Liceo delle Scienze Umane ‘James Joyce’
Laboratorio di ricerca per le Scienze Umane
La malattia mentale
In preparazione degli stage:

Visita al “Complesso Riabilitativo San Giovanni di Dio Fatebenefratelli”,
Genzano (RM)

“Dal pregiudizio alla cittadinanza”, progetto contro lo stigma e il
pregiudizio della malattia mentale con gli operatori della Asl RMH2

Partecipazione al “Festival dell’Antropologia” di Pistoia
Grafica:
Federico Lustrati
A.s. 2013-2014
classe 4SA
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INCONTRO CON
GLI U.F.E UTENTI E FAMIGLIARI ESPERTI
Durante uno stage formativo abbiamo avuto l’opportunità di incontrare gli U.F.E
ovvero gli utenti e famigliari esperti, parenti o persone vicine a malati mentali. Ci
hanno spiegato il loro percorso, nato dall’unione del sapere tecnico degli operatori
unito al sapere esperenziale degli utenti.
Nasce così il fare assieme, importante perché fondato appunto da utenti e
operatori.
Da questo incontro ho capito quanto è importante il sostegno di chi sa cosa si
attraversa in tal caso unito insieme ad un aiuto esperto. L’unione di sapere tecnico e
esperenziale porta alla formazione di un gruppo di sostegno molto importante in
tale percorso.
Chiara Alera
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SALUTE MENTALE
Il concetto di salute mentale si riferisce ad una condizione di normalità, benessere e/o
equilibrio di tipo affettivo, emotivo, cognitivo e comportamentale.
Alcune delle competenze caratteristiche della condizione di salute mentale sono:







Stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri
Partecipare costruttivamente ai mutamenti dell'ambiente
Sviluppare la propria personalità investendo le proprie pulsioni istintuali nelle relazioni
sociali
Risolvere i propri conflitti in modo equilibrato
Adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni
Avere una buona immagine di sé
Essere consapevoli delle proprie emozioni, affetti e modalità relazionali
Per l'Organizzazione Mondiale della Sanità non esiste una definizione "ufficiale" del concetto di
salute mentale.
Ogni definizione dipende infatti dalle differenze culturali, da valutazioni soggettive e dalle
diverse teorie di riferimento relative al funzionamento psichico. La maggior parte degli esperti
conviene comunque sul fatto che "salute mentale" o "assenza di malattia mentale” corrisponde
alla mera assenza di malattie mentali che non implica necessariamente la condizione di salute
mentale.
Si parla di malattia mentale, o disturbo mentale o psichico ,infatti come un'affezione che
colpisce la sfera cognitiva, affettiva, comportamentale o relazionale di una persona in modo
disadattativo ovvero sufficientemente forte da rendere problematica la tua integrazione sociolavorativa e/o causargli sofferenza personale soggettiva. Le malattie mentali sono alterazioni
comportamentali o psicologiche che causano pericolo o disabilità e non fanno parte del
normale sviluppo psichico della persona.
Esistono diverse strutture che si occupano della salute mentale dell’ uomo come: I Centri di
Salute Mentale che svolgono interventi di prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento
sociale, relativamente al territorio di competenza del CSM.
Il cittadino può recarsi o rivolgersi telefonicamente al CSM più prossimo alla propria abitazione;
l’accesso è diretto , non necessita della prescrizione del Medico di Famiglia, ma comunque è
consigliato un preventivo interessamento del proprio Medico.
Il CSM definisce il progetto terapeutico individuale e, quando necessario, provvede
all'inserimento delle persone con disturbi psichiatrici presso Strutture Residenziali o
Semiresidenziali, ovvero al ricovero volontario od obbligatorio (TSO) presso il Servizio
Psichiatrico di Diagnosi e Cura di competenza territoriale.
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La RSA è una struttura residenziale extra ospedaliera finalizzata a fornire accoglimento,
prestazioni sanitarie e di recupero, tutela e trattamenti riabilitativi ad anziani in condizioni di
non autosufficienza fisica e psichica.
Le RSA sono volte a coniugare le esigenze di assistenza sanitaria con le esigenze di assistenza
tutelare ed alberghiera.
Un’altra organizzazione che contribuisce a fronteggiare i problemi che ciascuno affronta di
volta in volta nella propria vita: malattie, separazioni, dipendenze, lutti, disturbi alimentari,
disturbi dell’umore, problemi affettivi, tensioni...è L’Auto Mutuo Aiuto. Parlare di questi
problemi con altre persone che hanno attraversato tali esperienze può aiutarci ad affrontare le
difficoltà quotidiane e ad imparare a riconoscerle per il futuro.
L’Auto Mutuo Aiuto si fonda sull’azione partecipata delle persone, persone in difficoltà,
persone che hanno un problema, persone, però che nel gruppo si attivano ed aiutano,
portando qualcosa di sé, la propria storia, la propria esperienza, le conoscenze e le
competenze che da tale esperienza derivano loro, le proprie risorse, cognitive ed emozionali.
L’espressione inglese self-help, in italiano auto aiuto, mette in luce l’esperienza individuale di
aiutare se stessi, mentre il termine Auto Mutuo Aiuto è una definizione più completa in quanto
include l’idea della mutualità e dello scambio reciproco,il concetto fondamentale dell’auto
mutuo aiuto si fonda in tre parole chiave: attivazione, condivisione e reciprocità,
I suoi obbiettivi sono:
● Il primo proposito del gruppo è fornire supporto emotivo e informazioni riguardo allo specifico
problema di cui si occupa.
● Il gruppo funziona per i suoi membri e grazie ad essi.
● Il gruppo è aperto a nuovi membri.
● Il gruppo si incontra regolarmente durante l’anno.
● La partecipazione al gruppo è gratuita.
● Il gruppo deve essere di facile accesso per le persone e le famiglie.
Maria Cristina Argumaniz Fernandez Prada
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MALATTIA MENTALE
Il 13 Dicembre noi alunni delle quarte ci siamo recati in Auditorium per seguire una
conferenza sul progetto per la salute mentale “ Dal pregiudizio alla cittadinanza” . I
collaboratori dell’ASL ci hanno spiegato la
struttura e il funzionamento . In merito a questo
argomento bisogna parlare prima di tutto delle
tappe della legislazione, in particolare del decreto
del 1904 superato con due leggi del 1978: la
legge n°180/78 ,la legge Basaglia, con la quale
vengono chiusi i manicomi, ma saranno
smantellati in via definitiva solo nel 1994, e la
legge n°833/78 istituiva i SSN ovvero il Servizio Sanitario Nazionale che prevede
l’attuazione dei servizi territoriali. L’auto mutuo aiuto è un servizio all’interno
dell’unità territoriale del CSM della ASL e si occupa di problemi relativi all’alcool,
droghe, lutti e separazioni. La pratica della mutualità anche nel Lazio a 35 anni dalla
legge Basaglia considera gli utenti come formatori attraverso un lavoro di rete
sociale basato sulla cooperazione di operatori , utenti ma anche familiari e ciò
favorisce lo sviluppo di questi gruppi di auto mutuo aiuto. In questa conferenza vi
erano anche dei testimoni , tra i quali c’era una uomo che ha raccontato come grazie
al servizio territoriale è riuscito a superare un problema molto grande come quello
della droga. Molto importante è l’unione tra gli operatori e i familiari che grazie al
sapere accademico dei primi e il sapere esperienziale emotivo dei secondi crea il
“fare assieme” , un lavoro basato su questa unione e questo prende il nome di U.F.E.
Inoltre il servizio territoriale di Albano e Ariccia offre interventi di prevenzione ,cura
, riabilitazione della salute mentale secondo un modello Bio-Psico-sociale ad una
visione olistica della persona. Questa esperienza è stata molto coinvolgente :
inizialmente ci siamo dovuti presentare e descriverci con un aggettivo .
Sara Chiapparicci
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Relazione sull’incontro con il DSM RMH2
Il giorno 13/12/2014 gli studenti delle classi quarte del Liceo James Joyce Scienze Umane hanno
incontrato, nell’auditorium della sede centrale, gli operatori del DSM RMH2, il Dipartimento di
Salute Mentale di Roma e del nostro distretto (H2). Gli operatori hanno lavorato sul tema Dal
pregiudizio alla cittadinanza con gli alunni e gli insegnanti. Questa giornata di formazione è stata
inizialmente guidata dall’operatrice Kiara Chiappa, che ha reso subito partecipi i presenti nell’aula
con una presentazione generale che ogni alunno, ogni professore, avrebbe dovuto dare su di sé.
Dopo questo momento Kiara Chiappa ha iniziato a mostrare alcune slide riguardo alla Legge 180
(legge Basaglia) che dichiarò la chiusura dei manicomi sul territorio Nazionale, spiegandoci che al
momento della declamazione della legge (1978), il territorio Italiano non era per nulla pronto ad
accogliere un numero così elevato di persone che uscivano fuori dai manicomi, non esistendo
allora strutture adeguate.
In seguito sono state innalzate strutture capaci di ospitare queste persone, come: CSM (Centro
di Salute Mentale); il Day Hospital; il SPDC (Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura, all’interno degli
ospedali); il Centro Diurno (struttura semiresidenziale); Case Famiglia (struttura residenziale);
Cliniche Accreditate (struttura residenziale).Fanno parte degli operatori del CSM: infermieri;
medici; psicologi; assistenti sociali; educatori; amministratori; personale d’assistenza.
Al termine di queste slide informative riguardo alle strutture e ai loro membri il discorso si è
spostato sui disturbi della mente. E’ stato così introdotto e spiegato in dettaglio ai presenti il
disturbo nevrotico, quello psicotico, i disturbi dell’umore (borderline e personalità evitante) e i
disturbi della personalità (depressione endogena, bipolarismo, depressione reattiva). Terminava
così la prima parte dell’ incontro.
La seconda parte della formazione è stata caratterizzata dall’ incontro con un gruppo di Auto
Mutuo Aiuto (AMA), gli UFE (Utenti e Familiari Esperti, sempre affiancati dagli operatori), che
costituiscono gruppi in grado di mettere in comune un’unica esperienza vissuta da tutti i
componenti, che operano in base alla regola del “fareassieme”, che dichiara: 1- tutti hanno un
sapere; 2-bisogna credere nel valore e nella responsabilità personale; 3-bisgna credere che il
cambiamento sia possibile; -4 bisogna essere consapevoli non solo dei problemi ma anche delle
risorse individuali. Sono seguite varie testimonianze da parte di persone con disturbi mentali.
Al termine dell’incontro ci è stato proposto un secondo modulo da compilare (il primo ci era stato
consegnato durante la presentazione generale), con il quale gli operatori avrebbero potuto
statisticamente constatare l’indice di gradimento e di interesse degli spettatori , e molto altro
ancora, ad esempio la riduzione del pregiudizio nei confronti della malattia mentale dopo
l’incontro.
Giada Chiavarini
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Relazione incontro con il DSM RMH2
Venerdì 13 dicembre 2013 abbiamo tenuto una conferenza nell'auditorium della nostra scuola con
con il DSM, cioè il dipartimento di Salute Mentale, dell'ASL RMH2. La conferenza è iniziata con
le presentazioni sia delle varie figure professionali, sia degli ospiti che di noi ragazzi. Ci hanno poi
sottoposto un questionario anonimo. Abbiamo fatto un accenno alla legge 180 di Basaglia che ha
portato alla chiusura dei manicomi per poi parlare dei servizi sanitari territoriali per la salute
mentale oggi. Grazie alla legge 833 si istituisce il SSN, il servizio sanitario nazionale che garantisce
il recupero della salute sia fisica che psichica delle persone. Il SSN si divide nel territorio in ASL,
cioè in aziende sanitarie locali. Dentro ogni ASL per le malattie mentali ci sono i DSM che
comprendono i CSM, centri di salute mentale (chiamati anche CIM, centri di igiene mentale) dove
vengono svolte attività ambulatoriali che comprendono visite, interventi farmacologici e
psicoterapeutici e interventi di supporto psicologico per le famiglie, offrono anche attività di
consulenza per anziani o persone con handicap. Poi comprendono il SPDC, cioè il servizio
psichiatrico di diagnosi e cura che è un reparto ospedaliero che si occupa dei pazienti che hanno
disturbi acuti o di fare i day-hospital. E infine ci sono le strutture intermedie che sono i centri
residenziali, le case famiglia, le case alloggio e i centri diurni. Purtroppo però queste strutture non
sono presenti in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. Ci hanno poi spiegato il TSO, cioè
il trattamento sanitario obbligatorio, esso viene considerato un atto sanitario non volontario che
prevede il trattamento all’interno di un Servizio psichiatrico di diagnosi e cura dove ogni persona
viene curata attraverso farmaci e psicoterapie individuali, familiari e di gruppo.
Ci hanno poi parlato dei disturbi della mente o meglio di disturbi psicotici, disturbi di personalità e
disturbi nevrotici, quindi di fobie, di depressione, di bipolarismo, di attacchi di panico o d'ansia e
molte altre.
Abbiamo poi ascoltato le esperienze sia dei pazienti che degli UFE
cioè utenti familiari esperti
che hanno fondato questo gruppo di aiuto. Ci hanno spiegato anche tre concetti significativi che
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Sono RECOVERY, EMPLOWERMENT e AMA (auto mutuo aiuto).
Alla fine della conferenza ci hanno sottoposto nuovamente il questionario. È stata davvero una
conferenza ricca di nozioni interessanti e formative. Inoltre sentire le storie delle persone è stato
molto toccante.
Dalila Cicala
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Venerdì 13 Dicembre io e la mia classe ci siamo recati all’auditorium nella sede centrale del JAMES
JOYCE,dove si è parlato di un progetto per la salute mentale.
Si tratta di un'attività di stage volta alla conoscenza e presa di coscienza del disagio psichico e delle
sue conseguenze per la persona che ne soffre e per i familiari che lo vivono in prima persona.
Il DSM della USL RMH2 di Albano si è messa a nostra disposizione per esporci questo progetto,
proprio perché la nostra scuola si occupa di istruire i ragazzi anche sul piano psicologico
relativamente alle problematiche riscontrate nella vita di tutti i giorni.
Gruppi A.M.A. Auto Mutuo aiuto
I gruppi di auto mutuo aiuto in Italia
In Italia lo sviluppo dei gruppi A.M.A è stato ed è molto più lento e solo in questi ultimi anni stanno
cominciando a diffondersi rapidamente.
Il primo gruppo A.M.A che si è diffuso in Italia è stato quello degli Alcolisti Anonimi.
Cosa sono?
-I gruppi A.M.A
Sono costituiti da un numero limitato di persone (5-12) o famiglie (5-10) a cui si accede per libera
scelta.
I participanti al gruppo:




sono membri o soci. Non sono utenti o pazienti
condividono un problema ( disagio personale, comportamentale, familiare,
sociale,condizione di malattia, etc.)
si incontrano per darsi sostegno
cercano in questo modo di migliorare la qualità della propria vita.
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Il gruppi di auto mutuo aiuto nel campo del disagio psichico
- I principali gruppi A.M.A. presenti nel campo del disagio psichico si attivano:
a partire dal tipo di problema condiviso
. Famigliari di persone con disagio
. Persone con problemi di depressione
. Persone con problemi di ansia e attacchi di panico
. Persone che sentono voci
. Persone con problemi di psicosi
. Persone con disturbi alimentari (anoressia-bulimiia)
a partire dal tipo di bisogno condiviso ( di solito un bisogno primario)
. Socializzazione ( di solito è un gruppo misto)
. Abitare
. Lavoro
. Bisogno / interessi più settoriali
Il Dipartimento di Salute Mentale (DSM)
Il Dipartimento di Salute Mentale (DSM) è un Dipartimento che, con le sue strutture, collabora con
associazioni private convenzionate e/o accreditate, a fornire all’utenza un percorso assistito in
tute le fasi del progetto terapeutico (prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione e inserimento
socio-lavorativo).
Il Centro di Salute Mentale
Di Ariccia e Albano
Servizio che svolge interventi di cura e riabilitazione della salute mentale
Il settore di intervento della salute mentale mostra un grado di complessità elevata, richiede la
gestione di problematiche multidimensionali e l’integrazione di approcci socio-psicologici e
sanitari. I problemi di salute mentale sono oggi visti come problemi di salute che possono essere
curati o gestiti con opportuni interventi integrati, e in relazione a cui è opportuno o necessario
intervenire anche sui problemi sociali connessi alla malattia stessa: esclusione, emarginazione,
scarso inserimento nella rete sociale.Il Centro di Salute Mentale di
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Centro diurno “Volo libero”
Il Progetto Centro Diurno H2 VOLOLIBERO nasce all’interno del Piano di Zona del Distretto SocioSanitario H2 a co-gestione DSM H2 ASL RMH e Comune di Albano Laziale in qualità di Comune
Capofila di tale progetto. E’ una struttura polivalente di sostegno, di socializzazione, di
aggregazione e di recupero, di tipo aperto e flessibile rivolta a soggetti con disagio psichico a
rischio di emarginazione e di disadattamento sociale.
Espleta attività di aggregazione educativa, ricreativa, sportiva, di terapia occupazionale di
riabilitazione ed informazione e si rivolge a persone con disagio psichico in carico ai centri salute
mentale del distretto socio-sanitario H2. Il Centro svolge le seguenti attività:
Attività riabilitative e risocializzanti
Attività clinica
Attività psico-educative
Interventi di rete, sostegno alla famiglia e al paziente
L’equipe del Centro diurno è composta dalle seguenti figure:
- un medico responsabile
- un educatore professionale
- un terapista occupazionale
- 2 infermieri professionali
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Concetti chiave dei gruppi A.M.A.
Empowerment:potenziamento delle persone nel percorso terapeutico
Recovery: obiettivo è quello di incrementare il funzionamento di persone con disabilita'
psichiatriche affinche' possano svolgere un ruolo sociale ATTIVO, VALIDO, DI SUCCESSO e che dia
loro soddisfazione nell'ambiente di vita scelto con il minimo sostegno esterno
Psicoeducazione indica una metodologia introdotta nel campo delle scienze della salute mentale
negli anni '80 del 1900, che punta a rendere consapevole la persona portatrice di un disturbo
psichico, e i membri della sua famiglia, circa la natura della patologia di cui è sofferente e circa i
mezzi per poterla fronteggiare.
Milena Cieri 4sa
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MALATTIA MENTALE
Il 13 dicembre 2013 ci siamo recati in Auditorium, per assistere ad una conferenza sul progetto per
la Salute Mentale “Dal pregiudizio alla cittadinanza”. Per quanto riguarda la Salute Mentale in
Italia, la Legislazione si è mossa lentamente, ad esempio il decreto del 1904 viene superato con
due importanti leggi 1978: la legge Basaglia n° 180/78 , con la quale sono stati chiusi i manicomi ,
smantellati definitivamente intorno al 1990 e la Legge n° 833/78 istitutivo del Servizio Sanitario
Nazionale ( che prevede l’attuazione dei servizi territoriali). Gli operatori del DSM dell’ASL RMH ci
hanno illustrato la struttura e le loro mansioni all’interno di esso. Il centro di Salute Mentale di
Ariccia e Albano è un servizio territoriale che svolge interventi di prevenzione, cura e riabilitazione
della salute mentale dei residenti secondo un modello Bio-Pisco-sociale ed olistica della persona,
nel Centro diurno Volo Libero gli utenti diventano formatori attraverso un lavoro di rete sociale
basato sulla cooperazione di operatori, utenti, familiari e cittadini, nella logica del “fare assieme”,
si favorisce la strutturazione e lo sviluppo dei gruppo di auto mutuo aiuto. In questi centri prevale
il concetto del “fare insieme” che si basa su quattro assiomi: credere che tutti posseggono un
sapere; credere nel valore della responsabilità personale; credere che il cambiamento sia sempre
possibile; credere che ognuno abbia delle risorse e non solo dei problemi. L’Auto Mutuo Aiuto è
una risposta concreta per crescere insieme. Questa è un’ esperienza attuata nel territorio dall’ASL
RMH sul modello del DSM di Trento del Dr Renzo Di Stefani che con il movimento “ Le parole
ritrovate” ha trasformato gli utenti dei servizi da malati a risorsa, persone con problemi relativi ad
alcool, droghe, lutti, separazioni, malati oncologici, ecc.
Nei gruppi A.M.A si segue un percorso: EMPOWERMENT (potenziare le persone nel percorso
terapeutico); RECOVERY (ricostruire una vita su una nuova identità); PSICOEDUCAZIONE (spiegare
il motivo per cui la malattia si è manifestata, ridimensionare il sintomo, per rendere consapevoli
utenti e familiari).
In questo modo il gruppo de gli U.F.E (utenti e familiari esperti) unisce il sapere tecnico e
accademico alle esperienze emotive, il “ fare assieme” è basato sulla relazione tra nuovi utenti dei
servizi affiancati da utenti esperti, che diventano una risorsa per la collettività.
È stata un’ esperienza molto formativa, è utile sapere le funzioni delle strutture che si trovano nel
territorio dove noi viviamo.
Emanuela Conte
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“Dallo stigma alla cittadinanza: sensibilizzazione alla diversità
e al disagio mentale”
Il titolo del progetto di alternanza scuola lavoro è “dallo stigma alla cittadinanza: sensibilizzazione
alla diversità e al disagio mentale”. Si tratta di un’attività di stage volta alla conoscenza del disagio
psichico e delle conseguenze che comporta non solo per il paziente, ma anche per i familiari.
L’incontro con gli U.F.E. (utenti e famiglie esperti) del DSM RMH2, dipartimento di salute mentale
di Albano, si è tenuto in auditorium.
Quando una persona veniva ritenuta pericolosa scattava l’obbligo del ricovero. Con la legge 180 di
Basaglia le persone vengono dimesse dagli ospedali psichiatrici e i manicomi vengono rimossi.
Nascono i centri di salute mentale. Durante l’incontro gli operatori hanno spiegato i diversi servizi
delle strutture:
-
TSO
Trattamento sanitario obbligatorio,(articolo 1) che va effettuato nel rispetto
della dignità della persona. Scatta in seguito ad una situazione estrema.
-
CSM
centri di salute mentale, chiamati anche centri di igiene mentale CIM. Dove
viene svolta attività ambulatoriale con visite specialistiche, interventi farmacologici e
psicoterapeutici.
-
SPDC
Il servizio psichiatrico di disagio e cura. È un reparto ospedaliero che accoglie i
pazienti che presentano disturbi acuti.
Per ogni disturbo bisogna tenere conto delle caratteristiche diagnostiche, delle caratteristiche
collegabili all’età, al sesso del paziente ed altri fattori che consentono allo specialista di farsi un
quadro generale del paziente.
Il disturbi clinici si dividono in:
-
Cognitivi
-
Dell’umore
-
D’ansia
-
Sessuali
-
Del sonno
-
Dell’alimentazione
-
Del controllo degli impulsi
-
Schizofrenia
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Disturbi della personalità e ritardo mentale:
-
Paranoide di personalità
-
Schizoide di personalità
-
Borderline di personalità
-
Narcisista di personalità
Nei disturbi dell’umore avviene un’alterazione della tonalità di base dell’effettività. Nei disturbi
d’ansia le manifestazioni ansiose influiscono nel normale svolgimento della vita. Tra le varie
patologia ricordiamo la schizofrenia, dove il soggetto è incapace di affrontare una realtà
troppo complessa e dolorosa. Nelle varie forme di schizofrenia, come il disturbo delirante,
sono presenti gravi sintomi, come i deliri e le allucinazioni.
Denise Conti
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Relazione ASL DSM RMH2 .
Il giorno 13 dicembre 2013 le classi IV dell’istituto James Joyce hanno preso parte ad un progetto
scuola per la salute mentale nell’auditorium della sede centrale.
L’incontro si è aperto con la presentazione generale da parte di tutti i presenti e con la compilazione
di un primo questionario consegnato agli alunni.
Inizialmente , l’operatrice Kiara Chiappa del DSM ( dipartimento di salute mentale) ha presentato
slide riguardo la legge Basaglia N 180/78 , la quale dichiara la chiusura definitiva dei manicomi sul
territorio nazionale, spiegando la difficoltà trovata ad accogliere le numerose persone costrette a
vivere nei manicomi .
Da qui l’operatrice ha continuato a parlare delle nuove strutture territoriali e dei nuovi gruppi di
aiuto formatesi in seguito alla legge N 180.
A riguardo, ci hanno mostrato una serie di slide a scopo informativo le quali avevano come
argomento l’AUTO MUTUO AIUTO .
L’auto mutuo aiuto consiste nella creazione di gruppi che trattano un problema comune (come
problematiche relative all’alcool ,droghe ,lutti ..), e che sono in grado di aiutare gli ospiti ad
assumere una diversa posizione sociale non più da “malato” , ma comprendendo di poter essere una
risorsa per gli altri.
Parlando sempre delle malattie mentali, vari operatori hanno elencato e spiegato i vari disturbi
esistenti, come ad esempio:
-Disturbo psicotico; - Disturbo nevrotico; -Bipolarismo; -Anoressia e bulimia nervosa; -Fobie ; ecc.
In seguito c’è stata la testimonianza di un tipo di gruppo dell’auto mutuo aiuto : gli UFE (utenti
familiari esperti). Essi si ripropongono di fornire un aiuto in seguito ad esperienze personali o
familiari, alle persone con vari disagi mentali costantemente affiancati dagli operatori del DSM.
Quasi al termine dell’incontro è stato proposto una seconda volta lo stesso questionario consegnato
agli alunni all’inizio della giornata, che è servito agli operatori per constatare statisticamente
l’indice di gradimento , di interesse e di utilità, per la riduzione del pregiudizio del programma
formativo.
Margherita D’Abronzo
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“DALLO STIGMA ALLA CITTADINANZA, PROGETTO
2013/2014”
Io e la mia classe abbiamo partecipato al progetto “dallo stigma alla
cittadinanza,progetto 2013/2014”, riguardo al disagio mentale.
Lo stage è iniziato con la presentazione di medici, educatori, psicologi,
assistenti e ci siamo presentati anche noi ragazzi dicendo il nostro nome e una
delle nostre qualità caratteriali.
Sono state proiettate delle slide con il power point,ci hanno fatto vedere le
differenze dagli inizi del Novecento fino ad oggi, ovvero da quando c'è stata la
legge 180 Basaglia.
Con la legge
Basaglia le persone affette da un disagio mentale acquistano i
loro diritti e vengono inseriti in appositi centri riabilitativi .
In seguito ci sono state elencate le istituzioni del D.S.M., divise in residenziali e
semi-residenziali.
Le strutture residenziali sono ad esempio le case famiglia e le cliniche,le
strutture,invece, semi-residenziali hanno una valenza riabilitativa.
Dentro questi centri vi sono delle figure professionali.
Le strutture hanno tre obbiettivi:curare,prevenire e la riabilitare le persone.
Il
T.S.O.
prevede
l
organizzazione
dei
servizi
ospedalieri
in
forma
“dipartimentale”.
Il T.S.O. viene considerato un atto sanitario non volontario. Le persone
vengono curate attraverso i farmaci o attraverso una psicoterapia individuale,
familiare o di gruppo.
In seguito interviene un'altra collaboratrice parlando dei disturbi della mente.
-disturbi psicotici
-disturbi di personalità
-disturbi nevrotici, caratterizzati dall'ansia.
Nei disturbi nevrotici possiamo trovare le fobie.
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Tra i disturbi psicotici il più importante è la schizofrenia. I disturbi dell'umore
consistono nella alterazione dell'umore dell'individuo.
I familiari dei pazienti affetti da disturbi mentali hanno fondato un gruppo di
aiuto, gli U.F.E. cioè utenti familiari esperti; infatti abbiamo avuto una
esperienza diretta con i familiari dei pazienti, che ci hanno raccontato le loro
storie.
Ci hanno spiegato due concetti molto importanti riguardanti i gruppi di auto
mutuo aiuto:
RECOVERY ed EMPLOWERMENT .
All'inizio e alla fine dell'incontro ci sono stati posti dei questionari personali da
dover compilare.
È stata un’ esperienza formativa dal punto di vista teorico e spero in futuro di
poter conoscere direttamente sia esperti del settore in ambito psichiatrico che
pedagogico.
Beatrice Davado
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Relazione:ASL RMH-DSM RM H2
Le classi IV del liceo James Joyce,il giorno 13 Dicembre 2013 si sono recate nella
sede centrale per partecipare ad un progetto sulla salute mentale.
Uno degli argomenti principali di questo incontro è l’AUTO MUTUO AIUTO.
I gruppi fondati di “auto mutuo aiuto” sono stati attuati nel territorio dell’ASL RMH
sul modello del DSM del Dr. Renzo Di Stefani che ha trasformato gli utenti dei servizi
da malati a risorsa.
Il centro di salute mentale è un servizio territoriale che svolge alcuni interventi di
prevenzione,cura e la riabilitazione della salute mentale secondo il modello bio-psicosociale.
Nel 1978 vengono istituite due importanti leggi: la legge 180\78 (legge Basaglia che
prevedeva la chiusura dei manicomi) e la legge 833\78 che prevedeva l’attuazione dei
servizi territoriali.
Solo nel 1994 è avvenuto lo smantellamente definitivo dei manicomi.
L’operatività del Centro diurno si basa sul “fare assieme”,cioè credere che tutti
posseggono un sapere ,credere che il cambiamento può avvenire in ogni persona e
infine credere che ognuno oltre ai problemi ha anche delle risorse.
Gli U.F.E (Utenti e Famigliari Esperti) creano il ”fare assieme” ovvero un lavoro di cura
e terapia in psichiatria fondato sulla relazione che vede i nuovi utenti come una
risorsa per la collettività.
E’ stata un’esperienza emozionante e molto interessante da cui ho potuto ricavare
nuove conoscenze!
Marika De Negri
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RELAZIONE DSM RMH2
Il giorno venerdì 13 Dicembre le classi quarte del liceo James Joyce si sono recate nell’auditorium
della sede centrale, per uno stage per la sensibilizzazione al disagio mentale.
Ci hanno accolto gli UFE del DSM RMH2 di Albano Laziale. All’inizio dell’incontro ci hanno fatto
presentare per sciogliere un po’ il ghiaccio ,e poi siamo passati agli educatori che ci hanno parlato
della legge 36 del 1904,che affermava che quando una persona era ritenuta pericolosa per sé e
per gli altri veniva internata, perdendo anche la sua identità.
Poi si passò alla legge 180 di Franco Basaglia del 1978,che aveva previsto la chiusura di tali
manicomi, per costruire nuovi istituti che dovevano essere basati sulla prevenzione, sulla cura e
sulla riabilitazione, per esempio il CSM(centro di salute mentale) SPCD(servizio psichiatrico
diagnosi e cura) per la cura volontaria e il TSO(trattato sanitario Obbligatorio) che dura 7 giorni ,
con un prolungamento massimo che può essere di 2 settimane.
La chiusura dell’ultimo manicomio risale al 1994.
Esistono anche altre strutture semiresidenziali come per esempio la struttura del day hospital, che
ha lo scopo di ridurre i ricoveri, e il centro diurno che permette di riprendere la quotidianità. Ci
sono anche le strutture residenziali, come la casa famiglia o le cliniche . In questi centri si trattano
differenti tipi di disturbi, quali
NEVROTICI(che possono essere i disturbi d’ansia,attacchi di panico)
PSICOTICI(che coinvolgono la sfera del pensiero)
DELL’UMORE(esempio la depressione)
PERSONALITà(ossia il Bipolarismo)
Ci sono due tipi di guarigione:La guarigione clinica,e La guarigione personale.
Abbiamo poi parlato dell’Empowerment(potenziamento delle persone nel percorso terapeutico).
Abbiamo affrontato il tema del Recovery(ossia ricostruire una nuova vita su una nuova identità).
Per finire la Psicoeducazione(ossia la spiegazione della manifestazione di una malattia, per rendere
consapevoli i familiari).
Questa esperienza, mi ha fatto capire i diversi tipi di malattie e le differenti cure, e le diverse
istituzioni che esistono. Può essere molto interessante per il mio futuro.
Jennifer Del Pidio
Liceo delle Scienze Umane ‘James Joyce’
Laboratorio di ricerca per le Scienze Umane
Il
centro
di
salute
mentale
è
un
servizio
territoriale che svolge interventi di prevenzione,
cura e riabilitazione della salute mentale dei
residenti.
Venerdi 13 dicembre 2013 abbiamo avuto un
incontro con gli operatori dell’asl e con alcuni
pazienti.
Inizialmente uno degli operatori per conoscerci e
aprirci ad ognuno di noi ha chiesto il nome e un
aggettivo
per
descriverci,
è
stato
molto
interessante. In seguito i collaboratori ci hanno spiegato quelli che sono i vari servizi
all’interno della struttura e che fanno parte del DSM (Dipartimento Salute Mentale) e
che garantiscono la continuità della cura del paziente: il CMS (Centro di Salute
Mentale) e il SPCD (Servizio psichiatrico Diagnosi e Cura); CIM (centro d'igiene
mentale), ci hanno spiegato il TSO (trattamento sanitario obbligatorio), il SERT
(servizio per le tossico dipendenze), l'UFE (utenti familiari esperti). Strutture semiresidenziali come il Day Hospital o il centro diurno, strutture residenziali come la
comunità terapeutica, la casa famiglia e le cliniche.
Solo con Legge N° 180/78,Legge Basaglia e con lo smantellamento definitivo dei
manicomi avvenuto soltanto nel 1994, è stato possibile restituire la dignità agli uomini
con problemi specifici. Grazie per esempio al C.I.M. dove si cerca di far recuperare la
dignità e i diritti con cura e riabilitazione per tutti i tipi di problemi legati al disagio
mentale.
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Sono stati illustrati i gruppi A.M.A. (auto mutuo aiuto) per risolvere varie disagi
personali che possono andare da: problematiche relative ad alcool, droghe, lutti,
separazioni, malattie oncologiche, ecc.
Naturalmente i disturbi che un individuo potrebbe avere o a seguito di traumi o per
fattori che scaturiscono da un malessere della persona come tale, sono molteplici.
-
Disturbi Nevrotici: ansia,nevrosi,attacchi di panico,fobia ecc..
-
Disturbi psicotici: deliri,schizofrenia ecc.
-
Disturbi della personalità
-
Disturbi dell’umore: depressione, disturbo bipolare
Ma alla base dell’operatività del centro diurno, troviamo il “fare assieme” che si basa
su 4 concetti principali:
• Credere che tutti posseggono un sapere
• Credere nel valore della responsabilità personale
• Credere che il cambiamento sia sempre possibile
• Credere che ognuno abbia delle risorse e non solo dei problemi
Ritengo di sostenere notevolmente questi concetti in quanto un individuo può avere
qualsiasi forma di malattia, ma deve sapere quanto egli stesso come uomo è un essere
importante e che può affrontare tutto,e deve essere sostenuto dalle persone
circostanti altrimenti potrebbe rischiare di entrare in un vortice buio nel quale è
difficile uscire.
In questo centro si cerca di applicare e sviluppare determinati concetti:
• Empowerment: potenziamento delle persone nel percorso terapeutico
• Recovery: ricostruire una vita su una nuova identità
• Psicoeducazione : spiegazione del manifestarsi di una malattia, ridimensionamento
del sintomo, per rendere consapevoli utenti e familiari.
Importante è l’Auto.Mutuo.Aiuto in quanto le persone possono condividere un
problema,rompendo così l’isolamento e condividendo le proprie esperienze senza
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terapeuti,ognuno così aiuta l’altro con consigli su come risolvere e migliorare il
problema.
GLI U.F.E. sono utenti e Familiari Esperti
• L’unione del sapere tecnico, accademico ( degli operatori)
• Al sapere esperenziale emotivo (degli utenti e dei loro familiari)
Questi utenti hanno consapevolezza del loro sapere esperienzale e lo mettono a
disposizione del servizio a fianco degli utenti.
Infatti alla fine della conferenza alcuni ex-pazienti hanno raccontato la loro
esperienza e i problemi che hanno avuto e ora loro si propongono di aiutare una
persona che ha un disagio e fargli capire che non è sola,il che è di molta importanza
per riuscire ad affrontare il problema.
Federica Fazi
Liceo delle Scienze Umane ‘James Joyce’
Laboratorio di ricerca per le Scienze Umane
Formazione sulla malattia mentale
(DSM RMH2)
La formazione sulla malattia mentale condotta dal DSM RMH2 è iniziata con la narrazione
dell'evoluzione della concezione di disturbo mentale e delle leggi legate ad esso nel corso
del tempo. Durante il secolo scorso, si faceva riferimento alla legge 36 del 1904, quindi se
una persona era ritenuta pericolosa per sè o per gli altri, scattava il ricovero coatto, più
noto come internamento. Nel 1968 cominciarono ad evolversi i CIM (centri di igiene
mentale) e iniziarono a prendere vita le istituzioni territoriali e il ricovero volontario;
successivamente, nel 1978, fu invece votata la legge 180 grazie a Franco Basaglia, che
prevedeva la chiusura dei manicomi, i cui trattamenti causavano la malattia, e i cui obiettivi
erano la prevenzione, la cura e la riabilitazione. Sebbene questa legge risalga al '78,
l'ultimo manicomio fu chiuso comunque circa dieci anni fa ("Santa Maria della Pietà"), e
molti si sono convertiti.
Oggi il servizio psichiatrico di diagnosi e cura è presente in ogni ospedale generico,
raggiunge un massimo di sedici posti letto e prevede sia la cura volontaria sia il TSO
(trattamento sanitario obbligatorio): quest'ultimo ha una durata di sette giorni, ma può
avere un prolungamento di due settimane al massimo, si può trasformare in trattamento
sanitario volontario, non è riservato solo al disturbo mentale e può avvenire se la persona
non vuole curarsi sebbene presenti disturbi gravi, la quale deve essere ricoverata in
strutture extraospedaliere con la diagnosi di due medici e l'autorizzazione del sindaco, che
vigila il cittadino.
Vi sono anche altre istituzioni che si occupano di adempiere alle finalità della legge
Basaglia, ossia le strutture semiresidenziali come il day hospital, che riduce i ricoveri, e il
centro diurno, che permette alle persone di riprendere il controllo della propria quotidianità,
oppure le strutture residenziali come la casa terapeutica, la casa famiglia, che garantisce
l'integrazione nell'ambiente sociale, e le cliniche, le quali ospitano gli ex-ricoverati che
hanno bisogno di essere accuditi. Tutte queste strutture sono legate tra loro per garantire
al malato una maggiore attenzione.
L'incontro è proceduto con la descrizione delle malattie mentali più comuni, e quindi sono
stati menzionati i disturbi nevrotici, quelli psicotici, quelli di personalità e quelli dell'umore.
I disturbi nevrotici più comuni sono le fobie, il disturbo ossessivo-compulsivo, l'attacco di
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panico e il disturbo d'ansia; quando i sintomi si presentano acuti, essi possono essere
invalidanti.
Nel momento in cui viene colpita la sfera del pensiero, invece, si va incontro alla malattia
psicotica, che causa il delirio e l'isolamento dalla realtà; il disturbo psicotico può essere
curato attraverso un buon uso dei farmaci e grazie all'intervento dell'auto mutuo aiuto
(AMA), che permette il raggiungimento della consapevolezza in quanto si sta in un gruppo
di persone che condividono lo stesso problema o le stesse esperienze, come sentire le
voci, senza la presenza del terapeuta, ma con i facilitatori che fanno intervenire tutti. I
disturbi di personalità sono permanenti ed è possibile individuare nel disturbo evitante e
dipendente la malattia più grave; il disturbo bordeline ed evitante, invece, si manifesta
nella prima età adulta e porta l'individuo ad abbandonare gli altri prima di essere sovrastati
dalla paura di rimanere soli.
In ultimo, vi sono i disturbi dell'umore, cioè la depressione endogena, la mania e la
depressione reattiva, più comune in quanto causata da un reale evento doloroso che
provoca un appiattimento della vita affettiva.
Ci è stato inoltre spiegato che si va incontro alla malattia mentale nel momento in cui una
delle componenti umane, ossia quella biologica, psicologica o sociale, si stressa, ma vi
sono comuque altrattanti due tipi di guarigione: la guarigione clinica e la guarigione
personale, quest'ultima chiamata "recovery", che permette al paziente di sentirsi sempre
più protagonista del percorso curativo.
Un ulteriore elemento di grande importanza è l'UFE (utenti e familiari esperti), cioè
persone che si mettono a disposizione dei malati insieme agli operatori perchè hanno
vissuto la realtà della malattia psichica e quindi ne conoscono le caratteristiche;
recentemente sono stati individuati quattro obiettivi che corrispondono all'attività del
"fareassieme", e tali obiettivi sono credere che tutti hanno un sapere (tecnico o
esperenziale), credere nel valore della responsabilità personale, credere che il
cambiamento sia possibile e credere che ognuno abbia risorse e non solo problemi.
Giada Guercia
Liceo delle Scienze Umane ‘James Joyce’
Laboratorio di ricerca per le Scienze Umane
Relazione centro di salute mentale di Ariccia e Albano.
Il 13 Dicembre ci siamo recati all’auditorium per incontrare gli operatori della ASL RMH2.
C’erano molte persone: chi faceva parte degli A.m.A., chi invece faceva parte degli U.F.E. ed infine
c’erano alcuni pazienti, la psicologa e la psichiatra. Nella prima parte dell’incontro,la psichiatra ci
ha parlato delle malattie mentali: la spiegazione è stata ricca e molto teorica.
Noi, eravamo abbastanza preparati rispetto all’argomento, infatti la dottoressa ci ha parlato di
depressione, anoressia, bipolarismo, schizofrenia e altre malattie mentali molto gravi di cui noi
sapevamo già qualcosa. Successivamente, l’operatrice ci ha spiegato chi sono gli A.M.A: operatori
che hanno i compiti fondamentali di: accompagnare le persone nel loro corso terapeutico,
ricostruire una vita su una nuova identità e non meno importante, occuparsi di
una
psicoeducazione dei familiari del paziente.
Questo ultimo punto è molto importante: infatti una ex paziente ci ha spiegato come sia difficile,
dopo anni e anni di malattia, rientrare nell’ottica di essere una persona “normale”; e questo non
solo per le persone che hanno sofferto la malattia, ma anche per i familiari che sono i secondi
protagonisti della malattia purtroppo. Pensiamo ad una persona depressa: le conseguenze di
questa bruttissima malattia, dal punto di vista psicologico, si riversano anche nelle persone vicine
all’individuo affetto da depressione.
E’ fondamentale sottolineare che le persone più adatte a curare e a comprendere i pazienti, sono
proprio gli ex pazienti che possono entrare a far parte del gruppo: UFE ( Utenti e Familiari esperti) .
In questo gruppo si unisce la forza della preparazione degli operatori con l’esperienza dei familiari
e delle persone che hanno superato la malattia: secondo il mio parere è un aiuto veramente
completo, affinché il paziente possa superare la malattia definitivamente, non solo avendo un
supporto medico, ma anche psicologico: avere delle persone che hanno vissuto la tua esperienza ti
fa capire che non sei solo, e che qualcuno che prima era come te, ce l’ha fatta a superare tutto.
Quindi, negli UFE non c’è solo una grande preparazione, ma queste persone rappresentano una
vera SPERANZA per i pazienti.
Nella seconda parte dell’incontro, invece, abbiamo sentito le esperienze di coloro che sono riusciti
a superare la malattia ed è stato veramente emozionante ma nello stesso tempo triste: quelle
persone erano molto forti, ma sul loro viso si leggevano i segni della sofferenza. Infine, un’altra
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Laboratorio di ricerca per le Scienze Umane
cosa che ho trovato molto interessante è stato il questionario a cui ci ha fatto rispondere la
psicologa sia all’inizio dell’esperienza che alla fine.
E’ emerso anche nei questionari che l’incontro è stato sicuramente costruttivo e molto completo,
anche se sarebbe stato bello se le persone che ci hanno raccontato la loro esperienza, avessero
avuto più spazio per dirci ancora meglio quello che hanno provato e l’aiuto che hanno ricevuto.
Maria Luigia Laurenza
Liceo delle Scienze Umane ‘James Joyce’
Laboratorio di ricerca per le Scienze Umane
Luciana la solare.
Venerdì 13 dicembre 2013 noi, ragazzi delle classi quarte ci siamo recati
nell’auditorium della sede centrale per far parte al progetto “Dal pregiudizio
alla cittadinanza”.
L’incontro è iniziato dando a noi ragazzi un questionario che riguardava le
nostre conoscenze sulle malattie mentali. Durante l'incontro, gli operatori
hanno spiegato i diversi servizi che la struttura offre come: il CIM (centro
d'igiene mentale), il TSO (trattamento sanitario obbligatorio), il SERT (servizio
per le tossico dipendenze), l'UFE (utenti familiari esperti) e ospitano persone
che vanno da una fascia di età compresa tra i 18 in su.
L’educatrice ha presentato la condizione dei manicomi introducendo anche la
legge Basaglia o legge 180 che è la prima e unica legge che impose la chiusura
dei manicomi e regolamentò il trattamento sanitario obbligatorio, istituendo i
servizi di igiene mentale pubblici.
Prima della riforma dell'organizzazione dei servizi psichiatrici legata alla legge
n. 180/1978, i manicomi erano spesso significativamente connotati anche
come luoghi di contenimento sociale, e dove l'intervento terapeutico e
riabilitativo scontava frequentemente le limitazioni di un'impostazione clinica
che si apriva poco ai contributi della psichiatria sociale, delle forme di supporto
territoriale, delle potenzialità delle strutture intermedie, e della diffusione
della psicoterapia nei servizi pubblici.
La legge stessa voleva anche essere un modo per modernizzare l'impostazione
clinica dell'assistenza psichiatrica, instaurando rapporti umani rinnovati con il
personale e la società, riconoscendo appieno i diritti e la necessità di una vita
di qualità dei pazienti, seguiti e curati anche da strutture territoriali.
Liceo delle Scienze Umane ‘James Joyce’
Laboratorio di ricerca per le Scienze Umane
Dopo questa presentazione i vari utenti hanno raccontato la loro esperienza e
di come sono venuti a conoscenza di questa “comunità”, queste testimonianze
sono state davvero toccanti in quanto era la prima volta che mi trovavo di
fronte a persone che senza paura di giudizi da parte di noi ragazzi hanno
raccontato senza alcun problema la loro vita passata.
Luciana Maione
Liceo delle Scienze Umane ‘James Joyce’
Laboratorio di ricerca per le Scienze Umane
Relazione Progetto
"Dal pregiudizio alla cittadinanza"
Il 13/12/13 abbiamo partecipato ad un incontro con il DSM RMH2.
Abbiamo parlato delle istituzioni dedite alla cura e assistenza dei malati mentali che
hanno sostituito i manicomi dopo la riforma Basaglia.
Franco Basaglia, psichiatra italiano, ha ispirato la legge 180 con la quale vennero
riformati
i
servizi
psichiatrici:
-Chiusura dei manicomi;
-Costruzione di servizi adeguati;
-Il cambiamento d'ottica nella cura, "Il malato e non la malattia" al centro della
terapia.
Lo scopo di questa legge, e dell'intero lavoro di Basaglia, è quella di offrire ai malati
dei diritti che nei manicomi erano spesso infranti.
Con la legge 833 che istituisce il Servizio Sanitario Nazionale il territorio viene
diviso in Aziende Sanitarie Locali le quali mettono a disposizione diversi centri per la
cura delle malattie.
Nascono quindi i CSM (Centri di Salute Mentale), che svolgono attività ambulatoriali
con visite, interventi farmacologici e psicoterapeutici, terapia famigliare e visite a
domicilio.
Il SPDC (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura) è un reparto ospedaliero che
accoglie pazienti con crisi acute con. Di solito qui vengono trattati i TSO
(Trattamento Sanitario Obbligatorio) ma il ricovero è temporaneo.
Ci sono poi Centri Residenziali come le case famiglia o le case alloggio, o i Centri
Diurni, specializzati nella psicoterapia e nell'offrire lavori a piccola remunerazione
per i malati cronici.
Anche se queste istituzioni sono diffuse a "macchia di leopardo" sul territorio italiano
la costituzione italiana è una delle migliori nel campo psichiatrico.
Pur essendo passati 36 anni dalla legge 180 esistono ancora diversi pregiudizi rispetto
ai malati mentali, pregiudizi che sono facilmente superabili se si affronta questa
problematica con apertura mentale, considerando i malati non come "reietti della
società" ma come cittadini con pari diritti e possibilità.
Davide Mammarella
Liceo delle Scienze Umane ‘James Joyce’
Laboratorio di ricerca per le Scienze Umane
Relazione “Dsm Rmh2”
Il giorno 13/12/2013 ci siamo recati con la classe all’auditorium in sede centrale per assistere ad
un progetto di sensibilizzazione alla diversità e al disagio mentale, condotto dal Dsm Rmh2.
L’incontro è cominciato con delle presentazioni generali dei partecipanti, condotte attraverso un
gioco, un metodo diretto e divertente per “rompere il ghiaccio” e poter iniziare al meglio; lo stage
poi ha preso un’impronta più seria, Katia Chiappa ci ha presentato la legge 180 del 1978, e ci ha
spiegato come sono nati i servizi psichiatrici di diagnosi e cura (s.p.d.c). Punto centrale però delle
legge 180 è la chiusura dei manicomi, i quali erano ritenuti centri inadatti per la riabilitazione e la
cura degli infermi mentali, in quanto non garantivano un futuro e non fornivano cure appropriate.
Successivamente ci è stato presentato il T.s.o (Trattamento Sanitario Obbligatorio), usato solo
negli ospedali e soltanto dopo una diagnosi accurata.
La presentazione poi ha previsto l’introduzione e la spiegazione dei compiti del D.s.m; esso è
costituito da varie strutture che si occupano dei malati mentali: il centro di salute mentale, le
strutture semi-residenziali e residenziali, e l’ S.p.d.c.
La dott.ssa Spaccatrosi, ci ha presentato anche le varie “dimensioni della psicoterapia”,
presentandoci i molteplici disturbi mentali, suddivisi in disturbi nevrotici (ansia, attacchi di panico),
disturbi psicotici (presenza di deliri), disturbi di personalità (permanenti e mentali) e disturbi
dell’umore.
Lo stage dopo una parte strettamente teorica, ha preso un’impronta più esperienziale, infatti ci
sono state presentate le testimonianze dei vari pazienti, che nel dsm hanno trovato molti
giovamenti. Infatti grazie all’attenzione riservata dai medici ai pazienti, attraverso percorsi
terapeutici e riabilitativi, i malati sono riusciti a liberarsi dall’oscurità della patologia che li
affiggevano e a reintegrarsi come cittadini.
Andrea Palmarini
Liceo delle Scienze Umane ‘James Joyce’
Laboratorio di ricerca per le Scienze Umane
Il giorno venerdì 13 dicembre 2013, ci siamo recati alla sede centrale del liceo “James Joyce” per
assistire ad una conferenza con gli operatori dell’ASL RMH2 di Albano Laziale. Questa attività di
stage che abbiamo svolto è volta alla conoscenza e alla presa di coscienza del disagio psichico e
delle sue conseguenze per la persona che ne soffre. Inizialmente un’assistente di questo
dipartimento , per rompere il ghiaccio ci ha fatto alzare in piedi e dire il nostro nome e un
aggettivo della nostra personalità. Dopo di che, ha iniziato a spiegarci di che cosa si occupano i
collaboratori nell’ASL e ci ha illustrato i vari pazienti che si recano in questo centro.
Durante l’incontro, i collaboratori hanno spiegato i diversi servizi che la struttura offre come: il
CIM (centro d’igiene mentale), il TSO (trattamento sanitario obbligatorio), il SERT (servizio per le
tossico dipendenze) e l’UFE (utenti familiari esperti).
Inizialmente l’assistente ci ha illustrato l’ambito psichiatrico del XX secolo e i cambiamenti
avvenuti in seguito all’approvazione della legge 180 del 1978. Grazie alla legge 180 di Franco
Basaglia sono stati istituiti i servizi psichiatrici di diagnosi e cura (SPDC) per l’assistenza volontaria
delle persone con disagio psichico. Prima della legge 180 del 1978, per quanto riguarda la disabilità
mentale veniva presa in considerazione la legge del 1904, la quale diceva che in situazioni di
pericolosità della persona con disagio mentale, scattava il ricovero coatto. Il ricovero coatto
doveva essere predisposto o dalla pubblica autorità o da familiari della persona interessata,
durante il ricovero la persona veniva privata delle sue libertà personali e veniva visto come una
persona che aveva commesso un reato.
Grazie alla legge Basaglia, le persone con disagio mentale vennero levate dai manicomi e messe in
strutture in cui la realtà non era così disastrata e non spersonalizzava più di tanto la persona; ma è
solamente nel 1994 che vengono smantellati definitivamente i manicomi. Una delle date
significative per il miglioramento della condizione delle persone con disabilità mentale è il 1979
quando venne aperto il primo centro di riabilitazione mentale.
Inoltre l’educatrice ci ha spiegato la struttura del DSM e ci ha detto che solo in Italia il DSM
garantisce una continuità terapeutica in quanto un paziente è libero di passare da una struttura
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all’altra a seconda delle proprie esigenze. Inoltre viene spiegato e approfondito il TSO
(Trattamento Sanitario Obbligatorio), il quale è considerato un atto sanitario che viene praticato
solo in strutture ospedaliere ed è necessaria una diagnosi del paziente supervisionato da due
medici e dal sindaco.
Successivamente ci hanno elencato i vari centri che comprende il DSM (Dipartimento Di Salute
Mentale):

CSM (centro di salute mentale) che è una struttura ambulatoriale

Day Hospital, Centro Diurno (centri semiresidenziali)

S.P.D.C (servizi psichiatrici di diagnosi e cura)

Case Famiglia, cliniche (centri residenziali).
In particolare ci hanno spiegato il ruolo dell’ASL di Albano e di Ariccia: è un servizio territoriale che
svolge interventi bastati sulla cura, la prevenzione e la riabilitazione dei pazienti con la malattia
mentale territoriale con un metodo bio-psico-sociale dell’individuo interessato. La pratica che
adottano è quella dell’Auto Mutuo Aiuto nella quale è favorita la politica del “fare Assieme”, che
comprende un lavoro di rete sociale basato sulla collaborazione operatori, utenti, familiari e
cittadini.
Il “fare Assieme” del centro diurno si basa su quattro assiomi fondamentali:

Credere che tutti posseggono un sapere;

Credere che il cambiamento sia sempre possibile;

Credere nel valore della libertà personale;

Credere che ogni persona abbia delle risorse e non solo dei problemi.
Secondo i collaboratori dell’ Auto Mutuo Aiuto per favorire queste quattro potenzialità bisogna
adottare alcune pratiche come quella dell’ Empowerment, il quale ha il compito di potenziare le
persone nel percorso terapeutico; Recovery che si occupa di rifarsi una nuova vita con una nuova
identità e la Psicoeducazione che spiega la manifestazione della malattia, ridimensionando il
sintomo e informando gli utenti e i familiari.
Uno delle colonne portanti della politica del “fare Assieme” sono gli UFE (Utenti e Familiari Esperti)
poiché uniscono il sapere tecnico e teorico degli educatori insieme al sapere esperienziale degli
utenti e dei familiari, così da favorire un lavoro di cura e di terapia psichiatrica fondato sulla
relazione che vede i nuovi utenti affiancati dagli operatori esperti, che diventano (i nuovi utenti)
risorsa per la collettività!!
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Alla fine della conferenza l’educatrice ci ha invitato ad esprimere un aggettivo positivo o negativo
per quanto riguarda la conferenza, ridicendo il nostro nome e alzandoci in piedi.
A mio parere questa conferenza è stata molto interessante ed entusiasmante; poiché oltre alla
parte teorica che è molto importante, sono intervenute numerose persone che hanno già delle
esperienze alle proprie spalle e hanno partecipato attivamente alla politica del “fare Assieme”.
Dovrebbero esistere tante altre persone che con le loro testimonianze arricchiscono e aggiungono
un tassello alla divulgazione del trattamento della malattia mentale così che, tutti sarebbero a
conoscenza delle pratiche e delle politiche per combattere il pregiudizio nei confronti della
disabilità mentale!!
Claudia Pedico
Liceo delle Scienze Umane ‘James Joyce’
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Dallo stigma alla cittadinanza
Il giorno 13 dicembre 2013 la mia classe ed io ci siamo recati presso l’auditorium del “James Joyce”
di Ariccia per prendere parte all’incontro “Dal pregiudizio alla cittadinanza”.
Lo stage è iniziato con la presentazione di psicologi, educatori, assistenti sociali, e infermieri che
lavorano al centro Diurno di Albano, che ci hanno fornito un questionario che ci chiedeva quanto
noi conoscessimo sulle malattie mentali e i
malati mentali. Subito dopo un’educatrice professionale(Katia Chiappa) ci ha fatto presentare
facendoci dire il nostro nome e una caratteristica che ci rispecchia caratterialmente. “Elisa la
solare”, ho detto, anche se quest’aggettivo non mi si addice sempre...Dopo di ciò l’educatrice ha
cominciato a parlarci genericamente della salute mentale dagli inizi del 1900 a oggi.
In generale nel passato nel momento in cui una persona era ritenuta pericolosa per sé e per gli
altri , era obbligato a essere ricoverato nei manicomi.
Il 13 maggio del 1978 è avvenuta
l’emanazione della legge 180, chiamata anche legge Basaglia, che istituiva i servizi psichiatrici di
diagnosi e cura (SPDC) all’interno degli ospedali generali e che cercava quindi di restituire dignità e
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diritti al malato. Nel 1978, però, i territori non erano pronti per ospitare il gran numero di persone
che uscivano dal manicomio, perché i centri di cura erano troppo pochi.
Soltanto nel 1979 nacque un primo centro di riabilitazione nel Lazio.
Attualmente sono state messe in funzione delle strutture, nelle quali le persone possono andare a
confrontarsi ed esprimere i loro problemi. Ad esempio: l’auto mutuo aiuto ossia persone che
condividono lo stesso problema , la casa famiglia e l’UFE ( utenti familiari esperti) i CIM ( Centri
d’igiene mentale); i TSO ( trattamento sanitario obbligatorio) ; il DSM ( Dipartimento di salute
mentale); il SERT ( servizio per le tossicodipendenze); in queste strutture operano collaboratori
qualificati quali: infermieri, medici, assistenti, psicologi ecc.
Abbiamo poi parlato dell’empowerment, attraverso il quale l’individuo acquisisce più fiducia in se
stesso per il percorso terapeutico e infine è stato trattato l’argomento del Recovery che serve a
ricostruire una nuova identità.
Alla fine abbiamo avuto l’opportunità di assistere a delle testimonianze di persone che grazie a
queste strutture, alle famiglie dei “pazienti” e anche ai medici, sono riusciti a risollevare la loro vita
e riportarla alla luce lasciando in ombra la malattia mentale e lo stigma della comunità.
Elisa Perri
Liceo delle Scienze Umane ‘James Joyce’
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Relazione DSM RMH2
Il giorno venerdì 13 dicembre si è tenuto nell’auditorium della nostra scuola uno stage
per la sensibilizzazione al disagio mentale.
Siamo stati accolti dagli UFE del DSM RMH2 di Albano Laziale. Abbiamo iniziato
l’incontro con la nostra presentazione per poi passare agli educatori, che hanno
cominciato a parlare della legge 36 del 1904, secondo cui quando una persona era
ritenuta pericolosa per sé e per gli altri veniva immediatamente internata, perdendo
totalmente la propria identità. Nel 1968 cominciarono ad evolversi i CIM (centri di
igiene mentale) e iniziarono a prendere vita le istituzioni territoriali e il ricovero
volontario; per poi arrivare alla legge 180 di Franco Basaglia del 1978 che prevedeva
la chiusura di tali manicomi, a favore della creazione di nuovi istituti basati sulla
prevenzione, sulla cura e sulla riabilitazione, come, per citarne solo alcuni, il CSM
(Centro di Salute Mentale), il SPCD (Servizio psichiatrico diagnosi e cura) per la cura
volontaria, e il TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio), che ha una durata di 7
giorni, con un prolungamento massimo di 2 settimane. La chiusura dell’ultimo
manicomio risale però solo al 1994. Lo scopo principale era così quello di liberare la
gente comune dal pregiudizio sviluppato nei confronti dei malati mentali. Vi sono
anche altre nuove istituzioni come le strutture semiresidenziali del day hospital, che
riduce i ricoveri, e il centro diurno, che permette di riprendere una propria
quotidianità. Oppure ci sono le strutture residenziali come la casa famiglia o le
cliniche. In questi centri vengono trattati disturbi nevrotici (es. i disturbi d’ansia o gli
attacchi di panico), psicotici (che coinvolgono la sfera del pensiero), dell’umore(es. la
depressione) e della personalità (es. il bipolarismo). Ci sono due tipi di guarigione: la
guarigione clinica e la guarigione personale e abbiamo poi parlato dell’ Empowerment
(potenziamento delle persone nel percorso terapeutico) del Recovery (ricostruire una
vita su una nuova identità) e della Psicoeducazione (spiegazione del manifestarsi di
una malattia, ridimensionamento del sintomo, per rendere consapevoli utenti e
familiari)
Sono stati individuati quattro assiomi che corrispondono all'attività del "fare
assieme", cioè: credere che tutti hanno un sapere, credere nel valore della
responsabilità personale, credere che il cambiamento sia sempre possibile e credere
che ognuno abbia risorse e non solo problemi.
Alessia Puccio
Liceo delle Scienze Umane ‘James Joyce’
Laboratorio di ricerca per le Scienze Umane
RELAZIONE SULLA MALATTIA MENTALE
Il giorno 13 dicembre 2013 io e la mia classe ci siamo diretti all’auditorium della mia scuola per
assistere ad una conferenza condotta dagli operatori dell’ USL di Albano. È un servizio territoriale
che svolge interventi sulla cura, sulla riabilitazione dei pazienti.
Il DECRETO DEL 1904 VIENE SUPERATO CON DUE IMPORTANTI LEGGI DEL 1978: LA LEGGE N°
180/78 (Legge Basaglia chiusura dei manicomi) anche se in realtà i manicomi furono smantellati
soltanto nel 1994 e La legge n° 833/78 istitutiva del SSN (Servizio Sanitario Nazionale prevede
l’attuazione dei servizi territoriali)
Durante l'incontro, gli operatori hanno spiegato i diversi servizi che la struttura offre come:
il CIM (centro d'igiene mentale),
il TSO (trattamento sanitario obbligatorio),
il SERT (servizio per le tossico dipendenze),
l'UFE (utenti familiari esperti).
Inoltre ci sono state elencate tutte le strutture dell’DSM:
• Centro salute mentale (struttura ambulatoriale)
• Strutture semi residenziali (Day Hospital, Centro diurno)
• S.P.D.C
• Strutture residenziali (Casa famiglia, clinica) .
Nelle strutture sopra elencate ci sono : ( infermieri, medici, psicologi, assistenti, educatori,
istruttori, personale di assistenza, personale amministrativo) e il Centro diurno.
Ci hanno esposto le “Dimensioni della psicopatologia”, soffermandosi sui seguenti punti:
• Disturbi nevrotici (ansia, attacchi di panico)
• Disturbi psicotici (presenza di deliri)
• Disturbi di personalità ( permanenti e mentali)
• Disturbi dell'umore
L’operatività del Centro diurno “Volo libero” si basa su:
• Il “fare assieme”
• Credere che tutti posseggono un sapere
• Credere nel valore della responsabilità personale
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• Credere che il cambiamento sia sempre possibile
• Credere che ognuno abbia delle risorse e non solo dei problemi
Concetti chiave dei gruppi A.M.A.
• Empowerment
• Recovery
• Psicoeducazione
Il gruppo A.M.A, Auto Mutuo Aiuto è una risposta concreta per crescere insieme infatti I gruppi di
auto mutuo aiuto sono esperienze attuate nel territorio della ASL RMH riguardano problematiche
relative ad alcool, droghe, lutti, separazioni, malati oncologici, ecc. alla fine della conferenza gli ex
paziente del centro ci hanno raccontato le loro vicende personali e quindi i problemi che sono
riusciti a superare è stato molto toccante e riflessivo.
Laura Romani
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LA SALUTE MENTALE
Il significato di salute mentale si riferisce ad una condizione di benessere e/o equilibrio di tipo
emotivo, cognitivo e comportamentale.
Le competenze principali della condizione di salute mentale riguardano:
lo stabilire relazioni mature con gli altri;il partecipare costruttivamente ai mutamenti
dell'ambiente;l’importanza di risolvere i propri conflitti in modo equilibrato e giusto;sviluppare una
propria personalità e infine avere una buona immagine di sé e essere consapevoli delle proprie
emozioni e delle modalità relazionali.
Si parla di malattia mentale come un'affezione che colpisce la sfera :

cognitiva,

affettiva,

comportamentale o relazionale di una persona in modo disadattativo cioè forte da rendere
problematica la tua integrazione socio-lavorativa.
Le malattie mentali sono modifiche comportamentali o psicologiche che causano disabilità e non
fanno parte del normale sviluppo psichico della persona.
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità non esiste una definizione "ufficiale" del concetto
di salute mentale. Ogni definizione dipende dalle differenze culturali e da valutazioni soggettive.
Fortunatamente esistono strutture che si occupano della salute mentale dell’ uomo come: I Centri di
Salute Mentale (CSM).
I centri di Salute Mentale svolgono interventi di:

prevenzione,

cura,

riabilitazione

reinserimento sociale(relativamente al territorio di competenza del CSM)
Cosa può fare il cittadino?
Il cittadino può rivolgersi telefonicamente al CSM (o anche recarsi)più vicino alla propria
abitazione. L’accesso è diretto quindi non necessita della prescrizione del Medico di Famiglia, ma
comunque è consigliato un preventivo interessamento del proprio Medico.
Il C.S.M. provvede all'inserimento delle persone con disturbi psichiatrici presso Strutture
Residenziali o Semiresidenziali(ovvero al ricovero volontario o obbligatorio (TSO) presso il
Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura di competenza territoriale.
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Le Residenze Sanitarie Assistenziali (R.S.A.) sono presidi che offrono a soggetti. non
autosufficienti, anziani e non, con esiti stabilizzati di patologie, fisiche, psichiche, sensoriali o
miste, non assistibili a domicilio, un medio livello di assistenza medica, infermieristica e
riabilitativa, accompagnata da un. livello "alto" di tutela assistenziale ed alberghiera generica sulla
base dei modelli assistenziali adottati dalle Regioni e Province autonome. Le attività di
riabilitazione estensiva rivolte agli ospiti di tali strutture riguardano in particolare:
-
soggetti disabili fisici, psichici, sensoriali, o a lento recupero, non assistibili a domicilio,
richiedenti un progetto riabilitativo individuale caratterizzato da trattamenti sanitari riabilitativi
estensivi;
-
soggetti non autosufficienti affetti da grave disabilità richiedenti un alto livello di supporto
assistenziale ed infermieristico a fronte di un intervento riabilitativo a bassa complessità ed
intensità.. e senza copertura medica continuativa nelle 24 ore, non assistibili a domicilio o in forme
alternative alla degenza piena. In relazione alla tipologia dei soggetti assistiti la durata del
trattamento può essere anche "permanente"
Nelle R.S.A. è presente un medico, personale infermieristico che assicura un'assistenza continua
nelle 24 ore, personale di riabilitazione, di assistenza di base, di attività occupazionale e di
animazione.
Come si entra:
Il modulo di richiesta per il ricovero in R.S.A. deve essere compilato dal Medico di medicina
generale del paziente e va presentato - unitamente al modulo di consenso informato all'Ufficio RSA
e Residenzialità Riabilitativa.
Chi decide il ricovero:
L'accesso alle R.S.A. è disposto dalla UNITA' di VALUTAZIONE DISTRETTUALE - una équipe
multidisciplinare presente in ogni distretto e composta da un medico, una figura infermieristica e
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un'assistente sociale, integrata dal medico di fiducia - la quale effettua una visita al paziente per la
valutazione della sua non autosufficienza e per l'elaborazione di un programma assistenziale
personalizzato di cure.
Oltre all'idoneità al ricovero, è sempre l'Unità di Valutazione Distrettuale a stabilire di concerto con il medico di fiducia del paziente e con il medico della R.S.A. - la data di dimissione
o l'eventuale proroga del periodo di permanenza nella R.S.A.
Quanto costa il ricovero:
E' prevista a carico del paziente una partecipazione alla spesa di natura alberghiera nella misura
variabile da regione a regione.
Dipartimento di salute mentale (D.S.M.)
E' l'insieme delle strutture e dei servizi che hanno il compito di farsi carico della domanda legata
alla cura, all'assistenza e alla tutela della salute mentale nell'ambito del territorio definito
dall'Azienda sanitaria locale (ASL).
Il D.S.M. è dotato dei seguenti servizi:

servizi per l'assistenza diurna: i Centri di Salute Mentale (CSM)

servizi semiresidenziali: i Centri Diurni (CD)

servizi residenziali: strutture residenziali (SR) distinte in residenze terapeutico-riabilitative e
socio-riabilitative

servizi ospedalieri: i Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC) e i Day Hospital (DH).
L'offerta assistenziale è completata dalle Cliniche universitarie e dalle case di cura private.
Centro di Salute Mentale (C.S.M.)
È il centro di primo riferimento per i cittadini con disagio psichico. Coordina nell’ambito
territoriale tutti gli interventi di prevenzione, cura, riabilitazione dei cittadini che presentano
patologie psichiatriche.
Al Centro fa capo un’équipe multiprofessionale costituita almeno da uno psichiatra, uno psicologo,
un assistente sociale e un infermiere professionale.
Il Centro di Salute Mentale assicura i seguenti interventi:

trattamenti psichiatrici e psicoterapie,

interventi sociali,

inserimenti dei pazienti in Centri diurni Day hospital strutture residenziali,

Ricoveri

attività diagnostiche con visite psichiatriche,
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
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colloqui psicologici per la definizione di appropriati programmi terapeutico-riabilitativi e
socio-riabilitativi nell’ottica dell’approccio integrato, con interventi ambulatoriali,
domiciliari, di rete e residenziali nella strategia della continuità terapeutica

attività di raccordo con i medici di medicina generale, per fornire consulenza psichiatrica e
per condurre, in collaborazione, progetti terapeutici e attività formativa.
N.B.= In alcuni C.S.M. è attiva anche una linea telefonica dedicata ai medici di famiglia per
consulenza, durante l’orario di apertura. Consulenza specialistica per i servizi “di confine”
(alcolismo, tossicodipendenze ecc.), nonché per le strutture residenziali per anziani e per disabili.

attività di filtro ai ricoveri e di controllo della degenza nelle case di cura neuropsichiatriche
private accreditate, al fine di assicurare la continuità terapeutica

valutazione ai fini del miglioramento continuo della qualità delle pratiche e delle procedure
adottate

intese e accordi di programma con i Comuni per, tra l’altro, inserimenti lavorativi degli
utenti psichiatrici, affido etero-familiare ed assistenza domiciliare

collaborazione con Associazioni di volontariato, scuole, cooperative sociali e tutte le
agenzie della rete territoriale.
Il C.S.M. è attivo, per interventi ambulatoriali e/o domiciliari, almeno 12 ore al giorno, per 6 giorni
alla settimana.
Centro Diurno (C.D.)
E' una struttura semiresidenziale con funzioni terapeutico-riabilitative, collocata nel contesto
territoriale. E' aperto almeno 8 ore al giorno per 6 giorni a settimana.
E' dotato di una propria équipe, eventualmente integrata da operatori di cooperative sociali e
organizzazioni di volontariato. Dispone di locali idonei adeguatamente attrezzati.
Nell'ambito di progetti terapeutico-riabilitativi personalizzati, consente di attuare percorsi
terapeutici e di sperimentare e apprendere abilità nella cura di sé, nelle attività della vita quotidiana
e nelle relazioni interpersonali individuali e di gruppo, anche ai fini dell'inserimento lavorativo.
Il Centro diurno può essere gestito dal D.S.M. o dal privato sociale e imprenditoriale. Nel rispetto
degli standard nazionali per l'accreditamento, i rapporti con il DSM sono regolati da apposite
convenzioni, che garantiscano la continuità della presa in carico.
Strutture Residenziali (S.R.)
Si definisce struttura residenziale una struttura extra-ospedaliera in cui si svolge una parte del
programma terapeutico-riabilitativo e socio-riabilitativo per i cittadini con disagio psichiatrico
inviati dal C.S.M. con programma personalizzato e periodicamente verificato. Queste strutture
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hanno lo scopo di offrire una rete di rapporti e di opportunità emancipative, all'interno di specifiche
attività riabilitative.La struttura residenziale, pertanto, non va intesa come soluzione abitativa.
Le strutture residenziali sono differenziate in base all'intensità di assistenza sanitaria (24 ore, 12 ore,
fasce orarie) e non hanno più di 20 posti. Sono collocate in località urbanizzate e facilmente
accessibili per prevenire ogni forma di isolamento delle persone che vi sono ospitate e per favorire
lo scambio sociale.
Le SR possono essere realizzate e gestite dal DSM o dal privato sociale e imprenditoriale. In tal
caso i rapporti con il DSM sono regolati da appositi accordi ove siano definiti i tetti di attività e le
modalità di controllo degli ingressi e delle dimissioni.
Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (S.P.D.C.)
E' un servizio ospedaliero dove vengono attuati trattamenti psichiatrici volontari ed obbligatori in
condizioni di ricovero Esplica, inoltre, attività di consulenza agli altri servizi ospedalieri.
E' ubicato all'interno delle strutture ospedaliere (Aziende ospedaliere, Presidi ospedalieri di Aziende
sanitarie, Policlinici universitari).
E' parte integrante del Dipartimento di Salute Mentale, anche quando l'ospedale in cui è ubicato non
sia amministrato dalla stessa Azienda sanitaria. In tal caso i rapporti tra le due Aziende sanitarie
sono regolati da convenzioni obbligatorie, secondo le indicazioni della Regione.
Il numero complessivo dei posti letto è individuato tendenzialmente nella misura di uno ogni 10.000
abitanti. Ciascun SPDC contiene non più di 16 posti letto ed è dotato di adeguati spazi per le attività
comuni.
Day Hospital psichiatrico (D.H.)
Costituisce un'area di assistenza semiresidenziale per prestazioni diagnostiche e terapeutico
riabilitative a breve e medio termine. Può essere collocato all'interno dell'ospedale, con un
collegamento funzionale e gestionale con il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura. Può essere,
inoltre, collocato presso strutture esterne all'ospedale, collegate con il CSM, dotate di adeguati
spazi, delle attrezzature e del personale necessario.
E' aperto almeno 8 ore al giorno per 6 giorni alla settimana.
Ha la funzione di:

permettere accertamenti diagnostici vari e complessi

effettuare trattamenti farmacologici

ridurre il ricorso al ricovero vero e proprio o limitarne la durata.
L'utente vi accede in base a programmi concordati tra gli operatori del DSM.
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Le Regioni e le Province Autonome, nell'ambito della programmazione sanitaria regionale,
definiscono la collocazione e il numero dei posti letto in DH, tenendo presente che un posto letto in
DH è equivalente ad un posto letto in SPDC.
Un’altra organizzazione che contribuisce a fronteggiare i problemi che ciascuno affronta di volta in
volta nella propria vita: malattie, separazioni, lutti, disturbi alimentari...è L’Auto Mutuo Aiuto.
Parlare di questi problemi con altre persone che hanno attraversato tali esperienze può aiutarci ad
affrontare le difficoltà e ad imparare a riconoscerle per il futuro.
L’Auto Mutuo Aiuto si fonda sull’azione partecipata delle persone, persone che hanno un problema,
persone, però che nel gruppo si attivano ed aiutano, portando qualcosa di sé, la propria storia, la
propria esperienza.
I Gruppi di Auto Mutuo Aiuto si svolgono secondo il seguente principio: “Tu solo ce la puoi fare,
ma non ce la puoi fare da solo”.
L’Auto Mutuo Aiuto, infatti, si basa sull’idea della mutualità, dello scambio reciproco di aiuto,
dell’impegnarsi per se stessi e per l’altro, di un sostegno reciproco attivato fra persone che vivono
una stessa situazione di vita.
I Gruppi di Auto Mutuo Aiuto incarnano l’ideologia dell’empowerment individuale e sociale,
ovvero quel processo attraverso il quale gli individui diventano attivi protagonisti della propria vita,
esercitando su di essa il giusto controllo. Il processo di empowerment racchiude al suo interno
fattori psicologici molto importanti che spaziano dall’incremento del senso di self-efficacy sino
all’assunzione di responsabilità a favore del proprio processo di cambiamento. Risultati ultimi sono
proprio: la valorizzazione di se stessi in quanto soggetti attivi; ed il riconoscimento dell’altro in
quanto interlocutore degno di competenze e fiducia.
I Gruppi di Auto Mutuo Aiuto sono un’ottima metodologia di trattamento utile per affrontare
particolari situazioni di disagio.
Quali le caratteristiche fondamentali dei Gruppi di Auto Mutuo Aiuto?
I Gruppi di Auto Mutuo Aiuto sono caratterizzati dall’interazione faccia a faccia; e quindi
dall’importanza del contatto diretto e della partecipazione personale, costante e condivisa tra i
partecipanti. Questi ultimi, difatti, condividono particolari esperienze e con la propria
partecipazione personale si impegnano per determinati scopi.
Quale è la funzione principale dei Gruppi di Auto Mutuo Aiuto?
La funzione principale dei Gruppi di Auto Mutuo Aiuto è quella di fornire aiuto e sostegno ai vari
membri del gruppo in relazione al fronteggiamento delle loro situazioni problematiche ed al
miglioramento delle loro competenze. La fonte di aiuto principale risiede, quindi, negli sforzi e
nelle abilità dei vari membri posti in relazione paritaria. I membri vivono al contempo una duplice
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condizione: ricevono e offrono aiuto valorizzando quel tipo particolare di conoscenza che scaturisce
dall’aver vissuto in prima persona la condizione problematica su stessi. Offrendo il loro aiuto agli
altri si accresce la propria competenza interpersonale ed il senso della propria autoefficacia, ci si
sente meno dipendenti e meno soli. Ricevendo aiuto dagli altri membri si è stimolati ad accrescere
le proprie capacità di problem solving e di coping, in quanto si ha la possibilità di osservare le
proprie situazioni problematiche da punti di vista differenti.
Perché i Gruppi di Auto Mutuo Aiuto sono efficaci?
I gruppi di Auto Mutuo Aiuto sono efficaci in quanto permettono al singolo membro
di informarsi su ciò che più gli interessa in merito alla propria situazione problematica; consentono
al singolo partecipante di apprendere un’alternativa modalità di fronteggiamento da altre persone,
che fungono da modello in quanto hanno vissuto esperienze simili; infine per l’ “aiutare gli altri”,
quindi fornire agli altri sostegno emotivo ed attraverso il proprio comportamento pro sociale
giungere ad una identità positiva e migliorare la propria autostima.
Per cosa sono indicati i Gruppi di Auto Mutuo Aiuto?
Gli ambiti di applicazione sono molteplici: dall’ansia alla depressione, dagli attacchi di panico alle
patologie psichiatriche, dalle patologie fisiche alle situazioni di handicap ed ai gruppi per familiari
di persone che vivono un disagio, dal vivere situazioni di vita particolari come per esempio il
divorzio e la separazione, al mobbing ed all’elaborazione del lutto.
I Gruppi di Auto Mutuo Aiuto, pur non essendo dei gruppi psicoterapeutici, rappresentano una
valida metodologia di aiuto e supporto. Per le forme di disagio particolarmente gravi è indicato il
seguire un gruppo di auto mutuo aiuto ma contemporaneamente intraprendere un percorso
psicoterapeutico.
Chiara Sparano
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LA MALATTIA MENTALE
Nell’incontro a cui ho partecipato con la mia classe si è parlato molto della legge 180 del
Maggio ‘78 . Questa legge dà dignità e diritti al malato mentale ed ha come obiettivo la
prevenzione, la cura e la riabilitazione e non più il controllo sociale come in passato.
Questa legge prevede strutture in forma dipartimentale.
Il TS0, il trattamento sanitario obbligatorio, oggi infatti viene utilizzato solo per persone molto
gravi e deve essere approvato da due medici e dal sindaco che è chiamato a tutelare il cittadino
che si vede privato della liberà.
La legge che prevede la chiusura dei manicomi è del ‘78 ma ci sono voluti 30 anni affinché
fossero tutti chiusi . Questa legge prevedeva che fossero inseriti i servizi sanitari psichiatrici
dentro ai servizi sanitari generali, per reintegrare i pazienti nella società.
Nell’incontro ci sono state presentate molte sigle come :
SER.T –servizio tossico dipendenza
SSD -servizio sanitario nazionale
DSM –dipartimento salute mentale
CIM e CSM –ambulatori dove vi è un’ equipe specializzata che interviene sia sul paziente che
sulle famiglie all’occorrenza
NPI-neuropsichiatria infantile
SPDC –servizio psichiatrico di diagnosi e causa
AMA –auto muto aiuto
Nell’incontro ci sono stati inoltre illustrati i diversi aspetti psicopatologici:
°disturbi nevrotici
Fobia (paura di qualcosa che non c’è)
Disturbo ossessivo compulsivo
Attacco di panico (sensazione di paura che spesso porta la persona invalidata a non uscire più da
sola)
Depressione reattiva
Disturbo d’ansia
Disturbi psicotici o di pensiero (non si riesce ad interpretare la realtà)
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Delirio (forma di pensiero errata nell’interpretare la realtà, il soggetto è convinto di stare nella
realtà)
Disturbi di personalità
Disturbi d’umore
Un tema ampiamente trattato è stato anche quello dell’ anoressia nervosa che colpisce
soprattutto i ragazzi e le ragazze tra i 12 e i 25 anni , in particolare le ragazze. La bulimia invece
spesso colpisce persone più adulte che vogliono mantenere il loro peso attraverso in vomito ed
altre strategie.
Si è parlato anche dei disturbi boorderline :
autolesionismo
vuoto cronico
disturbo d’umore
l’auto sabotaggio (il malato tende a rovinare tutto per paura che lo faccia qualcun altro)
l’eterna paura dell’abbandono e per questa paura il malato distrugge l’altro.
Arianna Vicanò