Mais, una concimazione ragionata
Una maggiore efficienza, nel rispetto della “direttiva nitrati”
di Massimo Blandino, Amedeo Reyneri
Estratto da “Terra e Vita” n. 2-2004 - edizioni Edagricole
Italia
[ SPECIALE FERTILIZZAZIONE PRIMAVERILE ]
Mais, una concimazione ragionata
Una maggiore efficienza, nel rispetto della “direttiva nitrati”
■ di Massimo Blandino, Amedeo Reyneri
l recente orientamento dell’agrotecnica del mais pone sempre maggiore attenzione all’aumento della efficienza dei
cosiddetti fattori della produzione. Tra questi assume una
particolare rilevanza la concimazione azotata, che singolarmente considerata rappresenta la principale voce dei costi colturali.
Ma sono soprattutto le implicazioni di carattere ambientale e le
conseguenti normative che inducono ad una attenta riconsiderazione della fertilizzazione azotata. Ci si riferisce in particolare ai valori limite imposti dalla Direttiva sulla protezione delle
acque 91/676. Per prima in Italia la Regione Piemonte ha recepito la Direttiva comunitaria con il decreto del presidente della
Giunta n. 9 del 2002. In questa vengono riconosciute alcune aree
vulnerabili, suddivise in diversi livelli di attenzione in base al
contenuto accertato di nitrati nella falda; per i primi 2 livelli di
attenzione vengono definiti limiti nei modi e nelle quantità di
impiego dei fertilizzanti organici e dei concimi di sintesi. Più in
particolare il limite massimo ammesso di azoto somministrato al
mais è posto pari a 240 e 270 kg/ha per ciclo colturale rispettivamente per la produzione di granella e di trinciato, di cui circa
80 kg/ha in presemina. Vale la pena ricordare che nel corso di 2
indagini svolte negli areali maidicoli piemontesi, la quantità media distribuita è risultata pari a 320 kg/ha per il mais da granella e di oltre 400 kg/ha per quello da trinciato.
I
UNA MAGGIORE EFFICACIA
L’applicazione della normativa prevede quindi una riduzione
degli apporti azotati più frequentemente impiegati richieden-
TAB. 1 - Produzione di trinciato e di granella: effetto del
tipo di concime, della dose e della distribuzione
Chivasso
Trattamento
Concime
Concime
Testimone
Urea
MPPA
N PRO
Dose
Produz.
granella
(t/ha)
Trinciato
(t/ha)
Produz.
granella
(t/ha)
12.4 a
8,9 a
16,0 a
12,7 ns
16,5 b
13,8 b
18,8 b
12,6 ns
17,7 bc
14,0 b
18,6 b
12,8 ns
Trinciato
(t/ha)
18,3 c
13,5 b
19,3 b
12,6 ns
p = 0,012
p = 0,05
p = 0,05
p = 0,89
0
12,4 a
8,9 a
16,0 a
12,7 ns
240
18,0 b
13,1 b
19,6 b
12,7 ns
300
Distribuzione
Vinovo
17,0 b
14,1 b
18,6 b
12,3 ns
p = 0,05
p = 0,01 9
p = 0,05
p = 0,61
semplice
17,1 a
14,3 ns
18,8 ns
13,0 ns
doppia
18,0 b
14,1 ns
19,6 ns
12,7 ns
p = 0,05
p = 0,74
p = 0,25
p = 0,65
TERRA E VITA n. 2/2004
Nell'ambito dei costi colturali la concimazione azotata rappresenta una delle voci più significative.
do, al fine di mantenere i livelli produttivi attesi, di aumentare l’efficienza delle concimazioni, in altre parole di aumentare la percentuale dell’elemento fertilizzante distribuito che viene assorbito della pianta e che, in definitiva, si può ritrovare
nel prodotto prevalentemente sotto forma proteica.
Recentemente si sono studiati concimi in grado di superare più
facilmente la barriera fisiologica che limita il passaggio degli
elementi nutritivi dal parenchima radicale ai vasi linfatici, mediante l’attivazione di “pompe” in grado di superare più facilmente l’ostacolo presentato dalla diversa concentrazione dei
soluti all’interno dalla radice. Inoltre gli stessi concimi sono in
grado di stimolare la sintesi nelle foglie di nitrato riduttasi,
ovvero dell’enzima che trasformando la forma nitrica in ammoniacale accelera la trasformazione dell’azoto in proteine.
Con questa soluzione l’obiettivo di aumentare la percentuale
di fertilizzante assorbito è ottenuto quindi, non attraverso un
rilascio più progressivo nel tempo, quanto per mezzo di una
superiore efficienza dell’assorbimento e della capacità della
pianta di accumulare al suo interno l’azoto in forme inorganiche od organiche elementari per poi essere progressivamente
trasformate in proteina.
VERIFICA SUL CAMPO
Per valutare la risposta di una coltura di mais ad alcune tipologie di concimi e verificare la loro capacità di accrescere l’efficienza della concimazione, e quindi di rispondere alle finalità della Direttiva sulla protezione delle acque ovvero della
“Direttiva nitrati”, nel 2003 è stata allestita una prova in campo in due località della pianura irrigua del torinese.
Sono stati posti a confronto:
Dipartimento di Agronomia, selvicoltura, e gestione del territorio - Università di
Torino
[ SPECIALE FERTILIZZAZIONE PRIMAVERILE ]
N (%)
N (%)
la raccolta, sono state registrate le fe- testimone: nessuna concimazione azoFIG. 1 - Chivasso: concentrazione di N
nofasi, lo stay green e la stand ability.
tata per valutare la dotazione del suolo
nella pianta allo stadio 10 foglie.
È stata impiegata la varietà Lolita see la risposta base a N 0,
2.80
minata a Chivasso e Vigone rispettiva- urea: concimazione azotata eseguita
Distribuzione semplice
Distribuzione doppia
mente il 28 marzo e il 30 marzo con prein copertura con sola urea agricola 46%,
2.60
cessione mais granella. Entrambi i cam- Sulfammo MPPA®: concimazione azo2.40
pi non hanno ricevuto fertilizzanti ortata eseguita in copertura con esclusivo
ganici da numerosi anni.
impiego di concime prodotto secondo
2.20
il processo MPPA della Timac della con
2.00
effetto di difesa dall’adsorbimento opeRISULTATI INFLUENZATI DAL CLIMA
Urea MPPA N PRO
Urea MPPA N PRO
rato dai colloidi del suolo e di protezione dello ione NH4,
Come atteso i risultati sono stati influenzati dall’andamento climatico del- N PRO®: concimazione azotata eseFIG. 2 - Chivasso: concentrazione di N
la campagna. Il 2003, com’è a tutti noguita in copertura con esclusivo impienella pianta nel trinciato.
to, è stato un anno particolarmente calgo di concime contenente l’estratto d’o1.60
do e siccitoso. Durante il periodo apririgine algale Npro della Timac ad azio1.50
le-agosto nei 2 areali si sono misurati
ne stimolante l’assorbimento dell’azoto
1.40
150 mm di pioggia, rispetto ai 380 mm
e la sua trasformazione nella pianta.
1.30
attesi dalle medie pluriennali e con
I 3 concimi saggiati sono stati esamina1.20
scarti positivi delle temperature di olti secondo uno schema fattoriale consi1.10
tre 2 °C. Ciò ha determinato un anticiderando inoltre:
1.00
po della fioritura alla terza decade di
- 3 livelli di concimazione azotata (0,
Urea
MPPA
N PRO
giugno e della maturazione fisiologica
240, 300 kg/ha)
che è avvenuta entro agosto. La rac- 2 modalità di applicazione in copercolta ha avuto luogo a metà settembre. Nonostante le fretura sull’interfila: distribuzione semplice tra l’ottava e la dequenti irrigazioni per scorrimento (7 interventi a Chivasso e
cima foglia alla ricalzatura e distribuzione doppia alla quar5 a Vinovo), la coltura non ha avuto la possibilità di comta (35%) e alla decima foglia (65% del totale) alla ricalzatura.
pletare il riempimento della cariosside a causa della rapida
Complessivamente sono stati confrontati 10 trattamenti con 3
maturazione. Le produzioni sono risultate quindi leggermente
ripetizioni secondo uno schema a blocchi randomizzati con
inferiori a quelle misurate negli ultimi anni.
parcelle elementari di 30-75 m2.
Ai fini della prova, appare più rilevante lo scarso dilavamento
Il primo campo è stato allestito a Chivasso su un suolo francoa cui è andato incontro l’azoto mineralizzato e somministrasabbioso assai superficiale, a reazione acida di seconda classe
to con i fertilizzanti per l’assenza di precipitazioni intense in
di capacità d’uso, mentre il secondo a Vinovo su un suolo frangrado di provocare una significativa percolazione profonda
co e reazione sub acida, di notevole profondità e di prima clasal di sotto dello strato esplorato dalle radici.
se d’uso.
Per valutare l’efficacia di assorbimento dei trattamenti di concimazione a confronto si sono eseguiti prelievi di piante di mais
SUOLO FRANCO-SABBIOSO
a 10-12 foglie e alla maturazione cerosa (30 piante per trattamento).
A Chivasso il suolo sciolto e superficiale ha permesso di eviI campioni raccolti sono stati pesati e un sottocampione essicdenziare una pronta risposta della coltura ai diversi trattacato in stufa per la misura del peso secco e del contenuto di N
menti fertilizzanti. Infatti, già allo stadio di 10-12 foglie emestotale. Oltre alla produzione di granella al 14% di umidità alse si sono notate differenze di concentrazione di azoto nei tessuti fogliari. Nella figura 1si rileva che il contenuto di questo elemento è in media del 12% superiore nelle tesi concimate con MPAA e del 15% con N PRO rispetto all’urea; in
questo stadio il testimone presenta una concentrazione di azoto già assai minore e pari all’ 1,58%. Come si può osservare
non si sono rilevate differenze apprezzabili tra la distribuzione in copertura semplice e quella doppia.
Alla maturazione cerosa le differenze di concentrazione nei
tessuti a seguito delle modalità di distribuzione non è più apprezzabile, mentre è confermato l’effetto del tipo di concime
impiegato (figura 2) . Infatti, anche in questo stadio si evidenzia un incremento dell’azoto presente nei tessuti epigei
della pianta pari al 7 e al 10% rispettivamente per MPPA e
N PRO rispetto all’urea. Anche in questo caso il testimone
La risposta fisiologica e produttiva di una coltura
non concimato ha presentato valori di molto inferiori e prosdi mais a diverse modalità di concimazione azotata è risultata,
simi al 0,83%.
come atteso, apprezzabilmente influenzata dalla tipologia del suolo
I rilievi produttivi in questo stadio, riassunti in tabella 1, hane dall’andamento climatico durante il ciclo colturale.
TERRA E VITA n. 2/2004
[ SPECIALE FERTILIZZAZIONE PRIMAVERILE ]
no confermato i dati delle analisi evidenziando un significativo vantaggio produttivo con l’impiego di N PRO e tendenziale per MPPA rispetto all’urea mentre, fatto salvo il testimone, non è stata notata alcuna differenza tra la somministrazione di 240 e 300 kg/ha di N. In questo suolo la doppia
distribuzione è risultata preferibile determinando un significativo incremento di produzione di oltre il 5%.
Infine, la produzione di granella non ha posto in luce differenze imputabili al tipo di concime e alle modalità di distribuzione, ad eccezione del testimone non concimato che si è
attestato su valori di oltre 4,5 t/ha inferiori a testimonianza
di un suolo poco dotato in questo elemento.
SUOLO FRANCO
A Vinovo, su un suolo neutro, profondo e di buona fertilità
agronomica, l’iniziale effetto alla decima foglia della concimazione e della modalità di distribuzione non è risultata apprezzabile, presentando oscillazioni modeste in relazione al
tipo di concime impiegato (figura 3). Viceversa, alla maturazione cerosa la concentrazione di azoto nei tessuti epigei è
risultata chiaramente superiore (+ 15%) nella tesi concimata con MPPA rispetto a quella con urea, mentre un contenuto inferiore è stato evidenziato nel caso di N PRO e soprattutto del testimone (Figura 4). La produzione di trinciato integrale ha fatto rilevare significativi incrementi rispetto al
testimone non concimato, ma nessuna differenza apprezzabile tra le diverse modalità di fertilizzazione (tabella 1). Giunti alla maturazione di raccolta della granella, le differenze
produttive tra trattamenti si sono ulteriormente ridotte, risultando in nessun caso significative.
CONCIMI DI NUOVA GENERAZIONE
Da tempo la ricerca e quindi il mercato hanno reso disponibili concimi azotati di sintesi studiati per aumentare l’efficienza della fertilizzazione azotata.
Ci si riferisce ai concimi cosiddetti “non a pronto effetto” che possono essere distinti essenzialmente in 4 tipologie:
– i fertilizzanti a cessione controllata il cui meccanismo di rilascio è di tipo chimico-fisico ed è ottenuto attraverso una ricopertura costituita da membrane organiche o inorganiche che offrono una barriera alla penetrazione dell’acqua;
– i fertilizzanti polimerici di sintesi in grado di degradarsi gradualmente nel
terreno e quindi di cedere più lentamente gli elementi nutritivi (es. ureaformaldeide, isobutilidendiurea…);
– i fertilizzanti organo-minerali nei quali la componente organica, per la
complessità della sua struttura e dei processi di mineralizzazione rende meno pronta la disponibilità degli elementi nutritivi;
– i fertilizzanti “stabilizzati” nei quali l’azoto presente è reso meno prontamente disponibile dall’aggiunta di inibitori della nitrificazione, ovvero che limitano la trasformazione dell’azoto dalla forma ammoniacale in quella nitrica, riducendo l’azione dei batteri nitrificanti (Nitrosomanas);
– i fertilizzanti a maggiore assorbimento. Recentemente sono stati proposti concimi in grado di migliorare l’assorbimento mediante una doppia azione: il più facile superamento della barriera fisiologica che limita il passaggio
degli elementi nutritivi nella pianta e la stimolazione delle nitrato riduttasi che
accelerano la trasformazione nella pianta dell’azoto in proteine.
N (%)
N (%)
Per questi motivi, l’effetto del tipo di concime e delle modalità di distribuzione sono risultate significative solo sul suolo
più sciolto di Chivasso, meno dotato, superficiale e più esposto alla percolazione dell’azoto.
Dai dati ottenuti nel 2003, si confermano interessanti i dati ottenuti con il concime protetto con il metodo MPPA, a conferCRESCE L’EFFICIENZA FISIOLOGICA
ma che una maggiore progressività con cui si rende disponibile l’azoto minerale è senz’altro positiva come testimoniano in
La risposta fisiologica e produttiva di una coltura di mais a dientrambi gli ambienti i superiori converse modalità di concimazione azotatenuti di azoto nei tessuti della pianta.
ta è risultata, come atteso, apprezzabilFIG. 3 - Vinovo: concentrazione di N
Inoltre sono risultati particolarmente
mente influenzata dalla tipologia del
nella pianta allo stadio di foglie.
positivi i dati ottenuti sul suolo più sensuolo e dall’andamento climatico du2.80
sibile con l’applicazione del concime N
rante il ciclo colturale.
PRO che ha dato origine a superiori conIn particolare quest’ultimo, specie cal2.60
centrazioni di azoto nei tessuti e prodo e secco, ha indotto una accelerata
2.40
duzioni di trinciato.
maturazione e un incompleto riempiFermo restando la necessità di trovare
mento della granella; inoltre l’assenza
2.20
conferma nei prossimi anni con andadi precipitazioni rilevanti non ha pro2.00
menti stagionali più consueti e freschi,
vocato l’atteso dilavamento di azoto nel
Urea
N PRO
MPPA
i promettenti risultati ottenuti suggerisuolo causato dalla percolazione e dalscono l’opportunità di proseguire la vala saturazione del profilo ben al di sotlutazione dei concimi azotati granulari
to dello strato radicale. Infatti, le sole
FIG. 4 - Vinovo: concentrazione di N
nella pianta nel trinciato.
formulati per accrescere l’efficienza fiirrigazioni, effettuate almeno 32 giorni
siologica con cui questo elemento è asdopo l’ultima concimazione di copertu1.60
sorbito dalla pianta, senza ricorrere a
ra, non hanno certamente determinato
1.50
forme tecnicamente più complesse di
perdite di questo elemento per ruscel1.40
concimazione fogliare.
lamento superficiale e, dati i volumi ap1.30
In conclusione, si prospettano quindi soportati, non hanno verosimilmente cau1.20
luzioni nuove e diverse per accrescere
sato lisciviazioni profonde e rilevanti
1.10
l’efficienza della concimazione azotata
sul suolo franco dove l’apparato radi1.00
del mais e quindi di ridurre l’impatto
cale del mais è in grado di approfondirUrea
N PRO
MPPA
della lisciviazione dei nitrati.
si considerevolmente.
■
TERRA E VITA n. 2/2004