Corso di STRUMENTAZIONE E AUTOMAZIONE INDUSTRIALE Modulo 4.1 I trasduttori: classificazione e caratteristiche principali Prof. Ing. Cesare Saccani Prof. Ing. Augusto Bianchini Dott. Ing. Marco Pellegrini Ing. Alessandro Guzzini Department of Industrial Engineering (DIN) - University of Bologna Viale del Risorgimento 2, 40136, Bologna – Italy I trasduttori: attivi vs. passivi Il trasduttore è un dispositivo che viene eccitato dall’energia proveniente da un sistema e, a sua volta, fornisce energia, solitamente sotto una diversa forma, ad un altro sistema. Normalmente i trasduttori vengono collegati a sistemi elettrici e quindi forniscono un segnale in uscita di tipo elettrico. Questo segnale è funzione del parametro fisico misurato. οΆ Trasduttore attivo: dispositivo di trasduzione che deriva dal fenomeno fisico in ingresso tutta l’energia in uscita. Pertanto, il trasduttore non necessita di alimentazione. Presenta, però, un grosso vincolo: forma del segnale e quantità di energia emessa sono limitate dalla quantità di energia disponibile nel fenomeno trasdotto e dalla efficienza della conversione. οΆ Trasduttore passivo: dispositivo dotato di un ingresso fisico, di un segnale elettrico in uscita e di un ingresso elettrico di alimentazione. Sono pertanto estremamente affidabili e, solitamente, la sensibilità può essere regolata. D’altro canto, il costo è solitamente più elevato rispetto ad un trasduttore attivo. 2/44 I trasduttori: elemento sensibile Trasduttore capacitivo Nel trasduttore con elemento sensibile di tipo capacitivo al variare della variabile misurata corrisponde una variazione della capacità di un condensatore. Esempio: trasduttore di pressione (strumento commerciale) La pressione di processo esercita una forza che provoca la variazione della distanza compresa fra i due elettrodi (di cui uno a contatto con la parte di processo, mentre l’altro risulta fisso). La variazione della distanza provoca conseguentemente una variazione di capacità che può essere associata alla variazione di pressione secondo la relazione: πΆ= ππ π Dove C è la capacità del condensatore (F), π è la costante dielettrica del mezzo (F/m), S è la superficie dei due elettrodi (m2) e d è la distanza interposta (m). L’unità di misura della capacità elettrica è il Farad F = C/V. Solitamente nella pratica si utilizzano suoi sottomultipli (µF o nF) Elettrodi Misura relativa alla pressione atmosferica Misura di pressione assoluta 3/44 I trasduttori: elemento sensibile Trasduttore elettroacustico Il trasduttore con elemento sensibile di tipo elettroacustico converte segnali sonori in grandezze elettriche che sono associati alla variabile misurata. Esempio: trasduttore di portata (strumento commerciale) Si consideri una condotta attraversata da una portata Q. Il trasduttore immette all’interno della condotta un segnale acustico dal sensore a al tempo tb . All’istante ta il sensore b riceve il segnale acustico. La velocità del fluido risulta essere proporzionale all’intervallo temporale fra il momento di generazione e di ricezione del segnale. Dunque la portata può essere calcolata secondo la relazione: π =π£×π΄ Elemento riflettente Q è la portata di fluido (m3/s), A è la sezione della condotta (m2), e v è la velocità del fluido (m/s). I trasduttori elettroacustici hanno il grande vantaggio di non essere intrusivi. Sono anche utilizzati per l’identificazione di perdite nelle condotte. 4/44 I trasduttori: elemento sensibile Trasduttore elettromagnetico Il trasduttore con elemento sensibile di tipo elettromagnetico sfrutta l’insorgere di una forza elettromotrice (FEM) per misure di velocità. Esempio: trasduttore di portata volumetrica Promag (Produttore Endress Hauser) Si consideri un fluido elettricamente conduttivo (presenza di cariche elettriche libere) che passa attraverso una condotta. Se all’interno di un tratto noto di condotta viene realizzato un campo magnetico di intensità B, sulle particelle è esercitata una forza che ne devia la propria traiettoria secondo il fenomeno dedotto da Lorentz. Tale fenomeno definisce che su una carica Q che si muove all’interno di un campo magnetico B con velocità v si esercita una forza (forza di Lorentz) pari a: ππ³ = πΈ β π × π© Come si vede dall’equazione vettoriale, le particelle positive sono separate da quelle negative secondo due traiettorie differenti; viceversa in caso di assenza di moto la forza di Lorentz è nulla e non si assiste alla separazione delle cariche. Inserendo due elettrodi in posizione diametralmente opposta è così possibile (in caso di portata non nulla) osservare una forza elettromotrice proporzionale alla velocità del fluido e quindi alla portata. 5/44 I trasduttori: elemento sensibile Trasduttore elettromagnetico Esempio: trasduttore di portata volumetrica Promag (Produttore Endress Hauser) Il rivestimento isolante serve a garantire l’isolamento fra il fluido carico all’interno e l’esterno. L’elettrodo di riferimento e quello di tubo vuoto prevengono da errori di misura relativi al non completo riempimento del tratto con il fluido. 6/44 I trasduttori: elemento sensibile Trasduttore magnetoresistivo Il trasduttore con elemento sensibile di tipo magnetoresistivo sfrutta la capacità di alcuni materiali di cambiare la propria resistenza in funzione del campo magnetico in cui sono immersi. In particolare la resistenza elettrica può diminuire o aumentare quando viene applicato un campo magnetico perpendicolare o parallelo al percorso della corrente fino al raggiungimento della saturazione magnetica nel materiale. Sono adatti per il rilevamento della velocità di rotazione, di ruote dentate ma anche per misure statiche. 7/44 I trasduttori: elemento sensibile Trasduttore piezoelettrico Il trasduttore con elemento sensibile di tipo piezoelettrico sfrutta l’originarsi di una polarizzazione elettrica su facce opposte di materiali sottoposti a sollecitazioni (stress) fisiche. Alcuni materiali (quarzo, titanato di bario e litio) godono della proprietà di originare una differenza di potenziale elettrostatico se sottoposti a sollecitazioni meccaniche e inoltre variano le proprie dimensioni geometriche se sottoposti ad un campo elettrico (effetto piezoelettrico). Tali strumenti sono adatti solo per misure dinamiche di pressioni (fenomeni oscillatori di vibrazioni dell’ordine del kHz) F + + + La carica che si genera è proporzionale alla forza. + + + Le cariche non permangono stabilmente sulla superficie, per cui il segnale decade. Risulta quindi necessaria una velocità di campionamento elevata. 8/44 I trasduttori: elemento sensibile Esempio: trasduttore di pressione di tipo piezoelettrico. La pressione esercitata sulla membrana comporta una compressione dell’elemento piezoelettrico situato tra la stessa e l’elemento isolante. Tale compressione provoca una differenza di potenziale rilevabile ai capi di due fili conduttori solidali a due elettrodi posti sulle facce del disco di materiale piezoelettrico. La membrana è solitamente solidale ad un coperchio filettato finalizzato a garantire un precarico tale da ottenere frequenze naturali differenti dalle frequenze della pressione dinamica agente sull’elemento sensibile evitando la risonanza del cristallo. Disco piezoelettrico Membrana Isolante Coperchio e corpo Cavi elettrici Immagine tratta dal ‘’ Manuale del termotecnico’’ di Nicola Rossi. 9/44 I trasduttori: elemento sensibile Trasduttore resistivo Il trasduttore resistivo converte una grandezza fisica in una grandezza elettrica sfruttando la variazione di resistenza dell’elemento sensore. Se si considera un conduttore di lunghezza l, sezione S e resistività r la resistenza offerta al passaggio di corrente risulta essere pari a: π =π π π In particolare i trasduttori resistivi sfruttano la variazione di uno dei tre parametri per ottenere la misura della grandezza fisica: οΆ Trasduttori di spostamento sfruttano variazioni di l; οΆ Trasduttori di deformazione sfruttano le variazioni di l/S; οΆ Trasduttori di temperatura, umidità e portata sfruttano le variazioni di densità. Esempio: Trasduttore di spostamento potenziometro (rilevazione di spostamenti rettilinei) πΌπΌ = πΌπ πΉπ πΌπ π = πΉπ + πΉπ π³ 10/44 I trasduttori: caratteristiche Ogni trasduttore è caratterizzato da un insieme di parametri che ne specificano in maniera quantitativa e qualitativa le caratteristiche. A seconda del fenomeno fisico da misurare e delle particolari condizioni applicative, il progettista sceglie il trasduttore più adatto proprio sulla base dell’analisi delle suddette caratteristiche. 11/44 I trasduttori: caratteristiche Campo di misura o portata (range) E’ l’insieme dei valori che può assumere il misurando entro il quale, se sono rispettate le condizioni operative, lo strumento funziona secondo le specifiche fornite. Si esprime usualmente con una coppia di valori che identificano un minimo ed un massimo. In assenza di ulteriori dati, il campo di misura va assunto anche per definire i limiti fisici di impiego dello strumento allo scopo di evitare rotture o danneggiamenti. In alternativa, il costruttore può fornire informazioni sul campo di sicurezza, cioè l’insieme dei valori che lo strumento è in grado di rilevare senza che la funzionalità dello strumento venga alterata in modo permanente. 12/44 I trasduttori: caratteristiche Campo di misura o portata (range) – definizioni Campo di lavoro Campo di misura LRL: Lower Range Limit URL: Upper Range Limit Campo di misura (design range) LRV: Lower Range Value URV: Upper Range Value Campo di lavoro (operative range) Span: URV-LRV – è la differenza algebrica tra i limiti superiore e inferiore del campo di lavoro. 13/44 I trasduttori: caratteristiche Turn-down (rangeability) Il turn-down (TD) o rangeability è il rapporto tra il fondoscala e il minor valore, normalizzato all’unità, per il quale sono valide determinate caratteristiche di accuratezza e precisione dello strumento. Un valore elevato di rangeability è pertanto indice di applicabilità del sensore in un ampio campo di misura. Ad esempio, un sensore di pressione differenziale con TD 20:1, con fondo scala di 1 bar e accuratezza dell’1% sul valore istantaneo, misura, con tale accuratezza, pressioni comprese tra 1 bar e 50 mbar. 14/44 I trasduttori: caratteristiche Turn-down (rangeability) Prowirl (misuratore portata Von Karman) 15/44 I trasduttori: caratteristiche Tempo di risposta Identifica il tempo impiegato dal trasduttore ad adeguare la rilevazione della grandezza in ingresso al 90% del nuovo valore che essa assume quando tale grandezza subisce una variazione. Il tempo di risposta si misura in secondi (s): questo parametro viene rilevato imponendo una variazione istantanea a gradino della grandezza fisica e rilevando il tempo impiegato dal trasduttore a rilevare il nuovo valore assunto dalla grandezza. Il tempo di risposta si compone di: t0: tempo morto → è il tempo che intercorre tra la variazione dell’ingresso e il momento in cui il sistema raggiunge il 5% del valore di regime; in questo intervallo il sistema non risponde e quindi tale tempo deve essere più piccolo possibile. t90: costante di tempo → è il tempo che il sistema impiega per passare dal 10% al 90% del valore di regime. N.B.: esiste anche un tempo morto dell’impianto, inteso come tempo che intercorre tra la lettura su di uno strumento e la lettura sul medesimo strumento nel ciclo di acquisizione dati. t0 t90 16/44 I trasduttori: caratteristiche Tempo di risposta • t1: tempo morto (dead time) = t0 • t3: costante di tempo (time constant) = t90 17/44 I trasduttori: caratteristiche Sensibilità (sensitività, guadagno) La sensibilità (o sensitività, guadagno) è definita analiticamente come la derivata dell’uscita qo rispetto l’ingresso qi, e si può misurare come il rapporto tra la variazione dell’uscita Δqo sulla variazione dell’ingresso Δqi. A parità di variazione della grandezza in ingresso, lo strumento più sensibile fornisce un’uscita maggiore. Sensibilità = dqo/dqi ~ Δqo/Δqi Sensibilità lineare → Δqo/Δqi = K (costante) Sensibilità non lineare 18/44 I trasduttori: caratteristiche Sensibilità (sensitività, guadagno) Nello studio della qualità di uno strumento può assumere rilievo anche l’effetto che gli ingressi non desiderati, quali interferenze o modifiche di parametri non controllati, possono avere sulla sensibilità. Gli effetti negativi sulla sensibilità più frequenti sono: - - Deriva dello zero (Zero Drift): presenza di una lettura non nulla anche in mancanza di segnale in ingresso (offset). Deriva della sensibilità (Sensitivity drift): la sensibilità varia rispetto all’andamento nominale, che si verifica in determinate condizioni (ad esempio, di temperatura ambiente). 19/44 I trasduttori: caratteristiche Sensibilità (sensitività, guadagno) • TD = Turndown 20/44 I trasduttori: caratteristiche Isteresi (Hysteresis) L’isteresi indica la tendenza di uno strumento di esibire valori di lettura diversi in corrispondenza dello stesso misurando, quando questo è fatto variare per valori crescenti o decrescenti. L’isteresi è valutata come la massima differenza fra i valori della grandezza d’uscita corrispondenti al medesimo misurando, quando si considerano tutti i possibili valori entro il campo di misura, ed ogni valore viene raggiunto, prima partendo dall’estremo inferiore, poi partendo dall’estremo superiore. 21/44 I trasduttori: caratteristiche Risoluzione (Resolution) La risoluzione è definita come la minima variazione della grandezza in uscita che il trasduttore può fornire a fronte di una variazione della variabile in ingresso, valutata rispetto alla massima escursione che la stessa grandezza può assumere in uscita. R = ΔGout min / ΔGout FS R: risoluzione ΔGout min: variazione minima in uscita; ΔGout FS: differenza tra fondo scala e valore di inizio scala (range). Minore è la risoluzione, maggiore è la qualità dello strumento. 22/44 I trasduttori: caratteristiche Risoluzione (Resolution) Nelle misure reali si presentano almeno due fonti in grado di limitare la risoluzione di uno strumento: Limitazioni strumentali: derivano dalla struttura interna dello strumento di misura e ne limitano la capacità a reagire a piccole variazioni del misurando. Le fonti di queste limitazioni sono il principio di funzionamento, la struttura fisica o la perfezione nella realizzazione (rumori di fondo dell’elettronica, bloccaggio per l’attrito tra componenti mobili, deformazione di parti mobili). Limitazioni di lettura: derivano dalla capacità di leggere le piccole variazioni sul visualizzatore dello strumento di misura. Le fonti di queste limitazioni dipendono sia dalla struttura della scala, che derivanti dalla capacità di lettura dell’operatore (numero di cifre significative, errore di parallasse, lunghezza della gradazione e dimensione dell’indice, esperienza dell’operatore nel leggere l’indice nella scala graduata). 23/44 I trasduttori: caratteristiche Ripetibilità (Repeatability) La ripetibilità indica il grado di concordanza tra i risultati di misure ripetute dello stesso misurando, effettuate in condizioni estremamente controllate di misura e in un breve intervallo temporale. La ripetizione di una misura, anche se effettuata lasciando immutate le metodologie di misura impiegate, non produce valori uguali ma affetti da una certa dispersione a causa di fonti di errore casuale non controllabili dall’operatore. Queste ultime sono un naturale effetto dell’impossibilità pratica di controllare alla perfezione tutte le infinite fonti di influenza. Quello che è fondamentale, nella pratica, è che le discordanze non siano così ampie da rendere la misura non significativa. 24/44 I trasduttori: caratteristiche Riproducibilità (stabilità) (Long term stability) La riproducibilità è il valore che stima il grado di concordanza delle misurazioni fatte di un identico misurando al variare di uno o più parametri controllabili di prova. Il concetto è molto simile e spesso intercambiabile con quello di stabilità di una misura ovvero la stima della dispersione delle misure di una stessa grandezza su un lungo periodo temporale. La riproducibilità può quindi essere intesa come capacità dello strumento di fornire la stessa misura anche quando impiegato in condizioni diverse da quelle strettamente nominali, facendo così intervenire tutte le modifiche della condizione di misura che possono presentarsi nell'uso normale (ad esempio, al variare di temperatura, umidità, pressione atmosferica, … ). 25/44 I trasduttori: caratteristiche Riproducibilità (stabilità) (Long term stability) Cerabar – trasduttore pressione relativa 26/44 I trasduttori: caratteristiche Riproducibilità vs. Ripetibilità La procedura per la determinazione della riproducibilità è simile a quella per la definizione della ripetibilità, ma prevede che l’intervallo di tempo che intercorre fra le due ripetizioni della prova sia sufficientemente lungo da far variare le condizioni di impiego. La riproducibilità permette di stimare l’incertezza prodotta in una certa operazione di misura da cause accidentali frequenti. Esempio: le norme ISO sulla taratura dei dinamometri richiedono che nel corso della valutazione della riproducibilità il sensore, che è uno strumento portatile, venga smontato e riposto almeno una volta nel suo imballo come se dovesse essere trasportato, prima della ripetizione delle misure. 27/44 I trasduttori: caratteristiche Precisione (Precision) La precisione è una misura del grado di dispersione dei dati attorno al valore della media campionaria, ovvero la deviazione standard (o varianza). La precisione è una caratteristica globale che considera la dispersione di valori prodotta da variazioni casuali non ripetibili e comprende simultaneamente tutti gli elementi trattabili in termini statistici. La dispersione dei dati attorno al valore medio viene spesso modellata attraverso delle funzioni di densità di probabilità limitate allo scopo di poter definire il valore massimo di perturbazione della misura. 28/44 I trasduttori: caratteristiche Bias Con il termine bias si intende lo scarto del valore medio di una serie di misure ripetute dal valore vero o valore atteso della grandezza fisica misurata. Pertanto, se la precisione costituisce una stima dell’influenza dell’errore casuale, il bias coincide con l’errore sistematico dello strumento. Bias Grado di dispersione (precisione) Valore «reale» Valore medio misurato 29/44 I trasduttori: caratteristiche Accuratezza (Accuracy) L’accuratezza è la caratteristica che definisce la capacità dello strumento di fornire una singola lettura vicina al valore effettivo della grandezza misurata. L’accuratezza, pertanto, prende in considerazione sia la precisione che il bias, inglobandoli in un unico parametro. L’accuratezza è valutata quindi come il massimo scostamento tra il valor medio, desunto attraverso una o più misure, dal valore reale o, per meglio dire, da quello assunto come riferimento. L’accuratezza indica quindi l'errore di misura. Anche l’accuratezza, come la precisione, è una caratteristica globale. Nel caso di strumento calibrato, l’errore di bias può essere considerato nullo: in questo caso, quindi, accuratezza e precisione coincidono. 30/44 I trasduttori: caratteristiche Accuratezza (Accuracy) L’errore può essere espresso in termini di percentuale della lettura attuale o del fondoscala dello strumento. Errore lineare Errore sul fondo scala Errore «misto» Nella definizione «mista» la percentuale del fondoscala viene adottata per definire il campo di linearità in prossimità dello zero, dove l'errore percentuale sulla lettura potrebbe essere alto. Mentre l’errore percentuale viene adottato per la rimanente porzione del campo di lavoro. 31/44 I trasduttori: esempio scheda tecnica Cerabar – trasduttore pressione relativa Accuratezza di riferimento. L’accuratezza di riferimento include la non linearità (DIN EN 61298-2 3.11), l’isteresi (DIN EN 61298-2 3.13) e la ripetibilità (DIN EN 61298-2 3.11). In accordo alla normativa (DIN EN 60770). Tutte le specifiche si applicano allo span calibrato. 32/44 I trasduttori: caratteristiche Classe di precisione (Precision Class) La classe di precisione Cp esprime un valore che rende confrontabile l’accuratezza di strumenti diversi e si esprime come rapporto tra errore di misura e fondoscala dello strumento: Cp = |xm-xv|/P*100 xm: valore misurato xv: valore «reale» P: fondoscala Gli indici di precisione rappresentano i limiti di errore percentuale, ovvero i limiti della distribuzione rettangolare espressi ad un livello di confidenza del 100%, che uno strumento, appartenente a tale classe, non deve superare, su tutto il campo di misura, nelle condizioni di riferimento indicate dal costruttore. 33/44 I trasduttori: caratteristiche Classe di precisione (Precision Class) La tabella riporta varie classi di strumenti e il loro campo tipico di applicazione. Classe Errore a fondo scala Applicazioni 5 ±5,00% Strumenti normali. 2.5 ±2,50% Strumenti normali. 1.5 ±1,50% Strumenti di precisione. 1.0 ±1,00% Strumenti di precisione per collaudi e verifiche. 0.5 ±0,50% Strumenti di precisione per misure di laboratorio. 0.3 ±0,30% Strumenti di precisione per misure di laboratorio. 0.2 ±0,20% Strumenti di grande precisione per misure di laboratorio. 0.1 ±0,10% Strumenti campione. 0.05 ±0,05% Strumenti campione. 34/44 I trasduttori: caratteristiche Esempio applicativo Si consideri l’utilizzo di un trasduttore per la misura di pressione assoluta e differenziale. οΌ Produttore: Emerson; οΌ Modello Rosemount 2051T In line pressure transmitter; 35/44 I trasduttori: caratteristiche Esempio 1. Pressure range: insieme dei valori di pressione che può assumere il misurando entro il quale, se sono rispettate le condizioni operative, lo strumento funziona secondo le specifiche fornite. Lo strumento è disponibile in diverse versioni che offrono range misurabili differenti. 36/44 I trasduttori: caratteristiche Esempio 1. Pressure range: 37/44 I trasduttori: caratteristiche Esempio 2. Tempo di risposta: tempo impiegato dal trasduttore ad adeguare la rilevazione della grandezza in ingresso al 90% del nuovo valore che essa assume quando tale grandezza subisce una variazione. 38/44 I trasduttori: caratteristiche Esempio 3. Accuratezza: capacità dello strumento di fornire una singola lettura vicina al valore effettivo della grandezza misurata. Nel termine sono presenti la linearità, l’isteresi e la ripetibilità. 39/44 I trasduttori: caratteristiche Esempio 4. Long term stability: valore che stima il grado di concordanza delle misurazioni fatte di un identico misurando al variare di uno o più parametri controllabili di prova. 40/44 I trasduttori: caratteristiche Esempio 5. Sensibilità: derivata dell’uscita qo rispetto all’ingresso qi, misurabile come il rapporto tra la variazione dell’uscita Δqo sulla variazione dell’ingresso Δqi. 41/44 I trasduttori: caratteristiche Esempio Si consideri l’utilizzo di un trasduttore di pressione per la misura della pressione di un olio idraulico ad alta pressione all’uscita di una pompa οΌ Produttore: Gefran; οΌ Modello Gefran KS; 42/44 I trasduttori: caratteristiche Esempio Instrument datasheet 43/44 I trasduttori: caratteristiche Caratteristiche dello strumento 1. Campo di misura: οΆ Lower Range Limit (LRL): 1 bar; οΆ Upper Range Limit (URL): 1000 bar; 2. Tempo di risposta: οΆ Costante di tempo: <1ms 3. Isteresi: οΆ +0,1% Fondo Scala (valore tipico); + 0,15% Fondo Scala (max.); 4. Ripetibilità: οΆ +/- 0,025% Fondo Scala (valore tipico); +/- 0,05% Fondo Scala (max.) 5. Riproducibilità (stabilità): οΆ <0,2% Fondo Scala all’anno 6. Accuratezza a temperatura ambiente (tiene conto di non linearità, isteresi, ripetibilità, zero offset e span offset in accordo alla IEC 61298-2: οΆ <+/-0,5% Fondo Scala 44/44 Corso di STRUMENTAZIONE E AUTOMAZIONE INDUSTRIALE Modulo 4.1 I trasduttori: classificazione e caratteristiche principali Prof. Ing. Cesare Saccani Prof. Ing. Augusto Bianchini Dott. Ing. Marco Pellegrini Ing. Alessandro Guzzini Department of Industrial Engineering (DIN) - University of Bologna Viale del Risorgimento 2, 40136, Bologna – Italy