la dinamica tra specie negli ecosistemi

LA DINAMICA TRA SPECIE NEGLI ECOSISTEMI
→ popolazione di organismi morfologicamente simili, che condividono la stessa nicchia
e sono interfecondi : dal loro incrocio si origina prole fertile. Individui di specie
diverse possono al massimo dare origine a organismi ibridi sterili.
All’interno di una specie si possono ritrovare delle sottospecie date dalla varietà intraspecifica propria
degli organismi.
La varietà di specie vegetali ed animali esistenti nella biosfera è definita biodiversità: la biodiversità
di ogni ecosistema è una ricchezza dal punto di vista ambientale/ecologico, economico, culturale e
deve dunque essere preservata con leggi e programmi che tutelino gli habitat e le nicchie ecologiche
delle varie specie. Le specie infatti non sono entità statiche ma in continua relazione con altre specie e
con l’ambiente (es. reti trofiche) e il declino o la scomparsa di una specie ha effetti molto rilevanti
sulle altre specie in un dato ambiente.
Sempre di più le specie si trovano ad essere minacciate per un progressivo declino e conseguente
perdita delle loro nicchie ecologiche a causa di inquinamento e trasformazione dell’ambiente ad
opera dell’uomo → se l’habitat di una specie viene danneggiato gli organismi non riescono a trovare
cibo e riprodursi e rischiano l’estinzione.
E’ necessario intendere le specie, gli ecosistemi e le relazioni tra essi come processi dinamici, quindi la
biodiversità attuale è il risultato di 4 miliardi di evoluzione, da quando la vita è comparsa sulla Terra.
In particolare la biodiversità è il frutto di:

Speciazione

Estinzione
Questi processi paralleli sono guidati dalla selezione naturale: l’ambiente funziona da filtro e opera
una selezione sugli organismi favorendo gli organismi con caratteristiche positive e idonee ad un
determinato ambiente e sfavorendo gli organismi con caratteristiche negative. Il risultato è che solo
gli organismi con caratteristiche favorevoli (fitness = 1) riescono a crescere, nutrirsi e soprattutto
riprodursi. La morfologia degli organismi (fenotipo) è controllata dai geni presenti nel DNA degli
organismi dunque la selezione naturale opera sulle caratteristiche genetiche degli individui e solo
quelli con un patrimonio genetico adatto a quel determinato ambiente possono riprodursi e
trasmettere quei particolari geni alla prole!
Biston betularia: falena delle betulle. Prima della rivoluzione industriale in Inghilterra esistono
organismi bianchi che si mimetizzano sui tronchi bianchi delle betulle, il loro habitat e pochi organismi
di colore scuro. Dopo la riv. Industriale i tronchi delle betulle si in scuriscono: si assiste ad un
progressivo passaggio da falene chiare a falene di colore scuro. Le falene chiare infatti non si
mimetizzano più e sono predate e solo quelle scure sono in grado di riprodursi.
Il risultato ultimo della selezione naturale è infatti quello di aumentare l’adattamento delle specie
all’ambiente. Bisogna sottolineare che le caratteristiche degli organismi sono sempre relative
all’ambiente in cui vivono: se l’ambiente cambia una caratteristica favorevole può non esserlo più.
→ Zone del pianeta con un più grande ricchezza di specie in termini di quantità
Tra Tropico del Cancro e Tropico del Capricorno stimata una più grande
ricchezza di specie: si tratta di zone con più precipitazioni, maggiore umidità e
meno escursioni termiche che portano ad ambienti più stabili che consentono una maggiore
diversificazione degli organismi. Brasile, e Africa Centrale rappresentano hot spot di biodiversità
perché pur rappresentando solo il 7% della sup. terrestre ospitano quasi il 70% delle specie note.
Estinzione e speciazione sono processi ripetutisi per miliardi di anni portando all’irraggiamento
adattativo → occupazione di tutti i vari ambienti terrestri e sostituzione di specie poco adattate con
specie sempre meglio adattate all’ambiente. (es. piante grasse e succulente in biomi terrestri aridi).
L’estinzione è un fenomeno naturale e fisiologico per cui specie non più adattate al loro ambiente
cessano di esistere, in particolare se le caratteristiche ambientali cambiano e le specie non sono più
idonee alle caratteristiche del nuovo ambiente. Ciò che è preoccupante è il fatto che la speciazione da
fenomeno naturale stia diventando un fenomeno progressivo dato dalle attività umane che
modificano l’ambiente.
La speciazione è il processo che porta alla formazione di nuove specie . Spesso si verifica in condizioni
di isolamento, ovvero gruppi appartenenti alla stessa specie si trovano ad essere isolati per barriere
geografiche (fiumi,montagne) e se l’isolamento dura per molto tempo possono evolvere in maniera
differente e dare origine a due specie separate. L’ambiente differente infatti porta ad una selezione
naturale differente nei due gruppi.→speciazione allopatrica.
La biogeografia studia la distribuzione spaziale degli organismi e riflette oltre alla storia delle specie
anche quella dell’ambiente e fornisce informazioni su come le specie si sono evolute e distribuite nel
pianeta.
→ Affinità tra flora e fauna nell’emisfero Boreale per continuità delle vie di comunicazione
→ Nell’emisfero Australe nelle aree isolate e prive di vie di comunicazione evoluzione e speciazione
hanno dato origine a forme ed organismi molto particolari spesso non presenti in altri ambienti.
Le specie aliene o alloctone sono quelle introdotte in una zona nuova in cui prima non erano presenti.
Se hanno un alto livello di tolleranza (resistenza a stress ambientali e velocità riproduttiva) sono
pericolose perché si adattano alle nuove condizioni ambientali diventando invasive e ,spesso,
soppiantando le specie autoctone.
Vongola filippina → originaria di Oceano Indiano e Pacifico. Introdotta nella laguna di Venezia negli
anni 80’ per motivi commerciali sta soppiantando la specie autoctona: la Vongola verace.
Le due specie sono morfologicamente simili ma la vongola filippina è una specie invasiva perché più
tollerante a stress, inquinamento, salinità e si riproduce più velocemente.
RAPPORTI TRA SPECIE E AMBIENTE

CONVERGENZA EVOLUTIVA : Specie anche molto distanti dal punto di vista evolutivo ma
che si trovano a vivere in nicchie simili si adattano alle stesse condizioni ambientali e hanno
caratteristiche simili. Api e pipistrelli per esempio sono molto organismi molto diversi
(insetti – mammiferi) ma presentano strutture simili,le ali, perché vivono nella stessa nicchia
ecologica: l’aria.

COEVOLUZIONE : Quando due specie interagiscono tra loro esercitando l’una sull’altra delle
pressioni selettive che le portano ad adattarsi l’un l’altra.

Uomo e bestiame: Normalmente negli adulti si riscontra intolleranza al latte perché il gene
della lattasi non funziona bene passata l’infanzia. Nei territori in cui storicamente si è diffuso
l’allevamento di bovini e animali da latte si è riscontrata un’alta percentuale di individui che
anche da adulti riescono a digerire il latte.

Preda e predatore: le prede evolvono meccanismi di difesa (velocità) e i predatori si adattano
a questi meccanismi di difesa.

Insetti impollinatori e fiori : i fiori evolvono caratteristiche per attirare gli impollinatori
(profumo,strutture anatomiche) e allo stesso tempo gli insetti si specializzano sempre più
nell’impollinare quei fiori. Entrambi ne traggono un vantaggio adattativo.