propri successi o insuccessi LO STILE AGGRESSIVO TENDE A: Dominare e svalutare gli altri Affermare i propri diritti a scapito di quelli degli altri CARATTERISTICHE: È molto esigente con se stessa e gli altri È convinta che gli altri siano inefficienti e che debbano essere sollecitati Non si rende conto del clima disastroso che determina È competitiva È accentratrice È manipolatoria ... Ordina invece di concordare Si esprime spesso in modo violento Tende a trattare male i collaboratori È ipercritica Provoca conflitti Non ascolta Si concentra sui lati negativi degli altri LO STILE MANIPOLATORIO TENDE A: Valorizzare solo i propri fini Minare i rapporti di fiducia con gli altri CARATTERISTICHE: È fortemente manipolatoria È, in un certo senso, interessata agli altri È abile nel comprendere/ascoltare gli altri …….. TENDE A: LO STILE ASSERTIVO Valorizzare stessa e gli altri Creare una relazione paritetica, da adulto ad adulto Ascoltare in modo empatico CARATTERISTICHE: Ha fiducia in sé e nelle proprie capacità Si assume i propri rischi e responsabilità Ascolta se stessa Ascolta e valorizza l’altro E’ tenace E’ propositiva E’ trasparente e franca nella relazione Da’ fiducia all’altro …….. Instaurare una relazione interpersonale equilibrata, senza ansia, adeguata alla situazione ed alle persone nel rispetto e nella valorizzazione di sé e dell’altro senza causare conflittualità, con la finalità di raggiungere i propri obiettivi MANCANZA DI ASSERTIVITÀ FORMULAZIONE ASSERTIVA Inutile pensarci, sono sicuro di ricevere un rifiuto da parte del mio superiore Cercherò di convincere il mio superiore Mi domando perché sono stato invitato a questa riunione Chiederò perché sono stato invitato a questa riunione Non so cosa fare di questa Sai chi mi può dire chi tratta pratica questi casi? Predisponete il documento Pensate di poter predisporre il più velocemente possibile il documento per le 14.00? Questa volta mi sente Gli devo spiegare perché non serve Naturalmente non avete avvertito la contabilità!!!! Avete pensato di avvertire la cantabilità? LO STILE ASSERTIVO CONSENTE DI: Ridurre al minimo le reazioni aggressive e difensive che ostacolano un’efficace comunicazione Migliorare la gestione dei rapporti interpersonali Esprimere più chiaramente le proprie idee, opinioni e scelte Affrontare con maggiore efficacia i problemi legati al rapporto tra l’individuo e il lavoro che svolge Reagire e affrontare le critiche, trasformandole in un’opportunità di crescita Esprimere l’opposizione e le richieste in modo adeguato Dire di “no” e saper accettare un rifiuto Entrare in relazione con sconosciuti Formulare chiaramente una domanda o un rifiuto Emettere con un giusto tono critiche e complimenti Sviluppare rapporti amichevoli con alcuni colleghi LO STILE ASSERTIVO CONSENTE DI: DIRE DI “NO” Valutate la vostra decisione: non dire “NO” in modo avventato Spiegare le motivazioni comprendere ed accettare del rifiuto per farlo Non confondere “spiegazione” con “giustificazione”: non DOVETE giustificarvi bensì FAR COMPRENDERE COSTRUIRE UNA RISPOSTA ASSERTIVA ELEMENTI NON VERBALI Fare domande Esprimere interesse Dare informazioni Fluidità verbale Timing Esprimere ascolto Contatto oculare, frequente ma non fisso Espressione facciale Postura, adeguata Spazio corporeo, adeguato Contatto, adeguato Gestualità, sicura Tono ed inflessione della voce, espressivo ASCOLTARE PER ARGOMENTARE ELEMENTI VERBALI Spunti per un approfondimento ... Birkenbihl V. F., “L’arte d’intendersi”, DeAgostini - Franco Angeli, Milano Birkenbihl V. F., “La tecnica delle domande”, Franco Angeli, Milano Birkenbihl V. F., “Segnali del corpo”, Franco Angeli / Trend, Milano Birkenbihl V. F., “L’Arte di Persuadere”, Franco Angeli / Trend, Milano Cabrini A. - Galanti E. - Valpreda G., “Come parlare in pubblico e come gestire una riunione”, Bridge Editore, Milano Lake R. A., “Saper presentare”, Franco Angeli Milano Martin D. M., “Tecniche di comunicazione”, Jackson Libri, Milano De Stefano R - Fiore G., “Essere vincenti”, Franco Angeli, Milano Schuler E. “Le tecniche assertive”, Franco Angeli, Milano Bonetti D, Meneghelli A, “Assertività e training assertivo”, Franco Angeli, Milano Fossum L., “Dominare l’ansia”, Franco Angeli / Trend, Milano Cavallin F., Sberna M., “Imparare a Negoziare” Cittastudi Zuker E., “La capacità di influenzare gli altri. Piccoli e grandi suggerimenti per ispirare fiducia, ottenere consenso e cooperazione” ed. F. Angeli Milano 1995 Burley-Allen M., “Imparare ad escoltare: come cogliere i segnali deboli, ottenere le informazioni desiderate, migliorare le relazioni interpersonali sviluppando la capacità di ascolto.” ed. F. Angeli 1996