VISIONE ETICA Significato, contenuti, metodologia La Visione Etica Definizione dalle Linee Guida Q-RES: La visione etica identifica un criterio etico di bilanciamento tra i molteplici diritti e le molteplici pretese dei vari stakeholder componendo in un quadro unitario di tipo strategico la missione e i valori dell'impresa. Essa stabilisce la modalità secondo la quale l'impresa intende perseguire la sua missione e giustifica la partecipazione degli stakeholder alla realizzazione della missione stessa. Il criterio di bilanciamento definisce l'identità etica dell'impresa. Così la visione etica è la guida fondamentale nelle scelte strategiche dell'impresa. 2 Missione aziendale elemento teleologico dell’agire dell’impresa, ossia la finalità che l’impresa intende perseguire o l’insieme delle conseguenze che intende generare attraverso la cooperazione tra gli stakeholder. etiche teleologiche: significato morale alla missione aziendale: • utilitarismo dell’atto, per cui l’impresa è una sorta di ente artificiale volto a perseguire il benessere sociale, la missione è un’idea di bene che fa parte del più ampio benessere generale e che in sé, indipendentemente dalla distribuzione di tale benessere, ha significato etico; • etica neoaristotelica, che considera l’impresa come l’espressione di un’ unità organica e non conflittuale, la missione esprime un’ideale di eccellenza condiviso dalla comunità di appartenenza dell’impresa in quanto fondato su qualche tradizione, ed il perseguire la missione è in sé stesso una virtù. 3 Missione aziendale in QQ-RES ma l’impresa di norma non è né un ente volto direttamente alla massimizzazione del benessere sociale, né una comunità ispirata a un ideale organico di eccellenza, priva di conflitti al suo interno. modello normativo contrattualista la missione riceve significato morale alla luce dell’accordo tra gli stakeholder: • è il piano di azione congiunta che si intende produrre mediante la cooperazione equa ed efficiente tra gli stakeholder; è il loro agire coordinato e comune • è un fine intermedio: il fine ultimo è la reciproca soddisfazione (equa ed efficiente) dei diritti e degli interessi degli stakeholder 4 Valori valori aziendali: riflettono la cultura e la tradizione aziendale e guidano il comportamento dell'impresa e di quanti operano in essa e per essa. valori/principi etici di equo trattamento di ciascuno stakeholder, sulla cui base vengono stabiliti i doveri fiduciari che l’impresa deve a ciascuno di essi (deontologia). se sono considerati parte della visione dell’impresa non hanno un ruolo strumentale, non rispondono principalmente a ragioni di convenienza o profittabilità, ma hanno valore in sé poiché stabiliscono il trattamento imparziale, secondo l’idea di contratto sociale equo, di ciascuno stakeholder, grazie al quale lo stakeholder stesso potrà razionalmente aderire alla cooperazione 5 Visione etica e contratto sociale La visione etica definisce come l’impresa intende bilanciare i molteplici interessi e pretese dei suoi stakeholder, riconoscendone i diritti e le obbligazioni morali in modo da renderne possibile la reciproca cooperazione, ed esprime in tal modo l’idea di contratto sociale che fonda su relazioni di fiducia i legami dell’organizzazione con i suoi stakeholder. è l’interpretazione dell’idea di giustizia caratterizzante una particolare impresa 6 La visione Etica: funzioni • Chiarire lo scopo e le finalità dell'organizzazione e contribuire alla definizione delle strategie dell'impresa. • Stabilire la base per le relazioni di collaborazione con gli stakeholder esplicitando le responsabilità dell'impresa nei loro confronti. • Favorire la comprensione dei principi e dei valori che orientano le scelte e le azioni quotidiane dell'impresa. • Rendere esplicito il rapporto fra convenienza economica e motivazioni etiche. • • Comunicare in modo chiaro ed efficace i principi base della cultura aziendale. Creare adesione e condivisione. 7 La visione etica: contenuto Definizione dell'identità oggettiva dell'impresa: descrizione del settore, dimensione, attività, struttura giuridica, struttura proprietaria e di governance. Esplicitazione della Missione: scopo, del fine comune della cooperazione degli individui o dei gruppi che collaborano all'interno dell'organizzazione e che intrattengono relazioni esterne facendo investimenti specifici e ricercando il soddisfacimento dei loro interessi e delle loro aspettative. Affermazione dei valori condivisi: principi e valori etici condivisi nell'ambito della cultura d'impresa che ispirano e guidano le decisioni e le attività. Definizione del criterio etico di bilanciamento delle legittime aspettative degli stakeholder, che orienta le scelte strategiche e stabilisce i doveri fiduciari e le responsabilità in base a cui l'impresa regola le relazioni con i suoi stakeholder. 8 CODICE ETICO Significato, contenuti, metodologia Il Codice Etico Definizione dalle Linee Guida Q-RES: Il Codice Etico è l'enunciazione dell'insieme dei diritti, dei doveri e delle responsabilità dell'impresa nei confronti di tutti i suoi stakeholder. Contiene principi etici generali e norme di comportamento mediante le quali si dà attuazione ai principi, che arricchiscono i processi decisionali aziendali (criteri di bilanciamento) e orientano i comportamenti dell'impresa. Per questo il Codice Etico è uno strumento di governo delle relazioni tra l'impresa e i suoi stakeholder e di gestione strategica; oltre che un insieme di regole di condotta per il personale. Il Codice Etico traduce in principi e norme operative i valori che caratterizzano la cultura dell’impresa. Il Codice Etico è un documento ufficialmente approvato dal C.d.A. che impegna l'alta direzione e tutti i collaboratori dell'impresa. E' infine uno strumento volontariamente adottato dall'impresa. 10 Il Codice Etico: funzioni FUNZIONE DI LEGITTIMAZIONE MORALE: definisce gli impegni dell’impresa rispetto alle aspettative legittime degli stakeholder FUNZIONE COGNITIVA: attraverso l’enunciazione di principi etici e norme di comportamento, chiarisce l’esercizio non abusivo dell’autorità FUNZIONE DI INCENTIVO: crea un incentivo alla compliance con i principi e le regole del codice, perché dall’osservanza dipende la reputazione dell’impresa Diffusione del Codice Etico nelle imprese italiane ed estere USA (1998): 93% delle maggiori imprese (75% nel 1986) - Center for Business Ethics, Bentley, USA Canada (1998): 85% di un campione di 1000 imprese canadesi possiede documenti scritti su Valori e Principi aziendali - KPMG Canada Gran Bretagna (1998): 57% delle maggiori imprese (18% nel 1987) - Institute of Business Ethics, London Italia (2003): 56% delle imprese ‘leader’ in CSR ha al suo interno un codice etico – CELE, Survey Q-RES 12 Linee guida internazionali OECD Guidelines for Multinational Enterprises (1976 e 2000) www.oecd.org The Caux Principles (1986) www.cauxroundtable.org The CERES Principles www.ceres.org/ EU Declaration of Business against Social Exclusion (EBNSC, 1996) www.csreurope.org UN Global Compact (2000) www.unglobalcompact.org Incentivi all’adozione del Codice Etico USA (1991) : pubblicazione delle Linee Guida della Federal Sentencing Commission prevedono sconti di pena se l’impresa ha un ‘effective ethics program’ USA (1992) : nasce e si sviluppa l’Ethics Officer Association, composta oggi da oltre 800 rappresentanti aziendali (400 nel 1995) Italia (2001) : dlg. 231 introduce responsabilità amministrativa degli enti – prevede riduzioni se l’impresa ha adottato “modelli organizzativi” idonei a prevenire illeciti Il d.lgs. 231 il d.lgs lgs.. 231 ha incentivato positivamente l’adozione dei codici etici da parte delle imprese italiane diffusione di codici etici in cui prevalgono preoccupazioni di tipo regolamentativo finalizzate a disciplinare i comportamenti, in particolare a prevenire comportamenti illeciti di corruzione rispecchia ciò che era accaduto con l’emanazione negli USA delle Linee Guida della Federal Sentencing Commission cui il decreto si ispira anche se non definisce in modo altrettanto preciso i contenuti dei modelli organizzativi idonei a prevenire gli illeciti Il d.lgs. 231 non è solo un codice di condotta che vieta comportamenti illegali quali la corruzione ma deve trattare anche di quelle condotte non etiche che creano la possibilità del generarsi di azioni illegali per essere efficace come strumento preventivo dovrebbe cioè contenere per prevenire la corruzione indicazioni sulle azioni raccomandate in materia fiscale o ambientale per evitare zone grigie in cui possono facilmente verificarsi comportamenti illegali che se scoperti incentivano a corrompere è auspicabile che anche in Italia (come ora negli USA) dopo la diffusione di codici etici basati soprattutto sull’approccio di compliance con il quadro legislativo si affermi un approccio basato sui valori, si riequilibri cioè il rapporto tra principi etici e norme di condotta al momento in favore di queste ultime Linee guida internazionali OECD Guidelines for Multinational Enterprises (1976 e 2000) www.oecd.org The Caux Principles (1986) www.cauxroundtable.org The CERES Principles www.ceres.org/ EU Declaration of Business against Social Exclusion (EBNSC, 1996) www.csreurope.org UN Global Compact (2000) www.unglobalcompact.org Vi sono diverse tipologie di codici etici internazionali: dichiarazioni di principi generali, norme e standard di comportamento, integrazione di principi e standard esempio Il Codice Etico di LEVI’S Dal 1991 Levi’s ha un Codice Etico specifico per i rapporti con i propri fornitori e partner commerciali ( a livello globale) ad ogni fornitore/partner, che prevede le seguenti condizioni: Esclusione di lavoro minorile (14 anni e obbligo scolastico), discriminazioni e punizioni corporali Salari in linea con le disposizioni di legge e con i livelli del settore Condizioni di H&S accettabili per i lavoratori Levi’s attua misure interne di monitoraggio sul rispetto di tali principi (500 ispezioni in loco) esempio Il Codice Etico di MOTOROLA Rivisto nel 1996, il Codice di Condotta Motorola esplicita le responsabilità dell’impresa verso: “Sostenere la nostra reputazione non solo è giusto, è essenziale per il nostro successo commerciale” C. Galvin, CEO Dipendenti, Clienti, Partner, Azionisti, Concorrenti, Governi e Comunità locali Il codice contiene una sezione speciale sui conflitti di interesse (investimenti, parentele, regali, intrattenimenti) L’ L’EthicsLine EthicsLine permette ai dipendenti e a stakeholder esterni di segnalare anonimamente presunte violazioni del codice e chiedere consiglio esempio Il Codice Etico di TEXAS INSTR. “..una forte reputazione è un asset vitale della nostra impresa...e ognuno di noi è responsabile di proteggerla e aumentarla” “Non c’è spazio per scorciatoie o compromessi in etica” T. Engibous, President Rivisto nel 1998, il Codice Etico di Texas Instruments si fonda su tre valori, ciascuno dei quali tocca uno o più stakeholder: Integrità Integrità:: rispetto delle persone, delle differenze culturali nazionali, competizione leale, conflitti di interesse, corruzione Innovazione: lavoro in team, riconoscimento Innovazione: dei contributo individuale, flessibilità organizzativa Commitment: sviluppo personale, rispetto Commitment: dei diritti dei consumatori e dei concorrenti, protezione asset aziendali, rispetto della legge e del codice etico Le attività di implementazione includono formazione, ethics office e ethics line anonima (telefono, mail e ee-mail). Struttura del Codice Etico per QQ-RES Preambolo Principi etici dell'impresa Norme e standard di comportamento Procedure di attuazione e controllo 21 Contenuti del Codice etico Preambolo: fornisce una definizione di Codice Etico, include la visione etica generale dell'impresa e l’elenco completo degli stakeholder Principi etici dell'impresa: • definiscono le aspettative dei vari stakeholder che si ritiene debbano avere una legittimità morale nei confronti dell'impresa e il loro livello di soddisfazione equa (non completa, poiché la soddisfazione completa può essere incompatibile con la soddisfazione equa delle altre aspettative parzialmente divergenti). • richiedono conformità e reciprocità. 22 Contenuti del Codice etico Norme e standard di comportamento: • devono essere formulate solo dopo aver accuratamente identificato ed analizzato le "aree critiche" nei rapporti con gli stakeholder, cioè le questioni e le situazioni in cui possono manifestarsi casi di opportunismo1o di comportamento non etico. • occorre identificare le fattispecie astratte di opportunismo o di comportamento non etico "tipiche" dell'attività aziendale. • possono divieti o standard preventivi di comportamento 1 L’opportunismo è un comportamento che priva uno o più stakeholder della soddisfazione equa di una legittima aspettativa attraverso il perseguimento dell’interesse egoistico di un diverso stakeholder, che si avvale dell’ “astuzia”. Esso può avere molteplici forme: - abuso dell’autorità organizzativa e del potere di decidere discrezionalmente -ricontrattazione di accordi impliciti o espliciti, dopo che la controparte si è impegnata, a causa di falle nel contratto - asimmetria informativa (moral hazard....) 23 Contenuti del Codice etico Procedure di attuazione e controllo: • • • descrizione analitica dei meccanismi e degli organi predisposti dall'organizzazione al fine di attuare, monitorare e diffondere il rispetto e la conformità al Codice Etico. Organi di attuazione e controllo: Comitato Etico aziendale /Ethics Officer Meccanismi di attuazione e controllo: Programmi di formazione etica / Attività di comunicazione del Codice Etico agli stakeholder interni ed esterni / Segnalazioni da parte degli stakeholder di violazioni del Codice / Attività di esame delle violazioni per opera di una magistratura etica interna ma indipendente /Sistemi di incentivi e sanzioni / Sistema di Internal Ethical Auditing / Rapporto di responsabilità etica e sociale: Bilancio/Rapporto sociale / Attività di verifica esterna e certificazione 1 24 Metodologia QQ-RES per lo sviluppo del Codice Etico 1. Esplicitare la visione etica condivisa dall’impresa 2. Identificare esplicitamente in modo completo gli stakeholder 3. Enunciare i principi etici generali di giustizia/equità nel trattamento di tutti gli stakeholder 4. Identificare le fattispecie astratte di opportunismo o di comportamento non etico nei confronti dei vari stakeholder 5. Enunciare gli standard di condotta o regole di comportamento 6. Procedere a una revisione delle policies e delle procedure aziendali alla luce dei principi e degli standard di condotta 7. Prevedere organi e strumenti per l’attuazione del Codice etico 25 Analisi delle aree a rischio di opportunismo per un'esatta identificazione dei casi di opportunismo a cui può essere soggetta l'impresa si dovrà procedere attraverso interviste, questionari e focus-group miranti ad analizzare i seguenti aspetti: • • • • contesto della decisione: identificazione del decisore o dei decisori e degli stakeholder coinvolti; analisi della capacità degli stakeholder coinvolti di influenzare il processo decisionale; comportamenti opportunistici: identificazione della tipologia e della fonte dell'opportunismo; conseguenze dell'opportunismo: identificazione degli stakeholder che subiscono un danno e di quelli che traggono un vantaggio; rilevamento della presenza o meno di investimenti specifici; principi etici: definizione del principio o dei principi etici rilevanti per la tipologia di opportunismo osservata. 26 Esplicitazione degli standard di condotta per ciascuna classe di comportamento opportunistico potenziale si deve identificare lo standard di comportamento, che viene enunciato come dovere di condotta precauzionale esso permette agli stakeholder, interni ed esterni, di verificare la corrispondenza delle azioni con i principi del Codice Etico se la condotta si conforma allo standard precauzionale allora si presume che in un'area a rischio il principio etico corrispondente sia stato soddisfatto 27 Revisione delle policies e procedure aziendali alla luce dei principi e degli standard di condotta l'intero edificio delle norme interne e delle raccomandazioni deve essere coerente ciò nonostante non tutto può essere tradotto in comportamenti e procedure enunciate (ex ante). Per questo i principi e gli standard generali di condotta restano essenziali per: - valutare ex ante volta a volta le decisioni che devono esse prese mediante l'esercizio di un "saggio" giudizio etico manageriale; - giudicare ex post i comportamenti 28 Approccio partecipativo • il Codice Etico è un processo di autoregolamentazione, non di imposizione di norme esogene • la conformità si basa sull‘ adesione volontaria di chi opera nell'azienda • la metodologia di sviluppo si fonda su un processo di consultazione degli stakeholder interni ed esterni • nell'approccio contrattualista si impiega l'idea di accordo ipotetico, nel quale i principi e gli standard del Codice Etico sono quelli che ogni individuo razionale accetterebbe: il Codice soddisfa quindi la condizione di poter essere accettato da tutti gli stakeholder razionali. 29 Esempi di applicazione della metodologia Q-RES Codice Etico GLAXOWELLCOME Codice Etico ENEL Codice Etico AIDDA Codice Etico COOPNORDEST Codice Etico AUTOSTRADE Evidenze empiriche Codice Etico: benefici Il clima di lavoro influisce sulla capacità dell’azienda di attrarre i migliori talenti L’81% dei collaboratori che giudicano in modo positivo il clima di lavoro suggerirebbero la propria azienda a potenziali nuovi assunti - soltanto il 21% dei collaboratori che ritengono che il management tolleri comportamenti scorretti all’interno dell’azienda farebbe altrettanto. KPMG US, 2000 Organizational Integrity Survey I fattori culturali sono tra i fattori determinanti il successo di operazioni di fusione e acquisizione Se fattori di tipo culturale (ad esempio differenze nelle culture manageriali) tra azienda acquirente e azienda acquistata vengono adeguatamente considerati e gestiti tempestivamente, i processi di fusione hanno una probabilità maggiore della media (+26%) di generare i benefici attesi. KPMG UK, 1999 M&A Global Research Report Evidenze empiriche Codice Etico: benefici Un programma di sviluppo dei Valori d’impresa può diminuire il turnover Novo Nordisk, impresa farmaceutica, dopo l’introduzione nel 1999 del programma ‘Values in Action’ ha visto scendere il turnover dei propri dipendenti al 5% cntro un turnover medio del settore del 10% Fonte: To Whose Profit? WWF, UK 2001, www.wwf.org.uk Valori sono alla base delle imprese che resistono nel tempo continuando ad avere successo di generazione in generazione Ricerche empiriche dimostrano che imprese basate su Valori (IBM, Motorola, HP..) hanno ritorni più elevati nel lungo periodo Fonte: Collin & Porras, Built to Last (1996)