Pensiero unico informatico nella scuola ticinese

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Pensiero unico informatico nella scuola ticinese
Risposta del 28 settembre 2005 all'interpellanza presentata il 9 maggio 2005 da Michele
Foletti e cofirmatari
L’interpellante si attiene al testo.
GENDOTTI G., DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DELL’EDUCAZIONE, DELLA
CULTURA E DELLO SPORT - Con l’interpellanza in questione si chiede, in sostanza, se è
vero che i computer Macintosh sono stati messi al bando e se saranno progressivamente
eliminati.
Occorre inizialmente premettere che – per gli acquisti di apparecchi informatici nella
Scuola media – il Consiglio di Stato si attiene alle indicazioni espresse a suo tempo
proprio dal Gran Consiglio e ai corrispondenti crediti stanziati.
A questo proposito ricordo il rapporto della Commissione della gestione al messaggio no.
4627 del 9 aprile 1997 concernente la concessione di un credito complessivo di
8'867'000.- franchi per l'acquisto di apparecchiature e dei programmi necessari per
l'informatica nelle scuole cantonali.
Nel rapporto si legge: «quale unica osservazione tecnica ci si chiede se sia veramente
indicata la priorità di una formazione nella Scuola media sul sistema Macintosh quando
ormai più dell'80% del mercato del lavoro usa il sistema DOS (WINTEL); se non
dovessero sussistere indicazioni particolari in funzione degli obiettivi di formazione degli
allievi, questa scelta dovrebbe essere verificata nuovamente».
Si deve pure rammentare che non è corretto affermare che acquistando PC con
processori Intel ci si lega a Microsoft. Difatti è possibile installare anche sistemi cosiddetti
"open", quale ad esempio Linux, con tutti i relativi software applicativi.
D’altra parte su Apple Macintosh non è possibile installare sistemi operativi Microsoft, se
non installando software di emulazione sul sistema operativo Mac OS.
Risposte alle domande poste:
1) È vero che nelle Scuole medie del Cantone i computer Apple sono stati messi al
bando e che verranno progressivamente eliminati?
Le sostituzioni di computer obsoleti nella Scuola media sono sempre state concordate con
gli istituti che hanno avuto la libertà di scelta rispetto al sistema operativo.
Alcuni istituti dotati di un’aula Apple e una Windows hanno esplicitamente richiesto la
completa sostituzione con PC Windows.
A titolo informativo si fa notare che negli ultimi quattro anni sono stati acquistati comunque
oltre 330 Apple Macintosh.
Il software è sempre stato aggiornato sia a livello di sistema operativo sia a livello di
applicativi.
Anche per il prossimo anno scolastico si prevede un aggiornamento delle licenze Apple.
Quanto alla presunta monopolizzazione delle Scuole medie con sistemi operativi
Windows, è opportuno scindere il sistema operativo dal computer su cui viene installato.
I PC acquistati non sono prodotti da Microsoft ed è possibile installare senza problemi
anche sistemi operativi come Linux e software Open Source a costi zero che sono
attualmente in fase di sperimentazione nella Scuola media.
2) Non intende il Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport rivedere questa
decisione lasciando l’opportunità di scegliere (a parità di costi di acquisto e di
gestione) quali sistemi utilizzare alle direzioni delle sedi scolastiche?
Per quel che concerne la "parità dei costi di acquisto e gestione" si è costatato, sulla base
delle esperienze fatte in questi anni, che per la gestione della rete delle aule Apple si
richiede un maggiore investimento di tempo e di formazione. Dunque costi maggiori.
Il continuo cambiamento delle versioni del sistema operativo della Apple ha richiesto e
richiede, oltre ad onerosi investimenti finanziari, un continuo aggiornamento delle
configurazioni dei computer.
I costi delle licenze per un numero non limitato di utenti di un server Apple non sono
sicuramente inferiori a quelli di Microsoft.
Si segnala pure che acquistando PC il Cantone ottiene condizioni economiche
vantaggiose grazie alla maggiore concorrenza esistente sul mercato rispetto alle ditte che
vendono PC della Apple e inoltre il Cantone può affidarsi a procedure di assistenza e
fornitura collaudate.
Infine bisogna considerare che nella realtà lavorativa e professionale i sistemi più diffusi
sono indubbiamente quelli legati a Microsoft, siano essi sistemi operativi che software
applicativo quali Word, Excel, PowerPoint, Outlook. Apple è ancora predominante in
alcune nicchie quali ad esempio la stampa professionale e alcune elaborazioni
multimediali.
È quindi giusto che i ragazzi sperimentino, ma è altresì corretto che apprendano quanto
esiste al di fuori del mondo scolastico.
In conclusione, il Governo ritiene che la procedura adottata sulla base delle
raccomandazioni espresse dal Gran Consiglio sia adeguata e debba essere mantenuta
per motivi funzionali, di coordinamento e finanziari.
Da ultimo, per quanto riguarda i PC acquistati dai deputati in Gran Consiglio la situazione
si presenta come segue: su 90 parlamentari, due parlamentari hanno optato per
Macintosh, un parlamentare per motivi altamente ideali ha rinunciato e tutti gli altri hanno
scelto portatili Intel basati su Microsoft.
FOLETTI M. - Non sono totalmente soddisfatto della risposta. Sono comunque soddisfatto
di aver appreso che almeno per una volta il Consiglio di Stato ha seguito le
raccomandazioni del Gran Consiglio. Ricordo che era il 1997 quando tali raccomandazioni
sono state date; attualmente siamo nel 2005, per cui ritengo che nel frattempo di
cambiamenti in ambito informatico ve ne siano stati. Se questa costanza nel seguire le
raccomandazioni del Gran Consiglio fosse presente anche in altri ambiti, probabilmente le
discussioni in Parlamento sarebbero più brevi.
Raccomando infine al Consigliere di Stato, che credo faccia parte anche del Consiglio di
amministrazione della SUPSI, di andare a vedere che cosa combina quest’ultima,
considerato inoltre che la Facoltà di scienze informatiche ha dotato tutti gli allievi di un
computer Macintosh. Quindi, le giustificazioni addotte dal Consigliere di Stato
probabilmente vanno bene nel caso delle Scuole medie, ma non per altri ambiti educativi.
Spero che con il tempo, visti anche i progressi fatti nei vari sistemi informatici, le citate
raccomandazioni del Gran Consiglio possano essere rivalutate in altro modo.
GENDOTTI G., DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DELL’EDUCAZIONE, DELLA
CULTURA E DELLO SPORT - L’importante è che venga lasciata una certa libertà di
scelta, cosicché, a dipendenza dell’evoluzione del mercato dell’informatica, sia possibile
cambiare orientamento.
Per quanto riguarda la SUPSI e la Facoltà di scienze informatiche, non credo sia possibile
un intervento del Governo; occorre di fatto rispettare in tali ambiti l’autonomia voluta dal
Gran Consiglio. Sarebbe alquanto difficile dare consigli in tal senso ad esperti.
Parzialmente soddisfatto l’interpellante, l’atto parlamentare è dichiarato evaso.
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