Arcidiocesi di Monreale Veglia Eucaristica – Giovedì Santo 2017 «L’Eucaristia cuore della Chiesa» Guida: Siamo radunati qui stasera, o Signore, in questa particolare atmosfera di gioia e di contemplazione, per stare ancora un po’ insieme a Te, per meditare il tuo amore, per adorarti. Ci sembra di vederti chino, in preghiera, nell’orto degli ulivi; ci sembra di sentire la tua voce angosciata, che chiede anche a noi, come a Pietro, Giacomo e Giovanni: “Così non siete stati capaci di vegliare un’ora sola con me? Vegliate e pregate per non cadere in tentazione”. Ma soprattutto, risuonano nel nostro cuore le tue parole: “Fate questo in memoria di Me”, come a dire: “Non dimenticate quanto ho fatto per voi”. Come non sentirsi toccati e quasi trafitti nel cuore da questa implorazione, che Tu, il Figlio di Dio, ci rivolgi nell’imminenza di versare il tuo sangue per noi e per tutti? È la sera dell’ultima Cena, l’inizio della tua tremenda sofferenza, “l’ora del tuo passaggio da questo mondo al Padre” e Tu fai appello alla nostra capacità di ricordare: “Fate questo in memoria di me”. Ma come potremo dimenticarti, Signore Gesù? Come potremo scordare che, dopo un’esistenza tutta segnata dall’amore per noi, tu “ci hai amato sino alla fine”? Il nostro sostare qui in preghiera alla Tua presenza vuole dire tutta la nostra fede e la gratitudine per il grande mistero del Tuo amore. CANTO INIZIALE (Si suggerisce il canto “O Sion loda il Salvatore di M. Frisina” o un altro dal repertorio della Comunità) P. La grazia, la misericordia e la pace siano con tutti voi. Tutti: E con il tuo Spirito. P. Cristo, Agnello immolato per noi, è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza, forza e onore: a lui gloria e potenza nei secoli, in eterno. Tutti: Amen. S: Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, T: ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. S: Dall’aspetto riconosciuto come uomo,umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. T: Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, S: perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, T: e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre. P: Padre santo, Dio di infinita misericordia, in Cristo Signore nostro si nutre la fede, si rianima la speranza, si riaccende l’amore. In lui riconosciamo la tua Parola che ha creato ogni cosa, in lui ritroviamo il Pane vivo e vero che, quaggiù, ci sostenta nel faticoso cammino del bene e, lassù, ci sazierà di sé nell’eternità beata del cielo. Tu non vuoi che muoia il peccatore, ma che si converta e viva; per questo ci chiami a penitenza e ci aspetti finché ritorniamo. Nella speranza del perdono che in Cristo ci concedi, ci uniamo agli angeli e ai santi, per innalzarti la nostra preghiera e la nostra supplica. Tu che vivi e regni nei secoli eterni. Amen CANTO: LODI ALL’ALTISSIMO PER LA RIFLESSIONE Dall’Enciclica “Ecclesia de Eucharìstia” di San Giovanni Paolo II papa (nn. 11-12) «Il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito » (1 Cor 11,23), istituì il Sacrificio eucaristico del suo corpo e del suo sangue. Le parole dell'apostolo Paolo ci riportano alla circostanza drammatica in cui nacque l'Eucaristia. Essa porta indelebilmente inscritto l'evento della passione e della morte del Signore. Non ne è solo l'evocazione, ma la ripresentazione sacramentale. È il sacrificio della Croce che si perpetua nei secoli. Bene esprimono questa verità le parole con cui il popolo, nel rito latino, risponde alla proclamazione del « mistero della fede » fatta dal sacerdote: « Annunziamo la tua morte, Signore! ». La Chiesa ha ricevuto l'Eucaristia da Cristo suo Signore non come un dono, pur prezioso fra tanti altri, ma come il dono per eccellenza, perché dono di se stesso, della sua persona nella sua santa umanità, nonché della sua opera di salvezza. 1 Questa non rimane confinata nel passato, giacché « tutto ciò che Cristo è, tutto ciò che ha compiuto e sofferto per tutti gli uomini, partecipa dell'eternità divina e perciò abbraccia tutti i tempi ». Quando la Chiesa celebra l'Eucaristia, memoriale della morte e risurrezione del suo Signore, questo evento centrale di salvezza è reso realmente presente e « si effettua l'opera della nostra redenzione ». Questo sacrificio è talmente decisivo per la salvezza del genere umano che Gesù Cristo l'ha compiuto ed è tornato al Padre soltanto dopo averci lasciato il mezzo per parteciparvi come se vi fossimo stati presenti. Ogni fedele può così prendervi parte e attingerne i frutti inesauribilmente. Questa è la fede, di cui le generazioni cristiane hanno vissuto lungo i secoli. Questa fede il Magistero della Chiesa ha continuamente ribadito con gioiosa gratitudine per l'inestimabile dono. Desidero ancora una volta richiamare questa verità, ponendomi con voi, miei carissimi fratelli e sorelle, in adorazione davanti a questo Mistero: Mistero grande, Mistero di misericordia. Che cosa Gesù poteva fare di più per noi? Davvero, nell'Eucaristia, ci mostra un amore che va fino « all'estremo » (cfr Gv 13,1), un amore che non conosce misura. Questo aspetto di carità universale del Sacramento eucaristico è fondato sulle parole stesse del Salvatore. Istituendolo, egli non si limitò a dire « Questo è il mio corpo », « questo è il mio sangue », ma aggiunse « dato per voi...versato per voi » (Lc 22,19-20). Non affermò soltanto che ciò che dava loro da mangiare e da bere era il suo corpo e il suo sangue, ma ne espresse altresì il valore sacrificale, rendendo presente in modo sacramentale il suo sacrificio, che si sarebbe compiuto sulla Croce alcune ore dopo per la salvezza di tutti. «La Messa è ad un tempo e inseparabilmente il memoriale del sacrificio nel quale si perpetua il sacrificio della Croce e il sacro banchetto della comunione al corpo e al sangue del Signore». Breve silenzio di adorazione 1. L’ULTIMA CENA 1L: Diamo lode al Signore Gesù: egli facendo del pane il suo Corpo e del vino il suo Sangue, anticipa la sua morte, l’accetta nel suo intimo e la trasforma in un’azione di amore. Nel mistero dell’Eucaristia ci ha trasmesso i gesti con i quali fare sempre memoria di lui e comunione con lui e tra di noi. T: Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo. 1L: Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (11,23-25) Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me. ACCLAMAZIONI (in piedi) (Il ritornello cantato si ripete ad ogni acclamazione) Rit. Oh ! Oh ! Oh ! Adoramus te, Domine. (Taizé) Cristo, Figlio del Dio vivo, che ci hai comandato di celebrare l’Eucaristia in tua memoria. Cristo, unico e sommo sacerdote, che hai affidato ai tuoi ministri i santi misteri. Cristo, che unisci in un solo corpo quanti si nutrono di uno stesso pane. Signore Gesù, volto della misericordia del Padre. Buon Samaritano del mondo, che ti prendi cura di noi. Signore e Maestro, che ci hai lasciato l’esempio, affinché ci amiamo come fratelli. Orazione P: O Dio, nella sua ultima cena il tuo unico Figlio, prima di consegnarsi alla morte, affidò alla Chiesa il nuovo ed eterno sacrificio, convito nuziale del suo amore, fa’ che dalla partecipazione a così grande mistero attingiamo pienezza di carità e di vita. Per Cristo nostro Signore. T: Amen. CANTO: MISTERO DELLA CENA Breve silenzio di adorazione 2. LA LAVANDA DEI PIEDI 2L: Diamo lode al Signore Gesù che, nella sua ultima sera, insieme ai segni della sua vita offerta sulla croce ci ha affidato il comandamento nuovo dell’amore fraterno. T: Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo. 2L: Dal vangelo secondo Giovanni (13,1-5) Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle 2 mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. ACCLAMAZIONI (in piedi) Agnello di Dio, sacerdote della nuova ed eterna alleanza, che sulla croce hai offerto al Padre il sacrificio perfetto, T: abbi pietà di noi. Agnello di Dio, re di giustizia e di pace, che sotto i segni del pane e del vino ci hai dato il memoriale della tua immolazione sulla croce, T: abbi pietà di noi. Agnello di Dio, che hai voluto perpetuare, in ogni parte della terra, la tua offerta pura e santa, T: dona a noi la pace. Agnello di Dio, che effondi sul mondo l’acqua viva dello Spirito, T: abbi pietà di noi. Agnello di Dio, Vino di salvezza, che fai lieto il cuore dei credenti, T: abbi pietà di noi. Agnello di Dio, che inviti alla cena del Regno, T: dona a noi la pace. Orazione P: Padre misericordioso, che nel comandamento dell’amore hai posto il compendio e l’anima di tutta la legge, donaci un cuore attento e generoso verso le sofferenze e le miserie dei fratelli, per essere simili a Cristo, pane spezzato per la vita del mondo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. T: Amen. CANTO: DOVE LA CARITÀ È VERA E SINCERA Breve silenzio di adorazione 3. LA PREGHIERA NEL GIARDINO DEGLI ULIVI 3L: Diamo lode al Signore Gesù, lui che è il «Sì» al progetto del Padre, è l’«Amen», il Testimone fedele: doni la grazia della perseveranza nella fede a coloro che dicendo «Amen» al suo Corpo e al suo Sangue si immergono nel suo stesso destino di Figlio obbediente. T: Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo. 3L: Dal vangelo secondo Matteo (26,36-39) [Dopo la cena] Gesù andò in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. E disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me». Andò un poco più avanti, cadde faccia a terra e pregava, dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!». Acclamazioni (in piedi) T: Kyrie, eleison. - Hai sentito la solitudine e l’abbandono, e hai gridato il tuo lamento e la tua preghiera al Padre. - Chiami chi beve al tuo stesso calice a condividere il tuo destino di Figlio obbediente al Padre. - Tu sai che lo spirito è pronto, ma la carne è debole. Orazione P: Rivelaci, o Padre, il mistero della preghiera filiale di Cristo, nostro fratello e salvatore, e donaci il tuo Spirito, perché invocandoti con fiducia e perseveranza, come egli ci ha insegnato, cresciamo nell’esperienza del tuo amore. Per Cristo nostro Signore. T: Amen. CANTO: CHI CI SEPARERÀ Breve silenzio di adorazione 4. IL TRADIMENTO DI GIUDA 4L: Diamo lode al Signore Gesù perché nella notte della sua ultima cena, «consegnato» da Giuda, «ci consegna» l’Eucaristia. T: Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo. 4L: Dal vangelo secondo Matteo (26,47-50) Mentre ancora egli parlava, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una grande folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo. Il traditore aveva dato loro un segno, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!». Subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò. E Gesù gli disse: «Amico, per questo sei qui!». INVOCAZIONI LITANICHE (in piedi) 4L: Ad ogni invocazione rispondiamo:Donaci la tua salvezza! Gesù, Santo di Dio Gesù, il solo giusto Gesù, figlio obbediente Gesù, volto della misericordia del Padre Gesù, Redentore dell’uomo Gesù, Salvatore del mondo Gesù, Vincitore della morte Gesù, Principe forte e vittorioso Gesù, Servo del Signore Gesù, Uomo dei dolori Gesù, solidale con i poveri Gesù, clemente con i peccatori 3 P: O Dio giusto e buono, ricordando il castigo che Giuda trovò nel suo stesso delitto e il premio che il ladrone ricevette per la sua fede, ti imploriamo che arrivi fino a noi l’efficacia della tua riconciliazione, e come a quelli fu data, nella passione redentrice, la ricompensa secondo la disposizione del loro cuore, così a noi, liberàti dall’antica colpa, sia concessa la grazia della beata risurrezione con Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna nei secoli dei secoli. T: Amen. (Si può premettere al brano del vangelo l’acclamazione: “Lode a te , o Cristo, Lode a te , o Cristo, re di eterna gloria”) IN ASCOLTO DEL VANGELO (In piedi) Ascoltiamo la Parola del Signore dal Vangelo di Giovanni (6, 26-40) In quel tempo Gesù disse alla folla: "In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo". Gli dissero allora: "Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?". Gesù rispose loro: "Questa è l'opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato". Allora gli dissero: "Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo ". Rispose loro Gesù: "In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo". Allora gli dissero: "Signore, dacci sempre questo pane". Gesù rispose loro: "Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete. Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno". RIFLESSIONE DI CHI PRESIEDE INTERCESSIONI Nella notte in cui fu tradito, il nostro Salvatore celebrò l'ultima Cena e affidò alla Chiesa il memoriale della sua morte e risurrezione, perché lo celebrasse perennemente fino alla sua venuta. Nella luce di questo grande mistero, rivolgiamo al Cristo, la nostra preghiera: Preghiamo insieme e diciamo: Santifica il popolo, che hai redento con il tuo sangue, Signore. Hai partecipato il tuo sacerdozio alla Chiesa, fa’ si senta sempre unita a te nel sacrificio della lode. Preghiamo. Ti offri al popolo redento, pane di vita disceso dal cielo, suscita nei fedeli una santa fame di te. Preghiamo. Ci porgi il calice dell'alleanza nel tuo sangue, fa’ che bevano tutti con gioia a questa fonte di salvezza. Preghiamo. Ci hai lasciato il comandamento nuovo, fa' che gli uomini sperimentino la forza rinnovatrice della carità. Preghiamo. Hai mangiato la Pasqua con i tuoi discepoli, quale annunzio del suo compimento nel regno di Dio, ammettici al convito eterno insieme ai fratelli che ci hanno preceduto. Preghiamo. (possono seguire intenzioni libere dei presenti) P. Riconosca il Padre le parole del Figlio suo quando preghiamo; egli che abita dentro il nostro cuore, sia anche nella nostra voce. Preghiamo, dunque, come Gesù, nostro Maestro, ci ha insegnato: Tutti : PADRE NOSTRO ... P.: O Dio, che per la tua gloria e per la nostra salvezza hai costituito sommo ed eterno sacerdote il Cristo tuo Figlio, concedi a noi, divenuti tuo popolo mediante il suo Sangue, di sperimentare, nella partecipazione al sacrificio eucaristico, la forza redentrice della croce e della risurrezione. Per Cristo nostro Signore. A. Amen (La veglia si chiude con il canto. NON si impartisce la benedizione) CANTO FINALE: PANE DI VITA NUOVA (Il file può essere scaricato www.ufficioliturgicomonreale.it ). dal sito diocesano CANTO : ANIMA CHRISTI 4