famiglia composite - D`ANGELO GIUSEPPE

FAMIGLIA COMPOSITE
E’ la famiglia più grande delle spermatofite, comprendendo circa 1000 generi e 14000 specie
diffuse ovunque. Fiori raccolti in capolini. Corolla attinomorfa o zigomorfa pentamera. Calice
ridottissimo e trasformato in pappo. Stami in numero uguale ai petali con le antere saldate in un
tubo. Ovario infero uniloculare con un solo ovulo. Il frutto è un achenio.
Le foglie hanno di solito il lembo diviso o finemente laciniato, mentre sono eccezionali qielle di
tipo composto, pennato o palmato. Le stipole sono sempre assenti. Molte sono le specie fortemente
spinescenti, con spine terminali, ma più spesso distribuite su tutto il margine fogliare in
corrispondenza delle dentature (es. genere cinara).
STRUTTURA FIORALE
Possiamo trovare tre tipi di fiore che compongono l’infiorescenza: 1° fiore tubuloso, con corolla
regolare pentamera con i cinque petali concresciuti in tubo ed uguali tra loro; 2° fiore ligulato,
simile al precedente ma con la corolla sviluppata irregolarmente a forma di linguetta ed
asimmetrica. La linguetta può terminare con tre o cinque denti ; 3° fiore bilabiato, dove la corolla
assume la forma bilabiata dove il tubo corollino si divide in due distinte labbra 2/3, con due petali
riferibili al labbro inferiore e tre al labbro superiore.
CALICE
E’ molto ridotto o manca del tutto. Si ritiene anche che vada a costituire il pappo struttura formata
da una serie di peli più o meno lunghi. Serve alla disseminazione degli acheni che si attaccano al
vello degli animali grazie alla presenza di piccoli uncini sulle setole o vengono dispersi tramite
vento nel caso di pappo con peli piumosi.
ANDROCEO
Consta di cinque stami concresciuti per le antere, formanti un tubo che avvolge lo stilo. Essi sono
inseriti con i filamenti sul tubo corollino; i filamenti restano liberi nella maggior parte dei casi.
GINECEO
Consta di due carpelli con crescenti, con disposizione anteroposteriore, uniloculari, formanti un
ovario infero provvisto di un solo ovulo. Lo stilo unico si apre superiormente in uno stimma bifido.
FAMIGLIA GRAMINACEE
E’ la maggior famiglia di spermatofite esistente sulla Terra, soprattutto per il numero di individui
formanti grandi associazioni.
FUSTO:
Comunemente chiamato culmo è cilindrico con pareti sottili ma molto resistenti, senza midollo,
quindi cavo, separato da nodi. Al nodo segue una parte meristematica che forma un punto di
notevole delicatezza del culmo, dove può aver luogo la produzione di nuove cellule che permettono
al culmo stesso di raddrizzarsi qualora venga piegato. La porzione basale del culmo porta un
rizoma. Il rizoma può essere strisciante sul terreno per la produzione di stoloni. Dal rizoma si
formano nuovi culmi, anche nella stessa annata, formando quel fenomeno che prende nome di
accestimento. Il culmo sezionato mostra esternamente un’epidermide persistente e nell’interno un
anello continuo di sclerenchima, ed i fasci vascolari disposti in due o più cerchi. I culmi di Bambusa
sono legnosi e possono anche ramificarsi, e così pure quelli di Saccharum, ecc. Le foglie, opposte,
formano un angolo di 180° e constano di una guaina e di un lembo. Il picciolo manca. La guaina si
allunga abbracciando il culmo per un tratto abbastanza lungo, ed ha la funzione di proteggere la
porzione sopranodale del culmo. La guaina è aperta dal lato opposto della lamina. Al punto di
congiunzione tra guaina e lembo, la guaina si prolunga in una espansione membranosa detta ligula.
APPARATO FIORALE:
I fiori sono raccolti in infiorescenze a spighetta, la cui organizzazione è caratteristica della
famiglia. Si possono pertanto avere spighe di spighette (es. Triticum, Hordeum, ecc.) oppure
grappoli o pannocchie di spighette (Avena, Briza, ecc.). L’asse r della spighetta porta lateralmente
due scaglie opposte che si dicono glume e precisamente la più bassa, cioè quella inferiore, è detta
gluma esterna, mentre l’altra, la più alta o superiore, è detta gluma interna. Sopra stanno i fiori.
Ognuno di essi nasce all’ascella di una brattea che si chiama glumetta inferiore o lemma. Essa si
presenta appuntita o arrotondata all’apice con una nervatura mediana munita di un’appendice detta
resta od arista. Opposta alla lemma trovasi la glumetta superiore (interna) o palea. Il fiore consta
di due pagliette o lodicule raramente in numero maggiore, di consistenza membranoso – carnosa,
che si possono considerare come i resti del perianzio. Segue l’androceo di tre stami ed 1 carpello
terminato da due stimmi piumosi. Al momento della fioritura le due logge dell’antera si scostano
fra di loro in alto e in basso in modo che l’antera prende la forma di una X allungata. Il frutto è una
cariosside, cioè un achenio particolare dove il seme è intimamente saldato con il pericarpo in
seguito alla digestione, da parte degli strati esterni dell’albume, tanto della nocella, quanto dei
tegumenti seminali, per cui l’albume va direttamente a contatto con il frutto con il quale diventa un
tutto unico ed inseparabile. Il seme consta essenzialmente del cotiledone, dell’embrione e
dell’albume che occupa la parte maggiore del seme.