Sintesi dell’Unità didattica in preparazione della prima prova di comprensione Ciò che più accomuna gli uomini di ogni luogo e tempo, è la ricerca delle risposte alle grandi domande sul senso della vita. L’uomo, infatti, è l’unico essere che si meraviglia e si interroga riguardo all’esistenza: la natura, il mondo con le sue leggi e la vita. Chiedersi perché ci sono le cose e la vita è un naturale desiderio dell’essere umano, che fa l’esperienza della sua fragilità ma anche della sua grandezza. Se l'uomo si chiede, come ha sempre fatto, "Chi ha voluto e creato l’esistenza e la vita", ecco che diventa un uomo religioso. Nella nostra cultura questo "Qualcuno" con il quale cercare di creare una relazione, è chiamato Dio. Il senso religioso non va inteso in contrasto con ciò che dice la scienza: è semplicemente uno sguardo oltre le cose così come ci appaiono; una risposta alla promessa di vita che percepiamo nella nostra interiorità. La ricerca di un senso diventa così la ricerca di Dio, un Essere infinito che fa esistere e crea la vita. - La forma religiosa più antica è la religione naturale o naturalismo. Condizionato da queste grandi "POTENZE", l'uomo antico attribuì ad esse delle caratteristiche umane: questa rappresentazione sacra della natura è chiamata personificazione . Forma antiche di naturalismo sono: l’animismo (spiriti o forze vitali), il manismo (antenati), il totemismo (palo sacro) e lo sciamanesimo (sacerdoti-guaritori). Testimonianze di queste credenze nelle forze vitali si trovano nelle grotte di Altamira in Spagna, a Carnac in Francia o a Göbekli Tepe in Turchia. Nelle prime civiltà esse si evolvono e sono tramandate oralmente attraverso fantastici poemi chiamati miti. Trasformandosi nelle grandi religioni politeiste queste credenze sviluppano il pantheon (insieme degli dèi) e rappresentano i cicli della natura, il bene, il male, la fecondità, la protezione, il giudizio, l'amore e così via. Questa capacità tipicamente umana è chiamata simbolizzazione; espressa fin dalle sue origini nelle arti, poi nella poesia e letteratura, è la possibilità di poter andare oltre se stessi e ciò che si vede (trascendenza). Nella religione egizia, sorta lungo le rive del Nilo, si dava molta importanza a ciò che si credeva avvenisse dopo la morte, perciò si diffuse la pratica della mummificazione. Tra le divinità principali vi erano il dio falco Horus, la dea della luna Iside, il dio sciacallo Anubi. Il testo più importante, il libro dei morti, aiutava l'anima del defunto a superare le prove e a presentarsi al Tribunale di Osiride, il supremo giudice dei defunti. In Mesopotamia la dea della terra si chiamava Inanna (come la Signore Dormiente ha a che fare con il sonno-sogno). Nell'antica Roma la religione aveva una funzione prevalentemente sociale e politica. Nei riti sacrificali più violenti, chiamati di riparazione (per placare l’ira degli dei), venivano offerti animali (nei tempi antichi, purtroppo anche uomini e donne), dei quali veniva sparso il sangue ; altri riti, come quelli per chiedere aiuto e prosperità, sono invece chiamati di propiziazione. Un politeismo molto vivo ancora oggi e praticato da più di 800 milioni di persone in estremo oriente, è l’induismo: con più di tre milioni di divinità possiede il pantheon più affollato di ogni politeismo nella storia.