CONVEGNO ILSA APPROCCI INNOVATIVI E BUONE PRATICHE NELL’INSEGNAMENTO LINGUISTICO Firenze, 24 Novembre 2012 (A cura di Elena Pedone, docente CIS) A) Correlati cognitivi e anatomo-funzionali dello sviluppo della competenza plurilingue. Andrea Marini dell’Università di Udine, ha fatto una presentazione generale su quali siano i meccanismi cognitivi e anatomo-funzionali alla base del funzionamento e dello sviluppo della competenza plurilingue, poi si è soffermato sui problemi relativi alla definizione di tale competenza dati dalla natura multidisciplinare del plurilinguismo (linguistico, didattico ecc.). In seguito ha fatto una relazione con analisi comparativa dei dati derivanti da studi comportamentali e studi sull’analisi delle caratteristiche linguistiche e comunicative in pazienti plurilingui e non, ad esempio un campione di studenti ai quali venivano impartite lezioni con un insegnante “in carne e ossa” e un altro gruppo di studenti ai quali venivano impartite lezioni via internet senza la presenza fisica dell’insegnante, o studi di stimolazione corticale su bambini appena nati ma già consapevoli (3/7 mesi). Dall’interpretazione di tali studi risulta che bambini bilingui acquisiscono le due lingue con le stesse tappe di maturazione dei monolingui; e in specifico lo studio di due lingue affina alcune abilità di base come, ad esempio la familiarizzazione. Per quanto riguarda il “livello psicolinguistico” un fattore che può influenzare la conoscenza è l’età, nel senso che esistono delle “finestre temporali” per l’acquisizione linguistica, in età avanzata l’acquisizione viene fatta con più difficoltà e lentezza. B) La Programmazione Neuro Linguistica come strumento psicologico per il potenziamento dei processi didattici nell’insegnamento delle lingue. Paolo Chellini partendo dalla definizione e spiegazione dei “neuroni specchio”, individuati dalla ricerca neurologica, ha spiegato come questa scoperta ci riveli il funzionamento neurologico sull’apprendimento di una lingua e quindi anche come possa influenzare l’insegnamento della stessa. I neuroni specchio sono molto importanti perché sono quelli che ci danno la socializzazione, hanno la funzione di simulare l’azione percepita dando una rappresentazione interna dell’evento connotata semanticamente attraverso le sensazioni corporee. L’insegnamento di una nuova lingua quindi coinvolge il soggetto in tutta la sua totalità, costringendolo ad una riorganizzazione del suo modo di relazionarsi al mondo. Nella seconda metà degli anni ’70 nasce la Programmazione Neuro Linguistica (PNL) secondo la quale l’esperienza è filtrata ed elaborata dal nostro sistema nervoso attraverso i cinque sensi, quindi la comunicazione passa attraverso le dinamiche corporee e le rappresentazioni, frutto dei processi neurologici, sono codificate, fornite di significato e trasmesse attraverso il linguaggio verbale e non verbale. Quindi Chellini ha descritto le modalità e l’utilità della PNL con tecniche sia di tipo “ambientale” che “psicologico” per l’insegnamento di una lingua. C) Insegnare le lingue al tempo dei “corpora” e della rete come corpus. Carla Marello e Elisa Corino hanno sottolineato l’importanza della rete come il più grande deposito di informazione linguistica esistente. Nell’ambito dell’insegnamento delle lingue la Corpus linguistic (linguistica dei corpora) è tra le discipline che più contribuiscono ad arricchire le ricerche degli altri settori “più tradizionali”. Molto importanti diventano quando vengono utilizzati come testimoni dell’uso della lingua. Tramite i “corpora” si possono far notare aspetti quantitativi e qualitativi, collocazionali, di una lingua. La cosa fondamentale però è che l’insegnante faccia capire agli studenti che non ci si può fidare del primo sito che si incontra nella rete e che bisogna sapere cosa si cerca e i metodi per trovarlo. Specificamente importanti per l’insegnante di lingua straniera sono i “corpora” di apprendenti (learner corpora), per l’italiano c’è VALICO (Varietà di Apprendimento della Lingua Italiana), ‘corpus’ di apprendenti di italiano L2 liberamente accessibile in rete; i principali destinatari di un corpus di apprendenti sono gli insegnanti, i linguisti applicati, i linguisti. Questi corpora possono venire utilizzati come efficaci materiali didattici, come risorsa di autoformazione relativamente alle caratteristiche delle varietà di apprendimento, o per la costruzione di esercizi. LABORATORIO DEL POMERIGGIO Metodo multisensoriale ovvero apprendere una lingua straniera attraverso esperienze sensoriali. Rita Bergamini ha dato una spiegazione generale del metodo ideato da lei che impiega canali innati della memorizzazione che fanno leva sulla forza evocativa delle esperienze sensoriali, delle emozioni e dei ricordi e l’applicazione di svariate memotecniche. Il Metodo Multisensoriale si basa sulla qualità della memoria di immagazzinare le informazioni attraverso i sensi e recuperarle attraverso la memoria sensoriale. Il metodo utilizza otto stimoli sensoriali (oggetto, suono, odore, sensazione tattile, gusto, movimento, temperatura e peso) collegati fra loro da un tema comune. Durante il laboratorio è stato fatto l’esempio di una lezione utilizzando oggetti che vengono associati a regole grammaticali utilizzando i sensi in modo che ogni apprendente individui il proprio canale di memorizzazione privilegiato. Il Metodo Multisensoriale associa oggetti di uso comune a regole grammaticali, quindi il rivedere l’oggetto in un contesto diverso dalla lezione sviluppa il cosiddetto “ripasso inaspettato” che aiuta a fissare il ricordo con il vocabolo.