il Pungolo notiziario della S c fondazione la [email protected] tel. 0267493160 gennaio 2012 ocietà dei oncerti Il mondo della musica classica è spesso considerato impettito e polveroso... Abbiamo svolto una piccola inchiesta tra i giovani, musicisti e non, sempre con l’obbiettivo di allargare la nostra attività ad un pubblico più vasto e capire come “attirare” i ragazzi ai concerti . Numerose sono le iniziative delle organizzazioni musicali e delle orchestre un po’ in tutto il mondo. Prove aperte, biglietti a prezzo ridotto, eventi particolari nelle scuole. Purtroppo in Italia appare tutto più difficile, e questo a nostro avviso è dovuto alla mancanza di educazione musicale fin dalla tene- Giovanissimi musicisti ra età. Anche tra gli artisti si sviluppano iniziative volte a coinvolgere i giovani e giovanissimi, spiegare loro la musica, dare informazioni sugli strumenti musicali, sui compositori. Lang Lang, il pianista cinese di 29 anni, marchio globale il cui nome appare su merchandising, strumenti, cuffie e walk-man digitali, porta avanti da anni una missione: riavvicinare la musica classica ai giovani con ogni mezzo possibile. Oggi è apprezzato nelle sale da concerto di tutto il mondo ma allo stesso tempo ha sempre mantenuto un atteggiamento giocoso. La sua nuova trovata è far vedere (e sentire) la musica classica in 3D: « Tutto pur di allargare il pubblico della grande musica…». «Avatar ha cambiato l’industria del cinema, è vero. Ma io sono sempre stato un fan del 3D, fin da piccolo, da quando ho visto i primi tentativi in questo campo a Disneyland. Ho sempre desiderato applicare questo modo di vedere alla musica classica perché è perfetto per mostrare quanto è dinamica. Le mani che si muovono sulla tastiera sembrano quasi uscire dallo schermo. Non è vero che la classica è un’arte antitecnologica, per chi suona un solo strumento come me, forse la tecnologia è meno necessaria rispetto alla musica pop, soprattutto per l’incisione. Ma Leonard Bernstein e von Karajan usavano già mezzi moderni per fare musica, e oggi molti teatri stanno cercando nuovo pubblico facendo live streaming dei concerti». Al di là dei progetti e degli sforzi di tutti, ci interessava capire cosa può attirare un giovane ad ascoltare oppure a suonare un brano di Mozart, Chopin o Beethoven. Abbiamo chiesto ad un gruppo di liceali che hanno partecipato al concerto del pianista Sergey Koudriakov dello scorso 23 novembre di raccontare la loro esperienza, dettata da un desiderio spontaneo e non suggerita o imposta dai docenti. Davide, Oliviero e Marco ci dicono anche a nome dei loro amici: “Siamo studenti al quinto anno del liceo scientifico Vittorio Veneto, come la maggioranza dei nostri compagni siamo legati allo studio delle materie scientifiche, e verso di esso indirizzeremo la nostra futura carriera universitaria. Comunque la musica classica ha esercitato un certo fascino su di noi, in qualche caso nonostante ascolti saltuari, per alcuni tramite lo studio del pianoforte. Abbiamo colto l’occasione di assistere ad un concerto per piano di brani di balletto Russo spontaneamente e con curiosità. In sala ci siamo purtroppo riconosciuti come gli unici giovani, e questo è un peccato perchè l’ascolto si è rivelato molto interessante e coinvolgente. Siamo sicuri che molti nostri coetanei potrebbero restare affascinati Lang Lang con un giovanissimo pianista come noi dalla musica se solo ci fossero più stimoli, più occasioni. Infatti non ci è stata necessaria una specifica preparazione all’ascolto per godere della musica che ci è stata proposta. In fondo la classica, pur essendo profondamente diversa dalla musica moderna, può suscitare emozioni allo stesso modo, se le si porge l’orecchio con interesse. È per questo che speriamo di poter assistere a nuovi concerti in futuro.” 1 E cosa pensano i giovani che invece studiano e si sacrificano affinchè la Musica possa essere la loro professione? Può la classica essere “hip”, all’ultima moda? Gloria Campaner, 25 anni, pianista, già ospite in più occasioni della Società dei Concerti, con impegni importanti a livello internazionale per i prossimi mesi, un CD in uscita con una importante casa discografica ci dice: “Credo che il desiderio di bellezza sia insito in ogni giovane e che tutti i ragazzi desiderino esperienze forti e esculsive. Si tratta di creare le condizioni perchè i giovani conoscano anche la musica classica che è meravigliosa e offre bellezze straordinarie e sensazioni che lasciano il segno per tutta la vita. E’ hip tutto ciò che trasmette energia, e non conosco nessuno che resista alla scarica di adrenalina che comunica, ad esempio, il finale dell’appassionata o della quinta sinfonia di Beethoven o della Sagra della primavera di Stravinskij. Anche perchè le invenzioni proposte da questi capolavori del passato offrono continuamente ad ogni lettura nuove scoperte e contenuti sempre attuali mentre alcune new entry del pop fresche di giornata invecchiano in poche ore.” E ci colleghiamo all’etimologia di HIP che non esprime una qualità precisa ma uno stato, un modo di essere che può essere diverso in relazione al periodo, ed è proprio questa la peculiarità della musica classica, è sempre Hip, indipendentemente dal momento!!!” Francesca Dego, altro eccezionale talento italiano, in una recente interevista dice che alcuni ragazzi hanno il timore di essere “giudicati” se propongono di andare a un concerto di musica classica. Il costo del biglietto poi è spesso una scusa, l’entrata per la discoteca è più cara. Il paradosso è che ci sono sempre più giovani che Gloria Campaner si dedicano alla musica in maniera seria e sempre meno giovani che la ascoltano. In questo momento il livello dei giovani musicisti è altissimo: forse, non è mai stato così alto. “Per me l’ unico modo per accostarmi ai miei coetanei è far capire loro la mia passione per la musica, parlarne. Non è vero che i giovani siano “chiusi” alla Classica: è un fatto di non conoscenza. Tanti ragazzi, dopo aver ascoltato per la prima volta un concerto, mi dicono: “Non pensavo che mi piacesse tanto”. Enrica Ciccarelli I “Nostri” Artisti Simone Lamsma La giovane violinista olandese ci ha inviato questo breve scritto dopo il suo debutto a Milano del 9 novembre scorso. Per l’occasione è stata la solista nel Concerto di Khachaturjan con l’orchestra Sinfonica di Lucerna. 28 novembre 2011 - Greetings from Hong Kong! Vorrei dire a tutto il pubblico di Milano che è stato un immenso piacere suonare in Sala Verdi con l’Orchestra Sinfonica di Lucerna e il Maestro James Gaffigan. Suonare per un pubblico così caloroso e nella vostra bella città è stato meraviglioso. Grazie! Dopo Milano sono stata in Spagna per una lunga tournée e sono ora in Hong Kong per alcuni concerti con la Hong Kong Philharmonic e il maestro Jaap van Zweden. Suoneremo il concerto di Britten che è uno dei miei brani preferiti. Dopo questo viaggio tornerò finalmente a casa, in Olanda. Suonerò con la Gelder Orkest e successivamente viaggerò in Brasile, a San Paolo (per il concerto di Shostakovich, un altro dei miei concerti preferiti che suonerò con il Maestro Yan Pascal Tortelier). Probabilmente quando il pubblico milanese leggerà queste mie brevi righe, sarà da poco passato il Natale, che spero di trascorrere con la mia famiglia. Vorrei concludere dicendo che, specialmente dopo l’accoglienza in Sala Verdi, non vedo l’ora di avere l’occasione di tornare a Milano e suonare per voi, in recital o con orchestra, non è importante….ciò che più desidero è continuare a fare ciò che amo, e mi sento fortunata per questo. La Musica è la mia vita. Grazie ancora per avermi invitato a Milano e per la perfetta organizzazione. A presto, spero! Carissimi saluti. Simone 2 The Day After..... con JoAnn Falletta Francesca Bragagnolo ha incontrato la direttrice d’orchestra americana JoAnn Falletta il giorno dopo il concerto in Sala Verdi a Milano. Una chiacchierata informale dopo un grande successo e una performance convincente di altissima qualità. JoAnn Falletta, è una personalità carismatica che coniuga dolcezza, sensibilità e determinazione. Il pubblico milanese le ha dedicato lunghi applausi calorosi, segnando un debutto importante per questa musicista dalle chiare origini italiane. Infatti i suoi nonni emigrarono nel secolo scorso dalla Sicilia a New York. Anche il programma del concerto milanese ruotava intorno all’Italia con Verdi, il Paganini di uno straordinario Zosi, Elgar In the South – Alassio e il Capriccio Italiano di Stravinsky. Francesca Bragagnolo e JoAnn Falletta Ci può parlare della sua esperienza con la SWD Philhar- monie? La mia esperienza con SWD e il violinista Edoardo Zosi è stata molto soddisfacente e fonte di ispirazione. SWD è un’orchestra eccellente che ha suonato con molta musicalità e dedizione. Edoardo Zosi è un artista estremamente dotato, profondo e appassionato; in futuro lo attende una grande carriera. E’ stato il suo debutto a Milano. Come considera il pub- blico Italiano e il pubblico della Fondazione Società dei Concerti? Il pubblico di Milano è stato molto affettuoso con me e io ho davvero apprezzato il loro benvenuto, specialmente perché si trattava del mio primo concerto a Milano. Hanno ascoltato attenti e rapiti la SWD e il solista e hanno particolarmente gradito il nostro bis di Mascagni. Abbiamo notato un suono molto morbido dell’orchestra e un’interpretazione personale e allo stesso tempo coinvolgente. Qual è il lavoro del direttore d’orchestra che sta dietro ad un buon concerto? Il direttore deve dare all’orchestra una chiara interpretazione della musica, ma al tempo stesso deve ascoltare l’orchestra e lasciare spazio anche al talento e alle inclinazioni individuali dei singoli musicisti. Per me è sempre affascinante scoprire il suono e la musicalità di una nuova orchestra e creare un’interpretazione che metta in piena luce i musicisti di questa orchestra. Lei è direttore musicale stabile di due grandi orchestre negli USA: qual è il segreto di una così lunga collaborazione con lo stesso gruppo di musicisti? Negli Stati Uniti è molto importante stabilire una forte relazione fra l’orchestra e la comunità e aiutare i musicisti ad avere successo sia come gruppo che come individui. Un’orchestra è davvero come una famiglia e il direttore deve creare un’atmosfera tale per cui l’eccellenza possa fiorire e manifestarsi. Il mondo musicale è oggi cambiato: si dà molta impor- tanza anche all’immagine, alle pubbliche relazioni, contatti con sponsor e pubblico. In qualche modo questo nuoce all’attività più strettamente artistica di un musicista? L’etica e l’integrità di un artista deve sempre venire al primo posto e i musicisti hanno l’obbligo di studiare, imparare e sviluppare la loro personalità artistica. Ma negli USA è anche diventato imprescindibile imparare a comunicare verbalmente il nostro amore per la musica con i nostri sponsor e i nostri sostenitori. Dobbiamo sviluppare anche queste importanti relazioni affinché la nostra orchestra possa avere anche le possibilità materiali per continuare a fare musica. E’ riuscita a visitare Milano? Le piace la città? Ho molto apprezzato il tempo trascorso a Milano - le persone così interessanti, il cibo delizioso, Il Duomo, la Galleria, il Conservatorio, i musei e le belle boutiques - Sono solo dispiaciuta di non aver avuto più tempo a disposizione! Quando pensa di tornare a dirigere in Italia? Spero di avere la possibilità di tornare in Italia molto presto!! Quali sono i suoi progetti futuri? Avrò a breve concerti negli Stati Uniti, in Polonia, Germania, Croazia, Inghilterra e Irlanda. Sto per incidere con Naxos un disco con musiche di Gershwin, Duke Ellington e Ernest Moeran. E in ultimo sono molto emozionata di dirigere per la prima volta la Sinfonia di Mahler n.8 la prossima primavera. JoAnn Falletta in Sala Verdi 3 Il Questionario Yoko Kikuchi, pianista Risponde Yoko Kikuchi, pianista giapponese di grande charme e sensibilità che debutta a Milano in recital mercoledì 8 febbraio 2012 Quando ha iniziato a studiare musica? Ho iniziato lo studio del pianoforte all’età di 4 anni. Quando ha capito che sarebbe diventata una concerti- sta professionista? Ho sempre sognato e desiderato di diventare una concertista professionista da quando ho iniziato lo studio del pianoforte. Non so spiegare come mai, ma ho sempre “sentito” che un giorno sarei diventata una concertista. Berlino. Qual è il luogo più strano dove ha tenuto un concerto? Un festival privato di musica in Toscana organizzato da un produttore di vini. Ho suonato in una cantina stretta e lunga circondata da diversi barili di vino. C’era un’atmosfera speciale e molto divertente, ma è stata un’esperienza molto bella. Quale concerto della sua carriera ricorda maggiormente? Nell’estate 2003 ho suonato al Festival di Salisburgo per una Mozart Matinée con l’orchestra Mozarteum Salzburg diretta dal Maestro Ivor Bolton. E’ stata un’ esperienza bellissima e unica. Quale opera desidera suonare in concerto e non l’ha an- cora fatto? Le Variazioni Goldberg di Bach e il secondo concerto per pianoforte e orchestra di Bartok La sua città preferita Non posso sceglierne una...... Venezia è fuori dal mondo, Imola è la mia seconda casa, Roma un sogno, e poi il sole e il mare di Sicilia.. la Toscana è un paradiso…Insomma avrete capito che sono innamorata dell’Italia! E la mia prossima scoperta sarà Milano , che ancora non conosco bene. Il suo libro preferito Mi piacciono moltissimo i libri di Haruki Murakami (uno scrittore giapponese), tanto che ho letto quasi tutti suoi libri. Il suo poeta preferito Yoko Kikuchi Qual è l’incontro che le ha cambiato la vita? Ci sono stati tanti incontri bellissimi che mi hanno portato dove sono..E’ stato fondamentale l’ incontro con il maestro Franco Scala a Imola e con la maestra Kiyoko Tanaka con cui ho studiato in Giappone. Loro mi hanno consentito di percepire e vedera la bellezza e l’emozione della Musica. E spero ancora di poter vivere tanti incontri sorprendenti!!! 4 Se non avesse fatto la musicista cosa avrebbe desiderato fare nella vita? Assolutissimamente la ballerina classica !!! Andare a vedere balletti è la mia passione quando sono a Non ho ancora letto abbastanza per affermare quale sia il mio poeta preferito; sicuramente per ciò che conosco adesso mi piace molto Johann Wolfgang von Goethe. Il suo film preferito Le pagine della nostra vita e Il Postino. Il suo pubblico preferito? Naturalmente il pubblico italiano!!! Ci parli del programma che ha scelto per il suo concerto in Sala Verdi Durante gli ultimi 13 anni ho avuto la fortuna di suonare molta musica di Mozart. Mozart e la sua musica sono diventati una parte della mia vita, e sono molto felice per questo. Ho scelto la sonata KV297: molto gioiosa e umoristica per iniziare una serata importante. Poi ho voluto omaggiare un compositore del mio Paese, il compositore giapponese (morto nel 1996) Toru Takemitsu. Credo che l’ astmosfera della sua musica si possa accompagnare bene con la musica di Mozart. Dopo Takemitsu suonerò, sempre di Mozart, la sonata in la minore che è completamente opposta alla sonata in do maggiore dell’inizio del programma. Così si possono mostrare due sentimenti differenti del compositore salisburghese. Dopo l’intervallo suonerò gli studi sinfonici di Schumann. Un’opera infinitamente grande per me. In questa occasione eseguirò la prima edizione del 1837. Ciò che più mi affascina è la possibilità di creare ed approfondire suoni e timbri infiniti, quasi come un’orchestra, con un pianoforte e due sole mani….Vorrei sottolineare che eseguirò anche i 5 studi postumi perché ritengo che così l’opera 13 sia più completa. Per concludere vorrei dire che sono davero molto felice di suonare per La Società dei Concerti e di godere la musica insieme a voi ! 7° Concerto Serie Smeraldo Mercoledì 8 febbraio 2012 – ore 21 Pianista YOKO KIKUCHI Programma W.A.Mozart Sonata n.1 in do magg. K 279 T.Takemitsu Rain Tree Sketch W.A.Mozart Sonata n.8 in la min. K 310 R.Schumann Studi Sinfonici op.13 I “Nostri” Artisti Philharmonie Südwestfalen Il concerto del 12 ottobre è stata un’occasione molto particolare: tre debutti a Milano in un’unica serata. La Philharmonie Südwestfalen, il direttore Dirk Kaftan e la pianista lituana Martyna Jatkauskaite. Riceviamo e volentieri pubblichiamo un breve testo che ci ha inviato il sovrintendente dell’orchestra Prof. Gernot Wojnarowicz. La Philharmonie Südwestfalen si è sentita molto onorata dall’invito a Milano per inaugurare la stagione concertistica della Società dei Concerti. Il programma è stato concordato più di tre anni fa: il « classico » del repertorio sinfonico – la sinfonia n.9 di Dvorák – e il 3° concerto per pianoforte e orchestra di Prokofev. La combinazione si spiega facilmente poiché questo concerto per pianoforte è stato rappresentato per la prima volta a New York, proprio come la Sinfonia dal nuovo mondo. Il concerto di Milano è stato un’occasione fantastica per tutti i musicisti di presentarsi La Philharmonie Südwestfalen davanti ad un pubblico internazionale. La durante le prove in Sala Verdi nostra filosofia è quella di rappresentare ogni concerto con tutta l’energia necessaria affinchè le idee del compositore possano raggiungere e provocare le emozioni del pubblico. Siamo molto felici perchè pensiamo che anche a Milano abbiamo raggiunto il nostro obbiettivo. La Philharmonie Südwestfalen è una delle orchestre della Renania Settentrionale-Vestfalia con sede a Siegen, una cittadina a sud di Dortmund e ad est di Colonia. Anche per il nostro pubblico, appassionato di musica, abbiamo proposto lo stesso programma di Milano due giorni dopo l’impegno italiano, integrandolo con Central Park In The Dark di Charles Ives, uno studio per archi sulla New York quieta e notturna, intervallato da brevi episodi jazz. Come detto, la parte solistica del concerto di Prokofiev era affidata alla giovane pianista lituana Martyna Jatkauskaite, scritturata appositamente dal vostro direttore artistico Enrica Ciccarelli. E’ stato un pò un «blind date», noi non conoscevamo Martyna, ma già il primo incontro in Westfalia è stato splendido. Martyna Jatkauskaite si è presentata come una pianista che padroneggia l’energia ritmica e l’immensa sfida tecnica grazie alla sua musicalità. Il concerto in Germania è stato anche registrato dalla WDR, ed è stato un successo sensazionale. Basti dire che la pianista, come bis, dopo il momumentale Terzo di Prokofiev, ha eseguito, dopo numerose chiamate e applausi fragorosi, l’allegro precipitato della Settima Sonata per pianoforte di Prokofiev! Per concludere, vorrei ringraziare la vostra organizzazione per la meravigliosa opportunità di esibirci a Milano, il pubblico per l’accoglienza calorosa e competente e tutti voi perchè è stata una positiva e felice occasione di crescita per la nostra orchestra. 5 L’Angolo di Alessandra di Alessandra Chiodi Daelli …nata a Roma, studia pianoforte e si laurea in lettere antiche con specializzazione in storia dell’arte alla LUMSA della sua città. Si trasferisce a Milano dove si occupa da sempre di arte, antiquariato e musica. Assidua frequentatrice delle più importanti sale da concerto di tutta Europa è amica personale di alcuni grandi artisti. (foto Giovanni Gastel) “Maestri”, mai come oggi abbiamo bisogno di maestri, noi ma soprattutto le nuove generazioni. Maestri nella musica ma non solo, Maestri di etica, di filosofia, di economia. avuto la gioia di conoscerlo personalmente in svariate occasioni sia pubbliche che private, è la sua grande gentilezza d’animo da grande signore, quella urbana sensibilità che risiede nella grande semplicità. Badura-Skoda incarna l’ideale della scuola viennese che si rivela, secondo me, nella misura. Le sue esecuzioni di grandi classici come Mozart, Beethoven e Schubert sono modellate nel rispetto della tradizione. Personalmente trovo il suo Schubert emozionante nell’accezione della trasmissione di un pathos senza mai scendere nella commiserazione e nell’effetto. È stata una gioia riascoltarlo e rivederlo e da questa emozione è nata la riflessione sulla figura del maestro, sia musicalmente, che civilmente. Paul Badura Skoda con Alessandra Chiodi Apro con questa riflessione il nuovo anno, una riflessione che è anche una preghiera, abbiamo bisogno di maestri, la nostra società ne ha bisogno. Dobbiamo ritrovare l’umiltà di imparare, di ascoltare, di seguire un maestro, di avere fiducia in lui per poter migliorare. Nella storia ci sono sempre stati maestri, ora nella nostra contemporaneità sembrano spariti, dissolti. Sono rimasti purtroppo solo quelli “cattivi” che invece di placare e far riflettere seminano il seme dell’odio e della confusione. Meno male che almeno nel mondo della musica di maestri ce ne sono molti e voglio ricordare con emozione ed affetto il maestro Badura-Skoda che ha aperto la nostra stagione. Lui incarna il meglio della figura del maestro che raffiguro idealmente nella mia immaginazione. Esperienza, conoscenza, sentimento, civile socialità e la voglia di comunicare tutto questo alle nuove generazioni; come un dono ricevuto di cui però non si è l’ultimo destinatario ma un tramite in un ideale linea di tradizione del sapere. La figura di Badura-Skoda è leggendaria, non vi è nulla da aggiungere, la sua biografia parla da sola. La sola cosa che posso aggiungere, per avere 6 Paul Badura Skoda con Edoardo Zosi Per concludere sul concetto di maestro, Edoardo Zosi ne ha avuti veramente tanti di bravi maestri. La sua esecuzione del concerto di Paganini è stata a dir poco fantastica, tanto bravo che non mi sono neanche emozionata vedendolo così maturo e padrone di questo brano quasi mitico! Nei prossimi mesi ci attendono molti altri grandi interpreti, da Buchbinder ad Accardo fino al grande Radu Lupu e un graditissimo ritorno, Claudio Scimone e i Solisti Veneti, evviva!!! Un sincero augurio a voi tutti cari abbonati per il nuovo anno che inizia. Guida all’Ascolto Il pianista Boris Berezowsky eseguirà la rara sonata in mi minore op 25 nr 2 “Night Wind” di Nikolai Medtner in occasione del suo recital in Sala Verdi il 22 febbraio 2012 (Serie Rubino). Nikolai Medtner (Mosca, 5 gennaio 1880 – Londra, 13 novembre 1951) è uno dei più grandi compositori di musica pianistica del sec. XX. Stilisticamente può essere considerato un tardo romantico, vicino per certi aspetti ai connazionali e contemporanei Rachmaninov e Skrjabin e al teutonico Brahms. Fortemente influenzato della lettura della musica di Wagner, realizza un linguaggio musicale personale, che conduce a un’interazione dialettica fra tradizione europea e tradizione russa, innestando caratteristiche armonico-melodiche vicine all’area tedesca (Schumann-Brahms). Lasciò l’Unione Sovietica nel 1921, stabilendosi dapprima a Berlino e dal 1936 a Londra. Nikolai Medtner La sua produzione non è molto conosciuta; solo l’interesse che le ha dedicato alla fine degli anni Cinquanta il pianista Emil Gilels l’ha parzialmente salvata dall’oblio, in cui ancora oggi, specialmente in Italia, permane. Gode invece di una certa fama in America, Inghilterra e Germania. Ha composto dodici Sonate per pianoforte. Sono generalmente molto difficili e il loro carattere oscilla fra il drammatico e il lirico, spesso molto interiorizzato. Sono concepite formalmente in maniera diversa: in tre o quattro movimenti separati, come l’op. 5 in fa minore, o collegati fra loro, come testimoniano l’op. 22 in sol minore e la “Sonata-ballata” op. 27 in fa diesis maggiore. Ve ne sono in un solo movimento (vedi la triade dell’op. 11) e pagine di profondità brahmsiana come l’op. 22. La più ambiziosa e significativa, considerata la più gran- de composizione per pianoforte dei tempi moderni, è la “Sonata in mi minore, op. 25 n. 2”, nota come “Night Wind”. Assai significativi, ai fini di comprendere le peculiarità di Medtner, sono l’”Introduzione. Andante con moto” e l’”Allegro molto sfrenatamente. Presto”. Questa musica è dominata da un’esigenza di densità armonica, di pienezza sonora e di lirica, quanto a volte sofferta, cantabilità. Va riconosciuta a questa Sonata una ricchezza di scrittura e una varietà di atteggiamenti espressivi che non si ritrovano nelle composizioni coeve. Questa composizione sfrutta notevolmente le possibilità intrinseche dello strumento, mettendo in evidenza le doti tecniche ed espressive dell’interprete. E’ una pagina colma di passione, forza e fascino e oggigiorno non può essere ignorata. (A. Cima) Boris Berezowsky Il Pungolo Editore: Fondazione La Società dei Concerti Direttore Responsabile: Gabriele Zosi Redazione a cura di: Enrica Ciccarelli, Alberto Cima C.so di Porta Vittoria, 18 - 20122 Milano Tel. 0267493160 e.mail:[email protected] hanno collaborato a questo numero: Alessandra Chiodi Daelli, Anna Roncoroni, Francesca Bragagnolo 7 Gli “Incontri Musicali” Dopo la serata di gala del 3 ottobre con il Maestro Badura Skoda, continuano i concerti degli Incontri Musicali che da questo anno si tengono presso l’Auditorium Gaber del Grattacielo Pirelli. Il pubblico ha risposto positivamente al cambiamento della sala (dalla Sala Puccini al Gaber) cogliendone l’accessibilità, la bellezza (è stata progettata da Giò Ponti), la comodità delle sedie, la bravura degli interpreti. Abbiamo raccolto un paio di testimonianze di giovani pianisti che hanno suonato in recital nelle scorse settimane. Giovanni Alvino,26 anni in recital al Gaber il 7 novembre 2011. Di recente ho avuto la possibilità di potermi esibire ancora una volta per la Società dei Concerti. E’ sempre un piacere esibirsi per quel pubblico straordinario che ormai mi porto nel cuore, molto educato ed attento ma ancor di più inavvertibile, accogliendomi calorosamente e mettendomi a mio agio durante le mie esecuzioni. Il tutto questa volta è stato contornato da un Auditorium di grande impatto scenico con un’acustica ideale che si presta perfettamente allo svolgimento di un concerto, di meno non si può dire del prestigioso Steinway dal suono caldo e pastoso in condizioni magistrali e inappuntabili. Il tutto è stato possibile grazie ad un’organizzazione impeccabile, gentilezza e disponibilità che qualsiasi artista non può che notare e apprezzare. Colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta la Società dei Concerti per il sostegno che dà alla Musica, ai giovani musicisti e per il notevole impegno col quale porta avanti la sua attività. Grazie, Giovanni Leonardo Colafelice, 16anni, in recital al Gaber il 17 ottobre 2011 E’ con grande gioia che ho partecipato al concerto organizzato dalla “Società dei concerti” nell’ Auditorium “G. Gaber” di Milano. La sala è molto bella e dotata di un’acustica perfetta. Il pianoforte, di qualità ottima, mi ha fatto sentire davvero a mio agio perché mi ha dato la possibilità di trasmettere al pubblico ogni minima colorazione dei brani. Per tutta la durata della mia esibizione gli ascoltatori sono rimasti attenti e rispettosi. Alla fine del concerto sono stati in tanti a complimentarsi con me e io mi sentivo gratificato perché sui loro volti scoprivo soddisfazione e ammirazione. Ringrazio di cuore gli 8 organizzatori. Per me è una realtà da non dimenticare e sono felice di tornarvi prossimamente. Con affetto,Leonardo I Concerti da gennaio a marzo: 5° Concerto - Lunedì 9 gennaio 2012, ore 21 Violinista Elsa Martignoni Pianista Luigi Palombi W.A.Mozart, L.van Beethoven, F.Kreisler, E.Grieg 6° Concerto - Lunedì 16 gennaio 2012, ore 21 Chitarrista Cinzia Milani M.D.Pujol, A.Ramirez, A.Piazzolla, Jacinto Chiclana, G.Sanz, O.R.Casares, I.Albeniz,. 7° Concerto - Lunedì 23 gennaio 2012, ore 21 Pianista Valentina Dzhegnaradze W.A.Mozart, F.Mendelssohn,F.Liszt. 8° Concerto - Lunedì 30 gennaio 2012, ore 21 Fisarmonicista Marco Valenti J.S.Bach, G.Rossini, C.M. Weber, A.Khachaturian, , A.Piazzolla, F.Chopin, N.Paganini, G.Bizet, W.A.Mozart, F.Liszt. 9° Concerto - Lunedì 6 febbraio 2012, ore 21 Violinista Lino Megni Pianista Nazareno Aversa L.van Beethoven, C.Franck. 10° Concerto - Lunedì 13 febbraio 2012, ore 21 Pianista Marino Nahon W.A.Mozart, J.Brahms, R.Schumann, F.Schubert. 11° Concerto - Lunedì 20 febbraio 2012, ore 21 Quartetto Mirus L.van Beethoven, F.Schubert. 12° Concerto - Lunedì 27 febbraio 2012, ore 21 Pianista Gianluca Imperato L.van Beethoven, A.Skrjabin, F.Liszt. 16° Concerto - Lunedì 26 marzo 2012, ore 21 Violinista Giulio Menichelli Programma J.S.Bach, N.Paganini. 13° Concerto - Lunedì 5 marzo 2012, ore 21 Violinista Sara Zeneli Pianista Stefania Rota F.Schubert, F.Chopin, H.Wieniawski, F.Kreisler, F.Liszt, N.Paganini. 14° Concerto - Lunedì 12 marzo 2012, ore 21 Pianista Claudio Soviero F.Chopin, R.Schumann. 15° Concerto - Lunedì 19 marzo 2012, ore 21 Arpista Monica Turoni D.Scarlatti, A.Bax, N.Rota, J.M. Damase, C. Walter-Khune. La Posta de il Pungolo Potete inviare le vostre lettere per mail: [email protected] oppure direttamente alla Redazione presso la sede della Fondazione: Corso di Porta Vittoria, 18 - 20122 Milano Gentile Dottor Mormone, sono una fedele frequentatrice del “Conservatorio”….ora con grande piacere sto frequentando la nuova sala dell’Auditorium Gaber per gli Incontri Musicali. Grazie sempre, per il suo lavoro di competenza e professionalità che permette a tanti amanti della musica di partecipare a deliziosi concerti! Vivissime cordialità Maddalena Ferri Tedeschi ___________________ Mercoledi 30 novembre u.s. durante l’intervallo del concerto una signora ha avuto un mancamento probabilmente dovuto al caldo eccessivo nel settore in alto della Sala Verdi. Sarebbe cosa gradita avere una temperatura più accettabile. Comunque molto bello il concerto, complimenti, sono un vecchio abbonato. Cordiali saluti. Luciano Gaudenzi Abbiamo ricevuto alcune lettere come quella del Signor Gaudenzi. Come già detto in altre occasioni, la Fondazione La Società dei Concerti “fruisce” della Sala Verdi in quanto organizzatrice di concerti. Ciò vuol dire che la Sala viene regolarmente presa in “affitto” dal Conservatorio. Abbiamo più volte segnalato il problema della climatizzazione della Sala, pur non potendo agire in modo diretto per risolvere il problema. La Sala Verdi ha purtroppo una centralina vecchia per la climatizzazione che non consente di regolare in modo conveniente la temperatura. Siamo già intervenuti per modificare per quanto possibile la regolazione del vecchio impianto e consentire un migliore ascolto. ___________________ Vorrei sapere se riproporrete la collaborazione per i concerti a Santa Flavia Palermo. Avevo partecipato ad uno dei concerti durante il mio soggiorno siciliano e l’atmosfera era davvero meravigliosa, il luogo di grande fascino e la bravura degli interpreti straordinaria. Grazie Emilio Zollini Speriamo di poter ripetere l’esperienza dell’anno passato. Certamente il momento attuale non ci consente di pensare con “leggerezza” e in modo ottimistico. Ma riconosciamo che anche durante una breve vacanza estiva poter ascoltare dei validi interpreti in un contesto diverso è sicuramente un’opportunità importante. La bellezza del resort Domina di Santa Flavia aiuta anche l’ispirazione dei musicisti. Gli artisti che si sono esibiti l’anno passato hanno vissuto un’esperienza unica. Parleremo con i responsabili di Domina per continuare il progetto comune. Informiamo il nostro pubblico che da Gennaio 2012 il costo dei programmi di sala sarà di 2 euro in Sala Verdi e 1 euro per i concerti dell’Auditorium Gaber. 9 Vorrei congratularmi con voi per l’opportunità che avete offerto al pubblico di ascoltare la meravigliosa orchestra di strumenti tradizionali cinesi. E’ stato un concerto davvero unico, poter ascoltare strumenti così diversi dai nostri eppure carichi di fascino, le sonorità erano davvero particolari ma molto coinvolgenti. Grazie di cuore e una domanda: ci verrà offerta ancora la possibilità di ascoltare la China Broadcasting Chinese Orchestra? Giovanni Mergola La China Broadcasting Chinese Orchestra è la migliore orchestra di tradizione cinese al mondo. Siamo molto felici di essere riusciti a portare a compimento l’impresa di portarla in Italia con il suo direttore stabile e la solista Jang Kemei. Parliamo di impresa perchè non è stato facile organizzare nel dettaglio il viaggio e il soggiorno per novantacinque musicisti! Anche l’organizzazione del programma, che fosse un omaggio ai nostri due Paesi, è stata particolare; inoltre vi era chiaramente anche una difficoltà di comunicazione (solo pochi musicisti e persone dello staff parlano inglese...). Ma l’esperienza, seppur faticosa è stata soddisfacente. Ringraziamo qui tutto lo staff della Società dei Concerti che ci ha aiutato notevolmente ed è stato fondamentale per la realizzazione del concerto ! Riportiamo un articolo che è apparso su uno dei principali quotidiani cinesi e diffuso dalla maggiore agenzia di stampa cinese riguardante il concerto a Milano della CBCO. L’intervista è a cura di Marzia De Giuli, giornalista italiana che lavora in Cina, e parla, tra l’altro, un perfetto cinese! Feature: Orchestra acquaints Milan with Chinese musical traditions 10 MILAN, November 17 (Xinhua) A Chinese state orchestra staged a show here on Wednesday night which enabled locals to savor the country’s profound and unique musical traditions. The state-level China Broadcasting Chinese Orchestra presented music from both China and the West, including As the Moon Rises, Deep Night, The Northwestern Suite, and arrangements from operas Turandot, Cavalleria Rusticana and Boheme. The two-hour concert, held at renowned Milan Conservatory, was organized by “Societa dei Concerti”, a Milan-based foundation whose main goal is to make both music lovers and common spectators acquainted with the best musical talents from all over the world. “This was the first time that Milan hosted the China Broadcasting Chinese Orchestra” and it was a rare occasion for many Italians to approach to such a different musical tradition, Enrica Ciccarelli, an Italian concert pianist and artistic director of the foundation told Xinhua. She added that the performance of well-known pieces of Western opera arranged with Chinese traditional instruments was “a precious homage paid by the Chinese orchestra to its Italian public”, which proves Chinese people’s deep love and understanding of Western musical tradition. “Not only the Chinese enchanting music aroma expresses some of the characteristics of the country’s deep culture, but is also able to propose an innovative key to the reading of Western melodies,” Ciccarelli added. To the Orchestra’s conductor Pang Kapang, playing for a Western audience was not an obstacle at all, as “the language of music directly speaks to feelings, which are the same all over the world, “ he said. “I have performed various times abroad, both in Europe and in the States, and I have experienced that all Western communities cherish very much the orchestra’s arrival and its performance,” he also said adding that foreign spectators are usually very curious about instrument they have never seen before. “I am trying to understand how this instrument works,” said an elderly woman while carefully observing some erhu leaning on the stage during the concert intermission. Besides her, other tens of spectators approached to the stage during the intermission to look closely at the Chinese traditional instruments. “What is its name again?” a man asked his wife while pointing a pipa. He told Xinhua that he was very impressed by the orchestra’s unique spiritual musical realm, which sounded like a human voice, especially referring to the erhu performance of soloist Jiang Kemei. “Tonight I feel pleasantly surprised,” said a well-known oenologist, Giuseppe Colombo, who was at the concert with two friends. “I had never seen these instruments before, which are capable to catch atmospheres that were not so easy for me to immediately understand, but that brought me closer to such a fascinating culture,” he said. “In fact, I am sure that this performance deepened understanding and friendship between the two peoples,”he added. The over 90 Chinese musicians are to perform in another Italian northern city, Novara, on Thursday night. Gli Indispensabili e I Consiglidi.... di Alberto Cima I Consigli … Critico Musicale Gli Indispensabili … Questo cd rende omaggio al grande violinista italiano Renato De Barbieri (Genova, 1920 – Trento, 1991), un musicista oggi ingiustamente dimenticato, che ebbe il suo momento di maggior splendore artistico e discografico negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento. Proprio negli anni Cinquanta De Barbieri effettuò una serie di registrazioni per la HMV che, riproposte oggi in un accurato remastering digitale realizzato dalla Idis partendo dagli LP originali, ne rivelano tutto il talento di virtuoso e di interprete, assai evidente non solo in pagine come “Le Streghe” di Paganini e la “Tzigane” di Ravel, ma anche nella “Sonata n. 1 in fa minore, op. 80” di Prokofiev, capolavoro musicale del sec. XX. Il cd è completato da composizioni minori, ma non per questo meno significative, quali “Hora staccato” di Dinicu, “Sicilienne” di von Paradis, “Guitarre op. 45 n. 2” di Moszkowski, “Alt Wien” di Castelnuovo-Tedesco, “Romanza op. 94 n. 2” di Schumann, “La Capricieuse” di Elgar, “Melodia ebraica op. 33” di Achron e “Polonaise brillante, op. 4” di Wieniawski. Enfant prodige, Renato De Barbieri si cimenta con estrema disinvoltura in un programma di ampio respiro non solo virtuosistico, ma anche lirico-espressivo. La somma bravura solistica riesce a superare agevolmente tanto i passaggi tecnici quanto quelli cantabili con la medesima cristallina purezza. Si apprezzano il suadente vibrato, l’intonazione perfetta, il movimento d’arco elastico e sicuro, il fraseggio di luminosa intensità. Renato De Barbieri può essere considerato un romantico, forse l’ultimo dei romantici. Per tutta la vita si è accostato alla musica con umiltà, amore e grande rispetto. Unitamente alla straordinaria figura artistica, non si può ignorare l’uomo, generoso e sensibile. Durante la guerra aiutò un gruppo di ebrei deportati, che gli furono sempre riconoscenti. Lo accompagna in queste registrazioni storiche con estrema eleganza, grazia e raffinatezza Tullio Macoggi, il partner pianistico di una vita. Renato De Barbieri The Historical HMV Recordings 1956 IDIS, 6622 La ventinovenne pianista napoletana Mariangela Vacatello è ormai entrata, con pieno merito, nel panorama internazionale del concertismo, tanto da essere considerata uno dei nostri più acclamati talenti. Le sue esecuzioni suscitano sempre un notevole interesse. Ne è un chiaro esempio la recente edizione discografica, per conto dell’etichetta “Brilliant Classics”, dei dodici “Etudes d’exécution trascendante” di Liszt. Questi studi lisztiani possono essere considerati l’alfa e l’omega della suprema tecnica pianistica. “Al di là dello scopo didattico che, in ogni modo, non può riguardare che pianisti esperti – come ha scritto Jean Dupart – essi costituiscono un vero fuoco d’artificio di colori e di ritmi, una sbalorditiva sintesi delle possibilità espressive del pianoforte”. Un ordine tonale razionale (tonica, relativo minore, sottodominante) regola la successione degli studi. Di carattere generalmente eroico o drammatico sconfinano, a volte, verso la poesia più intima e profonda. E’ un’opera concettualmente molto profonda e tecnicamente di notevole difficoltà, intrisa di sperimentalismo. Per eseguire questi pezzi non è sufficiente un semplice esecutore, ma un interprete a tutti gli effetti, sensibile e raffinato, come dimostra di essere Mariangela Vacatello. E’ dotata di una tecnica eccellente, che fa sembrare i passaggi più ardui di estrema facilità. Non cede mai alla tentazione di un’inutile esibizione, appariscente e muscolare, ma interpreta e sottolinea le intenzioni del compositore in maniera convincente e coinvolgente, mai personale, bensì attenendosi allo spirito lisztiano. Sa cogliere con meticolosità ogni sfumatura. La sua interpretazione, veramente esemplare, entra nel “cuore” e non la si dimentica. Quasi contemporaneamente a questa, degli “Etudes” di Liszt, sempre per l’etichetta “Brilliant Classics”, è stata pubblicata l’interpretazione di Michele Campanella, di concezione diametralmente opposta. Se il Liszt di Campanella appare essenzialmente analitico, quello di Mariangela è più morbido e sognante e sembra privilegiare 11 il sentimento e l’espressività. Proprio per questi motivi siamo particolarmente affascinati dall’interpretazione appassionata di Mariangela. Liszt Etudes d’exécution trascendante Mariangela Vacatello, pianoforte Brilliant Classics, 94250 I Consigli … 12 Le opere più popolari di Ottorino Respighi (1879-1936) appartengono alla cosiddetta “Trilogia romana” (“Fontane di Roma”, 1916; “Pini di Roma”, 1924; “Feste romane”, 1928) unitamente a “Gli uccelli, suite per piccola orchestra” (1927) e “Antiche Danze e Arie per liuto” (1917/1931), libera trascrizione per orchestra. Meno note, ma non per questo meno significative nell’ambito della produzione respighiana, sono le composizioni contenute in questo cd prodotto dalla “Naxos”: “Vetrate di chiesa” (1927), “Impressioni brasiliane” (1927) e “Rossiniana” (1925). Le impressioni dedicate alle “Vetrate di chiesa” costituiscono un ampio affresco sinfonico di notevole impegno strumentale. Una tecnica brillante si amalgama con un lirismo intenso e pregnante. Il musicista si è ispirato a quattro “vetrate” che descrivono altrettanti episodi religiosi: “La fuga in Egitto”, “S. Michele Arcangelo”, “Il mattutino di S. Chiara” e “S. Gregorio Magno”. In questa partitura si riscontra l’impiego di arcaici modi liturgici, dando luogo ad armonie che richiamano la modalità del canto cristiano. Concezione per certi aspetti paragonabile a quelle del coetaneo Ildebrando Pizzetti. “Impressioni brasiliane” è nato dalle emozioni scaturite in seguito al viaggio in Brasile del musicista assieme alla moglie Elsa. Respighi sembra trattare qui la cultura brasiliana da un punto di vista impressionistico. Mentre nei primi due movimenti (“Tropical Night” e “Butantan”) emerge un’atmosfera misteriosa e tenebrosa, nell’ultimo (“Song and Dance”) spicca un tripudio di colori e ritmo. Di stampo neoclassico “Rossiniana”, che prende a modello la musica di Rossini, in cui appare l’abilità di orchestratore del compositore bolognese, soprattutto nel breve “Intermezzo”, che brilla come un piccolo gioiello. Inevitabile il richiamo alla “Tarantella”. Tutti gli elementi timbrici e dinamici contenuti nelle tre composizioni sono stati magnificamente sottolineati dalla direzione di JoAnn Falletta alla guida dell’autorevole “Buffalo Philarmonic Orchestra”. La sua lettura regala consapevoli bagliori di tagliente incisività, colori e iridescenze timbriche ricercate. E’ esemplarmente padrona delle situazioni. Una donna che dirige con sicurezza e determinazione, curando ogni dettaglio. La sua interpretazione non è inferiore a quella di Geoffrey Simon (“Vetrate di chiesa”), Antal Dorati (“Impressioni brasiliane”) ed Ernest Ansermet (“Rossiniana”). Ottorino Respighi Church Windows Brazilian Impressions Rossiniana Buffalo Philarmonic Orchestra JoAnn Falletta Naxos, NAX 8.557711 Il Dvd de il Pungolo a cura di Alberto Cima Il fulcro del programma contenuto in questo pregevole dvd è dato dal “Doppio Concerto per pianoforte, violoncello e orchestra” (“Romantic Offering”) del compositore russo Rodion Shchedrin (1932), dedicato ai due interpreti, Martha Argerich e Mischa Maisky, eseguito in prima mondiale e prodotto in dvd da “Accentus Music”. Si tratta di una registrazione live effettuata il 9/10 febbraio 2011 nella Concert Hall del KKL di Lucerna con la Luzerner Sinfonieorchester diretta per l’occasione da Neeme Järvi. E’ una composizione interessante, di estrema difficoltà tecnica, soprattutto per il pianoforte, che si caratterizza per il suo tono austero e per un lirismo particolare, specialmente nel primo movimento (“Moderato quasi Andantino”), il cui tema è annunciato dal pianoforte. Non è una pagina avanguardistica, ma non è neppure essenzialmente legata alla tradizione. E’ un’opera “sui generis”, tesa a scoprire nuove sonorità, che merita la massima attenzione. Ineguagliabile l’interpretazione dei due solisti, dedicatari del Doppio Concerto. Martha Argerich fornisce un pianismo scintillante ed espressivo, potente e incalzante, molto inventivo nella timbrica e nella dinamica, una tecnica eccezionale. Mischa Maisky offre un suono profondo, un fraseggio ricco di tensione, un vibrato intenso e appassionato, un tecnicismo inappuntabile e momenti di vera estasi sonora. La loro classe si fa apprezzare pienamente per lo stile interpretativo, che ha i tratti decisivi nel fraseggio vivissimo, nella flessibilità ritmica e nella finezza timbrica. Un’espressione romanticamente vibrante traspare nella “Sonata in la maggiore” (versione per violoncello e pianoforte) di Franck, che trova in Martha Argerich e Mischa Maisky due interpreti favolosi. Al pianoforte è destinato un ruolo impegnativo con momenti di grande virtuosismo; la parte del violoncello è assai appassionata. Personalissimo il suono di Mischa, lirico nei passi cantabili, preciso in quelli veloci nei quali si evidenzia la sua tecnica e il virtuosismo. Martha mostra una cura del suono molto attenta, un fraseggio trasparente e una seducente cantabilità. Un duo che fa commuovere. La medesima intensità espressiva di Martha e Mischa l’abbiamo ascoltata pochi mesi dopo questo concerto, nel mese di giugno a Lugano, nell’ambito del “Progetto Martha Argerich”. Il dvd è completato da due pagine orchestrali. In apertura lo “Scherzo capriccioso in re bemolle maggiore, op. 66” di Dvorak che costituisce un primo tentativo, da parte del compositore, di ritornare a un’espressione gioiosa dopo un periodo caratterizzato da forti crisi depressive in seguito alla morte S c fondazione la ocietàdei oncerti opera con il sostegno di della madre. In conclusione la “”Sinfonia n. 9 in mi bemolle maggiore, op. 70” di Shostakovich, piuttosto spensierata, ricca di “verve”, ispirata a una concezione neoclassica. L’interpretazione di Neeme Järvi, che ha registrato tutte e quindici le Sinfonie di Shostakovich per le etichette Chandos e DG, è poco incisiva e non è esente da qualche momento di ordinaria routine. Ottima, in ogni circostanza, la Luzerne Sinfonieorchester. Molto interessante il “bonus”: “Behind the Scenes of a World Premiere” (“Dietro le quinte di una Prima Mondiale”), in inglese (sottotitoli in inglese, tedesco e francese) comprendente l’intervista a Shchedrin e una clip durante le prove di Argerich, Maisky e Järvi. Martha Argerich & Mischa Maisky Luzerner Sinfonieorchester, Neeme Järvi Dvorak: Scherzo capriccioso, op. 66 Shchedrin: Doppio Concerto per pianoforte, violoncello e orchestra “Romantic Offering” (Prima Mondiale) Franck: Sonata per violoncello e pianoforte Shostakovich: Sinfonia n. 9 Recorded Live at the Concert Hall of KKL Luzern, 9/10 febbraio 2011 Accentus Music, ACC 20224 Potete seguirci su Facebook (Fondazione La Società dei Concerti) e su Twitter (Soconcerti) Soggetto riconosciuto di rilevanza regionale da Rgione Lombardia – Cultura 13 Le Partiture de il Pungolo “Ferdinando Sor: Studi scelti per chitarra” è il titolo del volume pubblicato dalle Edizioni Curci, dedicato alle musiche del grande chitarrista e compositore spagnolo, il più importante della prima metà dell’Ottocento, nella revisione e diteggiatura di Giovanni Podera e Giulio Tampalini. Gli Studi contenuti sono disposti in ordine progressivo di difficoltà per studenti dal primo al quinto corso e sono accompagnati da un cd audio con l’impeccabile esecuzione di tutti i brani interpretati da Giulio Tampalini, fra i migliori talenti della scuola chitarristica italiana. In appendice al volume vi è l’”Introduzione e Variazioni op. 9 sull’aria “O cara armonia” dal “Flauto Magico” di Mozart”, uno dei capolavori più amati, apprezzati ed eseguiti del repertorio chitarristico ottocentesco. Per la pubblicazione delle composizioni sono state consultate, in mancanza di manoscritti autografi, le edizioni originali del sec. XIX (Meissonnier, Milhouse, Pacini, Simrock). La revisione è stata effettuata nel rispetto rigoroso delle I Libri de il Pungolo 14 “Lezioni private” è la nuova collana di guide all’ascolto, ideata e diretta da Filippo Michelangeli, proposta dalle Edizioni Curci. Ogni volume, con cd allegato, è dedicato a uno strumento musicale. Si rivolge non solo al grande pubblico degli appassionati, ma anche ai musicisti, agli studenti, docenti e professionisti del settore. Grazie a un linguaggio semplice e chiaro, ma appropriato, “Lezioni private” offre uno spazio di divulgazione musicale alla portata di tutti. L’onore di inaugurare la collana è toccato ad Angelo Gilardino con “La chitarra”. Le esecuzioni del cd allegato sono affidate ad Andrés Segovia. In questo volume l’autore, uno dei più importanti esponenti mondiali dello strumento a sei corde, narra con slancio narrativo e un linguaggio avvincente aneddoti e curiosità dei grandi compositori, da Aguado a Walton, mettendone in luce la personalità. Queste pagine offrono anche una guida all’ascolto delle ope- fonti originali. Per meglio evidenziare il rilievo polifonico delle varie parti sono state apportate alcune modifiche nella scrittura, che tuttavia non precludono le intenzioni del compositore. La diteggiatura della mano sinistra, spesso incompleta nell’originale, è stata aggiunta in maniera scrupolosa, adattandola a volte alla tecnica strumentale odierna. Per quanto concerne la mano destra il compositore ha dato indicazioni assai rare. Si tratta - sia per l’aspetto culturale sia per quello didattico - di un’opera altamente meritoria, che non mancherà di incontrare il favore degli studiosi e degli appassionati del mondo chitarristico. La fama di Fernando Sor (1778-1839) è legata, in particolare, all’attività concertistica esercitata soprattutto a Londra e Parigi. Per la chitarra ha lasciato un cospicuo repertorio (Sonate, Fantasie, Temi con variazioni, Studi) di impeccabile costruzione e di stile essenzialmente classico, che fa di lui uno dei massimi esponenti della musica per lo strumento a sei corde. (A.C.) Fernando Sor Studi scelti per chitarra in appendice Introduzione e Variazioni op. 9 su un tema di Mozart Revisione e diteggiatura di Giovanni Podera e Giulio Tampalini libro con musiche + cd allegato Edizioni Curci, Milano 2010 re chitarristiche più importanti e significative: dal celeberrimo “Concerto di Aranjuez” di Rodrigo alla trascrizione della “Ciaccona” di Bach, dal “Concerto del Sur” di Ponce agli “Studi” di Villa-Lobos. Viene valorizzata la figura di Paganini, considerato un diabolico virtuoso del violino, ma altrettanto abile nell’esporre delicate linee melodiche, che privatamente amava dilettarsi a suonare la chitarra, strumento da lui adorato. “Pur essendo popolare – scrive Angelo Gilardino nell’Introduzione – la chitarra vede misconosciuta la sua più grande ricchezza: un repertorio plurisecolare che giace ai margini della storia della musica, non a causa di giudizi motivati, ma per pura e semplice ignoranza. Vorrei con questo libro – sottolinea l’autore – gettare un po’ di luce sulle figure e sulle opere di musicisti che hanno speso il loro talento nel dar vita a un repertorio ricco e multiforme, dei cui peculiari valori il mondo musicale dovrebbe alfine coscienziosamente prendere atto e del cui viatico spirituale l’umanità ha, di questi tempi, un estremo bisogno”. Il volume è preceduto dalla prefazione di Emilia Segovia, vedova del leggendario chitarrista. (A.C.) Angelo Gilardino La chitarra pp. 240 - € 18 (libro + cd) Edizioni Curci, Milano 2010 A Tavola con il Pungolo le ricette musicali di Anna Roncoroni …appassionata di cucina dall’età di tre anni, con sperimentazioni casalinghe per la gioia di parenti e amici, crea per i lettori del Pungolo alcune ricette musicali, frutto delle sue esperienze in alcuni importanti ristoranti lombardi e della sua passione per il biologico. Cucina con preferenza torte e primi piatti, seguendo la stagionalità dei prodotti e acquistando nei mercati locali . Buon appetito! ZUPPA DI LENTICCHIE UMBRE CON PANE DI MATERA 500 gr di lenticchie umbre 1 + ½ litro di acqua 350 gr di passata di pomodoro 4 fette di pane di matera cotto in forno a legna 1 cipolla 1 costa di sedano 1 carota 1 spicchio di aglio olio, sale e pepe rosa q.b. Sciacquare le lenticchie in acqua fredda. Fare un battuto con carote, sedano, cipolla e aglio e stufarlo in un tegame, preferibilmente di coccio, a fuoco dolce per qualche minuto e aggiungere poco per volta le lenticchie mescolando continuamente. Unire infine l’acqua e il pomodoro e terminare la cottura (30/40 minuti circa). Ultimate il piatto con una fetta di pane passato in forno caldo per pochi minuti, un giro d’olio extra vergine di oliva e una generosa macinata di pepe rosa. 15 Un saluto da Aleksandar Madzar Quando sono coinvolto nel progetto di un”integrale” come suonare tutte le sonate di Beethoven per violino, tutti gli studi di Debussy o TUTTE le partite di Bach, il lavoro ha un aspetto davvero interessante: i molteplici elementi di tutti i brani convergono in un processo che qualche volta mi fa venire in mente la fisica nucleare. I brani stessi diventano parte di una sorta di reazione a catena, e quando tutto va per il meglio l’interprete riceve un aiuto per l’interpretazione della partita numero 1 dalle partite 2,3,4,5 e 6; così come la partita 2 lo riceve dalle partite 1,3,4,5 e 6 e così di seguito. Improvvisamente tu non sei più da solo a lavorare e suonare, per così dire. (Poi se il concerto sarà un buon concerto o meno, è un’altra questione, poiché ogni performance è il risultato di molteplici fattori, così come non ci sono due giorni nella nostra vita che siano identici). A parte questo, è per me sempre una gioia suonare a Milano, questa metropoli così affascinante e frenetica, una vera calamita per il talento e l’ambizione. Mi fa tornare alla mente la mia città d’elezione, Bruxelles, infatti è da una parte una città vittima del proprio successo, ma dall’altra un luogo che può offrire moltissimo per un visitatore curioso ed informato . Un caro saluto e a presto Aleksandar Madzar 9° Concerto Serie Smeraldo Mercoledì 7 marzo 2012 – ore 21 Pianista ALEXANDAR MADZAR Programma J.S.Bach, Le Sei Partite 16