GGGACACCTCGGTGTGGGATCCCAACCGGTTAGATGAGGGTCCTCGTCCCTCCCGTCCTCGGTCCCGACC CGTATTTTCAGTCCCGTCTCGGTAGATAACGAATGTAAACGAAGACTGTGTTGACACAAGTGATCGTTGG AGTTTGTCTGTGGTACCACGTGGACTGAGGACTCCTCTTCAGACGGCAATGACGGGACACCCCGTTCCAC TTGCACCTACTTCAACCACCACTCCGGGACCCGTCCAACCATAGTTCCAATGTTCTGTCCAAATTCCTCTG GTTATCTTTGACCCGTACACCTCTGTCTCTTCTGAGAACCCAAAGACTATCCGTGACTGAGAGAGACGGAT AACCAGATAAAAGGGTGGGAAGCCGACGACCACCAGATGGGAACCTGGGTCTCCAAGAAACTCAGGAAA CCCCTAGACAGGTGAGGACTACGACAATACCCGTTGGGATTCCACTTCCGAGTACCGTTCTTTCACGAGC CACGGAAATCACTACCGGACCGAGTGGACCTGTTGGAGTTCCCGTGGAAACGGTGTGACTCACTCGACGT GACACTGTTCGACGTGCACCTAGGACTCTTGAAGTCCCACTCAGATACCCTGGGAACTACAAAAGAAAGG GGAAGAAAAGATACCAATTCAAGTACAGTATCCTTCCCCTCTTCATTGTCCCATGTCAAATCTTACCCTTT GTCTGCTTACTAACGTAGTCACACCTTCAGAGTCCTAGCAAAATCAAAGAAAATAAACGACAAGTATTGT TAACAAAAGAAAACAAATTAAGAACGAAAGAAAAAAAAAGAAGAGGCGTTAAAAATGATAATATGAAT TACGGAATTGTAACACATATTGTTTTCCTTTATAGAGACTCTATGTAATTCATTGAATTTTTTTTTGAAATG TGTCAGACGGATCATGTAATGATAAACCTTATATACACACGAATAAACGTATAAGTATTAGAGGGATGAA ATAAAAGAAAATAAAAATTAACTATGTATTAGTAATATGTATAAATACCCAATTTCACATTACAAAATTA TACACATGTGTATAACTGGTTTAGTCCCATTAAAACGTAAAGATTAAAATTTTTTACGAAAGAAGAAAAT TATATGAAAAAACAAATAGAATAAAGATTATGAAAGGGATTAGAGAAAGAAAGTCCCGTTATTACTATG TTACATAGTACGGAGAAACGTGGTAAGATTTCTTATTGTCACTATTAAAGACCCAATTCCGTTATCGTTAT AAAGACGTATATTTATAAAGACGTATATTTAACATTGACTACATTCTCCAAAGTATAACGATTATCGTCGA TGTTAGGTCGATGGTAAGACGAAAATAAAATACCAACCCTATTCCGACCTAATAAGACTCAGGTTCGATC CGGGAAAACGATTAGTACAAGTATGGAGAATAGAAGGAGGGTGTCGAGGACCCGTTGCACGACCAGACA CACGACCGGGTAGTGAAACCGTTTCTTAAGTGGGGTGGTCACGTCCGACGGATAGTCTTTCACCACCGAC CACACCGATTACGGGACCGGGTGTTCATAGTGATTCGAGCGAAAGAACGACAGGTTAAAGATAATTTCCA AGGAAACAAGGGATTCAGGTTGATGATTTGACCCCCTATAATACTTCCCGGAACTCGTAGACCTAAGACG GATTATTTTTTGTAAATAAAAGTAACGTTACTACATAAATTTAATAAAGACTTATAAAATGATTTTTCCCT TACACCCTCCAGTCACGTAAATTTTGTATTTCTTTACTACTCGACAAGTTTGGAACCCTTTTATGTGATATA GAATTTGAGGTACTTTCTTCCACTCCGACGTTGGTCGATTACGTGTAACCGTTGTCGGGGACTACGGATAC GGAATAAGTAGGGAGTCTTTTCCTAAGAACATCTCCGAACTAAACGTCCAATTTCAAAACGATACGACAT AAAATGTAATGAATAACAAAATCGACAGGAGTACTTACAGAAAAGTGATGGGTAAACGAATAGGACGTA GAGAGAGTCGGAACTGA Questa sequenza rappresenta il gene della catena β dell’emoglobina umana, il quale è composto da 2052 paia di basi (bp). Il gene è costituito da tre tipi di segmenti: gli esoni, che sono le sequenze effettivamente utilizzate nella codificazione della proteina; gli introni, sequenze eliminate nel processo di maturazione (splicing); una sequenza iniziale ed una sequenza finale. I globuli rossi nascono nel midollo osseo, e prima di essere trasferiti nel sangue devono riempirsi di emoglobina. In questa fase (differenziamento cellulare) praticamente tutto il contenuto della cellula viene sostituito da un grande numero di molecole di emoglobina, la proteina che ha il compito di trasportare l’ossigeno. Il GENE è quella parte di DNA che viene trascritta sotto forma di RNA messaggero (mRNA). Questo vale per tutte le proteine, l’emoglobina è solo un esempio. A differenza dell’emoglobina, che rimane e funziona stabilmente per tutta la vita della cellula, molte altre proteine devono essere prodotte e funzionare soltanto in certe fasi della vita della cellula, perciò la produzione di una certa proteina può rappresentare un vero e proprio strumento di controllo dell’attività cellulare. Questo vale in particolare per gli enzimi metabolici, i quali attivano tutte le vie metaboliche (una via metabolica in realtà non è altro che una serie di enzimi metabolici specifici). In questo esercizio seguiremo passo per passo la sintesi (costruzione) del polipeptide β dell’emoglobina umana, anche se la nostra proteina ed il nostro gene saranno rappresentati soltanto da sequenze di simboli letterali. Naturalmente nei laboratori di biologia molecolare esistono programmi specifici molto efficaci per effettuare queste operazioni ed altre più avanzate, tuttavia anche un semplice programma di scrittura come Word può essere utilizzato per rendere automatici alcuni passaggi. In particolare si possono meccanizzare alcune serie di comandi mediante l’utilizzo di uno strumento di “word”: le macro. N.B. Prima di eseguire una macro può essere necessario disattivare temporaneamente il livello di protezione del sistema operativo: strumenti/macro/protezione/livello medio (o basso)/chiudere il file/riaprire il file/attiva macro. Se questo non dovesse essere sufficiente, provare a modificare le impostazioni in protezione/editori attendibili. L’esercizio può essere suddiviso nelle seguenti fasi: 1) Produzione del filamento complementare. Come sappiamo il DNA si trova sempre a doppio filamento (doppia elica), dunque a partire dalla sequenza proposta (DNA1), otterremo la corrispondente sequenza complementare (DNA2). 2) Produzione dell’RNA MESSAGGERO: processo di TRASCRIZIONE. Il messaggero si ottiene con il meccanismo delle basi complementari partendo dal filamento DNA2. Questo RNA si chiama TRASCRITTO PRIMARIO (lo indicheremo con RNA1). 3) Maturazione del trascritto primario (splicing). Il messaggero viene tagliato e ricucito in modo da eliminare gli INTRONI. Il nuovo RNA lo indichiamo con RNA2. 4) Traduzione: la sequenza di nucleotidi dell’RNA maturo (RNA2) viene utilizzata per costruire la sequenza di amminoacidi (polipeptide) della catena β dell’emoglobina. Una volta che la sequenza (struttura primaria) è formata, rimane determinata in modo univoco la struttura generale (secondaria + terziaria + quaternaria) e di conseguenza la funzione della proteina. 5) Mutazione: una mutazione molto diffusa in certe popolazioni, determina una malattia chiamata ANEMIA FALCIFORME. Troveremo la sequenza di questo gene portatore della mutazione. Seguite le seguenti istruzioni, utilizzando le serie automatiche di comandi (macro) quando indicato. a) Trasformare la sequenza proposta ottenendo il filamento complementare: a questo scopo eseguire la macro DNA_DNA. Tutte le volte che si esegue una macro porre il cursore alll’inizio della sequenza. strumenti/macro/macro/DNA_DNA/esegui. Il risultato è un filamento esattamente complementare (DNA2) a quello originale. b) Sia il messaggero sia il filamento complementare sono costruiti con lo stesso meccanismo, dunque per ottenere il messaggero (RNA1) è sufficiente sostituire la T con la U, che è la base caratteristica dell’RNA: - selezionare tutta la sequenza DNA2 - modifica/sostituisci/trova T sostituisci con U/sostituisci tutto. c) Togliere gli INTRONI (in colore grigio), in modo che tutti gli ESONI (fucsia) siano consecutivi. Si ottiene l’mRNA così come viene “letto” dai ribosomi (lo chiamiamo RNA2). d) Togliere tutti i nucleotidi che non corrispondono a nessun amminoacido, lasciando soltanto gli esoni (lettere color fucsia): in altre parole togliere le sequenze iniziale (blu) e terminale (verde). Questa nuova sequenza (RNA3) ci serve per ottenere la struttura primaria (sequenza degli amminoacidi) della proteina. e) Separare le “triplette” di nucleotidi di RNA3. A questo scopo basta introdurre uno spazio ogni tre nucleotidi: GUG CAC CUG ACU ecc… Questa operazione viene eseguita dalla macro “triplette”: strumenti/macro/macro/triplette/esegui. f) Ora viene la fase più interessante: ogni tripletta deve essere sostituita dall’amminoacido corrispondente. Anche in questo caso trovate predisposta una macro (RNA_PROTEINA) che consente di eseguire un solo comando per tutte le 64 triplette: strumenti/macro/macro/RNA_PROTEINA/esegui. g) Parliamo ora di MUTAZIONI. L’emoglobina caratteristica della malattia chiamata ANEMIA FALCIFORME presenta una piccola differenza rispetto all’emoglobina normale: il sesto amminoacido della catena β non è un acido glutammico (glu) ma una valina (val). Questa sostituzione provoca la formazione di un legame fra molecole di emoglobina vicine, le quali si strutturano formando dei “bastoncini” di emoglobina all’interno dei globuli rossi. A sua volta questa anomalia produce la deformazione delle cellule, le quali, a causa della loro forma “a falce” passano con molta difficoltà attraverso i capillari. La sostituzione di un solo amminoacido in una proteina è la causa di una malattia, la quale si manifesta in modo grave nel caso che entrambi i geni omologhi siano portatori della mutazione (genotipo omozigote). Domanda: come sarà il gene di questo polipeptide rispetto a quello normale? h) Scrivere la sequenza del gene mutato, ottenuta facendo corrispondere alla sostituzione di amminoacido sopra descritta la relativa sostituzione di tripletta nel DNA (consultare il codice genetico a pag 56). Evidenziare (ad esempio in grassetto) i nucleotidi diversi responsabili della mutazione.