SCHEDA DI CLASSIFICAZIONE - Denominazione - Ubicazione - Progettista - Anno di costruzione - Fonte bibliografica Libro: Autore, Titolo, Anno di pubblicazione Rivista: Titolo, Numero, Anno/Mese - Breve descrizione dell’edificio (inserimento nel contesto, caratteristiche formali e compositive) - Individuazione dei criteri distributivi interni (flessibilità degli spazi d’uso) - Descrizione di eventuali aspetti morfologici (rivestimenti, uso di materiali particolari, ecc.) - Accorgimenti progettuali per la sostenibilità - Immagini ed eventuali dettagli costruttivi Nome del progetto: DOMUS RADICALIS Programma: Edificio residenziale con 14 appartamenti Architetti: Metrogramma S.r.l. – Andrea Boschetti, Alberto Francini Location: Bolzano (Italia) Anni di progetto: 2007 Cliente: Immobiliare case e dimore S.r.l. Area di progetto: 3.560 m2 Costo: 2.500.000 € Riferimenti bibliografici: Domus n°906 (Settembre 2007) Archetipo 2 Descrizione dell’edificio: • Inserimento nel contesto urbano L’edificio si trova a Bolzano, a sud‐ovest della città in un quartiere periferico e prettamente residenziale. Da una stradina stretta si arriva al lotto, di forma irregolare, su cui si insedia il manufatto circondato da classici edifici residenziali con un massimo di 4 piani e che risalgono circa agli anni novanta. La modularità e la ripetitività dei condomini che connotano l’intorno e, in generale, le moderne città europee, vengono disperse nella dimensione della Domus alla ricerca di una soluzione che personalizzi i tagli abitativi e le proprietà, preservando il senso della privacy e dell’individualità. Le Dolomiti in lontananza e un tessuto costruito di media densità rappresentano il contesto con il quale i progettisti hanno dovuto confrontarsi e relazionarsi. 3 • Organizzazione formale L'edificio appare come un blocco scultoreo ancora grezzo, compatto ruvido e duro, con una forma ancora in divenire. Nella realtà, la conformazione è definita con precisione ed è direttamente derivante da considerazioni distributive approfondite. Il modello abitativo si caratterizza per la complessità ragionata, ovvero, la progettazione di spazi differenziati e variegati. Nonostante la connotazione condominiale, ogni appartamento gode di soluzioni e di affacci personalizzati e studiati da veri “piantisti”; i 14 appartamenti di dimensioni variabili (dai 55 ai 110 m2) si dispongono su 5 livelli al di sopra del piano dei parcheggi. Ciascuno di questi appartamenti è un contenitore composto da due volumi: uno tutto interno e uno tra dentro e fuori; quest’ultimo è un terrazzo‐loggia per metà sporgente e per metà scavato. Non è visivamente chiaro dove l’edificio cominci e dove finisca, perché volume interno e terrazze si mescolano e si sovrappongono creando confini ambigui. La scelta progettuale e la conformazione del lotto rispetto alle strade di accesso hanno portato i progettisti a optare per la disposizione dei collegamenti verticali (scala e rampa per i garage) sul fronte nord. I prospetti appaiono estremamente mutevoli e frammentati grazie anche al contrasto cromatico tra le vetrate a bow‐window e la facciata in pannelli di fibrocemento nero e ordito secondo tagli che seguono le proporzioni auree. I corpi aggettanti dalle facciate offrono la possibilità di ammirare il cielo, lì riflesso, agli occhi di un passante, mentre agli abitanti di osservare l’intorno con un’impostazione visiva diversa da quella comune. 4 Questo particolare tipo di serramento, brevettato dai progettisti dello stesso palazzo, è a taglio termico e comprende elementi apribili ad anta ribalta ed elementi scorrevoli. La struttura metallica di sostegno è fissata direttamente alla struttura portante dell’edificio e garantisce esternamente una superficie omogenea costituita interamente da cristallo. La variazione materica di elementi leggeri e pesanti è riconoscibile anche nelle stesse logge, alcune riparate da massicce fioriere, altre da esili balaustre vetrate che lasciano l’osservatore nell’incertezza di uno spazio coperto ma aperto, a metà tra il chiuso e il trasparente. Le terrazze a sbalzo sono spazi chiari rivestiti su tutti i lati di compensato a scaglie, le fioriere già predisposte negli spessori, e un tubo di luce incassato nello spessore del soffitto. Sezione orizzontale bow‐window Sezione verticale bow‐window Sezione verticale tipo in corrispondenza delle logge e del giardino pensile 5 La complessità geometrica dei fronti farebbe di primo acchito pensare a un rapporto superficie/volume che penalizzi fortemente il bilancio energetico globale dell'edificio. A un'attenta analisi, però, è possibile evidenziare come, di fatto, gli spazi che creano le variazioni sono in realtà esclusivamente non riscaldati. Se si scolpisse l'edificio, depurandolo degli “elementi freddi”, si potrebbe ricondurre la porzione calda a un volume semplice dato dall'intersezione di due parallelepipedi verticali (scelta suggerita anche dalla forma del lotto). Nonostante ciò, l'ispirazione dichiarata alle teorie di Adalberto Libera è evidente se considerata nelle giustapposizioni e compenetrazioni apparenti di volumi standard (parallelepipedi) che configurano, però, un assetto globale ricco di spunti e dettagli singolari. La perfetta corrispondenza tra geometria progettuale e costruzione trova espressione nella trama organizzatrice semplice e lineare composta dai sistemi strutturale e impiantistico, nascosti solamente da una pelle di forma profondamente irregolare. La copertura è costituita da giardini pensili di pertinenza degli attici del quarto ed ultimo livello. Da ciascuno dei tre appartamenti una scala a chiocciola porta nei rispettivi tetti‐giardino dov’è presente una struttura chiusa che ospita il corpo della scala ed una pensilina con copertura a brise‐soleil da cui si accede poi al “giardino”. 6 • Caratteri distributivi interni La domus radicalis ha carattere unicamente residenziale. Si tratta di un edificio plurifamiliare unico nel suo genere. Qualità e comfort sono alla base di questa costruzione, che testimonia l’interesse di Metrogramma per la politica abitativa. Ribellandosi alla semplice soddisfazione autoreferenziale dell’impresa edile, che deve fare profitto, il complesso è stato ideato tenendo conto dei desideri degli acquirenti. Quello che tutti vogliono, anche in una casa comune, è un senso di unicità: qualcosa che gli altri non hanno, la non ripetibilità dell’oggetto abitativo, una chance di personalizzazione. In una parola, la casa, non una casa. E Boschetti e Francini elaborano una costruzione che vive sul rapporto tra tipologie diverse, presenti però sotto lo stesso tetto. Il progetto si propone di utilizzare al meglio le potenzialità dell’area massimizzando quindi la cubatura consentita prevista nel PUC, corrispondente ad un max. di mc 3592,68. Il vano scala, a una rampa con pianerottolo, presenta grandi vetrate esposte a nord che illuminano il pianerottolo di distribuzione agli appartamenti. 7 Al piano terra sono stati progettati due grandi alloggi con giardino privato; nei piani intermedi trovano spazio tre appartamenti per piano a loggia di dimensioni variabili, mentre suggestivi attici, con giardino pensile collocato in copertura (e fruibile solamente attraverso una scala a chiocciola che, dall'interno di ogni singola unità, raggiunge la sommità), chiudono l'edificio in altezza. Altri due livelli interrati ospitano invece i garages. Pianta piano terra Pianta primo piano Pianta secondo piano Pianta piano attico Planimetria generale 8 Lo studio planimetrico delle varie unità abitative si racchiude nella minimizzazione dei percorsi per i collegamenti, che diventano strettamente funzionali, ma anche nello sviluppo di prospettive visive volte a valorizzare le viste nelle direzioni delle logge e dei punti panoramici. Le misure degli appartamenti variano dai 55 ai 110 metri quadri. Lo spazio è ottimamente sfruttato anche negli appartamenti più piccoli, senza corridoi che levano preziosi metri quadri all’abitazione. In alcuni appartamenti lo spazio della zona giorno è abbastanza grande da poter permettere anche successive variazioni interne per creare ulteriori ambienti. Sezione A‐A Sezione B‐B 9 • Accorgimenti per la sostenibilità Il fronte sud, affaccio assai importante per situazioni caratterizzate da climi temperati freddi come quella in oggetto, è stato lasciato libero da impedimenti e risulta totalmente utilizzabile (grazie a logge e terrazzi) per lo sfruttamento dei guadagni solari. L'unicità e l'irripetibilità dell'oggetto è data dallo studio di pieni e vuoti, che si fondano non solo su istinti compositivi, ma anche su considerazioni tecniche di efficienza energetica. L'estrema varietà dei prospetti (superfetazioni e aggetti, logge e nicchie) è stata generata tenendo conto dei concetti base di una progettazione sostenibile. Dal 12 gennaio 2005 è entrato in vigore in Alto Adige il certificato CasaClima per ogni nuovo edificio costruito nella regione, con uno standard minimo di consumo energetico pari alla classe “C”. Si tratta di una certificazione che promuove metodi di costruzione nel rispetto dell’ambiente con la possibilità di un notevole risparmio energetico. È compito dell’ufficio Aria e rumore dell’agenzia provinciale per la Protezione dell’ambiente della provincia di Bolzano rilasciare una targa, da affiggere sull’edificio in modo che sia visibile, sulla quale viene segnata la classe cui l’edificio appartiene. L'edificio non è stato concepito per ottenere prestazioni energetiche di punta: l'obiettivo era, infatti, l'ottenimento della certificazione Casaclima classe C, requisito minimo per la Provincia di Bolzano. 10 Nome del progetto: CASA 100 K€ Programma: Edificio residenziale con 32 appartamenti Architetti: MCArchitects – Mario Cucinella Location: Settimo Torinese (TO) Anni di progetto: non ancora realizzato Area totale: 988 m2 Riferimenti bibliografici: Casabella n°771 (2008) Wired (Marzo 2009) www.casa100k.com www.floornature.it www.mcarchitectsgate.it 11 Descrizione dell’edificio: • Inserimento nel contesto urbano Il complesso sarà realizzato in un quartiere di Settimo Torinese. Il Piano regolatore prevedeva già in questa zona un'area per edilizia sperimentale, realizzata con l'impiego di tecnologie rinnovabili. L'abbinamento col progetto di Cucinella, anche per la parte relativa alle emissioni di CO2 azzerate, è stato inevitabile. Nella sede che un tempo fu della Siva, la fabbrica di vernici diretta da Primo Levi, entro un anno saranno costruiti i primi 50 alloggi. 12 • Organizzazione formale Il complesso, non ancora realizzato, sarà costituito da più corpi di 4 livelli, compreso il piano terra, messi in relazione tra loro da passeggiate architettoniche, scale e pensiline che si affacciano sui giardini e gli orti condominiali. La copertura è costituita da giardini pensili e pannelli fotovoltaici architettonicamente integrati in modo da ricoprire l’intera superficie della casa. Nella crescente omologazione propria di un'urbanizzazione che tende ad appiattire su pochi “tipi” statici, emerge la necessità di una risposta critica alla standardizzazione che tenga conto di uno spostamento di attenzione dall'oggetto al soggetto, attraverso nuove forme dell'abitare, che facciano prevalere i bisogni individuali come necessità di esprimere le differenti identità. Si fa strada quindi l’idea di creare spazi dove possa emergere un pluralismo di forme espressive autonome che consenta a chi abita di dettare le proprie esigenze e abitudini, dando libero sfogo a un’autonomia formale che si traduca in vera e propria customerizzazione dei singoli e diversi modi di abitare. Dunque, la ricerca è orientata a realizzare una flessibilità che rispecchi differenti aspirazioni sociali e stili di vita e che determini un ambiente suscettibile di trasformazioni. La logica costruttiva è quella della realizzazione a secco, sia per i tamponamenti opachi esterni sia possibilmente per gli orizzontamenti. Viene fornita poi una serie di “optional” rispetto alla soluzione base , legata alla scelta delle finiture e del colore. 13 14 • Caratteri distributivi interni L’obiettivo di ricerca legato alla ottimizzazione del costo di costruzione ha orientato la scelta della tipologia costruttiva e degli elementi tecnologici verso sistemi prefabbricati e a secco, sia per la riduzione dei costi dovuti alla macro‐scala di intervento (tutte le valutazioni economiche sono state condotte su un complesso residenziale condominiale di 50 alloggi) sia per la rapidità di esecuzione, nonché per la riduzione dei rischi di cantiere. Gli elementi strutturali, apparati tecnici, attrezzature mobili come pareti/pannelli scorrevoli‐smontabili‐curvabili per la divisione interna degli alloggi, concepiti come grandi open space, sistemi di chiusura o tamponamenti monoblocco sono fatti di componenti sostituibili che possano diversificare l’aspetto esterno, ma anche garantire un’estensione di quello interno (balconi, terrazzini, logge). Si arriva così al risultato di una casa componibile che non sia formalmente invasiva e consenta di liberare progetti, aspirazioni e stili abitativi diversi. La composizione della forma può essere decisa scegliendo tra le ipotesi offerte da una “libreria di soluzioni”, e permette così la realizzazione di combinazioni spaziali che esprimano il desiderio di chi abita la casa, una forma aperta che consenta a ognuno di elaborare e costruire il proprio ambiente domestico. "È una casa componibile in cui solo la cornice è già disegnata", spiega Cucinella. "Gli spazi interni vanno personalizzati, mentre quelli esterni vengono socializzati e permettono di mettere in comune una serie di strutture, dalle rampe di accesso per le bici alla lavanderia, e di oggetti." 15 La scelta legata alla massima flessibilità dell’unità residenziale ha reso necessario l’utilizzo di una maglia strutturale che “confinasse” l’alloggio tipo, permettendo quindi la totale libertà della pianta tipo. La ricerca è stata finalizzata allo sviluppo e di conseguenza anche al confronto tra tre tipologie strutturali e costruttive: cemento armato, acciaio, legno. Si è optato per una soluzione puntiforme per le prime e a pannelli per la soluzione lignea. 16 • Accorgimenti per la sostenibilità Una realizzazione capace di restituire il senso di piacere dell’abitazione e ripagare il costo dell’investimento con l’energia che è in grado di autoprodurre. La ricerca è finalizzata alla realizzazione di una casa da 100 m² a Zero emissioni di CO2, grazie all’impiantistica fotovoltaica integrata architettonicamente, all’utilizzo di superfici captanti energia solare per i mesi invernali, circolazione interna dell’aria per quelli estivi, e a tutte le strategie passive adottabili per rendere l’edificio una macchina bioclimatica. Il progetto Casa 100K ha vinto il prestigioso premio Architectural Review MIPIM FUTURE PROJECTS nella categoria SUSTAINABILITY e ha ricevuto un encomio nella categoria RESIDENTIAL. 17 Le scelte alla base del concept ambientale vedono l’integrazione tra definizione dell’orientamento ottimale, forma, caratteristiche dell’involucro, strategie passive ed attive. L’unità tipo è stata concepita ipotizzando il fronte più compatto esposto a nord e quello più articolato a sud, con tutti gli alloggi a doppio affaccio per favorire la ventilazione naturale trasversale. Il fronte sud maggiormente vetrato favorisce gli apporti gratuiti invernali ed è schermato dagli aggetti dei ballatoi, dei corpi scale durante la stagione estiva. La presenza del verde sia sulle terrazze sia in copertura come tetto giardino favorisce il controllo del microclima esterno e contribuisce al raffrescamento passivo. Il fotovoltaico perfettamente integrato in copertura ( sono previsti circa 35 m² ad alloggio), garantisce la copertura dei consumi energetici totali dell’edificio e alimenta l’impianto a pompa di calore geotermica. Particolare attenzione è riservata alla gestione della risorsa acqua; è previsto il recupero della acque piovane e in alcuni casi l’impianto di fitodepurazione. Ci sono anche delle turbine eoliche di ultima generazione, belle da vedere, installabili in giardino. 18 19