ORDINE DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI LATINA CAMERA DI COMMERCIO ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI LATINA CONCORSO NAZIONALE DI IDEE LATINA 2001 PREMIO DI ARCHITETTURA ERNESTO LUSANA SECONDA EDIZIONE SEGRETERIA DEL PREMIO ORDINE DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI LATINA 04100 LATINA - Viale XVIII Dicembre, 76 - P.O. Box 104 - tel. 0773/696352 - Fax 0773/690631 http://www.lt.archiworld.it/ - [email protected] Curatore Massimo Palumbo Comitato di Segreteria Ester Pasciuti Marcello Trabucco Gianni Borsa 31 ottobre 2001 02 RELAZIONE STORICA 1 RELAZIONE SULL’AREA OGGETTO DEL CONCORSO D’IDEE. L’area oggetto del concorso d’idee è localizzata nel centro urbano della città di Latina, a ridosso della piazza centrale (Piazza del Popolo). La presente relazione descrive i tratti salienti della breve storia della città di Latina, ripercorrendo lo sviluppo del centro urbano e del suo territorio, individuandone le principali fasi che hanno determinato le modificazioni dell’area oggetto del concorso d’idee. PRIMA STRUTTURA DEL “ QUADRATO” 1918/1927 Tre strade determinavano la località “Cancello di Quadrato” lo stradone del Principe verso nord che collegava Quadrato con la via Appia e il territorio pedemontano; la strada dei Bassianesi, che raggiungeva la Macchia di San Donato, poi B.go San Michele; lo stradone che in direzione sud, raggiungeva il Lago di Fogliano. Le costruzioni esistenti al 1891 sono costituite da due casali , un forno, un pozzo, ed una tettoia. Nel 1923 verrà istituito in uno di questi edifici la direzione e l’ambulatorio dell’Istituto Nazionale Antimalarico Pontino e nel 1924 un distaccamento per la scuola dei contadini dell’Agro Romano e Pontino. Cartografia dell’I.G.M. del 1909 SECODA FASE 1927/1932 Il Decreto 9 settembre 1927 n° 6929 approva la realizzazione da parte del Consorzio della Bonifica di Piscinara dei primi undici lotti di lavori per la realizzazione delle opere finalizzate alla bonifica dell’Agro Pontino ( territorio tra il fiume Sisto e il mare); il Lotto N° 5 riguarda la costruzione del “Centro del Quadrato per officina ed annessi” la cui relazione recita: “Il “centro” che si progetta di costruire in località “Cancello del Quadrato” ha loscopo di provvedere, con la dovuta sollecitudine, alla manutenzione e alla riparazione di macchine e 2 mezzi d’opera impiegati nei lavori, nonché di provvedere a quelle piccole lavorazioni per le quali non sarebbe pratico ricorrere ad officine scomode per la loro lontananza. Annesso all’officina, è previsto un magazzino di deposito per gli attrezzi, pezzi di ricambio, materiali vari occorrenti ai lavori. Fa parte dello stesso “centro” una casa d’abitazione per gli operai terrazzieri dislocati nella zona, una per gli operai specialisti addetti alle officine ed una adibita ad ufficio ed abitazione per due famiglie di impiegati. Si è poi ritenuto opportuno costruire nella stessa località la rimessa per le locomotive a vapore e una, delle due previste, per i locomotori elettrici: questi due fabbricati, però non fanno parte del presente lotto.” La consistenza del centro di servizio cambia qualche anno dopo con la realizzazione di tre edifici ad ovest del trivio: la nuova struttura del centro Antimalarico Pontino con annessa un’aula scolastica, un edificio di servizio e la piccola chiesetta di San Benedetto. Consorzio della Bonifica di Piscinara “Centro del Quadrato” Lotto N°5 Progetto 1927 QUADRATO – Cartografia I.G. M. 1929 3 TERZA FASE 1932/1935 I lavori di bonifica dell’Agro Pontino intrapresi dai due consorzi (Pontino e Piscinara) , dal 1927 in poi, sono portati avanti con determinazione e dispiego di molti uomini e mezzi, sotto la guida dell’ing. Prampolini. Vengono raggiunti i risultati prefissati: strade e corsi d’acqua disegnano nel territorio regolari geometrie, si colmano depressioni e avvallamenti del terreno per predisporre la costruzione dei poderi da parte dell’Opera Nazionale Combattenti. Pertanto la nascita della città di Littoria fondata 30 giugno 1932, costituisce una risposta ad una necessità diventata impellente e necessaria nei lavori di bonifica dell’Agro Pontino: avere un centro di servizio adeguato per i coloni e gli operai in una zona molto vasta, in fase ormai di avanzata bonifica idraulica ed agraria. Avuto l’avallo del capo del governo Mussolini, che il 5 aprile visita di persona il luogo prescelto, il conte Valentino Orsolini Cencelli affida all’ing. Caio Savoia, tecnico e direttore dei lavori dell’O.N.C. il compito di predisporre lo schema planimetrico del piccolo centro di servizio. Nello stesso momento gli affianca un giovane architetto romano Oriolo Frezzotti per curare l’aspetto architettonico degli edifici da progettare. Il disegno del piano di Littoria, elaborato dall’ing. Savoia e definito dalle architetture disegnate dall’arch. Frezzotti, utilizza il nodo stradale esistente e ubicato al centro di una vasta zona pianeggiante completamente risanata e appoderata, ormai anche abitata dai coloni che l’Opera Nazionale Cambattenti aveva selezionato in tutta Italia. Nella relazione di Frezzotti e Pasqualucci, esposta al 1° Congresso di Urbanistica nell’aprile del 1937, si evidenzia il modello culturale e le caratteristiche urbanistiche a cui i centri dell’Agro Pontino avevano fatto riferimento: “non devono considerarsi città, ma centri comunali agricoli indissolubilmente legati alla terra produttiva che li circonda e alla organizzazione agricola che li sorregge, la loro finalità non si esaurisce e non si arresta al perimetro del loro nucleo urbano, ma si dilata e si estende a tutto il territorio.” Nel Piano Regolatore Generale il vecchio centro del Quadrato è stato trasformato in una grande piazza rettangolare che accoglie gli edifici pubblici diventando il Centro Amministrativo, mentre lo schema radiocentrico organizza intorno ad alcuni nodi stradali slarghi o piazze di diversa forma adibite a funzioni differenziate. Il centro religioso lungo la direttrice nord-sud, il centro di supporto alle attività agricole in direzione ovest, con la sede dell’O. N.C. e la zona dedicata all’area per le attività sportive in direzione sud-ovest. Negli altri isolati, ottenuti dall’intesezione delle strade uscenti dal centro con le vie ad esso disposte anularmente, sono ubicate diverse tipologie di abitazioni sparse nel verde. Oltre alle opere progettate per il centro da Frezzotti, vanno ricordate le abitazioni popolari di Nicolosi e l’edificio postale di A. Mazzoni. Nel 1934 Littoria diventa capoluogo di provincia, pertanto si affida all’architetto Oriolo Frezzotti il compito di elaborare un piano di ampliamento per dilatare la maglia urbana e inserire i nuovi edifici e le attività necessarie per un comune capoluogo di provincia. Vengono creati dei nuovi assi stradali e aggiunte nuove piazze e aumentata l’estensione dell’area urbana, racchiusa da un’anello stradale perimetrale (circonvallazione). Gli edifici progettati per definire le piazze e le quinte della città assumono un carattere nettamente diverso da quelli progettati nel 1932, in quanto risultano essere più imponenti , massicci e caratterizzati da un pronunciato monumentalismo, ( Banca d’Italia , Prefettura, Tribunale , Intendenza di Finanza). Molti lotti vengono riempiti dalla costruzione di edifici per abitazioni (di pregevole qualità) destinati agli impiegati e ai lavoratori: edifici dell’ Ina e dell’ Incis, tanti vuoti però rimangono nella maglia della pianta urbana fino al dopoguerra. 4 Littoria - Piano Regolatore - Viali e giardini- 1932 Littoria- Piano Regolatore di Ampliamento - 1935 5 LITTORIA-LATINA DAL 1945 al PRG DEL 1971 Alla fine degli anni cinquanta lo sviluppo demografico determina una forte domanda di aree edificabili che il Comune di Latina, possessore di un patrimonio ingente di superfici demaniali , cede a prezzi molto convenienti. L’esigenza di organizzare la crescita della città e lo sviluppo delle costruzioni, che venivano realizzate esternamente al perimetro del piano del 1935, pone la necessità di un nuovo strumento urbanistico. Nell’aprile del 1951 viene bandito il concorso nazionale per il nuovo P.R.G. ; all’inzio del 1954 viene scelto il progetto degli architetti Valori e Benevolo, che negando lo schema radiale, ipotizzano uno sviluppo della città secondo una direzione lineare est-ovest (B.go Piave B.go San Michele). Questa previsione viene giudicata dall’amministrazione comunale non rispondente, in quanto non tiene conto del gran numero di abitazioni e di lottizzazioni realizzate e di quelle in fase di rilascio della licenza edilizia. Accantonato il progetto Valori–Benevolo, viene respinta anche la soluzione redatta nel 1957 dall’architetto Vittorio D’Erme. Pertanto nel dicembre del 1962 viene affidato l’incarico di redigere il P.R.G. di Latina ad un gruppo formato dagli architetti: Piccinato, Carletti, Valori e D’Erme. Il gruppo nel 1963 redige una prima proposta, nel 1965 presenta una seconda fase , nel febbraio 1968 se ne ha l’adozione. Questo piano nega lo sviluppo radiale per proporre una crescita monodirezionale, il cui asse è costituito dal nuovo centro direzionale saldato a quello vecchio. Il nuovo P.R.G., inoltre, inquadra la città in un contesto più vasto, collegandola attraverso le infrastrutture e i collegamenti viari alla realtà regionale. Per meglio comprendere le vicende, che nel tempo l’area oggetto del concorso d’idee ha attraversato, si fa anche riferimento alla proposta dell’ “IPOTESI DI UNA PIAZZA A LATINA” avanzata nel novembre del 1984 dal prof. Paolo Portoghesi su sollecitazione dell’Amministrazione Municipal., Attraverso due ipotesi corredate da altre due varianti (per un totale di quattro soluzioni) la proposta riusciva a collocare nell’area una cubatura variabile da 52.900 a 85.970 metri cubi. I riferimenti culturali assunti dal dall’architetto Portoghesi sono costituiti dalle piazze dei centri antichi delle città italiane. Stralcio del centro della città dal P.R.G. del 1971 6 2 Area A Area B Area C 1 Aree oggetto dell’intervento ( A+B+C) L’AREA IN OGGETTO L’area, ubicata a ridosso della piazza del Popolo, è rimasta inedificata fino ai primi anni cinquanta, quando con progetto dell’architetto Vittorio D’Erme è stata realizzata un struttura adibita a stazione delle autolinee. La costruzione terminata nel 1954 era definita da un basso edificio con funzione di testata, due pensiline ortogonali e da un grande deposito-parcheggio per pulman al piano interrato. Da circa venti anni l’area non assolveva più al compito alla quale era stata destinata negli anni cinquanta in quanto è stata realizzata fuori dal centro urbano, nell’area indicata a servizi generali del P.R.G. del 1971, una nuova stazione delle autolinee, risolvendo l’inconveniente di dover portare i mezzi pubblici fino al centro della città. Soltanto nel 1998 però le pensiline ormai fatiscenti della vecchia stazione sono state demolite. Attualmente l’area è costituita da un’intero isolato dalla forma rettangolare, definito da quattro strade, un lato è occupato dall’edificio multipiano (palazzo Pegasol di circa otto piani), che separa fisicamente e visivamente l’area in oggetto dal giardino retrostante su cui si affaccia l’edificio postale di Angiolo Mazzoni. Il lato su via Pio VI risulta visivamente collegato allo spazio di pertinenza dell’edificio dell’ex Opera Balilla, in cui è in fase di allestimento il museo di Duilio Cambellotti. I restanti due lati del lotto sono a diretto contatto con la sede stradale e fronteggiano pareti di edifici continui. La superficie è stata sistemata dal Comune negli ultimi due anni e risulta utilizzata a parcheggio pubblico. Nel settembre 2001 è stato adottato il nuovo piano regolatore del Comune di Latina che prevede nuovi corpi di fabbrica nell’area di progetto. OBIETTIVO DEL CONCORSO D’IDEE Il fine del concorso è la realizzazione di un progetto d’idee riferito ad un’area del “centro storico” di Latina definita dalla superficie dell’ex autolinee più le zone limitrofe ( area A+B+C). L’area A risulta centrale e fa da cerniera ai giardini di piazza dei Bonificatori, con l’edificio postale di A. Mazzoni, (2) mentre sull’altro lato affaccia su un altro spazio parcheggio che circonda attualmente l’abside dell’edificio dell’ex Opera Nazionale Balilla di Frezzotti,(1). Si richiede che nel progetto d’idee lo spazio dell’ex autolinee, attualmente anonimo ma centrale alla città, possa connettersi adeguatamente agli spazi limitrofi e diventare nel suo insieme una spina di collegamento, per una fruizione alternativa nel sistema delle piazze già esistenti: Piazza del Popolo e Piazza San Marco e, attraverso Viale Italia, a Piazza del Quadrato. 7 FOTOGRAFIA AEREA DELLA CITTA’ ANNO 1943 8 FOTOGRAFIA AEREA DELLA CITTA’ - INIZIO ANNI 50 9 FOTOGRAFIA AEREA DELLA CITTA’ - ANNI 70 10