INFORMAZIONI SUGLI INTERVENTI CHIRURGICI
PER PATOLOGIE TIROIDEE
UCO di Chirurgia Generale di Trieste
direttore: prof. N. de Manzini
"Progetto finanziato nell'ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera IItalia-Slovenia 2007-2013,dal Fondo
europeo di sviluppo regionale e dai fondi nazionali."
“Projekt sofinanciran v okviru Programa čezmejnega sodelovanja Slovenija-Italija 2007-2013 iz sredstev Evropskega sklada za
regionalni razvoj in nacionalnih sredstev."
Informazioni sugli interventi per patologie tiroidee
Per i noduli tiroidei TIR 4-5 o per il gozzo multinodulare di grandi dimensioni, è indicato
l’intervento chirurgico.
L'intervento previsto (che viene eseguito in anestesia generale) consiste in una: TIROIDECTOMIA
TOTALE. Per i noduli TIR 3 singoli si può inizialmente esguire anche solo un' EMITIROIDECTOMIA;
dopo il risultato anatomopatologico si deciderà se eseguire un'intervento di completamento o
meno.
L'intervento può comportare complicanze quali:
la lesione temporanea o definitiva dei nervi laringei (dall’ 1 al 3 % nella casistica generale,
2 % nella casistica personale) che innervano i muscoli delle corde vocali, con conseguenti
alterazioni anche gravi (temporanee o permanenti) della voce e possibili difficoltà
respiratorie che potrebbero comportare anche la necessità di una tracheostomia. Le
alterazioni fonatorie possono manifestarsi con voce rauca, soffiata, diplofonica, di falsetto
o anche con alterazioni del timbro, del tono, dell’estensione, dell’intensità e
dell’affaticabilità vocale con difficoltà anche ad intonare il canto. A queste alterazioni della
voce possono associarsi anche alterazioni deglutitorie.
- la lesione temporanea o definitiva delle ghiandole paratiroidi (dal 3 al 84 % nella casistica
generale, 11 % nella casistica personale) con conseguente alterazione (temporanea o
permanente) del quantitativo di calcio e fosforo nel sangue e, quindi, la necessità di
assumere terapia a base di calcio e vitamina D anche per tutta la vita.
- emorragie ed ematomi post-operatori che potrebbero comportare anche la necessità di
un reintervento a scopo emostatico (dall’ 1 al 4 % nella casistica generale, 1,5 % nella
casistica personale).
- La necessità di un reintervento cosiddetto di completamento, sia sulla tiroide (quando
questa non sia stata asportata completamente) sia sui linfonodi locoregionali del collo,
quando a seguito dell’esame istologico definitivo se ne ravvisasse la necessità.
- complicanze generiche (a carico di cuore, polmoni, reni, fegato, cervello, ecc.) possono
verificarsi, soprattutto in soggetti particolarmente anziani e/o con importanti malattie
d’organo (coronaropatie, insufficienza renale o epatica o respiratoria) o sistemiche
(diabete, dismetabolismi, defedamento), così come in corso o dopo qualunque manovra
anestesiologica, chirurgica, farmacologica.
Ove la patologia per la quale si viene operati sia maligna o tale risulti durante l’intervento,
potrebbe essere necessario modificare l’estensione dell’intervento e praticare anche una
TIROIDECTOMIA ALLARGATA con LINFOADENECTOMIA (ovvero l’asportazione di linfonodi
centrali e/o laterali ed eventualmente mediastinici) o anche l’asportazione di altre strutture (
come i muscoli, porzioni di trachea, nervi, ecc. nel caso queste fossero interessate dalla malattia),
ciò che potrebbe ulteriormente aumentare l’incidenza delle complicanze già segnalate, nonché
causarne altre, quali:
- lesione di strutture nervose: nervo accessorio spinale (con conseguente alterazione della
motilità della spalla), nervo frenico ( con alterazione della motilità del diaframma), nervo
ipoglosso (con alterazione della motilità della lingua), n. vago (con paralisi delle corde
vocali ed alterazione del ritmo cardiaco) e Sistema Ortosimpatico (con alterazione del
calibro della pupilla oculare).
- lesioni di strutture vascolari (Arteria carotide e vena Giugulare)
-
lesione del dotto toracico (con conseguente perdita di linfa di colore lattescente dal
drenaggio o di formazione di una raccolta linfatica) che può richiedere un reintervento.
La chirurgia, ed in particolare quella della tiroide, benché eseguita con tecnica rigorosa, non può
considerarsi esente da rischi in quanto sia i nervi laringei sia le ghiandole paratiroidi possono
andare incontro a sofferenza temporanea o definitiva anche per una serie di cause che
prescindono dal corretto trattamento chirurgico (esposizione dei nervi, eventi cicatriziali,
sofferenze da freddo o da calore, sofferenza vascolare e altre cause non ancora conosciute).
-
E' altresì necessario assumere per tutta la vita una terapia a base di ormoni tiroidei, soprattutto
se viene asportata completamente la tiroide.
Periodo post dimissione
In linea generale il periodo necessario per un recupero funzionale, così come quello per la
dimissione, è di 2-3 giorni.
Nel primo periodo post-operatorio vengono effettuati dosaggi della calcemia e del PTH.
Se non ci sono complicazioni e non c'è la beccessità di terapia sostitutiva con calcio e vit D, il
paziente effettuerà una visita di controllo a circa 1 settimana dalla dimissione, comprendente
esami del sangue e visita ORL.
In caso di neccessità di terapia sostitutiva il ricovero può durare fino a massimo 1 settimana.
In caso di lesione dei nervi laringei il paziente verrà affidato alla collega logopedista e verrà
prescrita una terapia cortisonica.
Se il decorso post-operatorio è regolare non ci sarà bisogno di ulteriori controlli, e pertanto il
paziente viene affidato alle cure dei colleghi endocrinologi.
La ripresa delle normali attività quotidiane è molto rapida, tanto che si può tornare a lavoro dopo
circa 1 settimana.