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Le guerre persiane
Che cosa sono le guerre persiane?
Le guerre persiane sono i vari conflitti (= guerre) avvenuti tra le poleis greche e l'Impero persiano.
Quando iniziano e quando finiscono le guerre persiane?
Le guerre persiane iniziano intorno al 500 a.C. e finiscono nel 449 a.C.
Chi combatte le guerre persiane?
Le guerre persiane sono combattute da:
1. GRECI. La civiltà greca è la civiltà più importante d’Europa. Durante la prima colonizzazione i Greci
fondano molte colonie lungo le coste dell’Asia Minore (per esempio: Samo, Rodi, Mileto, Smirne…).
Queste città sono importanti centri commerciali e culturali, abbastanza autonomi rispetto alla Grecia: così
i Greci cercano di espandersi verso Oriente.
2. PERSIANI. L’Impero persiano è il più importante centro di potere in Asia. Alla fine del VI secolo
a.C., Dario il Grande, “Gran Re” dei Persiani, regna su un impero immenso che si estende dall'India alle
sponde orientali dell'Europa. I Persiani iniziano a controllare i commerci nel Mar Nero: così i Persiani
cercano di espandersi verso Occidente.
Perché scoppiano le guerre persiane?
Greci e Persiani cercano di espandere il loro potere ed entrano in conflitto. Le guerre persiane hanno
cause:
1. economiche
2. commerciali
legate soprattutto al controllo dei commerci che passano per il mar Nero.
Inoltre Greci e Persiani hanno due diverse idee di dominio (= controllo) politico.
I Persiani hanno una concezione territoriale dello Stato: un territorio è persiano quando fa parte
dell’Impero persiano, anche se è abitato da altri popoli.
I Greci hanno una concezione etnica dello Stato: un territorio è greco quando è abitato da greci.
La prima guerra persiana
Dario il Grande cerca di espandere l’Impero persiano verso Occidente e attacca la Grecia nel 492 a.C.,
ma la flotta (= tutte le navi) persiana è distrutta da un tempesta terribile vicino al monte Athos. Nel 490
a.C. è sconfitto anche l’esercito persiano nella Battaglia di Maratona. A questo punto i Persiani
navigano con la loro flotta verso Atene, perché vogliono distruggerla, ma quando arrivano vicino alla
costa trovano l'esercito ateniese già pronto a combattere; così i Persiani rinunciano all'impresa e tornano
in Persia.
La seconda guerra persiana
Nel 486 a.C. Serse I, figlio di Dario il Grande, diventa il nuovo re dei Persiani. Serse I vuole vendicare la
sconfitta paterna (= di suo padre) e organizza subito una nuova spedizione contro la Grecia, perché vuole
che la Grecia diventi una satrapia (= una parte) dell’Impero persiano.
Di fronte al pericolo persiano i rappresentanti delle poleis greche formano la Lega panellenica, sotto il
comando del re di Sparta, per decidere insieme come combattere contro i Persiani. Le città più importanti
della Lega sono Atene e Sparta.
All'inizio del 480 a.C. gli ambasciatori di Serse I vanno in molte città greche e chiedono loro di
sottomettersi all’Impero persiano. Le città greche rifiutano e così inizia la guerra.
I Greci hanno diverse idee su come difendersi dai Persiani:
1. gli Spartani vogliono combattere sulla terra, perché l’esercito spartano è il più forte della Grecia e se
l’esercito vincesse la guerra Sparta diventerebbe la città greca più importante;
2. gli Ateniesi vogliono combattere in mare, perché la flotta ateniese è la più forte della Grecia e se la
flotta vincesse la guerra Atene diventerebbe la città greca più importante.
Fin da questo periodo iniziano le ostilità (= contrasti) fra Sparta e Atene per diventare la polis più forte
della Grecia.
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Alla fine i Greci decidono di combattere contro i Persiani sulla terra, ma solo pochi soldati greci aspettano
i Persiani al passo delle Termopili. Nel 480 a.C. l’esercito greco e l’esercito persiano combattono; dopo
giorni di combattimento quasi tutti i soldati greci si ritirano e rimangono solo 300 eroi spartani che
cercano di fermare per un po’ di tempo i Persiani, mentre il resto dell’esercito greco tenta di
riorganizzarsi. Dopo avere sconfitto tutti i Greci al passo delle Termopili, i Persiani invadono il resto
della Grecia e arrivano ad Atene, che saccheggiano e incendiano (= rubano tutto, uccidono le persone,
poi danno fuoco alla città). A questo punto i Greci decidono di combattere in mare e la flotta greca
sconfigge la flotta persiana a Salamina. Nel 479 a.C. anche l’esercito persiano è sconfitto a Platea e i
Persiani lasciano la Grecia.
Che cosa succede dopo le guerre persiane?
Nel 477 a.C. gli Ateniesi fondano la Lega di Delo, cioè un accordo tra le città greche marittime (= sul
mare, quindi con una flotta), contro i Persiani, con a capo Atene. Tutte le città della Lega devono pagare
una tassa ad Atene. In questo modo Atene aumenta la propria influenza sulle città della lega.
Nei 30 anni successivi (= dopo) continuano gli scontri tra Greci e Persiani.
Nel 449 a.C. Pericle (= il capo di Atene) fa un accordo con i Persiani, la pace di Callia, che fissa tre
punti:
1. le città greche dell'Asia Minore fanno parte dell'Impero persiano, ma sono autonome
2. i Persiani controllano Cipro
3. le navi da guerra persiane non possono entrare nel mar Egeo
La guerra del Peloponneso
Che cos’è la guerra del Peloponneso?
La guerra del Peloponneso è un conflitto durato quasi 30 anni, per l'egemonia (= avere tutto il potere)
in Grecia.
Quando inizia e quando finisce la guerra del Peloponneso?
La guerra del Peloponneso inizia nel 431 a.C. e finisce nel 404 a.C.
Chi combatte la guerra del Peloponneso?
La guerra del Peloponneso è combattuta da:
1. SPARTA E I SUOI ALLEATI, cioè le città che fanno parte della Lega del Peloponneso (= alleanza
militare tra le poleis del Peloponneso, con a capo Sparta, nata verso la metà del VI secolo a.C. Secondo
l’alleanza durante le guerre Sparta comanda su tutte le altre città, che devono mandare i loro soldati a
combattere. Le città non devono pagare nessuna tassa a Sparta).
2. ATENE E I SUOI ALLEATI, cioè le città che fanno parte della Lega di Delo (= alleanza marittima
tra le città greche contro i Persiani, con a capo Atene, nata nel 477 a.C. Secondo l’alleanza tutte le città
della Lega devono pagare una tassa ad Atene).
Quali sono le cause della guerra del Peloponneso?
Dopo la fine delle guerre persiane Atene è diventata sempre più forte in Grecia e ha tolto una parte di
libertà alle altre città greche. Sparta vuole mettere fine a questa situazione, perciò la causa più importante
della guerra del Peloponneso è la volontà degli Spartani di opporsi allo strapotere (= troppo potere) di
Atene.
Quali sono le fasi della guerra del Peloponneso?
La guerra del Peloponneso ha tre lunghe fasi:
1. Prima fase (431 a.C. – 421 a.C.)
Atene entra in conflitto con due città della Lega del Peloponneso, Corinto e Megara. Nel 432 a.C.
l'assemblea della Lega del Peloponneso si riunisce a Sparta per decidere cosa fare con la città di Atene.
→ Ricorda: il vero problema non è il conflitto tra Atene e le città di Corinto e Megera, ma lo strapotere
di Atene in Grecia. Il conflitto tra Atene e le città di Corinto e Megara è solo un pretesto.
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Inizia la guerra. Il capo di Atene, Pericle, ha questo piano: tutti gli abitanti di Atene si chiudono nella
città, la flotta ateniese porta da mangiare a tutti i cittadini e attacca gli Spartani lungo le coste del
Peloponneso.
All’inizio la guerra procede come Pericle ha pensato, ma nel 430-429 a.C. si diffonde ad Atene
un’epidemia di peste: ci sono migliaia di vittime (= morti) e anche Pericle muore.
Dopo la morte di Pericle, Cleone diventa capo della città di Atene. Cleone vuole vincere in fretta la
guerra, ma nel 428 a.C. Atene deve affrontare un altro problema: la città di Mitilene esce dalla Lega di
Delo. Questo fatto è grave, perché:
1. Mitilene fornisce (= dà) tante navi ad Atene
2. Anche altre città possono uscire dalla Lega di Delo, come Mitilene
Cleone punisce in modo duro la città di Mitilene per dare un esempio anche agli altri alleati.
La guerra va avanti per dieci anni. Sono anni molto duri sia per Sparta che per Atene. Nel 421 a.C. Atene
e Sparta firmano la pace di Nicia che fissa due punti:
1. Atene conserva tutti i suoi territori
2. Atene rimane la città più forte sul mare
Alla fine della prima fase della guerra la situazione è questa:
- Atene ha perso molti soldati durante le battaglie e molti cittadini a causa della peste, ma sembra essere
la città vincitrice
- Sparta ha perso molti soldati durante le battaglie e ha capito che non può sconfiggere Atene da sola
2. La spedizione in Sicilia (415 a.C. - 413 a.C.)
Dopo pochi anni la guerra riparte e si sposta dalla Grecia alla Sicilia (= un’isola nel Sud dell’Italia).
Atene cerca di conquistare la Sicilia per diventare più ricca e forte e potere sconfiggere Sparta, ma in
Sicilia gli Ateniesi sono sconfitti dagli Spartani e dai loro alleati, cioè gli abitanti della città di Siracusa.
3. La terza fase (413 a.C. – 404 a.C.)
La guerra torna in Grecia.
Gli Spartani chiedono aiuto ai Persiani e ricevono una flotta: questo è un grande aiuto, perché permette
agli Spartani di combattere contro la potente flotta ateniese.
Nel 404 a.C. Sparta sconfigge Atene.
Alla fine della guerra la situazione è questa:
1. Atene deve sciogliere la Lega di Delo
2. Ad Atene finisce il periodo di democrazia (= potere nelle mani del popolo) e inizia un regime tirannico
e oligarchico (= il potere è nelle mani di poche persone, come nella città di Sparta). Questo regime si
chiama il governo dei Trenta Tiranni.
Pericle (Atene, 495 a.C. – 429 a.C.)
Pericle è un politico ateniese molto abile (= bravo) che porta Atene al massimo splendore e alla massima
potenza. Pericle ha il comando della città di Atene varie volte dal 460 a.C. al 429 a.C.
I punti più importanti della politica di Pericle sono:
1. POLITICA SOCIALE: scuola per gli orfani (= bambini che non hanno i genitori); pensioni ai
mutilati di guerra e agli invalidi (= persone senza un braccio o una gamba, dopo una battaglia); ingresso
gratuito a teatro per i poveri; paga regolare a soldati e marinai
2. GRANDI OPERE PUBBLICHE E COSTRUZIONE DI MONUMENTI: ricostruzione
dell’acropoli (= centro della vita politica e sociale di Atene), che era stata distrutta dai Persiani;
costruzione di nuove parti del porto di Atene e della mura per collegare Atene al porto
3. IMPERIALISMO PACIFICO: sicurezza dei mari e ricerca di una ampia pace internazionale
Cosa pensa Pericle della guerra del Peloponneso?
Atene può vincere la guerra contro Sparta solo se si concentra sulla flotta e non cerca di ingrandire il
proprio impero. Dopo la morte di Pericle, invece, gli Ateniesi fanno proprio il contrario, perché tentano di
conquistare la Sicilia: questo errore molto grave porta Atene alla sconfitta del 404 a.C.
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