Due grandi Paesi e due grandi
uomini:
Martin Luther King e Nelson Mandela
A cura di Fabio Mombelli
Esame di licenza media – Anno scolastico 2011 – 2012
Prof.ssa Ratano
Indice
 Introduzione ............................................................................................................... pag. 1
 Stati Uniti d’America
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Lo Stato: dati ed informazioni …………….....…………………...…...……. pag. 1
Aspetto fisico - politico ….......……………………………………..........…….. pag. 1
Aspetto culturale e demografico ……...........………………..…..………... pag. 2
Città
 Le città del Nord - Est ...................................................................... pag. 3
 Le città del Sud - Est ......................................................................... pag. 4
 Le città del Mid – West ..................................................................... pag. 4
 Le città delle Montagne Rocciose e del Sud – Ovest ............ pag. 4
 Le città del Pacifico ............................................................................ pag. 5
 Le città delle Hawaii .......................................................................... pag. 5
Aspetto economico …………….....………......................…………...…...……. pag. 5
Aspetto storico ….......……………………………………..........................…….. pag. 5
Focus su ... Martin Luther King ……...........…………………........………... pag. 9
Mappa concettuale ........................................................................................ pag. 10
 Repubblica Sudafricana
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Lo Stato: dati ed informazioni ….................…………………...…...……. pag. 13
Aspetto fisico - politico .......……………………………………...........…….. pag. 13
Aspetto culturale e demografico …………..…….……………..………... pag. 14
Città .................................................................................................................... pag. 14
Aspetto economico ………........................................................................... pag. 15
Aspetto storico ............................................................................................... pag. 16
Focus su ... Nelson Mandela ....................................................................... pag. 17
Mappa concettuale ........................................................................................ pag. 18
DUE GRANDI PAESI E DUE GRANDI UOMINI: M. L. KING E N. MANDELA
INTRODUZIONE
In questo mio lavoro cercherò di fondere due diverse discipline, la storia e la geografia, al fine di ricostruire –
con l’ausilio di alcuni strumenti geografici come cartine e fotografie – la storia di due grandi Paesi, gli Stati
Uniti d’America e la Repubblica Sudafricana, e di due grandi personaggi storici che – grazie alla loro opera di
carattere non violento – hanno saputo condurre alla libertà molti degli abitanti neri, così come venivano
definiti, di questi Stati sconfiggendo la segregazione razziale: Martin Luther King e Nelson Mandela.
In questo mio lavoro, analizzerò i due Paesi prima dal punto di vista geografico e successivamente sul piano
storico.
STATI UNITI D’AMERICA
LO STATO: DATI ED INFORMAZIONI
Gli Stati Uniti d’America sono comunemente chiamati Stati Uniti e sono anche conosciuti con l’acronimo di
USA (United States of America).
Il nome America è stato dato in onore dell’esploratore Amerigo Vespucci, il quale per primo comprese di
essere di fronte ad un nuovo continente.
BANDIERA
La bandiera degli Stati Uniti – chiamata anche Star and
Stripes - è formata da 13 strisce orizzontali rosse e bianche
che rappresentano le 13 colonie inglesi che diedero origine
agli USA.
In alto a sinistra c’è un rettangolo blu con 50 piccole stelle di
colore bianco che rappresentano i 50 Stati confederati degli
Stati Uniti.
Popolazione
Superficie
Densità di popolazione
Forma di governo
Capitale
Lingua ufficiale
Moneta
Indice Sviluppo Umano
Stati Uniti
308.745.538
9.372.614 km2
33,9 ab/km2
Repubblica
federale
Washington D.C.
Inglese
Dollaro
statunitense
15° posto
Italia
59.464.644
301.340 km2
197,33 ab/km2
Repubblica
parlamentare
Roma
Italiano
Euro
19° posto
ASPETTO FISICO – POLITICO
1. Confini
Gli Stati Uniti d’America sono situati nell’America Settentrionale e confinano con il Canada a nord e con
il Messico a sud.
2. Geografia fisica
Di seguito analizzerò le caratteristiche orografiche ed idrografiche del territorio statunitense,
suddividendolo in zone diverse per clima e morfologia.
Nord - est
Sud - est
Mid – West
Questo territorio comprende Comprende il territorio tra la Questa zona del centro ha due
una vasta zona che si estende Carolina del Nord e la volti: quello della zona dei
dal Maine sino alla Virginia, e Louisiana. In questa zona sono Grandi
Laghi
Superiore,
fino ai grandi laghi. Il clima è compresi i Monti Appalachi e il Michigan, Huron e Erie
piuttosto freddo poiché la zona delta del fiume Mississipi, uno caratterizzato da traffici e
è esposta alle correnti e ai venti dei maggiori al mondo. Nell' industrie legati alla presenza di
freddi. Prosperano i boschi a interno vi sono delle praterie una megalopoli, e quello delle
latifoglie.
caratterizzate
dal
clima pianure che si sviluppano verso
temperato.
sud dove vi sono molti campi.
1
Montagne rocciose e Sud – Ov.
In questa zona troviamo vari
tipi
di
paesaggio
completamente diversi tra loro:
vi sono infatti paesaggi alpini,
altopiani e depressioni. Infine,
nella zone di Texas e Nevada, si
estendono due importanti
deserti caldi.
Versante del Pacifico
E’ una zona molto varia, poiché
si stende dall’Alaska – zona
situata oltre il territorio
canadese – che è caratterizzata
da un clima rigidissimo (date le
elevate latitudini), sino alla
California dove il clima è
favorevole
Hawaii
Questo arcipelago di origini
vulcaniche
è
situato
nell’Oceano Pacifico.
Qui vulcani in piena attività
sono affiancati ad importanti
mete turistiche.
3. Geografia politica
Come anticipato, gli Stati Uniti comprendono 50 Stati, ognuno con un proprio governatore ed una
propria capitale. Alcuni dei maggiori Stati sono:
 New York (capitale Albany);
 Massachusetts (capitale Boston);
 Florida (capitale Tallahassee);
 Georgia (capitale Atlanta);
 Tennessee (capitale Nashville);
 Ohio (capitale Columbus);
 Michigan (capitale Lansing);
 Texas (capitale Austin);
 New Mexico (capitale Santa Fe);
 Colorado (capitale Denver);
 Arizona (capitale Phoenix);
 Nevada (capitale Carson City);
 California (capitale Sacramento);
 Washington (capitale Olympia);
 Alaska (capitale Juneau);
 Hawaii (capitale Honolulu).
Le Montagne Rocciose.
Il Fiume Mississippi.
L’arcipelago delle isole Hawaii.
ASPETTO CULTURALE E DEMOGRAFICO
1. Demografia
Speranza di vita:
Mortalità infantile:
Tasso di analfabetismo:
Graduatoria Stati più popolati:
Maschi: 74; Femmine: 80
6,8 %0
0,5 %
3° posto
2. Etnie
Gli Stati Uniti sono una nazione caratterizzata dal cosmopolitismo: infatti, in questo Paese sono
rappresentate un elevatissimo numero di etnie.
Negli USA vi sono tedeschi, britannici, irlandesi, italiani, francesi, polacchi, ebrei, olandesi, norvegesi,
svedesi, russi, arabi, ungheresi, danesi, greci, armeni, portoghesi, filippini, cinesi, indiani, vietnamiti,
coreani, giapponesi, messicani, portoricani, cubani e salvadoregni.
Di seguito riporto un grafico che rappresenta le maggiori etnie viventi negli Stati Uniti d’America.
2
Le maggiori etnie negli Stati Uniti
Bianchi
Afroamericani
Asiatici
Amerindi
Altro
5% 1% 2%
13%
79%
3. Lingue e religioni
La lingua ufficiale degli USA è l’inglese americano, ma alla presenza di molte etnie consegue
un’eterogenea varietà di lingue e religioni.
Giovani afroamericani a spasso I nativi americani risiedono in
per Harlem, un quartiere di New tribù e oggi se ne contano circa
York abitato prevalentemente da tre milioni.
neri.
CITTA’
Le città del Nord - Est
Washington D.C.
Washington D.C. è la capitale politica degli USA. L’acronimo
D.C. significa District of Columbia, e contraddistingue la città
dalle altre omonime sparse sul territorio degli Stati Uniti. Il
nome di questo centro urbano di circa 600 000 abitanti
prende chiaramente il nome dal primo Presidente degli USA.
Qui troviamo la Casa Bianca, dove risiede il Presidente, il
Campidoglio, sede del Congresso, ed il Pentagono, sede del
Ministero della Difesa.
New York
New York è una gigantesca metropoli sulla costa sud –
orientale dello Stato che porta il suo nome. Con i suoi 8
milioni di abitanti, New York nacque come luogo di
commercio delle pellicce e oggi è una delle metropoli più
industrializzate del mondo, centro commerciale, finanziario
e culturale. E’ stata edificata su alcune isole ben collegate tra
loro da ponti e tunnel stradali. E’ divisa in cinque quartieri
tra cui Manhattan dove si trova Wall Street, la più
importante borsa valori del mondo.
Come già visto nella tabella, negli
USA vi è un’attesa di vita molto
alta poiché si tratta di un Paese
sviluppato e ricco di beni, come
quelli alimentari che – essendo
sin troppo eccessivi – causano
disturbi come l’obesità.
3
Le città del Sud - Est
Miami
La città di Miami è situata sulla costa orientale della Florida.
Con circa mezzo milione di abitanti (cinque milioni se si
considera anche l’area metropolitana), la città è
un’importante centro industriale, ma trae i suoi maggiori
profitti dal turismo date le sue bellissime spiagge affacciate
sul Mar dei Caraibi.
New Orleans
Questa città (la maggiore dello Stato della Louisiana) è
situata sulle rive del fiume Mississippi. Ospita un porto che,
per importanza, è il secondo dell’intero Paese.
Con i suoi 350 000 abitanti, è stata distrutta nel 2005
dall’Uragano Katrina, causando una forte emigrazione tra i
superstiti, molti dei quali non hanno più abitato la città.
Le città del Mid – West
Detroit
Questa città sorge sulla riva del fiume Detroit. E’ popolata da
circa 700 000 abitanti ed è uno dei maggiori centri industriali
del Paese, soprattutto nel settore automobilistico: qui,
infatti, ha sede la General Motors che produce autoveicoli
presenti in tutto il mondo.
Questa città vide, agli inizi del secolo scorso, l’operato
dell’imprenditore americano Henry Ford che rivoluzionò il
modo di lavorare in fabbrica.
Recentemente Detroit dà agli USA un forte segno di
decadenza urbana poiché la sua popolazione si è dimezzata
e molte zone della città dimostrano uno stato di degrado.
Chicago
Questa città, situata nello Stato dell’Illinois, si trova sulla riva
sud – occidentale del lago Michigan ed ha una popolazione
di circa due milioni e mezzo di abitanti.
E’ un’importante crocevia di comunicazioni: la città possiede
infatti giganteschi impianti ferroviari, un ottimo porto ed un
importantissimo aeroporto.
Le città delle Montagne Rocciose e del Sud – ovest
Houston
Questa città texana di oltre due milioni di abitanti è un
centro industriale attraversata da una fitta rete di canali.
Il centro urbano, dichiarato simbolo dell’obesità negli USA
data l’elevata percentuale di cittadini affetti da questo
disturbo, ospita la sede della NASA, l’agenzia governativa
civile responsabile del programma spaziale degli USA e
dunque della ricerca aerospaziale.
Dallas
Questa città texana di oltre un milione di abitanti deve la sua
prosperità alla lavorazione del cotone e del petrolio, risorse
abbondanti nel territorio circostante.
In questo centro urbano si è consumato, il 22 novembre
1963 l’assassinio del Presidente statunitense John Fitzgerald
Kennedy ad opera di Lee Oswlad.
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Le città del Pacifico
Los Angeles
Questa gigantesca metropoli, che sta formando una
megalopoli unitamente ad altri importanti centri urbani della
California, conta circa quattro milioni di abitanti.
Dotata di un’ottima rete di trasporti, Los Angeles spicca nel
panorama americano soprattutto per lo splendore dei suoi
quartieri (come Hollywood, capitale del cinema o Beverly
Hills, nota meta turistica), le attrattive per i turisti e la ricerca
nelle tecnologie di punta.
San Francisco
Questa città, dall’aspetto quasi mediterraneo, conta circa
800 000 abitanti. Nota per il Golden Gate Bridge, ponte
sospeso lungo quasi tre chilometri, la città è molto ricca,
dotata di industrie e di un grande mercato.
Situata in una zona altamente sismica – sulla Faglia di
Sant’Andrea – San Francisco è stata distrutta da un
terremoto nel 1906, mentre ha resistito a quello del 1989
grazie alla presenza di strutture antisismiche.
A San Francisco ha sede la nota azienda informatica della
Apple.
Le città delle isole Hawaii
Honolulu
Con quasi 500 000 abitanti, questa città è la capitale dello
Stato delle Hawaii.
Attivo porto commerciale e militare, Honolulu è
un’importante meta turistica ed ospita una prestigiosa
università.
La città è poco lontana da Pearl Harbor, nota base marina
americana distrutta dall’esercito giapponese durante la
Seconda Guerra Mondiale.
ASPETTO ECONOMICO
1. Settore primario
L’agricoltura statunitense è altamente produttiva e meccanizzata. Nelle Grandi Pianure prevalgono le
monocolture: estese fasce di territorio vengono coltivate a grano e granturco, che sono tra i principali
prodotti agricoli esportati dal Paese. Gli USA sono tra i maggiori produttori mondiali di cotone, la cui
coltivazione riguarda soprattutto gli Stati del Sud dove sono presenti le migliori condizioni climatiche
per la crescita di queste piante.
Nelle fertili pianure sono diffuse anche piantagioni di canna da zucchero, mais e tabacco, soprattutto
nei terreni del Delta del Mississippi con il suo ambiente umido e caldo.
La regione dei Grandi Laghi è favorevole all’allevamento del bestiame e vi si producono latticini.
La pesca è praticata lungo tutte le coste ed è particolarmente fiorente in Alaska dove si trovano in
abbondanza salmoni, merluzzi e aringhe.
2. Settore secondario
L’organizzazione industriale è efficiente ed è caratterizzata dalla presenza di multinazionali, grandi
colossi industriali, le cui attività sono presenti in molti altri Paesi del mondo e influiscono sul
commercio mondiale.
Le attività del settore secondario sono molto sviluppate. Gli Stati che si trovano nella zona dei Grandi
Laghi sono il cuore industriale del Paese, sede dell’industria pesante.
Le materie prime come i minerali e il carbone vi si trovano in abbondanza e sulle rive dei laghi sono
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sorte importanti città, come Chicago, nate proprio come centri industriali e porti.
3. Settore terziario
Gli Stati Uniti sono grandi esportatori di servizi, prodotti finiti e tecnologie avanzate, mentre importano
materie prime.
Di fondamentale importanza è, per gli USA, la Borsa di Wall Street che, con sede a New York, è la più
importante del mondo.
Grazie ad alcune mete turistiche come la Florida, la California, New York e altre città, gli USA sono il
secondo Paese del mondo per numero di arrivi turistici.
Per quanto riguarda i trasporti, un poderoso sistema ferroviario ha come perno la città di Chicago, il
sistema fluviale del Mississippi permette di navigare dai confini settentrionali del Paese sino al golfo del
Messico, i vari Stati sono collegati da un’efficiente rete autostradale e gli aeroporti di New York,
Chicago, Atlanta, Dallas, Denver, San Francisco e Los Angeles sono i nodi di un’immensa rete di linee
aeree, in cui operano prestigiose compagnie.
Gli USA sono i maggiori La Borsa di Wall Street, la più L’aeroporto internazionale di
esportatori di grano e granturco. importante al mondo.
New York John F. Kennedy.
ASPETTO STORICO
1. I nativi americani e la colonizzazione europea
Gli Stati Uniti furono abitati nell’antichità da popolazioni chiamate genericamente “indiani” o
“pellerossa”. Il nucleo originario degli attuali USA fu costituito da 13 colonie fondate dall’Inghilterra
sulla costa orientale, a partire dal 1607.
Nel 1764 l’Inghilterra iniziò ad imporre pesanti dazi. Le colonie si opposero, finché il 4 luglio 1776 il
Congresso di Filadelfia, che riuniva i rappresentanti di tutte la colonie, approvò la “Dichiarazione
d’Indipendenza”.
Nel 1783, dopo otto anni di guerra, l’Inghilterra riconobbe l’indipendenza dei 13 stati: George
Washington fu proclamato Presidente.
Alla confederazione si aggiunsero poi gli stati che stavano nascendo nelle regioni dell’interno, per
l’avanzata dei pionieri. Nel corso del XIX secolo gli Stati Uniti acquisirono nuovi territori da Francia,
Spagna, Regno Unito, Messico e Russia, annettendo la Repubblica del Texas e la Repubblica di Hawaii.
2. La rivoluzione americana e l’indipendenza
Tensioni crescenti tra i coloni americani e gli inglesi durante gli anni sessanta e settanta del 1700
portarono alla Guerra di indipendenza americana, combattuta dal 1775 al 1781. Il 14 giugno 1775, il
Congresso continentale, tenutosi a Filadelfia, istituì un esercito continentale sotto il comando
di George Washington.
Annunciando che "tutti gli uomini sono creati uguali" e dotati di "diritti inalienabili", il Congresso
adottò la Dichiarazione d'Indipendenza, redatta in gran parte da Thomas Jefferson, il 4 luglio 1776. Tale
data è celebrata ogni anno come il “giorno dell'Indipendenza”.
3. La Guerra di Secessione
Nella guerra di Secessione (1861 – 1865) si affrontarono gli stati del sud, che volevano la separazione,
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la cui economia si fondava sulle piantagioni e sul lavoro degli schiavi, e gli stati del nord, unionisti, in
rapido sviluppo industriale.
La guerra terminò con la vittoria dei nordisti; la schiavitù venne abolita, ma nel sud venne instaurato un
regime di segregazione razziale.
4. Il primo conflitto mondiale
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale gli USA, pur simpatizzando per gli Stati dell’Intesa, rimasero
neutrali.
Quando, nel 1917, scoppiò in Russia la Rivoluzione -portando quest’ultima a uscire dal conflitto- gli
Stati Uniti entrarono in guerra per diversi motivi.
Delle navi mercantili statunitensi erano infatti state affondate da sottomarini tedeschi; inoltre, gli Stati
Uniti erano ben disposti ad entrare in guerra a fianco di Paesi come la Francia e la Gran Bretagna che
avevano un orientamento politico simile al loro. Il motivo prevalente che determinò l’entrata in guerra
degli USA fu, però, la volontà di poter portare alla vittoria le potenze dell’Intesa al fine di ottenere una
restituzione dei capitali prestati a questi Stati.
Dopo la fine del primo conflitto mondiale, che vide la vittoria delle potenze dell’Intesa grazie
all’apporto decisivo degli USA, si avviò una fase di ripresa economica che subì un brusco rallentamento
nel 1929 a causa di una crisi di sovrapproduzione: in questo periodo il mondo vide affermarsi la
personalità del repubblicano Roosevelt negli USA, il quale – in risposta alla grave recessione economica
- avviò una politica economia, nota come New Deal, basata sull’impiego dei disoccupati in lavori
pubblici.
5. Il secondo conflitto mondiale
Durante la Seconda Guerra Mondiale, gli USA entrarono in guerra solo nel 1941, poiché avevano subito
un improvviso attacco del Giappone alla base di Pearl Harbor presso le isole Hawaii, dopo aver
sottoscritto la Carta Atlantica, firmata dagli Stati Uniti stessi e dalla Gran Bretagna.
Gli USA si schierarono dunque con gli Alleati che guidarono lo Sbarco in Sicilia, che diede il via alla
liberazione italiana, e lo Sbarco in Normandia.
Gli Stati Uniti furono inoltre una delle tre potenze (insieme ad Inghilterra ed URSS) a partecipare alle
conferenze di Yalta e Postdam dove venne decretata la divisione del mondo in due blocchi sotto la
sfera di influenza di USA o URSS.
La Guerra si concluse con la sperimentazione dell’arma atomica da parte degli Stati Uniti che, sotto la
presidenza di Harry Truman, sganciarono due ordigni nucleari sulle città giapponesi di Hiroshima e
Nagasaki.
6. La guerra fredda
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, nel 1947, vennero a crearsi delle tensioni tra due blocchi
internazionali, generalmente categorizzati come Occidente (gli Stati Uniti d'America e la relativa sfera
di influenza) ed Oriente, o più spesso blocco comunista (l'Unione Sovietica e la relativa sfera di
influenza).
Tale tensione, durata circa mezzo secolo, pur non concretizzandosi mai in un conflitto militare diretto
(la disponibilità di armi nucleari per entrambe le parti avrebbe potuto inesorabilmente distruggere
l'intero pianeta), si sviluppò nel corso degli anni incentrandosi sulla competizione in vari campi
(militare, spaziale, ideologico, psicologico, tecnologico, sportivo) contribuendo almeno in parte allo
sviluppo ed evoluzione della società stessa con l'avvento della terza rivoluzione industriale.
La fase più critica e potenzialmente pericolosa della guerra fredda fu quella compresa fra gli anni
cinquanta e settanta.
Già dai primi anni ottanta i due blocchi avviarono un graduale processo di distensione e disarmo;
tuttavia la fine di questo periodo storico viene convenzionalmente fatta coincidere con la caduta
del Muro di Berlino (9 novembre 1989). Durante questo periodo negli Stati Uniti si vissero situazioni di
profonda ingiustizia e tensione interna nei rapporti multietnici di cui parlerò prossimamente facendo
riferimento alla figura di Martin Luther King.
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7. La storia recente
Come abbiamo visto, gli Stati Uniti sono diventati, nel corso
degli ultimi decenni, protagonisti assoluti della storia e
dell’economia mondiale. Voglio ora ripercorrere i maggiori
avvenimenti storici che hanno caratterizzato l’ultimo
ventennio e tra questi particolare rilievo trovano l’impegno
militare americano in Iraq (ossia le guerre del Golfo, dove gli
USA si trovarono a combattere contro questo Paese retto dal
dittatore Saddam Hussein prima per questioni legate ai
preziosissimi giacimenti di petrolio, e successivamente a
causa di accuse non fondate di possedere armi di distruzione
di massa); la lotta al terrorismo estremista islamico derivato
dagli attentati alle Torri Gemelle di New York durante i quali,
l’11 settembre 2001, più aerei dirottati da terroristi si sono
schiantati contro il simbolo della città americana e contro il
Pentagono, sede del Ministero della Difesa. Inoltre, una
particolare attenzione vorrei prestare al periodo di
presidenza di Barack Obama: il primo presidente
afroamericano degli USA. Quest’ultimo è attualmente in
carica nel suo primo mandato e concorre per una riconferma
il prossimo autunno. La sua politica estera è stata certamente
meno interventista ed aggressiva della precedente gestione
Bush ed i problemi maggiori che ha dovuto affrontare sono
stati di carattere economico stante la forte situazione di crisi
economica in cui anche gli USA versano.
Barack Obama
44esimo Presidente
degli USA
Barack Obama, nato
a Honolulu nel 1961,
è il 44° Presidente
degli USA, ma il
primo di colore,
poiché il padre ha
origini keniote.
Barack Obama ha
assunto
la
presidenza degli
Stati Uniti il 20 gennaio 2009.
Nel corso del suo mandato, Obama ha
firmato diverse riforme tra cui quella del
2010 in campo sanitaria che mira ad
estendere l’assistenza medica.
Obama ha ricevuto anche numerose critiche
da giornalisti, storici e persino dalla Santa
Sede che gli hanno rinfacciato di essersi
rifiutato di criticare apertamente la guerra
in Iraq, nonostante si presenti come un
candidato contro la guerra, e lo hanno
criticato per la riforma sanitaria firmata, in
particolare per quanto riguarda l’aborto.
Guerra di Secessione: battaglia di Scena dell’attacco della base Il fungo atomico: la strana forma
Chattanooga.
militare di Pearl Harbor nelle che si disegnò nel cielo dopo lo
isole Hawaii.
scoppio della bomba nucleare di
Hiroshima.
L’incontro tra i presidenti Alcune scene della Guerra del Attentati terroristici alle Torri
americano e sovietico Kennedy e Golfo.
Gemelle di New York l’11
Kruscev durante la guerra fredda.
settembre 2001.
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Focus su... MARTIN LUTHER KING
Martin Luther King Jr. (Atlanta, 1929 – assassinato a Memphis, 1968)
è stato un politico, attivista e pastore protestante statunitense, leader
dei diritti civili. È stato il più giovane Premio Nobel per la pace della storia,
riconoscimento conferitogli nel 1964 all'età di soli trentacinque anni.
Unanimemente riconosciuto apostolo instancabile della resistenza non violenta,
eroe e paladino dei reietti e degli emarginati, "redentore dalla faccia nera", Martin Luther King si è
sempre esposto in prima linea affinché fosse abbattuta nella realtà americana degli anni cinquanta e
sessanta ogni sorta di pregiudizio etnico (si dà, infatti, il caso che negli USA del sud molti neri venissero
sfruttati nelle immense piantagioni di cotone). Ha predicato l'ottimismo creativo dell'amore e della
resistenza non violenta come la più sicura alternativa sia alla rassegnazione passiva che alla reazione
violenta preferita da altri gruppi di colore (seguaci di Malcolm X).Cresciuto ad Atlanta e pesantemente
venuto a contatto, durante l'adolescenza, con i soprusi a cui doveva sottostare la comunità afroamericana, il
giovane King desidera dedicarsi al riscatto dei suoi fratelli: pensa di diventare medico o avvocato ma finisce
con il diventare reverendo ed a venticinque anni Martin Luther King Jr. diventa così il pastore in una delle
città del nel profondo Sud dell'America dove la situazione razziale era tra le più dure. Leader per i diritti
civili, nel 1957, King, assieme ad altri attivisti per i diritti civili della comunità afroamericana, fonda la
Southern Christian Leadership Conference (SCLC). King guiderà la SCLC dalla sua nascita fino al suo
assassinio, 11 anni più tardi. Sulla scia dei primi successi della SCLC King diventò il leader del movimento per
i diritti civili dei neri americani: la sua linea politica nonviolenta, soprattutto nei primi anni di protesta,
ottiene ottimi risultati e il consenso di gran parte degli attivisti e dei membri della comunità afroamericana.
Nel 1963 King, insieme a molti altri leader delle principali organizzazioni per la lotta per i diritti civili dei neri,
guida verso Washington la celeberrima "marcia per il lavoro e la libertà, la partecipazione all'evento fu
notevolissima e la marcia risultò un grande successo per il movimento; più di duecentocinquantamila
persone i affollarono al Lincoln Memorial di Washington e l'enorme folla poté assistere alla stretta di mano
tra Kennedy e i leader della SCLC e al celebre discorso "I have a dream" di King. Grazie a queste e altre
importanti proteste la figura di King assunse grande rilevanza a livello mondiale come leader riconosciuto e
rispettato del movimento per i diritti della comunità afroamericana. Questo suo ruolo fu suggellato da due
importanti eventi accaduti nel 1964: l'assegnazione del premio Nobel per la pace e l'incontro con il papa
Paolo VI, che diede pieno appoggio nella sua azione.
Nel 1968 a Memphis King venne ucciso da un colpo di fucile di precisione alla testa. Ma ormai la forza delle
sue idee e dei suoi modi di lotta avevano germinato tra gran parte dell'opinione pubblica americana che si
rese conto dell'importanza e della priorità che il problema dei Diritti Civili della comunità afroamericana
aveva. Molte delle richieste del movimenti furono in seguito accolte e si tradussero in leggi degli Stati Uniti.
Galleria di immagini ...
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Mappa concettuale
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REPUBBLICA SUDAFRICANA
LO STATO: DATI ED INFORMAZIONI
La Repubblica Sudafricana – chiamata comunemente Sudafrica - appartiene alla regione dell’Africa
meridionale.
BANDIERA
La bandiera della Repubblica Sudafricana è costituita da
varie strisce colorate di rosso, blu e nero.
Al centro della bandiera figura una ipsilon verde posizionata
orizzontalmente. I rami convergenti della ipsilon stanno a
simboleggiare l’unione e la fusione di popoli con culture,
usanze e tradizioni diverse l’una dall’altra (è questo un
chiaro riferimento alla storia del Paese caratterizzata dal
razzismo: basti pensare che il Sudafrica ha undici lingue
ufficiali).
Popolazione
Superficie
Densità di popolazione
Forma di governo
Capitale
Lingua ufficiale
Moneta
Indice Sviluppo Umano
Sudafrica
49.320.500
1.220.813 km2
40 ab/km2
Repubblica
parlamentare
 Pretoria
(amministrativa)
 Città del Capo
(legislativa)
 Bloemfontein
(giudiziaria)
Il Sudafrica ha undici
lingue ufficiali tra cui
afrikaans, inglese e zulu.
Rand sudafricano
125° posto
Italia
59.464.644
301.340 km2
197,33 ab/km2
Repubblica
parlamentare
Roma
Italiano
Euro
19° posto
ASPETTO FISICO - POLITICO
1. Confini
La Repubblica Sudafricana è situata nell’estremo Sud del continente africano e – oltre a conglobare il
piccolo Stato del Lesotho – confina con Namibia, Botswana, Zimbabwe, Mozambico e Swaziland.
Inoltre, il Paese è bagnato dagli oceani Atlantico e Indiano.
2. Geografia fisica
Dell’aspetto fisico verranno analizzate la morfologia e l’idrografia.
 Morfologia: la Repubblica Sudafricana – come già menzionato – occupa l’estremità meridionale
del continente africano. Il suo territorio è costituito da un vasto altopiano formato da grandi
pianure aperte: i velds (nella lingua afrikaans significa prato) dove troviamo ecosistemi diversi,
tantissime specie animali e vegetali e – soprattutto – moltissimi giacimenti minerari ed in
particolare di diamanti. Questo vasto altopiano digrada gradualmente verso Nord formando il
Deserto del Kalahari, mentre verso Ovest forma il Deserto del Namaqualand, che si protende
sino alla costa della Namibia (Deserto del Namib). Ad Est, vi sono delle catene montuose rivolte
verso la costa, come quella dei Monti dei Draghi che raggiungono i 3500 m di altitudine. La
costa sudafricana è molto lunga (circa 3000 km) e frastagliata, con insenature e porti naturali.
In questo Stato del continente africano si trova il suo punto estremo, Capo Aghulas, mentre
molto importante dal punto di vista storico – geografico è il Capo di Buona Speranza.
 Idrografia: il Sudafrica è bagnato ad Ovest dall’Oceano Atlantico e ad Est dall’Oceano Indiano. Il
fiume principale del Paese è l’Orange – con molti affluenti tra cui il Vaal – mentre il confine
politico con Zimbabwe, Mozambico e Botswana è disegnato dal fiume Limpopo.
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3. Clima
Del clima verranno analizzate le sue caratteristiche e gli ecosistemi che questo ospita.
 Caratteristiche: il clima del Sudafrica è piuttosto favorevole (tant’è che è uno degli Stati
africani maggiormente popolati): sulla costa questo è subtropicale nella variante mediterranea,
mentre, nell’interno, questo si fa man mano più arido.
 Ecosistemi: gli ecosistemi ospitati dal Paese sono la macchia mediterranea in prossimità delle
coste e la savana, la steppa ed il deserto caldo nell’interno.
I Monti dei Draghi – ospitanti un Paesaggio tipico dei veld Capo di Buona Speranza.
parco nazionale – sono un sudafricani.
Patrimonio dell’Umanità Unesco.
ASPETTO CULTURALE E DEMOGRAFICO
1. Demografia
Speranza di vita:
Maschi: 46; Femmine: 49
Mortalità infantile:
53,5 %0
Tasso di analfabetismo:
14 %
Graduatoria Stati più popolati:
24° posto
2. Etnie
Le etnie maggiormente rappresentate in Sudafrica sono gli Zulu, gli Xhosa, i Sotho, i Coloured, gli
Tswana, gli Tsonga, gli Swazi, i Venda, i Pedi, gli Indiani, i Cinesi ed i Boscimani. Inoltre, circa il 10 % della
popolazione sudafricana appartiene ai cosiddetti bianchi.
3. Lingue e religioni
Le lingue ufficiali del Paese sono undici, ma le più parlate sono lo Zulu e lo Xhosa. Le religioni
maggiormente praticate sono il protestantesimo, il cattolicesimo, l’anglicanesimo, il metodismo, il
luteranesimo ed altri culti animisti.
L’evoluzione demografica
sudafricana è piuttosto costante.
Giovane donna boscimana.
CITTA’
Pretoria
La città di Pretoria è in realtà parte della più grande
Tshwane, nome che verrà assunto dalla città alla fine del
2012.
Questo grande centro modernissimo è situato nel nord del
Paese e rappresenta per il Sudafrica la capitale
amministrativa.
La città conta più di un milione di abitanti.
Una moschea in Sudafrica.
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Città del Capo
Questa città, capitale legislativa della Repubblica
Sudafricana, conta circa 3 milioni e mezzo di abitanti.
Situata in prossimità del Capo di Buona Speranza, la città
possiede uno scalo portuale che ha assunto grandissima
importanza durante la chiusura del Canale di Suez.
La città è abitata dai lavoratori neri (nei quartieri
settentrionali) e dalla minoranza bianca.
Johannesburg
Questa città, situata a circa 50 km da Pretoria, è la capitale
economica del Paese.
Johannesburg deve la sua prosperità alle risorse minerarie
che qui vengono controllate, gestite e direzionate ed alle
numerose industrie.
Le attività del settore terziario sono molto avanzate, a
partire dalla ricerca scientifica. Anche qua sono molto nette
le differenze tra quartieri ricchi e quartieri poveri. A
Johannesburg vi è il quartiere di Soweto, ghetto dei neri
prima della fine del regime dell’apartheid.
ASPETTO ECONOMICO
1. Settore primario
Il Paese è un buon produttore di cereali, in particolare frumento e mais. Anche la gamma delle colture
fruttifere è ricca: si producono mele, pere, pesche, prugne, albicocche, agrumi, frutta tropicale. Fra le
colture industriali si collocano in primo piano la canna da zucchero e il tabacco, ma importanti sono
anche le coltivazioni di arachidi, girasole, cotone, soia e tè. Le foreste, oltre al legname, forniscono
essenze da concia e industriali. Dall’allevamento ovino si ricavano lana e pelli. Il pescato più
abbondante (sardine, sgombri, merluzzi) proviene dalle fredde acque atlantiche. Il Paese è fra i
maggiori produttori mondiali di oro e tra i primi per i diamanti. Dal sottosuolo provengono anche
argento, platino, carbone, ferro, manganese (qui ne viene ricavato un quarto del totale), cromo (qui ne
vengono ricavati due terzi del totale), piombo, rame e nichel.
2. Settore secondario
Il Paese è un grande produttore di energia attraverso centrali termoelettriche, idroelettriche e nucleari.
Gli impianti industriali sono numerosi nelle principali città: Cape Town, Johannesburg e Durban sono
specializzati in molti settori (siderurgico, chimico, tessile, meccanico ed elettronico).
3. Settore terziario
Il terziario della Repubblica Sudafricana è il più sviluppato dell’intero continente, raggiungendo più
della metà degli addetti. Il commercio con l’estero è fiorente: il Sudafrica esporta diamanti e minerali
ed importa impianti industriali e beni di consumo. Anche il turismo sta diventando un settore molto
importante, soprattutto nelle grandi città e nei parchi nazionali.
Contadine sudafricane.
Altra immagine di Johannesburg, Porto della città di Durban.
capitale economica del Sudafrica.
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ASPETTO STORICO
1. Epoche preistoriche
Insieme al resto del continente africano, il Paese viene considerato la culla dell’umanità: qui, infatti,
sono stati ritrovati resti di australopitechi, Homo habilis ed Homo erectus. Circa 10.000 anni fa, la zona
dell’Africa meridionale era abitata dai boscimani e dagli ottentotti, popolazioni nomadi, cacciatori e
raccoglitori.
2. La colonizzazione
Verso la fine del Quattrocento, Bartolomeo Diaz – grande esploratore – doppiò il Capo di Buona
Speranza. In realtà, furono però gli Olandesi che – nel XVII secolo – fondarono il primo insediamento
europeo in quella zona: l’attuale Città del Capo.
Gli Olandesi – che assunsero il nome di boeri – svilupparono una propria lingua, l’afrikaans, ed ebbero
rapporti relativamente buoni con le popolazioni autoctone.
3. L’avvento dell’Impero Britannico
In seguito alla caduta dell’Olanda causata dall’avanzata di Napoleone Bonaparte, gli inglesi
cominciarono ad occupare le colonie dell’Africa meridionale, tra cui quella del Capo, costringendo i
boeri ad un’emigrazione verso nord, nota con il nome di Grande Trek, dove fondarono diverse
repubbliche.
Queste ultime erano di intralcio per gli inglesi perché impediva loro di occupare l’intero Sudafrica; la
scoperta di giacimenti di oro e diamanti dove si erano insediati i boeri aumentò l’interesse dei
britannici per quelle zone e pertanto si combatterono – tra inglesi e boeri – delle sanguinose guerre
(guerre anglo-boere). Anche i popoli indigeni (bantu) vennero coinvolti nel conflitto: gli zulu si
schierarono con i boeri, mentre xhosa e swazi combatterono a fianco degli inglesi che, avendo la
meglio, unificarono tutto il Sudafrica che entrò a far parte, nel 1910, nel Commonwealth come dominio
unitario.
4. Le Guerre Mondiali
L’Unione Sudafricana – così come era stata chiamata dagli inglesi – prese parte alla Prima Guerra
Mondiale a fianco di questi ultimi. Nel 1920, il Sudafrica ottenne il controllo della Namibia poiché,
durante la Pace di Versailles del 1919, erano state stabilite, per la Germania, una serie di perdite
territoriali che includevano anche il territorio dell’Africa sud – occidentale.
In occasione della Seconda Guerra Mondiale, tornarono ad emergere i conflitti tra boeri e inglesi: i
boeri simpatizzavano per la Germania, ma il Paese si schierò dalla parte degli Alleati.
5. L’era dell’apartheid
Per molti decenni il Sudafrica è stato conosciuto nel mondo come il Paese dell’apartheid; è pertanto
necessario spiegare tale fenomeno partendo dalle sue origini.
Dopo la fine della guerra, il Partito Nazionale vinse le elezioni, e iniziò ad attuare nel Paese la
politica segregazionista nota come apartheid. L'ideologia dell'apartheid fu elaborata dai primi ministri
boeri che si succedettero dal 1948 in poi. Concettualmente l'obiettivo dell'apartheid – che significa
separazione - era quello di isolare i diversi gruppi etnici del Sudafrica, lasciando che ognuno di essi si
sviluppasse in un proprio contesto sociale, economico e territoriale.
Ne discese che tutta la vita politica, e non solo, fu regolata da leggi e modi di comportamento razzisti
che separavano la vita quotidiana e sociale delle popolazioni nere da quelle bianche di origine europea.
I neri vivevano in quartieri isolati, spesso costituiti da baracche e per muoversi avevano bisogno di un
lasciapassare. Molte volte il malcontento delle popolazioni di colore sfociò in rivolte, sino a quando -nei
primi anni ’90 del secolo scorso- l’apartheid venne ufficialmente abolito a seguito della elezione del
primo presidente nero: Nelson Mandela. Tutt’oggi permangono difficoltà di integrazione in Sudafrica in
quanto innegabili sono le disparità tra le condizioni di vita di neri e bianchi, nella distribuzione del
reddito e nell’istruzione in quanto la maggior parte della ricchezza è ancora saldamente nelle mani
della minoranza bianca.
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Focus su... NELSON MANDELA
Nelson Mandela (nato a Qunu, 18 luglio 1918) è certamente il più noto
politico sudafricano: primo Presidente di colore del Sudafrica dopo la
fine dell'apartheid e Premio Nobel per la Pace. A lungo uno dei leader del
movimento anti-apartheid, organizzò anche azioni di sabotaggio e guerriglia. Segregato e
incarcerato per lunghi anni durante i governi sudafricani pro-apartheid prima degli anni '90, è oggi
universalmente considerato un eroico combattente per la libertà. Trasferitosi da giovane a Johannesburg, da
giovane studente di legge, Mandela fu coinvolto nell'opposizione al minoritario regime sudafricano, che
negava i diritti politici, sociali, civili alla maggioranza nera sudafricana. Nel 1961 divenne il comandante
dell'ala armata dell'ANC e coordinò le campagne di sabotaggio contro l'esercito e gli obiettivi del governo, e
elaborò piani per una possibile guerriglia per porre fine all'apartheid. Per tutti gli anni successivi Mandela fu
sempre maggiormente coinvolto nell'opposizione all'apartheid e lo slogan "Nelson Mandela Libero" divenne
l'urlo di tutte le campagne anti-apartheid del Mondo. Le pressioni della comunità internazionale portarono
al suo rilascio l'11 febbraio del 1990, su ordine del Presidente sudafricano De Klerk, e alla fine dell'illegalità
per l'ANC. Mandela e De Klerk ottennero il premio nobel per la pace nel 1993. Divenuto libero cittadino
Mandela concorse contro De Klerk per la nuova carica di presidente del Sudafrica.
Mandela vinse, diventando il primo capo di stato di colore, e De Klerk fu nominato vice presidente. Come
presidente, (maggio 1994 - giugno 1999), Mandela presiedette la transizione dal vecchio regime basato
sull'apartheid alla democrazia, guadagnandosi il rispetto mondiale per il suo sostegno alla riconciliazione
nazionale ed internazionale.
Dopo aver abbandonato la carica di Presidente nel 1999, Mandela ha proseguito il suo impegno e la sua
azione di sostegno alle organizzazioni per i diritti sociali, civili ed umani.
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