SUONO E RUMORE Alfredo Cigada L’acustica e il suono Acustica: scienza che studia 2 generazione onde sonore propagazione onde sonore ricezione onde sonore Cos’è il suono? • Fenomeno fisico: perturbazione (variazioni di densità delle particelle di fluido) che si propaga nell’aria con una certa velocità, sotto forma di onda che propaga attraverso il mezzo; • Fenomeno psicofisico: percezione dell’orecchio Velocità di propagazione del suono nell’aria a temperatura ambiente (20°C) e pressione pari a quella atmosferica vale c=343.6 m/s. c ≈ 331.6 + 0.6 ⋅ T (°C) © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 1 Il suono 3 Definizione: variazione di pressione in un mezzo elastico che l’orecchio umano riesce a rilevare. (fluttuazioni molto piccole rispetto al valore della pressione atmosferica) Esempio: Il diapason vibrando nell’aria emette un suono © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Mezzo elastico 4 Durante la propagazione di un’onda sonora si ha il movimento delle particelle di un mezzo elastico attorno alla loro posizione di equilibrio. Un'onda acustica si propaga per mezzo di (piccole) perturbazioni di pressione che si trasmettono localmente attraverso il mezzo. mezzo La velocità di propagazione dell'onda è detta celerità del suono. Questa grandezza non deve essere confusa con la velocità delle particelle nel mezzo. Infatti, le molecole del mezzo si mantengono, in media, nella stessa posizione nel corso della loro oscillazione attorno alla posizione di equilibrio (che è la causa delle piccole fluttuazioni di pressione). © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 2 Il concetto di onda e di perturbazione 5 Il suono presenta strette analogie con i tanti altri fenomeni della fisica che si manifestano e propagano sotto forma di onde (luce, onde sismiche, onde sulla superficie dell’acqua…). L’onda costituisce essenzialmente una perturbazione delle condizioni l locali li a riposo i ((esistenti i t ti prima i d dell suo arrivo) i )d dell mezzo iinteressato. t t N.B.: è la perturbazione che si sposta e si propaga, non il mezzo in cui si propaga! Suono propaga trasportando energia, non vi è alcun trasporto di massa! Le diverse particelle adiacenti eseguono tutte lo stesso movimento, ma con un certo ritardo i d temporale l (f (fase), ) l’l’una dopo l’altra. Tale ritardo è determinato dalla velocità di propagazione dell’onda, che dipende dal mezzo. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Le onde sonore 6 L’onda sonora, indipendentemente da come abbia avuto origine, altro non è che il propagarsi di un moto oscillatorio (rettilineo, avanti e indietro), che le particelle del mezzo si trasmettono sequenzialmente l’una all’altra, senza che ciascuna particella si sposti (se non appunto localmente intorno alla propria posizione di equilibrio) equilibrio). Il mezzo deve avere necessariamente due caratteristiche per avere propagazione: • elasticità: quando una particella del mezzo viene spostata dalla sua posizione a riposo, si genera una forza interna al mezzo stesso (risultante dall’azione delle forze intermolecolari) che tende a riportarla in quella configurazione; • inerzia: coincide con il possedere una massa, e quindi la possibilità di trasferire quantità di moto ed energia meccanica da particella a particella. Oss: non si può avere propagazione di onde sonore nel vuoto! E’ necessaria la presenza di un mezzo (aria, acqua, solido…). © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 3 Onde longitudinali e trasversali 7 • Onde longitudinali (o di compressione): l’oscillazione avviene nella stessa direzione di propagazione dell’onda (es. onde sonore). • Onde trasversali (o di taglio): l’oscillazione avviene in direzione perpendicolare a quella di propagazione (vibrazione di una corda). Oss: solamente nei mezzi solidi possono instaurarsi entrambi i tipi di onde, in quanto presentano sia elasticità di taglio sia elasticità di compressione (pertanto la propagazione nei solidi può risultare molto complessa). © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Grandezze fisiche di interesse 8 Quali sono le grandezze fisiche interessate dal fenomeno della propagazione? Poiché le particelle (comunemente di aria) sono indotte ad oscillare nella direzione di propagazione dell’onda: • lo spostamento dalla loro posizione di equilibrio e la velocità con cui avviene tale spostamento (velocità di particella). Oss: tale velocità è differente dalla velocità di propagazione!. L’oscillazione avanti e indietro delle particelle induce variazioni di densità e quindi di pressione nelle regioni adiacenti (variazioni positive o negative rispetto alla condizione di riposo), quindi: • la pressione (intesa come differenza rispetto alla pressione statica, in aria la pressione atmosferica): pressione sonora o pressione acustica. Tale grandezza è quella che di fatto viene percepita dall’orecchio e misurata direttamente dagli strumenti di misura. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 4 Grandezze caratteristiche 9 Frequenza (f): numero di cicli completi nell’unità di tempo [1/s=Hz] Il campo uditivo uditivo dell’uomo varia da 20 Hz (il suono più basso udibile) a 20 kHz (il più acuto). Periodo (T):inverso della frequenza T= 1 [s] f Pressione (p minuscola): forza per unità di lunghezza [N/m^2=Pa] Se la pressione atmosferica è uguale a circa 105 kPa, la pressione acustica corrispondente ad un suono udibile può variare da 20 mPa (la cosiddetta soglia uditiva) a 200 Pa (se ci si pone, per esempio, a 3 metri da un motore a reazione). reazione) E’ E la tipica grandezza misurata in acustica. Lo strumento di misura della pressione legata al suono deve quindi essere molto sensibile e coprire un notevole campo di misura © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Lunghezza d’onda, frequenza e numero d’onda 10 La propagazione dell’onda è funzione del tempo e dello spazio. Parametri caratteristici di un’onda sono: pulsazione ω [rad/s]: variazione di fase nell’unità di tempo ω=2π/T; frequenza q f [[Hz]: ] numero di cicli al secondo f=1/T=ω/2π; numero d’onda k [rad/m]: variazione di fase nell’unità di spazio k=ω/c; lunghezza d’onda λ [m]: distanza percorsa in un periodo λ=2π/k=c/f. Esempi: Suono a 20 Hz ha una lunghezza d’onda di circa 17 m; Suono a 20.000 Hz ha una lunghezza d’onda di circa 0.017 m. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 5 Il suono e la percezione umana 11 frequenza [Hz] Suono Onda sonora che propaga ampiezza [Pa] fase [rad] Orecchio umano percepisce suoni con frequenza comprese approssimativamente tra 20 Hz e 20 kHz. I suoni con frequenza inferiore a 20 Hz sono chiamati infrasuoni, quelli con frequenza superiore a 20 kHz sono definiti ultrasuoni. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Grandezze caratteristiche Lunghezza d’onda (λ) : λ = 12 celerità del suono [m] frequenza Celerità del suono nell’aria: 344 m/s Lunghezza d’onda [m] 20 10 20 2 5 10 50 100 1 200 0,5 500 0,2 1000 0,1 0,05 5000 Frequenza [Hz] © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 6 Grandezze caratteristiche 13 L entità che vibrando mette in movimento il mezzo in cui è inserita e L’entità genera il suono è detta SORGENTE SONORA; tale sorgente è caratterizzata una potenza sonora emessa, espressa in watt. Di conseguenza il suono trasferisce un’ENERGIA. Potenza P(maiuscola) : energia emessa nell’unità di tempo [J/s=W] © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Grandezze fondamentali 14 Propagazione delle onde sonore comporta un trasferimento di energia meccanica da particella a particella, da elemento di volume a elemento di volume del mezzo di propagazione. Qualunque sia la sorgente che genera l’onda sonora, la legge di conservazione dell’energia impone che in ogni istante tutta l’energia generata dalla sorgente possa essere ritrovata all’interno del sistema acustico generato, al netto delle eventuali perdite. Si deve inoltre poter stabilire come e quanta energia fluisce nel tempo da una parte all’altra dello stesso sistema. Sistema acustico sorgente Perdite Grandezze fisiche che forniscono questa informazione sono: intensità e densità di energia, oltre alla potenza che caratterizza intrinsecamente la sorgente di suono. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 7 Grandezze caratteristiche 15 •Intensità sonora I è definita come la quantità di energia che fluisce, nell’unità di tempo, attraverso una superficie di area unitaria perpendicolare alla direzione di propagazione dell’onda. •L’unità di misura è W/m2. E’ possibile legare il valore di pressione misurata alla potenza della sorgente per mezzo della grandezza I Durante un intervallo di tempo dt le particelle, sotto l’azione della forza F=p·A, vengono spostate di dx=u·dt. Il lavoro compiuto risulta pertanto uguale al prodotto F·dx=p·A·u·dt. L’energia trasferita al mezzo per un’unità di superficie nell’unità di tempo (pari all’intensità) è dunque pari a: Intensità acustica (I): prodotto della pressione per la velocità di oscillazione delle particelle costituenti il mezzo elastico. r r ⎡ W ⎤ I = pu ⎢ 2 ⎥ ⎣m s⎦ grandezza vettoriale! © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Grandezze caratteristiche 16 Si può dimostrare che nel caso di propagazione in campo libero esiste una relazione tra pressione e velocità: p r = ρc u Impedenza acustica del mezzo Da cui è possibile derivare il legame tra intensità e pressione a partire dal parametro di impedenza acustica. r r I = p ⋅ u = p 2 ( rms ) / ρc © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 8 Grandezze caratteristiche 17 Dalla definizione di intensità acustica ricaviamo l’energia irradiata nell’unità di tempo dalla sorgente, che rappresenta la sua potenza sonora W : S r r W = ∫ I ds Si ottiene immaginando che tutta l’energia sonora che fluisce nel mezzo sia prodotta da una sola, ben definita sorgente. L’unità di misura è W. Per il caso di semplice sorgente puntiforme e omnidirezionale, ipotizzando che la sorgente irradi uniformemente in tutte le direzioni e considerando una superficie S sferica di raggio r: p2 W = 4πr IS = 4π r ρ0c 2 2 Dalla formula precedente si deduce come la pressione sonora (e quindi il rumore percepito) si attenui allontanandosi dalla sorgente. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Il decibel 18 La minima variazione di pressione effettiva udibile alla frequenza di riferimento di 1000 Hz è di 2*10-5 Pa. In corrispondenza, per ρc=400 kg/m2s, corrisponde un’intensità sonora di 10-12 W/m^2 Il valore massimo della scala acustica viene determinato pari al valore in cui la sensazione sonora si trasforma in dolore; questo limite si aggira su 63.25 Pa; per ρc=400 (kg/m2 s) ad esso corrisponde un’intensità sonora di 10 W/m2 Ne consegue un’enorme campo di variabilità: 63.25 pmax = = 3162500 pmin 5 *10 −5 I max 10 = −12 = 1013 I min 10 numeri difficilmente utilizzabili … © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 9 Il decibel 19 La sensazione uditiva è proporzionale all’intensità I, cioè a p2/ ρc Una sensazione preesistente condiziona la percezione di uno stimolo che si sovrappone, quindi uso Log (p2/ ρc) Lo zero è p0=2*10-5 Pa, quindi: Bel = Log (p2/p02) dB = 10 Log (p2/p02) © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 20 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 10 Il Decibel - decadi ed ottave 21 10.0 7.5 5.0 Decade 2.5 0.0 -2.5 25 -5.0 -7.5 -10.0 0.1 1 10 100 10.0 7.5 5.0 25 2.5 0.0 Ottava -2.5 -5.0 -7.5 -10.0 1 2 4 8 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Rappresentazione logaritmica 22 12 10 8 6 4 2 0 -2 Lineare 0 0.1 0.2 0.3 10 Logaritmica 1 0.1 0 0.1 0.2 0.3 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 11 Livello di pressione sonora 23 Nell’esprimere il livello di pressione sonora, o Sound Pressure Level (SPL), poiché la definizione di dB si riferisce al rapporto tra grandezze proporzionali all’energia o alla potenza, occorre considerare il quadrato delle pressioni. p2 p Lp = 10log 2 = 20log (dB) p0 p0 dove il valore di riferimento della pressione sonora p0 è per convenzione μPa Pa, soglia uditiva 20x10-6Pa (cioè 20 μ umana media alla freq. 1 kHz). N.B.: sia p che p0 vanno intesi come valori efficaci. Si può anche scrivere: Lp = 10log p2 + 94 (dB) Esempio: pressione sonora di valore efficace 2.52 Pa corrisponde a 102 dB (10log2.522+94). © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 24 Sound Pressure Level Courtesy Bruel&Kjaer © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 12 25 Livello di potenza sonora e di intensità sonora Analogamente si possono definire il livello di potenza sonora e di intensità sonora come: LW = 10log W W0 (dB) dove la p potenza sonora di riferimento W0 è p per convenzione 10-12W (cioè 1 pW pW). LI = 10 log I I0 (dB ) dove l’intensità sonora di riferimento I0 è per convenzione 10-12W/m2. Si può scrivere: LW = 10logW +120 (dB) g I +120 (dB) LI = 10log Esempio: Il livello di intensità sonora a 10 m da una sorgente che irradia uniformemente in tutte le direzioni una potenza sonora di 0,1 W è: I= W 0,1 7,95×10−5 −5 2 = = 7,95 × 10 W / m ⇒ L = 10log = 79 dB I 4π r 2 4π100 10−12 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Corrispondenza pressione [Pa] → Sound Pressure Level [dB] 26 Corrispondenza: potenza [W] → Livello potenza[dB] Livelli di potenze di alcune sorgenti © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 13 Valori RMS 27 Spesso è più utile considerare il valore della pressione sonora in termini di RMS RMS, o valore quadratico medio. L’RMS ha il significato di contenuto energetico medio del segnale © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Valori RMS 28 Per un segnale armonico non ha senso definire un valore medio (sarebbe zero). Si ragiona per analogia con il caso elettrico, ove la potenza vale P V2/R. P=V /R La poten potenza a media risponde d dunque nq e alla seguente definizione in cui si opera l’integrazione e si divide per T: Pavg 1⎛1 = ⎜ R ⎜⎝ T ⎞ V2 ⎟ = rms ( ) V t dt ∫t ⎟ R 0 ⎠ t 0 +T [ 2 ] Per analogia, nel caso delle prms pressioni Vrms ⎛ 1 t0 +T 2 ⎞ = ⎜ ∫ V (t ) dt ⎟ ⎜T t ⎟ 0 ⎝ ⎠ [ ] ⎞ ⎛ 1 t0 +T 2 = ⎜ ∫ p (t ) dt ⎟ ⎟ ⎜T t 0 ⎠ ⎝ [ ] © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 14 Valori RMS • Una tensione AC con un assegnato RMS produce lo stesso riscaldamento (ha la stessa potenza media) di una tensione DC con lo stesso t valore l RMS RMS. • Tutte le tensioni delle seguenti forme d’onda hanno lo stesso valore RMS e dovrebbero produrre 1.000 VAC su un indicatore RMS: 1.414 v Sine 1.414 1 1 1.733 v 1v 1v Triangle 1.733 1 Square 1 1 DC 1 1 Waveform Vpeak Vrms © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada SPL ESEMPIO (due o più sorgenti sonore) (SPL=Livello della pressione sonora) SPL = 50 dB 1 sorgente: 2 sorgenti: 30 + SPL = ? dB SPL (50 dB + 50 dB) ≠ 100 dB ! Livello totale dato dalle due sorgenti contemporaneamente p in funzione: SPL = 10 Log10 p12 + p22 = 53dB = 50 + 3dB po2 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 15 SPL ESEMPIO (due o più sorgenti sonore) (SPL=Livello della pressione sonora) 31 SPL1 = 10 Log10 p12 p02 p = p ⋅10 SPL2 = 10 Log10 p22 p02 p = p ⋅10 2 1 2 2 SPL2 1 ⎛ SPL 10 ⎜ p = p + p = p ⎜10 + 10 10 ⎝ 2 tot 2 1 2 2 2 0 SPLtot = 10 Log10 2 0 2 0 SPL1 10 SPL2 10 ⎞ ⎟ ⎟ ⎠ SPL2 2 1 ⎛ SPL ptot 10 10 ⎜ 10 Log 10 10 = + 10 ⎜ p02 ⎝ ⎞ ⎟ ⎟ ⎠ © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada SPL ESEMPIO (due o più sorgenti sonore) (SPL=Livello della pressione sonora) SPL = 50 dB 2 sorgenti: 32 SPL = 80 dB + SPL = ? dB SPL (50 dB + 80 dB) ≠ 130 dB livello totale dato dalle due sorgenti contemporaneamente in funzione: SPL = 10 Log10 p12 + p22 = 80,0043dB p02 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 16 Differenza di livelli sonori 33 ESEMPIO rumore totale: LT=60 dB ΔLN dB rumore di fondo: LF=53 53 dB 7 rumore macchina = ? dB 6 LT - LF = 7 dB 5 4 dal grafico si ricava: 1 dB 3 2 1 rumore della macchina: 60 - 1 = 59 dB 1 2 3 4 5 6 7 LT - LF Courtesy Bruel&Kjaer © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Somma di livelli sonori 34 ESEMPIO rumore macchina 1: L1=82 dB rumore macchina 2: L2=85 dB rumore totale = ? dB ΔL dB 3 L2 - L1 = 3 dB dal grafico si ricava: 1,7 , dB 2 1,7 1 rumore totale: 85 + 1,7 = 86,7 dB 0 3 5 10 15 L2 - L1 Courtesy Bruel&Kjaer © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 17 Livello di pressione sonora SPL 35 Soglia del dolore 130 gamma udibile La sensibilità dell’orecchio umano è musica funzione del livello di pressione sonora e della parlato 10 Soglia dell’udito 20 frequenza 20 K Courtesy Bruel&Kjaer © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Frequenza 36 Courtesy 01dB © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 18 Frequenza 37 In acustica applicata si usano frequenze normalizzate per facilitare il confronto tra misure fatte con strumenti diversi. Queste frequenze sono definite prendendo intervalli successivi posti superiormente o inferiormente alla frequenza di riferimento (1000 Hz). Ogni banda di frequenza normalizzata è individuata dal suo centro di frequenza e dalla larghezza di banda. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Frequenza 38 La International Standards Organization (ISO) ha definito tre diverse larghezze di banda da preferire rispetto ad altre e cioè quello di ottava, di un terzo d'ottava e di mezza ottava. Per ragioni di praticità i valori delle frequenze centrali sono spesso arrotondati a numeri interi. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 19 Frequenza 39 Gli estremi ed il valore centrale di ciascuna banda sono così determinati: f1 fc f 2 = 2 f1 f2 f1 f 2 = f c Banda con frequenza centrale 1000: f 2 = 2 f1 f1 = 2 f12 = 2 f1 = f c = 1000 Hz 1000 Hz ≈ 707 Hz 2 f 2 = 2 * 707 Hz = 1414 Hz © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Ottave e frazioni di ottave 40 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 20 Filtri 41 I filtri servono sia per isolare il contenuto di una certa banda, eliminando le altre, sia anche per cercare di “imitare” il comportamento dell’orecchio umano che, nei confronti del suono, si comporta da filtro o da amplificatore, con dirette conseguenze sulla sensazione di disturbo da rumore. Pur essendo questa una sensazione soggettiva, si cerca di oggettivarla. Courtesy 01dB © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Curve di uguali sensazione sonora (ISOFONICHE) 42 SPL dB 130 130 110 110 90 90 70 70 50 50 30 30 10 10 50 200 1 k 5 k 20 k Frequenza [Hz] Courtesy Bruel&Kjaer © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 21 Curve di PONDERAZIONE 43 Curva A: - simula la sensazione dell’orecchio - utilizzata anche p per le valutazioni di legge - ponderazione = 0 dB per frequenza = 1000 Hz SPL dB D 10 0 C -10 -20 D A B+C Curva D: rumore degli aerei -30 -40 B -50 A -60 20 1000 Frequenza [Hz] suono orecchio sensazione F.T. Courtesy Bruel&Kjaer © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Curve di PONDERAZIONE 44 LA o L(A) espresso in dB(A) © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 22 Curve di PONDERAZIONE 45 Courtesy 01dB © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Analisi spettrale 46 Quindi gli strumenti per l’analisi del suono sono analizzatori di spettro, che eseguono spettri in ottave o in terzi di ottave o in dodicesimi di ottava. Ciascuna banda (ottenuta con un filtro passa banda) viene ulteriormente filtrata (in ampiezza, curve di ponderazione), per produrre lo spettro normalizzato © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 23 Analisi spettrale 47 SENSAZIONE DI DISTURBO LEGATA A: I t Intensità ità sonora Spettro (timbro: i toni puri in generale sono più fastidiosi) Continuità o intermittenza Attività delle persone Periodo della giornata Att Atteggiamento i t individuale i di id l © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Analisi spettrale 48 Courtesy 01dB © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 24 Analisi spettrale 49 DIFFERENZA TRA L’ANALISI IN OTTAVE E QUELLA A BANDA STRETTA (10 Hz) Courtesy 01dB © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Segnali prova 50 In acustica applicata si utilizzano spesso dei segnali di prova come: TONI PURI segnale armonico; RUMORE BIANCO BIANCO, rumore casuale che ha livello costante lungo tutto lo spettro delle frequenze. Conseguentemente a questa definizione il suo livello di banda aumenta di 3 dB per ogni ottava successiva; Courtesy 01dB © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 25 Segnali prova 51 RUMORE ROSA, segnale di rumore il cui livello spettrale decresce di 3 dB per ogni ottava successiva, per cui il suo livello di banda rimane costante per ogni ottava lungo lo spettro di frequenze; Courtesy 01dB © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 52 TRASDUTTORI E STRUMENTI DI MISURA © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 26 Strumenti di misura 53 Grandezza di interesse fisico è la pressione sonora, sonora che è praticamente ciò che agisce sulla membrana timpanica dell’orecchio. Quindi si ha la necessità di avere strumenti di misura per misurare ll’infinitesima infinitesima perturbazione dinamica che la propagazione dell’onda dell onda apporta alla pressione statica a riposo nel mezzo. Trasduttore per la misura della pressione sonora è il microfono microfono. Poi naturalmente interessa determinare frequenza, fase, relazioni armoniche, i h di distribuzione t ib i spaziale i l e ttemporale, l o ancora applicare li operazioni di calcolo per derivarne parametri o indici più complessi, o altre grandezze fisiche come intensità, potenza, e densità di energia sonora. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Microfoni Pressione acustica [Pa] 54 Microfoni Tensione [V] © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 27 Principi di funzionamento 55 Differenti principi di funzionamento (trasformazione di una grandezza acustica [Pa] in una grandezza elettrica corrispondente [V]): Moto di un conduttore in un campo magnetico ⇒ microfoni magnetodinamici; Variazioni di capacità ⇒ microfoni a condensatore o a elettrete; Fenomeni piezoelettrici ⇒ microfoni piezoelettrici. I microfoni di misura sono in genere a condensatore. prepolarizzato: campo elettrico (carica elettrica) è permanentemente presente nel materiale, denominato elettrete; a polarizzazione separata: campo elettrico creato da una differenza di potenziale fornita dall’esterno (sono più pregiati). © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Microfoni 56 Piezoelettrico: Cristallo di quarzo Detti anche a cristallo, sfruttano l’omonimo “principio piezoelettrico”: alcuni materiali, come il quarzo, se sottoposti a sollecitazioni meccaniche generano un potenziale elettrico. La misura di tale tensione è sfruttata per stimare la pressione incidente incidente. p ΔV © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 28 Microfoni 57 Elettrodinamico: magnete permanente diaframma bobina © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Microfoni 58 Capacitivo: Condensatore ad aria formato dal diaframma e dal contropiatto p Condensatore polarizzato tramite una carica sul contropiatto La pressione sonora fa vibrare il diaframma varia la capacità del condensatore tensione in uscita Courtesy Bruel&Kjaer © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 29 Microfoni 59 Capacitivo: fori di compensazione diaframma AMP. 100 - 300 V cc gap d ≈ 0,0025 mm © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Microfoni 60 Capacitivo: ct + Δc(t) pressione sonora cs cc Rc Eo Ri ci v(t) ∆c(t): variazione di capacità dovuta alla pressione sonora cs: capacità parassita Rc: resistenza dell’alimentatore cc: capacità di accoppiamento Ri: resistenza di ingresso del preamplificatore c i: capacità di ingresso del preamplificatore © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 30 Microfoni 61 Capacitivo, circuito equivalente: ct vo(t) = Δ c(ct) ⋅ Eo ci t R v(t) dove: R= RcRi Rc + Ri v(t (t)) = (t)) ⋅ Eo jωRct Δc(t ⋅ ct 1+ jωRct © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Microfoni 62 Caratteristiche dei microfoni: Sensibilità a circuito aperto Sensibilità = tensione d' uscita pressione sonora valore tipico: 50 mV/Pa © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 31 Microfoni a condensatore 63 Costituito da due elettrodi (uno fisso, controelettrodo, ed uno mobile, membrana). Tipica distanza tra membrana e controelettrodo è compresa tra t i 15 e i 30 µm. Spessori tipici della membrana tra 1.5 e 8 µm. 1. 2. 3. 4 4. 5. 6. Pressione sonora [Pa] Membrana Controelettrodo Condensatore Resistenza Segnale in uscita [V] Principio di funzionamento: pressione acustica avvicina o allontana la membrana del controelettrodo, variando la capacità del condensatore: poiché la carica a circuito aperto rimane costante si genera una tensione che per piccoli spostamenti della membrana è proporzionale alla pressione acustica che agisce su di essa. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Caratteristiche di un microfono 64 Prestazioni di un microfono dipendono dalle seguenti caratteristiche: • sensibilità (sensitivity): mV generati per 1 Pa; la sensibilità viene definita ad una specifica frequenza di riferimento • rumore di fondo: rumore generato in assenza di pressione acustica; espresso in mV (Pa equivalenti) o in dB, dipende dal sistema microfono+preamplificatore • risposta in frequenza (frequency response): variazione della sensibilità e della fase con la frequenza (dalla risposta in frequenza si definisce la banda passante); • direttività: variazione della sensibilità con l’angolo di incidenza della fonte di rumore; • massimo livello li ello di pressione sonora misurabile mis rabile (prima dell’insorgere di distorsioni o danni al microfono); • campo dinamico (dynamic range): differenza tra il massimo livello di pressione sonora misurabile e il livello equivalente del rumore di fondo. Oss: le caratteristiche del microfono dipendono dal campo in cui è immerso. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 32 Data-sheet 65 sensibilità © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Direttività 66 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 33 Tipologie di microfoni 67 Microfoni di misura sono progettati per presentare una risposta in frequenza linerare con sensibilità costante in una delle possibili condizioni di utilizzo: • free field: campo p libero con fronte d’onda p piano ((spazio p libero,, camera anecoica); • random incidence: campo diffuso (camera riverbarante); • pressure: in pressione, per misure in accoppiatore o in specifici apparati di misura. Microfono free field influenza il campo sonoro in cui è inserito, ma è costruito per compensare tale influenza. free field random incidence pressure Microfono in p pressione,, se usato in campo p libero,, deve essere orientato a 90° rispetto alla direzione di propagazione in modo che il suono non incida direttamente sul microfono. Microfono per campo diffuso è progettato per rispondere uniformemente a onde provenienti da tutte le direzioni simultaneamente. Se usato in campo libero deve essere orientato a circa 70°-80°. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Definizione di campo 68 Tre condizioni limite: • campo libero (free-field): senza riflessioni (ad es. spazio completamente aperto, camera anecoica). Dalla sorgente si propaga un fronte d’onda progressivo, che per grandi distanze () diventa p piano; • campo diffuso (diffuse field): le onde di pressione che si propagano dalla sorgente vengono riflesse dalle pareti e creano un campo sonoro in cui la provenienza delle onde è casuale (es. camera riverberante). • campo di pressione (pressure field): pressione sonora ha la stessa ampiezza e fase in ogni posizione all’interno del campo. camera anecoica camera riverberante © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 34 69 Risposta del microfono (ottenuta con calibratore elettrostatico che produce una forza che simula dunque la pressione sonora sulla ll membrana) b ) © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Utilizzo dei microfoni free field microphone 70 pressure microphone random incidence microphone © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 35 Design meccanico 71 griglia protettiva membrana controelettrodo isolatore contatto centrale © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Microfoni da 1” – 1/2’’ – 1/4’’ – 1/8’’ 72 Microfono inserito nel campo sonoro genera effetto di carico sul campo stesso, modificandolo (effetti di diffrazione). A partire dalle frequenze per cui λ comparabile con le sue dimensioni, la pressione acustica sulla membrana non è più uniforme. Per diminuire diffrazione si costruiscono microfoni più piccoli (che però sono meno sensibili in quanto intercettano minore energia sonora rispetto a quelli di area maggiore). Parte della sensibilità viene recuperata diminuendo peso e tensione della membrana, aumentandone quindi la deflessione a parità di pressione applicata. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 36 73 Dimesioni 1'' 1/2'' 1/4'' Sensibilità (mV/Pa) 50 10-50 1-4 Freq. max (Hz) 10 16-40 70-100 Livello max per 3% di distorsione (dB) 140-150 140-160 165-180 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Preamplificatore 74 Segnale elettrico del microfono viene amplificato dal preamplificatore. Questo deve essere messo molto vicino al microfono, poiché deve trasformare alta impedenza di uscita del microfono in bassa impedenza, per permettere di trasportare il segnale su lunghi cavi. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 37 Classi di precisione e normative 75 Le norme prevedono quattro classi di precisione per gli strumenti di misura. – Classe 0: strumenti di riferimento riferimento. Si usano per tarare gli altri strumenti. Devono garantire accuratezza di 0,3 dB. – Classe 1: strumenti di precisione. Garantiscono accuratezza di 0,7 dB. Utilizzati in laboratorio e per misure di precisione sul campo. – Classe 2: strumenti industriali. Garantiscono linearità in ampiezza di 1 dB. Usati per misure sul campo di uso generale generale. – Classe 3: strumenti di sorveglianza. La legge italiana prescrive che tutte le misure, per essere legalmente riconosciute, vengano effettuate con trasduttori in classe 1. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Microfoni 76 PIEZOELETTRICI ELETTRODINAMICI CAPACITIVI © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 38 Microfoni 77 La sensibilità è tanto più elevata quanto più grande è la superficie della membrana esposta all’onda sonora © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Microfoni 78 All’aumentare del diametro della membrana, però, si ha una riduzione del range di frequenza di utilizzo 1’’ 2 10 k [Hz] 1/2’’ 4 40 k [Hz] 1/4’’ 6 100 k [Hz] Normalmente i fonometri hanno microfoni da 1/2” © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 39 Microfoni 79 Caratteristiche dei microfoni: [dB] Risposta in frequenza: è la gamma entro cui il microfono garantisce una sensibilità costante risposta in pressione dell’attuatore elettrostatico +5 0 sensibilità di riferimento a 0 dB -5 -10 attuatore elettrostasico -15 [Hz] 20 50 200 20 k microfono © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Microfoni 80 Caratteristiche dei microfoni: Taglio alle basse frequenze: è la frequenza più bassa alla quale il microfono risponde (solitamente 3 Hz) Taglio alle alte frequenze: frequenze: è la frequenza alla quale la curva di risposta in frequenza decresce di 2 dB rispetto alla linea di riferimento di 0 dB © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 40 Microfoni 81 Tipi di microfoni: microfono con risposta p in campo p libero: utilizzato p per le applicazioni dove il suono proviene da una direzione; microfono con incidenza casuale: risponde in modo uniforme al segnale in arrivo da tutte le direzioni microfono con risposta in pressione: utilizzato per misure di livello di p pressione sonora incidente su una superficie p (misure su pareti o in cavità) © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Microfoni 82 Tipi di microfoni Errori se il microfono viene utilizzato tili t per un tipo ti di misura i diverso da quello per cui è stato realizzato: dB +5 risposta in campo libero 0 risposta in pressione -5 risposta a incidenza casuale 50 5000 Hz © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 41 83 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Fonometro 84 E’ lo strumento che misura il livello di pressione sonora display suono preamp. integratore amp. SPL microfono (trasduttore di pressione) Leq rivelatore RMS curve di ponderazione © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 42 Fonometro 85 Curve di ponderazione: è un circuito elettronico di ponderazione realizzato mediante un filtro con funzione di trasferimento corrispondente ad una delle curve di ponderazione © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Fonometro 86 RMS ((roott mean square): ) Costanti di tempo : ⎛ 1 t p 2 (t ) ⎞ RMS = 20 Log L 10 ⎜ dt ⎟ ⎜ τ ∫t −τ p02 ⎟ ⎝ ⎠ Slow: τ = 1 s consente di evitare le oscillazioni rapide dell'indicatore nei casi in cui il suono misurato fluttua continuamente e bruscamente: si effettua quindi, più o meno, una media temporale del livello di rumore τ = 125 ms Fast simile all’orecchio umano Impulse 35 ms salita ⎧ ⎩≤ −3 dB/s discesa τ =⎨ reagisce rapidamente e mantiene l’indicazione per un certo periodo © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 43 Fonometro 87 Affinché i misuratori di livello sonoro abbiano una risposta temporale simile a quella dell'orecchio umano, il rivelatore rms viene corredato con diverse costanti di tempo di integrazione o ponderazioni temporali: "Fast" F, che corrisponde ad una constante di integrazione temporale di 125 ms ms. "Slow" Slow S, S che corrisponde ad un tempo di integrazione di 1 secondo (ciò consente di evitare le oscillazioni rapide dell'indicatore nei casi in cui il suono misurato fluttua continuamente e bruscamente: si effettua quindi, più o meno, una media temporale del livello di rumore). "Impulse" I che si utilizza per rumori di tipo impulsivo ed ha una costante di tempo di 35 ms nella fase di crescita del segnale e di 1500 ms nella fase di caduta (il rivelatore reagisce rapidamente ad un istantaneo aumento di livello sonoro e mostra il valore corrispondente per un tempo lungo abbastanza per essere letto). I misuratori di livello sonoro possono anche contenere un rivelatore di livello massimo che registra il massimo valore rilevato per poi essere letto sul display. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Fonometro 88 Si ricorda che dal quadrato della pressione efficace si ricava anche l’intensità acustica. Infatti la potenza è un flusso di energia nel tempo. L’energia è associata al lavoro prodotto dalla pressione acustica. Ma Forza ∝ pressione e spostamento ∝ pressione, quindi ecco spiegata la relazione iniziale. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 44 Fonometro 89 Rumore continuo Rumore intermittente Sono assai diversi: come li posso confrontare? Il livello sonoro istantaneo ponderato A non fornisce le necessarie informazioni. Si preferisce utilizzare il livello medio di energia o livello di pressione sonora continuo equivalente (Leq). Il Leq corrisponde a un rumore continuo che ha la stessa energia, ponderata A del rumore considerato e si misura su un p p periodo di tempo T, determinato sulla base delle fluttuazioni temporali del livello ponderato A, ottenute con la risposta veloce fast di un misuratore di livello sonoro. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Fonometro 90 Livello equivalente (Leq): 1 Leq = 10 Log10 T ∫ t 0 p 2 (t ) dt p02 Rappresenta il livello di pressione costante avente lo stesso contenuto energetico del rumore reale misurato nello stesso intervallo di tempo. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 45 Fonometro 91 Traffico: Leq Martellate: Leq © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Fonometro 92 Altra grandezza fornita dai fonometri è il livello di esposizione sonora: ⎡1 SEL = 10 log ⎢ ⎢ T0 ⎣ T0 = 1s 2 ⎛ p (t ) ⎞ ⎤ ⎜ ⎟ dt ⎥ ∫T ⎜ prif ⎟ ⎥ ⎝ ⎠ ⎦ R Rappresenta t il lilivello ll che h se mantenuto t t costante t t per un secondo d avrebbe lo stesso contenuto energetico del rumore reale misurato © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 46 Fonometro 93 SEL: livello medio di energia che si ottiene riportando al tempo di riferimento di un secondo tutta l'energia misurata, qualunque sia stata la durata effettiva della misura. Se si valuta il Leq, q l'integrazione g è effettuata su un periodo di tempo T = t2 - t1, Questa viene poi divisa per un tempo di riferimento di 1 secondo invece che per T. SEL = Leq + 10 log10 T © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Fonometro 94 Uscita: Display: SPL dB (A): se ponderato con la curva “A” In alcuni casi è possibile avere anche una uscita in tensione che può essere registrata © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 47 Fonometro 95 Taratura del fonometro: controllo dello stato di funzionamento del fonometro per confronto con un segnale campione. Il calibratore viene applicato al fonometro in prossimità del microfono e fornisce un segnale acustico di riferimento stabile ad una determinata frequenza e con ampiezza definita. La calibrazione deve essere eseguita prima e dopo ogni serie di misure con differenze riscontrate minori di 0,5 dB © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Fonometro 96 Taratura del fonometro Campioni internazionali Sistema Nazionale di Taratura (S.N.T.): Istituto Elettronico Nazionale “G. Ferraris” come centro primario di taratura Servizio Italiano di Taratura (S.I.T.): laboratori secondari di taratura Fonometri tarati © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 48 Fonometro 97 Verifica di taratura sul campo Viene effettuata mediante il pistofono che fornisce una pressione sonora di 94 dB a 1000 Hz con una accuratezza di ± 0.1 dB © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 49