COMPAGNIE IN GARA: ALLEGRA COMPAGNIA MISTER BROWN,
LILLIBO TEATRO, LUIGI DI CARLUCCIO
Erano quattordici le candidate per questa edizione 2015, il che ha richiesto un impegnativo
lavoro di cernita per il direttore artistico GABRIELE FAROTTO e il suo staff. Di tutte è stato
visionato lo spettacolo “dal vivo” perché, spiega Farotto “un conto è vedere un filmato,
tutt’altra cosa è sedersi tra la gente è farsi contagiare dal patos del pubblico”.
Tre le compagnie ammesse per le tre serate di Festival, e per la LA PROCLAMAZIONE DEL
VINCITORE domenica 26 luglio, poco prima della mezzanotte.
Venerdì 24 luglio.
Torna sul palcoscenico castellettese la spettacolare ALLEGRA COMPAGNIA MISTER
BROWN guidata ed animata dal bravissimo FABIO SCUDELLARO, vincitore lo scorso anno
del PREMIO MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA. Mister Brown è di Buriasco, in provincia di
Torino, e nel 2014 fu una delle grandi protagoniste, lottando con una minima differenza di
punti col vincitore dell’edizione (la Fuori di Quinta di Asti). Nasce nel 2006 da un'idea di
Fabio Scudellaro, a quel tempo attore del Gruppo Artisti Associati di Torino, e di Elisa
Garnero, sua moglie. Da lui prese vita un laboratorio teatrale dove poter studiare le
materie di base inerenti al lavoro dell'attore. Il suo progetto è quello di formare una
compagnia teatrale stabile con la quale poter proporre un repertorio del teatro italiano e
non. “TRE….TUTTE PER ME” è il titolo dell’opera presentata sul palco castellettese; la
trama è brillantissima: Si ritorna agli anni 60 con Claudio, impunito donnaiolo, che
mantiene tre relazioni contemporaneamente con altrettante hostess di diversa nazionalità
senza che nessuna di loro sappia delle altre. Il gioco delle relazioni sembra funzionare
anche grazie ad una governante costretta ad ogni visita a cambiare il menù e i fiori in
salotto. Ma un giorno arriva dall’Italia, inaspettatamente, Roberto un vecchio compagno di
scuola di Claudio ed il suo romantico calendario subirà intoppi a non finire. Questo
degenererà in una serata di follia difficile da dimenticare. La leggerezza del testo, il ritmo
serrato e la bravura degli attori, ne fanno una vera chicca per chi vuole passare un paio
d'ore di divertimento e spensieratezza.
Sabato 25 luglio
New entry per la kermesse castellettese: LILLIBO TEATRO di Alessandria, che porta in
scena “DA GIOVEDI’ A GIOVEDI’ ”. Lillibo è una Compagnia che si presenta con appeal
coerente con lo spirito che anima CASTELLETTO MERLI PALCOSCENICO: ridere e
divertire. “Ridere – dicono dalla compagnia per presentarsi - è una necessità dell’anima:
ridiamo per divertirci, ridiamo per sconfiggere i nostri crucci quotidiani. Ridiamo di noi
stessi e degli altri, ridiamo esteriormente od interiormente, con il cuore o l’intelletto.
Ridere per ridere, ‘gratis e senza impegno”. Su quest’ultimo concetto si fonda la nostra
speranza d’attori”. Sul palco castellettese portano DA GIOVEDI’ A GIOVEDI’
commedia brillante in due atti di Aldo De Benedetti (Roma, 1892 – Roma, 1970)
commediografo e sceneggiatore italiano.
Fu uno tra i più importanti esponenti del teatro d'evasione nel periodo fra le due guerre.
Cominciò a scrivere molto giovane, dalla fine degli anni '20, sia per il teatro sia per il
cinema.
Dal 1938 si dedicò al cinema, ma essendo di origine ebrea, le leggi razziali del regime
fascista lo obbligarono al silenzio e il suo nome non poté Comparire nelle locandine dei
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film. Per lo stesso motivo non poté far rappresentare nemmeno le sue commedie. Tornò al
teatro solo dopo la fine della guerra con commedie di stile pirandelliano. Notevole fu la
sua attività di sceneggiatore per il grande schermo, dove si cimentò con successo nello
stile dei `telefoni bianchi'.
Questa commedia, scritta da Aldo Benedetti nel 1959, andò in scena per la prima volta al
Teatro Ridotto dell’Eliseo di Roma nel 1961, da allora è stata proposta più volte da
compagnie amatoriali ed attori professionisti, sempre con successo per l' attualità dei suoi
contenuti: infedeltà coniugale, o presunta tale, trattata con leggerezza ed ironia senza mai
scendere in volgarità. La trama, scritta da De Benedetti nel 1959, andò in scena per la
prima volta al teatro ridotto dell’Eliseo di Roma nel 1961, offre numerosi spunti sulla vita di
coppia scendendo profondamente nella psicologia femminile e nella sua impossibile
comprensione da parte di quella maschile, offrendo sottili spunti ironici e grottesche
situazioni divertenti. L’infedeltà coniugale, o presunta tale, trattata con leggerezza ed
ironia senza mai scendere in volgarità.
Domenica 26 luglio
LUIGI MARIANO DI CARLUCCIO inaugura una delle novità apportate dal bando 2015: la
possibilità offerta ai monologhi – ed ai monologhisti – di salire sul palco castellettese.
Anche Di Carluccio è alessandrino, a Castelletto Merli porta il suo TESEO E IL
MINOTAURO. Lo spettacolo racconta l’unico evento che sconvolge veramente la vita di un
uomo:
la
nascita
di
un
figlio.
Riuscirà il protagonista ad aumentare i classici cinque minuti di attenzione maschili e a
convincere la società di essere finalmente pronto e maturo a diventare padre? Riuscirà a
vivere tutte le emozioni del momento senza farsi sopraffare? Supererà la prova del cambio
del pannolino? E nelle notti insonni, rimpiangerà le partite di calcetto con gli amici del
sabato
sera?
Questi e altri enigmi vengono svelati nello spettacolo Teseo e il minotauro, un anno di
paternità, un anno di sentimenti, di emozioni, di risate, di sorprese che verranno condivise
con chi le vorrà ascoltare. Il monologo teatrale racconta in forma brillante l’avventura del
primo anno di paternità, le ansie e le sconcertanti novità che l’arrivo di un bambino porta
nella vita di una coppia dal punto di vista maschile e, naturalmente, la tenerezza e l’amore
che ogni genitore scopre di poter provare per il proprio figlio. Diventare padre è un evento
al quale nessuna preparazione preliminare rende pronti, un istante che non solo cambia la
vita, ma anche la percezione del mondo esterno e i rapporti con chiunque. Tutto diventa
filtrato dalla nuova condizione di genitore, che impara giorno dopo giorno a conoscere un
bambino con esigenze da scoprire. Questa l’esperienza, autobiografica e a tratti
scherzosa, raccontata, per singoli passi e per esilaranti episodi, da Luigi Di Carluccio.
Dall’emozione dell’ecografia, al parto, alla difficoltà dell’allattamento nella ferma intenzione
di privilegiare il latte materno a quello artificiale, ai pomeriggi al parchetto. Sono
divertenti e teneri al contempo l’attenzione, la buona volontà e l’impegno enorme profusi
al fine di fare tutto ciò che è meglio per un bambino, tanto da creare una sorridente
empatia in chi ascolta. La narrazione segue un registro ilare e leggero, ma rivela momenti
toccanti quando descrive la fragilità di una famiglia appena nata. In una fase così delicata
tutto spaventa e appare un ostacolo al benessere e alla salute. Così spaventano i pianti, le
mancate poppate e, soprattutto, il senso di mortalità che colpisce ogni genitore che si
scopre indispensabile ed insostituibile. Il minotauro è una forza irrazionale che può
irrompere all’improvviso e disperdere ciò che più si ama al mondo, con la malattia e la
fine. Alla nuova gioia si accompagna un senso di responsabilità e di timore che possono
accompagnare solo ciò che più si ama. E poi ciò che ogni genitore prova nel suo cuore: la
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consapevolezza di aver vissuto, lavorato e fatto una quantità di gesti solo per giungere
all’inestimabile bellezza dello sguardo e del sorriso del proprio bambino.
Brillante e briosa tutta la narrazione, ricca di aneddoti scherzosi ma sinceri, tali da far
rivivere, in chi ascolta, analoghe esperienze comuni per ingenuità e buoni propositi.
Esilaranti i racconti dei pomeriggi al parchetto con i discorsi delle mamme pronte ad
elogiare i prodigi dei propri pargoli, come le reazioni diverse e goffe al nome Teseo del
bimbo. Si ride tanto e, di fronte alla culla, unico elemento di scena insieme ad un pupazzo,
che rappresenta il pargolo, e ad alcuni giochi, è spontaneo rievocare, ascoltando, momenti
che appartengono a tutti noi e costituiscono ciò per cui vale la pena vivere.
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