RIVISTA TELEMATICA NUOVA DIDATTICA www.nuovadidattica.net ____________________________________________________________________ LABORATORIO STORICO “SHOAH PEDAGOGIA DELLA RESISTENZA” GLI SGUARDI DELLA MEMORIA A CURA DI SARA GRIGNOLO E VALERIA SPOTORNO ( CLASSE 5^A) PRECISAZIONE TERMINOLOGICA NEL LINGUAGGIO COMUNE È FREQUENTE ASSOCIARE AL TERMINE – MEMORIA – ALTRE ESPRESSIONI QUALI – RICORDARE – RIMEMBRARE – RIMMEMORARE – FARE MEMORIA – ED USARE QUESTE ESPRESSIONI COME SE FOSSERO SINONIMI; IN REALTÀ, IL VALORE SEMANTICO DI OGNUNA DI QUESTE ESPRESSIONI PUÒ ESSERE DIVERSO. IL TERMINE RICORDARE DERIVA DAL LATINO RE-CORDOR ED È PER TANTO LEGATO ALL’ESPRESSIONE “RE-COR”; QUEST’ULTIMA È COMPOSTA DAL PREFISSO ITERATIVO “RE” E DAL TERMINE LATINO “COR, PER CUI RICORDARE SIGNIFICA RI- PORTARE NEL CUORE, RICONDURRE NEL CUORE, CHE VIENE CONCEPITO PER TANTO COME SEDE PRIVILEGIATA DEL RICORDO. POICHÉ, COME APPENA DETTO, RICORDARE SIGNIFICA RIPORTARE NEL CUORE, EMERGE CHE SI PUÒ RICORDARE SOLO CIÒ CHE È GIÀ STATO NEL CUORE. RICORDARE, TUTTAVIA, È ANCHE “RE - ACCORDARE”, VALE A DIRE FAR VIBRARE LE CORDE DEL CUORE ALL’UNISONO, NELLO STESSO MODO IN CUI ERANO VIBRATE QUANDO ERA STATA VISSUTA L’ESPERIENZA RICORDATA. IL RICORDO, PER TANTO, NON È MAI EMOTIVAMENTE NEUTRO, MA IMPLICA SEMPRE UNA TENSIONE EMOTIVA DEL SOGGETTO IL QUALE AVVERTE CHE LE CORDE DEL PROPRIO CUORE VIBRANO ALL’UNISONO NELLO STESSO MODO IN CUI AVEVANO VIBRATO IN PASSATO; PER QUESTO MOTIVO NON È POSSIBILE RICORDARE UN OGGETTO IN SÉ, CONSIDERATO COME ALTRO DAL SOGGETTO, MA SI PUÒ RICORDARE SOLAMENTE UN EVENTO, OSSIA UNA SITUAZIONE CHE HA VISTO LA PARTECIPAZIONE ATTIVA EMOTIVA DEL SINGOLO. IL RICORDO, INCENTRATO SULLA DIMENSIONE EMOTIVA, È PER LA MAGGIOR PARTE INVOLONTARIO. IL TERMINE RIMEMBRARE IMPLICA, RISPETTO ALL’AZIONE DI RICORDARE, IL DISTACCO DEL RICORDO DALLA DIMENSIONE ESCLUSIVAMENTE EMOTIVA A FAVORE DI QUELLA FISICA. “RIMEMBRARE”, INFATTI, DERIVA DAL LATINO “ RE- MEMBRA”: RICONDURRE AL CORPO, ALLE MEMBRA, IL RICORDO. A DIFFERENZA DEL RICORDARE IL RIMEMBRARE PREVEDE UNA COMPONENTE ATTIVA E VOLONTARIA DEL SOGGETTO NEL COMPIERE L’AZIONE DI RIMEMBRARE. IL TERMINE RIMMEMORARE DERIVA DAL LATINO RE- MEMOROR , COMPOSTO DAL PREFISSO ITERATIVO RE E DAL VERBO MEMOROR; IL VERBO LATINO “MEMOROR ” SIGNIFICA SIA RICORDARE, SIA “MENZIONARE”, “RACCONTARE”, “PARLARE”. L’AZIONE DI RIMMEMORARE, INFATTI, PREVEDE QUELLA DI FAR DIVENTARE TESTO IL RICORDO CHE, IN SEGUITO A QUESTA OPERAZIONE, PUÒ ESSERE “RACCONTATO” E TRASMESSO. IL “RIMMEMORARE”, PER TANTO, A DIFFERENZA DEL “RICORDARE” E DEL “RIMEMBRARE” CHE HANNO UNA VALENZA ESCLUSIVAMENTE SOGGETTIVA, ASSUME ANCHE UN VALORE SOCIALE E POLITICO. ESISTE INOLTRE UN’ULTERIORE DIFFERENZA TRA L’ESPRESSIONE FARE MEMORIA E QUELLA FAR FARE MEMORIA . 1 FARE MEMORIA, INFATTI, SIGNIFICA CREARE LE CONDIZIONI AFFINCHÉ LA GENTE POSSA RIMMEMORARE. FAR FARE MEMORIA, INVECE, DESIGNA L’AZIONE DI METTERE NELLA CONDIZIONE DI FAR FARE MEMORIA. MENTRE LA PRIMA È UN’AZIONE IMPERSONALE, LA SECONDA PREVEDE LA FIGURA DI UN MAESTRO E DI UN ALLIEVO; ESSA IMPLICA PERTANTO UNA DISTANZA PEDAGOGICA TRA IL MAESTRO E L’ALLIEVO. L’ALLIEVO NON HA SOLTANTO UN RUOLO PASSIVO DI APPRENDIMENTO MA ANCHE E SOPRATTUTTO ATTIVO: EGLI HA ANCHE LA FUNZIONE DI DIVENTARE “SUCITATORE DI MEMORIA”, DI ESSERE PERTANTO DISCENTE-DOCENTE, AVENTE UNA RESPONSABILITÀ POLITICA. E’ POSSIBILE INDIVIDUARE ANALOGHE DIFFERENZE TRA LE ESPRESSIONI CONTRARIE A QUELLE PROPOSTE. IL TERMINE AVENTE SIGNIFICATO OPPOSTO E SIMMETRICO “RICORDARE” È NON RICORDARE E PREVEDE PER TANTO UN’AZIONE PASSIVA DEL SOGGETTO. IL TERMINE DIMENTICARE, INVECE, AVENDO UN SIGNIFICATO OPPOSTO E SIMMETRICO A “RIMEMBRARE”, PRESUPPONE UN’ATTIVITÀ E UN’INTENZIONALITÀ DEL SOGGETTO, CHE SI MANIFESTA SOVENTE A LIVELLO INCONSCIO. INFINE IL TERMINE OBLIARE ASSUME INVECE UN VALORE SEMANTICO SIMMETRICO ED OPPOSTO A QUELLO ESPRESSO NEL TERMINE “RIMMEMORARE”. ESSO PREVEDE LA PARTECIPAZIONE ATTIVA ED INTENZIONALE DEL SINGOLO; A DIFFERENZA DEL “DIMENTICARE”, CHE S’INSCRIVE IN UNA DIMENSIONE PRINCIPALMENTE INDIVIDUALE, L’OBLIARE” INVESTE LA SFERA SOCIALE. I QUATTRO SGUARDI DELLA MEMORIA LA MEMORIA PUÒ GUARDARE AGLI OGGETTI SOTTO DIVERSE ANGOLATURE; INFATTI, NON ESISTE UN UNICO “ SGUARDO DELLA MEMORIA”, MA MOLTEPLICI “SGUARDI” O MODALITÀ CON CUI LA MEMORIA SI RAPPORTA A SE STESSA, OGNUNO DEI QUALI POSSIEDE UN SUO VALORE POSITIVO. PRENDEREMO DUNQUE IN CONSIDERAZIONE QUATTRO PARTICOLARI “SGUARDI DELLA MEMORIA”: MISTICO-SAPIENZIALE, APOCALITTICO E PROFETICO. IL TERMINE “ MISTICO” DERIVA PROBABILMENTE DAL SANSCRITO “ MYEYN “, SUCCESSIVAMENTE RECUPERATO DAL GRECO NEL TERMINE “ MUO “ CHE SIGNIFICA “ CHIUDERE GLI OCCHI “. LO “SGUARDO” MISTICO, INFATTI, PREVEDE UNA CHIUSURA METAFORICA DEGLI OCCHI CHE CONSENTE DI ATTRIBUIRE UN SIGNIFICATO PIÙ PROFONDO ALLA REALTÀ ESISTENTE, SUPERANDO IL SUO CARATTERE PURAMENTE OGGETTIVO. RISPETTO ALLO “SGUARDO” MISTICO, TUTTAVIA, LO “SGUARDO” MISTICO-SAPIENZIALE PRESENTA UN’ULTERIORE SFUMATURA, CHE GLI VIENE DATA PROPRIO DAL SECONDO AGGETTIVO. QUESTO, INFATTI, SI CARATTERIZZA PER IL TENTATIVO DI INDIVIDUARE NEGLI OGGETTI QUOTIDIANI UN RICHIAMO AD UN ALTRO OGGETTO. PONENDOSI DA UN PUNTO DI VISTA APOCALITTICO , CI SI RAPPORTA AL PASSATO NELLA PROSPETTIVA DI UNA RINASCITA CONSEGUENTE ALLA FINE DEL VECCHIO MONDO . IL PASSATO PERTANTO COSTITUISCE LA CESURA TRA VECCHIO E NUOVO E CONTIENE IN SÉ NON SOLO I SINTOMI DI DECADENZA DEL VECCHIO, MA ANCHE GLI ELEMENTI SUI QUALI SI FONDERÀ LA RINASCITA. IL TERMINE “ PROFETICO” DERIVA DAL GRECO “ PROFHEMÌ” CHE SIGNIFICA “ DIRE PRIMA”. LA PREPOSIZIONE “PROS” STA AD INDICARE SIA IL “ DIRE PRIMA”, SIA IL “ DIRE IN AVANTI” ; QUESTI DEL RESTO SONO I DUE SIGNIFICATI PRINCIPALI CHE ASSUME IL VERBO ITALIANO “ PROFETIZZARE”. AVERE UNO SGUARDO PROFETICO SUGLI OGGETTI DELLA MEMORIA SIGNIFICA ATTRIBUIRE AD ESSI UN VALORE IN FUNZIONE DEL FUTURO , PER CUI IL PASSATO NON È CONSIDERATO UN’INSIEME DI ESPERIENZE TOTALMENTE CONCLUSE, MA UN MAGAZZINO DI ESPERIENZE APERTO DAL QUALE È POSSIBILE TRARRE GLI STRUMENTI UTILI A VALUTARE IL PRESENTE E SOPRATTUTTO PROGETTARE IL FUTURO . DATE RILEVANTI 27 GENNAIO 1945 LIBERAZIONE DI AUSCHWITZ. 5 MAGGIO 1945 LIBERAZIONE DI MAUTHAUSSEN. 1975 CAMBOGIA, POL POT ISTITUISCE IL REGIME DEMOCRATICO DELLA KAMPUCHEA. 2 4 GIUGNO 1989 MASSACRO DI PIAZZA TIEN AN MEN. 17 MARZO 1992 FINE DELL’APARTHEID IN SUDAFRICA. 11 LUGLIO 1995 MASSACRO DI SREBRENICA IN BOSNIA ERZEGOVINA. 21 OTTOBRE 1999 CECENIA, L’ESERCITO RUSSO ATTACCA IL CENTRO DI GROZNY, PRENDENDO DI MIRA IL MERCATO GENERALE , UNA MOSCHEA E L’OSPEDALE INFANTILE. 26 MAGGIO 2000 DOPO IL RITIRO DELL’ESERCITO ISRAELIANO DAL SUD DEL LIBANO, SI APRONO LE PORTE DEL FAMIGERATO CENTRO DI DETENZIONE DI KHIAM, PER ANNI LUOGO DI TORTURE E VIOLENZE. INFINITI SAREBBERO GLI ESEMPI DI GENOCIDI COMPIUTI IN OGNI PARTE DEL MONDO, MOLTI DEI QUALI ANCORA IN ATTO. VORREMMO ORA CONCLUDERE CON LA LETTURA DI UN BREVE PASSO DI RAFFAELE MANTEGAZZA TRATTO DA I SUI TESTI: “TEORIA CRITICA DELLA FORMAZIONE. ESPROPRIAZIONE DELL’INDIVIDUO E PEDAGOGIA DELLA RESISTENZA”. “L’ODORE DEL FUMO”. “CREDIAMO INFATTI CHE AUSCHWITZ SI STIA RIPETENDO NELLA QUOTIDIANITÀ DI UNA SOCIETÀ TOTALMENTE AMMINISTRATA CHE, NOMINALMENTE ANTIFASCISTA E DEMOCRATICA, HA IN REALTÀ EREDITATO IL PROGETTO DI ESPROPRIAZIONE TOTALE DELL’INDIVIDUO.” “IL PIANO DI ESPROPRIAZIONE TOTALE DELL’INDIVIDUO, IL TENTATIVO EPOCALE DI ANNICHILIRE OGNI ELEMENTO E FORMA DELLA SOGGETTIVITÀ, NON APPARTENGONO AD UNA PIEGA DELLA STORIA CHE SI È CONCLUSA DOPO IL 1945: TALE PIANO E TALE TENTATIVO PROSEGUONO IN MODO SOTTERRANEO NEGLI ANNI DEL DOPOGUERRA E GIUNGONO FINO A NOI: SOLO CHE, NEL NOSTRO TEMPO, È MENO VISIBILE IL <<NEMICO>>, OVVERO SONO MENO IDENTIFICABILI COLORO (PERSONE, GRUPPI, CLASSI SOCIALI) CHE HANNO STUDIATO NEI PARTICOLARI LA SITUAZIONE DEL DISPOSITIVO E CHE PRESIEDONO QUOTIDIANAMENTE ALLA SUA APPLICAZIONE.” “OGGI, DI FRONTE AL NUOVO SCATENAMENTO DELLA BARBARIE, DI FRONTE AI NUOVO SATRAPI CHE VESTONO ABITI DEMOCRATICI O «LIBERAL», L’ESIGENZA È LA STESSA DI ALLORA: OPPORSI ALL’ESPROPRIAZIONE CON LE ARMI DELLA RAGIONE, AFFINARE GLI STRUMENTI DELLA CONOSCENZA PER COGLIERE NEL PARTICOLARE, NEL QUOTIDIANO, NEGLI SPAZI E NEI TEMPI DELL’ABITUDINE L’ATTIVITÀ DI COLONIZZAZIONE DEL VISSUTO” 3