gennaio 2012 - Fondazione La Società dei Concerti

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il Pungolo notiziario della
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gennaio 2012
ocietà dei
oncerti
Il mondo della musica classica è spesso considerato impettito e polveroso...
Abbiamo svolto una piccola inchiesta tra i giovani, musicisti e non, sempre con l’obbiettivo di allargare la nostra attività ad un pubblico più vasto e capire come “attirare” i ragazzi ai concerti . Numerose sono le iniziative
delle organizzazioni musicali e delle orchestre un po’ in
tutto il mondo. Prove aperte, biglietti a prezzo ridotto,
eventi particolari nelle scuole. Purtroppo in Italia appare tutto più difficile, e questo a nostro avviso è dovuto alla mancanza di educazione musicale fin dalla tene-
Giovanissimi musicisti
ra età. Anche tra gli artisti si sviluppano iniziative volte
a coinvolgere i giovani e giovanissimi, spiegare loro la
musica, dare informazioni sugli strumenti musicali, sui
compositori. Lang Lang, il pianista cinese di 29 anni,
marchio globale il cui nome appare su merchandising,
strumenti, cuffie e walk-man digitali, porta avanti da
anni una missione: riavvicinare la musica classica ai
giovani con ogni mezzo possibile. Oggi è apprezzato
nelle sale da concerto di tutto il mondo ma allo stesso
tempo ha sempre mantenuto un atteggiamento giocoso.
La sua nuova trovata è far vedere (e sentire) la musica
classica in 3D: « Tutto pur di allargare il pubblico della
grande musica…». «Avatar ha cambiato l’industria del
cinema, è vero. Ma io sono sempre stato un fan del 3D,
fin da piccolo, da quando ho visto i primi tentativi in
questo campo a Disneyland. Ho sempre desiderato applicare questo modo di vedere alla musica classica perché è perfetto per mostrare quanto è dinamica. Le mani
che si muovono sulla tastiera sembrano quasi uscire dallo schermo. Non è vero che la classica è un’arte antitecnologica, per chi suona un solo strumento come me, forse la tecnologia è meno necessaria rispetto alla musica
pop, soprattutto per l’incisione. Ma Leonard Bernstein
e von Karajan usavano già mezzi moderni per fare musica, e oggi molti teatri stanno cercando nuovo pubblico
facendo live streaming dei concerti».
Al di là dei progetti e degli sforzi di tutti, ci interessava
capire cosa può attirare un giovane ad ascoltare oppure
a suonare un brano di Mozart, Chopin o Beethoven.
Abbiamo chiesto ad un gruppo di liceali che hanno partecipato al concerto del pianista Sergey Koudriakov
dello scorso 23 novembre di raccontare la loro esperienza, dettata da un desiderio spontaneo e non suggerita
o imposta dai docenti. Davide, Oliviero e Marco ci dicono anche a nome dei loro amici: “Siamo studenti al
quinto anno del liceo scientifico Vittorio Veneto, come
la maggioranza dei nostri compagni siamo legati allo
studio delle materie scientifiche, e verso di esso indirizzeremo la nostra futura carriera universitaria. Comunque la musica classica ha esercitato un certo fascino su
di noi, in qualche caso nonostante ascolti saltuari, per
alcuni tramite lo studio del pianoforte. Abbiamo colto l’occasione di assistere ad un concerto per piano di
brani di balletto Russo spontaneamente e con curiosità.
In sala ci siamo purtroppo riconosciuti come gli unici
giovani, e questo è un peccato perchè l’ascolto si è rivelato molto interessante e coinvolgente. Siamo sicuri
che molti nostri coetanei potrebbero restare affascinati
Lang Lang con un
giovanissimo pianista
come noi dalla musica se solo ci fossero più stimoli, più
occasioni. Infatti non ci è stata necessaria una specifica
preparazione all’ascolto per godere della musica che ci è
stata proposta. In fondo la classica, pur essendo profondamente diversa dalla musica moderna, può suscitare
emozioni allo stesso modo, se le si porge l’orecchio con
interesse. È per questo che speriamo di poter assistere a
nuovi concerti in futuro.”
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E cosa pensano i giovani che invece studiano e si sacrificano affinchè la Musica possa essere la loro professione?
Può la classica essere “hip”, all’ultima moda?
Gloria Campaner, 25 anni, pianista, già ospite in più occasioni della Società dei Concerti, con impegni importanti a livello internazionale per i prossimi mesi, un CD
in uscita con una importante casa discografica ci dice:
“Credo che il desiderio di bellezza sia insito in ogni giovane e che tutti i ragazzi desiderino esperienze forti e
esculsive. Si tratta di creare le condizioni perchè i giovani conoscano anche la musica classica che è meravigliosa e offre bellezze straordinarie e sensazioni che lasciano
il segno per tutta la vita. E’ hip tutto ciò che trasmette
energia, e non conosco nessuno che resista alla scarica di
adrenalina che comunica, ad esempio, il finale dell’appassionata o della quinta sinfonia di Beethoven o della
Sagra della primavera di Stravinskij. Anche perchè le
invenzioni proposte da questi capolavori del passato offrono continuamente ad ogni lettura nuove scoperte e
contenuti sempre attuali mentre alcune new entry del
pop fresche di giornata invecchiano in poche ore.”
E ci colleghiamo all’etimologia di HIP che non esprime
una qualità precisa ma uno stato, un modo di essere che
può essere diverso in relazione al periodo, ed è proprio
questa la peculiarità della musica classica, è sempre
Hip, indipendentemente dal momento!!!”
Francesca Dego, altro eccezionale talento italiano, in
una recente interevista dice che alcuni ragazzi hanno
il timore di essere “giudicati” se propongono di andare
a un concerto di musica classica. Il costo del biglietto
poi è spesso una scusa, l’entrata per la discoteca è più
cara. Il paradosso è che ci sono sempre più giovani che
Gloria Campaner
si dedicano alla musica in maniera seria e sempre meno
giovani che la ascoltano. In questo momento il livello
dei giovani musicisti è altissimo: forse, non è mai stato
così alto. “Per me l’ unico modo per accostarmi ai miei
coetanei è far capire loro la mia passione per la musica,
parlarne. Non è vero che i giovani siano “chiusi” alla
Classica: è un fatto di non conoscenza. Tanti ragazzi,
dopo aver ascoltato per la prima volta un concerto, mi
dicono: “Non pensavo che mi piacesse tanto”.
Enrica Ciccarelli
I “Nostri” Artisti
Simone Lamsma
La giovane violinista olandese ci ha inviato questo breve scritto dopo il suo debutto a Milano del 9 novembre scorso.
Per l’occasione è stata la solista nel Concerto di Khachaturjan con l’orchestra Sinfonica di Lucerna.
28 novembre 2011 - Greetings from Hong Kong!
Vorrei dire a tutto il pubblico di Milano che è stato un immenso piacere
suonare in Sala Verdi con l’Orchestra Sinfonica di Lucerna e il Maestro
James Gaffigan. Suonare per un pubblico così caloroso e nella vostra
bella città è stato meraviglioso. Grazie!
Dopo Milano sono stata in Spagna per una lunga tournée e sono ora
in Hong Kong per alcuni concerti con la Hong Kong Philharmonic e il
maestro Jaap van Zweden. Suoneremo il concerto di Britten che è uno
dei miei brani preferiti. Dopo questo viaggio tornerò finalmente a casa,
in Olanda. Suonerò con la Gelder Orkest e successivamente viaggerò in
Brasile, a San Paolo (per il concerto di Shostakovich, un altro dei miei
concerti preferiti che suonerò con il Maestro Yan Pascal Tortelier).
Probabilmente quando il pubblico milanese leggerà queste mie brevi righe,
sarà da poco passato il Natale, che spero di trascorrere con la mia famiglia.
Vorrei concludere dicendo che, specialmente dopo l’accoglienza in Sala
Verdi, non vedo l’ora di avere l’occasione di tornare a Milano e suonare
per voi, in recital o con orchestra, non è importante….ciò che più desidero è continuare a fare ciò che amo, e mi sento fortunata per questo. La
Musica è la mia vita.
Grazie ancora per avermi invitato a Milano e per la perfetta organizzazione. A presto, spero! Carissimi saluti.
Simone
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The Day After.....
con JoAnn Falletta
Francesca Bragagnolo ha incontrato la direttrice d’orchestra americana JoAnn Falletta il giorno dopo il
concerto in Sala Verdi a Milano. Una chiacchierata informale dopo un grande successo e una performance
convincente di altissima qualità. JoAnn Falletta, è una
personalità carismatica che coniuga dolcezza, sensibilità e determinazione. Il pubblico milanese le ha dedicato
lunghi applausi calorosi, segnando un debutto importante per questa musicista dalle chiare origini italiane.
Infatti i suoi nonni emigrarono nel secolo scorso dalla
Sicilia a New York. Anche il programma del concerto
milanese ruotava intorno all’Italia con Verdi, il Paganini di uno straordinario Zosi, Elgar In the South – Alassio e il Capriccio Italiano di Stravinsky.
Francesca Bragagnolo e JoAnn Falletta
Ci può parlare della sua esperienza con la SWD Philhar-
monie?
La mia esperienza con SWD e il violinista Edoardo Zosi
è stata molto soddisfacente e fonte di ispirazione. SWD è
un’orchestra eccellente che ha suonato con molta musicalità e dedizione. Edoardo Zosi è un artista estremamente
dotato, profondo e appassionato; in futuro lo attende una
grande carriera.
E’ stato il suo debutto a Milano. Come considera il pub-
blico Italiano e il pubblico della Fondazione Società dei
Concerti?
Il pubblico di Milano è stato molto affettuoso con me e io
ho davvero apprezzato il loro benvenuto, specialmente perché si trattava del mio primo concerto a Milano. Hanno
ascoltato attenti e rapiti la SWD e il solista e hanno particolarmente gradito il nostro bis di Mascagni.
Abbiamo notato un suono molto morbido dell’orchestra e un’interpretazione personale e allo stesso tempo
coinvolgente. Qual è il lavoro del direttore d’orchestra
che sta dietro ad un buon concerto?
Il direttore deve dare all’orchestra una chiara interpretazione della musica, ma al tempo stesso deve ascoltare l’orchestra e lasciare spazio anche al talento e alle inclinazioni
individuali dei singoli musicisti.
Per me è sempre affascinante scoprire il suono e la musicalità di una nuova orchestra e creare un’interpretazione che
metta in piena luce i musicisti di questa orchestra.
Lei è direttore musicale stabile di due grandi orchestre
negli USA: qual è il segreto di una così lunga collaborazione con lo stesso gruppo di musicisti?
Negli Stati Uniti è molto importante stabilire una forte
relazione fra l’orchestra e la comunità e aiutare i musicisti ad avere successo sia come gruppo che come individui.
Un’orchestra è davvero come una famiglia e il direttore
deve creare un’atmosfera tale per cui l’eccellenza possa fiorire e manifestarsi.
Il mondo musicale è oggi cambiato: si dà molta impor-
tanza anche all’immagine, alle pubbliche relazioni, contatti con sponsor e pubblico. In qualche modo questo
nuoce all’attività più strettamente artistica di un musicista?
L’etica e l’integrità di un artista deve sempre venire al primo posto e i musicisti hanno l’obbligo di studiare, imparare e sviluppare la loro personalità artistica.
Ma negli USA è anche diventato imprescindibile imparare a comunicare verbalmente il nostro amore per la musica
con i nostri sponsor e i nostri sostenitori. Dobbiamo sviluppare anche queste importanti relazioni affinché la nostra orchestra possa avere anche le possibilità materiali per
continuare a fare musica.
E’ riuscita a visitare Milano? Le piace la città?
Ho molto apprezzato il tempo trascorso a Milano - le persone così interessanti, il cibo delizioso, Il Duomo, la Galleria, il Conservatorio, i musei e le belle boutiques - Sono solo
dispiaciuta di non aver avuto più tempo a disposizione!
Quando pensa di tornare a dirigere in Italia?
Spero di avere la possibilità di tornare in Italia molto presto!!
Quali sono i suoi progetti futuri?
Avrò a breve concerti negli Stati Uniti, in Polonia, Germania, Croazia, Inghilterra e Irlanda. Sto per incidere con
Naxos un disco con musiche di Gershwin, Duke Ellington
e Ernest Moeran. E in ultimo sono molto emozionata di
dirigere per la prima volta la Sinfonia di Mahler n.8 la
prossima primavera.
JoAnn Falletta in Sala Verdi
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Il Questionario
Yoko Kikuchi, pianista
Risponde Yoko Kikuchi, pianista giapponese di grande charme e sensibilità che debutta a Milano in recital
mercoledì 8 febbraio 2012
Quando ha iniziato a studiare musica?
Ho iniziato lo studio del pianoforte all’età di 4 anni.
Quando ha capito che sarebbe diventata una concerti-
sta professionista?
Ho sempre sognato e desiderato di diventare una concertista professionista da quando ho iniziato lo studio del pianoforte.
Non so spiegare come mai, ma ho sempre “sentito” che un
giorno sarei diventata una concertista.
Berlino.
Qual è il luogo più strano dove ha tenuto un concerto?
Un festival privato di musica in Toscana organizzato da
un produttore di vini.
Ho suonato in una cantina stretta e lunga circondata da
diversi barili di vino.
C’era un’atmosfera speciale e molto divertente, ma è stata
un’esperienza molto bella.
Quale concerto della sua carriera ricorda maggiormente?
Nell’estate 2003 ho suonato al Festival di Salisburgo per
una Mozart Matinée con l’orchestra Mozarteum Salzburg
diretta dal Maestro Ivor Bolton. E’ stata un’ esperienza
bellissima e unica.
Quale opera desidera suonare in concerto e non l’ha an-
cora fatto?
Le Variazioni Goldberg di Bach e il secondo concerto per
pianoforte e orchestra di Bartok
La sua città preferita
Non posso sceglierne una...... Venezia è fuori dal mondo,
Imola è la mia seconda casa, Roma un sogno, e poi il sole
e il mare di Sicilia.. la Toscana è un paradiso…Insomma
avrete capito che sono innamorata dell’Italia!
E la mia prossima scoperta sarà Milano , che ancora non
conosco bene.
Il suo libro preferito
Mi piacciono moltissimo i libri di Haruki Murakami
(uno scrittore giapponese), tanto che ho letto quasi tutti
suoi libri.
Il suo poeta preferito
Yoko Kikuchi
Qual è l’incontro che le ha cambiato la vita?
Ci sono stati tanti incontri bellissimi che mi hanno portato
dove sono..E’ stato fondamentale l’ incontro con il maestro
Franco Scala a Imola e con la maestra Kiyoko Tanaka con
cui ho studiato in Giappone. Loro mi hanno consentito di
percepire e vedera la bellezza e l’emozione della Musica. E
spero ancora di poter vivere tanti incontri sorprendenti!!!
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Se non avesse fatto la musicista cosa avrebbe desiderato
fare nella vita?
Assolutissimamente la ballerina classica !!!
Andare a vedere balletti è la mia passione quando sono a
Non ho ancora letto abbastanza per affermare quale sia il
mio poeta preferito; sicuramente per ciò che conosco adesso
mi piace molto Johann Wolfgang von Goethe.
Il suo film preferito
Le pagine della nostra vita e Il Postino.
Il suo pubblico preferito?
Naturalmente il pubblico italiano!!!
Ci parli del programma che ha scelto per il suo concerto
in Sala Verdi
Durante gli ultimi 13 anni ho avuto la fortuna di suonare molta musica di Mozart. Mozart e la sua musica sono
diventati una parte della mia vita, e sono molto felice per
questo. Ho scelto la sonata KV297: molto gioiosa e umoristica per iniziare una serata importante.
Poi ho voluto omaggiare un compositore del mio Paese,
il compositore giapponese (morto nel 1996) Toru Takemitsu. Credo che l’ astmosfera della sua musica si possa
accompagnare bene con la musica di Mozart.
Dopo Takemitsu suonerò, sempre di Mozart, la sonata in
la minore che è completamente opposta alla sonata in do
maggiore dell’inizio del programma. Così si possono mostrare due sentimenti differenti del compositore salisburghese.
Dopo l’intervallo suonerò gli studi sinfonici di Schumann.
Un’opera infinitamente grande per me. In questa occasione eseguirò la prima edizione del 1837. Ciò che più mi
affascina è la possibilità di creare ed approfondire suoni e
timbri infiniti, quasi come un’orchestra, con un pianoforte
e due sole mani….Vorrei sottolineare che eseguirò anche i
5 studi postumi perché ritengo che così l’opera 13 sia più
completa.
Per concludere vorrei dire che sono davero molto felice di
suonare per La Società dei Concerti e di godere la musica
insieme a voi !
7° Concerto
Serie Smeraldo
Mercoledì 8 febbraio 2012 – ore 21
Pianista YOKO KIKUCHI
Programma
W.A.Mozart Sonata n.1 in do magg. K 279
T.Takemitsu Rain Tree Sketch
W.A.Mozart Sonata n.8 in la min. K 310
R.Schumann Studi Sinfonici op.13
I “Nostri” Artisti
Philharmonie Südwestfalen
Il concerto del 12 ottobre è stata un’occasione molto particolare: tre debutti a Milano in un’unica serata. La Philharmonie Südwestfalen, il direttore Dirk Kaftan e la pianista lituana Martyna Jatkauskaite. Riceviamo e volentieri pubblichiamo un breve testo che ci ha inviato il sovrintendente dell’orchestra Prof. Gernot Wojnarowicz.
La Philharmonie Südwestfalen si è sentita molto onorata dall’invito a Milano per
inaugurare la stagione concertistica della
Società dei Concerti.
Il programma è stato concordato più di tre
anni fa: il « classico » del repertorio sinfonico – la sinfonia n.9 di Dvorák – e il 3° concerto per pianoforte e orchestra di Prokofev.
La combinazione si spiega facilmente poiché
questo concerto per pianoforte è stato rappresentato per la prima volta a New York,
proprio come la Sinfonia dal nuovo mondo.
Il concerto di Milano è stato un’occasione
fantastica per tutti i musicisti di presentarsi
La Philharmonie Südwestfalen
davanti ad un pubblico internazionale. La
durante le prove in Sala Verdi
nostra filosofia è quella di rappresentare
ogni concerto con tutta l’energia necessaria
affinchè le idee del compositore possano raggiungere e provocare le emozioni del pubblico. Siamo molto felici perchè
pensiamo che anche a Milano abbiamo raggiunto il nostro obbiettivo.
La Philharmonie Südwestfalen è una delle orchestre della Renania Settentrionale-Vestfalia con sede a Siegen, una
cittadina a sud di Dortmund e ad est di Colonia. Anche per il nostro pubblico, appassionato di musica, abbiamo
proposto lo stesso programma di Milano due giorni dopo l’impegno italiano, integrandolo con Central Park In
The Dark di Charles Ives, uno studio per archi sulla New York quieta e notturna, intervallato da brevi episodi
jazz. Come detto, la parte solistica del concerto di Prokofiev era affidata alla giovane pianista lituana Martyna
Jatkauskaite, scritturata appositamente dal vostro direttore artistico Enrica Ciccarelli. E’ stato un pò un «blind
date», noi non conoscevamo Martyna, ma già il primo incontro in Westfalia è stato splendido. Martyna Jatkauskaite si è presentata come una pianista che padroneggia l’energia ritmica e l’immensa sfida tecnica grazie alla sua musicalità. Il concerto in Germania è stato anche registrato dalla WDR, ed è stato un successo sensazionale. Basti dire
che la pianista, come bis, dopo il momumentale Terzo di Prokofiev, ha eseguito, dopo numerose chiamate e applausi
fragorosi, l’allegro precipitato della Settima Sonata per pianoforte di Prokofiev!
Per concludere, vorrei ringraziare la vostra organizzazione per la meravigliosa opportunità di esibirci a Milano, il
pubblico per l’accoglienza calorosa e competente e tutti voi perchè è stata una positiva e felice occasione di crescita
per la nostra orchestra.
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L’Angolo
di Alessandra
di Alessandra Chiodi Daelli
…nata a Roma, studia pianoforte e si laurea in lettere antiche con specializzazione in storia dell’arte alla LUMSA della sua città. Si trasferisce a Milano
dove si occupa da sempre di arte, antiquariato e musica.
Assidua frequentatrice delle più importanti sale da concerto di tutta Europa è
amica personale di alcuni grandi artisti.
(foto Giovanni Gastel)
“Maestri”, mai come oggi abbiamo bisogno di maestri,
noi ma soprattutto le nuove generazioni. Maestri nella
musica ma non solo, Maestri di etica, di filosofia, di economia.
avuto la gioia di conoscerlo personalmente in svariate
occasioni sia pubbliche che private, è la sua grande gentilezza d’animo da grande signore, quella urbana sensibilità che risiede nella grande semplicità. Badura-Skoda
incarna l’ideale della scuola viennese che si rivela, secondo me, nella misura. Le sue esecuzioni di grandi classici come Mozart, Beethoven e Schubert sono modellate
nel rispetto della tradizione. Personalmente trovo il suo
Schubert emozionante nell’accezione della trasmissione
di un pathos senza mai scendere nella commiserazione
e nell’effetto. È stata una gioia riascoltarlo e rivederlo e
da questa emozione è nata la riflessione sulla figura del
maestro, sia musicalmente, che civilmente.
Paul Badura Skoda con Alessandra Chiodi
Apro con questa riflessione il nuovo anno, una riflessione
che è anche una preghiera, abbiamo bisogno di maestri,
la nostra società ne ha bisogno. Dobbiamo ritrovare l’umiltà di imparare, di ascoltare, di seguire un maestro, di
avere fiducia in lui per poter migliorare.
Nella storia ci sono sempre stati maestri, ora nella nostra
contemporaneità sembrano spariti, dissolti. Sono rimasti purtroppo solo quelli “cattivi” che invece di placare
e far riflettere seminano il seme dell’odio e della confusione. Meno male che almeno nel mondo della musica di
maestri ce ne sono molti e voglio ricordare con emozione
ed affetto il maestro Badura-Skoda che ha aperto la nostra stagione. Lui incarna il meglio della figura del maestro che raffiguro idealmente nella mia immaginazione.
Esperienza, conoscenza, sentimento, civile socialità e la
voglia di comunicare tutto questo alle nuove generazioni; come un dono ricevuto di cui però non si è l’ultimo
destinatario ma un tramite in un ideale linea di tradizione del sapere. La figura di Badura-Skoda è leggendaria, non vi è nulla da aggiungere, la sua biografia parla
da sola. La sola cosa che posso aggiungere, per avere
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Paul Badura Skoda con Edoardo Zosi
Per concludere sul concetto di maestro, Edoardo Zosi ne
ha avuti veramente tanti di bravi maestri. La sua esecuzione del concerto di Paganini è stata a dir poco fantastica, tanto bravo che non mi sono neanche emozionata
vedendolo così maturo e padrone di questo brano quasi
mitico! Nei prossimi mesi ci attendono molti altri grandi interpreti, da Buchbinder ad Accardo fino al grande
Radu Lupu e un graditissimo ritorno, Claudio Scimone
e i Solisti Veneti, evviva!!!
Un sincero augurio a voi tutti cari abbonati per il nuovo
anno che inizia.
Guida all’Ascolto
Il pianista Boris Berezowsky eseguirà la rara sonata in mi minore op 25 nr 2 “Night Wind” di Nikolai Medtner in occasione del suo recital in Sala Verdi il 22 febbraio 2012 (Serie Rubino).
Nikolai Medtner (Mosca, 5 gennaio 1880 – Londra, 13
novembre 1951) è uno dei più grandi compositori di musica pianistica del sec. XX. Stilisticamente può essere
considerato un tardo romantico, vicino per certi aspetti
ai connazionali e contemporanei Rachmaninov e Skrjabin e al teutonico Brahms. Fortemente influenzato della
lettura della musica di Wagner, realizza un linguaggio
musicale personale, che conduce a un’interazione dialettica fra tradizione europea e tradizione russa, innestando caratteristiche armonico-melodiche vicine all’area
tedesca (Schumann-Brahms). Lasciò l’Unione Sovietica
nel 1921, stabilendosi dapprima a Berlino e dal 1936 a
Londra.
Nikolai Medtner
La sua produzione non è molto conosciuta; solo l’interesse che le ha dedicato alla fine degli anni Cinquanta
il pianista Emil Gilels l’ha parzialmente salvata dall’oblio, in cui ancora oggi, specialmente in Italia, permane. Gode invece di una certa fama in America, Inghilterra e Germania.
Ha composto dodici Sonate per pianoforte. Sono generalmente molto difficili e il loro carattere oscilla fra
il drammatico e il lirico, spesso molto interiorizzato.
Sono concepite formalmente in maniera diversa: in tre
o quattro movimenti separati, come l’op. 5 in fa minore,
o collegati fra loro, come testimoniano l’op. 22 in sol minore e la “Sonata-ballata” op. 27 in fa diesis maggiore.
Ve ne sono in un solo movimento (vedi la triade dell’op.
11) e pagine di profondità brahmsiana come l’op. 22. La
più ambiziosa e significativa, considerata la più gran-
de composizione per pianoforte dei tempi moderni, è la
“Sonata in mi minore, op. 25 n. 2”, nota come “Night
Wind”. Assai significativi, ai fini di comprendere le peculiarità di Medtner, sono l’”Introduzione. Andante con
moto” e l’”Allegro molto sfrenatamente. Presto”. Questa musica è dominata da un’esigenza di densità armonica, di pienezza sonora e di lirica, quanto a volte sofferta, cantabilità. Va riconosciuta a questa Sonata una
ricchezza di scrittura e una varietà di atteggiamenti
espressivi che non si ritrovano nelle composizioni coeve.
Questa composizione sfrutta notevolmente le possibilità intrinseche dello strumento, mettendo in evidenza le
doti tecniche ed espressive dell’interprete. E’ una pagina colma di passione, forza e fascino e oggigiorno non
può essere ignorata. (A. Cima)
Boris Berezowsky
Il Pungolo
Editore:
Fondazione La Società dei Concerti
Direttore Responsabile:
Gabriele Zosi
Redazione a cura di:
Enrica Ciccarelli, Alberto Cima
C.so di Porta Vittoria, 18 - 20122 Milano
Tel. 0267493160 e.mail:[email protected]
hanno collaborato a questo numero:
Alessandra Chiodi Daelli, Anna Roncoroni, Francesca
Bragagnolo
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Gli “Incontri Musicali”
Dopo la serata di gala del 3 ottobre con il Maestro Badura Skoda, continuano i concerti degli Incontri Musicali che da questo anno si tengono presso l’Auditorium
Gaber del Grattacielo Pirelli. Il pubblico ha risposto positivamente al cambiamento della sala (dalla Sala Puccini al Gaber) cogliendone l’accessibilità, la bellezza (è
stata progettata da Giò Ponti), la comodità delle sedie,
la bravura degli interpreti. Abbiamo raccolto un paio di
testimonianze di giovani pianisti che hanno suonato in
recital nelle scorse settimane.
Giovanni Alvino,26 anni
in recital al Gaber il 7 novembre 2011.
Di recente ho avuto la
possibilità di potermi
esibire ancora una volta
per la Società dei Concerti. E’ sempre un piacere
esibirsi per quel pubblico
straordinario che ormai
mi porto nel cuore, molto educato ed attento ma
ancor di più inavvertibile, accogliendomi calorosamente e mettendomi a mio
agio durante le mie esecuzioni. Il tutto questa volta è
stato contornato da un Auditorium di grande impatto
scenico con un’acustica ideale che si presta perfettamente allo svolgimento di un concerto, di meno non si può
dire del prestigioso Steinway dal suono caldo e pastoso
in condizioni magistrali e inappuntabili. Il tutto è stato
possibile grazie ad un’organizzazione impeccabile, gentilezza e disponibilità che qualsiasi artista non può che
notare e apprezzare. Colgo l’occasione per ringraziare
ancora una volta la Società dei Concerti per il sostegno
che dà alla Musica, ai giovani musicisti e per il notevole
impegno col quale porta avanti la sua attività.
Grazie, Giovanni
Leonardo Colafelice, 16anni,
in recital al Gaber il 17 ottobre 2011
E’ con grande gioia che ho
partecipato al concerto organizzato dalla “Società dei
concerti” nell’ Auditorium
“G. Gaber” di Milano. La sala
è molto bella e dotata di un’acustica perfetta. Il pianoforte, di qualità ottima, mi ha
fatto sentire davvero a mio
agio perché mi ha dato la possibilità di trasmettere al pubblico ogni minima colorazione dei brani. Per tutta la durata della mia esibizione
gli ascoltatori sono rimasti attenti e rispettosi. Alla fine
del concerto sono stati in tanti a complimentarsi con me
e io mi sentivo gratificato perché sui loro volti scoprivo
soddisfazione e ammirazione. Ringrazio di cuore gli
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organizzatori. Per me è una realtà da non dimenticare e
sono felice di tornarvi prossimamente.
Con affetto,Leonardo
I Concerti da gennaio a marzo:
5° Concerto - Lunedì 9 gennaio 2012, ore 21
Violinista Elsa Martignoni
Pianista Luigi Palombi
W.A.Mozart, L.van Beethoven, F.Kreisler, E.Grieg
6° Concerto - Lunedì 16 gennaio 2012, ore 21
Chitarrista Cinzia Milani
M.D.Pujol, A.Ramirez, A.Piazzolla, Jacinto Chiclana,
G.Sanz, O.R.Casares, I.Albeniz,.
7° Concerto - Lunedì 23 gennaio 2012, ore 21
Pianista Valentina Dzhegnaradze
W.A.Mozart, F.Mendelssohn,F.Liszt.
8° Concerto - Lunedì 30 gennaio 2012, ore 21
Fisarmonicista Marco Valenti
J.S.Bach, G.Rossini, C.M. Weber, A.Khachaturian, ,
A.Piazzolla, F.Chopin, N.Paganini, G.Bizet, W.A.Mozart,
F.Liszt.
9° Concerto - Lunedì 6 febbraio 2012, ore 21
Violinista Lino Megni
Pianista Nazareno Aversa
L.van Beethoven, C.Franck.
10° Concerto - Lunedì 13 febbraio 2012, ore 21
Pianista Marino Nahon
W.A.Mozart, J.Brahms, R.Schumann, F.Schubert.
11° Concerto - Lunedì 20 febbraio 2012, ore 21
Quartetto Mirus
L.van Beethoven, F.Schubert.
12° Concerto - Lunedì 27 febbraio 2012, ore 21
Pianista Gianluca Imperato
L.van Beethoven, A.Skrjabin, F.Liszt.
16° Concerto - Lunedì 26 marzo 2012, ore 21
Violinista Giulio Menichelli
Programma
J.S.Bach, N.Paganini.
13° Concerto - Lunedì 5 marzo 2012, ore 21
Violinista Sara Zeneli
Pianista Stefania Rota
F.Schubert, F.Chopin, H.Wieniawski, F.Kreisler,
F.Liszt, N.Paganini.
14° Concerto - Lunedì 12 marzo 2012, ore 21
Pianista Claudio Soviero
F.Chopin, R.Schumann.
15° Concerto - Lunedì 19 marzo 2012, ore 21
Arpista Monica Turoni
D.Scarlatti, A.Bax, N.Rota, J.M. Damase,
C. Walter-Khune.
La Posta
de il Pungolo
Potete inviare le vostre lettere per mail: [email protected]
oppure direttamente alla Redazione presso la sede della Fondazione: Corso di Porta Vittoria, 18 - 20122 Milano
Gentile Dottor Mormone, sono una fedele frequentatrice del “Conservatorio”….ora con grande piacere sto
frequentando la nuova sala dell’Auditorium Gaber per
gli Incontri Musicali. Grazie sempre, per il suo lavoro
di competenza e professionalità che permette a tanti
amanti della musica di partecipare a deliziosi concerti!
Vivissime cordialità
Maddalena Ferri Tedeschi
___________________
Mercoledi 30 novembre u.s. durante l’intervallo del
concerto una signora ha avuto un mancamento probabilmente dovuto al caldo eccessivo nel settore in alto
della Sala Verdi. Sarebbe cosa gradita avere una temperatura più accettabile. Comunque molto bello il concerto, complimenti, sono un vecchio abbonato.
Cordiali saluti.
Luciano Gaudenzi
Abbiamo ricevuto alcune lettere come quella del Signor
Gaudenzi. Come già detto in altre occasioni, la Fondazione La Società dei Concerti “fruisce” della Sala Verdi in
quanto organizzatrice di concerti. Ciò vuol dire che la Sala
viene regolarmente presa in “affitto” dal Conservatorio.
Abbiamo più volte segnalato il problema della climatizzazione della Sala, pur non potendo agire in modo diretto
per risolvere il problema. La Sala Verdi ha purtroppo una
centralina vecchia per la climatizzazione che non consente
di regolare in modo conveniente la temperatura. Siamo già
intervenuti per modificare per quanto possibile la regolazione del vecchio impianto e consentire un migliore ascolto.
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Vorrei sapere se riproporrete la collaborazione per i concerti a Santa Flavia Palermo. Avevo partecipato ad uno
dei concerti durante il mio soggiorno siciliano e l’atmosfera era davvero meravigliosa, il luogo di grande fascino e la bravura degli interpreti straordinaria.
Grazie Emilio Zollini
Speriamo di poter ripetere l’esperienza dell’anno passato.
Certamente il momento attuale non ci consente di pensare
con “leggerezza” e in modo ottimistico. Ma riconosciamo
che anche durante una breve vacanza estiva poter ascoltare
dei validi interpreti in un contesto diverso è sicuramente
un’opportunità importante. La bellezza del resort Domina
di Santa Flavia aiuta anche l’ispirazione dei musicisti.
Gli artisti che si sono esibiti l’anno passato hanno vissuto
un’esperienza unica. Parleremo con i responsabili di Domina per continuare il progetto comune.
Informiamo il nostro pubblico che da Gennaio 2012 il
costo dei programmi di sala sarà di 2 euro in Sala Verdi e
1 euro per i concerti dell’Auditorium Gaber.
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Vorrei congratularmi con voi per l’opportunità che
avete offerto al pubblico di ascoltare la meravigliosa
orchestra di strumenti tradizionali cinesi. E’ stato un
concerto davvero unico, poter ascoltare strumenti così
diversi dai nostri eppure carichi di fascino, le sonorità
erano davvero particolari ma molto coinvolgenti. Grazie di cuore e una domanda: ci verrà offerta ancora la
possibilità di ascoltare la China Broadcasting Chinese
Orchestra?
Giovanni Mergola
La China Broadcasting Chinese Orchestra è la migliore
orchestra di tradizione cinese al mondo. Siamo molto felici di essere riusciti a portare a compimento l’impresa di
portarla in Italia con il suo direttore stabile e la solista
Jang Kemei. Parliamo di impresa perchè non è stato facile organizzare nel dettaglio il viaggio e il soggiorno per
novantacinque musicisti! Anche l’organizzazione del programma, che fosse un omaggio ai nostri due Paesi, è stata
particolare; inoltre vi era chiaramente anche una difficoltà di comunicazione (solo pochi musicisti e persone dello
staff parlano inglese...). Ma l’esperienza, seppur faticosa
è stata soddisfacente. Ringraziamo qui tutto lo staff della
Società dei Concerti che ci ha aiutato notevolmente ed è
stato fondamentale per la realizzazione del concerto !
Riportiamo un articolo che è apparso su uno dei principali quotidiani cinesi e diffuso dalla maggiore agenzia
di stampa cinese riguardante il concerto a Milano della
CBCO.
L’intervista è a cura di Marzia De Giuli, giornalista italiana che lavora in Cina, e parla, tra l’altro, un perfetto
cinese!
Feature: Orchestra acquaints Milan with
Chinese musical traditions
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MILAN, November 17 (Xinhua)
A Chinese state orchestra staged a show here on
Wednesday night which enabled locals to savor the
country’s profound and unique musical traditions.
The state-level China Broadcasting Chinese Orchestra
presented music from both China and the West, including As the Moon Rises, Deep Night, The Northwestern Suite, and arrangements from operas Turandot,
Cavalleria Rusticana and Boheme.
The two-hour concert, held at renowned Milan Conservatory, was organized by “Societa dei Concerti”, a Milan-based foundation whose main goal is to make both
music lovers and common spectators acquainted with
the best musical talents from all over the world.
“This was the first time that Milan hosted the China
Broadcasting Chinese Orchestra” and it was a rare occasion for many Italians to approach to such a different
musical tradition, Enrica Ciccarelli, an Italian concert
pianist and artistic director of the foundation told
Xinhua.
She added that the performance of well-known pieces
of Western opera arranged with Chinese traditional instruments was “a precious homage paid by the Chinese
orchestra to its Italian public”, which proves Chinese
people’s deep love and understanding of Western musical tradition.
“Not only the Chinese enchanting music aroma expresses some of the characteristics of the country’s deep
culture, but is also able to propose an innovative key to
the reading of Western melodies,” Ciccarelli added.
To the Orchestra’s conductor Pang Kapang, playing for
a Western audience was not an obstacle at all, as “the
language of music directly speaks to feelings, which are
the same all over the world, “ he said.
“I have performed various times abroad, both in Europe and in the States, and I have experienced that all
Western communities cherish very much the orchestra’s arrival and its performance,” he also said adding
that foreign spectators are usually very curious about
instrument they have never seen before.
“I am trying to understand how this instrument works,” said an elderly woman while carefully observing
some erhu leaning on the stage during the concert intermission.
Besides her, other tens of spectators approached to the
stage during the intermission to look closely at the Chinese traditional instruments.
“What is its name again?” a man asked his wife while pointing a pipa. He told Xinhua that he was very
impressed by the orchestra’s unique spiritual musical
realm, which sounded like a human voice, especially referring to the erhu performance of soloist Jiang Kemei.
“Tonight I feel pleasantly surprised,” said a well-known
oenologist, Giuseppe Colombo, who was at the concert
with two friends.
“I had never seen these instruments before, which are
capable to catch atmospheres that were not so easy for
me to immediately understand, but that brought me
closer to such a fascinating culture,” he said.
“In fact, I am sure that this performance deepened understanding and friendship between the two peoples,”he
added.
The over 90 Chinese musicians are to perform in another Italian northern city, Novara, on Thursday night.
Gli Indispensabili e
I Consiglidi.... di
Alberto
Cima
I Consigli …
Critico Musicale
Gli Indispensabili …
Questo cd rende omaggio al
grande violinista italiano Renato De Barbieri (Genova, 1920 –
Trento, 1991), un musicista oggi
ingiustamente dimenticato, che
ebbe il suo momento di maggior
splendore artistico e discografico negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento. Proprio negli anni Cinquanta De
Barbieri effettuò una serie di registrazioni per la HMV
che, riproposte oggi in un accurato remastering digitale
realizzato dalla Idis partendo dagli LP originali, ne rivelano tutto il talento di virtuoso e di interprete, assai
evidente non solo in pagine come “Le Streghe” di Paganini e la “Tzigane” di Ravel, ma anche nella “Sonata n.
1 in fa minore, op. 80” di Prokofiev, capolavoro musicale
del sec. XX.
Il cd è completato da composizioni minori, ma non per
questo meno significative, quali “Hora staccato” di Dinicu, “Sicilienne” di von Paradis, “Guitarre op. 45 n.
2” di Moszkowski, “Alt Wien” di Castelnuovo-Tedesco,
“Romanza op. 94 n. 2” di Schumann, “La Capricieuse”
di Elgar, “Melodia ebraica op. 33” di Achron e “Polonaise brillante, op. 4” di Wieniawski.
Enfant prodige, Renato De Barbieri si cimenta con
estrema disinvoltura in un programma di ampio respiro non solo virtuosistico, ma anche lirico-espressivo. La
somma bravura solistica riesce a superare agevolmente
tanto i passaggi tecnici quanto quelli cantabili con la
medesima cristallina purezza. Si apprezzano il suadente
vibrato, l’intonazione perfetta, il movimento d’arco elastico e sicuro, il fraseggio di luminosa intensità.
Renato De Barbieri può essere considerato un romantico, forse l’ultimo dei romantici. Per tutta la vita si è accostato alla musica con umiltà, amore e grande rispetto. Unitamente alla straordinaria figura artistica, non
si può ignorare l’uomo, generoso e sensibile. Durante la
guerra aiutò un gruppo di ebrei deportati, che gli furono sempre riconoscenti.
Lo accompagna in queste registrazioni storiche con
estrema eleganza, grazia e raffinatezza Tullio Macoggi,
il partner pianistico di una vita.
Renato De Barbieri
The Historical HMV Recordings 1956
IDIS, 6622
La ventinovenne pianista napoletana Mariangela Vacatello è ormai entrata, con pieno merito, nel panorama
internazionale del concertismo, tanto da essere considerata uno dei nostri più acclamati talenti. Le sue esecuzioni suscitano sempre un notevole interesse. Ne è un
chiaro esempio la recente edizione discografica, per conto dell’etichetta “Brilliant Classics”, dei dodici “Etudes
d’exécution trascendante” di Liszt.
Questi studi lisztiani possono essere considerati l’alfa e
l’omega della suprema tecnica pianistica. “Al di là dello
scopo didattico che, in ogni modo, non può riguardare che pianisti esperti – come ha scritto Jean Dupart
– essi costituiscono un vero fuoco d’artificio di colori e
di ritmi, una sbalorditiva sintesi delle possibilità espressive del pianoforte”. Un ordine tonale razionale (tonica,
relativo minore, sottodominante) regola la successione
degli studi. Di carattere generalmente eroico o drammatico sconfinano, a volte, verso la poesia più intima e profonda. E’ un’opera concettualmente molto profonda e
tecnicamente di notevole difficoltà, intrisa di sperimentalismo. Per eseguire questi pezzi non è sufficiente un
semplice esecutore, ma un interprete a tutti gli effetti,
sensibile e raffinato, come dimostra di essere Mariangela Vacatello.
E’ dotata di una tecnica eccellente, che fa sembrare i
passaggi più ardui di estrema facilità. Non cede mai
alla tentazione di un’inutile esibizione, appariscente e
muscolare, ma interpreta e sottolinea le intenzioni del
compositore in maniera convincente e coinvolgente, mai
personale, bensì attenendosi allo spirito lisztiano. Sa cogliere con meticolosità ogni sfumatura. La sua interpretazione, veramente esemplare, entra nel “cuore” e non
la si dimentica.
Quasi contemporaneamente a questa, degli “Etudes” di
Liszt, sempre per l’etichetta “Brilliant Classics”, è stata
pubblicata l’interpretazione di Michele Campanella, di
concezione diametralmente opposta. Se il Liszt di Campanella appare essenzialmente analitico, quello di Mariangela è più morbido e sognante e sembra privilegiare
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il sentimento e l’espressività. Proprio per questi motivi
siamo particolarmente affascinati dall’interpretazione
appassionata di Mariangela.
Liszt
Etudes d’exécution trascendante
Mariangela Vacatello, pianoforte
Brilliant Classics, 94250
I Consigli …
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Le opere più popolari di Ottorino Respighi (1879-1936)
appartengono alla cosiddetta “Trilogia romana” (“Fontane di Roma”, 1916; “Pini di Roma”, 1924; “Feste romane”, 1928) unitamente a “Gli uccelli, suite per piccola orchestra” (1927) e “Antiche Danze e Arie per liuto”
(1917/1931), libera trascrizione per orchestra. Meno
note, ma non per questo meno significative nell’ambito
della produzione respighiana, sono le composizioni contenute in questo cd prodotto dalla “Naxos”: “Vetrate di
chiesa” (1927), “Impressioni brasiliane” (1927) e “Rossiniana” (1925).
Le impressioni dedicate alle “Vetrate di chiesa” costituiscono un ampio affresco sinfonico di notevole impegno
strumentale. Una tecnica brillante si amalgama con un
lirismo intenso e pregnante. Il musicista si è ispirato
a quattro “vetrate” che descrivono altrettanti episodi
religiosi: “La fuga in Egitto”, “S. Michele Arcangelo”,
“Il mattutino di S. Chiara” e “S. Gregorio Magno”. In
questa partitura si riscontra l’impiego di arcaici modi liturgici, dando luogo ad armonie che richiamano la modalità del canto cristiano. Concezione per certi aspetti
paragonabile a quelle del coetaneo Ildebrando Pizzetti.
“Impressioni brasiliane” è nato dalle emozioni scaturite in seguito al viaggio in Brasile del musicista assieme
alla moglie Elsa. Respighi sembra trattare qui la cultura brasiliana da un punto di vista impressionistico.
Mentre nei primi due movimenti (“Tropical Night” e
“Butantan”) emerge un’atmosfera misteriosa e tenebrosa, nell’ultimo (“Song and Dance”) spicca un tripudio di colori e ritmo.
Di stampo neoclassico “Rossiniana”, che prende a modello la musica di Rossini, in cui appare l’abilità di orchestratore del compositore bolognese, soprattutto nel
breve “Intermezzo”, che brilla come un piccolo gioiello.
Inevitabile il richiamo alla “Tarantella”.
Tutti gli elementi timbrici e dinamici contenuti nelle
tre composizioni sono stati magnificamente sottolineati
dalla direzione di JoAnn Falletta alla guida dell’autorevole “Buffalo Philarmonic Orchestra”. La sua lettura
regala consapevoli bagliori di tagliente incisività, colori
e iridescenze timbriche ricercate. E’ esemplarmente padrona delle situazioni. Una donna che dirige con sicurezza e determinazione, curando ogni dettaglio. La sua
interpretazione non è inferiore a quella di Geoffrey Simon (“Vetrate di chiesa”), Antal Dorati (“Impressioni
brasiliane”) ed Ernest Ansermet (“Rossiniana”).
Ottorino Respighi
Church Windows
Brazilian Impressions
Rossiniana
Buffalo Philarmonic Orchestra
JoAnn Falletta
Naxos, NAX 8.557711
Il Dvd
de il Pungolo
a cura di Alberto Cima
Il fulcro del programma
contenuto in questo pregevole dvd è dato dal “Doppio Concerto per pianoforte, violoncello e orchestra”
(“Romantic Offering”) del
compositore russo Rodion
Shchedrin (1932), dedicato
ai due interpreti, Martha
Argerich e Mischa Maisky,
eseguito in prima mondiale e prodotto in dvd da
“Accentus Music”. Si tratta di una registrazione live effettuata il 9/10 febbraio 2011 nella Concert Hall del KKL di Lucerna con
la Luzerner Sinfonieorchester diretta per l’occasione da Neeme Järvi.
E’ una composizione interessante, di estrema difficoltà tecnica, soprattutto per il pianoforte, che si
caratterizza per il suo tono austero e per un lirismo
particolare, specialmente nel primo movimento
(“Moderato quasi Andantino”), il cui tema è annunciato dal pianoforte. Non è una pagina avanguardistica, ma non è neppure essenzialmente legata alla
tradizione. E’ un’opera “sui generis”, tesa a scoprire nuove sonorità, che merita la massima attenzione. Ineguagliabile l’interpretazione dei due solisti,
dedicatari del Doppio Concerto. Martha Argerich
fornisce un pianismo scintillante ed espressivo, potente e incalzante, molto inventivo nella timbrica
e nella dinamica, una tecnica eccezionale. Mischa
Maisky offre un suono profondo, un fraseggio ricco
di tensione, un vibrato intenso e appassionato, un
tecnicismo inappuntabile e momenti di vera estasi
sonora. La loro classe si fa apprezzare pienamente
per lo stile interpretativo, che ha i tratti decisivi nel
fraseggio vivissimo, nella flessibilità ritmica e nella
finezza timbrica.
Un’espressione romanticamente vibrante traspare
nella “Sonata in la maggiore” (versione per violoncello e pianoforte) di Franck, che trova in Martha
Argerich e Mischa Maisky due interpreti favolosi.
Al pianoforte è destinato un ruolo impegnativo con
momenti di grande virtuosismo; la parte del violoncello è assai appassionata. Personalissimo il suono
di Mischa, lirico nei passi cantabili, preciso in quelli
veloci nei quali si evidenzia la sua tecnica e il virtuosismo. Martha mostra una cura del suono molto
attenta, un fraseggio trasparente e una seducente
cantabilità. Un duo che fa commuovere. La medesima intensità espressiva di Martha e Mischa l’abbiamo ascoltata pochi mesi dopo questo concerto, nel
mese di giugno a Lugano, nell’ambito del “Progetto
Martha Argerich”.
Il dvd è completato da due pagine orchestrali. In
apertura lo “Scherzo capriccioso in re bemolle maggiore, op. 66” di Dvorak che costituisce un primo
tentativo, da parte del compositore, di ritornare a
un’espressione gioiosa dopo un periodo caratterizzato da forti crisi depressive in seguito alla morte
S
c
fondazione
la
ocietàdei
oncerti
opera con il sostegno di
della madre.
In conclusione la “”Sinfonia n. 9 in mi bemolle
maggiore, op. 70” di Shostakovich, piuttosto spensierata, ricca di “verve”, ispirata a una concezione
neoclassica. L’interpretazione di Neeme Järvi, che
ha registrato tutte e quindici le Sinfonie di Shostakovich per le etichette Chandos e DG, è poco incisiva e non è esente da qualche momento di ordinaria
routine. Ottima, in ogni circostanza, la Luzerne Sinfonieorchester.
Molto interessante il “bonus”: “Behind the Scenes
of a World Premiere” (“Dietro le quinte di una Prima Mondiale”), in inglese (sottotitoli in inglese, tedesco e francese) comprendente l’intervista a Shchedrin e una clip durante le prove di Argerich, Maisky
e Järvi.
Martha Argerich & Mischa Maisky
Luzerner Sinfonieorchester, Neeme Järvi
Dvorak: Scherzo capriccioso, op. 66
Shchedrin: Doppio Concerto per pianoforte, violoncello e orchestra “Romantic Offering” (Prima Mondiale)
Franck: Sonata per violoncello e pianoforte
Shostakovich: Sinfonia n. 9
Recorded Live at the Concert Hall of KKL Luzern,
9/10 febbraio 2011
Accentus Music, ACC 20224
Potete seguirci su
Facebook (Fondazione La Società dei Concerti)
e su
Twitter (Soconcerti)
Soggetto riconosciuto di rilevanza regionale
da Rgione Lombardia – Cultura
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Le Partiture
de il Pungolo
“Ferdinando Sor: Studi scelti per chitarra” è il titolo del
volume pubblicato dalle Edizioni Curci, dedicato alle musiche del grande chitarrista e
compositore spagnolo, il più
importante della prima metà
dell’Ottocento, nella revisione
e diteggiatura di Giovanni Podera e Giulio Tampalini.
Gli Studi contenuti sono disposti in ordine progressivo di difficoltà per studenti dal primo al quinto corso e sono accompagnati da un cd audio con l’impeccabile esecuzione di tutti
i brani interpretati da Giulio Tampalini, fra i migliori talenti
della scuola chitarristica italiana. In appendice al volume vi
è l’”Introduzione e Variazioni op. 9 sull’aria “O cara armonia” dal “Flauto Magico” di Mozart”, uno dei capolavori
più amati, apprezzati ed eseguiti del repertorio chitarristico
ottocentesco.
Per la pubblicazione delle composizioni sono state consultate, in mancanza di manoscritti autografi, le edizioni originali del sec. XIX (Meissonnier, Milhouse, Pacini, Simrock).
La revisione è stata effettuata nel rispetto rigoroso delle
I Libri
de il Pungolo
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“Lezioni private” è la nuova collana
di guide all’ascolto, ideata e diretta
da Filippo Michelangeli, proposta
dalle Edizioni Curci. Ogni volume,
con cd allegato, è dedicato a uno
strumento musicale. Si rivolge non
solo al grande pubblico degli appassionati, ma anche ai musicisti, agli
studenti, docenti e professionisti del
settore. Grazie a un linguaggio semplice e chiaro, ma appropriato, “Lezioni private” offre uno
spazio di divulgazione musicale alla portata di tutti.
L’onore di inaugurare la collana è toccato ad Angelo Gilardino con “La chitarra”. Le esecuzioni del cd allegato sono
affidate ad Andrés Segovia. In questo volume l’autore, uno
dei più importanti esponenti mondiali dello strumento a sei
corde, narra con slancio narrativo e un linguaggio avvincente aneddoti e curiosità dei grandi compositori, da Aguado a
Walton, mettendone in luce la personalità.
Queste pagine offrono anche una guida all’ascolto delle ope-
fonti originali. Per meglio evidenziare il rilievo polifonico
delle varie parti sono state apportate alcune modifiche nella scrittura, che tuttavia non precludono le intenzioni del
compositore.
La diteggiatura della mano sinistra, spesso incompleta
nell’originale, è stata aggiunta in maniera scrupolosa, adattandola a volte alla tecnica strumentale odierna. Per quanto
concerne la mano destra il compositore ha dato indicazioni
assai rare.
Si tratta - sia per l’aspetto culturale sia per quello didattico - di un’opera altamente meritoria, che non mancherà
di incontrare il favore degli studiosi e degli appassionati del
mondo chitarristico.
La fama di Fernando Sor (1778-1839) è legata, in particolare, all’attività concertistica esercitata soprattutto a Londra
e Parigi. Per la chitarra ha lasciato un cospicuo repertorio
(Sonate, Fantasie, Temi con variazioni, Studi) di impeccabile costruzione e di stile essenzialmente classico, che fa di lui
uno dei massimi esponenti della musica per lo strumento a
sei corde. (A.C.)
Fernando Sor
Studi scelti per chitarra
in appendice
Introduzione e Variazioni op. 9 su un tema di Mozart
Revisione e diteggiatura
di Giovanni Podera e Giulio Tampalini
libro con musiche + cd allegato
Edizioni Curci, Milano 2010
re chitarristiche più importanti e significative: dal celeberrimo “Concerto di Aranjuez” di Rodrigo alla trascrizione
della “Ciaccona” di Bach, dal “Concerto del Sur” di Ponce
agli “Studi” di Villa-Lobos.
Viene valorizzata la figura di Paganini, considerato un diabolico virtuoso del violino, ma altrettanto abile nell’esporre
delicate linee melodiche, che privatamente amava dilettarsi
a suonare la chitarra, strumento da lui adorato.
“Pur essendo popolare – scrive Angelo Gilardino nell’Introduzione – la chitarra vede misconosciuta la sua più grande
ricchezza: un repertorio plurisecolare che giace ai margini
della storia della musica, non a causa di giudizi motivati,
ma per pura e semplice ignoranza. Vorrei con questo libro –
sottolinea l’autore – gettare un po’ di luce sulle figure e sulle
opere di musicisti che hanno speso il loro talento nel dar vita
a un repertorio ricco e multiforme, dei cui peculiari valori
il mondo musicale dovrebbe alfine coscienziosamente prendere atto e del cui viatico spirituale l’umanità ha, di questi
tempi, un estremo bisogno”.
Il volume è preceduto dalla prefazione di Emilia Segovia,
vedova del leggendario chitarrista. (A.C.)
Angelo Gilardino
La chitarra
pp. 240 - € 18 (libro + cd)
Edizioni Curci, Milano 2010
A Tavola
con il Pungolo
le ricette musicali di Anna Roncoroni
…appassionata di cucina dall’età di tre anni, con sperimentazioni casalinghe per la gioia di parenti e amici, crea
per i lettori del Pungolo alcune ricette musicali, frutto delle sue esperienze in alcuni importanti ristoranti lombardi
e della sua passione per il biologico.
Cucina con preferenza torte e primi piatti, seguendo la stagionalità dei prodotti e acquistando nei mercati locali .
Buon appetito!
ZUPPA DI LENTICCHIE UMBRE
CON PANE DI MATERA
500 gr di lenticchie umbre
1 + ½ litro di acqua
350 gr di passata di pomodoro
4 fette di pane di matera cotto in forno a legna
1 cipolla
1 costa di sedano
1 carota
1 spicchio di aglio
olio, sale e pepe rosa q.b.
Sciacquare le lenticchie in acqua fredda. Fare un battuto con carote, sedano, cipolla e aglio e
stufarlo in un tegame, preferibilmente di coccio, a fuoco dolce per qualche minuto e aggiungere poco per
volta le lenticchie mescolando continuamente.
Unire infine l’acqua e il pomodoro e terminare la cottura (30/40 minuti circa).
Ultimate il piatto con una fetta di pane passato in forno caldo per pochi minuti, un giro d’olio extra
vergine di oliva e una generosa macinata di pepe rosa.
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Un saluto da Aleksandar Madzar
Quando sono coinvolto nel progetto di un”integrale” come suonare tutte le sonate di
Beethoven per violino, tutti gli studi di Debussy o TUTTE le partite di Bach, il lavoro
ha un aspetto davvero interessante: i molteplici elementi di tutti i brani convergono in
un processo che qualche volta mi fa venire in mente la fisica nucleare.
I brani stessi diventano parte di una sorta di reazione a catena, e quando tutto va per
il meglio l’interprete riceve un aiuto per l’interpretazione della partita numero 1 dalle
partite 2,3,4,5 e 6; così come la partita 2 lo riceve dalle partite 1,3,4,5 e 6 e così
di seguito. Improvvisamente tu non sei più da solo a lavorare e suonare, per così dire.
(Poi se il concerto sarà un buon concerto o meno, è un’altra questione, poiché ogni
performance è il risultato di molteplici fattori, così come non ci sono due giorni nella
nostra vita che siano identici).
A parte questo, è per me sempre una gioia suonare a Milano, questa metropoli così
affascinante e frenetica, una vera calamita per il talento e l’ambizione.
Mi fa tornare alla mente la mia città d’elezione, Bruxelles, infatti è da una parte una
città vittima del proprio successo, ma dall’altra un luogo che può offrire moltissimo per
un visitatore curioso ed informato .
Un caro saluto e a presto
Aleksandar Madzar
9° Concerto
Serie Smeraldo
Mercoledì 7 marzo 2012 – ore 21
Pianista ALEXANDAR MADZAR
Programma
J.S.Bach, Le Sei Partite
16
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