Accademia 2015
«La Gratitudine in Famiglia»
Alfredo Canevaro
23 Maggio
Non si vede bene che col cuore.
L’essenziale è invisibile agli occhi
A. De Saint-Exupéry
“La gratitudine è la memoria del cuore”e la famiglia è la palestra dove impariamo i primi affetti: vissuti nelle
relazioni significative, si trasformano in sentimenti che plasmano la nostra identità.
La famiglia è il luogo in cui impariamo ad amare e odiare: quando i sentimenti positivi, il nutrimento affettivo e la
conferma del nostro Sé predominano noi riusciamo a vivere e crescere.
È questo ciò che ci spetta e lo dovremmo ricevere principalmente dai nostri genitori … anche se non sempre
accade così.
La trama delle lealtà familiari si costituisce nel substratum da dove nascerà la nostra individualità e da dove,
mossi dal sentimento di differenziazione e dalla nostra voglia di conoscere, andremo verso il mondo per
incontrare amici, maestri e amori che creeranno la nostra identità giacché siamo fatti di incontri e la nostra
memoria è la traccia del nostro senso di discontinuità nel tempo.
Pagheremo indirettamente il nostro debito esistenziale verso chi ci ha dato la vita dando ai nostri figli l’amore e la
cura ricevuta, poiché la vita scorre sempre in avanti e mai indietro.
Alfredo Canevaro, psichiatra e psicoterapeuta di origine argentina, vive in Italia dal 1988 ed è impegnato in
attività cliniche, di insegnamento e supervisione. Psicoanalista, evolve verso un pensiero sistemico complesso,
integrando diversi setting (individuale, gruppale e familiare), alla ricerca di una sempre maggiore efficacia
terapeutica. Negli ultimi anni continua il suo lavoro di insegnamento nell’ambito di diversi centri universitari e
privati di terapia familiare di Italia, Spagna, Francia, Belgio e Svizzera.
First President della “Sociedad Argentina de Terapia Familiar” contribuisce alla diffusione della terapia familiare
nel suo paese d’origine.
Autore di numerosi contributi scientifici, tra i quali si segnala “Quando volano i cormorani. Terapia individuale
sistemica con il coinvolgimento dei familiari significativi” (Borla 2009).
Mulino Simbeni
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