La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria Guida alla progettazione: Esempio di progetto degli impianti elettrici in un’autocarrozzeria Pubblicato il 17/02/2008 Aggiornato al: 09/02/2009 di Gianfranco Ceresini – Enzo Maghenzani 1 Generalità Questa guida, suddivisa in tre parti, vuole essere un ausilio alla progettazione dei locali destinati ad autocarrozzerie. Come ci ricorda la legge 122/92, le carrozzerie rientrano in generale nelle attività di autoriparazione, le quali comprendono “tutti gli interventi di sostituzione, modificazione e ripristino di qualsiasi componente, anche particolare, dei veicoli e dei complessi di veicoli a motore, nonché l'installazione, sugli stessi veicoli e complessi di veicoli a motore, di impianti e componenti fissi”. La stessa legge 122/92 distingue le attività di autoriparazione in attività di meccanica e motoristica, carrozzeria, elettrauto e gommista. All’interno delle autocarrozzerie si possono trovare locali di differente natura con classificazioni ai fini elettrici anche molto diverse fra di loro: si può andare dal rischio esplosione (es. le cabine di verniciatura), al maggior rischio in caso di incendio, fino al locale ordinario. La guida, come le precedenti presentate negli anni passati, si snoda su tre livelli: una prima trattazione generale sulla documentazione di progetto in base alla guida CEI 0-2, una seconda trattazione specifica sulle caratteristiche e peculiarità richieste nella progettazione ed installazione degli impianti nelle carrozzerie, ed un ultima parte che, a titolo di esempio, presenta un vero e proprio progetto di una carrozzeria realizzato nel 2006, contenente la relazione tecnica, le tavole planimetriche dei locali e gli schemi dei quadri elettrici. Figura 1 – Autocarrozzeria con cabina di verniciatura (Cmc) 1 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria 2 Documentazione di progetto La documentazione di progetto deve precedere ed accompagnare l’esecuzione degli impianti elettrici di nuova realizzazione e degli impianti esistenti soggetti a trasformazione o ampliamento. La documentazione di progetto ha lo scopo di permettere la realizzazione, la valutazione, l’esercizio e la verifica degli impianti. Della documentazione di progetto si occupa la guida CEI 0-2, la quale prevede tre livelli di progettazione: • Il progetto preliminare: è necessario per un corretto coordinamento dell’impianto elettrico con gli impianti tecnologici e con i lavori edili; fornisce indicazioni sulle caratteristiche qualitative, quantitative e funzionali dei lavori e una visione di massima delle prestazioni e dei costi dell’impianto; • Il progetto definitivo: viene redatto in funzione delle indicazioni contenute nel progetto preliminare e fornisce tutti i dati che servono ad ottenere il rilascio della concessione edilizia o autorizzazioni similari. • Il progetto esecutivo: stabilisce nei minimi dettagli impiantistici i lavori che dovranno essere messi in opera. Il progetto deve essere sviluppato con riferimento al progetto definitivo e alle eventuali prescrizioni maturate in sede di discussione della concessione edilizia. Restano esclusi dal progetto esecutivo i piani operativi per le attività di cantiere. Va fatto notare che la stesura del progetto seguendo i tre livelli sopraindicati è obbligatoria per i soli lavori pubblici soggetti alla legge 109/94 e al DPR 554/99 mentre può essere semplificata per gli impianti privati. Vediamo ora le documentazioni previste dai tre livelli di progettazione. 2 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria Documentazione del progetto preliminare • Relazione illustrativa: riporta in modo chiaro e preciso le informazioni che non sono specificate sui disegni ma che incidono sulle scelte e sulla buona riuscita del progetto. Generalmente contiene: • una descrizione di massima del progetto; • la descrizione delle motivazioni che hanno portato alle soluzioni prescelte, in relazione alle caratteristiche e alle finalità dell’intervento (eventualmente confrontate con altre possibili soluzioni); • i criteri per la stesura del progetto definitivo, con riferimento alle problematiche inerenti la gestione e la manutenzione; • le indicazioni cronologiche (cronoprogramma) delle fasi di lavorazione; • le informazioni utili a garantire l’accessibilità, l’utilizzo e la manutenzione degli impianti esistenti. • Relazione tecnica: descrive lo sviluppo degli studi tecnici massima e i requisiti e le prestazioni che si vogliono conseguire. Generalmente contiene: • • i dati di progetto; • i criteri seguiti nella scelta delle soluzioni impiantistiche adottate. Planimetria generale: sulla planimetria generale devono essere riportati: • la posizione dove è collocata la cabina elettrica e gli altri locali tecnici • l’indicazione dei percorsi principali delle condutture elettriche e delle dotazioni principali. • Schema elettrico generale: può essere uno schema di sistema, uno schema a blocchi o di principio. E’ redatto in relazione alle esigenze delle utenze da alimentare e delle sorgenti di energia disponibili (es. alimentazione esterna, autoproduzione, ecc.) e descrive le principali relazioni o connessioni tra i componenti. • Piano di sicurezza: da stendere quando richiesto da disposizioni legislative o dall’incarico ricevuto limitatamente a quanto connesso con le opere elettriche. • Calcolo sommario delle spese: il documento contiene la stima dei costi valutata per blocchi di impianti come, ad esempio cabine elettriche, linee principali, quadri, impianti di distribuzione, impianti utilizzatori, ecc. Documentazione del progetto definitivo 3 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria • Relazione descrittiva: generalmente contiene: la descrizione (se esiste il progetto preliminare ne deve essere fatto espresso riferimento) dei metodi adottati per definire le scelte di progetto, dei materiali e delle relative prestazioni, dei criteri seguiti nella progettazione degli impiantii, con particolare riferimento alla sicurezza, alla funzionalità e all’economia di gestione; le considerazioni riguardanti l’ambiente e i luoghi con caratteristiche particolari (di interesse storico, artistico ed archeologico, ecc..); le giustificazioni per eventuali scelte progettuali che si discostano dalle indicazioni contenute nel progetto preliminare; quando richiesto per le opere pubbliche, informazioni circa il tempo occorrente per la stesura del progetto esecutivo. • Relazione tecnica: fornisce le soluzioni da adottare in sede di progettazione esecutiva e generalmente contiene: l’identificazione dell’opera, (committente, ubicazione, attività oggetto dell’incarico); i dati di progetto; criteri di scelta delle soluzioni impiantistiche elettriche (protezione contro le sovracorrenti, le sovratensioni, contro i contatti diretti, i contatti indiretti, uso dei ferri del calcestruzzo e delle strutture metalliche quali elementi del dispersore di terra, ecc..); i metodi adottati nella scelta e nel dimensionamento dei componenti più importanti soprattutto quelli implicati in problemi di sicurezza; le motivazioni tecniche che hanno condotto a determinate soluzioni impiantistiche per protezione contro le scariche atmosferiche (individuazione e classificazione del volume da proteggere, calcolo della probabilità di fulminazione, categoria dell’impianto di protezione); la descrizione delle caratteristiche di sicurezza degli impianti e dei componenti elettrici in presenza di ambienti a maggior rischio in caso d’incendio; la descrizione delle caratteristiche di sicurezza degli impianti e dei componenti elettrici per i locali ad uso medico; la descrizione delle caratteristiche di sicurezza degli impianti e dei componenti elettrici, per i luoghi con pericolo di esplosione; l’elenco dei documenti allegati forniti dal committente o da terzi, anche in riferimento ai dati di progetto; l’elenco dei documenti prodotti e che costituiscono la documentazione del progetto definitivo; i riferimenti all’applicazione o meno delle prescrizioni della presente guida; altre eventuali informazioni. 4 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria • Elaborati grafici: descrivono le principali caratteristiche delle opere da realizzare. Generalmente contengono gli schemi elettrici ed il dimensionamento di massima dei singoli impianti, le planimetrie ed eventuali sezioni in scala adeguata. Schemi elettrici: Gli schemi elettrici sono documenti di disposizione funzionale e possono essere schemi di sistema, unifilare o multifilare, eventualmente integrati da schemi a blocchi. Planimetrie ed eventuali sezioni: rappresentano i componenti elettrici nella loro posizione di installazione. Le condutture non devono essere indicate ma possono essere mostrati i percorsi delle condutture di distribuzione principali. Per i segni grafici da utilizzare nei disegni d’installazione si può far riferimento alle specifiche norme CEI ed UNI. Calcoli preliminari (relazione illustrativa): contiene i criteri e le modalità di esecuzione dei calcoli ma non necessariamente i calcoli stessi. I calcoli preliminari degli impianti devono consentire il dimensionamento e la definizione delle caratteristiche delle apparecchiature. Disciplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici: descrive le prestazioni degli elementi previsti nel progetto e le caratteristiche dei materiali e dei componenti previsti. Computo metrico: elenca in modo più o meno particolareggiato i componenti previsti nell’impianto e le attività previste per la messa in opera dell’impianto. Computo metrico-estimativo: si ottiene applicando all’elenco dei materiali e delle attività del computo metrico i prezzi unitari ricavati dai prezziari e dai listini. Quadro economico: riassume i costi delle opere ed è espressamente richiesto per le opere pubbliche. 5 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria Documentazione del progetto esecutivo il progetto esecutivo deve contenere tutti i dettagli necessari a definire le opere ed i criteri adottati nelle scelte e nei dimensionamenti. I documenti che lo compongono sono i seguenti: • Relazione generale: descrive in modo particolareggiato, se necessario con specifici riferimenti agli elaborati grafici e al capitolato speciale d’appalto, i criteri progettuali esecutivi e la procedura che permette di trasporre sul piano costruttivo le soluzioni tecnologiche previste dal progetto definitivo. • Relazione specialistica: La relazione specialistica si sviluppa, con informazioni più dettagliate, a partire dalla relazione tecnica del progetto definitivo descritta al punto precedente. Può essere una sola oppure può essere suddivisa in più relazioni tecniche (specifiche per ambienti e applicazioni particolari) che fanno capo ad una relazione tecnica generale. Oltre alle informazioni della relazione tecnica del progetto definitivo in genere contiene: l’elenco delle utenze elettriche; i dati del sistema di distribuzione come tensione, frequenza, fasi, stato del neutro, tipo di alimentazione, cadute di tensione e correnti di guasto nei diversi punti dell’impianto, ecc..; i criteri di dimensionamento con gli eventuali riferimenti ai calcoli; la descrizione dei carichi elettrici; le caratteristiche generali dell’impianto elettrico, come le misure di sicurezza adottate, la necessità di manutenzione, ecc..; la descrizione delle misure di protezione contro i contatti diretti e indiretti; la descrizione delle misure di protezione conto le sovratensioni; i dati dimensionali relativi all’illuminazione artificiale sia normale sia di sicurezza ed eventualmente all’illuminazione di emergenza; i criteri di scelta e dimensionamento degli impianti e dei componenti elettrici in funzione delle condizioni ambientali di installazione (ambienti a maggior rischio in caso d’incendio, locali medici, luoghi con pericolo di esplosione,ecc..); i criteri di scelta e dimensionamento degli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche; l’elenco dei documenti forniti dal committente o da terzi con gli opportuni riferimenti ai dati di progetto; l’elenco riassuntivo dei documenti costituenti la documentazione del progetto esecutivo; altre eventuali informazioni. 6 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria • Schema dell’impianto elettrico: è un documento che descrive le principali caratteristiche dell’impianto e le modalità di realizzazione. Potrebbe riportare ad esempio le seguenti informazioni: il tipo di impianto; l’ambiente di installazione; il grado di protezione IP che devono possedere i componenti elettrici; le caratteristiche dei componenti elettrici e dell’impianto per quanto riguarda la protezione contro i contatti indiretti; le caratteristiche dei componenti elettrici per quanto concerne la protezione contro i contatti diretti; la tipologia e le caratteristiche di eventuali circuiti ausiliari (impianti citofonici, impianti di segnalazione e di allarme, impianti di antenna TV,ecc..); le predisposizioni per impianti diversi come ad esempio gli impianti telefonici. • Elaborati grafici: Gli elaborati grafici del progetto esecutivo costituiscono una evoluzione di quelli del progetto definitivo. Descrivono le caratteristiche dell’intervento da realizzare e comprendono: a) schemi di sistema; b) schemi elettrici; c) schemi d’installazione e disegni planimetrici; d) particolari costruttivi e dettagli d’installazione; e) altri elaborati necessari. • Calcoli esecutivi, tabelle e diagrammi di coordinamento delle protezioni: i criteri, le modalità di esecuzione e i risultati dei calcoli di dimensionamento degli impianti sono descritti in una relazione in modo da consentirne una facile consultazione e lettura. I dati e i diagrammi di coordinamento dei vari dispositivi possono essere raccolti in tabelle. I dati così raccolti permettono di definire le caratteristiche più significative dei dispositivi di interruzione, dei dispositivi di protezione dei circuiti e degli apparecchi utilizzatori e, quando richiesta, di verificare la selettività dei dispositivi di protezione. Possono essere omessi i calcoli relativi ai singoli circuiti, ma devono essere indicati i criteri seguiti per la verifica di tutti i circuiti. • Piano di manutenzione: organizza e pianifica l’attività di manutenzione. E’ complementare al progetto esecutivo e si prefigge come scopo di mantenere il più possibile le caratteristiche iniziali di funzionalità, sicurezza, efficienza, ecc.. nel tempo. • Elementi per il piano di sicurezza e di coordinamento: sono documenti complementari al progetto richiesti dal Dlgs 494/96 per le opere pubbliche che prevedono l’analisi e la valutazione dei rischi insiti nel particolare tipo di lavorazioni alla realizzazione dell’opera. 7 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria • Computo metrico: riporta l’elenco dei componenti e delle attività previste per la realizzazione dell’impianto. La sua stesura si sviluppa a partire dal computo metrico redatto in sede di progetto definitivo e ne costituisce l’integrazione e l’aggiornamento. • Computo metrico-estimativo: costituisce l’elenco dei componenti e delle attività previste per la realizzazione dell’impianto. La sua stesura si sviluppa a partire dal computo metrico redatto in sede di progetto definitivo e ne costituisce l’integrazione e l’aggiornamento. Il computo metrico-estimativo viene elaborato applicando alle quantità delle lavorazioni, rilevate dal computo metrico del progetto esecutivo di cui al punto precedente, i prezzi unitari. • Per le opere pubbliche, a completamento di quanto indicato, sono infine richiesti altri documenti come il quadro economico, il cronoprogramma, il quadro dell’incidenza della mano d’opera, il capitolato speciale d’appalto e lo schema di contratto. Dati di progetto La base dei dati di progetto è necessaria per lo sviluppo degli elaborati e deve quindi essere nota prima di iniziare il progetto (se i dati variano durante le fasi di elaborazione si potrebbe presentare la necessità di dover rifare completamente il progetto). L’acquisizione di tali dati dipende spesso dall’esperienza e richiede tempo e competenza soprattutto perché queste informazioni non sono sempre note al progettista. In questi casi il progettista può, sulla base della sue conoscenze, decidere autonomamente i dati da introdurre per l’elaborazione del progetto ma solo, per evitare future contestazioni, dopo averli sottoposti al committente e averne ricevuto l’approvazione scritta. I dati di progetto possono essere: • di carattere generale (estremi del committente, estremi del progettista, elenco delle norme e guide tecniche impiantistiche di riferimento, ecc..); • relativi all’opera (destinazione d’uso, barriere architettoniche, caratteristiche ai fini della classificazione e valutazione dei rischi, ecc..); • relativi alle influenze esterne (temperatura ambiente, umidità relativa, altitudine, presenza di corpi solidi estranei, presenza di liquidi, caratteristiche del terreno, ventilazione dei locali, dati relativi al vento, carico di neve, effetti sismici, condizioni ambientali speciali); • relativi all’impianto elettrico (tipo d’intervento - nuovo impianto o trasformazione-ampliamento di un impianto esistente -, dati dell’alimentazione elettrica, cadute di tensione massime ammesse, misurazione dell’energia elettrica, elenco e ubicazione dei carichi, illuminazione artificiale). 8 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria Requisiti formali della documentazione di progetto Deve essere approntata una documentazione di progetto semplice, ma nello stesso tempo il più possibile efficace. In relazione al contenuto può essere suddivisa in: • informazioni di funzione, es. schema, tabella; • informazioni di ubicazione, es. schema, tabella, disegno; • dati tecnici, es. schema, tabella; • informazioni delle connessioni, es. schema, tabella, disegno. Il supporto di tale documentazione può essere di diverso tipo:come ad esempio, carta, microfilm, (nastro o disco magnetico), CD, ecc. purché il formato sia leggibile anche quando stampati. Per quanto possibile i formati della carta, le unità di misura, i simboli letterali, la terminologia e i segni grafici devono essere quelli unificati dalle norme UNI e CEI in vigore. E’ comunque possibile utilizzare simboli letterali, terminologia e segni grafici anche diversi purché il corrispondente significato sia riportato in una apposita legenda. Le dimensioni dei documenti cartacei devono essere in accordo con la serie internazionale “A” secondo le norme UNI e ISO. Sono consigliati i formati: A4 per i documenti descrittivi (es. relazioni) e da A0 ad A3 per i documenti grafici (disegni). E’ sconsigliato l’uso del formato A5. Le scale consigliate per i disegni sono: • 1: 1000 per i disegni planimetrici complessi; • 1: 100 per i disegni d’installazione; • 1: 50 per i dettagli d’installazione. I documenti devono contenere dei riquadri con riportati almeno: • il logotipo; • il nome del proprietario del documento stesso; • il titolo del documento con i riferimenti del progetto (es. cliente, località, impianto); • il numero di progetto e di pagina; • la revisione e la relativa data; • il livello di progetto cui si riferisce ciascun documento (es. preliminare, definitivo, esecutivo); • il nome del responsabile della esecuzione, verifica e approvazione del documento; • il formato del supporto cartaceo; • il nome del file quando il documento è registrato su supporto informatico. 9 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria 3 Progettazione ed installazione degli impianti elettrici in una carrozzeria Classificazione delle carrozzerie e necessità della progettazione dell’impianto elettrico L’appendice GF-2 della Guida CEI 31-35/A del maggio 2007, è dedicata alla classificazione dei luoghi di ricovero autoveicoli ossia alle autofficine, categoria generale alla quale appartengono anche le carrozzerie. In questa appendice vengono elencate una serie di condizioni, soddisfatte le quali è possibile escludere il rischio esplosione all’interno della carrozzeria (anche se rimane comunque da valutare il rischio incendio). Il termine autofficina è utilizzato per tutta una serie di locali nei quali si svolgono operazioni anche piuttosto differenti tra loro e che comportano una diversa attenzione per quanto riguarda il rischio esplosione. Sicuramente una officina di riparazione autoveicoli può essere definita come “un’area coperta destinata alle lavorazioni di riparazione e manutenzione di autoveicoli” (DM 1/2/86). possiamo anche dire che “l'attività di autoriparazione comprende tutti gli interventi di sostituzione, modificazione e ripristino di qualsiasi componente, anche particolare, dei veicoli e dei complessi di veicoli a motore, nonché l'installazione, sugli stessi veicoli e complessi di veicoli a motore, di impianti e componenti fissi, mentre non comprende le attività di lavaggio, di rifornimento di carburante, di sostituzione del filtro dell'aria, del filtro dell'olio, dell'olio lubrificante e di altri liquidi lubrificanti o di raffreddamento. L'attività di autoriparazione si distingue nelle attività di meccanica e motoristica, carrozzeria, elettrauto e gommista” (Legge 122/92). La guida 31-35/A non prende invece in considerazione (cioè esclude dal suo campo di applicazione) come officine una tipologia di locale che invece è presente nelle carrozzerie: le cabine di verniciatura. Infatti per tali tipi di locali esiste una normativa specifica (UNI EN 12215) che permette la classificazione delle zone pericolose: di questo ne tratteremo in un capitolo a parte. L’appendice GF-2 della Guida CEI 31-35/A per distinguere le diverse attività che si svolgono nelle officine, indipendentemente dal numero di autoveicoli presenti, le suddivide in due categorie: Officine di tipo A: sono quelle nelle quali non si interviene sui circuiti dei carburanti, non si eseguono lavorazioni a caldo e non sono presenti le classiche fosse di riparazione autoveicoli; Officine di tipo B: sono tutte quelle officine in cui almeno una delle tre condizioni precedenti non è soddisfatta, quindi si effettuano interventi sui circuiti dei carburatori e/o si eseguono lavorazioni con sviluppo di calore che potrebbero originare sorgenti di accensione (es. creazione di superfici calde, fiamme calde, scintille di origine meccanica per attriti, urti o abrasioni), e/o sono presenti le fosse per le riparazioni. 10 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria Risulta abbastanza naturale considerare le carrozzerie come officine di tipo A. Le condizioni per poter affermare di avere una carrozzeria priva di rischio esplosione (cabina di verniciatura esclusa) sono quindi quelle elencate dall’esempio della guida CEI 31-35/A per le officine di tipo A e sono le seguenti: 1. Il carburante utilizzato dagli autoveicoli sia benzina o gas di petrolio liquefatto (GPL) o gas naturale compresso (GNC ossia metano), o anche una combinazione di due fra questi carburanti; 2. Le sostanze infiammabili presenti, oltre al carburante contenuto nei serbatoi degli autoveicoli, non siano in quantità tali da poter formare atmosfere esplosive (l'olio lubrificante non presenta pericolo di esplosione in quanto ha una temperatura di infiammabilità superiore ai 200 ° C ); 3. Siano attuate le prescrizioni del DM 1 febbraio 1986 con particolare riferimento all'efficacia della ventilazione sia naturale, sia, quando richiesta, artificiale. Si ricorda che la presenza del Certificato di Prevenzione Incendi (CPI) garantisce il rispetto del DM 1/2/86. Il CPI è previsto per le autofficine con capienza superiore a 9 autoveicoli (Attività 72 del DM 16/02/82); 4. Gli autoveicoli non sottoposti a riparazione siano ordinariamente a motore spento e dispositivo di avviamento (chiave) disinserito o nella posizione di riposo; 5. La posizione dei carica-batterie deve essere tale da mantenere una concentrazione di idrogeno nell’aria inferiore al 4%. Durante la fase di carica, viene infatti sviluppato idrogeno che potrebbe formare con l’ossigeno dell’aria un’atmosfera potenzialmente esplosiva. Per mantenere bassa questa concentrazione bisogna ventilare la zona occupata dai caricabatterie o in maniera naturale o in maniera forzata. Per il calcolo dettagliato della portata d’aria di ventilazione necessaria, bisogna rifarsi alla norma CEI EN 50272-3 (CEI 21-42). In ogni caso deve essere garantita una distanza minima di 0,5 m tra la zona di ricarica ed eventuali sorgenti di accensione quali fiamme, scintille, archi o dispositivi incandescenti; Devono essere osservati una serie di comportamenti che vanno nella direzione di ridurre il rischio esplosione: Formare il personale dell’officina, oltre che dotarlo di idonee attrezzature di lavoro, riguardo al rischio di determinate lavorazioni; Pulire frequentemente l’officina ed avere sempre a disposizione sabbia o materiale inerte simile per neutralizzare il prima possibile le eventuali pozze di carburante che dovessero formarsi; Raffreddare le parti calde di un motore prima di intervenire su di esso; Scollegare il morsetto negativo della batteria prima di intervenire elettricamente sull’impianto dell’autoveicolo; Non fumare; 11 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria Aerare sufficientemente l’ambiente; Tenere il più possibile lontano le eventuali sorgenti di accensione dalle zone potenzialmente pericolose (es. non avvicinare fiamme libere e/o scintille dalle batterie, e non portare a contatto superfici calde come i tubi di scarico con sostanze infiammabili); 6. Non avvengano operazioni di riempimento e svuotamento dei serbatoi di carburante; 7. Non accedano autoveicoli con evidenti perdite di carburante senza l’autorizzazione del responsabile dell’officina e senza che siano presi provvedimenti adeguati per limitarne i danni (es. rapida neutralizzazione con l’uso di sabbia delle pozze di carburante). Se tutte le condizioni elencate sono rispettate, allora la carrozzeria non è da considerare con pericolo di esplosione. Se invece anche solo una delle condizioni previste non è rispettata, occorre classificare le varie zone secondo le procedure indicate nella norma CEI EN 60079-10 (CEI 31-30). Poiché il rispetto delle condizioni che garantiscono l’assenza del rischio esplosione dipendono dal gestore della carrozzeria è bene che il progettista inserisca tali condizioni tra i dati di progetto e che le faccia firmare dal committente per accettazione. Ipotizzando di essere giunti alla conclusione che la nostra carrozzeria non è a rischio esplosione, dobbiamo in subordine valutare il rischio incendio. L’autocarrozzeria è a maggior rischio in caso di incendio se la classe antincendio del compartimento considerato è pari o superiore a 30. Al di là di questo calcolo, si possono considerare a maggior rischio in caso di incendio anche le officine che prevedono il CPI (attività 72 del DM 16/2/82) cioè quelle per la riparazione di autoveicoli (meccanico, carrozziere, elettrauto, gommista) con capienza superiore a 9 autoveicoli. Se la carrozzeria soddisfa tutte le condizioni previste per l’assenza del rischio esplosione e la sua classe di compartimento antincendio è inferiore a 30, viene classificata come un locale ordinario. Il progetto è necessario se la carrozzeria viene classificata a rischio esplosione o a maggior rischio in caso di incendio. Se invece viene classificata come locale ordinario, il progetto viene richiesto se la carrozzeria ha una superficie superiore ai 200 m2 o se la potenza contrattuale supera i 6 kW (art. 5 comma 2c del DM 37/08). 12 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria Classificazione delle cabine di verniciatura La cabina di verniciatura nel suo complesso non rientra nell’ambito di applicazione della direttiva Atex 94/9/CE e di conseguenza non deve essere marcata CE Atex, ma lo devono essere invece (a partire dal 1 luglio 2003 come stabilito dal DPR 126/98) i suoi componenti elettrici installati nelle zone pericolose, sia che siano all’interno o all’esterno della cabina. Questa è la sintesi di un parere ufficiale da parte della Commissione Atex (punto 4.1.2.2 della guida all’applicazione della direttiva Atex) il quale afferma: “le cabine sono descrivibili come un'area chiusa dove un operatore può lavorare all’interno o all’esterno e possono essere definite come "semplici scatole". La "scatola", in assenza di sorgenti di innesco e non destinata all'uso in atmosfera potenzialmente esplosiva, non rientra nell'ambito di applicazione della direttiva ATEX 94/9/EC. In condizioni operative si viene a formare un'atmosfera potenzialmente esplosiva e la zona chiusa, le aperture e i sistemi di recupero, sono normalmente classificate secondo le opportune zone pericolose. L'apparecchiatura, i sistemi di protezione e i componenti destinati all'utilizzo in queste zone, compresi i dispositivi esterni di controllo e di sicurezza che contribuiscono all'uso in sicurezza dei primi, rientrano nell'ambito di applicazione della direttiva ATEX 94/9/EC. In sintesi, le cabine di verniciatura, intese nella loro unità, non rientrano nell'ambito di applicazione della direttiva ATEX 94/9/EC e quindi ad esse non possono essere applicate le speciali marcature relative alla protezione contro le esplosioni o le altre marcature specificate nell'allegato II EHSR 1.0.5. della direttiva”. Della classificazione in zone pericolose delle cabine di verniciatura si occupa la norma UNI EN 12215 “Impianti di verniciatura – Cabine di verniciatura per l’applicazione di prodotti vernicianti liquidi – Requisiti di sicurezza”. La norma si applica alle cabine di verniciatura per l’applicazione di prodotti vernicianti liquidi organici e tratta tutti i pericoli significativi, pertinenti le cabine stesse, quando utilizzate secondo l’uso proprio e nelle condizioni previste dal fabbricante. Una cabina di verniciatura è un insieme costituito impedito da differenti componenti tra loro collegati e riuniti all’interno di una struttura parzialmente o totalmente chiusa (delimitata da pareti, definita spazio): ventilazione forzata per mezzo di una o più ventole; filtro a secco o sistemi di lavaggio ad umido; dispositivi di misurazione e di comando; impianto di riscaldamento dell’aria di ventilazione; dispositivi automatici antincendio; dispositivi di allarme; apparecchiature elettriche. Sono escluse dalla norma invece: le aree di verniciatura (spazi per l’applicazione di prodotti vernicianti liquidi organici che sono limitati soltanto da una parete laterale utilizzata per l’estrazione dell’aria di scarico); le cabine di verniciatura combinate (norma EN 13355); le pareti che delimitano le cabine di verniciatura, se parti integranti dell’edificio; la stanza di lavoro o l’edificio utilizzato per la verniciatura a spruzzo di articoli di grandi dimensioni (per esempio: aerei); 13 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria le apparecchiature di verniciatura utilizzate nelle cabine di verniciatura trattate nelle norme EN 1953, EN 50050 e EN 50176; le cabine di verniciatura che sono parte di installazioni complesse. Cabina di verniciatura (Cmc) Poiché il rischio esplosione può verificarsi quando la concentrazione di sostanze infiammabili nell’aria supera il limite inferiore di esplodibilità (LEL) e se è presente una sorgente di innesco, i requisiti richiesti dalla norma UNI EN 12215 per prevenire il rischio esplosione nelle cabine di verniciatura sono due: a. Mantenere la concentrazione delle sostanze infiammabili al di sotto del LEL per mezzo di una ventilazione forzata; b. Eliminare o ridurre le sorgenti di innesco; 14 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria Si dovranno inoltre prendere opportune precauzioni per eliminare le perdite di gas combustibile, al fine di evitare possibili esplosioni, ad esempio: convezione naturale, pre e post-ventilazione, prove di tenuta, monitoraggio gas, etc. LEL sta per limite inferiore di esplodibilità: affinché possa avvenire un'esplosione occorre che nella miscela comburente-combustibile, quest'ultimo non scenda al di sotto di una certa percentuale (ad esempio 1,5 % per l'acetilene), che viene chiamata appunto LEL. Sostanze infiammabili che aumentano la concentrazione al di sopra del livello normale sono ad esempio le seguenti: vapori di solventi derivanti dal processo di essiccazione istantanea; gas derivanti da combustibili e/o prodotti della combustione del sistema di riscaldamento; gas liberati dai depositi; gas combustibili del riscaldamento; vapori di solventi derivanti da perdite da tubi o raccordi rotti; liquidi pulenti; vapori di solventi derivati dal processo di ricircolo nelle cabine di verniciatura automatiche. Invece esempi di sorgenti di accensione possono essere: le superfici bollenti (per es. di sistemi di riscaldamento, apparecchiature elettriche); i sistemi di riscaldamento; le scintille provocate da energia indotta in modo meccanico (es. ventilatori, trasportatori, ecc.); le scariche elettrostatiche; le scintille elettriche; la saldatura e altri fonti di energia termica utilizzate durante la manutenzione e la pulizia. a. Limitazione della concentrazione di sostanze infiammabili La norma UNI EN 12215 prevede due possibili situazioni di valori limite di concentrazione all’interno delle cabine di verniciatura che devono essere usate per classificare le zone pericolose e per determinare quali dispositivi elettrici installare: 1. Nelle cabine di verniciatura con operatore, la concentrazione di sostanze infiammabili deve essere limitata al massimo ad un valore pari al 25% del LEL; 2. Nelle cabine di verniciatura senza operatore, la concentrazione di sostanze infiammabili deve essere limitata al massimo ad un valore pari al 50% del LEL; questo si applica anche agli impianti di ricircolo dell’aria 15 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria Il calcolo della concentrazione delle sostanze infiammabili nella cabina può avvenire attraverso semplici formule riportate nell’appendice B della norma. Se fosse sconosciuto il valore (da utilizzare nei calcoli) del LEL dei solventi infiammabili utilizzati in cabina, la norma UNI EN 12215 suggerisce di 3 utilizzare il valore di 40 g/m . La classificazione in zone pericolose, che è una parte integrante del concetto di sicurezza per la prevenzione dell’esplosione, deve essere effettuata in funzione della concentrazione delle sostanze infiammabili presenti in cabina nel modo indicato in tabella 1. Si può notare che come minimo una cabina viene classificata come zona 2. Concentrazione delle sostanze Estensione della zona infiammabili presenti in cabina zona Concentrazione < 25% LEL Tutto il volume interno (Vint) alla cabina (ad esempio con LEL = 40 g/m3, la compresi i volumi interni delle tubazioni di concentrazione deve essere minore di 10 ricircolo ed espulsione dell’aria. Il volume 3 g/m ) Tipo di 2 esterno (Vext) entro la distanza di 1 metro dalle aperture permanenti (*). 25% LEL ≤ Concentrazione ≤ 50% Tutto il volume interno (Vint) alla cabina LEL compresi i volumi interni delle tubazioni di 3 (ad esempio con LEL = 40 g/m , la ricircolo ed espulsione dell’aria. 1 concentrazione deve essere compresa tra 10 e 20 g/m3) 25% LEL ≤ Concentrazione ≤ 50% Il volume esterno (Vext) entro la distanza di 1 metro dalle aperture permanenti (*). LEL 2 3 (ad esempio con LEL = 40 g/m , la concentrazione deve essere compresa tra 10 e 20 g/m3) (*) Le porte non sono considerate aperture permanenti Tabella 1 – Procedura di classificazione delle cabine di verniciatura in funzione della concentrazione delle sostanze infiammabili presenti Se la concentrazione calcolata dei solventi infiammabili è pari o superiore al 25% del LEL, la cabina di verniciatura deve essere equipaggiata o con dispositivi antideflagranti, oppure con un dispositivo di 16 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria rilevazione e controllo della concentrazione il quale possa interrompere l’erogazione di sostanze infiammabili se la concentrazione risulta pari o superiore al 50% del LEL: Esempio di classificazione delle zone in una cabina di verniciatura ad apertura frontale (EN 12215) b. Eliminazione o riduzione delle sorgenti di innesco Al fine di prevenire il pericolo di un’atmosfera pericolosa, la scelta dei dispositivi e delle apparecchiature elettriche e non elettriche deve garantire l’eliminazione del rischio di innesco in ogni parte della cabina classificata come zona pericolosa. Poiché, come visto, al minimo la cabina viene 17 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria classificata come zona 2, è evidente che le apparecchiature presenti all’interno di una cabina devono avere come minimo una marcatura Atex di categoria 3 (vedi tabella 2). Tipo di zona Caratteristiche delle apparecchiature presenti nelle zone pericolose Apparecchiature elettriche di categoria 2G conformi alle norme EN 60079-0, EN 50015, EN 50016, EN 50017, EN 1 60079-1, 60079-7, EN 50020, EN 60079-18 ed EN 60079-25. Apparecchiature non elettriche di categoria 2G conformi alle norme EN 13463-1 ed EN 13463-5 Apparecchiature elettriche di categoria 3G conformi alle norme EN 60079-0 ed EN 60079-15 2 Apparecchiature non elettriche di categoria 3G conformi alle norme EN 13463-1 ed EN 13463-5 Tabella 2 – Caratteristiche delle apparecchiature elettriche e non elettriche, da installare all’interno delle zone pericolose classificate nelle cabine di verniciatura Per le apparecchiature elettriche devono essere prese in considerazione le seguenti misure di sicurezza: Tutte i componenti conduttivi devono essere interconnessi e collegati a terra; Per i dispositivi di illuminazione, installati dietro a pannelli trasparenti antiurto, collegati ermeticamente alla struttura della cabina in modo da evitare la fuoriuscita di vapori di solventi dall'interno della stessa, è sufficiente un grado di protezione IP 54; Per i motori situati all’esterno delle cabine di verniciatura deve essere usato almeno il grado di protezione IP 44. I motori non devono essere posizionati all’interno delle tubazioni di espulsione dell’aria; Si devono evitare scariche elettrostatiche indesiderate adottando le misure di messa a terra e interconnessione specificate nella norma EN 50176 18 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria Tutte le apparecchiature non elettriche installate e situate in atmosfere potenzialmente esplosive devono essere sottoposte ad una valutazione del pericolo di innesco in conformità a quanto previsto all’articolo 5.2 della norma EN 13463-1 per assicurare la protezione richiesta. In particolare devono essere prese in considerazione le seguenti misure di sicurezza: Devono essere evitate scariche elettrostatiche I ventilatori per il ricircolo e l’espulsione dell’aria devono essere protetti in accordo con il progetto di norma prEN 14986 Le superfici calde di tutti gli apparecchi all'interno della cabina di verniciatura non devono poter produrre l'accensione di aerosol di vernici e vapori di solventi. Le temperature ammissibili di tali superfici sono indicate nell’articolo 6.4.2 della norma EN 1127-1 Rischio esplosione nelle cabine di verniciatura 19 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria Protezione contatti diretti e indiretti Ipotizzando che l’autocarrozzeria venga classificata come ambiente ordinario, le disposizioni sono quelle classiche previste dalla norma CEI 64-8, ossia per i contatti diretti l’isolamento delle parti attive, l’utilizzo di Involucri o barriere con grado di protezione minimo IPXXB (IPXXD per le superfici orizzontali superiori a portata di mano) e la protezione addizionale mediante interruttori differenziali con Idn non superiore a 30 mA. Per quanto riguarda i contatti indiretti si preferisce la modalità con interruzione automatica dell'alimentazione attraverso l’impiego di dispositivi differenziali con Idn non superiore a 30 mA. Deve essere verificata la relazione UL<= RE x Idn dove: UL = tensione limite di contatto (50 V), RE = resistenza di terra, Idn = corrente nominale del dispositivo differenziale. Cavi e condutture I cavi possono essere normali N07V-K, FROR 450/750V con l’avvertenza di usare condutture incassate nelle pareti e nel pavimento, o in tubi e condotti di adeguata robustezza (es. tubi metallici) installati a parete, o ubicate in alto, e comunque ad un'altezza non inferiore a 1,5 m dal pavimento (i componenti dell'impianto elettrico non devono essere sottoposti a rischio di danneggiamento meccanico da parte degli autoveicoli) Quadri Il quadro può essere del tipo ad uso domestico e similare, rispondente alla norma CEI 23-51, se la corrente nominale Inq in entrata non è superiore ai 125 A, la tensione nominale non è superiore ai 440 V e la corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione non supera i 10 kA oppure i 15 kA quando il quadro è protetto mediante dispositivo limitatore. Se le condizioni precedenti non sono verificate occorre realizzare un quadro rispondente alla norma CEI 17-13/1. 20 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria Prese a spina Poiché i componenti dell'impianto elettrico non devono essere sottoposti a rischio di danneggiamento meccanico da parte degli autoveicoli, l’appendice GF-2 della guida CEI 31-35/A richiede: L’installazione di interruttori e prese a spina ad un'altezza non inferiore a 1,5 m dal pavimento. L’installazione di un numero di prese a spina sufficiente ad evitare il ricorso a prolunghe. Quota di installazione minima per interruttori e prese a spina all’interno delle officine Comando di emergenza Il comando di emergenza va installato se la carrozzeria ha una capienza superiore a 9 autoveicoli (voce 72 del DM 16/02/82) oppure se la carrozzeria viene classificata come luogo con pericolo di esplosione (questo vale anche per la singola cabina di verniciatura). Infatti la norma CEI 31-33 (CEI EN 60079-14), all’art. 8.1 prevede che “ per motivi di emergenza, al di fuori del luogo pericoloso devono essere previsti uno o più dispositivi atti a interrompere le alimentazioni elettriche del luogo 21 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria pericoloso. La costruzione elettrica che deve continuare a funzionare per prevenire pericoli aggiuntivi non deve essere compresa nel circuito di arresto di emergenza; essa deve costituire un circuito separato”. Protezione dalle scariche atmosferiche Occorre effettuare la valutazione del rischio in base alle norme CEI 81-10. Livello di illuminamento richiesto La norma UNI EN 12464-1 prevede i seguenti livelli di illuminamento medio: per operazioni di smontaggio e assemblaggio 500 lx, per operazioni di verniciatura 750 lx, per operazioni di ispezione e ritocco 1000 lx. I livelli sono riferiti all’area di lavoro. Verifiche: Se il locale viene classificato come ordinario, occorre, terminato l’impianto effettuare da parte di una persona esperta, competente in lavori di verifica (completata la verifica deve essere preparato un rapporto) una serie di verifiche iniziali • Esame a vista • Verifica della continuità dei conduttori di protezione e dei conduttori equipotenziali principali • Misura della resistenza di isolamento dell'impianto elettrico • Verifica della protezione per separazione nel caso di circuiti SELV o PELV e nel caso di separazione elettrica • Verifica della protezione mediante interruzione automatica dell'alimentazione • Prove di polarità • Prove di funzionamento • Misura della caduta di tensione (se l’autofficina è molto estesa) • Misura della resistenza dell'impianto di terra Dopo le verifiche iniziali, devono poi essere devono essere effettuate delle verifiche periodiche ad intervalli di tempo tali da non compromettere la sicurezza d'uso dell'impianto, e che devono comprendere almeno: • Esame a vista • Misura della resistenza di isolamento • Prova della continuità dei conduttori di protezione 22 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria • Prove per la protezione contro i contatti indiretti, incluse le prove di funzionamento dei dispositivi differenziali Inoltre, poiché l’autocarrozzeria è anche normalmente un luogo di lavoro (con la presenza di almeno un lavoratore così come viene definito dal Dlgs 81/08), occorre effettuare, a cura di ASL/ARPA od Organismo abilitato le verifiche previste dal DPR 462/01. Il verificatore dovrà rilasciare regolare verbale che deve essere custodito dal titolare ed esibito a richiesta degli organi di vigilanza) • Verifica dell'impianto di terra effettuata ogni 5 anni se locale ordinario, ogni 2 anni se a maggior rischio in caso di incendio. • Nel caso in cui la carrozzeria fosse classificata come luogo con pericolo di esplosione, verifica ogni 2 anni delle apparecchiature elettriche installate nelle aree classificate come zone 0 o 1. 23 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria 4 Progetto di una autocarrozzeria (progetto realizzato nel 2006) Premessa: a seguire la relazione tecnica, negli allegati troverete planimetria e quadri del progetto. OGGETTO E SCOPO La presente relazione ha lo scopo di individuare le norme tecniche e i criteri costruttivi da adottare per gli impianti elettrici di nuova realizzazione di un edificio sito in ……………….. adibita ad autocarrozzeria della ……………… ELENCO DEGLI ELABORATI DI PROGETTO Relazione Tecnica Planimetria Distribuzione F.M. – Illuminazione – Messa a terra Quadro Interruttore Generale – QIG – Quadro generale distribuzione – QGD – Quadro uffici – QUF – NORME GENERALI Le caratteristiche e la consistenza degli impianti elettrici, nonché dei loro componenti, dovranno essere corrispondenti alle Leggi e Norme CEI vigenti. Per cui, in osservanza a quanto previsto dalla Legge 1 Marzo 1968 - N° 186, pubblicata sulla G.U. N° 77 del 23 Marzo 1968, tutti gli impianti elettrici oggetto della presente relazione, dovranno essere realizzati in perfetto accordo con la Legge sopraccitata. In particolare gli impianti, a secondo del tipo d'uso e destinazione, dovranno essere conformi alle seguenti norme, con relative varianti, appendici ed errata corrige, se applicabili: - CEI 17-13 Parte 1-2-3-4- (fasc. 4565 - anno 1998): Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri B.T.). - CEI 23-51 (FASC. 2731- anno 1996): Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare; - CEI 64-8/1 (fasc. 6869 - anno 2003): Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Parte 1: Oggetto, scopo e principi fondamentali. - CEI 64-8/2 (fasc. 6870 - anno 2003): Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua. Parte 2: Definizioni. 24 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria - CEI 64-8/3 (fasc. fasc. 6871 - anno 2003): Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua. Parte 3: Caratteristiche generali. - CEI 64-8/4 (fasc. fasc. 6872 - anno 2003): Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua. Parte 4: Prescrizioni per la sicurezza. - CEI 64-8/5 (fasc. fasc. 6873 - anno 2003): Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua. Parte 5: Scelta ed installazione dei componenti elettrici. - CEI 64-8/6 (fasc. fasc. 6874 - anno 2003): Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua. Parte 6: Verifica. - CEI 64-8/7 (fasc. fasc. 6875 – anno 2003): Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua. Parte 7: Ambienti ed applicazioni parti - CEI 64-12 (fasc. 2093 G – anno 1993): Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario. - CEI 64-14 (fasc. 2930 – anno 1996): Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori. - CEI 81-1 (fasc. 2697 - 1995): Protezione delle strutture contro i fulmini. - CEI 81-4 (fasc. 2924 - anno 1997): Valutazione del rischio dovuto al fulmine. Oltre ad essere rispondenti alle norme CEI, gli impianti elettrici, dovranno essere eseguiti secondo quanto previsto dalle seguenti leggi, decreti e circolari ministeriali: - D.P.R. del 27 aprile 1955 n. 547 (per la prevenzione degli infortuni sul lavoro); - Legge del 18 ottobre 1977 n. 791 (garanzia di sicurezza che deve avere il materiale elettrico per tensioni di utilizzo al di sotto di 1000V); - Legge del 1978 n. 833 (coordinamento generale per la sicurezza sul lavoro); - Legge del 28 marzo 1991 n. 109 (nuove disposizioni in materia di allacciamenti e collaudi degli impianti telefonici interni). - D.M. del 23 maggio 1992 n. 314 ( Regolamento recante disposizioni di attuazione della legge 28 marzo 1991 n. 109). - Legge del 5 marzo 1990 n. 46 (norme per la sicurezza degli impianti); - D.Lgs. del 19 settembre 1994, n. 626 (sicurezza ed igiene del lavoro). - D.Lgs. del 25 novembre 1996, n. 626 (direttiva bassa tensione). - D.P.R. del 24 luglio 1996, n. 459 (direttiva macchine). - D.Lgs. del 4 dicembre 1992, n. 476 (direttiva compatibilità elettromagnetica). - D.Lgs. del 14 agosto 1996, n. 493 (direttiva segnaletica di sicurezza). 25 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria Al termine dei lavori, dovrà essere rilasciata al Committente la dichiarazione di conformità, ai sensi dell'Art. 9 della suddetta Legge 46/90. CARATTERISTICHE DEI CIRCUITI E DEI MATERIALI Generalità Il sistema elettrico in bassa tensione sarà del tipo "TT". Le caratteristiche dell'alimentazione elettrica dovranno essere le seguenti: - 3 fasi + neutro / fase + neutro - tensione concatenata (fase-fase) = 400 V - tensione stellata (fase-neutro) = 230 V - frequenza = 50 Hz - fattore di potenza ≥ 0,9 - potenza richiesta = 50kW Caduta massima di tensione e portata massima di corrente La caduta massima di tensione per ogni circuito, quando sia inserito il carico nominale, non dovrà essere superiore al 4% della tensione a vuoto per tutti i circuiti. Comunque, la densità di corrente nei vari conduttori, non dovrà essere mai superiore a quanto ottenuto dall'applicazione delle tabelle UNEL 35024/1/2 per i cavi posati in aria e UNEL 35026 per i cavi interrati. Per la corretta applicazione delle tabelle UNEL 35024/1/2 è importante rispettare le condizioni di posa previste in fase di calcolo, anche per quanto riguarda il distanziamento dei cavi o il loro raggruppamento in strati o fasci. Sezioni minime dei conduttori Il dimensionamento dei conduttori attivi dovrà essere effettuato in modo da soddisfare le esigenze di portata e resistenza ai corto circuiti ed i limiti ammessi per caduta di tensione; le sezioni minime non dovranno essere comunque inferiori a quelle di seguito specificate: - Conduttori attivi (escluso il neutro) - 1,5 mm² per i circuiti di illuminazione; 26 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria - 1,5 mm² per i circuiti prese da 10A; - 2,5 mm² per i circuiti prese da 16A; - 0,5 mm² per i circuiti di comando e segnalazione. - 0,75 mm² per le connessioni flessibili con cavi (con e senza guaina). - Conduttori di neutro L'eventuale conduttore di neutro avrà la stessa sezione dei conduttori di fase: - nei circuiti monofase a due fili, qualunque sia la sezione dei conduttori; - nei circuiti polifase (e nei circuiti monofase a tre fili) quando la sezione dei conduttori fase sia inferiore od uguale a 16 mm² se in rame. - nei circuiti polifase, i cui conduttori di fase abbiano una sezione superiore a 16 mm² (rame), il conduttore di neutro avrà una sezione inferiore a quella dei circuiti di fase se saranno soddisfatte contemporaneamente le seguenti condizioni: - la corrente massima, comprese le eventuali armoniche, che si preveda possa percorrere il conduttore di neutro durante il servizio ordinario, non sia superiore alla portata massima ammissibile nel conduttore stesso; - la sezione del conduttore di neutro sia almeno uguale a 16 mm² se in rame. In ogni caso il conduttore di neutro dovrà essere protetto contro le sovracorrenti. - Conduttori di protezione Il dimensionamento del conduttore di protezione dovrà essere effettuato applicando la seguente formula: dove: Sp = sezione del conduttore di protezione (mm²); I = valore efficace della corrente di guasto che può percorrere il conduttore di protezione per un guasto di impedenza trascurabile (A); t = tempo di intervento del dispositivo di protezione (s); K = fattore variabile in base al tipo di conduttore e di isolante. In alternativa a quanto sopra il conduttore di protezione dovrà essere dimensionato in base alla tabella 54F delle norme C.E.I. 64-8 (fasc. 4135). - Conduttori di terra Il conduttore di terra è il conduttore che collega il nodo principale di terra al dispersore o i dispersori tra loro. Il dimensionamento del conduttore di terra dovrà essere effettuato: 27 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria - se è prevista la protezione meccanica e contro la corrosione come indicato per il conduttore di protezione. - se non è prevista la protezione meccanica e contro la corrosione in base alla tabella 54A delle norme C.E.I. 64-8 (fasc. 4135). - Conduttori equipotenziali principali I conduttori equipotenziali principali devono avere una sezione non inferiore a metà di quella del conduttore di protezione di sezione più elevata dell’impianto, con un minimo di 6 mm². Non è richiesto, tuttavia, che la sezione superi i 25 mm² se in rame o una sezione di conduttanza equivalente se di materiale diverso (CEI 64-8 art. 547.1.1). - Conduttori equipotenziali supplementari Un conduttore equipotenziale supplementare che colleghi due masse, deve avere una sezione non inferiore a quella del più piccolo conduttore di protezione collegato a queste masse. Un conduttore equipotenziale supplementare che connette una massa ad una massa estranea, deve avere una sezione non inferiore alla metà della sezione del corrispondente conduttore di protezione (CEI 64-8 art. 547.1.2). Per il dimensionamento dei collegamenti equipotenziali supplementari si devono rispettare anche le norme che ne richiedono la realizzazione per gli ambienti specifici. Tipo ed isolamento dei conduttori I tipi dei conduttori da impiegare negli impianti dovranno essere quelli con marchio armonizzato CEE, e precisamente: - N07V-K (C.E.I. 20-22 II) per i circuiti di illuminazione, forza motrice, segnalazione e comando posati all'interno di tubi protettivi e canale in materiale termoplastico e per il cablaggio interno di quadri. - FG70R (C.E.I. 20-22 II) per i circuiti di illuminazione, forza motrice, segnalazione e comando posati all'interno di tubi protettivi, canale o passerelle metalliche. Colori distintivi dei conduttori I conduttori impiegati nell’esecuzione degli impianti dovranno essere contraddistinti dalle colorazioni previste nelle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL. In particolare i conduttori di neutro e di terra dovranno essere contraddistinti rispettivamente ed esclusivamente con il colore BLU CHIARO e con il bicolore GIALLOVERDE. Gli impianti di classe 0 ed i circuiti di comando e segnalazione a 24 V avranno i conduttori contraddistinti da colori diversi da quelli sopraelencati in modo da renderli facilmente identificabili e 28 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria distinguibili da conduttori di impianti di classe diversa. Nel caso s’impieghino cavi o conduttori aventi rivestimento isolante di un'unica colorazione dovranno essere contrassegnate le fasi, il neutro e il conduttore di terra con opportuni segnafili colorati. Condutture portatavi I conduttori dovranno essere sempre protetti meccanicamente. Dette protezioni dovranno essere eseguite con: - sistemi di tubi per posa interrata, a norme CEI EN 50086-2-4 (23-46); - sistemi di tubo in PVC autoestinguente rigido, serie pesante a norme CEI EN 50086-2-1 (23-54) , per posa in vista, di colore grigio; - sistemi di tubo in PVC autoestinguente pieghevole serie pesante a norme CEI EN 50086-2-2 (2355), per posa incassata a parete o a pavimento, di colore nero, grigio, verde, azzurro e viola (N.B: il tubo da annegare nel calcestruzzo nel l’edilizia prefabbricata deve essere di tipo autorinvenente ed autoestinguente); - sistemi di tubo flessibile (guaina) in PVC autoestinguente a norme CEI EN 50086-2-3 (23-56), per allacciamenti in vista; - sistemi di canali metallici ad uso portacavi a norme CEI 23-31 con grado di protezione minimo IP4X. I tubi protettivi ed i canali portacavi dovranno avere un grado di riempimento tale da facilitare le operazioni di infilaggio ed eventuale sfilaggio dei conduttori. Comunque le tubazioni dovranno essere un diametro interno minimo di 13 mm. I tubi protettivi dovranno essere posati in modo da consentire un andamento rettilineo orizzontale (con minima pendenza per favorire lo scarico di eventuale condensa) o verticale. Le curve dovranno essere realizzate con gli appositi raccordi o scatole. Potrà essere eseguita, dove indispensabile, la piegatura dei tubi protettivi rigidi evitando il danneggiamento dei tubi e la pregiudicazione della sfilabilità dei conduttori. Tutti i sistemi tubi dovranno essere di serie, corredati di scatole di derivazione in quantità tale da rendere agevoli le operazioni di infilaggio e sfilaggio dei conduttori. Scatole di derivazione Le scatole di derivazione dovranno essere in PVC autoestinguente con grado di protezione adeguato all'ambiente in cui dovranno essere poste. Il coperchio dovrà essere f issato con viti e dovrà essere apribile solo con attrezzo. Non dovranno essere utilizzati coperchi montati a pressione. Tutte le derivazioni dovranno essere eseguite in dette scatole facendo uso di morsetti isolati che eviteranno il danneggiamento dei conduttori all'atto del serraggio. In caso contrario i conduttori dovranno essere provvisti di puntali a pressione. Non dovranno essere eseguiti derivazioni e/o giunzioni tramite semplice attorcigliamento e nastratura o con morsetti MAMMUT. Il posizionamento delle scatole di 29 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria derivazione dovrà essere particolarmente curato in modo da non danneggiare l'estetica degli ambienti. In tutte le scatole di derivazione da parete e da esterno, l'interconnessione scatola-tubo o scatolaguaina, dovrà essere sempre realizzata con raccordo pressatubo in materiale isolante autoestinguente. CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI Il locale oggetto della presente progettazione con utilizzo come carrozzeria viene classificato come ambiente di tipo ordinario. La cabina di verniciatura, quale locale con zone pericolose, è gia fornita di idoneo impianto di aspirazione certificato. Il locale tintometro non è classificato in quanto sono utilizzate vernici senza particolari solventi e comunque del tipo ad acqua. L’impianto di riscaldamento sarà eventualmente realizzato In futuro utilizzando generatori di calore a gas metano con bruciatori esterni. Anche le zone di lavorazione particolare sono previsti con idonei sistemi di aerazione. Gli impianti elettrici sono comunque realizzati con un grado di protezione minimo IP 44/55. Gli impianti elettrici sono stati progettati e devono essere realizzati in base alla suddetta classificazione. DESCRIZIONE DELLE OPERE Alimentazione e Quadri elettrici L’alimentazione viene derivata dal contatore sito esternamente dovrà essere installato un interruttore generale magnetotermico differenziale selettivo a protezione delle linee di alimentazioni generali completo di bobina di sgancio di emergenza. In idonea posizione del locale è prevista l’installazione del Quadro Generale di Distribuzione (QGD) per la protezione delle linee di distribuzione di forza motrice e di illuminazione. Tale quadro dovrà essere realizzato con carpenteria di lamiera metallica verniciata, con porta piena e pannelli modulari interni. I pannelli modulari dovranno essere provvisti di feritoie per consentire l'accessibilità alle leve di comando degli interruttori e dovranno essere apribili soltanto tramite attrezzo. Ogni linea in partenza dovrà essere protetta da interruttore magnetotermico o magnetotermico differenziale con potere di interruzione non inferiore alla corrente di corto circuito presunta nel punto di installazione. Gli interruttori differenziali puri dovranno essere coordinati con gli interruttori magnetotermici per raggiungere un potere di interruzione nominale condizionale uguale o superiore alla corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione. Tutte le apparecchiature dovranno essere di tipo modulare per innesto su guida DIN. Ogni interruttore dovrà essere identificabile mediante targhetta recante l'indicazione del circuito interessato. Ogni apparecchio dovrà essere opportunamente siglato e 30 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria detta siglatura dovrà essere riportata sullo schema del quadro. Le linee in partenza dovranno essere attestate su apposite morsettiere in materiale isolante non igroscopico. Per i locali uffici e spogliatoio è previsto un quadro locale uffici QUF in esecuzione da incasso. . Ogni quadro dovrà essere dotato di targa con i dati del costruttore e del quadro stesso, nonché della dichiarazione di conformità qualora il costruttore sia diverso dall’installatore; quanto sopra in conformità alle norme CEI 17-13 e 23-51. Gli involucri dovranno essere realizzati in conformità alla norma CEI 17-71 oppure CEI 23-48 e CEI 23-49 se di uso domestico e similare. All’interno dei quadri ed all’esterno (fronte) dovranno essere installati dei necessari dispositivi segnaletici (cartelli) con lo scopo di: - vietare comportamenti che possono causare pericoli (segnali di divieto); - avvertire del la presenza di un pericolo (segnali di avvertimento); - prescrivere determinati comportamenti (segnali di obbligo); - fornire informazioni diverse dalle suddette (segnali di divieto). Gli interruttori differenziali dovranno essere provati mensilmente con tasto di prova come indicato dal costruttore. Rifasamento Il rifasamento dell’impianto dovrà essere realizzato con un quadro automatico centralizzato in grado di portare il fattore di potenza (cosφ) ad un valore superiore a 0,9. La regolazione dovrà inserire gruppi di condensatori suddivisi su più gradini. Dopo la messa in funzione dell’impianto e periodicamente, si dovrà verificare sulle fatture dell’ente fornitore di energia elettrica la corretta regolazione del quadro di rifasamento. Canalizzazioni e linee principali di distribuzione Le canalizzazioni principali all’interno del fabbricato devono essere costituite da: - passerelle in acciaio zincato verniciato; - tubazioni PVC rigido da esterno e da incasso. All’interno delle canalizzazioni dovranno essere posate le linee principali di distribuzione costituite da cavi isolati in PVC con guaina esterna in gomma di qualità G7 tipo FG7(O)R non propaganti l’incendio secondo la Norma CEI 20-22 II. Il cavo che alimenta il pulsante di sgancio dovrà essere del tipo resistente al fuoco secondo la Norma CEI 20-36 (Se non a sicurezza positiva). 31 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria Le linee di alimentazione saranno conformi al punto “Tipo e isolamento dei conduttori”. All’interno delle tubazioni PVC interne sono posate le linee di distribuzione costituite da conduttori isolati in PVC tipo N07V-K non propaganti l’incendio secondo la Norma CEI 20-22 II. Impianto di illuminazione L’impianto di illuminazione dovrà essere realizzato: - Per i locali di lavorazione utilizzando elementi prefabbricati componibili IP55 (blindoluce) a tre conduttori (3P+N+T) , dotati di prese di derivazione sui lati . Lo staffaggio dovrà essere fatto a sospensione. L’alimentazione degli apparecchi illuminanti dovrà essere realizzata con apposite prese di derivazione, con contatti mobili , dotate di fusibile e complete di cavo. - Per gli uffici e spogliatoi sotto traccia con tubazione in PVC corrugata flessibile autoestinguente serie pesante, conduttori isolati in PVC non propagante l’incendio secondo le norme CEI 20-22 II tipo N07VK, in alcuni servizi igienici. Gli apparecchi illuminanti previsti sono: - plafoniere fluorescenti lineari con corpo in acciaio e schermo in policarbonato infrangibile, grado di protezione IP 65. - plafoniere fluorescenti lineari con corpo in lamiera di acciaio inox e schermo lamellare tipo Dark Light IP 20; - apparecchi illuminanti con lampada ad incandescenza per i locali di servizio e i piccoli passaggi. I comandi saranno: - locali su apposite pulsantiere con apparecchi della serie civile componibile posti entro apposite scatole incassate con supporto isolante e placca in resina e guaina PVC di protezione per gli ambienti di lavorazione. Tutte le plafoniere con lampade fluorescenti e i corpi illuminanti con lampade a scarica dovranno essere rifasate in modo da ottenere un fattore di potenza non inferiore a 0,9; inoltre, le lampade fluorescenti dovranno essere del tipo ad alto rendimento e avere le seguenti caratteristiche: - potenze utilizzate: 58 W - tonalità di luce: BIANCHISSIMA - grado resa colori: 1B - flusso luminoso: 58W - 5200 lm Si raccomanda di eseguire la periodica pulizia degli apparecchi illuminanti e sostituzione delle lampade per mantenere inalterato il livello di illuminamento. Il grado di illuminazione previsto per la zona lavorazione è oltre 300 lux e 500 lux nelle zone box (verifica allegata) Impianto di illuminazione di sicurezza 32 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria L’impianto di illuminazione di sicurezza ha lo scopo di illuminare: - le vie di fuga, - le uscite di sicurezza, - le grandi aree, al mancare dell’illuminazione ordinaria. L’impianto è realizzato con gli stessi criteri costruttivi descritti per l’impianto di illuminazione normale. È previsto l’utilizzo di apparecchi di tipo autonomo completi di batterie con autonomia minima di 1 h, inverter e gruppo di commutazione automatica al mancare dell’energia di rete. Dovrà essere prevista la scarica completa delle batterie ogni 6 mesi per evitare fenomeni di polarizzazione che ne comprometterebbero l’autonomia, le stesse devono essere sostituite ogni quattro anni circa secondo le indicazioni del costruttore. Impianto di forza motrice L’impianto di forza motrice ha lo scopo di realizzare l’alimentazione elettrica del quadro uffici, ai pannelli presa ed quadri di bordo macchina. L’impianto dovrà essere realizzato: - passerelle metalliche portatavi csd; - a vista con tubazione in PVC rigida autoestinguente serie pesante, conduttori isolati in PVC non propagante l ’ incendio secondo le norme CEI 20-22 II tipo N07V-K; - sottotraccia con tubazione in PVC corrugata flessibile autoestinguente serie pesante, conduttori isolati in PVC non propagante l ’ incendio secondo le norme CEI 20-22 II tipo N07V-K; La consistenza e la disposizione delle prese è indicata sugli elaborati di progetto. Impianto di terra e protezione dalle scariche atmosferiche L’impianto di terra opportunamente coordinato con i dispositivi di protezione (interruttori automatici e/o differenziali) ha lo scopo di proteggere dai contatti indiretti. L’impianto di terra dovrà collegare tutte le masse e le masse estranee ai dispersori attraverso i conduttori di protezione, i conduttori equipotenziali, il nodo principale di terra e i conduttori di terra. I conduttori di protezione dovranno essere distribuiti insieme alle linee principali e ai circuiti utilizzatori, faranno capo ai collettori di terra dei quadri di distribuzione e da questi al nodo principale di terra realizzato nel collettore esterno al Quadro Interruttore Generale. L’impianto di protezione così realizzato è stato collegato all’impianto disperdente esterno costituito da una rete di corda di rame nuda interrata da 35 mm² posata lungo il perimetro del fabbricato. 33 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La progettazione degli impianti elettrici in una carrozzeria Per quanto riguarda l’impianto di protezione da scariche atmosferiche, è stato eseguito il calcolo delle probabilità di fulminazione diretta ed indiretta per l’edificio e per le linee entranti. Dal suddetto calcolo le strutture risultano autoprotette. VERIFICHE E MANUTENZIONE Prima della messa in servizio l’impianto dovrà essere sottoposto alle verifiche iniziali e successivamente (ove previsto) alle verifiche periodiche. In questo capitolo si vuole inoltre informare il committente sulla necessità di una periodica manutenzione degli impianti per mantenere inalterato il livello di sicurezza nel tempo, tale manutenzione deve essere eseguita da personale competente come richiesto dalla legge 46/90 art. 10. In particolare gli impianti dovranno essere eserciti nel rispetto delle seguenti norme: - CEI 11-27 (fasc. 3408 R - anno 1997): Esecuzione dei lavori elettrici a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. - CEI 11-48 (fasc. 4805 - anno 1998): Esercizio degli impianti elettrici. I “lavori elettrici”, compresi la sostituzione di lampade e fusibili, devono essere eseguiti da personale addestrato. 34 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. 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