Implantologia e Parodontologia Riabilitazioni implanto-protesiche a carico immediato - Parte II Ramon Cuadros Cruz Nella seconda parte di questo articolo proseguiamo nella descrizione di casi clinici, che dimostrano come questo sistema di impianti garantisce al paziente oltre che una buona stabilità primaria, una riabilitazione sicura e duratura. Successivamente è stato inserito un impianto Q1 3,5 x 14 mm con un abutment lungo, applicata una protesi provvisoria in resina e dopo 3 mesi é stata connessa la corona definitiva. Caso 3 La paziente di 26 anni ha perso il dente 42 in seguito ad un trauma. Dopo l’anestesia è stato curettato l’alveolo e il sito implantare è stato preparato con l’utilizzo di una fresa a gambo lungo. La perforazione pilota è stata eseguita con una fresa a spirale di diametro 1,7 mm. Con la fresa di diametro 2,2 mm il sito è stato allargato soltanto nella parte alta in modo da aumentare la stabilità primaria nella parte apicale. 84 Fig. 1: Come si presentano i tessuti dopo la perdita del dente 42 in seguito ad un trauma. Buccalmente le pareti dell’alveolo sono intatte. E’ stato effettuato un accurato curettage dell’alveolo. Implantologia Dentale 4,2,84-88 (2007) Implantologia e Parodontologia due corone singole sugli impianti che gli hanno permesso di mangiare normalmente lo stesso giorno dell’intervento. Fig. 2: Una perfetta conoscenza dell’anatomia ossea è indispensabile per definire la posizione esatta dell’impianto, affinchè ci sia uno spessore osseo circostante sufficiente. Bisogna inserire un impianto più lungo della radice del dente naturale in modo da garantire un’alta stabilità primaria. Fig. 4: Gli impianti del diametro 4,5 mm danno un’ottima stabilità primaria e consentono il carico immediato. Fig. 3: La facile preparazione del moncone protesico di questi impianti consente un adattamento senza problemi in qualsiasi situazione clinica. Fig. 5: Gli impianti Q1 di 4,5 mm sono provvisti di una spalla che potrà contribuire ad ottenere un ottimo risultato estetico, inserendo l’impianto circa 1-2 mm sotto la giunzione amelo-cementizia dei denti contigui. Caso 4: Caso 5 Un paziente a 12 anni aveva perso i denti 11 e 21 accidentalmente a scuola. Utilizzando la “tecnica flapless” (tecnica atraumatica, senza incisione), sono state utilizzata le frese a gambo lungo da 1,5 mm e 2,5 mm e sono stati inseriti due impianti Q1 4,5 x 14 mm con un torque deciso. Data la giovane età del paziente, in fase di sviluppo, sono state applicate immediatamente Un paziente di 65 anni con una forte atrofia nel mascellare inferiore che non gli consentiva di portare una protesi totale. L’atrofia lo inibiva in una masticazione e nutrizione adeguate. Dopo l’inserimento di impianti 4 Q3 con abutments a sfera sono stati attivati soltanto i due impianti esterni per facilitare la rimozione della protesi. Gli impianti monofasici Q3 garantiscono Implantologia Dentale 4,2,84-88 (2007) 85 Implantologia e Parodontologia un’ottima stabilità della protesi ad un prezzo conveniente in quanto i costi di laboratorio si riducono al minimo. anni questa soluzione facilita la gestione e l’igiene della protesi. Gli impianti centrali non vengono attivati, ma vengono inseriti degli oring che ne migliorano la stabilità. Gli impianti possono essere attivati in qualsiasi momento. Caso 6 Fig. 6: La localizzazione esatta dei nervi mandibolari prima dell’intervento consente di valutare se utilizzare la tecnica flapless (tecnica atraumatica senza incisioni di rilascio) nel mascellare inferiore al posto della tecnica a lembo tradizionale. Fig. 7: In questo modo gli impianti potevano essere distalizzati per dare maggiore stabilità alla protesi. Fig. 8: Soltanto i due impianti distali vengono attivati con degli attachments. Nei pazienti oltre i 65 86 Un paziente di 54 anni con parodontite avanzata, al quale sono stati estratti gli ultimi denti rimasti. Dopo l’estrazione dei denti da 33 a 43 ed un profondo curettage degli alveoli sono stati inseriti 13 Impianti. Dopo l’ampliamento della protesi movibile esistente questa è stata fissata sugli impianti. Bisogna fare attenzione che la protesi sia priva di tensioni e che l’occlusione sia bilanciata. Soltano l’ultimo impianto a sinistra è fallito. Fig. 9: Denti con difetti parodontali molto evidenti. Fig. 10: La scelta del diametro dell’impianto dipende da quale dente deve essere sostituito. Solitamente si preferisce per i denti frontali il Implantologia Dentale 4,2,84-88 (2007) Implantologia e Parodontologia diametro 3,5 mm, mentre per i canini, i premolari ed i molari si utilizza il diametro 4,5 mm. La lunghezza dell’abutment (lungo o corto) dipende dal riassorbimento parodontale dell’alveolo. Fig. 11: Nella preparazione del provvisorio bisogna fare attenzione ad evitare tensioni nella protesi. E’ consigliabile levigare i monconi successivamente con una fresa adatta. Fig. 12: Il modello è inidispensabile per la preparazione del provvisorio. Fig. 13: Il paziente porta il provvisorio per un periodo di minimo 6 settimane. Implantologia Dentale 4,2,84-88 (2007) Implantologia e Parodontologia un’ottima stabilità della protesi ad un prezzo conveniente in quanto i costi di laboratorio si riducono al minimo. Caso 7 Un paziente di 58 anni ha chiesto una soluzione protesica fissa su impianti in quanto la sua protesi dentaria rimovibile gli provocava il senso di vomito. Siccome La perdita dei denti era stata causata da una parodontosi la cresta ossea si era ridotta , soprattutto nella zona dei molari 16, 17, 26, 27. Inoltre si è verificata una notevole pneumatizzazione del seno mascellare, ma nella zona del tubero c’era abbastanza osso da poter inserire degli impianti larghi e lunghi. Questa situazione ha consentito un inserimento implantare immediato, senza eseguire prima un rialzo del seno mascellare e senza intervenire con un aumento osseo. Per una riabilitazione con la tecnica atraumatica, senza incisioni di rilascio, viene utilizzata una pinza particolare da 3,5 o 4,4 mm adatta al diametro dell’impianto da inserire, per segnare il punto di inserimento, partendo sempre dalla linea centrale verso la linea distale. Importante sono le distanze fra un impianto e l’altro e l’angolazione per ottenere dei buoni risultati estetici nella zona frontale dal dente 15 fino al 25. Fig. 15: La giusta distanza, l’angolazione e l’asse corretto degli impianti sono indispensabili per un risultato esteticamente soddisfacente. Due impianti larghi e lunghi nella zona 15, 18, 25 e 28 erano sufficienti per sostenere adeguatamente la protesi, senza ricorrere ad un aumento del seno mascellare ed un aumento dell’osso. Questi interventi avrebbero allungato i tempi della riabilitazione. Fig. 16: Una soluzione protesica immediata e una corretta impostazione occlusale, unitamente a precise istruzioni sull’alimentazione e l’igiene, rappresentano dei fattori importanti ai fini progonostici. Contatti Dr. Ramon Cuadros Cruz Paseo Maragall, 239-1°D Barcelona Fig. 14: Una visita approfondita ed una tomografia computerizzata aiuta nella decisione di optare per la tecnica d’ incisione o per la “tecnica flapless”. 88 Trinon titanium GmbH Karlsruhe Germania Traduzione: Ines Mahlmann Implantologia Dentale 4,2,84-88 (2007)