Verso la Grande Brera Nota Informativa n. 8 Un cancello aperto sul

Verso la Grande Brera
Nota Informativa n. 8
Un cancello aperto sul futuro
Se si vuole gettare il cuore oltre gli ostacoli, toccare con mano (e gustare con gli occhi) le
potenzialità di “Brera futura”, basta passeggiare in via fratelli Gabba e lasciare scorrere lo
sguardo sul nuovo ingresso dell’Orto Botanico.
E’ un cancello disegnato da Ruggero Moncada di Paternò e realizzato da Filippo Orsi Mangelli
Alverà in ricordo della madre, fortemente voluto dagli Amici di Brera e dal loro presidente,
Aldo Bassetti, in accordo con l'Università degli Studi di Milano, dalla quale dipende l’Orto
botanico. Pulito ed essenziale nella forma, accogliente come un abbraccio offre la visione non
solo delle piante eredi di quelle del ‘giardino dei semplici’ gesuitico e degli esemplari coltivati
per gli studenti di medicina e farmacia nella Milano illuminista; delle vasche e delle serre che si
chiamano, impropriamente, ‘di Piermarini’ ma anche di una parte del palazzo di Brera inedita
per i più. Quella con le torri della specola, con il fianco della chiesa.
E’ un inaspettato atollo verde nel cuore della città. Ma è anche il più affascinante tra i possibili
collegamenti tra palazzo Citterio e Brera, tra il cuore storico del Regio Palazzo delle Scienze e
delle Arti voluto da Maria Teresa d’Austria e la sua gemmazione del terzo millennio, come si
era ben accorto James Stirling.
Per questo si stanno saggiando le disponibilità delle istituzioni coinvolte e le possibili soluzioni
tecniche per fare un unico organismo pulsante di due strutture solo apparentemente separate
ma unite da due percorsi verdi, l’Orto botanico e il giardino di palazzo Citterio.
Lavori realizzabili già con i finanziamenti stanziati e con quelli in itinere per i lavori del lotto 2 di
palazzo Citterio, questi ultimi dovuti all’attenzione e sensibilità nei confronti di Milano e di
Brera del Ministro Massimo Bray.
Il cancello servirà come un pungolo costante a non dimenticare questa visione.