che genere di cultura? CAPITOLO 2 DECOSTRUIRE STEREOTIPI: ATTIVITÀ LABORATORIALI CLASSI III A E III B 38 Il progetto “Che genere di cultura?” ha visto impegnati circa venti allievi di due classi e ha riscosso un immediato successo tra i partecipanti, assai interessati sia alla parte teorico-espositiva, utile alla comprensione di linguaggi e tecniche pubblicitarie, sia a quella pratico-operativa, che li ha visti alle prese con la riscrittura della pubblicità del Vanish. Due gruppi di ragazzi hanno optato per la scelta di un messaggio verbale che, ricalcato su rime e metrica di nota tradizione letteraria, riecheggia versi di pascoliana e leopardiana memoria. Il primo gruppo ha reclamizzato il prodotto con lo slogan “La macchia nel giorno più nera è quella che vedo svanita con Vanish la sera”, a commento di una macchia che, nell’oblò di una lavatrice, sta subendo l’urto dissolvente del potente detersivo. Il secondo gruppo ha promosso il prodotto con un leopardiano “…Rimembri ancora il tempo di quella macchia fatale?”. “Con Vanish non più, è sensazionale!”, in cui è evidente l’allusione al verso del poeta recanatese. che genere di cultura? CHIOGGIA - I.C. CHIOGGIA 1 Un terzo gruppo di alunni ha lavorato su un messaggio verbale imperniato sulle figure della allitterazione e della assonanza. Ne è nato un efficace “Accalappia la macchia con Vanish”, che accompagna la simpatica immagine di macchie che vengono catturate e imprigionate dalla forza pulente del famoso smacchiatore. Un quarto gruppo ha elaborato una rappresentazione grafica, i cui soggetti principali sono due ghepardi con le loro inconfondibili macchie, le uniche amate dalla voce fuori campo. Altri allievi hanno scelto infine come elemento caratterizzante del loro lavoro il barattolo di Vanish, dalle forme di un mago, che, con la sua bacchetta, compie magie di pulito! Gli alunni che hanno partecipato al progetto sono stati Claudia Nordio, Leonardo Spinadin, Alberto Cavallarin, Marco Checchin, Ilenia Renier, Angelo Boscolo, Stefano Ravagnan, Marta Boscolo, Federica Passarella, Laura Ballarin, Marco Perini, Anna Renier, Ilaria Donin, Ilenia Voltolina, Nicola Penzo, Giorgia Bertaggia, Nicolò Bertotto, Linda Boscarato, Sharon Giuca, Sijei Chen. Laura Casson 39 che genere di cultura? 41 40 che genere di cultura? 43 42 che genere di cultura? MIRANO - I.C. GIUSEPPE MAZZINI Buongiorno, siamo le classi 2’H,3’H e 2’M della scuola Leonardo da Vinci di Mirano. Quest’anno abbiamo intrapreso un progetto riguardante l’influsso degli stereotipi di genere nel linguaggio, usando come strumento d’analisi la pubblicità. Questo laboratorio ci ha aiutato ad aprire gli occhi e ad analizzare in modo più critico e attento le pubblicità che ci circondano, anche conoscendone la realizzazione e lo sviluppo. 44 Commento dei ragazzi Lo scopo principale era quello di superare gli stereotipi pubblicizzando il detersivo Vanish. Siamo partiti dall’immagine e poi abbiamo creato il testo. Inizialmente avevamo moltissime idee. Pensavamo di raffigurare il supereroe Vanish che sconfigge il malefico dottor sporco, oppure di rappresentare una famiglia in cui il ruolo di casalinga (della donna) e quello stancante di suo marito venissero scambiati. La prima cosa che però ci ha colpito è stata quella di sostituire la donna vestita di rosa, che ad ogni spot pubblicizza Vanish con … un fenicottero dello stesso colore. La pubblicità raffigura dei fenicotteri sporchi e tristi che attraverso un nastro trasportatore entrano nel negozio Vanish e ne escono puliti e splendenti. Abbiamo adoperato la tecnica dei pastelli e abbiamo scelto colori molto accesi per vivacizzare lo spot. Lo slogan è “Svanishato quando entra, vanishato quando esce”. 45 2a H prof.ssa Sandra Rossini 46 che genere di cultura? Tommaso Prendin Emma Costantini Sara De Marchi Alessia Sarto Noi siamo partiti dal genere comico, per non rischiare di utilizzare stereotipi.All’ inizio non avevamo idee, ma poi abbiamo preso ispirazione dalla maglia di un nostro compagno che raffigurava Duffy Duck, quindi lo abbiamo scelto e disegnato due vignette: Duffy Duck che si toglie le piume nere e le mette in lavatrice, dalla quale escono bianche grazie a Vanish, tanto che perfino il papero esclama: “Non le ho mai viste così pulite!”.Abbiamo utilizzato varie tecniche: i pennarelli per mettere in evidenza le cose più importanti, le matite e la polverina per far capire che non è una situazione reale. Lo slogan, scritto in grande su tutto il foglio, è:“Vanish: pulito come non mai!”Il nostro gruppo ha lavorato bene insieme e gli elementi sono stati scelti per votazione. Questo lavoro ci è piaciuto molto perché abbiamo imparato a creare una pubblicità andando oltre gli stereotipi, ma, soprattutto, ci siamo divertiti! 47 che genere di cultura? 2a H prof.ssa Sandra Rossini 48 La nostra pubblicità è basata sul genere comico. Come prima idea avevamo immaginato un Vanish supereroe, ma, pensando, ci è venuto in mente il dottore, lo psicologo che usa la sua intelligenza per distruggere lo sporco. L’idea di base, infatti, era creare uno spot che fosse contro gli stereotipi della donna casalinga, che cucina ed usa i detersivi. Abbiamo pensato all’immagine e da essa ricavato il testo. La prima immagine riguarda una maglietta sporca che è dallo psicologo e che dice che la sua carriera non è mai stata pulita; la seconda immagine è un Vanish in grande contornato da magliette pulite e luccicanti. Abbiamo usato pennarelli, matite e la tecnica della polverina per lo sfondo, in modo che non coprisse il disegno e non lo appesantisse. Lo slogan è: SE DELLE MACCHIE HAI PAURA, VANISH E’ LA CURA. Il nostro gruppo ha lavorato bene insieme ed è stato molto interessato dall’ intero laboratorio sia nella parte più teorica sia in quella più pratica. Aurora Agnoletto Angela Boro Riccardo Cazzin Cristiano Rossetti Hajar Halmi Andrea Maso 49 2a H prof.ssa Sandra Rossini 50 che genere di cultura? Giulia Carraro Agnese Berti Laura Zampieri Mattia Borgato Giammarco Daffré Mohsine Moustaoui Lo scopo principale era quello di superare gli stereotipi pubblicizzando il detersivo Vanish. Siamo partiti dall’immagine e poi abbiamo creato il testo. Inizialmente avevamo moltissime idee. Pensavamo di raffigurare il supereroe Vanish che sconfigge il malefico dottor sporco, oppure di rappresentare una famiglia in cui il ruolo di casalinga (della donna) e quello stancante di suo marito venissero scambiati. La prima cosa che però ci ha colpito è stata quella di sostituire la donna vestita di rosa, che ad ogni spot pubblicizza Vanish con … un fenicottero dello stesso colore. La pubblicità raffigura dei fenicotteri sporchi e tristi che attraverso un nastro trasportatore entrano nel negozio Vanish e ne escono puliti e splendenti. Abbiamo adoperato la tecnica dei pastelli e abbiamo scelto colori molto accesi per vivacizzare lo spot. Lo slogan è “Svanishato quando entra, vanishato quando esce”. 51 2a H prof.ssa Sandra Rossini 52 che genere di cultura? Marta Agnoletto Antonio Minti Marco Cazzin Hugo Ferer Alessia Tagliapietra Atika El Amber L’ idea iniziale di questa pubblicità è stata quella di non utilizzare uomini e donne nel disegno, per non creare stereotipi di genere, dove la donna è l’ unica consumatrice del prodotto e l’ uomo è ritenuto incapace di svolgere i lavori domestici. Abbiamo quindi pensato di ambientare il disegno nella savana e di utilizzare un animale, la zebra, come personaggio principale. La scena si svolge in questo modo: la zebra, stanca di non essere completamente bianca, versa in un laghetto il detersivo Vanish e si immerge nell’ acqua. Quindi, come per magia, le strisce nere spariscono. Abbiamo cercato di dare all’ immagine un carattere spiritoso e simpatico, così da poter inserirla nel genere ‘comico’ delle pubblicità. Come tecnica di lavoro sono state utilizzate le matite colorate, i pennarelli per il contorno delle figure e la polverina per il paesaggio e lo sfondo. Lo slogan della pubblicità è: ‘Vanish. Smacchia l’impossibile’, ed è stato inserito in un fumetto, esclamato da un pappagallo variopinto. Per il mio gruppo è stato bello lavorare insieme, e pensiamo che questa pubblicità sia efficace perché è divertente e originale, e ci è piaciuto molto pensare insieme a qualcosa che possa incuriosire e attirare le persone senza usare stereotipi. 53 che genere di cultura? 2a M prof.ssa Patrizia Sartori 54 Il nostro messaggio pubblicitario è stato realizzato utilizzando la tecnica della sfumatura e della prospettiva perché in questo modo il contenitore del Vanish risalta di più. Ci siamo serviti dei pennarelli, dei pastelli e infine abbiamo temperato le matite ottenendo una polverina che dà un effetto di sofficità che ri traiamo nei vestiti lavati con Vanish. I due colori principali sono il rosa utilizzato nello sfondo e nel barattolo del detersivo e l’azzurro utilizzato per la strada. Entrambi i colori simboleggiano l’uomo e la donna che possono essere utilizzatori del prodotto. Attorno allo slogan abbiamo disegnato dei raggi che illuminano e fanno risaltare il messaggio nel quale ritroviamo le classiche ‘’V’’ che ci ricordano la qualità del prodotto. LA strada indica ai clienti che un percorso insieme a Vanish porta a un pulito ottimale. Aurora Fiorentino Riccardo Niero Beatrice Quaglia Massimiliano Zangirolami Claudia Sartori 55 che genere di cultura? 2a M prof.ssa Patrizia Sartori 56 Abbiamo usato la pubblicità teaser perché ci incuriosiva il modo originale di rappresentare un prodotto. Nel primo foglio vengono rappresentate le maglie in modo sfumato perché così sembra che lavato con Vanish il maglione sia come nuovo, mentre lavato con altri detersivi il risultato non sarebbe lo stesso. Nel secondo foglio le maglie vengono messe in classifica. Abbiamo utilizzato il podio perché ci sembrava uno strumento vincente secondo il nostro motto, ovvero: «Vero, Vincente, Vanish!» Abbiamo scelto il colore rosso come colore principale perché ci sembrava neutro, cioè non è un colore stereotipato: né per maschio (azzurro) né per femmina (rosa). Abbiamo usato la tecnica delle sfumature delle matite e del collage, perché carta lucida cattura l’attenzione. Carlotta De Zorzi Edoardo Santoro Pietro Munarin Francesca Favaretto Sanaa Elauber Nicolò Masillo Dorian Molner Lejla Leshi 57 2a M prof.ssa Patrizia Sartori 58 che genere di cultura? Giulia Fabris Nicolò Voltan Francesco Baretta Alessio James Tiepolo Valentina Cosmai Alberto Ceccato Vlad Cornescu Abbiamo usato il colore verde della ‘V’ di Vanish perché non indica stereotipi né maschili (azzurro) né femminili (rosa), inoltre lo abbiamo usato perché la ‘V’ richiama il tic che viene messo a fianco a tutto ciò che è esatto ed è il verde che di solito indica ciò che è corretto. Anche il cartoncino di sfondo è verde per indicare che è ecologico e quindi rispettoso dell’ambiente. Abbiamo deciso di prendere spunto dall’incipit della Divina Commedia e dal suo autore perché egli è stato molto importante nella storia della letteratura e rappresentativo per tutto il mondo così come oggi lo è Vanish per il largo consumo. Abbiamo utilizzato il fumetto perché è un mezzo diretto. Utilizzare la ‘selva oscura ‘ conquista la simpatia del pubblico, che così viene attratto dal messaggio e quindi anche da prodotto pubblicizzato. Per colorare la figura di Dante abbiamo usato i pennarelli e le matite colorate mentre tutte le altre immagini le abbiamo lasciate bianche per indicare il pulito ottenuto dal lavaggio con Vanish, lo sfondo lo abbiamo colorato con una leggerissima polverina azzurra per far capire che ci troviamo nel paradiso dantesco. 59 che genere di cultura? 3a H prof.ssa Lucia Torricelli Rachele De Col Giorgia Cazzador Enrico Libralesso Duminita Pioca Francesca Donà 60 3a H prof.ssa Lucia Torricelli Angela Doria Anna Pamio Miriam Barbiero Margherita Marchiori Fatima El Amber Raffaele Gentile 61 Matteo De Angelis Valentina Destro Alice Giacomello Marco Pietrobon Margherita Scanferlin che genere di cultura? 3a H prof.ssa Lucia Torricelli 3a H prof.ssa Lucia Torricelli Alessia Fanziolo Aurora Salviato Giorgia Ancillotto Michela Meggiato Vera Boschello 62 63 che genere di cultura? MUSILE DI PIAVE I.C. ENRICO TOTI 64 Per il secondo anno consecutivo l’Istituto Comprensivo “Enrico Toti” ha aderito al progetto “Che genere di cultura?”. Gli studenti, guidati dalla responsabile, sono stati invitati ad analizzare alcuni spot di prodotti diversi e a riflettere sull’immagine della donna che essi propongono al pubblico. Noi insegnanti abbiamo fatto notare agli alunni che spesso la figura della donna è associata a una serie di modelli: donna-oggetto, donna-casalinga e li abbiamo spinti, avvalendosi della loro creatività, a suggerire un’immagine femminile diversa e attuale. Abbiamo spiegato agli alunni che la figura proposta da riviste di moda, programmi televisivi e spot è ben lontana dalla realtà: la donna presentata infatti spesso è poco vestita e assume atteggiamenti ammiccanti, oppure è vittima dello stress causato dal suo ruolo esclusivo di casalinga e che non è necessario proporre una simile immagine con il solo scopo di incrementare le vendite di un prodotto. Avvalendoci della LIM abbiamo proposto alla classe la visione e l’analisi di alcuni spot pubblicitari molto diversi tra loro: • Spot Martini del 1993 nel quale l’attrice Charlize Theron rimane svestita; • Spot Tubourg nel quale un gruppo di uomini rimane “incantato” al passaggio di una donna, si distrae e rovescia il contenuto della birra. Insieme ai ragazzi abbiamo riflettuto sul fatto che proporre una simile immagine della donna non è necessaria per favorire la vendita dei prodotti proposti e soprattutto che questi ultimi non sono riservati ad un solo pubblico maschile. Abbiamo quindi pensato di mostrare agli studenti una pubblicità molto diversa (Spot Barilla anni ’80), nella quale è protagonista un’intera famiglia (padre-madre-figlia) e l’attenzione del pubblico si concentra maggiormente sulla bambina con l’impermeabile giallo che porta a casa un gattino bagnato di pioggia. La differenza è stata immediatamente percepita da tutti e le classi si è resa conto del fatto che, nonostante la totale assenza di parti anatomiche femminili in bella mostra, l’effetto è invariato. Abbiamo poi mostrato agli alunni uno spot più recente: Calzedonia, Spe- riamo che sia femmina. I ragazzi hanno notato immediatamente che il testo dell’Inno d’Italia di Mameli era stato riadattato e declinato al femminile, le immagini di donne protagoniste dello spot sono molto più vicine alla realtà e raccontano le principali tappe della vita di una donna: l’infanzia, il primo saggio di danza, il primo amore, un fidanzato, il primo colloquio di lavoro, il matrimonio. Lo spot si conclude con la gravidanza e con l’augurio che sia femmina. Le classi hanno percepito le differenze rispetto ad altre pubblicità: nello spot di Calzedonia la vita di una donna viene considerata da tutti i punti di vista e se ne offre un’immagine a 360 gradi. L’ultimo spot analizzato era più attuale: Fiat Panda, creato da Leo Burnett, subito ritirato dai palinsesti tv a causa delle polemiche suscitate. Nella pubblicità infatti viene presentata una donna elegante con i tacchi alti intenta a passeggiare sotto un portico, al termine del suo percorso si intravede una Fiat Panda e si sente immediatamente una voce maschile che specifica che quella che si vede non è una escort, ma una Panda. Il gioco di parole e soprattutto la sottile metafora che ruota intorno alla parola escort non è stato molto gradito dai ragazzi i quali erano sempre più convinti che fosse necessario stravolgere una simile mortificazione dell’immagine femminile. La fase successiva del progetto prevedeva la realizzazione, da parte dei ragazzi, di una campagna pubblicitaria di una nota marca di detersivi, caratterizzato dal colore rosa (tipicamente femminile) e da un’immagine di donna-casalinga sommersa di panni sporchi da lavare, nonché da uno slogan che non lascia dubbi: Fidati del rosa! Gli alunni sono stati suddivisi in gruppi eterogenei al fine di realizzare dei cartelloni contenenti uno spot “alternativo”. Il risultato è stato sorprendente: tutti gli alunni hanno prodotto dei lavori molto belli, che sono stati poi fotografati dall’insegnante di arte e digitalizzati. Abbiamo poi organizzato i lavori in due files: un Power Point da utilizzare per la giornata conclusiva a Mestre e un video da inserire sottoforma di link sul sito della scuola. 65 che genere di cultura? 2a D prof.ssa Blanco 66 Questo gruppo ha creato lo slogna «fai sbocciare il tuo bucato». Ha cambiato il colore alla scatola del Vanish, scegliendo il verde per dare l’idea di un prato. Il tappo rappresenta la terra sulla quale nascono bellissimi fiori profumati a forma di vestiti per rendere l’effetto strabiliante del prodotto. Lo sfondo è viola per far risaltare il verde del Vanish e il bucato in cima agli steli. Giulia Mariuzzo Matteo Muffato Asia Deo Andrea Montagner 67 2a D prof.ssa Blanco 68 che genere di cultura? Anna Teso Vittoria Rosada Michele Marcassa Virginia Zago Cristian Bassa In questa pubblicità l’immagine è la conseguenza dello slogan ‘ fai squillare il tuo bianco’ da lì è nata l’idea di trasformare il contenitore del prodotto in un telefono, aggiungendoci un a cornetta. La più grande difficoltà è stata decidere il colore dìper lo sfondo, dopo svariate prove si è optato per il colore giallo acceso che rende bene lo squillo del telefono,. Il risultato finale è semplice ed efficace. 69 2a D prof.ssa Blanco 70 che genere di cultura? Elena Bagattin Alice Benzoni Adil Younesse Colletto Riccardo Nicola Zanetti Questa pubblicità rappresenta un’onda gigantesca che insieme al Vanish aggredisce e sconfigge lo sporco, rendendo i capi puliti e brillanti. I ragazzi hanno iniziato costruendo l’onda e il mare con la carta velina. Infine hanno scritto lo slogan e colorato lo sfondo. 71 2a D prof.ssa Blanco 72 che genere di cultura? Aurora Amadio Laura Andreon Michele Berto Matilde Montagner Massimiliano Onor Questa pubblicità rappresenta , attraverso due scatole di Vanish color azzurro, due momenti: nel primo vanish, personificato sta pulendo, mentre nel secondo vanish appare senza macchie, splendente con effetti eccezionali. Gli alunni hanno inoltre cercato di dare suggerimenti non solo alle donne ma anche agli uomini. 73 2a D prof.ssa Blanco 74 che genere di cultura? Cecilia Scarabel, Rickard Larsson, Camilla Carpenedo, Samuele Marton L’ultimo gruppo ha scelto di rappresentare la pubblicità , con un matrimonio tra il vanish e la lavatrice, personificando rispettivamente la sposa e lo sposo, quasi a sottolineare che gli effetti del vanish, combinati con la forza pulente della lavatrice sono sempre più potenti, riuscendo a sciogliere anche le macchie più difficili su qualsiasi tipo di tessuto lavabile. Con l’idea dell’unione tra lavatrice-sposo e vanisch-sposa, si è cercato di catturare l’attenzione della clientela, in modo tale che chi fa il bucato nella lavatrice.sposo, cioè la stragrande maggioranza degli utenti, no può fare a meno del vanish-sposa. Si sono utilizzati i colori tipici del matrimonio per i due protagonisti e lo sfondo è stato colorato di rosso, perché in tal modo i due “sposi” ootevano risaltare di più. A suggellare il matrimonio si è scelto lo slogan: ‘ vanish, sposami!’ 75 che genere di cultura? 3a B prof.ssa Enrica Visca 76 Abbiamo scelto di rappresentare le streghe alle pese con una pozione magica, ci abbiamo anche aggiunto qualche ingrediente come le ali di pipistrello, gli occhi di drago e la coda di scorpione. Lo scopo del lavoro è quello di dimostrare che per un pulito magico, non sono necessarie formule o streghe, ma solo Vanish! Lisa Sebastian, Thomas 77 che genere di cultura? 3a B prof.ssa Enrica Visca 78 Chi non ricorda il vecchio gioco Pacman? Abbiamo pensato di riadattarlo al nostro scopo e di proporlo in versione Vanisch! Pacvanish infatti insegue le macchie e le divora, totalizzando il massimo del punteggio! Adele, Giulia Luigi Rachele, Vladrin 79 che genere di cultura? 3a B prof.ssa Enrica Visca 80 La matematica ci è tornata utile per realizzare il nostro lavoro, tesi, ipotesi, radici quadrate ma… se l’ipotesi purtroppo è la macchia, la soluzione no può che essere Vanish per giungere al risultato del pulito! Alessia, Carola, Giorgia C., Giorgia Xu, Mayra 81 3a B prof.ssa Enrica Visca 82 che genere di cultura? Alex, Chiara, Gloria, Kevin Noi abbiamo scelto di elaborare questo disegno improvvisando una partita di calcio tra Vanish e le macchie. Ovviamente vince Vanish con un punteggio di 3 a 0! 83 che genere di cultura? 3a B prof.ssa Enrica Visca 84 Per realizzare questo lavoro abbiamo pensato a uno scienziato alle prese con esperimenti. Provette e formule ma anche macchie! Volevamo dimostrare che non è necessario uno scienziato ma solo Vanish! Giovanni, Sebastian, Thomas 85 che genere di cultura? 3a B prof.ssa Enrica Visca 86 Abbiamo scelto di rappresentare i tre moschettieri in versione Walt Disney e abbiamo ripreso il loro slogan ’’Tutti per uno, uno per tutti’’. In questo caso l’unico nemico da combattere sono le macchie Carola, Claudia, Kevin 87 che genere di cultura? 2a C 88 Abbiamo pensato a tre diverse soluzioni contro le macchie: una scomoda, cioè strofinare come facevano le nostre nonne, una buffa, preparando qualche magico intruglio con un pentolone da strega e infine una efficace: utilizzare Vanish! Risulta evidente che l’unica soluzione possibile sia l’ultima: usare Vanish! Abbiamo mantenuto il colore rosa del prodotto, ma abbiamo preferito non inserire immagini femminili, usare uno sfondo verde e utilizzare la tecnica del collage. 89 che genere di cultura? 2a C 90 Occhio allo sporco! Abbiamo giocato con questa frase nominale, rappresentandola nel suo senso letterale: un mondo sporco è male ed è come vederlo in bianco e nero, al contrario con Vanish il mondo è pulito e dunque sul nostro occhio esso si riflette colorato. Allison Damo, Andrea Perissinotto, Christian Diral, Gheris Busato, Jasmine Turchetto, Pietro Rocco 91 che genere di cultura? 2a C 92 Sporco o pulito? Ci è venuto subito in mente il famoso monologo di Amleto: “Essere o Non Essere?” La risposta appare ovvia: così come inconsciamente ognuno sceglie l’essere, altrettanto inconsapevolmente opta per il pulito! Alex Mariuzzo, Andrea Beraldo, Federica Bortoletto, Giorgia Mariuzzo, Sara Montagner 93 che genere di cultura? 2a C 94 Intorno a noi c’è il pulito e lo sporco, il bene e il male, la notte e il giorno… Abbiamo preso spunto dalla filosofia cinese dello Yin e Yang: tutto il mondo si regge su questi due principi opposti, interdipendenti, complementari. Ma come nessuno mai vorrebbe che lo Yin prevalga sul Bene, così Nessuno vorrà che lo sporco prevalga sullo Yang. Ciò è reso possibile solo con Vanish! Elena Bianca Frone, Chiara Agostinetto, Chiara Mariuzzo, Eleonora Lessi, Giacomo Putignano, Nicola Lorenzon 95 che genere di cultura? 2a C 96 Il nostro gruppo ha preso ispirazione dal gioco del bowling. I birilli, disposti a barriera, rappresentano comuni macchie ostinate. Ma con Vanish, la palla da bowling, nulla è impossibile: da sola fa strike col pulito! Andrea Dalle Vedove, Beatrice Rotondi, Elisa Callegher, Jessica Finotto, Marco Boso 97 che genere di cultura? 2A Prof.ssa Blanco 98 Un bellissimo arcobaleno colorato, come quelli delle favole o dei cartoni animati, ci porta a trovare un tesoro: Vanish! Dallo scrigno infatti esce una confezione bianca del prodotto. I colori dell’arcobaleno servono anche a sottolineare il fatto che il detersivo toglie le macchie e non i colori. Nel nostro disegno non compare il rosa e non ci sono immagini di donne. 99 che genere di cultura? 2A Prof.ssa Blanco 100 In questo disegno è evidente il riferimento al crollo del muro di Berlino, sicuramente non eravamo ancora nati, ma ci è piaciuta l’idea del muro dello sporco abbattuto grazie all’aiuto di Vanish dal quale esce il bucato perfettamente pulito. Abbiamo utilizzato il colore rosso per il muro e abbiamo preferito la versione bianca del detersivo. 101 che genere di cultura? 2A Prof.ssa Blanco 102 Abbiamo pensato a tre diverse soluzioni contro le macchie: una scomoda, cioè strofinare come facevano le nostre nonne, una buffa, preparando qualche magico intruglio con un pentolone da strega e infine una efficace: utilizzare Vanish! Risulta evidente che l’unica soluzione possibile sia l’ultima: usare Vanish! Abbiamo mantenuto il colore rosa del prodotto, ma abbiamo preferito non inserire immagini femminili, usare uno sfondo verde e utilizzare la tecnica del collage. 103 che genere di cultura? 3A Prof.ssa Enrica Visca 104 La storia ce lo insegna,il pulito lo conferma, zeus era un vero sporcaccione… meglio usare vanish contro ogni tentazione!! 105 che genere di cultura? 3A Prof.ssa Enrica Visca 106 Fantasmagoricamente un bianco da paura! 107 che genere di cultura? 3A Prof.ssa Enrica Visca 108 Il bianco di vanish e’ liberta’ dallo sporco! 109 che genere di cultura? 3A Prof.ssa Enrica Visca 110 Anche i cavalli lo sanno: vanish cambia la storia e ne sbianca le macchie! 111 che genere di cultura? SAN DONÀ DI PIAVE I.C. IPPOLITO NIEVO 112 I ragazzi hanno utilizzato le schede loro fornite per l’analisi dei messaggi pubblicitari proposti dalla televisione; in vari momenti abbiamo condiviso le riflessioni emerse con confronti e discussioni che hanno visto la partecipazione di tutti. Con un lavoro di gruppo gli alunni hanno preso in esame anche pubblicità presenti in quotidiani, settimanali o altro genere di giornali; anche in queste occasioni la discussione è stata animata e ricca di acute osservazioni, che hanno sottolineato l’uso assolutamente improprio e offensivo della donna in alcuni messaggi pubblicitari. Continuando il percorso ho chiesto ai ragazzi di ricercare biografie di donne e uomini illustri; dopo aver raccolto il materiale reperito soprattutto nella rete, ne ho scelte alcune e le ho ridotte, togliendo sia gli elementi con i quali gli alunni potessero individuare il personaggio in questione, sia lasciando indovinare a loro la fine delle “storie”; questo per testare con quali stereotipi interpretassero le informazioni ricevute. Una volta ricostruite le biografie originali, l’intera classe ha potuto no- tare come la diversa educazione impartita a donne e uomini, spesso discriminante per le prime, significhi anche differenti opportunità culturali, lavorative e di vita in genere. Con lo stesso approccio abbiamo letto e analizzato testi narrativi anche non strettamente legati all’argomento oggetto del nostro lavoro, in modo da tracciare la situazione di donne e uomini protagonisti o meno delle storie narrate; un’attenzione particolare è stata posta anche alle figure femminili incontrate nei libri di storia. Alla fine ho somministrato il questionario in uscita. Il progetto non si è quindi limitato al linguaggio pubblicitario, ma è stato l’occasione per approfondire la condizione femminile in diverse epoche storiche e in differenti aree geografiche, con una particolare attenzione al nostro mondo di oggi per capire che l’emancipazione della donna non è poi così scontata. Commento dei ragazzi Noi ragazzi della III B dell’Istituto Comprensivo Ippolito Nievo siamo contenti di aver aderito a questo progetto perché crediamo che d’ora in avanti guarderemo al mondo della pubblicità, e non solo, con occhi diversi, cioè più educati a cogliere gli stereotipi culturali relativi al genere femminile e maschile. Presentiamo i nostri lavori che sono stati il prodotto finale di un percorso di studio dei messaggi pubblicitari che vediamo quotidianamente alla tv, ma che incontriamo anche sulle pagine dei giornali; inoltre abbiamo approfondito la tematica della condizione della donna nel passato e nell’attualità con letture di vario genere. Abbiamo così imparato ad analizzare i testi che incontriamo con la mente pronta ad individuare le diversità di educazione, di opportunità e di vita offerte ad una donna e ad un uomo. 113 3a B prof.ssa Renata Pasini 114 che genere di cultura? Chiara Luria …. …. …. Il nostro disegno rappresenta una micro storia con happy end, dove forse ci siamo lasciati prendere dallo stereotipo dei colori rosa/azzurro, ma il detersivo è un elemento magico che non ha nulla a che fare con una donna. 115 3a B prof.ssa Renata Pasini 116 che genere di cultura? Caterina Tomè … … … Nel nostro lavoro abbiamo pensato di utilizzare il modello fumetto, abbinato ad un proverbio; anche qui non c’è alcuna traccia di presenza femminile. 117 che genere di cultura? 3a B prof.ssa Renata Pasini 118 Nel nostro disegno abbiamo utilizzato volutamente un eroe maschile, perché chi l’ha detto che solo le donne usano la lavatrice? Caterina Bufanini Luca Fornasier …. 119 che genere di cultura? 3a B prof.ssa Renata Pasini 120 Per il nostro manifesto abbiamo scomodato gli dei dell’Olimpo, senza nessun riferimento a casalinghe costrette a fare il bucato. Nicola Vincoletto …. …. …. 121 3a B prof.ssa Renata Pasini 122 che genere di cultura? Giovanni Brussolo …. …. …. In questo manifesto pubblicitario abbiamo eliminato ogni riferimento alla donna casalinga, presentando quindi l’azione del detersivo come elemento autonomo che agisce con l’acqua contro lo sporco. 123 che genere di cultura? QUARTO D’ALTINO - I.C. RONCALLI 124 Quando è stato presentato dall’ufficio scolastico provinciale il progetto “Che genere di cultura” la mia collega di inglese ed io abbiamo pensato di partecipare con una delle nostre classi, la seconda C. La scelta è ricaduta su questa classe in quanto al suo interno vi sono ragazzi piuttosto motivati all’approfondimento e questo genere di tematica poteva essere alquanto stimolante per loro e funzionale ad un diverso approccio ad importanti temi legati all’ambito disciplinare (storia, educazione civica). Durante gli incontri le relatrici hanno evidenziato come siano presenti e ricorrenti gli stereotipi nei mass-media sul ruolo della donna, sia all’interno della famiglia, sia nel luogo di lavoro. Hanno fatto riflettere i ragazzi come nel corso degli anni, nonostante la pubblicità abbia cercato nuovi linguaggi per veicolare i messaggi pubblicitari, essi siano rimasti sostanzialmente legati all’idea che alcuni prodotti e alcune attività domestiche siano strettamente legate al ruolo femminile. Questa prospettiva ha pertanto consolidato una visione stereotipata della donna come unica attrice e referente di alcune attività domestiche La conferma di come i ragazzi si alimentino con questo tipo di immagine è arrivata dal questionario che ha confermato la presenza di questi ricorrenti stereotipi nella nostra società. Il questionario aveva, infatti, il fine di saggiare, in modo a volte scherzoso e provocatorio, le conoscenze dei partecipanti in merito ad aspetti quotidiani delle differenze di genere. La classe si è dimostrata, a mio avviso, sensibile alla tematica ed interessata. Grazie alla professionalità dalla dott.ssa Rossi e della dott.ssa Di Campo, in classe si è creato un clima disteso e collaborativo. I ragazzi hanno ascoltato le relatrici con un buon grado di attenzione, intervenendo, quasi sempre, a proposito e con osservazioni pertinenti. Ai questionari la maggioranza di loro ha risposto sempre con scrupolo e senza superficialità . Sicuramente la fase del progetto che li ha coinvolti maggiormente è stato il laboratorio sul “ricreare” un diverso messaggio pubblicitario di un prodotto per il lavaggio del bucato. La creazione di disegni, che dovevano essere il più possibili originali, aveva lo scopo di invitare a riflettere sugli stereotipi di genere legati al lavoro domestico e sul tema della condivisione e reciprocità delle responsabilità familiari tra uomini e donne. I ragazzi, divisi in piccoli gruppi, sono stati chiamati a produrre in prima persona e dopo una evidente difficoltà iniziale nell’elaborare qualcosa di originale, soprattutto nel linguaggio, il lavoro è proceduto speditamente e il risultato per loro è stato gratificante. Attraverso la chiamata alla produzione di idee e strumenti originali, i ragazzi hanno compreso l’importanza della condivisone delle responsabilità domestiche e di cura fra uomini e donne. Ciò ha anche stimolato ad una maggiore consapevolezza dei propri stereotipi e pregiudizi e delle diverse modalità di lettura della realtà. L’esperienza, pertanto, nel complesso, è stata certamente positiva e il prossimo anno, qualora venisse riproposto il progetto, coinvolgeremo questa ed eventuali altri classi. 125 che genere di cultura? 2a C prof.ssa Claudia Menegotto e prof.ssa Daniela Millini 126 Maria Chereches, Giulia Malvich, Luca Rizzioli , Andrea Schirra 2a C prof.ssa Claudia Menegotto e prof.ssa Daniela Millini Emma De Marchi, Roberta Todoerti, Simone Dozzo, Francesco Bonesso 127 Sara Ormesani, Edoardo Favaro, Alex Dalla Torre, Mauro Morosin 128 2a C prof.ssa Claudia Menegotto e prof.ssa Daniela Millini Georgiana Opinca, Leonardo Mazzon, Mariachiara Menegale, Davide De Luca che genere di cultura? 2a C prof.ssa Claudia Menegotto e prof.ssa Daniela Millini 129 che genere di cultura? 2a C prof.ssa Claudia Menegotto e prof.ssa Daniela Millini 130 Leonardo Silvestri, Tommaso Scorzato, GiuliaMenegazzi, Elisa Sorgon 131