Misure anti black-out in Sicilia: è urgente

CONFINDUSTRIA SICILIA
COMUNICATO STAMPA
ESTATE, RISCHIO BLACK OUT ENERGETICO IN SICILIA
BLOCCATI GLI INVESTIMENTI SULLA RETE
E LE NUOVE CENTRALI EOLICHE E FOTOVOLTAICHE
“IL PRESIDENTE LOMBARDO INTERVENGA D’AUTORITA’ “
Palermo, 28 maggio 2008 – L’arrivo del gran caldo e degli incendi boschivi,
l’aumento dei consumi di energia elettrica e le sempre più frequenti
interruzioni nell’erogazione dalla rete inducono a temere che quest’anno la
Sicilia rischi nuovamente un lungo black out energetico con danni alle utenze
e alle attività produttive.
Ciò a causa del fatto che l’Isola, pur essendo una grande produttrice di
elettricità, è collegata alla rete nazionale da un solo elettrodotto sottomarino
fra Messina e Reggio Calabria, del tutto insufficiente, ed è servita al proprio
interno da un “anello di trasporto” ormai inadeguato a garantire l’interscambio
di energia fra le varie aree in caso di guasto in una centrale o in una linea.
Per cui una minima anomalia in una delle grandi centrali tradizionali o
l’interruzione di un cavo ad alta tensione a causa di incendio boschivo, è
sufficiente a provocare un collasso di tensione nell’intera struttura regionale.
Confindustria Sicilia rileva che in questi ultimi anni sono stati praticamente
bloccati gli investimenti nel settore elettrico. Dal 2006, ad esempio, si
attendono i pareri sui progetti di potenziamento della rete elettrica presentati
da Terna con investimenti pari a 700 milioni di euro.
Si tratta di interventi strutturali capaci di superare le attuali criticità delle linee.
In particolare, sono:
1)
il raddoppio del cavo sottomarino di collegamento con il Continente
(elettrodotto a 380 kV Sorgente-Rizziconi) che, favorendo lo scambio di
energia con il Continente, garantirebbe una maggiore disponibilità di potenza
(+1.000 Megawatt) in caso di perdita di produzione nell’Isola;
2)
la “chiusura dell’anello” a 380 kV con la realizzazione delle nuove linee
elettriche
Chiaramonte
Gulfi–Ciminna
e
Sorgente-Ciminna,
che
aumenterebbe la capacità di trasporto verso la Sicilia occidentale e che
svincolerebbe il servizio elettrico della Sicilia occidentale consentendo di
sfruttare l’energia messa a disposizione anche dai poli produttivi delle altre
province;
3)
l’elettrodotto Paternò-Priolo nella Sicilia orientale, che consentirebbe
l’immissione in rete dell’energia prodotta dalle nuove centrali in costruzione
nell’area garantendo la sicurezza di alimentazione per l’area di Catania e le
zone limitrofe.
Quanto all’elettrodotto sottomarino, il Ministero dell’Ambiente e la Regione
non hanno ancora fornito il parere richiesto per la Valutazione di impatto
ambientale e propedeutico alla convocazione della conferenza dei servizi da
parte del Ministero dello Sviluppo economico.
Per le nuove linee Chiaramonte Gulfi-Ciminna e Paternò-Priolo sono stati
concordati con le Province e gli uffici della Regione i corridoi per la
localizzazione degli elettrodotti. Questi corridoi attendono da mesi lo sblocco
da parte della Giunta Regionale, condizione essenziale per definire con gli
enti locali i progetti da inviare in autorizzazione.
Va anche detto che se il potenziamento dell’ “anello” fosse completato,
eventuali anomalie di centrale o di linea potrebbero essere parzialmente
compensate dall’energia prodotta dalle centrali eoliche e fotovoltaiche
esistenti in Sicilia: ma l’interscambio ad oggi non è possibile.
Confindustria Sicilia osserva che, proprio nel settore della produzione di
energia da fonti rinnovabili, nel quale la Sicilia ha potenzialità uniche al
mondo, la Regione negli ultimi due anni ha di fatto bloccato i progetti per la
realizzazione di nuove centrali.
In particolare, aziende siciliane che producono in proprio le tecnologie e gli
impianti, che generano sempre più nuova occupazione nell’Isola e che
reinvestono gli utili in Sicilia, pur avendo ottenuto in più casi dal Tar la
disposizione che la Regione autorizzi subito i relativi progetti, continuano a
subire da parte degli assessorati competenti ulteriori richieste di documenti
che rinviano il nulla osta ai lavori.
Confindustria Sicilia chiede al presidente della Regione, Raffaele Lombardo,
di intervenire per sbloccare subito la realizzazione di questi importanti
progetti, sia quelli di Terna sia quelli delle centrali da fonti rinnovabili, al fine di
scongiurare il rischio di black out estivi in Sicilia.
Confindustria Sicilia auspica infine che il tanto atteso nuovo Piano energetico
regionale possa finalmente vedere la luce per dare certezza di risposte al
fabbisogno di energia delle attività produttive e per mettere tutti i soggetti
interessati nella condizione di programmare in tempi ragionevoli i necessari
investimenti atti a sostenere la sempre più crescente domanda di elettricità.
Ufficio stampa: Michele Guccione 348/2668034