La punteggiatura base in sintesi

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La punteggiatura base in sintesi
La punteggiatura è sintassi a tutti gli effetti. La maggior parte degli errori di
punteggiatura derivano dall’idea (sbagliata) che essa riproduca nel testo scritto le pause di
un’eventuale lettura ad alta voce. Invece i segni di interpunzione sono segnali logici (in quanto
collegano, separano, articolano i diversi elementi del testo scritto). Certo, suggeriscono anche
delle pause, che sono peraltro distinzioni logiche prima ancora che appoggi della lettura.
La virgola La virgola non si deve mettere nei seguenti casi: tra soggetto e predicato
(anche se intendiamo fare una pausa espressiva dopo il soggetto)
Corretto
Sbagliato
Marco guida
Marco, guida
La scuola che ho frequentato per due anni a La scuola che ho frequentato per due anni a
New York e che oggi non esiste più era molto New York e che oggi non esiste più, era molto
bella
bella
tra predicato e complemento oggetto
Corretto
Sbagliato
Luca guida la macchina
Luca guida, la macchina
tra il verbo essere e il suo aggettivo o nome
Corretto
Sbagliato
Sei buono
Sei, buono
Luca è buono
Luca è, buono
tra un nome e il suo aggettivo o l'avverbio
Corretto
Sbagliato
Giovanni ha una casa molto bella
Giovanni ha una casa, molto bella
Ha piovuto molto
Ha piovuto, molto
prima di quasi tutti i complementi introdotti dalle varie preposizioni (di, a, da, in, con, su, per,
tra, fra)
Corretto
Sbagliato
Mi sono divertito in vacanza
Mi sono divertito, in vacanza
Mi sono sentito male per il caldo
Mi sono sentito male, per il caldo
Dovrebbero tornare tutti a casa
Dovrebbero tornare tutti, a casa
Sono stato molto bene con te
Sono stato molto bene, con te
Le virgole negli incisi Se in un discorso inserite un inciso, le virgole sono facoltative; ma se
ne mettete una, dovete mettere anche l'altra.
Corretto
Sbagliato
E' una giornata, anche se fredda, molto bella
E' una giornata, anche se fredda molto bella
I due punti I due punti sono un ottimo strumento di lavoro. Vengono solitamente impiegati
per introdurre elenchi. La loro forza sta invece nell’introdurre una deduzione, una conclusione
logica. Esempio di un elenco: "Esistono molti tipi di pasta: maccheroni, spaghetti, fusilli..."
Errore: "I tipi di pasta più diffusi sono: maccheroni, spaghetti, fusilli…" (i due punti non
possono interrompere una frase: ‘sono i maccheroni…’). Esempio di una deduzione:
“L'esattezza si applica a tutte le fasi della scrittura per il web: nella progettazione del sito, un
luogo in cui il lettore deve poter muoversi a suo agio, vivere esperienze, trovare quello che
cerca, senza mai perdersi; nella precisione delle informazioni, nell'aderenza del linguaggio ai
contenuti, nell'accuratezza della ricerca, nell'affidabilità delle fonti; nella coerenza tra il titolo
di un link e la sua destinazione” I due punti non vanno inseriti quando verbi come dire,
chiedere, domandare non reggono un discorso diretto ma un nome o una frase:
Corretto
Sbagliato
Ti ho chiesto come ti senti
Ti ho chiesto: come ti senti
Mi ha detto che era stanco
Mi ha detto: che era stanco
Dice che vuole andarsene
Dice: che vuole andarsene
quando un elenco di complementi dipende direttamente dal verbo, perché i due punti non
possono interrompere una frase:
Corretto
Sbagliato
Alla festa c'erano Luca, Maria, Isabella, Alla festa c'erano: Luca, Maria, Isabella,
Giorgio, gli zii e i nonni
Giorgio, gli zii e i nonni
Il punto e virgola Il punto e virgola è uno strumento insostituibile: consente un certo
distacco, ma richiama ancora la logica precedente, indicandone una variazione. Può servire
per paragrafare (nel periodo) dei gruppetti di frasi collegati a loro volta da virgole. Esempio:
“Ecco quali furono gli effetti di quella che chiamiamo a torto antica semplicità e buona fede: la
superstizione implacabile, con i suoi sciocchi riti; l’avarizia estrema, con i segni della sua
rapina ; gli occulti tradimenti, con le pubbliche stragi; ogni nobile, tiranno della plebe; i
ministri della verità evangelica, lordando di sangue le mani che ogni giorno toccavano il Dio di
mansuetudine…”.
Le lineette Servono per creare un inciso più profondo di quello che si può mettere fra
virgole, meno profondo di quello fra parentesi. (Se l’inciso è alla fine di frase, si mette solo
l’apertura, la chiusura no). Esempio: "Gli apprendenti fanno tipicamente ricorso a segnali
non verbali, come l'intonazione, i gesti, l'espressione del volto, per segnalare il loro atteggiamento - se di asserzione, di dubbio, di desiderio - verso gli enunciati che producono."
Le virgolette Di norma le virgolette ("E’ opportuno ribadire che...") si mettono per un discorso diretto, una citazione. Ma sono ammesse, per la stessa funzione, anche le lineette
(E’ opportuno ribadire che... -). Si tratta spesso di stili redazionali diversi. L’importante è
mantenere una distinzione coerente. Le virgolette alte possono essere doppie (" "), o singole ('
'). Non servono per scusarsi di avere usato una parola impropria (che non è da usare – inutile
scusarsi poi), ma per segnalare un uso metaforico, ironico di un termine. Es. L’indice Dow
Jones è relativamente migliorato; oggi ha perso "solamente" 16 punti. In ogni caso è
consigliabile farne un uso molto limitato.
I puntini Spesso i puntini sono usati in modo improprio o in eccesso. I puntini si possono
usare per esprimere imbarazzo, minaccia, emozione, battute di spirito o giochi di parole.
Es. "Non so cosa dire...", "Mi sono sentito così male...", "Le ultime parole famose...". I puntini
(mai più di 3) si usano, nel riportare un discorso altrui, per indicare alcune parole saltate. In
tal caso, vanno messi fra parentesi quadre. Es. "Mentr'egli guardava la donna che stava ripetendo quel suo gesto caratteristico di sollevare le grosse braccia verso la fune della biancheria
[...] gli venne fatto di pensare, per la prima volta, che era bella." ("1984", George Orwell)
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