che genere di cultura?
CAPITOLO 2
DECOSTRUIRE STEREOTIPI:
ATTIVITÀ LABORATORIALI
CLASSI III A E III B
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Il progetto “Che genere di cultura?” ha visto
impegnati circa venti allievi di due classi e ha riscosso un immediato successo tra i partecipanti,
assai interessati sia alla parte teorico-espositiva,
utile alla comprensione di linguaggi e tecniche
pubblicitarie, sia a quella pratico-operativa, che li
ha visti alle prese con la riscrittura della pubblicità
del Vanish.
Due gruppi di ragazzi hanno optato per la
scelta di un messaggio verbale che, ricalcato su
rime e metrica di nota tradizione letteraria, riecheggia versi di pascoliana e leopardiana memoria. Il primo gruppo ha reclamizzato il prodotto con
lo slogan “La macchia nel giorno più nera è quella
che vedo svanita con Vanish la sera”, a commento
di una macchia che, nell’oblò di una lavatrice, sta
subendo l’urto dissolvente del potente detersivo. Il
secondo gruppo ha promosso il prodotto con un
leopardiano “…Rimembri ancora il tempo di quella macchia fatale?”. “Con Vanish non più, è sensazionale!”, in cui è evidente l’allusione al verso del
poeta recanatese.
che genere di cultura?
CHIOGGIA - I.C. CHIOGGIA 1
Un terzo gruppo di alunni ha lavorato su un messaggio verbale imperniato sulle figure della allitterazione e della assonanza. Ne è nato un
efficace “Accalappia la macchia con Vanish”, che
accompagna la simpatica immagine di macchie
che vengono catturate e imprigionate dalla forza
pulente del famoso smacchiatore.
Un quarto gruppo ha elaborato una rappresentazione grafica, i cui soggetti principali sono
due ghepardi con le loro inconfondibili macchie, le
uniche amate dalla voce fuori campo.
Altri allievi hanno scelto infine come elemento caratterizzante del loro lavoro il barattolo di
Vanish, dalle forme di un mago, che, con la sua
bacchetta, compie magie di pulito!
Gli alunni che hanno partecipato al progetto
sono stati Claudia Nordio, Leonardo Spinadin, Alberto Cavallarin, Marco Checchin, Ilenia Renier,
Angelo Boscolo, Stefano Ravagnan, Marta Boscolo, Federica Passarella, Laura Ballarin, Marco
Perini, Anna Renier, Ilaria Donin, Ilenia Voltolina,
Nicola Penzo, Giorgia Bertaggia, Nicolò Bertotto,
Linda Boscarato, Sharon Giuca, Sijei Chen.
Laura Casson
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che genere di cultura?
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40
che genere di cultura?
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che genere di cultura?
MIRANO - I.C. GIUSEPPE MAZZINI
Buongiorno, siamo le classi 2’H,3’H e 2’M della scuola Leonardo da Vinci di Mirano. Quest’anno
abbiamo intrapreso un progetto riguardante l’influsso degli stereotipi di genere nel linguaggio,
usando come strumento d’analisi la pubblicità.
Questo laboratorio ci ha aiutato ad aprire gli occhi e ad analizzare in modo più critico e attento le
pubblicità che ci circondano, anche conoscendone
la realizzazione e lo sviluppo.
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Commento dei ragazzi
Lo scopo principale era quello di superare gli
stereotipi pubblicizzando il detersivo Vanish.
Siamo partiti dall’immagine e poi abbiamo
creato il testo. Inizialmente avevamo moltissime
idee. Pensavamo di raffigurare il supereroe Vanish
che sconfigge il malefico dottor sporco, oppure di
rappresentare una famiglia in cui il ruolo di casalinga (della donna) e quello stancante di suo marito venissero scambiati. La prima cosa che però
ci ha colpito è stata quella di sostituire la donna
vestita di rosa, che ad ogni spot pubblicizza Vanish
con … un fenicottero dello stesso colore.
La pubblicità raffigura dei fenicotteri sporchi e
tristi che attraverso un nastro trasportatore entrano nel negozio Vanish e ne escono puliti e splendenti. Abbiamo adoperato la tecnica dei pastelli e
abbiamo scelto colori molto accesi per vivacizzare
lo spot. Lo slogan è “Svanishato quando entra, vanishato quando esce”.
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2a H
prof.ssa
Sandra Rossini
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che genere di cultura?
Tommaso Prendin
Emma Costantini
Sara De Marchi
Alessia Sarto
Noi siamo partiti dal genere comico, per non rischiare di utilizzare stereotipi.All’ inizio non avevamo idee, ma poi abbiamo preso ispirazione dalla maglia
di un nostro compagno che raffigurava Duffy Duck, quindi lo abbiamo scelto e
disegnato due vignette: Duffy Duck che si toglie le piume nere e le mette in lavatrice, dalla quale escono bianche grazie a Vanish, tanto che perfino il papero
esclama: “Non le ho mai viste così pulite!”.Abbiamo utilizzato varie tecniche: i
pennarelli per mettere in evidenza le cose più importanti, le matite e la polverina per far capire che non è una situazione reale. Lo slogan, scritto in grande
su tutto il foglio, è:“Vanish: pulito come non mai!”Il nostro gruppo ha lavorato
bene insieme e gli elementi sono stati scelti per votazione. Questo lavoro ci è
piaciuto molto perché abbiamo imparato a creare una pubblicità andando oltre
gli stereotipi, ma, soprattutto, ci siamo divertiti!
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che genere di cultura?
2a H
prof.ssa
Sandra Rossini
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La nostra pubblicità è basata sul genere comico.
Come prima idea avevamo immaginato un Vanish supereroe, ma, pensando, ci è venuto in mente il dottore, lo psicologo che usa la sua intelligenza per
distruggere lo sporco. L’idea di base, infatti, era creare uno spot che fosse contro
gli stereotipi della donna casalinga, che cucina ed usa i detersivi.
Abbiamo pensato all’immagine e da essa ricavato il testo.
La prima immagine riguarda una maglietta sporca che è dallo psicologo e
che dice che la sua carriera non è mai stata pulita; la seconda immagine è un
Vanish in grande contornato da magliette pulite e luccicanti.
Abbiamo usato pennarelli, matite e la tecnica della polverina per lo sfondo, in modo che non coprisse il disegno e non lo appesantisse.
Lo slogan è: SE DELLE MACCHIE HAI PAURA, VANISH E’ LA CURA.
Il nostro gruppo ha lavorato bene insieme ed è stato molto interessato
dall’ intero laboratorio sia nella parte più teorica sia in quella più pratica.
Aurora Agnoletto
Angela Boro
Riccardo Cazzin
Cristiano Rossetti
Hajar Halmi
Andrea Maso
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2a H
prof.ssa
Sandra Rossini
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che genere di cultura?
Giulia Carraro
Agnese Berti
Laura Zampieri
Mattia Borgato
Giammarco Daffré
Mohsine Moustaoui
Lo scopo principale era quello di superare gli stereotipi pubblicizzando il
detersivo Vanish.
Siamo partiti dall’immagine e poi abbiamo creato il testo. Inizialmente
avevamo moltissime idee. Pensavamo di raffigurare il supereroe Vanish che
sconfigge il malefico dottor sporco, oppure di rappresentare una famiglia in
cui il ruolo di casalinga (della donna) e quello stancante di suo marito venissero scambiati. La prima cosa che però ci ha colpito è stata quella di sostituire la
donna vestita di rosa, che ad ogni spot pubblicizza Vanish con … un fenicottero
dello stesso colore.
La pubblicità raffigura dei fenicotteri sporchi e tristi che attraverso un nastro trasportatore entrano nel negozio Vanish e ne escono puliti e splendenti.
Abbiamo adoperato la tecnica dei pastelli e abbiamo scelto colori molto accesi
per vivacizzare lo spot. Lo slogan è “Svanishato quando entra, vanishato quando esce”.
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2a H
prof.ssa
Sandra Rossini
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che genere di cultura?
Marta Agnoletto
Antonio Minti
Marco Cazzin
Hugo Ferer
Alessia Tagliapietra
Atika El Amber
L’ idea iniziale di questa pubblicità è stata quella di non utilizzare uomini e
donne nel disegno, per non creare stereotipi di genere, dove la donna è l’ unica
consumatrice del prodotto e l’ uomo è ritenuto incapace di svolgere i lavori
domestici.
Abbiamo quindi pensato di ambientare il disegno nella savana e di utilizzare un animale, la zebra, come personaggio principale.
La scena si svolge in questo modo: la zebra, stanca di non essere completamente bianca, versa in un laghetto il detersivo Vanish e si immerge nell’
acqua.
Quindi, come per magia, le strisce nere spariscono.
Abbiamo cercato di dare all’ immagine un carattere spiritoso e simpatico,
così da poter inserirla nel genere ‘comico’ delle pubblicità.
Come tecnica di lavoro sono state utilizzate le matite colorate, i pennarelli
per il contorno delle figure e la polverina per il paesaggio e lo sfondo.
Lo slogan della pubblicità è: ‘Vanish. Smacchia l’impossibile’, ed è stato
inserito in un fumetto, esclamato da un pappagallo variopinto.
Per il mio gruppo è stato bello lavorare insieme, e pensiamo che questa
pubblicità sia efficace perché è divertente e originale, e ci è piaciuto molto
pensare insieme a qualcosa che possa incuriosire e attirare le persone senza
usare stereotipi.
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che genere di cultura?
2a M
prof.ssa
Patrizia Sartori
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Il nostro messaggio pubblicitario è stato realizzato utilizzando la tecnica
della sfumatura e della prospettiva perché in questo modo il contenitore del
Vanish risalta di più. Ci siamo serviti dei pennarelli, dei pastelli e infine abbiamo temperato le matite ottenendo una polverina che dà un effetto di sofficità
che ri traiamo nei vestiti lavati con Vanish. I due colori principali sono il rosa
utilizzato nello sfondo e nel barattolo del detersivo e l’azzurro utilizzato per la
strada. Entrambi i colori simboleggiano l’uomo e la donna che possono essere
utilizzatori del prodotto. Attorno allo slogan abbiamo disegnato dei raggi che
illuminano e fanno risaltare il messaggio nel quale ritroviamo le classiche ‘’V’’
che ci ricordano la qualità del prodotto. LA strada indica ai clienti che un percorso insieme a Vanish porta a un pulito ottimale.
Aurora Fiorentino
Riccardo Niero
Beatrice Quaglia
Massimiliano Zangirolami
Claudia Sartori
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che genere di cultura?
2a M
prof.ssa
Patrizia Sartori
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Abbiamo usato la pubblicità teaser perché ci incuriosiva il modo originale
di rappresentare un prodotto. Nel primo foglio vengono rappresentate le maglie in modo sfumato perché così sembra che lavato con Vanish il maglione sia
come nuovo, mentre lavato con altri detersivi il risultato non sarebbe lo stesso.
Nel secondo foglio le maglie vengono messe in classifica. Abbiamo utilizzato
il podio perché ci sembrava uno strumento vincente secondo il nostro motto,
ovvero: «Vero, Vincente, Vanish!» Abbiamo scelto il colore rosso come colore
principale perché ci sembrava neutro, cioè non è un colore stereotipato: né
per maschio (azzurro) né per femmina (rosa). Abbiamo usato la tecnica delle
sfumature delle matite e del collage, perché carta lucida cattura l’attenzione.
Carlotta De Zorzi
Edoardo Santoro
Pietro Munarin
Francesca Favaretto
Sanaa Elauber
Nicolò Masillo
Dorian Molner
Lejla Leshi
57
2a M
prof.ssa
Patrizia Sartori
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che genere di cultura?
Giulia Fabris
Nicolò Voltan
Francesco Baretta
Alessio James Tiepolo
Valentina Cosmai
Alberto Ceccato
Vlad Cornescu
Abbiamo usato il colore verde della ‘V’ di Vanish perché non indica stereotipi né maschili (azzurro) né femminili (rosa), inoltre lo abbiamo usato perché
la ‘V’ richiama il tic che viene messo a fianco a tutto ciò che è esatto ed è il verde che di solito indica ciò che è corretto. Anche il cartoncino di sfondo è verde
per indicare che è ecologico e quindi rispettoso dell’ambiente.
Abbiamo deciso di prendere spunto dall’incipit della Divina Commedia e
dal suo autore perché egli è stato molto importante nella storia della letteratura e rappresentativo per tutto il mondo così come oggi lo è Vanish per il largo
consumo. Abbiamo utilizzato il fumetto perché è un mezzo diretto.
Utilizzare la ‘selva oscura ‘ conquista la simpatia del pubblico, che così
viene attratto dal messaggio e quindi anche da prodotto pubblicizzato.
Per colorare la figura di Dante abbiamo usato i pennarelli e le matite colorate mentre tutte le altre immagini le abbiamo lasciate bianche per indicare
il pulito ottenuto dal lavaggio con Vanish, lo sfondo lo abbiamo colorato con
una leggerissima polverina azzurra per far capire che ci troviamo nel paradiso
dantesco.
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che genere di cultura?
3a H
prof.ssa
Lucia Torricelli
Rachele De Col
Giorgia Cazzador
Enrico Libralesso
Duminita Pioca
Francesca Donà
60
3a H
prof.ssa
Lucia Torricelli
Angela Doria
Anna Pamio
Miriam Barbiero
Margherita Marchiori
Fatima El Amber
Raffaele Gentile
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Matteo De Angelis
Valentina Destro
Alice Giacomello
Marco Pietrobon
Margherita Scanferlin
che genere di cultura?
3a H
prof.ssa
Lucia Torricelli
3a H
prof.ssa
Lucia Torricelli
Alessia Fanziolo
Aurora Salviato
Giorgia Ancillotto
Michela Meggiato
Vera Boschello
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che genere di cultura?
MUSILE DI PIAVE I.C. ENRICO TOTI
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Per il secondo anno consecutivo l’Istituto
Comprensivo “Enrico Toti” ha aderito al progetto
“Che genere di cultura?”. Gli studenti, guidati dalla
responsabile, sono stati invitati ad analizzare alcuni spot di prodotti diversi e a riflettere sull’immagine della donna che essi propongono al pubblico.
Noi insegnanti abbiamo fatto notare agli alunni
che spesso la figura della donna è associata a una
serie di modelli: donna-oggetto, donna-casalinga
e li abbiamo spinti, avvalendosi della loro creatività, a suggerire un’immagine femminile diversa e
attuale. Abbiamo spiegato agli alunni che la figura
proposta da riviste di moda, programmi televisivi e
spot è ben lontana dalla realtà: la donna presentata infatti spesso è poco vestita e assume atteggiamenti ammiccanti, oppure è vittima dello stress
causato dal suo ruolo esclusivo di casalinga e che
non è necessario proporre una simile immagine
con il solo scopo di incrementare le vendite di un
prodotto. Avvalendoci della LIM abbiamo proposto
alla classe la visione e l’analisi di alcuni spot pubblicitari molto diversi tra loro:
• Spot Martini del 1993 nel quale l’attrice
Charlize Theron rimane svestita;
• Spot Tubourg nel quale un gruppo di uomini rimane “incantato” al passaggio di una donna, si
distrae e rovescia il contenuto della birra.
Insieme ai ragazzi abbiamo riflettuto sul fatto che proporre una simile immagine della donna
non è necessaria per favorire la vendita dei prodotti proposti e soprattutto che questi ultimi non sono
riservati ad un solo pubblico maschile.
Abbiamo quindi pensato di mostrare agli studenti una pubblicità molto diversa (Spot Barilla anni ’80), nella quale è protagonista un’intera
famiglia (padre-madre-figlia) e l’attenzione del
pubblico si concentra maggiormente sulla bambina con l’impermeabile giallo che porta a casa
un gattino bagnato di pioggia. La differenza è stata immediatamente percepita da tutti e le classi
si è resa conto del fatto che, nonostante la totale assenza di parti anatomiche femminili in bella
mostra, l’effetto è invariato. Abbiamo poi mostrato
agli alunni uno spot più recente: Calzedonia, Spe-
riamo che sia femmina. I ragazzi hanno notato
immediatamente che il testo dell’Inno d’Italia di
Mameli era stato riadattato e declinato al femminile, le immagini di donne protagoniste dello spot
sono molto più vicine alla realtà e raccontano le
principali tappe della vita di una donna: l’infanzia,
il primo saggio di danza, il primo amore, un fidanzato, il primo colloquio di lavoro, il matrimonio. Lo
spot si conclude con la gravidanza e con l’augurio
che sia femmina. Le classi hanno percepito le differenze rispetto ad altre pubblicità: nello spot di
Calzedonia la vita di una donna viene considerata
da tutti i punti di vista e se ne offre un’immagine a
360 gradi. L’ultimo spot analizzato era più attuale:
Fiat Panda, creato da Leo Burnett, subito ritirato
dai palinsesti tv a causa delle polemiche suscitate.
Nella pubblicità infatti viene presentata una donna
elegante con i tacchi alti intenta a passeggiare sotto un portico, al termine del suo percorso si intravede una Fiat Panda e si sente immediatamente
una voce maschile che specifica che quella che si
vede non è una escort, ma una Panda. Il gioco di
parole e soprattutto la sottile metafora che ruota
intorno alla parola escort non è stato molto gradito dai ragazzi i quali erano sempre più convinti che
fosse necessario stravolgere una simile mortificazione dell’immagine femminile. La fase successiva
del progetto prevedeva la realizzazione, da parte
dei ragazzi, di una campagna pubblicitaria di una
nota marca di detersivi, caratterizzato dal colore
rosa (tipicamente femminile) e da un’immagine di
donna-casalinga sommersa di panni sporchi da
lavare, nonché da uno slogan che non lascia dubbi: Fidati del rosa! Gli alunni sono stati suddivisi in
gruppi eterogenei al fine di realizzare dei cartelloni contenenti uno spot “alternativo”. Il risultato è
stato sorprendente: tutti gli alunni hanno prodotto
dei lavori molto belli, che sono stati poi fotografati
dall’insegnante di arte e digitalizzati. Abbiamo poi
organizzato i lavori in due files: un Power Point da
utilizzare per la giornata conclusiva a Mestre e un
video da inserire sottoforma di link sul sito della
scuola.
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che genere di cultura?
2a D
prof.ssa
Blanco
66
Questo gruppo ha creato lo slogna «fai sbocciare il tuo bucato». Ha cambiato il colore alla scatola del Vanish, scegliendo il verde per dare l’idea di un
prato. Il tappo rappresenta la terra sulla quale nascono bellissimi fiori profumati a forma di vestiti per rendere l’effetto strabiliante del prodotto. Lo sfondo
è viola per far risaltare il verde del Vanish e il bucato in cima agli steli.
Giulia Mariuzzo
Matteo Muffato
Asia Deo
Andrea Montagner
67
2a D
prof.ssa
Blanco
68
che genere di cultura?
Anna Teso
Vittoria Rosada
Michele Marcassa
Virginia Zago
Cristian Bassa
In questa pubblicità l’immagine è la conseguenza dello slogan ‘ fai squillare il tuo bianco’ da lì è nata l’idea di trasformare il contenitore del prodotto
in un telefono, aggiungendoci un a cornetta. La più grande difficoltà è stata
decidere il colore dìper lo sfondo, dopo svariate prove si è optato per il colore
giallo acceso che rende bene lo squillo del telefono,. Il risultato finale è semplice ed efficace.
69
2a D
prof.ssa
Blanco
70
che genere di cultura?
Elena Bagattin
Alice Benzoni
Adil Younesse
Colletto Riccardo
Nicola Zanetti
Questa pubblicità rappresenta un’onda gigantesca che insieme al Vanish
aggredisce e sconfigge lo sporco, rendendo i capi puliti e brillanti. I ragazzi
hanno iniziato costruendo l’onda e il mare con la carta velina. Infine hanno
scritto lo slogan e colorato lo sfondo.
71
2a D
prof.ssa
Blanco
72
che genere di cultura?
Aurora Amadio
Laura Andreon
Michele Berto
Matilde Montagner
Massimiliano Onor
Questa pubblicità rappresenta , attraverso due scatole di Vanish color azzurro, due momenti: nel primo vanish, personificato sta pulendo, mentre nel
secondo vanish appare senza macchie, splendente con effetti eccezionali. Gli
alunni hanno inoltre cercato di dare suggerimenti non solo alle donne ma anche agli uomini.
73
2a D
prof.ssa
Blanco
74
che genere di cultura?
Cecilia Scarabel,
Rickard Larsson,
Camilla Carpenedo,
Samuele Marton
L’ultimo gruppo ha scelto di rappresentare la pubblicità , con un matrimonio tra il vanish e la lavatrice, personificando rispettivamente la sposa e
lo sposo, quasi a sottolineare che gli effetti del vanish, combinati con la forza
pulente della lavatrice sono sempre più potenti, riuscendo a sciogliere anche
le macchie più difficili su qualsiasi tipo di tessuto lavabile.
Con l’idea dell’unione tra lavatrice-sposo e vanisch-sposa, si è cercato
di catturare l’attenzione della clientela, in modo tale che chi fa il bucato nella
lavatrice.sposo, cioè la stragrande maggioranza degli utenti, no può fare a
meno del vanish-sposa. Si sono utilizzati i colori tipici del matrimonio per i
due protagonisti e lo sfondo è stato colorato di rosso, perché in tal modo i due
“sposi” ootevano risaltare di più. A suggellare il matrimonio si è scelto lo slogan: ‘ vanish, sposami!’
75
che genere di cultura?
3a B
prof.ssa
Enrica Visca
76
Abbiamo scelto di rappresentare le streghe alle pese con una pozione magica, ci abbiamo anche aggiunto qualche ingrediente come le ali di pipistrello,
gli occhi di drago e la coda di scorpione. Lo scopo del lavoro è quello di dimostrare che per un pulito magico, non sono necessarie formule o streghe, ma
solo Vanish!
Lisa Sebastian,
Thomas
77
che genere di cultura?
3a B
prof.ssa
Enrica Visca
78
Chi non ricorda il vecchio gioco Pacman? Abbiamo pensato di riadattarlo
al nostro scopo e di proporlo in versione Vanisch! Pacvanish infatti insegue le
macchie e le divora, totalizzando il massimo del punteggio!
Adele,
Giulia Luigi Rachele,
Vladrin
79
che genere di cultura?
3a B
prof.ssa
Enrica Visca
80
La matematica ci è tornata utile per realizzare il nostro lavoro, tesi, ipotesi, radici quadrate ma… se l’ipotesi purtroppo è la macchia, la soluzione no può
che essere Vanish per giungere al risultato del pulito!
Alessia,
Carola,
Giorgia C.,
Giorgia Xu,
Mayra
81
3a B
prof.ssa
Enrica Visca
82
che genere di cultura?
Alex,
Chiara,
Gloria,
Kevin
Noi abbiamo scelto di elaborare questo disegno improvvisando una partita
di calcio tra Vanish e le macchie. Ovviamente vince Vanish con un punteggio
di 3 a 0!
83
che genere di cultura?
3a B
prof.ssa
Enrica Visca
84
Per realizzare questo lavoro abbiamo pensato a uno scienziato alle prese
con esperimenti. Provette e formule ma anche macchie! Volevamo dimostrare
che non è necessario uno scienziato ma solo Vanish!
Giovanni,
Sebastian,
Thomas
85
che genere di cultura?
3a B
prof.ssa
Enrica Visca
86
Abbiamo scelto di rappresentare i tre moschettieri in versione Walt Disney
e abbiamo ripreso il loro slogan ’’Tutti per uno, uno per tutti’’. In questo caso
l’unico nemico da combattere sono le macchie
Carola,
Claudia,
Kevin
87
che genere di cultura?
2a C
88
Abbiamo pensato a tre diverse soluzioni contro le macchie: una scomoda,
cioè strofinare come facevano le nostre nonne, una buffa, preparando qualche
magico intruglio con un pentolone da strega e infine una efficace: utilizzare
Vanish! Risulta evidente che l’unica soluzione possibile sia l’ultima: usare Vanish! Abbiamo mantenuto il colore rosa del prodotto, ma abbiamo preferito
non inserire immagini femminili, usare uno sfondo verde e utilizzare la tecnica
del collage.
89
che genere di cultura?
2a C
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Occhio allo sporco!
Abbiamo giocato con questa frase nominale, rappresentandola nel suo
senso letterale: un mondo sporco è male ed è come vederlo in bianco e nero,
al contrario con Vanish il mondo è pulito e dunque sul nostro occhio esso si
riflette colorato. Allison Damo,
Andrea Perissinotto,
Christian Diral,
Gheris Busato,
Jasmine Turchetto,
Pietro Rocco
91
che genere di cultura?
2a C
92
Sporco o pulito?
Ci è venuto subito in mente il famoso monologo di Amleto: “Essere o Non
Essere?” La risposta appare ovvia: così come inconsciamente ognuno sceglie
l’essere, altrettanto inconsapevolmente opta per il pulito!
Alex Mariuzzo,
Andrea Beraldo,
Federica Bortoletto,
Giorgia Mariuzzo,
Sara Montagner
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che genere di cultura?
2a C
94
Intorno a noi c’è il pulito e lo sporco, il bene e il male, la notte e il giorno…
Abbiamo preso spunto dalla filosofia cinese dello Yin e Yang: tutto il mondo
si regge su questi due principi opposti, interdipendenti, complementari. Ma
come nessuno mai vorrebbe che lo Yin prevalga sul Bene, così Nessuno vorrà
che lo sporco prevalga sullo Yang. Ciò è reso possibile solo con Vanish!
Elena Bianca Frone,
Chiara Agostinetto,
Chiara Mariuzzo,
Eleonora Lessi,
Giacomo Putignano,
Nicola Lorenzon
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che genere di cultura?
2a C
96
Il nostro gruppo ha preso ispirazione dal gioco del bowling. I birilli, disposti a barriera, rappresentano comuni macchie ostinate. Ma con Vanish, la
palla da bowling, nulla è impossibile: da sola fa strike col pulito!
Andrea Dalle Vedove,
Beatrice Rotondi,
Elisa Callegher,
Jessica Finotto, Marco Boso
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che genere di cultura?
2A
Prof.ssa
Blanco
98
Un bellissimo arcobaleno colorato, come quelli delle favole o dei cartoni
animati, ci porta a trovare un tesoro: Vanish! Dallo scrigno infatti esce una
confezione bianca del prodotto. I colori dell’arcobaleno servono anche a sottolineare il fatto che il detersivo toglie le macchie e non i colori. Nel nostro
disegno non compare il rosa e non ci sono immagini di donne.
99
che genere di cultura?
2A
Prof.ssa
Blanco
100
In questo disegno è evidente il riferimento al crollo del muro di Berlino,
sicuramente non eravamo ancora nati, ma ci è piaciuta l’idea del muro dello
sporco abbattuto grazie all’aiuto di Vanish dal quale esce il bucato perfettamente pulito. Abbiamo utilizzato il colore rosso per il muro e abbiamo preferito
la versione bianca del detersivo.
101
che genere di cultura?
2A
Prof.ssa
Blanco
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Abbiamo pensato a tre diverse soluzioni contro le macchie: una scomoda,
cioè strofinare come facevano le nostre nonne, una buffa, preparando qualche
magico intruglio con un pentolone da strega e infine una efficace: utilizzare
Vanish! Risulta evidente che l’unica soluzione possibile sia l’ultima: usare Vanish! Abbiamo mantenuto il colore rosa del prodotto, ma abbiamo preferito
non inserire immagini femminili, usare uno sfondo verde e utilizzare la tecnica
del collage.
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che genere di cultura?
3A
Prof.ssa
Enrica Visca
104
La storia ce lo insegna,il pulito lo conferma, zeus era un vero sporcaccione… meglio usare vanish contro ogni tentazione!!
105
che genere di cultura?
3A
Prof.ssa
Enrica Visca
106
Fantasmagoricamente un bianco da paura!
107
che genere di cultura?
3A
Prof.ssa
Enrica Visca
108
Il bianco di vanish e’ liberta’ dallo sporco!
109
che genere di cultura?
3A
Prof.ssa
Enrica Visca
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Anche i cavalli lo sanno: vanish cambia la storia e ne sbianca le macchie!
111
che genere di cultura?
SAN DONÀ DI PIAVE I.C. IPPOLITO NIEVO
112
I ragazzi hanno utilizzato le schede loro fornite
per l’analisi dei messaggi pubblicitari proposti dalla televisione; in vari momenti abbiamo condiviso
le riflessioni emerse con confronti e discussioni
che hanno visto la partecipazione di tutti. Con un
lavoro di gruppo gli alunni hanno preso in esame
anche pubblicità presenti in quotidiani, settimanali
o altro genere di giornali; anche in queste occasioni la discussione è stata animata e ricca di acute
osservazioni, che hanno sottolineato l’uso assolutamente improprio e offensivo della donna in alcuni messaggi pubblicitari.
Continuando il percorso ho chiesto ai ragazzi di ricercare biografie di donne e uomini illustri;
dopo aver raccolto il materiale reperito soprattutto
nella rete, ne ho scelte alcune e le ho ridotte, togliendo sia gli elementi con i quali gli alunni potessero individuare il personaggio in questione, sia
lasciando indovinare a loro la fine delle “storie”;
questo per testare con quali stereotipi interpretassero le informazioni ricevute. Una volta ricostruite
le biografie originali, l’intera classe ha potuto no-
tare come la diversa educazione impartita a donne
e uomini, spesso discriminante per le prime, significhi anche differenti opportunità culturali, lavorative e di vita in genere.
Con lo stesso approccio abbiamo letto e analizzato testi narrativi anche non strettamente legati all’argomento oggetto del nostro lavoro, in modo
da tracciare la situazione di donne e uomini protagonisti o meno delle storie narrate; un’attenzione
particolare è stata posta anche alle figure femminili incontrate nei libri di storia.
Alla fine ho somministrato il questionario in
uscita.
Il progetto non si è quindi limitato al linguaggio pubblicitario, ma è stato l’occasione per approfondire la condizione femminile in diverse epoche
storiche e in differenti aree geografiche, con una
particolare attenzione al nostro mondo di oggi per
capire che l’emancipazione della donna non è poi
così scontata.
Commento dei ragazzi
Noi ragazzi della III B dell’Istituto Comprensivo Ippolito Nievo siamo contenti di aver aderito
a questo progetto perché crediamo che d’ora in
avanti guarderemo al mondo della pubblicità, e
non solo, con occhi diversi, cioè più educati a cogliere gli stereotipi culturali relativi al genere femminile e maschile.
Presentiamo i nostri lavori che sono stati il
prodotto finale di un percorso di studio dei messaggi pubblicitari che vediamo quotidianamente
alla tv, ma che incontriamo anche sulle pagine dei
giornali; inoltre abbiamo approfondito la tematica
della condizione della donna nel passato e nell’attualità con letture di vario genere. Abbiamo così
imparato ad analizzare i testi che incontriamo con
la mente pronta ad individuare le diversità di educazione, di opportunità e di vita offerte ad una donna e ad un uomo.
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3a B
prof.ssa
Renata Pasini
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che genere di cultura?
Chiara Luria
….
….
….
Il nostro disegno rappresenta una micro storia con happy end, dove forse
ci siamo lasciati prendere dallo stereotipo dei colori rosa/azzurro, ma il detersivo è un elemento magico che non ha nulla a che fare con una donna.
115
3a B
prof.ssa
Renata Pasini
116
che genere di cultura?
Caterina Tomè
…
…
…
Nel nostro lavoro abbiamo pensato di utilizzare il modello fumetto, abbinato ad un proverbio; anche qui non c’è alcuna traccia di presenza femminile.
117
che genere di cultura?
3a B
prof.ssa
Renata Pasini
118
Nel nostro disegno abbiamo utilizzato volutamente un eroe maschile, perché chi l’ha detto che solo le donne usano la lavatrice?
Caterina Bufanini
Luca Fornasier
….
119
che genere di cultura?
3a B
prof.ssa
Renata Pasini
120
Per il nostro manifesto abbiamo scomodato gli dei dell’Olimpo, senza nessun riferimento a casalinghe costrette a fare il bucato.
Nicola Vincoletto
….
….
….
121
3a B
prof.ssa
Renata Pasini
122
che genere di cultura?
Giovanni Brussolo
….
….
….
In questo manifesto pubblicitario abbiamo eliminato ogni riferimento alla
donna casalinga, presentando quindi l’azione del detersivo come elemento autonomo che agisce con l’acqua contro lo sporco.
123
che genere di cultura?
QUARTO D’ALTINO - I.C. RONCALLI
124
Quando è stato presentato dall’ufficio scolastico provinciale il progetto “Che genere di cultura” la mia collega di inglese ed io abbiamo pensato di partecipare con una delle nostre classi, la
seconda C. La scelta è ricaduta su questa classe
in quanto al suo interno vi sono ragazzi piuttosto
motivati all’approfondimento e questo genere di
tematica poteva essere alquanto stimolante per
loro e funzionale ad un diverso approccio ad importanti temi legati all’ambito disciplinare (storia,
educazione civica).
Durante gli incontri le relatrici hanno evidenziato come siano presenti e ricorrenti gli stereotipi
nei mass-media sul ruolo della donna, sia all’interno della famiglia, sia nel luogo di lavoro. Hanno
fatto riflettere i ragazzi come nel corso degli anni,
nonostante la pubblicità abbia cercato nuovi linguaggi per veicolare i messaggi pubblicitari, essi
siano rimasti sostanzialmente legati all’idea che
alcuni prodotti e alcune attività domestiche siano
strettamente legate al ruolo femminile. Questa
prospettiva ha pertanto consolidato una visione
stereotipata della donna come unica attrice e referente di alcune attività domestiche
La conferma di come i ragazzi si alimentino
con questo tipo di immagine è arrivata dal questionario che ha confermato la presenza di questi ricorrenti stereotipi nella nostra società. Il questionario aveva, infatti, il fine di saggiare, in modo a
volte scherzoso e provocatorio, le conoscenze dei
partecipanti in merito ad aspetti quotidiani delle
differenze di genere.
La classe si è dimostrata, a mio avviso, sensibile alla tematica ed interessata. Grazie alla professionalità dalla dott.ssa Rossi e della dott.ssa
Di Campo, in classe si è creato un clima disteso e
collaborativo. I ragazzi hanno ascoltato le relatrici con un buon grado di attenzione, intervenendo,
quasi sempre, a proposito e con osservazioni pertinenti. Ai questionari la maggioranza di loro ha risposto sempre con scrupolo e senza superficialità .
Sicuramente la fase del progetto che li ha coinvolti
maggiormente è stato il laboratorio sul “ricreare”
un diverso messaggio pubblicitario di un prodotto
per il lavaggio del bucato. La creazione di disegni,
che dovevano essere il più possibili originali, aveva
lo scopo di invitare a riflettere sugli stereotipi di
genere legati al lavoro domestico e sul tema della
condivisione e reciprocità delle responsabilità familiari tra uomini e donne. I ragazzi, divisi in piccoli gruppi, sono stati chiamati a produrre in prima persona e dopo una evidente difficoltà iniziale
nell’elaborare qualcosa di originale, soprattutto
nel linguaggio, il lavoro è proceduto speditamente
e il risultato per loro è stato gratificante. Attraverso la chiamata alla produzione di idee e strumenti
originali, i ragazzi hanno compreso l’importanza
della condivisone delle responsabilità domestiche
e di cura fra uomini e donne. Ciò ha anche stimolato ad una maggiore consapevolezza dei propri
stereotipi e pregiudizi e delle diverse modalità di
lettura della realtà.
L’esperienza, pertanto, nel complesso, è stata certamente positiva e il prossimo anno, qualora
venisse riproposto il progetto, coinvolgeremo questa ed eventuali altri classi.
125
che genere di cultura?
2a C
prof.ssa
Claudia Menegotto
e prof.ssa
Daniela Millini
126
Maria Chereches,
Giulia Malvich,
Luca Rizzioli ,
Andrea Schirra
2a C
prof.ssa
Claudia Menegotto
e prof.ssa
Daniela Millini
Emma De Marchi,
Roberta Todoerti,
Simone Dozzo,
Francesco Bonesso
127
Sara Ormesani,
Edoardo Favaro,
Alex Dalla Torre,
Mauro Morosin
128
2a C
prof.ssa
Claudia Menegotto
e prof.ssa
Daniela Millini
Georgiana Opinca,
Leonardo Mazzon,
Mariachiara Menegale,
Davide De Luca
che genere di cultura?
2a C
prof.ssa
Claudia Menegotto
e prof.ssa
Daniela Millini
129
che genere di cultura?
2a C
prof.ssa
Claudia Menegotto
e prof.ssa
Daniela Millini
130
Leonardo Silvestri,
Tommaso Scorzato,
GiuliaMenegazzi,
Elisa Sorgon
131