AREE PROTETTE / Salina di Tarquinia LA SALINA DEGLI ETRUSCHI Non lontano da Roma, un ambiente creato dall’uomo ospita una ricca avifauna dove la Forestale ha creato una riserva di ripopolamento animale di Gabriele Salari 18 - Il Forestale n. 57 © Ufficio Stampa CfS Il Forestale n. 57 - 19 n provincia di Roma, percorrendo l’Aurelia in direzione della Maremma, troviamo una salina in fase di smantellamento ben conosciuta dai bagnanti che, appena il sole primaverile si fa più caldo, affollano le spiagge del litorale. Pur trattandosi di un ambiente artificiale, la salina di Tarquinia è stata ricavata da stagni salmastri naturali e costituisce un habitat importante per la flora e la fauna. La vegetazione degli ambienti salmastri è altamente specializzata: la loro acqua, infatti, è letale per qualunque pianta che non abbia evoluto adattamenti che impediscano al sale di entrare nell’organismo, o che consentano di espellerlo. Le piante più caratteristiche delle lagune sono le salicornie, erbe grasse alte pochi decimetri: praticamente prive di foglie, e dal colore cangiante, secondo le stagioni, dal verde al rosso, formano immensi tappeti al margine dell’acqua e sulle barene fangose. In Francia le mangiano in insalata. I L’avifauna ricchissima - tanto in varietà di specie quanto in numero di individui - è forse ciò che più colpisce. A Tarquinia, oltre alle diverse specie di aironi, che possono vivere tanto in acque dolci che salmastre, troviamo i piccoli, graziosissimi cavalieri d’Italia dalle zampe rossissime. Pure l’elegante avocetta, dal becco all’insù, è riuscita a nidificare nella riserva nel 2007, anche se gabbiani e volpi sono sempre in agguato per rubarle le uova. Una vera e propria caratteristica del paesaggio sono poi i grandi stormi di anatre - ve ne sono decine di specie differenti - che galleggiano sull’acqua. Esistono anche uccelli rapaci specifici delle zone umide, come il falco di palude dalla scura sagoma, che quando appare all’orizzonte semina il panico nelle vasche della salina. Tra gli ambienti rappresentati nella riserva anche la spiaggia, la duna, la steppa mediterranea, la prateria e la pineta. A poca distanza, poi, c’è Tarquinia, cittadina Visitare la riserva, al di là della richiesta del permesso, è molto semplice e non richiede abbigliamento o attrezzatura particolare, anche se un buon binocolo è consigliato. È in fase di completamento un interessante percorso didattico, nell’ambito della valorizzazione della riserva. © Ufficio Stampa CfS etrusca dalle caratteristiche torri e fortificazioni medievali. Numerose sono le necropoli etrusche della zona (caratterizzate da ricche decorazioni pittoriche) dove sono stati ritrovati diversi corredi funerari conservati presso il Museo Archeologico. La Necropoli di Monterozzi è la più estesa con oltre 6 mila tombe, molte delle quali dipinte. Si ricordano le tombe della Caccia e della Pesca, delle Leonesse, del Cacciatore, delle Baccanti, dei Leopardi. RISERVA NATURALE DI POPOLAMENTO ANIMALE STATALE SALINA DI TARQUINIA Carta d’identità Superficie: 170 Regione: Lazio Provincia: Viterbo Istituzione: 1980 Come arrivare © Ufficio Stampa CfS Si segue l’autostrada A12 Roma-Civitavecchia e si esce a Civitavecchia Nord. Si prosegue poi con la Strada Statale Aurelia Grosseto - Roma fino al bivio per Tarquinia. In provenienza invece dalla Strada Statale Cassia Roma - Viterbo, l’uscita è quella di Vetralla. Numeri utili Corpo forestale dello Stato Ufficio territoriale per la biodiversità di Roma Tel. 06/966682 [email protected]