COMUNE DI FORLI' AREA SERVIZI AL TERRITORIO SERVIZIO GESTIONE EDIFICI PUBBLICI POR FESR Emilia Romagna - 2014-2020- Asse 6 – “Città attrattive e partecipate” Realizzazione di Laboratori aperti (LAbs) nell’edificio “Ex asilo Santarelli” TITOLO DELL'OPERA Restauro, riqualificazione e valorizzazione dell’edificio “Ex asilo Santarelli” (POR-FESR - Azione 6.7.1. Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale) OGGETTO: RELAZIONE TECNICA, SCHEMI PROGETTUALI, CRONPROGRAMMA INDICATIVO DEL PROGETTO DI MASSIMA DIRIGENTE RESPONSABILE Ingegnere Pier Sandro Nanni Dirigente del Servizio Gestione Edifici Pubblici - Comune di Forlì RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO : Architetto Dario Pinzarrone Area Servizi al Territorio - Comune di Forlì PROGETTAZIONE Area Servizi al Territorio - Comune di Forlì PROGETTISTA COORDINATORE: Architetto Andrea Savorelli PROGETTISTA Architetto Roberto Cavalucci PROGETTISTA DELLE OPERE STRUTTURALI Ingegnere Walter Casadio COLLABORATORI DI PROGETTO Geometra Erio Bandini Geometra Paola Fontana Geometra Giampaolo Gaspari DATA 10 settembre 2015 ______________________________________________________________________________________________________________ Premessa L'ex asilo Santarelli è inserito in un più ampio programma per l’attuazione dell’asse 6 “Citta’ attrattive e partecipate” del POR FESR (Piano Operativo Regionale del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) della Regione Emilia Romagna 2014-2020 che prevede, tra le priorità di investimento individuate, una azione specifica di intervento per la tutela, la valorizzazione di beni/contenitori culturali. Tempi e modalità operative di intervento sono definite nella Delibera della Giunta Regionale n. 807/2015, “Por-Fesr Emilia Romagna 2014-2020, Asse 6 - Città attrattive e partecipate- Approvazione delle linee guida per la definizione della strategia di sviluppo urbano sostenibile delle città”. 1 ______________________________________________________________________________________________________________ Breve introduzione storica L’Asilo Infantile Santarelli “ha una lunga storia nelle istituzioni della società forlivese ed per i suoi cittadini”1. Nato, in altra sede, come primo asilo laico della città e forse della Romagna, nel 1862 con un azionariato composto dal Comune di Forlì, la Congregazione di Carità e la Cassa dei Risparmi locale, fu trasferito nel 1879 in via Caterina Sforza, nell’ex Convento di Santa Maria in Valverde e da iniziale asilo di custodia e istituto di carità per i figli dei poveri si trasformò in scuola materna propedeutica alla scuola elementare. Il fatiscente edificio conventuale fu demolito per lasciare posto ad un nuovo asilo progettato dall’ingegnere Guido Savini di Rimini, inaugurato nel 1937, che ora si presenta a noi nella sua quasi integrità iniziale, ad eccezione della sopraelevazione del porticato eseguita nel 1970 per creare un dormitorio diurno dei bambini. Fig 1 Disegno del progetto originario (1934) Molti forlivesi delle generazioni succedutesi dagli anni trenta del ‘900 fino al 2011 hanno frequentato l’Asilo Santarelli. Nel 2011 per esigenze economiche connesse agli alti costi di gestione della struttura ed allo sbilanciato rapporto costo/alunno 2 ______________________________________________________________________________________________________________ rispetto a strutture moderne, alle mutate esigenze pedagogico-educative fortemente variate e non armonizzabili con i grandi spazi e le grandi altezze delle aule, oltre ad essere “fuori scala” rispetto agli attuali standard dimensionali attribuiti dalla normativa vigente, si è giunti alla chiusura dell’”asilo”. Lo stato attuale dell’edificio Dati dimensionali e caratteristiche distributive. L’edificio è costituito, da un piano rialzato di superficie di mq 1478,42 e da un primo piano di mq 246,56. La superficie complessiva utile dei piani rialzato e primo che possono essere destinati ad attività permanenti è pertanto di mq 1734,88. Il piano seminterrato da destinarsi a deposito è di superficie mq 881,93. In copertura all’edificio, sulla zona destinata in origine a ricreatori è presente grande lastrico solare praticabile di superficie di mq 325,78. Il lotto di pertinenza esclusiva dell’immobile è di mq 7523,23 di cui mq 5.208, 22 destinata ad area verde scoperta. Un piccolo fabbricato, in origine destinato a residenza del custode, disgiunto dal fabbricato principale, è posto sul confine stradale dal lato di via Giorgina Saffi. Il fronte principale dell’edificio è rivolto a via Giorgina Saffi. Un lato del lotto, con ingresso carrabile, è delimitato da via Valverde, un altro lato e delimitato da via Giorgina Saffi. Un porticato ad archi regola gli accessi ai tre ingressi principali rivolti a via Giorgina Saffi. Il piano rialzato è disimpegnato da un largo corridoio che conduce a cinque ampie aule di circa 65 00 metri quadri ognuna, rivolte ad est e a sud, al grande refettorio di 234 metri quadrati posto all’estremità sud e alle due grandi aule ricreatorio di oltre 320 mq complessivi. 1 VERSARI Q. L’Asilo Infantile Santarelli nella storia della comunità sociale e civile forlivese, Fotocomposizioni Minerbio, Bologna 1989, 5. 3 ______________________________________________________________________________________________________________ Fig 2 e 3 Ingresso principale ; Prospetto del ricreatorio Un cappella a navata unica, da tempo sconsacrata, è limitrofa al refettorio. Uffici e vani di servizio, oltre che ai servizi igienici, sempre accessibili dal corridoio principale si snodano a perimetro delle due corti interne. Gli accessi diretti all’esterno sono numerosi e collegati al piano di campagna tramite ampie scalinate. Fig 4 Fronte sud Il piano seminterrato presenta una serie di vani di servizio al refettorio raggiungibili da una scaletta interna di collegamento e da una scala accessibile dall’esterno. La superficie rimanente è destinata a vani di servizio. Il primo piano è costituita da una ampio ambiente di 115 metri quadri e da uffici disimpegnati da un corridoio. 4 ______________________________________________________________________________________________________________ Il collegamento fra i piani primo e secondo è regolato da due scale. Una di queste conduce anche al lastrico solare. Fig 5 Vetrata della cappella Stato di conservazione La condizione delle strutture, risalenti all’anno di costruzione 1937, e non aoggetto di interventi di adeguamento o miglioramento successivi, è in corso di monitoraggio e di verifica di vulnerabilità sismica. Ad una ricognizione a vista presentano cavillature in alcune travi del piano seminterrato. Secondo le conoscenze sulla tecniche di costruzione impiegate del periodo di realizzazione dell’edificio si può ragionevolmente supporre che siano largamente non adeguate alle vigenti normative, soprattutto in considerazione del previsto cambio di destinazione d’uso. La struttura portante delle falde di copertura, visibile dai vani sottotetto è costituita da travi di legno, in pessimo stato di conservazione e quasi intermente puntellate con altri puntoni in legni provvisori. 5 ______________________________________________________________________________________________________________ Fig 6 Struttura delle falde di copertura Le condizioni di conservazione delle facciate esterne sono pessime. Gli intonaci si presentano in parte distaccati, mancanti e in parte decoesi. Ampie superfici dei prospetti con mattoni a vista e dei componenti marmorei e lapidei (cornici e davanzali, marcapiani), sono interessate da depositi stratiformi di polveri e nero fumo dilavati da acque meteoriche con componenti acide che ne hanno intaccato la superfici. Sono visibili anche patine biologiche che costituiscono un substrato che favorisce l’adesione di polveri e di inquinanti ambientali. Fig 7 Facciata nord-ovest 6 ______________________________________________________________________________________________________________ Anche la copertura richiede interventi di straordinaria manutenzione. Durante le ultime recenti copiose piogge infatti si sono rilevate diffuse infiltrazioni di acqua provenienti dal tetto. Le infiltrazioni hanno bagnato i controsoffitti e i pavimenti in moquette sottostanti. Alcune finestre del piano rialzato sono state realizzate in temi non recenti con incongrui infissi in alluminio anodizzato. Molti dei locali sono stati controsoffitati elementi a quadrotti in fibra minerale e telai in alluminio i quali oltre a non assolvere pressoché a nessuna funzione hanno celato importanti elementi compositivi quali gli oculi vetrati posti sulla sommità delle pareti del grande ricreatorio e i lucernai che garantivano una corretta illuminazione dei corridoi. Le pavimentazioni originali sono state quasi intermente sostituite con pavimenti in teli in materiale plastico o mattonelle in gres ceramico inadeguate alla preziosità dell’involucro edilizio. A testimonianza della pregevole attenzione indirizzata al progetto originario rimangono nella cappella. nella. L’interessante decorazione a tempera del “Cristo stante circondato da cherubini” nella controfacciata della cappella, opera del pittore forlivese Olivucci, la grande vetrata policroma, alcune porte impiallacciate in prezioso castagno. L’impianto di riscaldamento ad acqua calda con corpi radianti costituiti da termosifoni e collettori non coibentati può ricondursi nelle sue compnenti principali agli anni della costruzione con la probabile sostituzione dei soli copri radianti e della caldaia negli anni ’80. Il progetto Il fabbricato sarà contenitore dei laboratori aperti (LAbs) ubicati nel settore sud del piano rialzato dell’edificio e nell’intero piano primo. 7 ______________________________________________________________________________________________________________ La parte restante del fabbricato è destinata a museo urbano della città, integrato con funzioni di biblioteca e urban center. Un altro settore dell’edificio sarà destinato ad attività di ristorazione rivolta sia all’utenza interna dell’edificio sia alla cittadinanza. Le destinazioni d’uso sono indicate nelle planimetrie contenute nella presente relazione. L’integrazione e l’interazione delle funzioni nell’edificio devono considerarsi strategie vincenti per la vita e l’attrattiva della struttura, pienamente in sintonia con gli obiettivi dell’Asse 6 del POR FESR. Il contenitore fisico, il fabbricato “Ex asilo Santarelli”, per le sue caratteristiche strutturali, morfologiche ed estetiche dovrà essere necessariamente consolidato ed adeguato unitariamente, fin da questa progettuale, attinente esclusivamente le opere previste nell’Asse 6, nella sua interezza. Per meglio precisare, strutture (muri portanti, travi e pilastri in calcestruzzo armato, murature, coperture, ecc.) e prospetti esterni (intonaci, infissi, materiali lapidei, pietre ecc.) saranno consolidati, adeguati e restaurati con l’appalto inerente l’azione 6.7.1 prevista dall’Asse 6. La parte restante della progettazione, che comprende gli interventi inclusi nell’azione 6.7.1., riguarderà le opere necessarie a completare interamente il settore destinato ai laboratori Aperti (LAbs): impianti meccanici (riscaldamento e trattamento aria, condizionamento, ecc.), impianti elettrici e speciali (elettrici, dati, videosorveglianza ecc.), impianti ascensori, finiture interne (pavimenti, porte, decorazioni, restauri ecc.), sistemazioni esterne (sistema di smaltimento acque, sistemazione aree verdi ecc.). La progettazione di ogni componente (impianti elettrici e meccanici, antintrusione cc.) dovranno essere predisposti e dovranno tenere conto delle future opere che saranno realizzate per completare i vani che nel presente progetto resteranno finiti al grezzo e che non fanno parte dei laboratori. 8 ______________________________________________________________________________________________________________ Schemi progettuali e cronoprogramma indicativo. 9 ______________________________________________________________________________________________________________ IL PROGETTISTA ARCHITETTO ANDREA SAVORELLI 10